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(1)

RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO A USO COMMERCIALE IN COMUNE DI TREVISO

- Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale -

Elaborato:

Studio di Impatto Ambientale

RICHIEDENTE:

ALI’ S.P.A.

Via Olanda, 2 35127 Padova

e-mail: info@alispa.com

ESTENSORI:

Dr. Agronomo Ezio Faraon Via Miranese 179

30174 Mestre-Venezia Fax 041 81 09 958 Cell. 348 33 87 380 e-mail: eziofaraon@tiscali.it PEC: e.faraon@epap.conafpec.it

Dr. Forestale Nicola Scantamburlo Via Liguria 18/A

30037 Scorzè, Venezia Fax 041 44 63 78 Cell. 349 17 80 821

e-mail: nicola.s@studioforestalescantamburlo.com PEC: n.scantamburlo@epap.conafpec.it

Data:

maggio 2017

Scala:

/

Revisione:

00

(2)
(3)

INDICE GENERALE

1. PREMESSA ... 3

1.1. Normativa di riferimento ... 3

1.2. Ubicazione dell’intervento... 7

1.3. Licenze e concessioni attualmente presenti sull’area di Progetto ... 10

1.4. Assoggettabilità alla procedura di VIA ... 10

2. QUADRO PROGRAMMATICO ... 13

2.1. Livello regionale: Piano Territoriale Regionale di Coordinamento ... 13

2.1.1. PTRC vigente ... 13

2.1.2. Piano Territoriale Regionale di Coordinamento adottato e variante parziale n. 1 al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento adottato (PTRC adottato e variante n. 1 al PTRC adottato) ... 23

2.2. Piano di Assetto Idrogeologico del Sile e della pianura tra Piave e Livenza (PAI Sile) ... 39

2.3. Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA) ... 40

2.4. Piano di Tutela delle Acque (PTA) ... 43

2.5. Piano Regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali ... 48

2.6. Piano faunistico-venatorio regionale... 50

2.7. Piano Ambientale del Parco Naturale Regionale del fiume Sile... 52

2.8. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP Treviso) ... 60

2.9. Piano faunistico-venatorio provinciale di Treviso 2014-2019 (PFVP 2014-2019) ... 82

2.10. Intesa Programmatica d’Area “Marca Trevigiana” (IPA Marca Trevigiana) ... 84

2.11. Piano Regolatore Comunale: Piano di Assetto del Territorio del Comune di Treviso (PAT Treviso) ... 85

2.12. Piano Regolatore Generale del Comune di Treviso (PRG Treviso) ... 96

2.13. Piano di Classificazione acustica del Comune di Treviso ... 104

2.14. Quadro riassuntivo di valutazione della coerenza con la pianificazione territoriale ... 106

(4)

3. QUADRO PROGETTUALE ... 111

3.1. Previsioni del PRG vigente ... 111

3.2. Descrizione del Progetto ... 111

3.3. Materiali e tecniche costruttive ... 113

3.4. Studio della viabilità ... 113

3.5. Progetto e inquadramento dell’area commerciale ... 114

3.6. Cenni sugli impianti tecnologici utilizzati e sui sistemi di risparmio energetico impiegati ... 114

3.6.1. Descrizione degli impianti tecnologici dell’edificio A ... 114

3.6.1.1. Blocco A1 ... 114

3.6.1.1.1.Impianti meccanici ... 114

3.6.1.1.2.Impianti elettrici ... 115

3.6.1.2. Blocco A2 ... 116

3.6.1.2.1.Impianti meccanici ... 116

3.6.1.2.2.Impianti elettrici ... 116

3.6.2. Descrizione degli impianti tecnologici dell’edificio B ... 116

3.6.2.1. Blocco B1 ... 116

3.6.2.1.1.Impianti meccanici ... 116

3.6.2.1.2.Impianti elettrici ... 117

3.6.2.2. Blocco B2 ... 117

3.6.2.2.1.Impianti meccanici ... 117

3.6.2.2.2.Impianti elettrici ... 117

3.6.2.3. Blocco B3 ... 117

3.6.2.3.1.Impianti meccanici ... 117

3.6.2.3.2.Impianti elettrici ... 118

3.7. Emissioni dell’edificio A ... 118

3.8. Emissioni dell’edificio B... 120

3.9. Identificazione degli effetti prodotti dalle previsioni del Progetto esaminato ... 122

3.9.1. Generalità e considerazioni introduttive ... 122

3.9.2. Utilizzo delle risorse primarie ... 123

3.9.3. Traffico veicolare ... 124

3.9.4. Emissioni in atmosfera ... 125

3.9.5. Scarichi idrici ... 125

3.9.6. Produzione di rifiuti ... 126

3.9.7. Rumore e vibrazioni ... 127

3.9.8. Inquinamento luminoso ... 128

3.9.9. Presenza antropica ... 128

(5)

4. QUADRO AMBIENTALE ... 133

4.1. Premessa metodologica ... 133

4.1.1. Metodologia di analisi e di valutazione degli impatti potenzialmente prodotti ... 134

4.2. Individuazione delle componenti ambientali da analizzare ... 135

4.3. Definizione dell’area di analisi ... 136

4.4. Analisi delle componenti ambientali: stato di fatto ... 137

4.4.1. Aria – Clima e fattori climatici ... 137

4.4.2. Aria – qualità dell’aria ... 146

4.4.3. Acqua. ... 193

4.4.3.1. Acque superficiali ... 193

4.4.3.2. Acque sotterranee ... 204

4.4.4. Suolo e sottosuolo ... 217

4.4.5. Biodiversità, flora e fauna ... 238

4.4.6. Paesaggio, valenze storiche, culturali e testimoniali ... 254

4.4.7. Traffico veicolare ... 265

4.4.8. Fattori fisici – Clima acustico e rumore ... 314

4.4.9. Fattori fisici – radiazioni ionizzanti e non ionizzanti ... 322

4.4.10. Fattori fisici – Inquinamento luminoso ... 330

4.4.11. Energia ... 331

4.4.12. Rifiuti ... 339

4.4.13. Salute pubblica ... 342

4.4.14. Società ed Economia ... 373

4.5. Stima degli effetti prodotti sulle diverse componenti ambientali: alternativa 0 ... 390

4.5.1. Aria – Clima e fattori climatici ... 390

4.5.1.1. Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 390

4.5.1.2. Sintesi e valutazione ... 392

4.5.2. Aria – Qualità dell’aria ... 393

4.5.2.1. Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 393

4.5.2.2. Sintesi e valutazione ... 396

4.5.3. Acqua ... 396

4.5.3.1. Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 396

4.5.3.2. Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 398

4.5.4. Suolo e sottosuolo ... 398

4.5.4.1. Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 398

4.5.4.2. Sintesi e valutazione ... 398

4.5.5. Biodiversità, flora e fauna ... 398

4.5.5.1. Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 398

4.5.5.2. Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 399

4.5.6. Paesaggio, valenze storiche, culturali e testimoniali ... 400

4.5.6.1. Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 400

4.5.6.2. Sintesi e valutazione ... 400

4.5.7. Traffico veicolare ... 401

4.5.7.1. Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 401

4.5.7.2. Sintesi e valutazione ... 401

4.5.8. Fattori fisici – Clima acustico e rumore ... 401

4.5.8.1. Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 401

(6)

4.5.8.2. Sintesi e valutazione ... 402

4.5.9. Fattori fisici – Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti ... 402

4.5.9.1. Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 402

4.5.9.2. Sintesi e valutazione ... 402

4.5.10. Fattori fisici – Inquinamento luminoso ... 403

4.5.10.1.Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 403

4.5.10.2.Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 403

4.5.11. Energia ... 403

4.5.11.1.Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 403

4.5.11.2.Sintesi e valutazione ... 404

4.5.12. Rifiuti ... 404

4.5.12.1.Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 404

4.5.12.2.Sintesi e valutazione ... 404

4.5.13. Salute pubblica ... 404

4.5.14. Società ed Economia ... 404

4.5.14.1.Descrizione dell’andamento della componente in assenza di interventi ... 404

4.5.14.2.Sintesi e valutazione ... 405

4.6. Stima degli effetti prodotti sulle diverse componenti ambientali: alternativa 1 ... 405

4.6.1. Premessa metodologica ... 405

4.6.2. Aria – Clima e fattori climatici ... 406

4.6.3. Aria – Qualità dell’aria ... 407

4.6.3.1. Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 407

4.6.3.2. Carattere cumulativo dell’impatto ... 407

4.6.3.3. Natura transfrontaliera dell’impatto ... 407

4.6.3.4. Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 407

4.6.3.5. Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 413

4.6.3.6. Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 414

4.6.4. Acqua ... 414

4.6.4.1. Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 415

4.6.4.2. Carattere cumulativo dell’impatto ... 415

4.6.4.3. Natura transfrontaliera dell’impatto ... 415

4.6.4.4. Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 415

4.6.4.5. Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 416

4.6.4.6. Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 417

4.6.5. Suolo e sottosuolo ... 417

4.6.5.1. Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 417

4.6.5.2. Carattere cumulativo dell’impatto ... 417

4.6.5.3. Natura transfrontaliera dell’impatto ... 418

4.6.5.4. Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 418

4.6.5.5. Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 418

4.6.5.6. Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 418

4.6.6. Biodiversità, flora e fauna... 418

4.6.6.1. Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 419

4.6.6.2. Carattere cumulativo dell’impatto ... 419

4.6.6.3. Natura transfrontaliera dell’impatto ... 419

4.6.6.4. Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 419

(7)

4.6.6.5. Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale

impatto ... 422

4.6.6.6. Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 422

4.6.7. Paesaggio, valenze storiche, culturali e testimoniali ... 422

4.6.7.1. Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 422

4.6.7.2. Carattere cumulativo dell’impatto ... 423

4.6.7.3. Natura transfrontaliera dell’impatto... 423

4.6.7.4. Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 423

4.6.7.5. Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 430

4.6.7.6. Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 430

4.6.8. Traffico veicolare ... 430

4.6.8.1. Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 430

4.6.8.2. Carattere cumulativo dell’impatto ... 431

4.6.8.3. Natura transfrontaliera dell’impatto... 431

4.6.8.4. Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 431

4.6.8.5. Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 461

4.6.8.6. Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 461

4.6.9. Fattori fisici – Clima acustico e rumore ... 461

4.6.9.1. Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 461

4.6.9.2. Carattere cumulativo dell’impatto ... 462

4.6.9.3. Natura transfrontaliera dell’impatto... 462

4.6.9.4. Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 462

4.6.9.5. Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 467

4.6.9.6. Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 467

4.6.10. Fattori fisici – Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti ... 467

4.6.10.1.Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 467

4.6.10.2.Carattere cumulativo dell’impatto ... 467

4.6.10.3.Natura transfrontaliera dell’impatto ... 468

4.6.10.4.Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 468

4.6.10.5.Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 470

4.6.10.6.Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 471

4.6.11. Fattori fisici – Inquinamento luminoso ... 471

4.6.11.1.Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 471

4.6.11.2.Carattere cumulativo dell’impatto ... 471

4.6.11.3.Natura transfrontaliera dell’impatto ... 471

4.6.11.4.Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 471

4.6.11.5.Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 475

4.6.11.6.Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 476

4.6.12. Energia ... 476

4.6.12.1.Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 476

4.6.12.2.Carattere cumulativo dell’impatto ... 476

4.6.12.3.Natura transfrontaliera dell’impatto ... 476

4.6.12.4.Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 477

4.6.12.5.Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 481

4.6.12.6.Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 481

(8)

4.6.13. Rifiuti ... 481

4.6.13.1.Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 481

4.6.13.2.Carattere cumulativo dell’impatto ... 482

4.6.13.3.Natura transfrontaliera dell’impatto... 482

4.6.13.4.Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 482

4.6.13.5.Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 482

4.6.13.6.Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 483

4.6.14. Salute pubblica ... 483

4.6.14.1.Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 483

4.6.14.2.Carattere cumulativo dell’impatto ... 483

4.6.14.3.Natura transfrontaliera dell’impatto... 484

4.6.14.4.Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 484

4.6.14.5.Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 484

4.6.14.6.Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 484

4.6.15. Società ed Economia ... 484

4.6.15.1.Probabilità, frequenza, periodicità e reversibilità dell’impatto ... 484

4.6.15.2.Carattere cumulativo dell’impatto ... 485

4.6.15.3.Natura transfrontaliera dell’impatto... 485

4.6.15.4.Stima dell’entità e dell’estensione nello spazio dell’impatto ... 485

4.6.15.5.Descrizione delle misure adottate dal progetto per evitare, ridurre e/o mitigare l’eventuale impatto ... 486

4.6.15.6.Sintesi e valutazione del potenziale impatto ... 486

5. VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE: ANALISI A MOLTI ATTRIBUTI ... 491

5.1. Introduzione e premessa metodologica ... 491

5.2. Impostazione dell’analisi a molti criteri sulle alternative esaminate ... 492

5.2.1. Matrice di valutazione degli impatti ... 492

5.2.2. Costruzione della matrice dei pesi ... 500

5.2.3. Matrice pesata di valutazione degli impatti ... 505

6. MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI ... 513

6.1. Fase di cantiere ... 513

6.1.1. Precauzioni progettuali ... 513

6.1.2. Mitigazioni ... 513

6.2. Fase di esercizio ... 513

6.2.1. Precauzioni progettuali ... 513

6.2.2. Mitigazioni ... 514

6.3. Compensazioni ... 514

(9)

7. MONITORAGGIO ... 519

7.1. Struttura del monitoraggio ... 519

7.1.1. Fase ante-operam ... 520

7.1.2. Fase in corso d’opera ... 520

7.1.3. Fase post-operam ... 520

7.2. Componenti o matrici ambientali monitorate e indici/indicatori prescelti ... 521

7.2.1. Qualità dell’aria ... 521

7.2.2. Qualità delle acque superficiali ... 521

7.2.3. Fattori fisici – Rumore ... 521

7.2.4. Fattori fisici – Inquinamento luminoso ... 521

7.2.5. Traffico veicolare ... 522

7.2.6. Rifiuti ... 522

7.2.7. Società ed economia ... 522

8. CONCLUSIONI ... 523

BIBLIOGRAFIA ... 527

Metodologie per la redazione della VIA e dello Studio di Impatto Ambientale ... 527

Pianificazione territoriale e urbanistica ... 527

Studi, analisi e dati ambientali ... 528

Sitografia ... 529

(10)
(11)

INDICE

1. PREMESSA ... 3

1.1. Normativa di riferimento ... 3

1.2. Ubicazione dell’intervento... 7

1.3. Licenze e concessioni attualmente presenti sull’area di Progetto ... 10

1.4. Assoggettabilità alla procedura di VIA ... 10

2. QUADRO PROGRAMMATICO ... 13

2.1. Livello regionale: Piano Territoriale Regionale di Coordinamento ... 13

2.1.1. PTRC vigente ... 13

2.1.2. Piano Territoriale Regionale di Coordinamento adottato e variante parziale n. 1 al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento adottato (PTRC adottato e variante n. 1 al PTRC adottato) ... 23

2.2. Piano di Assetto Idrogeologico del Sile e della pianura tra Piave e Livenza (PAI Sile) ... 39

2.3. Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA) ... 40

2.4. Piano di Tutela delle Acque (PTA) ... 43

2.5. Piano Regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali ... 48

2.6. Piano faunistico-venatorio regionale... 50

2.7. Piano Ambientale del Parco Naturale Regionale del fiume Sile... 52

2.8. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP Treviso) ... 60

2.9. Piano faunistico-venatorio provinciale di Treviso 2014-2019 (PFVP 2014-2019) ... 82

2.10. Intesa Programmatica d’Area “Marca Trevigiana” (IPA Marca Trevigiana) ... 84

2.11. Piano Regolatore Comunale: Piano di Assetto del Territorio del Comune di Treviso (PAT Treviso) ... 85

2.12. Piano Regolatore Generale del Comune di Treviso (PRG Treviso) ... 96

2.13. Piano di Classificazione acustica del Comune di Treviso ... 104

2.14. Quadro riassuntivo di valutazione della coerenza con la pianificazione territoriale ... 106

(12)
(13)

1. PREMESSA

E’ intenzione della “Alì S.p.A.” ristrutturare e ampliare gli edifici ad uso commerciale posti nell’area ex Marazzato-Sartori-Sperotto, che interessa una superficie di circa 53.939 m2, posta nella parte a Ovest del territorio comunale di Treviso, adiacente alla S.R n. 515 (con toponimo locale di “via Noalese”) nella zona dell’aeroporto “A. Canova” di Treviso, per la realizzazione di una nuova Grande Struttura di Vendita, tipologia Centro Commerciale.

Attualmente l’area risulta inutilizzata e a destinazione commerciale (cfr. oltre), avente licenza per una Superficie di Vendita totale pari a 16.995 m2 (divisa in 12.470 m2 di Superficie di Vendita Scoperta e 4.525 m2 di Superficie di Vendita Coperta).

Più nel particolare, il progetto prevede la modifica degli edifici esistenti, che saranno infine caratterizzati da una superficie coperta di 16.756 m2 con i relativi parcheggi (circa 17.614 m2), superfici a verde e attrezzate.

Il presente Studio di Impatto Ambientale risulta dovuto in quanto la nuova Grande Struttura di Vendita risulta caratterizzata da una Superficie di Vendita (SV) pari a circa 14.500 m2, che, in quanto superiore alla soglia di 8.000 m2, pone il progetto in procedura di Valutazione di Impatto Ambientale secondo la normativa vigente in materia (vedi paragrafo successivo).

Si analizzeranno quindi nel presente elaborato le caratteristiche peculiari del progetto della Grande Struttura di Vendita, la sua localizzazione rispetto alle componenti ambientali e storico- culturali sensibili presenti in un intorno di dimensioni adeguate e la relazione che il progetto instaura con esse, determinando quindi i possibili impatti ed indicando per ciascuno di essi importanza e intensità.

1.1. Normativa di riferimento

Si riportano di seguito le principali norme a cui fa riferimento il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, in stretta relazione al tipo di intervento oggetto della specifica (nuova Grande Struttura di Vendita – tipologia Centro Commerciale).

Normativa comunitaria in materia di V.I.A.:

− Direttiva n. 85/337/CE “Valutazione di impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati”.

− Direttiva n. 97/11/CE “concernente la valutazione di impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati”.

− Direttiva n. 2003/35/CE “che prevede la partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale e modifica le direttive del Consiglio 85/337/CEE e 96/61/CE relativamente alla partecipazione del pubblico e all'accesso alla giustizia”.

− Direttiva 2008/1/CE “concernente la prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento”.

− Direttiva 2011/92/UE “concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati”.

(14)

− Direttiva 2014/52/UE “che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati”.

Normativa Nazionale in materia di V.I.A.:

− Legge 8 luglio 1986, n. 349, art. 6 “Istituzione del ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale”.

− Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 1988, n. 377

“Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale di cui all'articolo 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, recante istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale”.

− Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988 “Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all'articolo 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, adottate ai sensi dell'articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 1988, n.

377”.

− Legge 22 febbraio 1994, n. 146 “Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee. Legge comunitaria”.

− Legge 26 ottobre 1995, n. 447, art. 8 “Legge quadro sull'inquinamento acustico”.

− Circolare ministeriale 7 ottobre 1996, n. GAB/96/15208 “Procedure di valutazione di impatto ambientale”.

− Circolare ministeriale 8 ottobre 1996, n. GAB/96/15326 “Principi e criteri di massima della valutazione di impatto ambientale”.

− Decreto del Presidente della repubblica 11 febbraio 1998 “Disposizioni integrative al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 1988, n. 377, in materia di disciplina delle pronunce di compatibilità ambientale, di cui alla legge 8 luglio 1986, n.

349, articolo 6”.

− Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, artt. 23/27-bis, 34, 35 e 71 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo i della legge 15 marzo 1997, n. 59”.

− Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 settembre 1999 “Atto di indirizzo e coordinamento che modifica ed integra il precedente atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'articolo 40, comma 1, della legge 22 febbraio 1994, n. 146, concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale”.

− Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 settembre 2000 “Modificazioni ed integrazioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 settembre 1999, per l'attuazione dell'art. 40, primo comma, della legge 22 febbraio 1994, n. 146, in materia di valutazione dell'impatto ambientale”.

− Legge 29 dicembre 2000, n. 422, art. 24 “Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità Europee. Legge Comunitaria 2000”.

− Legge 23 marzo 2001, n. 93, art. 6 “Disposizioni in campo ambientale”.

− Decreto 1 aprile 2004 “Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee. Legge comunitaria 2004”.

− Legge 18 aprile 2005, n. 62 “Linee guida per l'utilizzo dei sistemi innovativi nelle valutazioni di impatto ambientale.”.

(15)

− Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”.

− Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”.

− Decreto Legislativo 29 giugno 2010, n. 128 “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n, 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell‘articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69”.

− Decreto Legislativo 14 settembre 2011, n. 162 “Attuazione della direttiva 2009/31/CE in materia di stoccaggio geologico del biossido di carbonio, nonché modifica delle direttive 85/337/CEE, 2000/60/CE, 2001/80/CE, 2004/35/CE, 2006/12/CE, 2008/1/CE e del Regolamento (CE) n. 1013/2006”.

− Legge 17 dicembre 2012, n. 221 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto- legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”.

− Decreto Legislativo 4 marzo 2014 n. 46 “Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento)”.

− Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 30 marzo 2015 n. 52 “Linee Guida per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale dei progetti di competenza delle Regioni e Province autonome (Allegato IV alla Parte Seconda del D.lgs. 152/2006).

Normativa regionale in materia di V.I.A.:

− Legge Regionale 26 marzo 1999, n. 10 e successive modificazioni ed integrazioni

“Disciplina dei contenuti e delle procedure di valutazione d’impatto ambientale”.

− D.G.R. 13 aprile 1999, n. 1042 “Criteri e parametri per la determinazione dei costi relativi all'istruttoria dei progetti assoggettati a procedure di VIA”

− D.G.R. 11 maggio 1999, n. 1624 “Modalità e criteri di attuazione delle procedure di VIA.

Specifiche tecniche e primi sussidi operativi all'elaborazione degli studi di impatto ambientale”.

− D.G.R. 21 marzo 2000, n. 995 “Specifiche tecniche e sussidi operativi alla elaborazione degli studi di impatto ambientale per gli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti”.

− D.G.R. 13 settembre 2002, n. 2430 “Attuazione dell'inchiesta di cui all'art.18 comma 4, della l.r. 26.03.1999, n. 10, e successive modifiche e integrazioni”

− D.G.R. 8 agosto 2003, n. 2450 “Espletamento della procedura di V.I.A. di cui alla l.r.

26.03.1999, n. 10, e successive modifiche e integrazioni. Indirizzi alle strutture regionali”.

− D.G.R. 19 luglio 2005, n. 1843 “Rideterminazione ed aggiornamento dei criteri e parametri per la determinazione dei costi relativi all'istruttoria del progetti assoggettati a procedura di VIA regionale o statale. Revoca della DGR n. 2546 del 06 agosto 2004.

Artt. 4,7,8 e 22 della L.R. 10/99”.

− D.G.R. 7 agosto 2007, n. 2649 “Entrata in vigore della Parte II del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152. Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione di impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione integrata ambientale (IPPC)”.

(16)

− D.G.R. 22 luglio 2008, n. 1998 “Decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”. Disposizioni applicative”.

− D.G.R. 10 febbraio 2009, n. 308 “Primi indirizzi applicativi in materia di valutazione di impatto ambientale di coordinamento del d. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale” come modificato ed integrato dal d. Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4,

“Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.

152, recante norme in materia ambientale” con la legge regionale 26 marzo 1999, n.

10.”.

− D.G.R. 17 febbraio 2009, n. 327 “Ulteriori indirizzi applicativi in materia di Valutazione di Impatto Ambientale di coordinamento del d. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale” come modificato ed integrato dal d. Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4,

“Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.

152, recante norme in materia ambientale” con la legge regionale 26 marzo 1999, n.

10”.

− D.G.R. 29 dicembre 2009, n. 4145 “Ulteriori indirizzi applicativi in materia di Valutazione di Impatto Ambientale di coordinamento del d. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale” come modificato ed integrato dal d. Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4,

“Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.

152, recante norme in materia ambientale” con la legge regionale 26 marzo 1999, n.

10”.

− D.G.R. 29 dicembre 2009, n. 4148 “Disciplina degli oneri istruttori per i progetti sottoposti alle procedure VIA/AIA.”.

− D.G.R. 3 maggio 2013, n. 575 “Adeguamento alla sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale di cui alla DGR. n. 1539 del 27/09/2011 e sua contestuale revoca.”.

− Legge Regionale 18 febbraio 2016, n. 4 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale.”

Normativa nazionale in materia di Commercio:

− D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 114 “Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell’articolo 4, comma 4, della L. 15 marzo 1997, n. 59”.

− D. Lgs. 26 marzo 2010, n. 59 “Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno”.

Normativa regionale in materia di Commercio:

− Legge Regionale 13 Agosto 2004, n. 15 "Norme di programmazione per l'insediamento di attività commerciali nel Veneto".

− Circolare interpretativa del 5 settembre 2005 n. 4 “L.R.15/2004” approvata con deliberazione della Giunta regionale n°2337 del 9 agosto 2005.

− D.G.R. del 26 novembre 2004 n.3756 “Legge regionale 13 agosto 2004 n. 15. Art.20, comma 10. Disciplina Conferenza di servizi”.

(17)

− Legge Regionale n. 50 del 28 dicembre 2012 “Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto”

1.2. Ubicazione dell’intervento

L’area di Progetto è collocata nella porzione Ovest del territorio comunale di Treviso, adiacente alla S.R n. 515 che collega Padova con il capoluogo della Marca. L’area si pone in una zona fortemente condizionata dall’attività umana, che ad oggi è oggetto di sfruttamento commerciale-industriale e ospita diverse infrastrutture di livello regionale, nazionale e internazionale (la già citata S.R n. 515, la S.R n. 53, l’aeroporto di Treviso).

Di seguito si riporta l’inquadramento di area vasta e dell’intorno dell’area di Progetto, su ortofoto e su Carta Tecnica Regionale (CTR).

Figura 1.1 – Inquadramento su Ortofoto

(18)

Figura 1.2 – Inquadramento su CTR

(19)

Catastalmente la superficie di proprietà di Alì S.p.A. è identificata al Comune di Treviso, foglio n.

24, mappali n. 453, 454, 557, 450, 813, 812, 188 e 558.

(20)

Figura 1.3 – Inquadramento catastale

1.3. Licenze e concessioni attualmente presenti sull’area di Progetto

Le autorizzazioni e licenze ad oggi insistenti sull’area di Progetto sono quelle derivate dalle passate attività commerciali, ovvero ex-Marazzato, ex-Perini e Sperotto. Tali licenze sono così riassunte:

• Autorizzazione commerciale n° 7746 del 29.07.2002;

• Autorizzazione commerciale n°3163 del 30.09.1981;

• Autorizzazione commerciale n° 6454 del 21.1.1992.

1.4. Assoggettabilità alla procedura di VIA

Il Progetto esaminato è sottoposto a VIA secondo quanto previsto dalla L.R. n.50 del 2012 dal titolo “politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto”, e più precisamente dell’art. 22, individuante i “Requisiti ambientali e viabilistici.”

(21)

L’art. 22 recita testualmente quanto segue:

Art. 22 - Requisiti ambientali e viabilistici.

1. Alle grandi strutture di vendita si applica la vigente disciplina di cui alla legge regionale 26 marzo 1999, n. 10 (ora Legge Regionale 18 febbraio 2016, n. 4, NdRedattori) “Disciplina dei contenuti e delle procedure di valutazione ambientale” e successive modificazioni e al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e successive modificazioni, nel rispetto dei principi di semplificazione e unitarietà dei procedimenti, con riferimento alle seguenti tipologie progettuali:

a) grandi strutture aventi superficie di vendita superiore a 8.000 metri quadrati, assoggettate alla valutazione di impatto ambientale (VIA);

b) grandi strutture aventi superficie di vendita compresa tra 2.501 e 8.000 metri quadrati, assoggettate alla procedura di verifica o screening.

2. I provvedimenti di cui al comma 1 costituiscono il presupposto per il rilascio dell’autorizzazione commerciale e del titolo edilizio relativo alla struttura di vendita.

3. Le domande finalizzate al rilascio dell’autorizzazione commerciale per grandi strutture di vendita e per medie strutture con superficie di vendita superiore a 1.500 metri quadrati sono corredate di idoneo studio di impatto sulla viabilità, elaborato secondo i criteri definiti dal regolamento regionale di cui all’articolo 4. In attesa del regolamento regionale trovano applicazione le disposizioni regionali in materia di impatto sulla viabilità di cui all’articolo 19 della legge regionale 13 agosto 2004, n. 15.

Il Progetto ora esaminato quindi ricade nelle condizioni del punto a) del comma 1 che prevede pertanto che tale richiesta sia assoggettata a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

La Valutazione d’Impatto Ambientale pertanto inizia con la redazione del presente Studio d’Impatto Ambientale che verrà poi sottoposto all’analisi dell’autorità competente, la quale esprimerà una “pronuncia di compatibilità ambientale”, in questo caso la Provincia di Treviso.

(22)
(23)

2. QUADRO PROGRAMMATICO

Al fine di valutare la coerenza del Progetto esaminato con la pianificazione territoriale e settoriale di ogni livello e di fornire un chiaro quadro normativo si produce un breve excursus degli strumenti pianificatori territoriali e settoriali approvati, onde determinarne l’uniformità e il rispetto di obbiettivi e normativa tecnica da questi imposti.

2.1. Livello regionale: Piano Territoriale Regionale di Coordinamento

Il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) approvato dalla Regione Veneto e oggi in fase di aggiornamento e prima variante ha assunto, in attesa dei Piani paesistici di cui all’art. 143 del d.lgs. 42/04 (Codice Urbani), valenza paesistica ai sensi della L. 431/1985.

Il PTRC ha assunto pertanto tale valenza in quanto ha individuato il sistema delle risorse naturalistiche ambientali, ha formulato direttive, prescrizioni e vincoli per la tutela del paesaggio e dell’ambiente immediatamente prevalenti o da specificare in altri strumenti di pianificazione quali il PTCP, Piani di Area, Piani di Settore e piani comunali –PRG– (così chiamati dalla vecchia legge regionale 61/85). Per l’area in esame tale livello di pianificazione non prevede un ulteriore Piano d’Area, anche se viene classificata come “Ambito da sottoporre a Piani d’Area di secondo intervento”

(vedi oltre).

Anche il tema del paesaggio viene analizzato dal documento nell’ambito del capitolo dedicato agli assetti del territorio ma in forma autonoma rispetto all’ambiente. L’analisi del tema parte dalla consapevolezza che la nozione di paesaggio, secondo la accezione confermata dalla Convenzione di Firenze, propone la presenza forte dell’uomo. Tale argomento viene trattato soprattutto nella prima variante al piano adottato nel 2009, che conferisce allo strumento valore paesaggistico.

2.1.1. PTRC vigente

Il PTRC vigente, approvato nel 1992, risponde all'obbligo emerso con la legge 8 agosto 1985, n.431, di salvaguardare le zone di particolare interesse ambientale, attraverso l'individuazione, il rilevamento e la tutela di un'ampia gamma di categorie di beni culturali e ambientali.

Il PTRC si articola per Piani di Area, previsti dalla legge 61/85, che ne sviluppano le tematiche e approfondiscono, su ambiti territoriali definiti, le questioni connesse all'organizzazione della struttura insediativa ed alla sua compatibilità con la risorsa ambiente. Per l’area di Progetto esaminata non sono stati definiti specifici Piani d’Area.

Di seguito si riportano gli estratti relativi alla cartografia allegata al PTRC vigente ritenuti significativi, con le relative indicazioni fornite dalle relazioni e dalle Norme Tecniche Attuative allegate al Piano.

(24)

Figura 2.1 – Estratto dalla tavola 1 “Difesa del suolo e degli insediamenti” del PTRC vigente

L’area di Progetto non viene classificata in alcun modo, e di conseguenza non vengono apportate prescrizioni o direttive dalle Norme Tecniche Attuative del Piano.

Figura 2.2 – Estratto dalla tavola 2 “Ambiti naturalistico-ambientali e paesaggistici di livello regionale”

del PTRC vigente

Anche l’estratto sopra riportato non classifica in alcun modo l’area oggetto di intervento, con conseguente assenza di apporto di normativa tecnica.

(25)

Figura 2.3 – Estratto dalla tavola 3 “Integrità del territorio agricolo” del PTRC vigente

L’area interessata dal Progetto in esame viene classificata come “Ambiti con compromessa integrità”, indicando lo scarso valore dal punto di vista agricolo del territorio considerato. Tale zona viene normata all’art. 23 delle Norme di Attuazione, che si riporta di seguito.

Articolo 23

Direttive per il territorio agricolo.

Il P.T.R.C., con riferimento alla situazione del territorio agricolo, distingue nella Tav. 3 di progetto:

− ambiti con buona integrità;

− ambiti ad eterogenea integrità;

− ambiti con compromessa integrità;

− ambiti di alta collina e montagna.

Le Province, i Comuni, i loro Consorzi e i Consorzi di bonifica, orientano la propria azione in coerenza con le specifiche situazioni locali.

… omissis…

Per gli “ambiti con compromessa integrità del territorio agricolo”, le politiche urbanistico ambientali da attivare debbono essere particolarmente rispettose dell'uso delle esistenti risorse naturali e produttive, in modo da non provocare ulteriori forme di precarietà dell'agricoltura che potrebbero avere conseguenze sulle risorse presenti. Debbono essere predisposti piani di settore riguardanti forme di riordino e aggregazione fondiaria, atti a migliorare lo stato strutturale ed organizzativo del settore e ad indicare le direttive per il riuso dell'edilizia rurale.

… omissis…

(26)

A livello provinciale, anche ai sensi dell'art. 7 della L.R. 27.6.1985, n. 61 e successive modifiche, possono essere individuati ambiti sovracomunali nel caso in cui analisi di dettaglio consentano una più specifica territorializzazione dei caratteri utilizzati per la predisposizione della carta dell'integrità del territorio agricolo. Ciò in concomitanza con l'individuazione delle aree dove prevale l'interesse agricolo e delle aree miste che rivestono importanza prioritaria sia per la valorizzazione della funzione agricola sia per la tutela degli aspetti paesaggistici e naturalistici.

Il P.T.P. e i P.G.B.T.T.R., e i P.G.S. delle Comunità Montane dovranno essere tra loro coordinati in funzione dello sviluppo e della salvaguardia dell'attività agricola.

Le Amministrazioni Comunali nell'ambito dei propri strumenti urbanistici, oltre ad acquisire le direttive di livello superiore (regionale e provinciale), definiscono la politica di gestione del territorio agricolo riferita:

a) alla localizzazione degli insediamenti extragricoli;

b) all'attività edificatoria nelle sottozone omogenee E1, E2, E3;

e) agli interventi nelle sottozone E4;

d) al recupero dal degrado ambientale.

a. La localizzazione degli insediamenti extragricoli

Nella scelta delle localizzazioni per l'eventuale espansione delle zone territoriali omogenee di tipo C, D ed F (definite ai sensi del D.I. 2.4.1968 n. 1444 e della L.R. 61/1985) le Amministrazioni Comunali, operano con l'obiettivo di minimizzare le conseguenze negative delle variazioni d'uso del territorio agricolo.

La localizzazione dei tracciati riguardano costruzioni di opere a rete (strade, canali, ecc.) deve aver riguardo, nella maggior misura possibile, dell'integrità territoriale delle aziende agricole vitali; il frazionamento delle aziende è evitato mediante interventi di ricomposizione fondiaria su iniziativa dell'ente attuatore delle opere.

La strumentazione urbanistica deve inoltre tenere presente i fenomeni di attività multiple, quali quelle agricolo-ricreative, agricolo-residenziali, agricolo-artigianali, agricolo-commerciali, ecc. e provvedere un'adeguata individuazione delle sottozone E promuovendo anche progetti perle aree agricole periurbane.

b. L'attività edificatoria nelle sottozone omogenee E/1, E/2, E/3

L'individuazione delle sottozone E/1, E/2, E/3 ai sensi della L.R. 5.3.1985, n.24, è finalizzata a tutelare parti del territorio a vocazione produttiva salvaguardando pure l'integrità della azienda agricola.

Gli strumenti urbanistici comunali prevedono gli interventi ammissibili e quelli vietati, inoltre stabiliscono per l'edificazione nelle zone agricole finalizzate a definire:

1. le tipologie edilizie ammesse, avuto riguardo al recupero delle forme tradizionali con esclusione di quelle improprie;

2. le tipologie edilizie per gli annessi rustici, impianti tecnologici ed insediamenti agro- industriali ammessi, avuto riguardo all'impatto che tali strutture possono avere sull'ambiente;

(27)

3. la ricomposizione urbanistica delle aree agricole a più elevata compromissione, avuto riguardo anche alle aziende agricole condotte a part-time e alle preesistenze non agricole.

In particolare, debbono essere condotte indagini sistematiche sul patrimonio storico e culturale in base all'art. 10 della L.R. 5.3.1985, n.24, con riferimento agli elementi architettonici ed ambientali da sottoporre a tutela ed ai caratteri urbanistici (organizzazione delle tipologie edilizie, rapporto tra tipologie residenziali e tipologie produttive, connessioni tra le costruzioni, fondo rustico e viabilità di accesso, ecc.) al fine anche di definire le regole che presiedono alla organizzazione funzionale ed alla disposizione formale degli insediamenti agricoli.

L'espansione degli insediamenti va organizzata integrando i modelli originari e in accordo con le regole secondo le quali si esprimono le relazioni tra tipologia edilizia e morfologia urbana e territoriale.

c. Gli interventi nelle zone E/4

Le zone E/4 riguardano i centri rurali, e quindi anche tutti i nuclei di antica origine (borgate, contrade, ecc.), che costituiscono il presidio storico del territorio rurale; sono da promuovere ed incentivare le operazioni di recupero dell'esistente, mentre le eventuali espansioni volte a soddisfare il documentato fabbisogno residenziale locale e l'installazione di nuovi servizi, dovranno essere commisurate alla dimensione originaria dell'insediamento e non alterare il rapporto tra tipologie edilizie ed elementi di supporto che determinano la morfologia urbanistica complessiva.

Vanno quindi di norma evitate le espansioni a blocco, razionalizzando invece lo sviluppo lineare lungo strade di servizio esistenti, purché non interessate da traffico di scorrimento esterno.

d. Il recupero ambientale

Si debbono attivare criteri di intervento sul piano urbanistico atti a prevenire o rimuovere situazioni che possono alterare gli equilibri esistenti.

Gli strumenti urbanistici comunali debbono operare scelte a favore della valorizzazione delle risorse naturali (corsi d'acqua, suolo, foreste, ecc.) presenti nel proprio territorio e, ove necessario, incentivare il recupero del territorio da usi del suolo che creano impatti negativi, come ad esempio le cave.

Nelle aree di cui all'art.12 delle presenti norme, ad elevata vulnerabilità ambientale, il rilascio per la concessione per le attività intensive agro-zootecniche oltre che ai criteri di validità economica di cui alla L.R. 5.3.85. n. 24, è subordinato alla realizzazione di idonei impianti di smaltimento, o ai piani di conciliazione previsti all'Allegato D al Piano Regionale di Risanamento delle Acque.

Negli ambiti naturalistico-ambientali e paesaggistici di interesse regionale o nelle zone di interesse paesaggistico rilevate a livello comunale a ridosso di manufatti con particolari caratteristiche di beni culturali tipici della zona rurale, deve essere prevista in sede locale una valutazione dell'impatto visivo dei nuovi manufatti ivi compresa la previsione di adeguate aree inedificabili.

Le scelte relative all'ubicazione degli edifici, alla morfologia degli stessi, all'uso dei materiali ecc., sono opportunamente definite. E' inoltre favorito l'impianto di siepi ed alberature disposte in modo da minimizzare l'impatto visivo dell'edificio con l'ambiente.

(28)

L’applicazione della normativa sopra riportata non costituisce dunque motivo ostativo alla realizzazione delle opere previste dal Progetto esaminato, rimandando essa alle valutazioni condotte in sede di pianificazione di livello inferiore.

Figura 2.4 – Estratto dalla tavola 4 “Sistema insediativo ed infrastrutturale storico e archeologico” del PTRC vigente

L’area di Progetto non ricade in nessuna delle zonizzazioni indicate dall’elaborato esaminato, non apportando quindi normativa tecnica per la superficie in esame.

Figura 2.5 – Estratto dalla tavola 5 “Ambiti per la istituzione di parchi e riserve naturali ed archeologiche e di aree di tutela paesaggistica” del PTRC vigente

(29)

L’area di Progetto non è classificata in nessuna delle zonizzazioni indicate nella tavola esaminata. Nelle vicinanze, al di là dell’aeroporto posto sul lato Sud e separato dalla S.R n. 515 “via Noalese”, si pone un’”Ambito per l’istituzione di parchi-riserve naturali regionali”, ora inglobata nel Parco Naturale Regionale del fiume Sile, normata all’art. 33 delle NTA del PTRC vigente. Ancorché l’area si ponga al di fuori di tale ambito, si riporta di seguito il testo dell’articolo citato in relazione all’area del Parco Regionale del fiume Sile.

Articolo 33

Direttive, prescrizioni e vincoli per parchi, riserve naturali e aree di tutela paesaggistica regionali.

Il P.T.R.C. individua gli ambiti per l'istituzione di parchi e riserve naturali regionali ai sensi della L.R. 16.8.1984, n.40, negli elaborati n. 5 “Ambiti per l'istituzione di parchi e riserve regionali naturali e archeologia e di aree di tutela paesaggistica”, (scala 1:250.000) e n. 9 (scala 1:50.000) di progetto.

Fatto salvo quanto disposto dall'art.6 ultimo comma della L.R. 16.8.1984, n. 40 in ogni singolo ambito sono applicate le Norme specifiche di tutela di cui al Titolo VII della presente normativa.

Ai fini della valutazione di impatto ambientale di cui alla L.R. 16.4.1985, n. 33, i parchi, le riserve naturali e le aree di tutela paesaggistica sono considerate zone ad alta sensibilità ambientale, ai sensi dell'art.51 delle presenti norme.

Nella definizione del perimetro del parco (art. 7, L.R. 16.8.1984, n.40) e nella progettazione del

“Piano Ambientale” (art.9, L.R. 16.8.1984, n. 40), si debbono osservare i seguenti criteri:

1. L'elemento portante del parco deve essere costituito dalle aree di interesse naturalistico- ambientale, articolate in sistemi unitari, anche attraverso l'aggregazione di aree agricole intercluse o adiacenti, con funzioni di tessuto connettivo del sistema. Per dette zone agricole intercluse va mantenuta e opportunamente sostenuta l'attività agricola, nelle forme e nelle modalità ritenute compatibili con le finalità del parco, secondo le indicazioni dell'art. 16 della L.R. 16.8.1984, n.40. Le zone agricole adiacenti vanno regolamentate con il regime delle zone di protezione e di sviluppo controllato (art.4 della L.R 16.8.1984, n.40). In esse l'attività agricola va mantenuta e sviluppata previo controllo degli eventuali fattori inquinanti e la salvaguardia degli elementi significativi del paesaggio agrario (strade, fossi, siepi, filari d'alberi, strutture insediative agricole, annessi rustici, ecc.).

2. Al sistema naturalistico-ambientale sono collegati i beni di interesse storico-culturale interni o adiacenti all'area (centri storici, monumenti isolati, edilizia rurale, documenti e testimonianze della storia e della tradizione locale, ecc.), in una prospettiva di valorizzazione legata all'utilizzo del parco. La connessione tra i due sistemi può essere realizzata con riferimento alle relazioni formali e funzionari nell'ambito del “Piano Ambientale”, ampliato alle aree di preparco.

Il “Piano Ambientale” di parco di cui all'art.9 della L.R. 16.8.1984, n.40, contiene uno studio dell'impatto socio-economico delle scelte relative alle destinazioni a parco, e delle eventuali conseguenze dei provvedimenti di tutela, per gruppi o singoli cittadini, garantendo i livelli di reddito anche mediante forme adeguate di indennizzo.

Sono altresì da prevedere progetti sperimentali di “ripristino ambientale”, rivitalizzazione di attività e pratiche produttive, compatibili (colture pregiate e biologiche, trasformazione, conservazione

(30)

e commercializzazione delle produzioni agricole, artigianato tradizionale, agriturismo) con l'impiego di tecnologie produttive agricole non inquinanti.

Ambiti per l'istituzione di parchi e riserve naturali regionali

… omissis…

3. Settore Planiziale

… omissis…

− Fiume Sile (istituito in Parco con L. R. 28/1/1991 n.8)

… omissis…

Gli Enti territoriali di cui all'art.7 della L.R. 16.8.1984, n.40 possono fare proposte motivate e documentate alla Giunta Regionale per l'istituzione prioritaria di altri parchi e riserve naturali di cui agli ambiti individuati dal presente articolo.

Negli ambiti territoriali individuati dal P.T.R.C. per la formazione di parchi e riserve naturali regionali, nelle more dell'istituzione degli stessi, è consentito che gli Enti territoriali locali realizzino o autorizzino, su conforme parere della Giunta Regionale sentito il competente organo tecnico, interventi volti al ripristino e riqualificazione ambientale anche ai fini della fruizione pubblica, fermo restando l'autorizzazione degli organi competenti per la tutela ambientale e paesaggistica ai sensi delle legge 1497/1939 e 431/1985.

L'istituzione di Parchi e Riserve che comprendono al loro interno aree di proprietà demaniale dello Stato avverrà previa intesa con gli Organi statali di gestione.

Per quanto concerne la tutela idrogeologica sono consentite tutte le opere civili necessarie secondo il disposto dell'art.49 delle presenti norme. Queste sono effettuate secondo i criteri della bioingegneria idraulico forestale o comunque adottando soluzioni tecniche tali da limitare al massimo le modifiche ai sistemi ambientali, paesaggistici ed ecologici presenti.

Le zone agricole comprese all'interno dei parchi e delle riserve regionali sono considerate inoltre ambiti preferenziali per l'applicazione del regolamento CEE n° 797 del 12.3.1985 e successive modificazioni, al fine di produrre trasformazioni biologiche in agricoltura e di ricostituire sistemi boschivi autoctoni.

… omissis…

Si omette di riportare estratto della tavola n. 6 “Schema della viabilità primaria – Itinerari regionali e interregionali” in quanto essa risulta datata e non apportante normativa tecnica. Le infrastrutture viarie esistenti e di progetto saranno comunque indicate nella disamina degli strumenti pianificatori di ordine inferiore.

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Figura 2.6 – Estratto dalla tavola 7 “Sistema insediativo” del PTRC vigente

L’area di Progetto si colloca all’interno dell’”Area centrale policentrica”, in prossimità di una linea ferroviaria facente parte del “Servizio Ferroviario Metropolitano Regionale” e nelle vicinanze di una “Strada mercato”. Si trova inoltre all’interno di una “Area decentramento dei Poli Metropolitani”, ricompresa in “Area metropolitana (1981)” posta nelle vicinanze di un “Polo regionale di primo rango”

(riferito alla città di Treviso) e all’interno di una zona denominata “Progetto area agricola metropolitana”. Le aree e gli elementi individuati non determinano l’attuazione di normativa tecnica specifica.

Figura 2.7 – Estratto dalla tavola 8 “Articolazione del Piano” del PTRC vigente

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L’area di Progetto ricade all’interno di una zona denominata “Principali aste fluviali”, intendendo le aree limitrofe ai principali corsi d’acqua presenti sul territorio (nel caso in esame il fiume Sile). Tale zona non apporta normativa tecnica specifica.

Figura 2.8 – Estratto dalla tavola 9 “Ambito per la istituzione di parchi e riserve naturali ed archeologiche e di aree di tutela paesaggistica” del PTRC vigente

L’area di Progetto non viene ricompresa in nessuna zona prevista dall’elaborato. Oltre la superficie afferente all’aeroporto vinee individuato un “Ambito per la istituzione di parchi e riserve naturali regionali”, normato all’art. 33 così come precedentemente descritto e riportato.

Figura 2.9 – Estratto dalla tavola 10 “Valenze storico-culturali e paesaggistico-ambientali” del PTRC vigente

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L’area di Progetto non è ricompresa in nessun tematismo riportato dall’elaborato sopra riprodotto. Nell’ambito del Parco regionale del fiume Sile, e quindi al di fuori dell’area di Progetto, sono individuate due zone denominate “Aree vincolate ai sensi della L. 1497/39” e “Zone umide”, determinando sulla superficie ricompresa il vincolo paesaggistico e le prescrizioni riportate all’art. 21 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTRC. Non essendo l’area di Progetto interessata dalla normativa da esso determinata, si omette di riportare quanto previsto dallo stesso articolo, che non influenza le aree esterne a quelle indicate dallo strumento pianificatorio esaminato.

Il Progetto esaminato risulta quindi essere coerente con le disposizioni e la normativa tecnica apportata dal PTRC vigente.

2.1.2. Piano Territoriale Regionale di Coordinamento adottato e variante parziale n. 1 al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento adottato (PTRC adottato e variante n. 1 al PTRC adottato)

Con deliberazione di Giunta Regionale n. 372 del 17/02/2009 è stato adottato il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento ai sensi della legge regionale 23 aprile 2004, n.11 (art. 25 e 4). La Regione Veneto ha così avviato il processo di aggiornamento del PTRC, come riformulazione dello strumento generale relativo all'assetto del territorio veneto, in linea con il nuovo quadro programmatico previsto dal Programma Regionale di Sviluppo (PRS) e in conformità con le nuove disposizioni introdotte con il Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004).

La variante parziale al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC 2009) per l'attribuzione della valenza paesaggistica, adottata con deliberazione della Giunta Regionale n. 427 del 10 aprile 2013 è stata pubblicata nel Bollettino ufficiale n. 39 del 3 maggio 2013. Essa aggiunge alcuni elaborati grafici e ne sostituisce altri rispetto al PTRC adottato, oltre a inserire nel nello stesso un documento per la pianificazione paesaggistica e ad aggiornare le Norme Tecniche di Attuazione allegate.

Di seguito si riportano gli estratti relativi alla cartografia allegata al PTRC adottato ritenuti significativi, con le relative indicazioni fornite dalle relazioni e dalle Norme Tecniche Attuative allegate al Piano.

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Figura 2.10 – Estratto dalla tavola 01a “Uso del Suolo - Terra” del PTRC adottato

L’area di Progetto si pone in una zona definita “Tessuto urbanizzato”, ad indicare la forte pressione antropica e la presenza di edifici e strutture di origine artificiale. La matrice in cui è immersa tale area risulta essere “Area agropolitana” e “Area di agricoltura periurbana”. Tali aree vengono normate agli art. 7, 8 e 9 delle Norme Tecniche di Attuazione così come modificate dalla variante n. 1 al PTRC adottato.

ARTICOLO 7 - Aree rurali

1. Il PTRC individua e delimita quattro categorie di aree rurali diversamente disciplinate:

a) Aree di agricoltura periurbana nelle quali l'attività agricola viene svolta a ridosso dei principali centri urbani e che svolgono un ruolo di “cuscinetto” tra i margini urbani, l’attività agricola produttiva, i frammenti del paesaggio agrario storico, le aree aperte residuali.

b) Aree agropolitane in pianura quali estese aree caratterizzate da un’attività agricola specializzata nei diversi ordinamenti produttivi, anche zootecnici, in presenza di una forte utilizzazione del territorio da parte delle infrastrutture, della residenza e del sistema produttivo.

c) Aree ad elevata utilizzazione agricola in presenza di agricoltura consolidata e caratterizzate da contesti figurativi di valore dal punto di vista paesaggistico e dell’identità locale.

d) Aree ad agricoltura mista a naturalità diffusa quali ambiti in cui l'attività agricola svolge un ruolo indispensabile di manutenzione e presidio del territorio e di mantenimento della complessità e diversità degli ecosistemi rurali e naturali.

2. Nel sistema del territorio rurale la pianificazione territoriale ed urbanistica è orientata al principio del minor consumo di suolo e persegue le seguenti finalità:

a) garantire la sostenibilità dello sviluppo economico del settore rurale

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b) incentivare la riconversione delle superfici impermeabilizzate con tipologie maggiormente permeabili;

c) favorire il restauro, e la riqualificazione edilizia e funzionale e l’adeguamento tecnologico degli edifici esistenti e delle loro pertinenze;

c bis) promuovere e sostenere gli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica del territorio rurale, anche prevedendo invarianti di natura ambientale, paesaggistica e agricolo produttiva per gli ambiti più significativi;

d) promuovere pratiche colturali che garantiscano la conservazione dei paesaggi agrari storici e la continuità ecosistemica: al fine della cura e della manutenzione del territorio rurale sono riconosciute, tutelate e favorite le pratiche agricole tradizionali, anche marginali, le produzioni di qualità, le produzioni biologiche e le specificità territoriali;

f) promuovere e sostenere il recupero dei fabbricati abitativi e agricolo produttivi e delle loro pertinenze e consentire la realizzazione di fabbricati abitativi e agricolo produttivi necessari alle aziende agricole garantendo il loro armonico inserimento nel paesaggio agrario, nel rispetto della struttura insediativa esistente;

f bis) prevedere interventi sullo stato ecosistemico attuale e potenziale del territorio rurale al fine del suo mantenimento e del ripristino e potenziamento degli elementi ad alto valore naturalistico esistenti;

g) tutelare la visibilità dell’acqua superficiale nella rete idraulica naturale e di bonifica, limitando le tombinature ai soli casi ove ne sia dimostrata la necessità, nonché negli specchi acquei, per conservare la complessità ecologica e paesaggistica dei luoghi;

h) localizzare le linee preferenziali di sviluppo insediativo e i corrispondenti limiti fisici all’edificazione preferibilmente nelle aree agropolitane e nel rispetto della funzionalità delle aziende agricole, con particolare riferimento alle aziende professionali;

i) favorire e la permanenza di attività di accoglienza e servizio, privilegiando interventi di restauro e riqualificazione edilizia e territoriale, con particolare riferimento all’insediamento delle attività agrituristiche, alla commercializzazione di vicinato (“chilometro zero”) e all’agricoltura sociale da parte delle imprese agricole o di altri soggetti, come definito da specifica disciplina regionale.

3. Nel sistema del territorio rurale i Comuni specificano, ai sensi dell’articolo 43 della legge regionale n. 11 del 2004, la delimitazione delle aree del sistema rurale individuate dal PTRC

4. Nelle aree rurali nella predisposizione e adeguamento degli strumenti di pianificazione urbanistica i Comuni devono:

a) verificare l’impossibilità di recupero, riqualificazione e/o riconversione di aree e/o insediamenti degradati e/o non utilizzati e impropri, preventivamente all’individuazione di aree a uso agricolo o suoli naturali da destinare a nuovi sviluppi insediativi o ad infrastrutture, e comunque solo a seguito del completamento di almeno il 60% delle aree già previste dagli strumenti urbanistici vigenti alla data di adozione del piano e assicurando il rispetto dei limiti al consumo di suoli agricoli definiti ai sensi dell’art. 13, comma 1, lett. f) della L.R. n. 11/2004;

Riferimenti

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