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Suddividendo tutti i soggetti in gruppi è stato possibile valutare sia la prevalenza dei casi a vari stadi IRIS che la media della creatininemia per ogni gruppo (A,B e C).

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Academic year: 2021

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DISCUSSIONE

Il test della VFG eseguito sui 97 casi con creatininemia inferiore ad 1,4 mg/dl, ci ha permesso di discriminare gli stadio 0 da quelli allo stadio 1: ha evidenziato che il 30%

dei soggetti era in fase preclinica di IRC (denominato stadio 0) il 44% appartenevano allo stadio IRIS 1 Questo, supporta l’idea che per valutare l’effettiva funzionalità renale è necessario effettuare il test della VFG e non basta affidarsi solo alla misurazione della creatinina plasmatica che, anche se risulta di maggior semplicità nella pratica clinica, è pur sempre un marcatore indiretto della funzionalità renale tardivo e poco sensibile.

Suddividendo tutti i soggetti in gruppi è stato possibile valutare sia la prevalenza dei casi a vari stadi IRIS che la media della creatininemia per ogni gruppo (A,B e C).

I soggetti del Gruppo C e del Gruppo B presentano valori di creatininemia appartenenti sia allo stadio IRIS 1, IRIS 2 ed IRIS 3 mentre al Gruppo A appartengono prevalentemente soggetti IRIS 3, soggetti IRIS 4 e una minima percentuale di soggetti IRIS 1. Si evince che, i soggetti in stadio IRIS 1 possono presentare una VFG molto variabile, che va da valori fisiologici fino a valori molto ridotti di filtrazione glomerulare (< 20 ml/min m

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), normalmente riscontrati negli stadi IRIS 3-4. Quindi, non è corretto affermare che un soggetto in stadio IRIS 1 ha sicuramente una migliore filtrazione glomerulare rispetto ad un soggetto in stadio IRIS più elevato, ma possiamo sicuramente poter dire che con l’avanzare dello stadio IRIS la VFG si riduce progressivamente. Questo, si nota dal decrescere della prevalenza dei soggetti in stadio 3 e 4, nel gruppo B rispetto al gruppo A e nel B rispetto al C .

Anche il valore di creatinina medio nei 3 diversi gruppi conferma quello appena detto: il gruppo con una VFG inferiore ha una creatinina media superiore rispetto agli altri e così via. (tabella 22). La creatinina media risulta notevolmente più elevata nel gruppo con VFG <20ml/min/m

2

rispetto agli altri due gruppi. Si tratta di un risultato atteso visto che, nel gruppo A sono stati inclusi i soggetti con una VFG molto ridotta (<20 ml/min/m2) e di conseguenza con una creatininemia in proporzione più elevata.

Dai risultati dell’analisi statistica invece è emerso quanto segue:

non è stata evidenziata alcuna correlazione tra i valori di creatinina e di VFG per ogni

soggetto appartenente allo stadio 0, 1 e 2; risultato in parte prevedibile vista la

variabilità della filtrazione glomerulare nei soggetti agli stadi iniziali di malattia renale.

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Il fatto che i soggetti IRIS 2 risultano avere una VFG variabile e senza una correlazione statisticamente significativa, probabilmente è dovuto dal fatto che questi soggetti si presentavano con una prevalenza ridotta (8%) rispetto agli altri stadi (0,1 e 3) (vedi grafico 3).

Questa ridotta prevalenza, può essere dovuta dal fatto che, nella pratica clinica sia molto più difficile trovare cani in stadio IRIS 2 rispetto agli altri; infatti sono più frequenti i casi in IRIS 1 o direttamente in IRIS 3, dal momento che il range di riferimento dello stadio 2 (1,4-2 mg/dl) è molto ristretto.

È invece emersa una correlazione significativa (P = 0,0147) all’interno dello stadio IRIS 3, nel quale evidentemente creatinina e VFG sono inversamente correlabili.

Tale correlazione rafforza il concetto sopra riportato e cioè che, negli stadi avanzati di IRC, all’aumentare della creatininemia corrisponde un progressivo declino della filtrazione glomerulare.

Per lo stadio IRIS 4 non è stato invece possibile eseguire il test di Pearson per la scarsa quantità di soggetti inclusi nello studio.

La scarsità dei soggetti in questa categoria deriva dal fatto che, quando l’insufficienza renale è di grado elevato, è chiaro che la funzionalità renale sia ridotta e la determinazione della VFG non aggiunge alcuna indicazione da un punto di vista diagnostico/prognostico. Per tale motivo, non è etico consigliare questa indagine in corso di IRC grave.

Sempre dal test di Pearson è emerso che non è presente una correlazione statisticamente significativa tra i valori della creatinina ed i rispettivi valori di VFG nei soggetti divisi nei Gruppi A, B e C.

La correlazione evidenziata tra creatinina e VFG nei soggetti suddivisi in stadi IRIS non è quindi stata riscontrata anche per i soggetti suddivisi secondo il valore della VFG.

Riguardo invece i risultati del test ANOVA è emerso che:

c’è una differenza statisticamente significativa (P=0,0013) tra le medie di VFG fra i

soggetti divisi in Stadio 0, Stadio 1, Stadio 2 e Stadio 3. La media della VFG decresce

con il progredire dello stadio IRIS ad eccezione dello Stadio 2, che invece mostra una

media superiore a quella dello Stadio 1. Questo dato contrasta con quelle che erano le

aspettative del test, ma può esser stato influenzato da:

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Riguardo quest’ultimo punto, il fatto che soggetti con VFG nella norma rientrino in uno Stadio 2, può essere preso come oggetto di discussione; generalmente i soggetti IRIS 2 sono affetti da insufficienza renale cronica conclamata e per questo motivo, ci si aspetterebbe una VFG per lo meno inferiore al range di normalità. È anche vero, che tutti e tre i casi presentavano una creatinina borderline (1,5 e 1,7 mg/dl) e viste le numerose interferenze che essa può subire a partire dal semplice digiuno, o dal grado d’idratazione, (Braun et al., 2003) questi valori possono essere erroneamente aumentati e quindi possono andare ad interferire sull’analisi statistica in questione.

Sempre dal test ANOVA effettuato per valutare se esisteva una differenza significativa,

tra le medie delle creatinine plasmatiche nei diversi gruppi A, B e C è risultato un

P<0,0001. Questa spiccata significatività dimostra che la media delle creatinine, risulta

seguire perfettamente l’andamento della filtrazione glomerulare e di conseguenza si alza

al diminuire progressivo della VFG.

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CONCLUSIONI

Attualmente le conoscenze relative alla relazione tra VFG e stadi IRIS nell’IRC del cane, le quali necessitano di ulteriori studi, possono essere descritte dall’immagine

“fondo marino”.

Elemento topografico

del fondale marino VFG

Costa

“calderone” di soggetti sottoposti a VFG

mix

Piattaforma continentale presenta una lieve pendenza la quale indica, generalmente,

la tendenza è andare giù

Prevalenza di stadi IRIS 1 e di qualche stadio IRIS 3 “risalito” su questo primo scalino grazie ai meccanismi compensatori efficienti.

VFG è ridotta

Pendio continentale caratterizzato da forti

pendenze

Descrive lo stadio IRIS 2, di breve durata forse perchè i primi meccanismi compensatori che si instaurano sono temporanei

VFG imprevedibile

Secondo il nostro studio...

può essere normale o ridotta Questo elemento necessità di ulteriori indagini.

Piana abissale Meccanismi compensatori

inefficienti e prevalenza degli stadi 3 e 4. Presenti anche soggetti IRIS 1, seppur con una prevalenza inferiore... sono soggetti in cui la riserva renale non è efficiente.

VFG molto ridotta

Oceano Fosse e dossi

Piano abissale 2

3

4 5

1

(6)

Possiamo concludere che la VFG è un test fondamentale nella routine clinica per un

corretto inquadramento del paziente nefropatico cronico, soprattutto agli stadi iniziali,

come già era stato dimostrato in studi precedenti (Finco et al., 1995). Essa però, può

essere interessante da valutare anche negli stadi più avanzati (IRIS 2 e 3), appunto

perché talvolta, può esserci una mancata correlazione e può essere un dato importante

per emettere una prognosi adeguata e corretta. Potrebbe essere interessante, anche

considerare tale test, come strumento per una sottostadiazione dei soggetti classificati

secondo la creatininemia in quanto la filtrazione glomerulare può essere considerato un

fattore molto importante da valutare per la progressione della patologia cronica, come lo

è la determinazione della proteinuria e dell’ipertensione arteriosa. Al momento i dati

ottenuti da questo studio, non ci permettono di poter effettuare tale suddivisione, per il

numero ridotto di soggetti considerati, ma soprattutto per l’incongruenza del numero di

casi divisi per stadio (vedi la ridotta percentuale di soggetti in Stadio 2 in confronto alla

percentuale di soggetti Stadio 1). Per tale motivo sarebbe importante proporre la VFG

più frequentemente, trattandosi comunque di un test altamente attendibile e di semplice

applicazione, proprio per poter valutare in futuro di proporre un’ulteriore

sottoclassificazione da integrare a quella già esistente.

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