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Antropologia filosofica — Portale Docenti - Università  degli studi di Macerata

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Academic year: 2022

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ANTROPOLOGIA FILOSOFICA (M2)

a.a. 2010-2011 II SEMESTRE

Chi è l’uomo? Natura e differenza umana.

Il tema del corpo in A. Gehlen: tra natura, cultura e tecnica.

SINTESI DEGLI ARGOMENTI SVOLTI:

1. Arnold Gehlen e l’antropologia elementare:

a. Progetto complessivo della natura b. Le condizioni d’esistenza dell’uomo

c. Elaborare una scienza dei fondamenti dell’uomo

d. Tale scienza doveva svolgere la funzione di guida per tutte le discipline particolari

e. Riflettere sull’uomo come un essere che prende posizione f. L’essere umano è un essere non ancora definito

g. Antropologia risponde all’esigenza di articolare un programma di stabilizzazione sociale

h. L’uomo come “un essere disciplinare” (Wesen der Zucht) 2. Per la storia dell’antropologia: Prospettive antropologiche

a. L’uomo come tema scientifico centrale b. L’antropologia come scienza specialistica c. Sulla storia dell’antropologia filosofica

d. La risposta di Scheler alla domanda sull’uomo 3. I risultati di Schopenhauer

a. Scoperta dell’azione reale

b. La teoria dell’armonia tra la dotazione degli istinti, la struttura degli organi e l’ambiente;

c. La teoria del carattere intellettuale della percezione

d. Il superamento della forma tradizionale del dualismo metafisico e. Ritratto di Schopenhauer: le novità del suo pensiero:

i. è il primo ad occuparsi dell’azione del corpo

ii. il mondo come volontà e rappresentazione è l’azione

iii. porre l’azione concreta come problema di partenza e allo stesso tempo chiave della filosofia

iv. il corpo dell’uomo o dell’animale è volontà visibile

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v. teoria dell’armonia tra la dotazione degli istinti, la struttura degli organi e l’ambiente

vi. la superficialità dell’intelletto

f. Superamento della distinzione tra anima e corpo

g. Filosofia della religione: religione A (travestimento allegorico della verità); religione B (capovolgimenti della volontà di vivere)

h. Morale naturale: compassione

4. La risposta di Scheler alla domanda sull’uomo - Prospettive antropologiche:

a. L’uomo come essere agente

b. L’uomo come essere apprendente

c. Cultura: la natura trasformata agendo dall’uomo d. Il senso delle istituzioni sociali

5. Uno sguardo retrospettivo all’antropologia di Max Scheler - Antropologia filosofica e teoria dell’azione:

a. il rapporto tra impulso e spirito

b. la volontà dello spirito che deve intenzionare un valore superiore c. lo spirito è collocato eccentricamente rispetto al mondo

d. funzione di oggettivazione dello spirito

6. Della natura dell’esperienza: Antropologia filosofica e teoria dell’azione:

a. Differenti valutazioni dell’esperienza b. L’esperienza come prestazione:

i. Lo sbrigare e il poter disporre c. Natura e struttura della coscienza

i. L’esperienza come risultato del confronto con la realtà ii. La funzione esonerante e i simboli dell’esperienza d. Carattere ed esperienza

e. Le due radici dell’esperienza di vita e della scienza

7. L’uomo come problema biologico particolare: L’uomo, la sua natura e il suo posto nel mondo

a. L’uomo come problema biologico particolare i. Prendere posizione circa se stesso ii. Fare di sé qualcosa

iii. Difficile rappresentazione dell’uomo iv. Analisi oggettiva dell’uomo

v. L’uomo come animale non definito: il suo compito b. Il rifiuto dello schema graduale:

i. Comportamento abitudinario ii. Comportamento intelligente

iii. Libertà dai condizionamenti abitudinari

iv. La legge strutturale: l’uomo è un essere che agisce c. Primo concetto dell’uomo

i. Apertura al mondo ii. Incompiutezza

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iii. Il fondamento dell’uomo iv. L’uomo Prometeo

v. Quali carenze? Tra Herder e Kant vi. Il milieu dell’animale e dell’uomo vii. L’esonero

viii. Padroneggiamento e trasformazione ix. Il mondo culturale è il mondo umano d. Prosecuzione della medesima riflessione

i. Occhio-mano

ii. Plasticità e non-specializzazione iii. Prestazioni senso-motorie e. Azione e linguaggio

i. Prestazione produttiva esonerante ii. Incompiutezza e capacità

iii. Linguaggio come movimento fonetico iv. Comunicazione senso-motoria

v. Simboli e suoni f. Azione e pulsioni

i. Percezione e azione ii. L’uomo conosce il tempo iii. Istinti e bisogni elementari

iv. La vita pulsionale e le sue caratteristiche (orientabile-dislocabile) g. Eccesso pulsionale e conduzione

i. Istinti animali e umani ii. Indigenza cronica dell’uomo iii. L’uomo è un essere da disciplinare h. La legge dell’esonero e il ruolo della coscienza

i. Capacità umane: tra percezione e azione ii. Contemplazione

iii. Compito dell’esonero: oneri e ciance iv. Comportamento progettato dell’uomo

v. Abitudine

vi. Funzioni superiori dell’uomo vii. Lo sviluppo della coscienza: dolore 8. L’uomo nell’era della tecnica

I. L’uomo e la tecnica

a. L’organico e la sua sostituzione

i. Sostituzione dell’organico mancante ii. Intensificazione

iii. Agevolazione

iv. La tecnica è un vecchio specchio dell’essere umano v. La tecnica è il grande uomo

b. L’età moderna: la sovrastruttura i. Dagli utensili alla macchina ii. Esperimento

(4)

c. La tecnica soprannaturale: la magia i. Regolarità

ii. Ristabilimento della natura d. Oggettivazione ed esonero

i. Legame inconscio con i procedimenti ritmici ii. L’oggettivazione

e. L’automatismo

i. Fascino dell’automatismo II. Fenomeni culturali di nuovo genere a. L’astrattezza

a. Dal pensiero primitivo alla civiltà industriale b. Radicale intellettualizzazione

c. Pervasività del metodo matematico b. Il diffondersi della mentalità empirica

a. Arte, scienza e religione b. Tecnica e fattibilità

c. Diffusione dello spirito empirico d. Scienze positive e scienze dlelo spirito e. Razionalizzazione

c. La controtendenza al primitivismo a. Prima e seconda primitività

d. La diffusione di schemi di pensiero tecnico a. Principio del rendimento totale b. Principio degli effetti imprevisti c. Principio delle misure standard

d. Principio della concentrazione in vista dell’effetto III. Repertori socio psicologici

a. Adattamenti

a. L’uomo eterodiretto b. Sociologia

c. Specializzazione

d. Annullamento della personalità e. Passività

f. Nuova ondata di umanitarismo b. La perdita dell’esperienza

a. Estraneazione b. Sentimento e sapere c. Reazione emotiva

c. Opinioni, esperienze di seconda mano a. Superstizioni e stereotipi b. Le opinioni

d. Esperienza ed ethos

a. Perdita dell’esperienza b. Mancanza di stabilizzazione IV. Il nuovo soggettivismo

c. Il trasformarsi dei modi dell’esperienza vissuta

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i. Indebolimento economico e sue conseguenze ii. Soggettivismo moderno e cultura

iii. Modificazione delle strutture della coscienza d. Rapporti tra l’esterno e l’interno

i. Primato dei moti affettivi e. Finzioni e giochi

i. Puerilismo e sintomi del comportamento infantile

ii. Il serio del gioco e la mancanza di serietà nella sfera pubblica V. L’orizzonte secolare

a. Morale agricola e morale industriale i. Molle motrici del comportamento j. Dal nomadismo alla vita sedentaria k. Industrialismo

l. Uomo e animali: rapporti m. Capitale e proprietà n. Desiderio di stabilità

o. Istituzione giuridica e reciprocità b. Rivolgimento e ascetismo

i. Società industriale e illuminismo j. La tendenza alla fattibilità

k. Trasformazione e tendenza riformatrice l. Assenza degli ideali ascetici

m. Desiderio di una vita agiata VI. Epoche culturali critiche

a. Auto-obiezioni:

a. Epoca di declino b. Senso di angoscia b. Nuova svolta culturale

a. Fine dell’era civile e inizio di una nuova era?

c. L’indeterminatezza simbolo della nostra epoca a. Ambiguità ed equivocità

b. Realtà e indeterminatezza c. Il dominio delle opinioni 9. Il corpo imprevisto: U. Fadini

a. Per una filosofia dell’azione i. Indebolimento della filosofia ii. Scetticismo di Gehlen

iii. Indeterminatezza dell’uomo moderno iv. Derealizzazione dello spirito

v. Gehlen sulla scia di Driesch e Broch vi. Assoluto temporale e temporalità vii. Conoscenza e azione

viii. Gehlen e Lessing

ix. Cultura e civilizzazione

x. Ricomposizione della frattura tra uomo e mondo xi. Azione e volontà: la volontà modus dell’azione

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xii. Gehlen e la morale dell’autocontrollo e dell’autodominio b. La comprensione antropologica: tra corpo e istituzione

i. La questione dello spirito ii. Ideazione e de realizzazione

iii. Azione come necessità: il rapporto con le pulsioni iv. Inibizione e iato

v. Plasticità, manipolazione e linguaggio vi. Il rovesciamento tra natura e cultura vii. L’esonero e la posizionalità

viii. L’esonero e le istituzioni ix. Gesto, simbolo e gesto vocale

x. Lacune del pensiero di Ghelen xi. Ghelen e Dilthey

xii. Le categorie del comportamento ideativo xiii. H. Ottman e la dimensione della fantasia

xiv. La dimensione corporea in Ghelen

c. Le vie della tecnica e la costituzione dell’umano

i. Riferimento antropologico e necessità della tecnica ii. Tecnica come potere

iii. Il riferimento esteriore nell’antropologia di Ghelen iv. I motivi della tecnica

v. Le fasi della tecnica

vi. La tecnica tra semplificazione e complessificazione vii. Ipertrofia dell’interiorità

viii. Estasi ed ascesi

ix. Altri modelli di riferimento sulla tecnica Bibliografia

1.Testi adottati:

a. A. Gehlen, L'uomo. La sua natura e il suo posto nel mondo, Feltrinelli, Milano, 1983, (parti indicate a lezione).

b. A. Gehlen, L'uomo nell'era della tecnica. Problemi socio-psicologici della civiltà industriale, Armando Editore, Milano, 2003 (parti indicate a lezione).

c. U. Fadini, Il corpo imprevisto. Filosofia, antropologia e tecnica in Arnold Gehlen, Franco Angeli, Milano, 1988.

2. Testi consigliati:

a. A. Gehlen, Prospettive antropologiche. L'uomo alla scoperta di sé, il Mulino, Bologna, 2009.

b. O. Tolone, Il sorriso di Adamo. Antropologia e religione in Plessner, Gehlen, Welte e Guardini, Marietti, Genova 2008.

c.M. T. Pansera (ed.,), Il paradigma antropologico di Arnold Gehlen, Mimesis, Milano, 2005.

d. V. D’Anna, L' uomo fra natura e cultura. Arnold Gehlen filosofo del moderno, Clueb, Bologna, 2001.

e.M. Lo Russo, I copi e le istituzioni. Studio su Gehelen, Palomar Bari 1996.

f.A. Gehlen, Antropologia filosofica e teoria dell'azione, Guida, Napoli, 1990.

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DONATELLA PAGLIACCI

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