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Direttiva UE Atad e sviluppi normativa CFC CFC e compliance tributaria

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ODCEC di Bergamo 27 giugno 2018

CFC e compliance tributaria

Direttiva UE Atad e sviluppi normativa CFC

Dott. MAZZA Iunio Michele

Agenzia delle entrate - Direzione Centrale Grandi Contribuenti

(2)

La disciplina CFC – progetto BEPS – Direttiva ATAD possibili sviluppi della normativa italiana

 Progetto BEPS: i Paesi OCSE e G20 intendono

contrastare l’erosione della base imponibile a livello

mondiale. Nel 2015 sono pubblicati i Report BEPS

che illustrano 15 misure anti-elusione fiscale

internazionale tra cui la CFC Azione 3

(3)

Contrasto all’elusione fiscale internazionale Il fenomeno BEPS OCSE e le iniziative dell’UE

 Il Consiglio UE accoglie con favore i lavori BEPS ed

auspica «un'attuazione efficace, rapida e

coordinata da parte degli Stati membri delle misure

anti-BEPS da adottare a livello dell'UE»

(4)

La Direttiva ATAD

Anti Tax Avoidance Directive

Proposta della Commissione 28 gennaio 2016 COM (2016)26

Lavori al Consiglio UE per integrare la proposta durante il semestre di Presidenza UE dei Paesi Bassi (gennaio – giugno 2016)

Pubblicata il 12 luglio 2016 - Direttiva UE n. 1164

(5)

ATAD: finalità – Uniformare le disposizioni antielusive degli Stati membri UE

la finalità generale della Direttiva è il contrasto all’elusione fiscale internazionale in materia di imposte dirette per ottenere una ripartizione dell’onere fiscale più equa tra le imprese che operano nell’UE.

 un elemento qualificante ed innovativo è rappresentato dalla

volontà di coordinare le misure nazionali in materia di

elusione fiscale internazionale per una linea comune applicata

in tutta l’Unione europea.

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Direttiva ATAD: 5 discipline II.DD. da uniformare nei diversi ordinamenti tributari degli Stati UE

Regola sulla deducibilità degli interessi passivi (art. 4 Atad)

Imposizione in uscita – Exit Tax (art. 5 Atad)

Norma generale antiabuso – elusione fiscale (art. 6 Atad)

CFC – norma sulla tassazione dei redditi delle società controllate residenti in Stati a tassazione privilegiata (art. 7-8 Atad)

Disallineamenti da ibridi c.d hybrid mismatch agreements tra soggetti residenti in UE (art. 9 Atad)

(7)

Disciplina controllate estere CFC - Report BEPS Action 3 breve sintesi

La disciplina controllate estere CFC ATAD si basa sul Report BEPS azione 3

Policy

La

CFC rule

è una misura preventiva per evitare la localizzazione dei redditi in Stati a fiscalità privilegiata. La norma deve essere costruita in modo da essere efficace ed, allo stesso tempo, ridurre i costi di

compliance.

CFC e Transfer Pricing convivono nel sistema fiscale

.

Definizione di CFC

Sono inclusi tutti gli enti (società trust,

partnership

, etc.) nonché le stabili organizzazioni – qualora siano esenti nel Paese della casa-madre, c.d.

branch exemption

. Il Report si occupa di definire anche il concetto di controllo: diverse ipotesi in cui i soci hanno un’influenza dominante sulla società estera

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Disciplina controllate estere CFC - Report BEPS Action 3 breve sintesi

Individuazione dei regimi fiscali privilegiati

Soglia de minimis: livello di reddito minimo al di sotto del quale la CFC non si applica. Criticità: Il contribuente potrebbe distribuire artificiosamente il reddito su più controllate.

Criteri per individuare le controllate estere da includere nella CFC

– Livello di tassazione nominale (più semplice da applicare ma meno efficace)

– Livello di tassazione effettivo

– Liste di Stati o regimi a fiscalità privilegiata (elaborate sulla base di diversi criteri)

(9)

Disciplina controllate estere CFC - Report BEPS Action 3 breve sintesi

Definizione del reddito della CFC

L’Ocse propone diverse metodologie

 Inclusione di tutto il reddito della società estera.

 Definizione di varie categorie: dividendi, royalties, IP income, servizi infragruppo.

 Analisi sostanziale: comprendere se la CFC dispone di una struttura effettiva proporzionata allo svolgimento dell’attività

 Excess profit: viene analizzato il patrimonio della società ed al capitale viene assegnato un rendimento medio

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Direttiva ATAD: CFC artt. 7 e 8 Report BEPS Action 3 breve sintesi

Definizione del reddito della CFC

 Approccio per transazione

Tende ad individuare determinate operazioni che comportano flussi reddituali da includere nel reddito della società controllante

Il metodo non si focalizza sull’entità, ma sulle singole operazioni. E’ un sistema più elaborato che richiede maggiore attività di selezione e

controllo per intercettare le diverse fattispecie che possono comportare la distrazione dei ricavi della controllante residente verso una società estera

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Disciplina controllate estere CFC - Report BEPS Action 3 breve sintesi

Tassazione del reddito ed eliminazione della doppia imposizione

Una volta individuato il reddito della CFC, quest’ultimo deve essere correttamente ripartito tra i soci.

Le perdite generate dalla CFC vanno segregate e non possono essere compensate con redditi domestici

La doppia imposizione viene eliminate tramite la concessione del credito di imposta

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Direttiva ATAD: CFC artt. 7 e 8

Definizione della CFC e del suo reddito

La norma si applica sia a situazioni intra-UE che extra-UE

Applicazione nei confronti di società controllate estere e stabili organizzazioni

2 condizioni

controllo societario (50 % diritti di voto o 50 % del capitale o 50 % diritto agli utili) – anche controllo tramite imprese associate – 25 per cento di partecipazione

tassazione estera effettiva inferiore alla metà di quella che si sarebbe verificata se la CFC fosse stata residente nello Stato del contribuente

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Direttiva ATAD: CFC artt. 7 e 8

Definizione della CFC e del suo reddito

tassazione estera effettiva inferiore alla metà di quella che si sarebbe verificata se la CFC fosse stata residente nello Stato del contribuente. La Direttiva prevede una formulazione complessa per esprimere questo concetto

Esempio

A) Tassazione estera effettiva 50

B) Tassazione virtuale domestica 110 Differenza A – B = 60

SE Tassazione Estera effettiva estera INFERIORE Differenza A e B La CFC si applica 50 < 60 OK Applicazione CFC

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Direttiva ATAD: CFC artt. 7 e 8

Se le 2 condizioni (controllo e tassazione) sono verificate

I redditi della CFC che corrispondono a passive income sono tassati per trasparenza in capo alla controllante UE (approccio reddituale)

Passive income - redditi senza attività: interessi, canoni, dividendi, leasing finanziario, attività finanziarie, società di trading senza attività (cartiere), etc.

La norma non si applica se la CFC svolge un’attività economica sostanziale sostenuta da personale, attrezzature, attività e uffici.

La circostanza deve essere debitamente provata.

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Direttiva ATAD: CFC artt. 7 e 8

La disciplina prevede delle OPZIONI:

 Esclusione per le CFC con passive income inferiori al 30 per cento dei ricavi complessivi

 CFC con utili inferiori a 750 mila euro

 CFC in difficoltà economica (ricavi pari al 10 % dei costi)

 Banche con operazioni infragruppo inferiori al 30 %

La Direttiva prevede anche un Approccio Alternativo (al metodo reddituale) per l’inclusione dei redditi della CFC

Lo Stato membro può tassare i redditi riconducibili a costruzioni

non genuine cioè che corrispondono ad attività, rischi e funzioni

non imputabili alla CFC (metodo che segue le singole operazioni

della CFC – diverted profit tax U.K.)

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Direttiva ATAD: CFC artt. 7 e 8

Calcolo dei redditi delle società estere

Il reddito della CFC viene riqualificato in base alle disposizioni fiscali dello Stato del socio controllante

 I redditi sono imputati al contribuente residente in proporzione alla sua partecipazione

I dividendi e le plusvalenze corrispondenti ad utili già tassati sono esclusi dal reddito del socio controllante

Viene concesso un credito per le imposte estere subite

dalla CFC – rinvio a norme nazionali

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Direttiva ATAD: CFC artt. 7 e 8 - recepimento

Il nostro ordinamento prevede due discipline CFC

La normativa CFC italiana contenuta nei commi 8-bis e 8-ter

dell’art. 167 del TUIR presenta un’impostazione analoga alla

CFC ATAD (selezione con criterio di tassazione effettiva – presenza di passive income ). La soglia dei passive income dovrebbe essere portata al 30 per cento (attualmente 50 per cento)

La normativa CFC italiana di cui al comma 1 art. 167 TUIR

(selezione con criterio di tassazione nominale – presenza anche di

redditi non passive income – prova contraria con requisito del

radicamento) può essere considerata una misura ulteriore

rispetto a quella della direttiva ATAD (in base al criterio dello

standard minimo)

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