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ANALISI DEL TERRENO ANALISI DEL TERRENO E FERTILIZZAZIONE DELLE COLTURE

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Academic year: 2022

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ANALISI DEL TERRENO

La concimazione è una pratica fondamentale per la buona riuscita della coltura. Una corretta nutrizione consente lo sviluppo equilibrato della pianta, aumenta la capacità di tollerare fattori di “stress” (quali squilibri idrici, attacchi di patogeni…) e soprattutto influenza la quantità e la qualità delle produzioni. Per poter realizzare un corretto piano di concimazione è indispen- sabile essere a conoscenza delle caratteristiche del terreno: tessitura, contenuto in sostan- za organica, dotazione in macro e microelementi. Una prima approfondita analisi è utile per caratterizzare il terreno e deve prendere in considerazione tutti gli aspetti del suolo sia fisici che chimici. Negli anni successivi, normalmente con cadenza quinquennale, sarà sufficiente effettuare un’analisi di tipo chimico per monitorare l’evoluzione del contenuto degli elementi.

METODO DI CAMPIONAMENTO

L’esecuzione di un corretto campionamento è indispensabile per poter ottenere analisi rappre- sentative dell’appezzamento. Di seguito alcuni accorgimenti per il prelievo:

• L’area da campionare deve essere relativamente omogenea. In caso di appezzamenti di- sformi (per tessitura, giacitura…) devono essere effettuati campionamenti diversi.

• Non effettuare prelievi in prossimità di capezzagne o canali irrigui.

• Il campione può essere prelevato lungo le diagonali dell’appezzamento assicurandosi che tutta l’area sia stata considerata (minimo 5 prelievi).

• La profondità di prelievo deve comprendere la zona di maggiore esplorazione delle radici (circa 30-40 cm) scartando la zona occupata dal cotico erboso (circa 5 cm)

• È opportuno intervenire in un momento sufficientemente lontano da lavorazioni e fertilizzazioni (3-4 mesi dopo concimazione e 6 mesi dopo un apporto di ammendanti o correttivi).

• Il terreno prelevato dai diversi punti andrà mescolato con cura asportando pietre e residui organici e ne verrà estratto un campione di 1 kg da inviare al laboratorio.

INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI

Tessitura

La determinazione della tessitura fornisce un’indi- cazione sulle dimensioni e sulla quantità delle par- ticelle del terreno. Il metodo di interpretazione più utilizzato è quello del triangolo granulometrico pro- posto dall’USDA che prevede la suddivisione delle frazioni in funzione del diametro delle particelle in:

• sabbia: Ø 2 – 0,05 mm

• limo: Ø 0,05 - 0,002 mm

• argilla: Ø < 0,002 mm

Dall’intersezione sul triangolo della tessitura dei valori delle tre frazioni determinate nell’analisi sarà possibile individuare la classe di appartenenza.

La composizione della struttura condiziona in par- ticolare la macro e la micro porosità influenzando l’aerazione, la ritenzione idrica e altre caratteristi- che del terreno (tab. 1).

(2)

Tab. 1 Tessitura e caratteristiche del terreno (modificato da Ciuffreda G.)

Parametro Sabbioso Limoso Argilloso

Ritenzione idrica scarsa media alta

Ristagno idrico scarso elevato elevato

Tendenza alla formazione di crosta scarsa alta scarsa

Tendenza alla formazione di crepe scarsa media alta

Reazione del terreno (pH)

Il pH esprime la concentrazione di ioni idrogeno (H+) presenti nella soluzione circolante del ter- reno. Influenza l’attività dei microrganismi (es. i batteri azotofissatori e nitrificatori prediligono pH subacidi-subalcalini, gli attinomiceti prediligono pH neutri-subalcalini) e la disponibilità di elementi minerali, condizionandone la solubilità e quindi l’accumulo o la lisciviazione. Tenden- zialmente le colture orticole prediligono terreni a reazione neutra o sub-acida. Il mirtillo esige terreni a reazione acida ma in condizioni di elevata dotazione di sostanza organica e assenza di calcare tollera anche terreni a reazione prossima alla neutralità

Tab. 2 classificazione dei terreni in funzione del pH

Classificazione Valori

Peracido < 5,5

Acido 5,5-6,0

Subacido 6,1-6,7

Neutro 6,8-7,2

Subalcalino 7,3-7,9

Alcalino 8,0-8,6

Peralcalino > 8,6

Se è necessario intervenire per aumentare il pH del terreno si possono effettuare calcitazio- ni con calce viva in forma granulare (88% di ossido di calcio) o calce spenta o idrata come riportato in tabella 3.

Tab. 3: interventi di calcitazione (Fonte: Nord Calce Bergamo)

Calcitazione di fondo per elevare di un’unità il pH del terreno

Terreno Calce viva (CaO) q/ha Calce idrata Ca(OH)2 q/ha

Sabbioso 10-20 13-26

Limoso con 10-20% di argilla 20-30 26-40

Argilloso o torboso 30-40 40-53

Calcitazione di mantenimento per il reintegro del calcio asportato Terreno Calce viva (CaO) q/ha Calce idrata Ca(OH)2 q/ha

Sciolto 6-12 8-16

Compatto 25-30 33-40

Nel caso sia necessario ridurre il pH del terreno si possono effettuare apporti di zolfo durante il periodo autunnale (tab. 4)

Influenza del pH sulla assimilabilità degli elementi nutritivi (J. F. Knott)

(3)

Tab. 4: apporti di zolfo kg/1000 m2 per ridurre il pH fino a 4,5 (Fonte: Agnolin C.)

Terreno pH iniziale Dose di

mantenimento

5,5 6,0 6,5 7,0

Sabbioso 30 60 75 95 10

Argilloso 120 175 225 285 15

Calcare

Rappresenta un costituente del terreno che neutralizza l’acidità ed è in grado di fornire calcio e magnesio. Entro certi valori agisce positivamente su struttura del terreno, nutrizione dei ve- getali e mineralizzazione delle sostanze organiche. L’eccesso inibisce l’assorbimento di ferro e fosforo rendendoli insolubili. Il calcare viene distinto in:

• “calcare totale”: componente minerale costituita prevalentemente da carbonati di calcio e, in misura minore, di magnesio e sodio

• “calcare attivo”: frazione facilmente solubile nella soluzione circolante. Interagisce mag- giormente con l’apparato radicale e il relativo assorbimento di diversi elementi minerali.

Un’elevata percentuale insolubilizza molti macro e micro-elementi (fosforo, ferro, boro, manganese, ecc.).

Calcare totale (g/Kg) Calcare attivo (g/Kg)

<10 Non calcareo <10 Bassa

10-100 Poco calcareo 10-35 Media

100-250 Mediamente calcareo 36-100 Elevata

250-500 Calcareo > 100 Molto elevata

>500 Molto calcareo

Sostanza organica

E’ composta da biomassa vivente, morta e humus che rappresenta la componente più stabile e reattiva. I livelli di sostanza organica dovrebbero essere sempre superiori al 2% (tab. 5) Svolge un ruolo fondamentale per:

• nutrizione delle piante e azione biostimolante verso i microrganismi del terreno.

• mantenimento e miglioramento della struttura del terreno:

• aumenta la ritenzione idrica in suoli sabbiosi,

• limita la formazione di strati impermeabili nei limosi,

• limita compattamento ed erosione in suoli argillosi

Tab. 5: dotazione di sostanza organica (%) (S.O.=1,72 x Carbonio Organico) Giudizio Terreni sabbiosi

(S-SF-FS)

Terreni medio impasto (F-FL-FA-FSA)

Terreni argillosi e limosi (A-AL-FLA-AS-L)

basso <0,8 < 1,0 < 1,2

normale 0,8 – 2,0 1,0 – 2,5 1,2 – 3,0

buono > 2,0 > 2,5 > 3,0

Capacità di scambio cationico (CSC)

Il suo valore esprime la capacità di un terreno di trattenere o cedere alla coltura calcio, magnesio, potassio e sodio ed è correlata al contenuto di argilla e sostanza organica. Un valore troppo elevato può evidenziare condizioni di indi- sponibilità per la coltura di potassio, calcio, magnesio. Un

Capacità Scambio Cationico (meq/100 g)

< 10 bassa

10-20 media

(4)

per dilavamento degli elementi nutritivi. In questo caso gli apporti dei fertilizzanti devono es- sere frazionati. I terreni argillosi sono caratterizzati da una CSC elevata, i limosi tendono ad assestarsi su un valore medio mentre i valori più bassi si riscontrano nei sabbiosi

Azoto totale

Il valore di azoto totale esprime la dotazione di azoto sia orga- nico (circa il 98%) che minerale (ammoniacale) del terreno, ma non è strettamente correlato alla disponibilità dell’azoto per le piante.

Rapporto Carbonio/Azoto (C/N)

E’ utilizzato per quantificare il grado di umificazione del materiale organico nel terreno, viene calcolato dividendo il contenuto percentuale di carbonio organico per quello dell’azoto totale.

In presenza di notevoli quantità di residui vegetali indecomposti il rapporto è elevato. Un valore basso indica invece la presenza di:

• composti organici ricchi d’azoto quali letame e liquami

• ingente quantità di azoto minerale

• rapida mineralizzazione della sostanza organica.

I terreni argillosi e limosi, all’opposto dei sabbiosi, sono caratterizzati da una lenta mineraliz- zazione della sostanza organica.

Rapporto C/N

< 9 Basso Mineralizzazione rapida

9-11 Equilibrato Mineralizzazione normale

> 11 Elevato Mineralizzazione lenta

Fosforo assimilabile

Il fosforo si trova nel suolo in forme molto stabili; la velocità con cui viene immobilizzato dipen- de da pH, contenuto in Ca, Fe, Al, sostanza organica, quantità e tipo di argilla. La sua scarsa mobilità e la facile insolubilizzazione possono renderlo un fattore limitante della produzione.

La determinazione del fosforo assimilabile esprime il contenuto del fosforo presente in forma solubile nel terreno e quindi potenzialmente assorbibile dalle piante (tab. 5).

Tab. 5: Dotazioni di fosforo assimilabile (ppm) (P2O5=2,291 P)

Giudizio Valore P Olsen Valore P Bray-Kurtz

Molto basso <5 <12,5

Basso 5-10 12,5-25

Normale 10-25 25,1-62,5

Elevato > 25 >62,5

Potassio scambiabile

Nel suolo il potassio può essere indisponibile (quando presente all’interno di minerali primari), poco disponibile (negli interstrati dei minerali argillosi) o disponibile, quando è in forma di ioni scambiabili o disciolto nella soluzione del suolo (tab. 6). Spesso la carenza è relativa, la pianta infatti manifesta sintomi da carenza da Potassio ma ciò è dovuto all’antagonismo con il Mg che,

Azoto totale (g/Kg)

<0,5 Molto bassa

0,5-1,0 Bassa

1,0-2,0 Media

2,0-2,5 Elevata

>2,5 Molto elevata

(5)

se presente ad alte concentrazioni, viene assorbito in grande quantità a discapito del Potassio.

Dosi crescenti di potassio riducono l’utilizzo del calcio e soprattutto del magnesio.

Tab. 6: Dotazioni di potassio scambiabile (ppm) (K2O=1,2 K) Giudizio Terreni sabbiosi

(S-SF-FS)

Terreni medio impasto (F-FL-FA-FSA-L)

Terreni argillosi e limosi (A-AL-FLA-AS)

Basso < 80 < 100 < 120

Medio 80-120 100-150 120-180

Elevato > 120 >150 >180

Per valutare in modo più approfondito l’effettiva disponibilità del potassio scambiabile è consi- gliabile prendere in considerazione tutto il complesso delle basi di scambio (K+, Mg++ e Ca++).

Esistono infatti competizioni e rapporti ottimali tra le basi che favoriscono un equilibrato assor- bimento dei vari elementi. Per il potassio scambiabile è utile valutare:

• il rapporto con il Magnesio (Mg/K) in meq/100g che deve essere compreso tra 1 e 5;

• la sua presenza percentuale sulla CSC, che deve oscil- lare tra il 3 ed il 4% (vd. Paragrafo Basi di scambio).

Se il rapporto Mg/K è superiore a 5 e/o la % di K scambia- bile sulla CSC è inferiore a 4 la dotazione di K nel terreno è da considerarsi media o bassa.

Basi di scambio (calcio, magnesio e potassio)

Il calcio è un elemento generalmente abbondante in tutti i terreni a pH neutro, subalcalino e alcalino. Ciò nonostante, il suo assorbimento da parte di molte piante avviene con estrema difficoltà. Le principali cause che determinano la carenza di magnesio possono essere l’insuffi- ciente dotazione dell’elemento nel terreno, l’indisponibilità a causa di pH acidi, terreni sabbiosi, squilibrio con il contenuto di potassio, che essendo antagonista del magnesio, in taluni casi ne può impedire un corretto assorbimento. I sintomi da carenza che si manifestano sulla pianta sono un iniziale ingiallimento internervale delle foglie più vecchie, necrosi successiva dei tes- suti, accompagnati da caduta fogliare anticipata; i fiori si presentano piccoli e poco colorati.

I valori percentuali di questi elementi in riferimento alla CSC possono fornire un’interessante interpretazione sull’effettiva disponibilità degli stessi per le piante (tab. 7).

Tab. 7: valutazione della CSC sulla base della presenza dei principali cationi

K+ Mg++ Ca++ % sulla CSC

< 1,5 < 1 < 35 molto basso

1,5-3 1-3 36-55 basso

3-4 3-10 56-70 medio

> 4 > 10 (*) > 70(*) elevato

(*) nei suoli calcarei non prendere in considerazione la saturazione in Ca e Mg Rapporto Mg/K

meq/100 g

Interventi

< 1 Apportare Mg

1-5 Equilibrato

>5 Apportare K

(6)

ANALISI DELLE ACQUE IRRIGUE

L’analisi dell’acqua da destinare all’irrigazione è necessaria per poter razionalizzare la conci- mazione soprattutto nei casi dove si ricorre alla fertirrigazione. Il prelievo e l’analisi possono essere eseguiti in qualsiasi periodo ma, soprattutto nel caso di acque di superficie si deve tenere presente che le caratteristiche possono variare in funzione della stagione.

A differenza delle analisi del terreno il campionamento è semplice ma si devono seguire alcune regole di base: far scorrere l’acqua per qualche minuto prima di procedere al prelievo, utilizzare bottiglie pulite e inviare in tempi brevi il campione al laboratorio. Le valutazioni da effettuare (Tab.1) possono essere raggruppate in caratteristiche di base quali: e conducibilità elettrica (EC). Altri parametri fisico-chimici che caratterizzano la qualità dell’acqua e possono avere ef- fetti su pianta, suolo/substrato e impianti idraulici sono: calcio (Ca++), sodio (Na+), Cloruri (Cl-), magnesio (Mg++), solfati (SO4--), carbonati (CO3--) e bicarbonati (HCO3-) questi ultimi importanti per la determinazione dell’alcalinità. Un terzo gruppo di elementi di cui si deve richiedere la de- terminazione è quello degli elementi (macro e micro) fertilizzanti: azoto nitrico e ammoniacale, fosfati, potassio ed eventualmente ferro, manganese, boro, rame e zinco.

Tab. 1 Descrizione dei parametri analitici delle acque irrigue (modificata da Landi S.)

Parametro Sigla o

simbolo

Unità di

misura Significato

Reazione e salinità

Reazione pH

Esprime la concentrazione di ioni idrogeno (H+). Il pH 7 indica la neutralità a valori inferiori indicano acidità, superiori basicità

Conducibilità EC mS/cm indica la quantità complessiva di sali disciolti Sostanze caratterizzanti

Carbonati CO3 mg/l

L’accumulo determina l’aumento del pH.

In presenza di Ca e Mg forma il calcare che può ostruire gli impianti

Bicarbonati HCO3- mg/l Importante per la determinazione dell’alcalinità. I carbo- nati sono presenti in acque con pH < 8.0

Calcio Ca++ mg/l in presenza di elevate concentrazioni reagisce con car- bonati e bicarbonati dando origine al calcare

Magnesio Mg++ mg/l Il contenuto in magnesio e calcio costituisce il valore della durezza dell’acqua.

Sodio Na+ mg/l

E’ indispensabile a basse concentrazioni. Tende in genere ad accumularsi nel suolo provocando fitotossicità e deteriorando le caratteristiche fisiche del suolo.

Cloruri Cl- mg/l Spesso tendono ad accumularsi nel suolo o nel substrato e provocando fitotossicità.

Solfati SO4-- mg/l

Elemento indispensabile per le piante e viene assorbito in notevoli quantità. Se la concentrazione è eccessiva si determina un accumulo nel suolo o nel substrato con conseguente aumento della salinità.

(7)

Parametro Sigla o simbolo

Unità di

misura Significato

Macro- Micro-elementi

Azoto nitrico NO3- mg/l Rappresentano i macro-elementi. Non raggiungono li- velli fitotossici ma è necessario conoscerne la concen- trazione nell’acqua per la redazione del piano di conci- mazione

Azoto ammoniacale NH4+ mg/l

Fosfati PO4--- mg/l

Potassio K+ mg/l

Ferro Fe mg/l Minerali importanti per la pianta. In caso di eccesso por- tano alla formazione di precipitati di colore rossastro che possono danneggiare gli impianti e provocare fitotossi-

Manganese Mn mg/l cità

Rame Cu mg/l

Indispensabili a basse concentrazioni. Possono facil- mente raggiungere livelli di fitotossicità.

Zinco Zn mg/l

Boro B mg/l

Molibdeno Mo mg/l

Solidi Totali Sospesi STS mg/l

Rappresenta la parte del materiale inorganico (sabbia, limo, argilla) o organico che può creare problemi di oc- clusione negli impianti idraulici.

Solidi Totali Disciolti

(residuo fisso) STD mg/l Insieme alla Ec esprime il livello di salinità dell’acqua

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