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Il ruolo dell infermiere specializzato nell educazione educazione terapeutica

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Academic year: 2022

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Satta Hai Anna Satta Hai Anna

SDD A.O. Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi

SDD A.O. Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi -- VareseVarese

Il ruolo dell

Il ruolo dell ’ ’ infermiere specializzato infermiere specializzato

nell nell ’ ’ educazione terapeutica educazione terapeutica

(2)

Nella legge n, 42 del 26/02/’99 scompare la

parola ausiliarità e viene abrogato il mansionario .

(3)

L’infermiere è il professionista sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica.

Codice deontologico, gen 2009

(4)

Il ruolo dell’infermiere, nell’ultimo decennio, è decisamente cambiato:

Crescita di autonomia, competenza e responsabilità.

Formazione universitaria, laurea specialistica, dottorato di ricerca e master di specializzazione.

Nonostante tutto ciò

Non vi è un riconoscimento formale dell’infermiere di diabetologia come “esperto”.

(5)

Il DM n° 739 del 1994 al punto 5 dell’art. 1 dice che: “la forma- zione infermieristica post-base per la pratica specialistica è intesa a fornire agli infermieri di assistenza generale delle conoscenze cliniche avanzate e delle capacità che permettano loro di fornire specifiche prestazioni infermieristiche nelle seguenti aree:

a) Sanità pubblica: infermiere di sanità pubblica.

b) Pediatria: infermiere pediatrico.

c) Salute mentale-psichiatria: infermiere psichiatrico.

d) Geriatria: infermiere geriatrico.

e) Area critica: infermiere di area critica.

(6)

Il numero assoluto delle persone con diabete è in continuo aumento, come è in continuo aumento la richiesta di prestazioni specialistiche.

Il mancato incremento delle risorse mette in crisi il modello assistenziale esistente, non consentendo un’adeguata valutazione periodica del paziente, e quindi la prevenzione delle complicanze croniche.

Premesse…

Il corretto approccio alle patologie croniche presuppone un’attivazione e coinvolgimento dei pazienti, con un approccio bio-psico-sociale ed uno stretto rapporto tra team curante e paziente.

(7)

Il Chronic Care Model (Wagner 1998) è il miglior modello applica- bile per una corretta gestione delle patologie croniche, e prevede che, per essere efficaci, efficienti e attenti ai bisogni globali dei pazienti, ogni componente della relazione assistenziale ( speciali- sti, MMG, infermieri, pazienti e sistema organizzativo) deve svol- gere una funzione ben definita e valutabile.

Il MMG si trova un maggior carico di pazienti con malattie croniche, deve garantire le migliori prestazioni possibili per tutte le patologie croniche senza un reale supporto

infermieristico specialistico.

(8)

Il ruolo dell’infermiere esperto in diabetologia è fondamentalmente:

☺l’educazione terapeutica (ET) a 360°

☺Formazione paziente e/o Care Giver

☺Formazione del personale

☺Fare da ‘’tramite’’ con il team

quindi

quindi … …

(9)

Educazione sanitaria:

Educazione sanitaria: strumento volto a promuovere la salute e ad attuare modifiche sullo stile di vita e sui modelli di comporta- mento per attuare una prevenzione efficace..

Educazione terapeutica:

Educazione terapeutica: processo di apprendimento continuo, sistemico centrato sul paziente.

È un processo di cura permanente adattato all’evoluzione della malattia e del modo di vivere del paziente stesso.

(10)

Terapia dietetica Terapia dietetica

Educazione Educazione Educazione

Prevenzione complicanze acute e croniche

Prevenzione complicanze acute e croniche

Terapia insulinica Terapia insulinica Autocontrollo

Autocontrollo Attività fisica

Attività fisica

Migliorare/rafforzare le

capacità e conoscenze, capire, motivare e rassicurare

Migliorare/rafforzare le

capacità e conoscenze, capire, motivare e rassicurare

Terapia orale Terapia orale

Aspetti psicologici Aspetti psicologici MA C = l’80%

di tutte le patologie MA C = l

MA C = l’’80%80%

di tutte le patologie di tutte le patologie

MA C = 70 % dei costi della

sanità.

MA C = 70 % MA C = 70 % dei costi della dei costi della

sanit sanitàà.. E’ la base per la cura

E’E’ la base per la curala base per la cura

Autogestione Autogestione

(11)

Perché migliora la qualità della vita

del paziente.

Perché migliora la qualità della vita

del paziente.

Permette un miglior controllo

clinico.

Permette un miglior controllo

clinico.

Educazione terapeutica Educazione terapeutica Educazione terapeutica

Aumenta l’aderenza del paziente

alla terapia.

Aumenta l’aderenza del paziente

alla terapia.

E’ uno strumento

indispensabile per realizzare i percorsi di cura

delle malattie croniche.

E’ uno strumento

indispensabile per realizzare i percorsi di cura

delle malattie croniche.

Permette cambiamento di stile di vita del paziente .

Permette cambiamento di stile di vita del paziente . Motivazione

Motivazione

(12)

Ambulatorio infermieristico dedicato

Interventi educativi:

☺ Alimentazione (Singola e di gruppo)

☺ Prevenzione e gestione complicanze acute

☺ Prevenzione e gestione complicanze micro e macro vascolari

☺ Autocontrollo glicemico

☺ Somministrazione e gestione terapia orale e insulinica

☺ Prevenzione e gestione piede diabetico

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Le attività dell'infermiere dedicato in diabetologia sono:

☺ Pianificazione e realizzazione di percorsi educativi, singoli e di gruppo.

☺ Utilizzazione di kit educativi e di addestramento per pazienti/

care-givers nelle diverse fasi della malattia e sulle diverse te- matiche di autogestione.

☺ Educazione del paziente attraverso il processo di nursing cen- trato sulla persona favorendone l’interazione e l’adattamento all’ambiente.

(14)

Accurata anamnesi del paziente e valutazione bisogni assistenziali Formulazione di una diagnosi infermieristica ed elaborazione di un piano d’intervento

Definizione precisa degli obiettivi a breve e lungo termine e dei risultati attesi

Attuazione del piano di trattamento e di prevenzione delle com- plicanze croniche

Valutazione della qualità di cura e dell’efficacia dell’assistenza erogata, utilizzo dei risultati

Come ?

Come ?

(15)

La terapia educazionale richiede delle competenze che devono essere acquisite

attraverso la formazione specifica.

(16)

La Formazione di Base deve essere approfondita attraverso per-Formazione di Base corsi formativi ECM aziendali, master di specializzazione, percorsi formativi ECM delle associazioni scientifiche o di categoria.

La Formazione Specifica è strettamente legata al contesto in cui Formazione Specifica uno opera, cioè all'ambiente in cui è chiamato a svolgere la propria funzione.

(17)
(18)

Standard italiani per la cura del

diabete mellito, Diabete Italia,

AMD, SID, 2009-2010

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(20)

Infermiere specializzato ET

Formazione paziente

Trasformazione del paziente da passivo in attivo

Migliore qualità della vita

Ottimizzazione risorse

Collaborazione ASL, MMG, CAD

Riduzione dei costi

Crescita professionale/riconoscimento

Maggiore efficienza e specificità

Migliore organizzazione del lavoro

Vantaggi

Vantaggi

(21)

☺ L’educazione è la chiave di volta nella gestione del diabete.

☺ Per ottenere un controllo metabolico ottimale è necessaria un’efficace autogestione del diabete.

☺ Una efficace autogestione necessita di alti livelli di educa- zione.

☺ Un alto livello di educazione necessita di tempo, metodo, professionalità, formazione, ambulatorio infermieristico dedicato…

☺ Infermieri specializzati nell’educazione terapeutica

Concludendo

Concludendo … …

(22)

Grazie per l

Grazie per l ’ ’ attenzione attenzione

(23)

• Standard italiani per la cura del diabete mellito, Diabete Italia, AMD, SID, 2009-2010

• Legge n°115 del 1989

• Dichiarazione di Saint Vincent, ottobre 1989

• DM n°739 del 14/09/1994

• Codice deontologico degli infermieri italiani (IPASVI) 17 gennaio 2009

• Legge 26 febbraio 1999, n. 42 Gazzetta Ufficiale 2 marzo 1999, n.

50

• “Linee guida per lo sviluppo di un programma nazionale per il diabete mellito” OMS, 1991

Bibliografia

Bibliografia

(24)

L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabi- litativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria.

L’infermiere:

a)Partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività;

b)Identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi;

c)Pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermie- ristico;

d)Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnosti- co-terapeutiche;

e)Agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali;

f)…. Art. 1, DM 739 del 14 set 1994

(25)

Le regioni devono predisporre interventi per:

1. Istituzione di servizi specialistici diabetologici …

2. Criteri di uniformità validi per tutto il territorio nazionale …

3. I servizi di diabetologia svolgono in particolare i seguenti compiti:

a) prevenzione primaria e secondaria del DM;

b) prevenzione delle sue complicanze;

c) terapia in situazioni di particolare necessità clinica;

d) ….

e) addestramento, istruzione, educazione del cittadino diabetico;

f)

4. Interventi per la opportuna preparazione del personale mediante istitu- zione di corsi periodici di formazione ed aggiornamento professionale

5. Promuovere iniziative di educazione sanitaria rivolte ai soggetti diabetici, finalizzate all’autogestione

6. Promuovere iniziative di educazione sanitaria rivolte alla globalità della popolazione.

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• Sensibilizzare i professionisti della salute e la popolazione a pre- venire la malattia, organizzando l’addestramento alla gestione del diabete non soltanto per i malati, ma anche per le loro fami- glie, i loro ambienti di lavoro, le equipe di assistenza sanitaria.

• Promuovere l’indipendenza.

• Mettere in atto misure efficaci per la prevenzione delle complicanze.

• Costituire sistemi di monitoraggio delle procedure diagnostiche e terapeutiche utilizzando la tecnologia informatica più avanzata.

La dichiarazione di Saint Vincent (ott 1989) dice:

(27)

Particolare attenzione è stata posta sul ruolo cruciale che l’infermiere riveste nella gestione del paziente, nel coordinamento dei vari interventi, nella verifica dei risultati.

Riferimenti

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