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Aurelio Amendola

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Academic year: 2021

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270 Al termine dei lavori di restauro nella basilica di San Lorenzo a Firenze, Aure-lio Amendola viene incaricato di fotografare i risultati dell’impresa (1985-1992), nello specifico l’opera di Michelangelo per la Sagrestia Nuova. Ne scaturiscono immagini originali, non solo di pura documentazione, bensì frutto di un’edu-cata riscoperta che porterà nel 1993 al libro fotografico Un occhio su Michelangelo, vincitore l’anno successivo del Premio Oscar Goldoni.

Punti di vista inediti, tagli misurati e inquadrature ravvicinate rivelano i par-ticolari più suggestivi della scultura e dell’architettura di Michelangelo. Oltre centonovanta immagini assecondano le invenzioni compositive e prospettiche dell’artista, ne consacrano la visione trasversale, come nel caso delle effigi dei principi Giuliano e Lorenzo de’ Medici, che compaiono dalle paraste. Amen-dola è attento nel cogliere la forza endogena dei nudi, i dettagli delle anatomie (gli arti, le vene, la muscolatura), ma soprattutto la loro differente epidermide, complice l’uso del bianco e nero che esalta la texture e le qualità tattili delle superfici marmoree.

Il continuo mutare della luce genera un vigoroso chiaroscuro che modella la materia, conferisce morbidezza ai corpi e solidità all’architettura. Il fotografo è abile nell’esaltare le diverse cromie dei marmi e della loro lavorazione. Così il levigato corpo della Notte, dal chiarore lunare, si distingue dalla superficie scabra del Giorno, nel cui capo, potente affermazione del non finito, è possibile distinguere ogni singolo colpo di gradina.

Dal punto di vista linguistico Amendola opera attraverso una forma di sined-doche, in cui ai singoli particolari inquadrati, ravvicinati e incombenti, spetta il compito di mostrare l’intera complessità dell’opera michelangiolesca.

Francesca Mora

At the end of the restoration work carried out on the Basilica of San Lorenzo in Florence, Aurelio Amendola was commissioned to photograph the finished result (1985-1992), specifically Michelangelo’s work for the Sagrestia Nuova. Original images were taken, not purely for the sake of documenting the resto-ration work, but also as the result of a discreet rediscovery which in 1993 was to lead to the publication of Un occhio su Michelangelo, winner of the 1994 Oscar Goldoni prize.

Innovative views, studied cropping and close-up images reveal the most evoc-ative details of the sculpture and architecture of Michelangelo. The over 190 images support the compositional inventiveness and perspective of the artist, validating his broad vision, as can be seen in the effigies of the princes Giuliano and Lorenzo de’ Medici, who appear from the pillars. Amendola was careful to capture the endogenous strength of the nudes, the details of their anatomy (the limbs, the veins, the musculature), but above all the differences in their skin. The use of black & white is functional to this: highlighting the texture of the marble surfaces and their tactile qualities.The continuous change of light creates a chiaroscuro effect which shapes the material, conferring a sense of soft-ness to the bodies and solidity to the architecture. The photographer is skilful in his ability to emphasise the various shades of the marble and the sculpting of the stone. Thus the body of the Notte (Night) is polished, glimmering in the moonlight, and differs from the rough surface of the Giorno (Day), whose head is a powerful statement of the unfinished, where it is possible to make out every single stroke of the chisel. In terms of the artistic language adopted, Amendola works by means of a form of synecdoche, in which a particular element framed by the photographer, close up and looming, is called upon to represent the over-all complexity of Michelangelo’s work.

Aurelio Amendola

(Pistoia, 1938)

48.

dalla serie Un occhio su Michelangelo

1992 a. 400 × 300 (367 × 268) mm, inv. 2018 RF b. 400 × 300 (367 × 268) mm, inv. 2022 RF c. 400 × 300 (367 × 268) mm, inv. 2014 RF d. 400 × 300 (367 × 268) mm, inv. 2020 RF e. 400 × 300 (327 × 267) mm, inv. 2016 RF f. 300 × 400 (268 × 367) mm, inv. 2021 RF g. 300 × 400 (270 × 364) mm, inv. 2017 RF stampe alla gelatina-bromuro d’argento Galleria civica di Modena

Bibliografia

Beck, Paolucci, Santi 1993 (ristampa 2003), passim; Amendola 2013, pp. 16-18, 28-31; Ri-conoscere Michelangelo 2014, passim.

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