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Cap 1 1.1 Zora Neale Hurston

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Cap 1

1.1 Zora Neale Hurston

Zora Neale Hurston nasce il 7 gennaio 1891 a Notalsuga, Alabama, da John Hurston e da Lucy Potts. In cerca di un avvenire migliore, nel 1890 John decide di trasferirsi a Eatonville, la cittadina di soli neri in Florida. Dopo circa un anno e mezzo Lucy e i bambini raggiungono John, quando Hurston non era che una neonata: sia l’autrice che i suoi fratelli maggiori hanno sempre descritto Eatonville come luogo di nascita e d’infanzia, non facendo mai riferimento a Notalsuga o all’Alabama.1Fin dall’adolescenza la scrittrice mostra un carattere forte e ribelle, con una fervida immaginazione e una naturale predisposizione all’avventura. In Dust Tracks on the Road2 l’autrice racconta di come all’età di nove anni, in un giorno d’estate, decise di incamminarsi verso la linea dell’orizzonte per scoprire cosa ci fosse al di là di esso. Hurston e i suoi fratelli ricevono un’educazione scolastica ma è soprattutto la madre a incoraggiare la creatività e a nutrire l’immaginazione dei figli e dell’autrice in particolare. La scrittrice ricorda le parole della madre “Jump at the sun. We might not land on the sun but at least we would get off the ground”3

e la camera da letto dei genitori come il luogo attraverso il quale osservare e reinventare il mondo grazie a fiabe e racconti mitici. Il desiderio e le ambizioni di Hurston di affermarsi come storyteller hanno origine nell’amore e dall’ispirazione per la madre.

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V. Boyd; Wrapped in Rainbows: the Life of Zora Neale Hurston. London, Virago, 2003, p. 25.

2 Z. N. Hurston; Dust Tracks on the Road; Urbana, University of Illinois Press, 1984, cit. in

Wrapped in Rainbows, p. 13. L’opera rappresenta l’autobiografia dell’autrice, nella quale però la

realtà degli fatti viene distorta: a causa delle diverse dichiarazioni di Hurston riguardo alla data e al luogo di nascita, gli eventi narrati non vengono rappresentati in maniera fedele all’ordine cronologico. Il testo viene definito come una “imaginative autobiography” da R. Wright. (Cfr. Boyd, 2003, op. cit., p. 365).

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La morte di quest’ultima segna la fine dell’adolescenza per la scrittrice: prima di morire la donna rivela alla figlia le sue volontà riguardo al funerale ma, quando giunge il momento, la voce della ragazzina è impotente e debole di fronte alle disposizioni del padre e le usanze della comunità. Lei stessa dichiara di non essersi mai perdonata l’incapacità di lottare per difendere la voce della madre e la propria: forse è proprio questo l’episodio da cui scaturisce la volontà della scrittrice a non rimanere più inascoltata.

Il rapporto con la figura paterna è descritto da Hurston come una love-hurt relationship4: John si rivela essere un padre assente sin dalla nascita della figlia poiché sempre impegnato tra il lavoro e la Chiesa, essendo egli un ministro di culto a Eatonville e nelle comunità circostanti. Nonostante l’ammirazione della figlia per il carisma e per il ruolo svolto dal padre, Hurston racconta di aver sempre sofferto la predilezione di John nei confronti della sorella maggiore Sarah Emmeline. Ma il risentimento della figlia verso l’uomo è dovuto soprattutto alla sofferenza di Lucy a causa delle varie relazioni extraconiugali del marito. Il definitivo allontanamento tra la scrittrice e il padre avviene dopo il repentino matrimonio di John con Mattie Moge, una donna molto più giovane di lui, a distanza di soli cinque mesi dalla morte della prima moglie.

Hurston inizia gli studi a Jacksonville, la cittadina vicina a Eatonville dove, per la prima volta, prende coscienza del suo essere di colore al confronto con altri ragazzi bianchi, come lei stessa dichiara: “Jacksonville made me know I was a little colored girl”.5 Tra il 1906 e il 1911 si sposta da parenti a Sanford e lavora come domestica e cameriera per potersi mantenere durante gli studi. Nel 1911 dopo una

4 Cfr. Ibidem, p. 49. 5 Cfr. Ibidem, p. 50.

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furiosa lite con la matrigna, lascia definitivamente Eatonville e la casa paterna e scompare dai resoconti pubblici fino al 1913, anno in cui si trasferisce dal fratello Hezekiah Robert (Bob) prima a Nashville, nel Tennessee, e poi successivamente a Memphis, per badare ai nipoti in cambio di un aiuto finanziario per la scuola. Dopo un periodo trascorso dal fratello John Cornelius a Jacksonville, la scrittrice si unisce come donna di servizio a una compagnia teatrale, la Gilbert and Sullivan. Sebbene si riveli essere un’esperienza entusiasmante per la giovane, il desiderio di proseguire gli studi rimane sempre vivo in lei così, nel 1917, mente sulla sua data di nascita, posticipandola al 1901 per poter accedere alla scuola pubblica a Baltimore mentre lavora come cameriera dopo la scuola e come manicurista per la clientela di signore bianche.

Nel 1918 John Hurston muore in un incidente d’auto, ma la figlia non partecipa al funerale a causa del trasferimento alla Howard University, una delle più prestigiose d’America, dove conosce il giovane Herbert A. Sheen, uno studente di medicina con il quale inizia una relazione. Decide di scrivere i primi racconti e inizia a collaborare con il periodico Stylus:vengono pubblicati il componimento poetico “O Night” e la prima short story “John Redding Goes To Sea”, basata su elementi autobiografici. Sin dal primo racconto l’autrice rivela la capacità di rappresentare il dialetto di Eatonville e individua il potenziale letterario insito nel linguaggio quotidiano della gente comune nera. Il materiale da cui attinge sono le storie dei cittadini ascoltate con interesse da bambina nel porticato di Joe Clark, il sindaco di Eatonville: esse entrano a far parte della memoria collettiva e accompagneranno l’autrice per tutta la vita con un eco nelle sue opere, come nel romanzo Their Eyes Were Watching God.

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Nel 1923 la scrittrice conclude gli studi alla Howard e l’anno successivo pubblica su Opportunity il racconto “Drenched in Light”: è la storia di Isis, alter ego dell’adolescente Zora Hurston. Il periodico Opportunity: A Journal of Negro Life pubblicato a New York, si proponeva di mostrare la vita dei neri in tutti gli aspetti della realtà. Partendo da un’impronta di stampo sociologico, il giornale acquisisce successivamente spunti letterari con lo scopo di incentivare gli scrittori neri a scrivere, fino a diventare il mezzo più potente dell’Harlem Renaissance, grazie al suo editore Charles S. Johnson. Jean Toomer, Langston Hughes e Alain Locke furono alcuni tra gli scrittori illustri che contribuirono a esso.

Negli anni successivi la scrittrice si trasferisce a Harlem, il quartiere di New York dove era nato il New Negro Movement, al quale aderisce. Questi anni sono cruciali per il suo sviluppo artistico: scrive la commedia “Color Struck” e “Spunk”, una fiction story che diventa il manifesto del Negro Movement e grazie alla quale vince il secondo posto a un contest letterario tra i vari scrittori del circolo dell’Harlem Renaissance. La forte ed eccentrica personalità di Hurston riesce ad attrarre molti personaggi influenti nel movimento artistico: i “Negrotarians” (come denominati dall’autrice stessa), ovvero ricche personalità per la maggior parte bianche, interessate alla vita e a finanziare le opere degli artisti neri. Annie Nathan Meyer è la prima tra le varie protettrici che negli anni sostiene la carriera della scrittrice poiché impressionata dal suo talento e la aiuta a raccogliere i fondi per accedere al Barnard College: pur essendo l’unica donna di colore in un ambiente prestigioso, Hurston riesce a integrarsi e a proseguire gli studi. Nel 1925 incontra la scrittrice e giornalista Fannie Hurst, la cui amicizia le permette di entrare nella cerchia di letterati in auge e di stringere importanti collaborazioni. La passione per il

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jazz e per la vita mondana di Harlem rappresentano le vie di fuga dalla vita universitaria nel campus, rigidamente organizzata: Hurston è descritta come una donna stravagante ed estroversa, sempre presente ai party e al centro dell’attenzione, capace di affascinare qualunque tipo di pubblico grazie alla straordinaria abilità di storyteller. Oltre alle opere, il carisma della scrittrice ha fatto sì che diventasse uno dei personaggi di spicco nel circolo dei cosiddetti “Niggerati”: è ricordato il suo ingresso alla festa per la gara letteraria con una grande sciarpa colorata gridando “Coloooooor Struuuuckkkk!”6

e catturando l’attenzione di tutti i presenti.

Nel 1926 l’autrice si trasferisce da Harlem in un appartamento insieme agli scrittori Langston Hughes e Wallace Thurman con i quali inizia a collaborare alla rivista letteraria Fire!!, sulla quale pubblica il racconto “Sweat”,7 la storia di Delia, una lavandaia nera alle prese con un marito egoista che la maltratta e che tenta di ucciderla. Nel racconto Hurston conferma il talento nel rappresentare il black vernacular english e le tradizioni dei neri del sud America; inoltre per la prima volta si delinea la sua concezione del matrimonio ripresa successivamente in Their Eyes Were Watching God. Nello stesso anno viene pubblicata anche The Eatonville Anthology, la raccolta di storie brevi basate sui ricordi della sua infanzia nella cittadina.

Stanca della routine al Barnard e della vita accademica, Hurston intraprende gli studi in antropologia e inizia la corrispondenza e successivamente una collaborazione con Franz Boas, il celebre antropologo della Columbia University. La disciplina e lo studio del folklore impegnano gli anni successivi dell’autrice, durante i quali viaggia in America del Sud a bordo della sua macchina e sotto la guida di

6 Cfr. Ibidem p. 98.

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Charlotte Osgood Mason, soprannominata “The Goodmother”. Il rapporto conflittuale tra le due donne dovuto alla dipendenza economica e al controllo oppressivo della sostenitrice è la probabile causa della scarsa produzione artistica della scrittrice tra il 1928 e il 1932. Mason era interessata alla pubblicazione di un volume di Negro Folklore dei neri del Sud: Hurston accetta le condizioni del contratto, tra le quali il pieno controllo di Mason sul materiale raccolto e l’impossibilità dell’autrice di utilizzarlo e pubblicarlo in altre opere. Durante questi anni Hurston riceve un ingente contribuito economico dalla protettrice ma il rapporto tra le due diviene sempre più burrascoso quando nel 1929 la scrittrice decide di realizzare una commedia intitolata Mule Bone: A Comedy of Negro Life con l’amico Langston Hughes, anch’egli dipendente finanziato da Mason. Hurston continua le ricerche sulle tradizioni popolari a Miami e mantiene una corrispondenza segreta con Boas, con il quale condivide alcune delle scoperte riguardo al suo lavoro.

Il 1931 è un anno ricco di avvenimenti per la scrittrice: a causa di alcune controversie, la collaborazione con Hughes alla messa in scena di Mule Bone si interrompe e così anche la loro amicizia. Inoltre le continue richieste di denaro a Mason e l’incapacità di concludere la raccolta del materiale raccolto fanno sì che le due donne si allontanino quasi definitivamente. Nello stesso tempo Hurston divorzia da Herbert A. Sheen, sposato nel 1927: la relazione, iniziata ai tempi dell’Howard College e mantenuta sempre a distanza, si interrompe a causa delle loro diverse concezioni riguardo al matrimonio e al ruolo della donna. Dopo un breve periodo di convivenza coniugale, la scrittrice si allontana nuovamente dal marito per intraprendere nuovamente le ricerche sulle tradizioni del Sud, ma Herbert non accetta il desiderio di indipendenza e di libertà della moglie. Per le stesse motivazioni

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Hurston termina la tumultuosa relazione d’amore con un giovane studente ventitreenne di nome Percival McGuire Punter (indicato con P.M.P. in Dust Tracks on a Road) iniziata nel 1935: nonostante definisca la storia come “the real love affair of my life”,8

il desiderio della donna di esplorare il mondo e affermarsi come scrittrice la allontanano continuamente da ogni legame amoroso e affettivo.

Nel 1932 la commedia teatrale The Great Day viene messa in scena, basata su una giornata di lavoro nei campi della Florida. Grazie a un nuovo sostegno finanziario di Mason, la rappresentazione viene accolta positivamente nei teatri ma non garantisce un buon guadagno per Hurston. Infatti, dopo aver saldato i debiti contratti con Charlotte Mason, l’autrice si ritrova in condizioni di precarietà economica. Grazie all’interesse della casa editrice J.B Lippicott Company e alla pubblicazione del romanzo Jonah’s Gourd Vine nel 1934, ispirato alla vita di John Hurston e successivamente della raccolta Mules and Men nel 1935, l’autrice riesce a godere di una relativa stabilità economica. Nel 1936 l’affermazione e il successo come scrittrice la spingono a presentare domanda al Guggenheim Research Fellowship, una borsa di studio che ottiene due volte per poter eseguire delle ricerche ai Caraibi sulle leggende di Mosè: grazie ai fondi viaggia in Jamaica, nei Caraibi e a Haiti per studiare le tradizioni e le pratiche voodoo. Proprio durante quest’ultima tappa, in sole sette settimane scrive Their Eyes Were Watching God: la casa editrice decide di pubblicarlo nel settembre del 1937. Nel 1938 viene pubblicato Tell My Horse, la raccolta sul materiale reperito nei Caraibi e a Haiti. Viaggia di nuovo in Florida e a Jacksonville incontra Albert Price II, un giovane di ventitré anni con il quale si sposa nel 1939. Hurston falsifica ancora la data di nascita, questa volta

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spostandola al 1910. Dopo sole sei settimane di matrimonio, la donna lascia il marito e il lavoro in Florida come insegnante in una scuola. Nello stesso anno entra al North Caroline College e pubblica Moses, Man of the Mountain. Essendo ormai una scrittrice affermata, accetta di scrivere l’autobiografia Dust Tracks on a Road, pubblicata nel 1942. In quest’opera l’autrice distorce più volte la realtà degli eventi narrati e, nonostante alcune censure subite riguardo alla critica al governo (poiché in tempo di guerra), l’opera ha un enorme successo tra i lettori e viene apprezzata anche da Charlotte Mason e da alcune personalità appartenenti alla cerchia degli “ex-Niggerati”, tra cui Alan Locke e Carl Van Vechten.

Nel 1943 l’autrice ha cinquantadue anni (nonostante ne dichiari molti di meno) e, spinta dal successo della sua autobiografia, continua a scrivere articoli su varie tematiche: si schiera contro la discriminazione razziale e a favore dei diritti delle donne. Inoltre si dichiara contraria all’integrazione dei neri nelle scuole bianche: secondo Hurston il contatto con i bianchi non costituisce necessariamente un vantaggio per la gente di colore poiché non crede nella superiorità dei primi. In una lettera con Countee Cullen, l’autrice scrive:

“Personally, I have no desire for white association except where I am sought and the pleasure is mutual. That feeling grows out of my own self-respect. However blue the eye or yellow the hair, I see no glory to myself in the contact unless there is something more than the accident of race.”9

A causa delle ideologie politiche, la scrittrice viene accusata da suoi contemporanei di opporsi al liberalismo ma lei stessa si definisce una “individualist”: “I mean to live and die by my own mind.”10

Hurston sostiene l’importanza di

9 Cfr. Boyd, Valerie, 2003, op. cit., p. 367. 10 Cfr. Ibidem, p. 368.

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valutare una persona come individuo e non dal colore della pelle: a differenza di altri autori neri interessati a descrivere le conseguenze della discriminazione razziale, afferma la volontà di essere libera da tale obbligo morale e di poter scrivere di ciò che più desidera, proprio come ogni altro scrittore.

In seguito si trasferisce a Daytona Beach, in Florida, dove acquista una barca che diventa la sua casa e nel 1944 sposa James Howell Pitts. Anche questa unione termina dopo solo otto mesi. Negli anni successivi Hurston richiede fondi per le ricerche in Honduras ma questa volta la domanda viene rifiutata; nel 1947 parte comunque per Honduras e finisce il romanzo commissionatole dalla nuova casa editrice Charles Scribener’s Sons, che dopo dieci mesi viene pubblicato con il titolo di Seraph on The Suwanee.

Il 13 settembre 1948 Hurston viene arrestata a New York con l’accusa di molestie sessuali su tre minori: Billy, uno dei ragazzini era il figlio della sua ex padrona di casa.11 Dopo due anni di processo e la conseguente diffamazione da parte dei quotidiani, nel 1949 la scrittrice viene scagionata poiché assente a New York durante il periodo del reato. Billy si rivela affetto da disturbi mentali e tre uomini vengono riconosciuti colpevoli del crimine. Dopo un periodo di depressione e la riabilitazione della sua reputazione, Hurston viaggia verso l’America Centrale, i Caraibi e si stabilizza a Miami. Si stabilisce a Eau Gallie e vive un periodo di tranquillità mentre lavora a un nuovo romanzo, che però viene rifiutato più volte. A Live Oak accetta l’incarico di scrivere un report sul caso di Ruby McCollum, una donna nera accusata di omicidio del marito. Hurston si appassiona alla vicenda e il report diventa una vera e propria biografia della donna condannata alla sedia

11 Cfr. Ibidem, p. 387. La maggior parte delle indicazioni riguardo questo episodio provengono dagli

archivi del New York Municipal Archives e dalla corrispondenza di Hurston del periodo. I nomi dei minorenni non vengono citati per esteso per questioni di privacy.

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elettrica: il successo che suscita il caso permette di salvare la vitaa Ruby McCollum. I problemi di salute e la povertà economica della scrittrice pongono fine alla sua carriera artistica: nel 1959, a sessantotto anni, viene ricoverata per ipertensione a Fort Piece e l’anno seguente Zora Neale Hurston muore a causa di un attacco cardiaco.

Il funerale di Hurston viene organizzato grazie alle donazioni della comunità. Il denaro raccolto non è sufficiente per una lapide, così la tomba rimane spoglia fino al 1973, quando l’autrice Alice Walker viaggia verso il luogo di sepoltura della donna e pone l’incisione “Zora Neale Hurston: A Genius of the South” su una bara. Parte dei manoscritti e documenti della scrittrice vengono distrutti durante un incendio nel 1960 quando il deputato Patrick Duval, passando davanti alla casa di Hurston al 1734 School Court e notando del fumo provenire dal suo cortile, riesce a salvare il manoscritto incompleto di The Life Of Herod the Great.

Grazie alla biografia di Robert Hemenway12 nel 1977 e all’entusiasmo dovuto alla riscoperta delle opere di Hurston soprattutto durante gli anni Ottanta con il movimento femminista, oggi l’autrice è entrata a pieno diritto nel canone della letteratura angloamericana, diventando un’icona pop e il punto di riferimento fondamentale per le successivi scrittrici nere.

12 Cfr. Robert E. Hemenway; Zora Neale Hurston. A Literary Biography. Urbana, University of

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1.2 Their Eyes Were Watching God

Il romanzo viene pubblicato nel 1937 dopo poche revisioni del manoscritto da parte dell’autrice e della casa editrice. In Dust Tracks on a Road l’autrice dichiara di aver scritto il romanzo spinta da una pressione interna: “I wrote Their Eyes Were Watching God in Haiti. It was dammed up in me, and I wrote it under internal pressure in seven weeks. I wish that I could write it again. In fact, I regret all of my books”.13

Inoltre rivela di aver deciso di intraprendere il viaggio lontano da New York anche per tentare di reprimere i sentimenti nei confronti di A.W.P., l’uomo con cui viveva una relazione amorosa. La storia d’amore tra la protagonista Janie Crawford e Tea Cake rappresenta infatti la passione e il coinvolgimento emotivo per il giovane.

Il romanzo si apre e si chiude nel portico di Janie: il racconto della sua vita si inserisce dentro una cornice narrativa che ha inizio nel secondo capitolo e si conclude nell’ultimo. La voce di Janie cede il posto a un narratore in terza persona che racconta di come la ragazza sia stata allevata dalla nonna Nanny nella Florida Occidentale e di come non abbia mai conosciuto i propri genitori: la madre abbandona la neonata e la casa materna dopo aver subito uno stupro da parte di un professore bianco alla scuola dove insegnava. Janie è il risultato dell’unione interrazziale e viene descritta sin dall’inizio con i tratti che la distinguono dai neri: la pelle più chiara e i lunghi capelli mossi, punto di forza della sua bellezza, ammirati dagli uomini e invidiati dalle donne. Anche Nanny fu vittima degli abusi dei bianchi: quando era una schiava, fu costretta ad avere rapporti con il padrone. Dopo aver dato alla luce la figlia, la padrona si accorse del colore della pelle della neonata e, in preda

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all’ira, decise di vendere la piccola come schiava e di punire Nanny per il tradimento del marito. Presa dallo sconforto, nella notte la donna scappò e riuscì a mettere in salvo se stessa e a proteggere la figlia nascondendola su un albero, da qui il nome Leafy.

Nel primo capitolo Janie viene presentata come una donna al ritorno dall’aver seppellito i morti: il suo ritorno a Eatonville, la cittadina di soli neri, è descritto attraverso gli occhi della gente che, all’ora del tramonto, è libera dal lavoro e dai campi e si riunisce sul portico a chiacchierare. Il ruolo della comunità è messo in evidenza sin dal principio del romanzo:

It was the time for sitting on porches besides the road. It was the time to hear things and talk. These sitters had been tongueless, earless, eyeless conveniences all day long. Mules and other brutes had occupied their skins. But now, the sun and the bossman were gone, so the skins felt powerful and human. They became lords of sounds and lesser things. They passed nations through their mouths. They sat in judgment. (TEWWG, pp. 1-2)

I primi commenti riguardano l’abbigliamento trasandato di Janie e i lunghi capelli sciolti sulle spalle, non appropriati a una donna di quarant’anni. Al coro delle voci e dei pensieri del portico viene contrapposto il silenzio di Janie, che accenna un saluto e prosegue verso casa. Al suo passaggio gli uomini osservano con desiderio il corpo poco nascosto dalla tuta da lavoro, mentre le donne imprimono nella memoria la tuta macchiata di fango e la camicetta stinta. Tra le critiche negative e le supposizioni sulle motivazioni del suo ritorno, solo Phoeby Watson difende l’amica e decide di andare a farle visita per portarle la cena. La scena si sposta nel portico di Janie e al dialogo tra le due donne: Pheoby chiede direttamente all’amica cosa sia successo dal momento della sua partenza con Tea Cake, il giovane con cui aveva lasciato la città.

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Pheoby si fa portavoce della curiosità della gente che insinua e giudica senza conoscere gli avvenimenti, ma a differenza loro è disposta ad ascoltare l’amica.

Janie decide di raccontare le sue avventure e i ricordi partono da casa Washburn, la famiglia di bianchi per i quali Nanny lavora come bambinaia: a lei e alla nipotina era concesso vivere nella casa nel cortile sul retro, così Janie cresce abitando e giocando con i ragazzini bianchi. Non avendo mai visto la sua immagine riflessa, la bambina non è a conoscenza del colore della sua pelle fino a quando, un giorno, riconosce se stessa in una foto con la famiglia. Per la prima volta si vede diversa dagli altri: “Ah sad: ‘Aw, aw! Ah’m colored!’. Den dey all laughed real hard. But before Ah seen de picture Ah thought Ah wuz just like the rest.” (TEWWG, p. 12) La scoperta della sessualità è una tappa fondamentale nella crescita della protagonista: avviene a sedici anni in un pomeriggio di primavera, quando sdraiata sotto il pero nel cortile di Nanny, osserva le api impollinare un fiore e qualcosa cambia dentro di lei. Presa dall’eccitazione e dalla curiosità, si lascia baciare da Johnny Taylor al cancello: Nanny si accorge dei due ragazzi e rimprovera Janie, mettendola in guardia dalla sorte di abusi subiti sia da lei sia dalla figlia. La nonna spinge la nipote a sposarsi con Logan Killicks: nonostante la matura età, grazie ai suoi sessanta acri di terreno l’uomo già vedovo rappresenta un buon partito per la nipote. Janie si sposa a sedici anni ma sin dall’inizio si accorge che l’amore non va di pari passo con il matrimonio. Questa rivelazione rappresenta la fine della sua adolescenza: “She knew now that marriage did not make love. Janie’s first dream was dead, so she became a woman.” (TEWWG, p. 34)

L’incontro con Joe Starks, rappresenta la fuga dalla vita sognata per lei da Nanny: l’uomo diretto a Eatonville in cerca di fortuna, le parla di un avvenire

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migliore e della possibilità di una vita lontana dalla solitudine della cucina e del lavoro nei campi con Logan. Janie decide di partire con lui e nonostante l’amoresia stato un’esperienza deludente, spera in un futuro di cambiamenti e di avventure verso l’orizzonte: “Janie pulled back a long time because he did not represent sun-up and pollen and blooming trees, but he spoke for far horizon. He spoke for change and chance.” (TEWWG, p. 39)

I due si sposano e giungono a Eatonville, la comunità di soli neri in Florida: al loro arrivo la cittadina manca di organizzazione e di leggi, nonché di terreni e di una figura autoritaria al comando. Joe riesce ad acquistare terreno e a rivenderlo ai cittadini: diviene sindaco e grazie a lui Eatonville inizia ad attirare gente dalle zone circostanti e a divenire una grande comunità.

Nel ruolo di moglie del sindaco, Janie è ammirata e rispettata dai concittadini ma ben presto la seconda illusione della donna è destinata a svanire: l’orizzonte lascia il posto a una nuova casa e un emporio di alimentari di cui occuparsi. Al potere e all’autorità di Joe corrisponde una profonda solitudine per la moglie: il nuovo posto di Janie le appare chiaro durante la festa in occasione dell’illuminazione pubblica a Eatonville, quando il marito impedisce alla moglie di tenere un discorso, nonostante la folla acclamasse un suo intervento. Da questo momento in avanti la protagonista impara che i giorni di tenerezza e felicità con il marito sono destinati a finire: Joe pretende che la moglie sia la più ammirata e stimata della città, diventando un altro oggetto del suo potere economico e sociale. Janie inizia a lavorare all’emporio di loro proprietà e sebbene esso diventi il centro della vita sociale e luogo di ritrovo della comunità, il marito impedisce alla donna di farne realmente parte: le proibisce i giochi e le chiacchiere sul portico, costringendola inoltre a nascondere i lunghi

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capelli con un fazzoletto, per dimostrarne il possesso e l’esclusività innanzi agli altri uomini. L’autorità lo spinge anche a usare la violenza sulla moglie: l’amore e il rispetto di Janie nei confronti del marito cedono il posto a una passiva accettazione esteriore mentre inizia a crescere dentro di lei il bisogno di rifugiarsi nell’immaginazione.

Dopo venti anni di matrimonio la sicurezza e l’autorità di Joe iniziano a vacillare con i primi segni della vecchiaia. Inizia così ad aggredire Janie insultandone la bellezza fisica e umiliandola, ma un giorno la donna risponde attaccando a sua volta la virilità del marito, mettendolo in ridicolo davanti al resto degli uomini. Joe la colpisce e questo episodio rappresenta la fine del rapporto tra i due: l’umiliazione spinge il marito ad allontanarsi definitivamente dalla camera da letto e dalla moglie. Dopo poco tempo Janie si accorge che il marito frequenta delle persone nuovee, tra questi, un uomo lo convince di un malocchio: in realtà Joe viene colpito da una malattia al fegato e poco dopo muore a causa della mancanza di cure adeguate. Al capezzale del marito Janie trova il coraggio di rivelare a Joe tutto il dolore e i sentimenti repressi durante gli anni passati assieme, perdonandolo per non averla realmente conosciuta e amata. Dopo la morte, Janie riesce finalmente a liberarsi dalle imposizioni del marito: si scioglie i capelli così a lungo nascosti e riacquista la bellezza e spensieratezza della gioventù. Molti uomini la corteggiano attratti soprattutto dalla sua dote, ma la donna rifiuta qualsiasi proposta per godere dell’indipendenza e della libertà dal matrimonio.

Un giorno d’estate, mentre tutta la città si reca a un partita di football, Janie rimane sola in negozio ed entra un ragazzo di nome Vergible Woods, soprannominato Tea Cake. Approfittando della mancanza di clienti, l’uomo insegna a Janie a giocare

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a dama: per la prima volta la donna prova la gioia di essere trattata alla pari degli uomini e di poter partecipare al gioco che le era stato proibito dal marito. Nelle settimane successive continuano gli incontri con l’uomo, fino a quando una sera Tea Cake confessa a Janie di essere innamorato di lei. La donna lo respinge a causa della giovane età dell’uomo e temendo che la sua sia solo un’infatuazione passeggera. Nelle settimane successive Tea Cake non rinuncia al corteggiamento e la donna acconsente alla frequentazione: la coppia inizia a uscire in pubblico e grazie a lui Janie impara a pescare, a guidare e riscopre la felicità e la gioia di vivere dell’adolescenza. Nonostante gli avvertimenti e i giudizi della città, Janie accetta di sposare Tea Cake, così dopo poco tempo i due si trasferiscono a Jacksonville. Dopo il matrimonio, una mattina Janie si accorge della scomparsa dei suoi soldi e del marito, uscito a comprare del pesce: presa dello sconforto inizia a pensare alla sfortunata storia di una donna di Eatonville, ingannata e derubata della dote da un uomo più giovane. Tea Cake ritorna a casa la mattina seguente, dopo aver speso tutti i soldi per comprare una chitarra e aver festeggiato tutta la notte. Janie lo perdona e dopo aver recuperato i soldi della moglie giocando a dadi, i due sposini decidono di trasferirsi alla concimaia negli Everglades, per vivere solo del lavoro nei campi nella concimaia durante la stagione estiva.

Negli Everglades Janie realizza il sogno di raggiungere l’orizzonte: si imbatte nella natura selvaggia e immensa, così diversa dalla Florida e da Eatonville. Dopo un periodo trascorso occupandosi della casa, affianca il marito nei campi passando la stagione a seminare e raccogliere fagioli. Lui le insegna a cacciare e a sparare con il fucile e le serate passano in allegria cantando, danzando e raccontando storie. Per la prima volta nella sua vita, ha finalmente acquisito una voce nella comunità,

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realizzando il desiderio di poter diventare lei stessa una storyteller.

Il matrimonio felice tra Janie e Tea Cake viene messo alla prova dalla gelosia: prima a causa di Nunkie, una giovane lavoratrice che tenta di catturare l’attenzione dell’uomo e poi a causa di Mrs. Turner, la proprietaria di una locanda negli Everglades.Un giorno Janie sorprende il marito a scherzare con Nunkie in un campo a distanza dal resto dei lavoratori: ne segue una violenta lite nella quale Janie colpisce il marito. Dopo poco tempo lo stesso sentimento pervade Tea Cake a causa di Mrs. Turner: la donna, mulatta anche lei, ammira e considera Janie superiore a lei per i tratti simili ai bianchie disprezza profondamente i neri per le loro caratteristiche fisiche. La gelosia di Tea Cake lo spinge a picchiare la moglie per affermare la sua autorità nei confronti di Mrs. Turner e del resto degli uomini: i segni della violenza sul corpo della donna suscitano l’ammirazione e l’invidia della comunità nei confronti della coppia sempre più innamorata.

Passata la stagione estiva, l’arrivo di un violento uragano sconvolge la vita dei due sposi: noncurante degli avvertimenti degli indiani e dei segnali nella natura, Tea Cake decide di non allontanarsi dagli Everglades. Durante una notte, il fiume straripa allagando tutta la zona: Janie e il marito tentano di mettersi in salvo, ma la donna cade in acqua e nel tentativo di salvarla l’uomo viene morso da un cane rabbioso. La coppia riesce a sopravvivere all’uragano e a tornare nella loro casa. Dopo qualche giorno, Tea Cake si ammala gravemente: spinto dagli istinti rabbiosi tenta di uccidere Janie, la quale riesce a salvarsi sparando più velocemente del marito, che muore tra la sue braccia. Janie viene processata con l’accusa di omicidio: viene giudicata innocente da una corte di bianchi e, dopo un breve periodo negli Everglades, decide di tornare a Eatonville, portando con sé un sacchetto di semi in

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ricordo di Tea Cake e del loro amore. Nel capitolo finale il narratore lascia la parola a Janie e attraverso il racconto all’amica Phoeby, la protagonista riesce a riflettere sulla sua vita: la ricerca dell’orizzonte ha guidato Janie alla scoperta del vero amore.

Il romanzo è considerato il capolavoro di Zora Neale Hurston e un importante punto di riferimento circa il percorso delle donne verso l’indipendenza nella società. Alla fine della storia Janie ha ottenuto il ruolo di storyteller all’interno della comunità e realizza il desiderio di Nanny e di molte donne e scrittrici nere: quello di avere la possibilità di ergersi su di un pulpito dall’alto del quale poter pronunciare un grande sermone sulle donne di colore.

1.3 Toni Morrison

Chloe Anthony Wofford nasce il 18 febbrario 1931 in Lorain, Ohio, da George Wofford e Ramah Willis. Seconda di quattro figli, di una famiglia originaria dell’Alabama, appartiene alla classe operaia: il padre lavorava prevalentemente come saldatore e la madre come domestica. L’autrice ha in seguito ringraziato i suoi genitori per averle trasmesso la passione per la lettura, per il folklore e per la

musica.14

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Nel 1949 Toni si diploma a pieni voti alla Lorain High School e sin dall’inizio della carriera accademica mostra interesse per gli studi letterari: si iscrive alla facoltà di letteratura inglese prima alla Howard University, nella quale si laurea nel 1953, e successivamente alla Cornell University. Conclude il master in letteratura nel 1955, contribuendo con una tesi sulle opere di Virginia Woolf e William Faulkner.

Dal 1955 inizia a lavorare come insegnante alla Texas Southern University e alla Howard dal 1957, dove incontra l’architetto giamaicano Harold Morrison che sposa nel 1958. Dopo la nascita del primogenito Harold Ford nel 1961, Morrison si unisce a un gruppo di giovani studenti e aspiranti scrittori per collaborare a un romanzo: a causa di impegni accademici, il lavoro si trasforma in un racconto breve che in seguito la scrittrice incorpora nel suo primo romanzo The Bluest Eye.15 L’autrice lascia il lavoro alla Howard University nel 1963 e, dopo un viaggio in Europa con la famiglia, torna negli Stati Uniti con il figlio. Il marito decide di ristabilirsi in Jamaica quando la moglie è in attesa del secondo figlio, Slade Kevin: la coppia divorzia nel 1964 e l’autrice torna a vivere con la famiglia in Ohio. Nell’anno seguente, la donna e i suoi bambini si trasferiscono a Syracuse, New York, dove Morrison inizia a lavorare come editor per la Random House. Nel 1968 ottiene il posto come senior editor presso la casa editrice e contribuisce alla pubblicazione di molti autori afroamericani illustri, come ad esempio Gayl Jones, Toni Cade Bambara, Angela Davis e Andrew Young. Collabora inoltre come critico letterario presso una rivista e letteraria e tiene innumerevoli conferenze sulla cultura afroamericana. Nel 1970 viene pubblicato il suo primo romanzo, The Bluest Eye; sin dall’inizio ottiene

15 Cfr. “Toni Morrison Talks About Her Motivation For Writing”.

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successo tra il pubblico per il modo in cui viene narrata la storia di Pecola Breedlove, la ragazza di colore che desidera ardentemente gli occhi azzurri come Shirley Temple.

Nel 1971 Morrison ottiene l’incarico di professore associato alla Suny Purchase a New York dove lavora fino al 1972. Nel 1973 pubblica il secondo romanzo Sula, grazie al quale l’autrice viene candidata per The American Book Award (1975): il romanzo racconta la storia di un’amicizia tra due donne nere, Nel Wright e Sula Peace nella comunità di Medallion, Ohio. Le due donne si incontrano da bambine e diventano indivisibili: le loro personalità opposte e complementari convivono in armonia fino a quando scelgono percorsi di vita differenti. L’abilità con cui Morrison riesce a descrivere il rapporto tra le due donne le ha permesso di affermarsi come scrittrice e nel 1980 viene nominata dal Nation Council on the Arts dal presidente Carter. Nel 1974 cura e contribuisce alla pubblicazione dell’antologia The Black Book, un’importante raccolta di documenti a testimonianza di trecento anni di storia afroamericana. Nel 1976 insegna all’Università di Yale e lavora a Song

of Salomon, pubblicato nel 1977: il romanzo riceve numerosi riconoscimenti, tra cui

il National Book Critics Circle Award e l’American Academy and Institute of Arts and Letters Award. Nel 1981 esce Tar Baby e sebbene la critica si divida circa il giudizio sul romanzo, l’autrice appare nella copertina Newsweek: prima di lei

nessun’altra autrice afroamericana eccetto Zora Neale Hurston aveva ricevuto questo riconoscimento pubblico.

Nel 1984 lascia il lavoro alla Random House e accetta di insegnare presso

la State University of New York a Albany; inoltre il 4 gennaio 1986 viene rappresentata al Bard College l’opera teatrale Dreaming Emmett da lei scritta, con

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la regia di Gilbert Moses. Nel 1987 viene pubblicato il suo capolavoro, Beloved, grazie al quale l’autrice ottiene il premio Pulizer per la letteratura: il romanzo riceve molti premi letterari tra cui l’Elizabeth Cady Stanton Award dall’ Associazione Nazionale per le Donne e dopo dieci anni esce la trasposizione cinematografica, che vede la partecipazione di Oprah Winfrey. Il romanzo racconta la storia di Sethe, una donna di colore vittima della schiavitù che decide di sacrificare la vita della figlia per risparmiarle il suo stesso destino. Nonostante la donna cerchi di dimenticare l’accaduto e di ricostruire la propria vita con la figlia sopravvissuta Denver, dopo molti anni il fantasma della figlia uccisa torna a tormentarla. Il romanzo ritrae la condizione della schiavitù dalla prospettiva di una donna, intrecciandosi con il tema della maternità e dell’omicidio: Morrison descrive gli eventi senza condannare la donna, permettendo al lettore di simpatizzare con il personaggio nonostante il crimine commesso.

Nel 1989 Morrison inizia a insegnare all’Università di Princeton e continua a ricevere riconoscimenti prestigiosi fino all’assegnazione del premio Nobel per la letteratura nel 1993, la prima volta auna scrittrice afroamericana. L’anno successivo viene pubblicato il romanzo Jazz e l’autrice collabora in qualità di editor alla pubblicazione di varie opere come l’antologia di saggi Race-ing Justice e En-Genderin Power: Essays on Anita Hill, Clarence Thomas. Negli anni 1998-99 Morrison scrive Paradise e un libro per bambini; inoltre collabora con il figlio Slade a The Big Box, The Book of Mean People del 2002 e The Ant or the Grasshopper? del 2003.

Nel 2006 decide di ritirarsi dall’insegnamento a Princeton per dedicarsi completamente alla scrittura e nello stesso anno il New York Times Book

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Review assegna a Beloved il riconoscimento di miglior romanzo pubblicato negli ultimi venticinque anni. Negli anni successivi Morrison continua a esplorare diversi generi letterari: nel 2007 debutta a New York un’opera teatrale da lei composta e ispirata alla storia di Margaret Garner, la donna di colore originaria del Kentucky che nel 1855 uccise la figlia di due anni Mary per salvarla dalla schiavitù. L’autrice si interessa al caso dopo la lettura di un articolo scritto da P. S. Basset e pubblicato nel 1856 sull’American Baptist,16

in cui viene descritta la visita in prigione a Garner da parte dell’autore, durante la quale la donna confessò le motivazioni che la spinsero a uccidere la propria bambina. Durante il tentativo di fuga dalle piantagioni nelle quali lavoravano come schiavi la protagonista e la sua famiglia, il padrone si accorse della fuga e riuscì a raggiungerli in poco tempo grazie alle loro impronte sulla neve: al momento della cattura, la donna tentò di uccidere se stessa e i propri figli. Venne fermata solo dopo aver tagliato la gola alla figlia Mary, riuscendo così a salvare gli altri tre figli. L’orrore dell’infanticidio sconvolse l’America per mesi e ne seguì un dibattito sulla questione della schiavitù: nonostante la difesa da parte di abolizionisti e in particolare dello scrittore John Joliffe, Margaret e la sua famiglia furono costretti a tornare alle piantagioni del padrone Archibald K. Gaines. Successivamente la donna non venne processata per l’omicidio della figlia. In Beloved e nell’opera teatrale l’interesse di Morrison è rivolto a rappresentare il dramma della schiavitù attraverso Sethe, la protagonista del romanzo.17

Dopo la morte del figlio Slade, nel 2012 Morrison pubblica il romanzo Home e viene messa in scena l’opera teatrale Desdemona, ispirata all’Othello di William

16

P. S. Basset, “A Visit to a Slave Mother Who Killed Her Child”, in Bynum, Leon James, “Toni Morrison and the Translation of History in Margaret Garner”, Doletiana 3: Opera and

Translation, 3, 2011, pp. 1-14. [ http://www.tonimorrisonsociety.org/books4.html ]

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Shakespeare e in collaborazione con il regista Peter Sellars e la compositrice africana Rokia Traoré.

Toni Morrison è tra le scrittrici contemporanee più illustri e conosciute al mondo e un punto di riferimento nella letteratura americana grazie al suo impegno per i diritti dei neri e per commemorazione della cultura afroamericana. L’autrice rappresenta inoltre un modello per tutte le donne e le scrittrici che lottano costantemente per realizzazione delle loro ambizioni nonostante l’impegno e la dedizione nel ruolo di madri e mogli.

1.4. Sula

L’inizio del romanzo rievoca l’incipit tradizionale delle fiabe: “In that place, where they tore the nightshade and blackberry patches from their roots to make room for the Medallion City Golf Course, there was once a neighborhood”.18 Al lettore viene raccontato il nigger joke, una “storiella” su come ebbe origine il Fondo, il piccolo agglomerato di case abitate da neri sulle colline intorno alla cittadina di Medallion, Ohio. Un agricoltore bianco aveva promesso allo schiavo nero la libertà e un pezzo di terra della vallata in cambio di un lavoro complesso e faticoso: quando lo schiavo lo portò a termine, il padrone, restio a cedere il terreno, lo ingannò dandogli in cambio un pezzo di terra sulla collina. Disse al lavoratore che quel terreno era in realtà molto più fertile e che per questa ragione era soprannominato “il Fondo del Paradiso”, visto dagli occhi di Dio dall’alto. Lo schiavo credette alle parole del padrone e acconsentì a trasferirsi lassù sulla collina, che da quel momento in poi

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diventò il quartiere per la gente di colore. La beffa del nigger joke si ripete nuovamente a distanza di secoli: dopo gli sforzi e la fatica per poter ottenere qualche frutto dalla terra arida, i ricchi bianchi decidono di costruire sulla collina i loro resort e campi da golf, abbattendo e radendo al suolo quel che rimane delle case e della comunità. Ancora una volta è la tirannia dell’uomo bianco a trionfare.

Il romanzo è suddiviso in due parti e ciascuna di esse in capitoli differenti, nei quali vengono narrate le vicende dei personaggi dagli anni Venti agli anni Sessanta del Novecento. Il racconto inizia dal 1919: la prima Guerra Mondiale viene descritta attraverso gli occhi e l’esperienza tragica di Shadrack, un ragazzo originario di Medallion partito a vent’anni per combattere in Francia. Durante lo scontro Shadrack e i compagni si erano ritrovati in un campo di mine: all’improvviso durante la fuga il ragazzo vede un uomo morire colpito dall’esplosione, a causa della quale la testa si stacca dal corpo ancora in movimento. L’esperienza della morte colpisce profondamente Shadrack, che non si riprenderà più dallo shock. Il racconto si sposta all’ospedale militare, quando il ragazzo si risveglia e prova terrore verso il proprio corpo, temendone la mutilazione. Al momento del rilascio, Shadrack viene catapultato senza alcun aiuto in un mondo ormai a lui estraneo: si ritrova solo e incapace di ricordare la sua identità o il suo paese d’origine. Preso dallo sconforto e in uno stato confusionale, la polizia lo trova in preda alla disperazione sul ciglio della strada e lo arresta per vagabondaggio. Dopo una notte in prigione, l’uomo riesce a tornare a Medallion e decide di istituire una giornata annuale in cui poter esorcizzare la paura della morte per poter in qualche modo combatterla. Da quel momento ogni anno il 3 gennaio viene celebrata la Giornata Nazionale del Suicidio a Medallion, e in poco tempo entra a far parte delle tradizioni della comunità.

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Nel secondo capitolo viene raccontata la storia di Nel Wright e di sua madre, Helene Sabat-Wright e del loro viaggio verso New Orleans. A causa della grave malattia della nonna, Helene decide di partire verso il sud con la figlia per poter dare l’ultimo saluto alla donna che l’ha allevata: la madre era una prostituta creola, così la piccola cresce con la nonna lontano dalla casa materna, perseguendo una vita lontana dal peccato e fedele alla morale cattolica. Helene si trasferisce dal paese di origine e sposa Wiley Wright, un uomo di mare assente per la maggior parte del loro matrimonio: dalla loro unione nasce Nel, la figlia docile e obbediente che Helene aveva sempre desiderato. Durante il viaggio in treno verso la casa della nonna, Helene e Nel si scontrano con le dure leggi della discriminazione razziale: per errore salgono nella carrozza riservata ai bianchi e Nel si accorge dalla reazione della madre, di subordinazione nei confronti del controllore bianco. L’episodio scatena nella ragazzina il desiderio di affermare se stessa e di non rinunciare alla sua identità come è accaduto a Helene. L’amicizia con Sula rafforza questi sentimenti e rappresenta la via di fuga dalla madre e dal suo tentativo di frenare ogni impulso in Nel.

La storia di Sula e delle donne Peace viene introdotta nel capitolo intitolato 1921: la vita nella loro grande casa sempre aperta agli estranei e in movimento è totalmente differente da quella di Nel, che ne rimane affascinata. La nonna di Sula, Eva Peace, è la padrona di casa: secondo le storie divenute ormai leggenda negli anni, la donna si buttò sotto un treno per ottenere denaro dall’assicurazione e poter mantenere i propri figli dopo l’abbandono del marito Boyboy. A causa della povertà e della mancanza di lavoro, un giorno Eva decide di lasciare i figli alla vicina di casa e partire: torna dopo diciotto mesi senza una gamba e con una somma di denaro tale da

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poter costruire una casa grande per la sua famiglia, per alcuni bambini senza famiglia come i Dewey e con qualche stanza da affittare a uomini liberi e coppie di sposini. Due dei tre figli di Eva tornano a vivere nella grande casa con lei: la bella Hannah si trasferisce dopo la nascita di Sula e la morte del marito, mentre Ralph, soprannominato Plum dalla madre, torna dopo aver combattuto in guerra. Il giovane è un tossicodipendente e, dopo averlo scoperto, la madre decide di ucciderlo dandogli fuoco nel sonno per risparmiargli una vita di sofferenze. Una morte simile colpisce accidentalmente la figlia Hannah: in un giorno d’estate il vestito della donna brucia a causa del vento e della vicinanza a un falò e muore prima dell’arrivo dei soccorsi, davanti agli occhi della figlia Sula.

Le vicende della comunità si intrecciano alla storia di Nel e di Sula, le due protagoniste: l’amicizia iniziata tra i banchi di scuola rappresenta la salvezza e una via di fuga per entrambe. Condividono ogni esperienza dell’adolescenza, ma una tra tutte cambia le loro vite: in un giorno di primavera, mentre le due ragazze giocano vicino al fiume, accidentalmente provocano la morte di Chicken Little, un bambino di Medallion che annega. Il segreto della loro colpevolezza unisce profondamente Nel e Sula e lascia un segno profondo nelle loro vite. Il matrimonio rappresenta il primo bivio di fronte al quale si dividono le strade delle due ragazze: la prima sceglie di sposare Jude Green, il tenore di bell’aspetto che lavora come cameriere all’Hotel Medallion, mentre Sula decide di partire per frequentare il college lontano dalla città. La seconda parte del romanzo si apre con il ritorno di Sula a Medallion dopo dieci anni di assenza, preannunciato da un’ondata di pettirossi: la comunità percepisce il segnale della natura come un cattivo presagio. Negli anni la cattiva reputazione di Sula e i pettegolezzi sui rapporti con uomini bianchi trasformano la

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donna in una strega agli occhi della comunità che inizia a considerarla come il male insito nella società. Eva nutre lo stesso presentimento e all’arrivo della nipote, un violento litigio tra le due provoca la decisione di Sula di allontanare la nonna dalla casa, facendola trasferire in una casa di riposo per anziani. Nel è l’unica persona felice del ritorno dell’amica: i figli da allevare e la casa da mantenere hanno fatto che sì che la donna avesse dimenticato quanto fosse bello ridere e avere una persona con cui poter condividere le proprie esperienze. La felicità di Nel purtroppo è destinata a finire con il tradimento di Jude con l’amica: un giorno rientrando a casa, Nel sorprende il marito e Sula a letto insieme. Jude abbandona la moglie e i figli e l’amicizia tra le due donne termina poiché Nel non riesce a perdonare l’amica. Dopo poco tempo Sula viene allontanata da tutta la comunità: la donna diventa facile capro espiatorio perché, noncurante dei giudizi e della morale, vive secondo le proprie regole, disprezzando gli uomini dopo averli avuti e rifiutando di adeguarsi al ruolo di moglie e madre. L’unico uomo che suscita il suo interesse è Ajax, l’altro spirito libero di Medallion: affascinato dalle storie sul conto di Sula, decide di conoscerla. I due iniziano a frequentarsi regolarmente fino a quando l’uomo si accorge che Sula prova un desiderio di possesso nei suoi confronti e decide di lasciare la città.

Dopo l’abbandono dell’uomo Sula si ammala gravemente: solo Nel accorre al capezzale della donna per aiutarla, nonostante la fine della loro amicizia. Prima della morte di Sula, Nel chiede all’amica le motivazioni che l’hanno spinta ad avere rapporti con Jude: la protagonista le risponde di sentirsi lei stessa tradita e abbandonata da Nel, data l’incapacità della donna di perdonarla. Sula muore sola nella sua camera nel 1941; disprezzata dai concittadini di colore, solo i bianchi della città dispongono del suo funerale. Dopo la sua morte la comunità, presa dalla gioia

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della libertà da colei che credevano fosse l’origine di tutti i loro mali, si uniscono a Shadrack per la celebrazione della Giornata del Suicidio: tragicamente un incidente provoca la morte di molti uomini e donne a causa del crollo del tunnel in costruzione, il simbolo delle loro speranze.

Nell’ultimo capitolo Nel, ormai una donna di mezza età, decide di andare a visitare le donne anziane nella casa di riposo dove vive Eva: l’anziana riconosce Nel e la accusa della complicità per la morte di Chicken Little. Presa dal timore, Nel lascia la casa di cura ma le torna alla mente la sua reazione alla morte del ragazzino: il sentimento di piacere in quel momento di dolore le fa capire quanto in realtà fosse simile a Sula. Alla fine la donna realizza che durante tutti gli anni passati, il dolore per la solitudine non era a causa dell’abbandono del marito, ma per la mancanza dell’amica.

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