Un gruppo di 11 danzatori, i Nervisci, che in un misto di canto e danza girano su se stessi. 9 sono vestiti di bianco, 1 di giallo e 1 di rosso, quasi a rappresentare il sistema solare con pianeti, la luna e la terra.
Ciascuno dei pianeti ruota attorno al proprio asse in un continuo ed inesauribile movimento. I suoni prodotti servono a scandire il tempo; un suono dolce e ripetitivo, ma, a tratti, troppo monotono. Il lento ripetersi dei movimenti scandisce lo scorrere del tempo. Da una visione dall’alto sono un insieme omogeneo, formano una sorta di fiore, una margherita forse, con 9 petali, il centro del fiore ed una coccinella, posatasi su di essa.
I Dervisci. Gruppo misto di uomini e donne, 11 per la precisione, esibitisi su Rai Uno, con una danza su musica tipica.
La danza consisteva in un girare continuo su se stessi, molto monotona, un movimento continuo e sempre identico. La musica piacevole ma di andamento uguale dall’inizio alla fine. Il tutto dopo un po’ stancava, annoiava. Gli abiti, lunghe vesti bianche, si caratterizzavano per i copricapo differenti tra uomini e donne. Solamente due ballerini avevano vestiti di colore diverso: uno giallo e l’altro rosso. Probabilmente la danza aveva un preciso significato, di preghiera a mio parere, ma dalla semplice esibizione non si è capito.