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La riserva del Simeto ed il riuso (l’uso) delle acque reflue:

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(1)

La riserva del Simeto ed il riuso (l’uso) delle acque reflue:

da rischio ad Opportunità,

da degrado a Risorsa

(2)

Premessa:

•Nei prossimi anni aumenterà notevolmente la

quantità di acque reflue trattate dal depuratore di

Catania e quindi rese riutilizzabili per scopi diversi

(3)

• la Riserva naturale, fin dalla sua istituzione avvenuta nel 1981, ha sempre ricevuto le acque in uscita o in by- pass del depuratore di Catania, che hanno garantito la presenza di zone umide

• Le zone umide (insieme alla fascia dunale), hanno

costituito l'elemento fondante della istituzione della

Riserva naturale e della designazione in ZPS e ZSC.

(4)

L’adeguamento dei sistemi di depurazione per il trattamento delle acque reflue urbane:

• il riutilizzo dell'intera portata, o quasi, per usi irrigui o

industriali non sarebbe compatibile con il mantenimento

dei valori ambientali della Riserva e dei siti Natura 2000

interessati

(5)

Proposta congiunta Legambiente e Lipu Catania

La nostra proposta prevede il riuso di parte delle acque reflue del depuratore di Catania per la

creazione e/o il ripristino di zone umide nella riserva naturale Oasi del Simeto

opportunità non ‘solo’ dal punto di vista

naturalistico ma anche dal punto di vista turistico

(6)

Inquadramento territoriale

(7)

INQUADRAMENTO

(8)

La riserva Oasi del Simeto

• La riserva regionale Oasi del Simeto è stata istituita nel 1984

• È gestita dalla Città Metropolitana di Catania

• È stata istituita al fine di favorire ed incrementare le condizioni per la sosta e la nidificazione della fauna e il restauro della vegetazione

psammoalofila e mediterranea

(9)

La normativa internazionale a tutela della riserva Oasi del Simeto

• Convenzione di Ramsar è una convenzione internazionale approvata nel 1971 per la tutela delle zone umide come scrigni di biodiversità,

termoregolatori ambientali, salvaguardia di tradizioni locali, tutela dei siti nel mondo più importanti per gli uccelli

• La Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE che ha introdotto le ZPS, si interessa della conservazione delle specie di uccelli a rischio di estinzione a livello europeo e globale.

• La Direttiva “Habitat”, 92/43/CEE, ha istituito i SIC per salvaguardare la Biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali e

seminaturali della flora e della fauna europea.

• Entrambe costituiscono la Rete Natura 2000, considerata il principale

contributo dell’UE alla salvaguardia della biodiversità su scala mondiale

(10)

La riserva Oasi del Simeto

• Area importantissima per la fauna selvatica e luogo di sosta degli uccelli migratori

• Oggi è tristemente famosa per le migliaia di

costruzioni abusive

(11)
(12)
(13)

Convenzione di Ramsar

• è un atto firmato a Ramsar, in Iran, il 2 febbraio 1971 da un gruppo di Governi, istituzioni

scientifiche e organizzazioni internazionali partecipanti alla Conferenza internazionale sulle zone umide e gli uccelli acquatici

• La Convenzione di Ramsar è il primo vero trattato intergovernativo con scopo globale, nella sua accezione più moderna, riguardante la conservazione e la gestione degli ecosistemi naturali.

• Con le sue decisioni, linee guida e dibattiti, la Convenzione nasce anche per rispondere

all'esigenza di invertire il processo di trasformazione e distruzione delle zone umide quali ambienti primari per la vita degli uccelli acquatici, che devono percorrere particolari rotte migratorie

attraverso diversi Stati e Continenti per raggiungere ad ogni stagione i differenti siti di nidificazione, sosta e svernamento.

• Lo stesso nome del trattato riflette questa enfasi originale sulla conservazione degli uccelli acquatici;iniziava già in qualche modo il dibattito sullo sviluppo sostenibile.

• Dall'ultimo aggiornamento stilato il 20 maggio 2010 risulta che hanno aderito alla Convenzione 159 paesi e che il relativo elenco comprende 1.889 siti per una superficie totale di 185.437.001 ettari.

L'Italia è presente con 52 siti individuati ed una superficie totale di 60.223 ettari.

(14)

Area ZPS

• La Direttiva 2009/147/CE si interessa della conservazione di

tutte le specie di uccelli viventi allo stato selvatico. La Direttiva si applica non solo agli uccelli, ma anche alle uova, ai nidi e agli habitat e si prefigge la protezione, la gestione e la

regolamentazione di tali specie e la disciplina dello sfruttamento.

• A tale scopo, è stata prevista l'istituzione di una rete di aree

protette tese a tutelare i siti di migrazione della fauna migratoria,

denominate ZPS (Zone di Protezione Speciale).

(15)

Aree Sic

Siti di importanza comunitaria

• La Direttiva “Habitat”, approvata nel 1992, ha istituito la Rete Natura 2000 ed è considerata il principale

contributo dell’UE alla salvaguardia della biodiversità su scala mondiale.

• A tale scopo ha previsto l'istituzione delle SIC ma ha

inserito all'interno della Rete Natura 2000 anche le ZPS

istituite precedentemente dalla Direttiva Uccelli.

(16)

• Inquadramento territoriale con mappa che mette in evidenza depuratore, Simeto, Jungetto,

Buttaceto.

(17)

L’adeguamento dei sistemi di depurazione per il trattamento delle acque reflue urbane:

• Sicuramente un’ottima notizia

• Può paradossalmente danneggiare la Riserva Foce del Simeto

• Oppure può offrire una opportunità unica di rilancio

naturalistico e turistico dell'area attraverso un parziale e

controllato riuso delle acque nella riserva.

(18)

• Inquadramento territoriale:

• depuratore, Simeto, Jungetto, Buttaceto.

(19)

• Nel 2010 una porzione significativa delle zone umide della Riserva sono andate incontro a prosciugamento a causa

• della pulizia del Canale Jungetto da parte della Protezione Civile di Catania

• ed il trasferimento del refluo dal Canale Jungetto al

Canale Buttaceto.

(20)

Giugno 2009 Luglio 2013

Fig. 3.2: Inizio dei lavori di pulizia del canale Jungetto dalla SS n. 114 al Canale Bruno avvenuti nella primavera-estate del 2010.

(21)

Fig. 3.4 Con il retino bianco sono evidenziate le aree risultate prosciugate nel luglio 2013, a seguito dei lavori di pulizia effettuati nel 2010 e dell’immissione nel Buttaceto dello scarico dell’impianto di depurazione di Catania che prima veniva immesso sullo Jungetto.

(22)

Giugno 2009 Luglio 2013

(23)

anno 2009 anno 2010 2011 2012 2013 Superficie zone umide periodo

primavera estate, ha ha ha ha ha ha

Zone umide in sx Jungetto (1+2) 11 8,5 0 0 0

Aree umide fra Jungetto e Buttaceto 31 31 0 0 0

Aree umide in dx Jungetto 19 9,5 0 0 0

Aree umide in dx Jungetto 2 9,9 9,9 0 0 0

Area umida Bicocca 10 0 0 0 0

Area umida Bicocca 2 14 0 0 0 0

Zone umide sponda dx vecchia ansa 32 32 16 8 0

Area umida Bicocca 3Bicocca foce 6 6 6 6 6

Vecchia ansa 13 13 13 12 8

Ex Salatelle 10 10 12 12 0,5

Canale Buttaceto 10 10 10 10 10

TOTALE ettari di zone umide 165,9 129,9 57 48 24,5

Specie di riferimento, coppie nidificanti

anno 2009 (riferimento scheda Natura 2000)

Aythya nyroca (moretta tabacata) 10-20 cp 1-2 cp

Porphyrio porphyrio (pollo sultano) 30-60 cp 10-12 cp

Ixobrichus minutus (tarabusino comune)15-20 cp < 10 cp

Ardea purpurea (airone rosso) 1-5 cp 1 cp

(24)

AIRONE ROSSO

da 1-5 coppie nel 2009

a 1 coppia 2013

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MORETTA TABACCATA

Da >20 coppie nel 2009 a 1-2 nel 2013

(26)

POLLO SULTANO 30 – 60 a 10 -12 coppie nel 2009 nel 2013

(27)

La nostra proposta: ricreare/creare zone umide Dove?

Nelle aree di proprietà della Regione Siciliana (circa 200 Ha) prosciugate a seguito

dell’intervento del 2010

(28)

Proponiamo la realizzazione/ripristino delle aree Aree umide

• non creare problemi alla zona industriale

• favorirne la fruizione controllata

• Esiste già un Progetto Ispra

(Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)

progettate in modo da:

(29)

Le aree dove vogliamo intervenire

• Sono di proprietà della Regione che le ha acquisite perché allagate e oggetto di

contenziosi con i proprietari

(30)

Fig.3.3: come si presentava l’area della riserva nel luglio 2013 a seguito dei lavori di pulizia del canale Jungetto e trasferimento della portata dell’effluente dell’impianto di depurazione di Catania dallo Jungetto al Buttaceto.

(31)

Vincoli normativi: Siamo in zona B della riserva e zona SIC ZPS

• Il regolamento della riserva (art.4) prevede la redazione di un piano di utilizzazione che tra l’altro preveda la

piena salvaguardia degli ambienti umidi

• Il Piano di Gestione della zona SIC ZPS prevede il mantenimento delle condizioni prima del

prosciugamento e la creazione di nuove zone umide per

rafforzare il valore naturalistico dell’area:

(32)

I motivi che giustificano questo intervento sono diversi e non sono “solo” naturalistici:

1. Promozione turistica

2. Rispetto di normative internazionali e leggi nazionali, bloccare le procedure di infrazione

3. Il rispetto e l’applicazione della Carta di Bologna

(33)

1) Catania città del turismo naturalistico

• Catania è una delle poche città a potere avere a

pochi chilometri dal centro una riserva naturale

di tale importanza.

(34)

Il turismo naturalistico

• I rapporti Ecotur sul Turismo Natura, elaborati dall‟Osservatorio Permanente sul Turismo

Natura sulla base dei dati raccolti da Istat, Enit e l‟Università degli Studi di L‟Aquila, sono

un‟importante fonte statistica sulle aree protette.

(35)

Il turismo nelle aree protette*

• Le presenze nelle strutture ricettive delle aree protette è in costante crescita:

• da 94 milioni nel 2007, il dato nel 2014 ha superato per la prima volta i 102 milioni.

*Rapporti Ecotur sul Turismo Natura, elaborati dall‟Osservatorio Permanente sul Turismo Natura sulla base dei dati raccolti da Istat, Enit e l‟Università degli Studi di L‟Aquila.

https://www.parcoforestecasentinesi.it//sites/default/files/sviluppo%20settore%

20turistico%20marioni.pdf

(36)

Il turismo nelle aree protette

• E’ prevalentemente di breve durata: nel 2015 i visitatori che restano in queste località soltanto per un giorno sono ben il 28%, e il 27% si

trattiene soltanto per il weekend.

• Il Simeto grazie alla sua vicinanza al centro di

Catania ha una ulteriore opportunità di sviluppo

(37)

Alcuni dati sul turismo nelle aree protette*

• Le presenze nelle strutture ricettive delle aree protette hanno visto un costante aumento:

• Dal 2007 al 2014 da 94 milioni a 102 milioni

*Rapporti Ecotur sul Turismo Natura, elaborati dall‟Osservatorio Permanente sul Turismo Natura sulla base dei dati raccolti da Istat, Enit e l‟Università degli Studi di L‟Aquila.

https://www.parcoforestecasentinesi.it//sites/default/files/sviluppo%20settore%20turistico%20marioni.pdf

(38)

Alcuni dati sul turismo nelle aree protette

Nel 2014 il 23,8% del totale dei turisti hanno visitato un parco naturale durante la loro

vacanza.

*Rapporti Ecotur sul Turismo Natura, elaborati dall‟Osservatorio Permanente sul Turismo Natura sulla

base dei dati raccolti da Istat, Enit e l‟Università degli Studi di L‟Aquila.

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I visitatori stranieri

• il 29,2% dei visitatori stranieri ha dichiarato che

la natura stessa è la ragione per cui sono venuti

in Italia.

(40)

Il birdwatching

• Il rilancio della riserva avrebbe anche un immediato riscontro di immagine a livello internazionale in particolare grazie al

birdwatching

• La sola BirdLife International include ben 121

Associazioni nazionali di tutti i continenti.

(41)

Catania può diventare città del turismo naturalistico

• Per Catania, Etna e Simeto possono diventare

poli di attrazione turistica sostenibile

(42)

Nel 2010 l’intervento già citato ha:

- prosciugati140 ha di zone umide in Zona A di riserva

- distrutta quasi completamente la popolazione di Moretta Tabaccata (2-3 cp Vs 30 cp prima dei lavori)

- Riduzione del 70-80% della popolazione di Pollo sultano - Riduzione della popolazione di Tarabusino e di Airone rosso

- Riduzione del valore biologico della riserva e conservazionistico della riserva naturale

-PER TUTTO CIO’ E CONCRETO IL RISCHIO DI UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE CHE POTREBBE ESSERE DA QUESTE MISURE VISTE COME DI COMPENSAZIONE AI LAVORI DEL 2010

2) Un secondo vantaggio: bloccare una possibile

procedura di infrazione per gli interventi fatti nel

2010

(43)

3) Carta di Bologna per lo sviluppo sostenibile

La Carta “Le Città metropolitane per lo sviluppo sostenibile” è stata sottoscritta nel 2017 dalle Città

metropolitane di:

Catania, Bologna, Milano, Torino, Firenze, Roma, Cagliari, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Genova e Palermo

alla presenza del Ministro dell’Ambiente.

(44)

Carta di Bologna: Obiettivi di riferimento delle agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile

• Uso sostenibile del suolo e soluzioni basate sui processi naturali

• Economia circolare

• Adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione del rischio

• Transizione energetica

• Qualità dell'aria

• Qualità delle acque

• Ecosistemi, verde urbano e tutela della biodiversità

• Mobilità sostenibile

(45)

7:Ecosistemi, verde urbano e tutela della

biodiversità: obiettivi per le Città metropolitane e le aree urbane

• Raggiungere i 45 mq di superficie media di verde urbano per abitante entro il 2030, il 50% in più rispetto al 2014, portandola alla dotazione attualmente più elevata.

• Qualificare le domande di espansione insediativa e di nuova infrastrutturazione attraverso il controllo della forma urbana e della distribuzione territoriale riconoscendo l’irriproducibilità della risorsa suolo, soprattutto quello fertile, assicurando il mantenimento della biodiversità e prevedendo la realizzazione delle infrastrutture verdi.

• Ridurre il consumo di suolo anche attraverso l'attuazione delle reti ecologiche per creare sistemi connessi che comprendano aree protette del sistema verde della Rete Natura 2000, boschi e foreste, aste fluviali con annesse fasce boscate e le piccole aree lacustri e umide (stepping stones) per la sosta e il ripopolamento dell’avifauna.

• Promuovere un utilizzo razionale dellepromuovere la nascita di filiere produttive, per risorse naturali

sostenendo la gestione e la valorizzazione paesaggistica quali occasioni per rafforzare e accrescere la

sicurezza idrogeologica, per promuovere la green economy, per fornire servizi per il tempo libero e per

aumentare il benessere e la qualità della vita dei cittadini.

(46)

4) Un vantaggio di tipo tecnico nel recupero delle zone umide: Zona cuscinetto per il depuratore

• Possono fungere da Ecosistema Filtro ed assicurare la

Sicurezza sanitaria in caso di malfunzionamento del depuratore di Catania

• Nei parchi di Molentargius o del Ticino sono state create zone di

cuscinetto fra depuratori e Aree Umide Siti Natura 2000

(47)

Intervento a costo zero

• riserva naturale,

• proprietà della Regione Siciliana

• zona Ramsar, Sic (ZSC) e ZPS

• Coerente con il piano di gestione sic zps

• Riuso acque reflue

Le possibilità di accesso ai fondi comunitari è notevole

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Fondi europei

• In particolare con scadenza inizi giugno abbiamo:

i fondi PO-FESR di cui al Bando 6.5.1 per interventi di miglioramento ambientale e di

ecosistemi protetti (finanziati al 100%) all’interno

delle aree SIC (ZSC) e ZPS con.

(49)

Manca la volontà politica.

Da anni si sottovaluta l’importanza naturalistica ed economica della riserva

Cosa manca?

(50)

Cosa manca?

E’ essenziale un intervento del Presidente della

Città metropolitana e Sindaco di Catania.

(51)

Conclusioni: Documento congiunto Legambiente,Lipu

A tale scopo cercheremo di coinvolgere:

• il Commissario acque reflue

• l’Assessorato territorio e ambiente

• l’Assessorato al turismo

• l’Università

• le altre Associazioni ambientaliste

• le Associazioni guide ambientali escursionistiche

(52)

Obiettivo sollecitare

il Sindaco di Catania e Presidente città metropolitana perché

si attivi al più presto

convocando una conferenza di servizi

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