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di distanza dal CFC, della sintesi di tre proteine coinvolte nella

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Academic year: 2021

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conclusioni

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6. CONCLUSIONI

Nel corso degli ultimi anni sono stati compiuti molti studi con lo scopo di chiarire i meccanismi dell’apprendimento e della memoria alla base delle risposte di paura. Da tempo è noto che gli eventi molecolari alla base della memoria a lungo termine coinvolgono la modulazione dell’espressione genica, la sintesi di nuove proteine, la formazione e l’organizzazione di nuovi collegamenti sinaptici. Studi condotti dal nostro gruppo di ricerca precedentemente a questa tesi sperimentale hanno dimostrato una modulazione dell’espressione di un gruppo di geni a 48 ore di distanza dal CFC.

Nel corso della mia ricerca sono andato a valutare la variazione, a 48 ore

di distanza dal CFC, della sintesi di tre proteine coinvolte nella

modulazione delle strutture sinaptiche. Dall’analisi sperimentale sono

risultati un aumento della sintesi delle proteine Stathmina 1 e Profilina 2,

e una diminuzione della sintesi della proteina Amfifisina 1. La Stathmina

1 è una proteina coinvolta nel controllo della dinamicità microtubulare e,

quindi, nel rimodellamento e mantenimento delle strutture sinaptiche del

sistema nervoso durante la vita adulta. Tramite il suo legame con

l’eterodimero di tubulina, la Stathmina 1 impedisce la polimerizzazione

dei microtubuli, funzione che sottolinea il ruolo di questa proteina nella

crescita assonale. Inoltre la Stathmina è coinvolta nella differenziazione

e proliferazione neuronali, nei cambiamenti dei microtubuli del fuso

mitotico e nel controllo dei riarrangiamenti microtubulari alla base del

rimodellamento del sistema nervoso in seguito a lesioni. L’aumento di

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questa proteina permette di ipotizzare un suo ruolo fondamentale nel

mantenimento dell’LTP nel sistema nervoso di ratto, nonché una sua

funzione cruciale nei fenomeni di plasticità sinaptica alla base

dell’apprendimento e del consolidamento della memoria a lungo termine

relativi alla paura contestuale. La Profilina 2 e la Amfifisina 1 sono

invece due proteine che competono per il sito di legame della Dinamina

1. Mentre l’Amfifisina 1,legandosi alla Dinamina1, promuove il

reuptake del neurotrasmettitore eccitatorio Glutammato, la Profilina 2 ha

un effetto antagonista, sequestrando la Dinamina 1 e inibendo così

l’endocitosi delle vescicole sinaptiche. A conferma di queste loro

funzioni si ha un aumento della sintesi della Profilina 2 e una

diminuzione della sintesi della Amfifisina 1, che si traducono in un

aumento dell’eccitabilità ippocampale alla base dell’LTP. Un’altra

caratteristica di queste due proteine è la capacità di interagire con le

molecole di actina. L’Amfifisina è coinvolta nella progressione della

crescita neuritica e della sinaptogenesi; questi fenomeni sono infatti

accompagnati da un aumento della sintesi di questa proteina. La Profilina

2 si lega invece alla G-actina promuovendo la polimerizzazione dei

microfilamenti di actina. La regolazione della formazione di queste

strutture, a livello delle sinapsi, è fondamentale per la maturazione delle

vescicole sinaptiche. Si può notare come tutte e tre queste proteine siano

coinvolte nel controllo delle strutture citoscheletriche. Questa

caratteristiche sottolinea la loro importanza nel fenomeno del neuronal

sprouting, cioè nell’emissione di nuovi prolungamenti neuronali

(assonali e/o dendritici) al fine di stabilire nuove connessioni,

meccanismo fondamentale per la stabilizzazione delle tracce

mnemoniche acquisite e per la memoria in generale.

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In definitiva, questi risultati avvalorano l’ipotesi che il consolidamento

della memoria alla paura possa svolgersi mediante una modulazione

dell’espressione genica e una variazione della sintesi proteica che

perdura per almeno 48 ore dal condizionamento. Una prospettiva futura

interessante potrebbe essere l’identificazione dei vari geni modulati a

orari diversi dalla 48 ore dal training di condizionamento. In questo

modo sarà possibile delineare un quadro generale dei meccanismi

molecolari alla base dell’apprendimento e della memoria alla paura

contestuale.

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