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CORTE DI APPELLO DI CALTANISSETTA

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Academic year: 2022

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CORTE DI APPELLO DI CALTANISSETTA

MARIA GRAZIA VAGLIASINDI Presidente della Corte di Appello

RELAZIONE

sull’Amministrazione della Giustizia nel periodo 1 luglio 2017 - 30 giugno 2018

Assemblea Generale 26 Gennaio 2019

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CORTE DI APPELLO DI CALTANISSETTA

MARIA GRAZIA VAGLIASINDI Presidente della Corte di Appello

RELAZIONE

sull’Amministrazione della Giustizia nel periodo 1 luglio 2017 - 30 giugno 2018

Assemblea Generale 26 Gennaio 2019

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«La massima esperienza del processo si concreta indubbiamente nell'indipendenza dei giudici, che non vuol dire altro se non garanzia che il giudice non è e non sarà parte…»

Salvatore Satta - "Il mistero del processo"

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INDICE

Introduzione ... 7

PARTE I RISORSE E STRUTTURE ...19

La Dirigenza Giudiziaria ... 21

Il Personale Amministrativo ... 29

L’organico della Magistratura ...37

La Magistratura Onoraria ... 47

Informatizzazione ... 59

Le buone prassi ... 79

La Formazione decentrata ... 80

Edilizia giudiziaria ... 86

PARTE II LA GIUSTIZIA CIVILE ...97

Gli Effetti delle Riforme ... 99

La Protezione Internazionale ... 117

Sopravvenienze definizioni e pendenze nel distretto ... 129

La Sezione Unica Civile della Corte di Appello ... 135

PARTE III LA GIUSTIZIA PENALE ... 141

Gli Effetti delle Riforme ... 143

La criminalità organizzata nel Distretto ... 162

Flussi per tipologia di reati comuni ... 185

Sopravvenienze, definizioni e pendenze nei Tribunali ... 207

Tribunale del Riesame ... 218

Le Sezioni Penali della Corte di Appello ... 221

Corte di Assise di Appello... 227

Tribunale di Sorveglianza ... 228

Case Circondariali ... 234

PARTE IV LA GIUSTIZIA MINORILE ...239

La criminalità minorile nel Distretto ... 241

Il Tribunale per i Minorenni ... 245

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La Sezione Civile Minori della Corte di Appello ... 251

La Sezione Penale Minori della Corte di Appello ... 254

I minori stranieri non accompagnati ... 256

Conclusioni ... 263

DATI STATISTICI Elaborati dal funzionario statistico Dott.ssa Linda Petrantoni ...265

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Introduzione

È la seconda volta che prendo la parola in quest’aula quale Pre- sidente della Corte di Appello di Caltanissetta.

L’emozione che provo è la stessa e anzi più intensa perché si è accentuato l’impegno di assicurare un rendiconto che, con massi- ma chiarezza ed esaustività, ricostruisca una gestione giurisdizio- nale riferibile alla mia dirigenza sotto i profili organizzativi, della vigilanza e della selezione meritocratica delle risorse disponibili.

Rivolgo un cordiale saluto e un sentito ringraziamento a tutti i presenti, intervenuti ad una cerimonia che non vuole essere una sintesi dell’elaborazione di dati numerici ma l’occasione di uno sguardo sinottico, cioè d’insieme sulla giurisdizione nissena per verificare la realizzazione dell’obiettivo tenacemente perseguito di concorrere, magistrati, avvocati e personale amministrativo alla sfida prioritaria della giurisdizione, quella mirata all’innalzamento della tutela dei diritti della persona e del livello delle garanzie ade- guate a presidiarli.

Un riverente saluto rivolgo a tutte le autorità religiose presenti.

L’apporto prezioso della Vostra autorevole guida è un infungi- bile richiamo all’etica quale imprescindibile connotazione di una magistratura blasonata dell’unica autentica nobiltà, quella dell’a- nimo ossequiosa della legge morale, che già Cicerone, nel I li- bro del “De legibus”, indicava come legge superiore che provie- ne da Dio, perché fondata sul bene e di cui la legge vigente nel pensiero dell’illustre oratore era platonicamente un'imperfetta realizzazione.

Ritengo doveroso esprimere un deferente ringraziamento al Capo dello Stato per il Suo autorevole costante severo monito alla magistratura tutta di indossare l’unico modello di toga davvero elegante, quello confezionato dalla carta costituzionale, sobrio, lu-

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minoso senza orpelli né lustrini, brillante di per sé senza la luce dei riflettori.

Un riconoscente benvenuto riservo al segretario del CSM dott.

ssa Paola Piraccini.

La Sua presenza è segno tangibile della solidarietà dell’organo di autogoverno nei confronti dei giudici del distretto ai quali è ri- chiesto in questa porzione di mondo, cuore della Sicilia centrale, un impegno giurisdizionale grande e oneroso fonte di acquisizione di un patrimonio professionale qualificato, vieppiù per i giovani vera punta di diamante della nostra giurisdizione.

A tutti i colleghi va la personale gratitudine per avere assicura- to una preziosa collaborazione, con dedizione e impegno incondi- zionati e soprattutto piena disponibilità ad applicazioni e supplen- ze che si sono rese necessarie per governare le esigenze organiz- zative.

Ringrazio il consigliere Giovanbattista Tona per la collabora- zione nella stesura della relazione nella parte relativa alla "forma- zione" e il consigliere Gabriella Tomai per la collaborazione nelle parti della relazione relative "all'informatizzazione, protezione in- ternazionale, famiglia e sezioni minori della Corte di Appello ".

Un benvenuto al rappresentante del Ministero della Giustizia dott. Riccardo Turrini Vita, al neo Prefetto della città di Caltanis- setta dott.ssa Cosima Di Stani, ai neo vertici del Comando Pro- vinciale dei Carabinieri di Caltanissetta ed Enna e della Guardia di Finanza di Caltanissetta Colonnello Baldassare Daidone, Ten.

Colonnello Saverio Lombardi e Colonnello Andrea Antonioli.

La collaborazione degli apparati organizzativi del Ministero della Giustizia è stata prezioso aiuto soprattutto per la complicata gestione edilizia del Palazzo di Giustizia.

La vigilanza e il controllo della sicurezza del territorio assicura-

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ta dal Ministero dell'Interno e dalle forze dell’ordine è patrimonio irrinunciabile della comunità civile.

Un saluto a tutte le altre autorità militari civili presenti, ai ma- gistrati e agli avvocati tutti, ai notai, ai docenti, ai rappresentan- ti degli ordini professionali e uno speciale ringraziamento al Pre- sidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Caltanissetta avv. Pierluigi Zoda, che, con signorilità istituzionale e costante interlocuzione dialettica, mi ha agevolato nel difficile compito di avviare moduli organizzativi nuovi, funzionali al miglioramento dell’esistente.

Un ringraziamento particolare voglio riservare anche tutti i diri- genti scolastici presenti.

È stata una precisa scelta di metodo di questa Presidenza, pe- raltro in coerenza con le linee guida del CSM, promuovere un dia- logo costante dell’amministrazione della giustizia con il mondo della scuola in un’ottica di apertura e di confronto orientata a pro- muovere tra i giovani una cultura di legalità autentica come stru- mento di contrasto ad una criminalità che, in modo inquietante, trova negli ambienti giovanili perverse occasioni di sviluppo.

Il potere giudiziario interviene quando la legalità è violata per porvi rimedio.

La scuola educa alla legalità e, come diceva Calamandrei, è l’organo centrale della democrazia, strumento di eguaglianza civi- ca e di rispetto per tutte le fedi e tutte le opinioni e di formazione di una classe dirigente, costituita dai migliori perché attenta alla polis.

Il dialogo tra mondo della giustizia e mondo della scuola è un tassello fondamentale di fermento di legalità ed uno strumento di neutralizzazione di fenomeni sempre più invasivi, anche nel nostro territorio, quali cyberbullismo, violenze sessuali anche di gruppo

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e consumo di droga, nonché fattore di prevenzione di situazioni di disagio giovanile ascrivibili a contesti familiari problematici spes- so generati da famiglie maltrattanti.

Ritengo infine doveroso, prima di entrare nel vivo della relazio- ne, riservare il momento della memoria a due ricordi.

Uno, il ricordo del magistrato Antonino Giannola che nel lonta- no 26 gennaio del 1960, mentre presiedeva a Nicosia un’udienza civile, veniva barbaramente assassinato da un individuo introdot- tosi armato nel Palazzo di Giustizia.

È un episodio drammatico, sconosciuto ai più ma che definisce l’eroismo di Antonino Giannola morto nell’adempimento del suo dovere nel territorio del nostro distretto.

Ai familiari esprimo l’apprezzamento e la solidarietà di tutta la giurisdizione nissena.

Il secondo ricordo è per l’avvocato Emanuele Limuti, che ha onorato il foro nisseno con la sua lucida e appassionata dialettica in difesa dei diritti, con l’impegno quale Presidente della scuola forense nissena e anche con l'originalità del suo talento artistico.

Non ho l’ambizione ma la speranza della vostra attenzione per cui vi ringrazio anticipatamente.

Consentitemi di richiamarla, con orgoglio, su una peculiare ori- ginalità di questa Corte di Appello, quella di due donne ai massimi vertici di un ufficio giudiziario, le prime a ricoprire l’incarico di Presidente della Corte di Appello e di Procuratore Generale nella storia della magistratura siciliana.

È un doppio primato confermativo della conquista delle libertà democratiche che hanno consentito il superamento di steccati che, anche all’interno della magistratura, rendevano i ruoli di vertice appannaggio esclusivo degli uomini.

La centralità della presenza femminile nei ruoli non solo diret-

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tivi ma anche semidirettivi della Corte di Appello si è ancor più definita proprio nel corso di quest’anno giudiziario con il conferi- mento degli incarichi di Presidente, rispettivamente della I e della II sezione penale, alle dott.sse Pasqua Seminara e Maria Carmela Giannazzo e con la destinazione della dott.ssa Andreina Occhipin- ti quale Presidente della Corte di Assise di Appello, ove sono in trattazione i più rilevanti processi di criminalità organizzata del panorama nazionale e cioè quelli delle stragi Falcone e Borsellino entrambi pendenti in fase di gravame.

Il vecchio testo dell’art.8 dell’ordinamento giudiziario del 1941 richiedeva per essere ammesso a funzioni giudiziarie i seguenti re- quisiti: essere cittadino italiano, di sesso maschile, ed iscritto al P.N.F..

Dalla legge n.66 del 9 febbraio 1963, che ha consentito l’ac- cesso delle donne a tutte le cariche professioni e impieghi pubbli- ci compresa la magistratura, e dal 3 maggio 1963, data del primo bando di concorso della magistratura aperto alla partecipazione delle donne, la presenza femminile nel settore della giurisdizione, è progressivamente aumentata sino a superare quella maschile e il modello Caltanissetta conferma che si sta delineando anche la fi- sionomia femminile della Dirigenza Giudiziaria.

È stato un cammino lento verso un approdo che enfatizza il principio cardine della nostra Costituzione la pari dignità e l’ugua- glianza di tutti i cittadini davanti alla legge senza distinzione alcu- na cui è complementare la fruizione di pari opportunità.

La femminilizzazione è un dato ormai evidente anche nella composizione della professione forense come da rapporto Censis sull’avvocatura del 2018.

La diversità, di qualsiasi natura, non può essere mai fattore di discriminazione fermo restando che non esistono qualità maschi-

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li o femminili ma qualità umane e competenze indifferentemente e vieppiù esigibili da chi è chiamato ad amministrare giustizia in nome del popolo italiano.

Competenza, professionalità e silenziosa laboriosità, qualità imprescindibili di una magistratura di valore, artefice di una giuri- sprudenza sempre più paranormativa nel senso di fattore propulsi- vo di un diritto quale fattore aggregante dei popoli e delle nazioni, ombrello protettivo dei diritti umani e della libertà della persona.

Il contesto oggi è quello dell’internazionalizzazione dei dirit- ti umani e delle libertà della persona e l’attività interpretativa del giudice si è in conseguenza complicata per la cospicuità della tra- ma normativa di riferimento costituita non soltanto dagli ordina- menti nazionali ma da quelli sovranazionali.

Il tratto distintivo dell’universo giuridico contemporaneo è rappresentato dall’intersezione normativa delle prescrizioni delle Carte Costituzionali nazionali e di quelle internazionali dei diritti fondamentali, tra cui la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (già Carta di Nizza).

Va ricordato che dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbo- na i diritti fondamentali garantiti dalla Convenzione europea fanno parte del diritto dell’Unione europea come principi generali (art.6, comma 3, del Trattato); inoltre la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (già Carta di Nizza) ha lo stesso valore giuri- dico dei trattati (art.6 comma 1).

E nella Carta dei diritti sono testualmente riprodotti, fra l’altro, il divieto di trattamenti inumani o degradanti (art.4), il diritto ad essere giudicati entro un termine ragionevole (art.47,comma1), la presunzione d’innocenza dell’imputato (art. 48, comma 1) il cui pendant gnoseologico è il principio dell’oltre ogni ragionevole

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dubbio: si tratta pertanto di norme direttamente vincolanti, appar- tenenti alla giurisdizione della Corte di Giustizia dell’Unione eu- ropea, al di là del controllo esercitato dalla Corte europea di diritti dell’uomo sulle violazioni della Convenzione, principi costituenti il perno assiologico di una giurisdizione scudo di diritti individuali e sociali e di garanzie.

Il giudice è così divenuto interprete di un diritto comune gene- rato dalla diretta penetrazione negli Stati nazionali di norme co- munitarie uguali per tutti e dalla rilevanza nel contenzioso interno di questioni che presuppongono uno sguardo proiettato su confini che trascendono quelli interni.

Le Corti europee rivendicano a sé quella che uno studioso di scienza dell’amministrazione ha perspicuamente definito funzione super nomofilattica ma nell'ordinamento interno è la Corte Costi- tuzionale il garante dei diritti umani e sociali perché custode del- la nostra Costituzione, inimitabile e mirabile connubio di principi trasfusi in regole di comportamento.

Parametrarsi alla Costituzione significa costruire una giurisdi- zione attenta alla persona e alla sua dignità, una giurisdizione che tutelando la legalità e così implementandola concorre, in sinergia virtuosa con il potere politico, alla trasformazione graduale degli ostacoli forieri di ingiustizia.

È in questo scenario che si colloca il persistente impatto sulla giurisdizione nissena del centrale tema che, anche nell’anno giu- diziario in corso, ha spiegato specifica incidenza sul contenzioso civile e sulla distribuzione delle risorse del distretto e cioè quello della protezione internazionale.

Con il decreto legge 17 febbraio 2017 n.13 pubblicato sul- la Gazzetta Ufficiale del 17 febbraio 2017 ed entrato in vigore il giorno successivo, così come leggesi nella circolare del CSM del

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6/6/2017 “il legislatore ha dettato una serie di disposizioni vol- te a far fronte alla situazione emergenziale dovuta alla crescita esponenziale delle domande per il riconoscimento della protezio- ne internazionale e alla conseguente esigenza di riaffermare, così anche in conformità con il dato costituzionale sovranazionale ed euro- unitario, il principio di effettività ed efficacia della risposta giurisdizionale”.

Presso il Tribunale di Caltanissetta si è proceduto alla costitu- zione della sezione specializzata in materia di protezione interna- zionale e anche in Corte di Appello si è optato per un modulo or- ganizzativo che ha selezionato udienze riservate alla trattazione di questo speciale contenzioso secondo criteri ossequiosi dell’art. 2 comma 1 del nuovo testo legislativo per cui va garantita la specia- lizzazione nella trattazione dei procedimenti di cui all’art.3.

La scelta della Corte di Appello nissena è stata quella di assicu- rare, attraverso la specializzazione, la priorità ex lege dei procedi- menti di protezione internazionale, una risposta qualitativamente e quantitativamente efficace e soprattutto la prevedibilità ed omoge- neità degli orientamenti.

La gestione della Corte d’Appello di Caltanissetta riguarda un imponente contenzioso derivante dal fenomeno migratorio che or- mai da un quindicennio interessa il territorio del Distretto, il cui capoluogo, Caltanissetta, è sede del centro di Pian del Lago, un importante Centro di Prima accoglienza.

Nel territorio del distretto hanno operato, fino all’1 maggio 2018, due Commissioni territoriali: una a Caltanissetta - sezione della Commissione di Siracusa - e l’altra ad Enna, sezione della Commissione di Catania.

Il Tribunale di Caltanissetta della riforma si conferma come sede processuale per i procedimenti in materia di opposizione ai

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provvedimenti delle Commissioni territoriali in materia di ricono- scimento dello status di rifugiato e delle forme gradate di prote- zione. Pur in considerazione della soppressione del grado di ap- pello prevista dal decreto citato la Corte d’Appello ha mantenuto la propria competenza per i procedimenti iscritti in primo grado fino al 18 agosto 2017. È residuata la competenza della Corte di Appello per tutti i procedimenti in materia di immigrazione disci- plinati dalle altre norme di legge e dunque in materia di impugna- zione del diniego del rinnovo del permesso di soggiorno, ricon- giungimento familiare, autorizzazione all’ingresso o alla perma- nenza di cui all’art. 31 T.U. immigrazione, disposizioni in materia di accoglienza di Minori stranieri non accompagnati.

Dalla verifica statistica è emerso che la sezione specializza- ta in materia di protezione internazionale nonché per il contrasto dell’immigrazione illegale ha definito 1.448 fascicoli rimanendo pendenti, al 30.6.2018, 915 fascicoli e che la pendenza in appello è di 874.

L’attenzione della Corte al fenomeno migratorio e l’opzione verso una trattazione specialistica della materia era stata già enun- ciata nella Relazione inaugurale dell’Anno Giudiziario 2017 e pre- vista in seno al progetto tabellare per l’anno 2017-2019 in confor- mità al disposto di cui all’art. 79 della circolare sulla formazione delle tabelle.

In Corte di Appello, a fronte dell’esiguità numerica dei compo- nenti della Sezione unica civile, della quale il collegio è un’arti- colazione, sono stati individuati magistrati specializzati, pur senza destinazione esclusiva, cui sono stati assegnati i procedimenti in materia di immigrazione.

In data 15 giugno 2018 è stato stipulato un protocollo tra il Pre- sidente della Corte di Appello di Caltanissetta, il Presidente del

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Tribunale di Caltanissetta, il Presidente del Consiglio dell’Ordi- ne degli Avvocati di Caltanissetta e la Commissione sulla materia dell’immigrazione presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Caltanissetta

L’obiettivo è stato quello di programmare e concertare scelte metodologiche funzionali ad attivare una risposta processuale al fenomeno migratorio efficace, celere ed efficiente, rispettosa dei parametri normativi e giurisprudenziali in un’ottica di assoluta at- tenzione ai diritti dei migranti al fine di garantire loro decisioni certe, rapide, esaustive sotto il profilo della disamina delle com- plesse vicende personali e politico sociali dei paesi di origine.

È stata in definitiva riservata presso il nostro distretto la massi- ma attenzione ad una materia di assoluta centrale rilevanza.

La scelta di includere la Corte di Appello di Caltanissetta tra le Corti cui è devoluta la materia della protezione internazionale de- terminata anche dalla presenza del CPR (centro di permanenza per i rimpatri) di Pian del lago si è rivelata strategica e coerente alla centralità geografica della città, polo attrattivo del flusso migrato- rio.

Dopo la rivolta e l’incendio, avvenuti nel dicembre 2017, 77 persone sono state trasferite dal CPR di Pian del Lago con i con- sueti voli programmati due volte a settimana dall’aeroporto Falco- ne-Borsellino di Palermo verso l’aeroporto di Enfida-Hammamet in Tunisia.

Sono circa 1.000 i tunisini che sono partiti quest’anno dal- l’Italia.

Il CPR di Caltanissetta, sgomberato sul finire del 2017, dopo l'incendio e la rivolta, è stato riaperto mentre l'adiacente centro di accoglienza ha continuato a funzionare. Molti i centri di acco- glienza straordinari, denominati CAS, e dislocati a Caltanisset-

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ta, Montedoro, Mazzarino, Gela e San Cataldo, oltre le strutture SPRAR - Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati - ubicate, oltre che a Caltanissetta, a Gela, Mazzarino, Milena, Riesi e Sutera. A tali strutture si aggiungono quelle per MSA cioè per i minori stranieri non accompagnati, accreditate dalla Regione Sici- liana e sparse tra Caltanissetta, Gela, Mazzarino, Niscemi, Som- matino, Milena, per un totale di 800 migranti ospitati nel distretto.

La giurisdizione nissena si conferma irrinunciabile valore ag- giunto nel panorama nazionale e in quello siciliano per la centra- lità geografica della Corte di Appello che assorbe un contenzioso variegato e rimane anche privilegiato contenitore per previsione processuale dei processi di criminalità organizzata provenienti ex art 11 c.p.p. dall’area palermitana.

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PARTE I

RISORSE E STRUTTURE

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La Dirigenza Giudiziaria

Il ruolo della Dirigenza giudiziaria in questo contesto si rivela sempre più incisivo.

Negli ultimi anni si è assistito a un radicale cambio di prospet- tiva nella gestione degli uffici giudiziari richiedendosi al Presiden- te della Corte, capo dell’ufficio e datore di lavoro, un dinamismo manageriale eccentrico rispetto al suo patrimonio giuridico e così accentuandosi il suo dovere di programmazione di obiettivi e di verifica dei risultati in una logica di massima ottimizzazione delle risorse.

Persiste il ruolo del Presidente della Corte anche di funzionario delegato sul piano contabile per le spese di funzionamento degli uffici giudiziari non essendo mai stata attuata la normativa sul de- centramento amministrativo del Ministero della Giustizia che con- templa la creazione delle direzioni regionali e interregionali.

Il passaggio di competenze in materia di spese di funzionamen- to degli uffici giudiziari dai Comuni al Ministero della Giustizia ha determinato l’avvio di un modello di gestione, caratterizzato da un nuovo sistema di spesa decentrata tramite la delega di funzioni di cui all’art. 16, comma 4), del D.P.C.M. n.84/2015 ai Presidenti di Corte di Appello e ai Procuratori Generali.

Il recupero di efficienza e produttività dell’ufficio giudiziario e il miglioramento del rendimento della giustizia presuppongono programmazione e innovazioni alle strutture e ai servizi e in que- sta logica, in coerenza con il programma di gestione e gli obiettivi ex art. 37, si è puntato sulla sperimentazione di un nuovo modulo organizzativo finalizzato a selezionare arretrati e priorità, alla redi- stribuzione di risorse amministrative e magistratuali in funzione di emergenze e competenze adeguate a fronteggiarle.

La scelta metodologica è stata quella dell’interazione tra uffici

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e tra personale amministrativo e giudiziario.

Abbandonata la perdente logica dei compartimenti stagno la costante interlocuzione tra gli uffici è stata perseguita stimolando il confronto con i Tribunali del circondario.

Uno strumento di essenziale programmazione si è rivelato in Corte di Appello la struttura dell’Ufficio del Processo, costituito ai sensi dell’art. 16 octies del d.l. 18 ottobre 2012 n.179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012 n. 221, introdotto dall’art. 50 del d.l. 24 giugno 2014 n. 90, convertito con modifica- zioni dalla legge 11 agosto 2014 n. 114.

Tale struttura ha consentito la radicale innovazione del model- lo organizzativo assicurando un efficiente utilizzo degli strumenti anche informatici già disponibili e utilizzando il coinvolgimento del personale amministrativo e dei tirocinanti in attività funzional- mente preordinate alle specifiche esigenze organizzative di ogni sezione.

L’attuazione pratica dell’Ufficio del Processo presso la Corte di Appello è stata modulata in maniera differente a seconda delle at- tività svolte in ciascuna sezione e delle rispettive esigenze organiz- zative.

Presso la Sezione unica civile tale strumento organizzativo si è rivelato provvido modulo per avviare, secondo quanto program- mato nel progetto ex art.37, lo smaltimento dell’imponente arre- trato accumulatosi per la cronica carenza di organico della sezione e per il travaso dei consiglieri del settore civile al settore penale a causa di ricorrenti situazioni di incompatibilità.

Sullo sfondo l’evidente povertà di risorse della magistratura to- gata che esibisce un ristretto drappello di cinque consiglieri nell’a- rea civile, di cui due destinati esclusivamente al settore lavoro e di 5 consiglieri nell’area penale, attualmente sei, per la presenza in

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organico di un ex presidente decaduto dall’incarico semidirettivo per scadenza del termine di permanenza nel ruolo.

Il formale sovradimensionamento dell’ufficio è invero neutra- lizzato dai carichi e esigibili, dalle sopravvenienze e dalla visto- sa sproporzione del numero di magistrati in organico rispetto ad un contezioso che, anche per la pesatura qualitativa degli affari, richiede un potenziamento della forza lavoro.

Già di per sé tale dato numerico, a fronte di un contezioso che nell’area civile si assesta a 4.351 pendenze e nell’area penale a 1.830, è eloquentemente indicativo della necessità di un aumento della pianta organica o comunque della previsione di meccanismi di premialità incentivanti di carriera o retributivi idonei a favorire l’appetibilità di una sede in sé disagiata e così a garantire la pro- duttività e la ragionevole durata dei processi.

Nell’area civile della Corte di Appello il rilevante numero di procedimenti pendenti e i tempi medi di definizione, che vengo- no oltremodo condizionati dal formarsi dell’arretrato e dalla con- seguente definizione di procedimenti di assai risalente iscrizione secondo l’ordine di ruolo, ha reso esigibile nell'immediato l’ado- zione di un modello di impiego delle risorse umane disponibili in un’attività di esame e selezione dei procedimenti civili definibili in tempi più brevi con gli strumenti processuali appropriati (ordi- nanza di inammissibilità ex art. 348 bis c.p.c. o sentenza ex art.

281 sexies c.p.c.).

Presso le sezioni penali il flusso dei procedimenti in aumento è stato gestito con modalità maggiormente selettive al fine di man- tenere elevato l’indice di ricambio attraverso un previo spoglio e anche attraverso la pesatura qualitativa dei procedimenti.

La selezione ha consentito una distribuzione dei procedimenti in udienze calendarizzate anche al fine di garantire la trattazione

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per aree di cognizione monotematica con speculare effetto accele- ratorio.

Alla base del modulo non solo la garanzia della trattazione del- le priorità ex lege ma anche una attenzione per le priorità, comun- que qualitative sotto il profilo della natura degli interessi coinvolti.

Per la realizzazione dell’obiettivo di fondamentale rilievo si è rivelato l'apporto degli stagisti che, attraverso il sapiente coordi- namento dei magistrati addetti all’Ufficio del Processo, hanno se- lezionato ex ante non soltanto l’arretrato ultra biennale nel settore penale e ultratriennale in quello civile ma soprattutto nell’area pe- nale le imminenti prescrizioni, le scadenze dei termini di custodia cautelare e tutti procedimenti, sia nell’area penale che in quella ci- vile, relativi a interessi sensibili.

Speciale attenzione è stata riservata alla materia della famiglia, all’ascolto dei minori e della coppia in crisi, alla materia della re- sponsabilità per colpa professionale, specie sanitaria.

Gli stagisti, con l'impegno organizzativo della dirigenza e con il supporto del personale amministrativo, sono stati dotati di stru- menti informatici e apposite credenziali e di un ambiente adeguato all’esame dei fascicoli propedeutico all’elaborazione di schede in- formatiche riassuntive di ogni utile dato informativo ricostruttivo dell'iter del procedimento, prezioso strumento questo per la razio- nalizzazione del lavoro.

È stato escluso nell’inziale modulo l’impiego dei giudici ausi- liari impegnati nella definizione di procedimenti arretrati.

È stata infatti verificata la pendenza di un arretrato consistente di cause assegnate agli ausiliari e, per l'eliminazione delle penden- ze, si è rivelato vincente il progetto di smaltimento.

Tale progetto, in esito all’interlocuzione con l’avvocatura, ha comportato, anche al fine di sbloccare la stasi verificatasi, la misu-

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ra straordinaria della rimessione sul ruolo e la riassegnazione dei procedimenti arretrati agli altri giudici ausiliari, frattanto immessi in possesso, nonché a magistrati togati di altri uffici che, con enco- miabile spirito di servizio, si sono resi disponibili all’applicazione.

Duttilità e tempestività nel ricorso anche allo strumento dell'ap- plicazione si sono rivelati, previo il prescritto vaglio dei consigli giudiziari, strumenti essenziali per ovviare alla criticità dei vuoti di organico.

La speciale attenzione per la giustizia civile è frutto della con- sapevolezza che alla crisi del contenzioso civile fa da pendant un’anomala lievitazione dei processi penali inducendo ad esempio le vittime di azioni risarcitorie per danni alla persona a premere at- traverso esposti, denunce e quant'altro in sede penale sulle autorità inquirenti perché diano avvio al processo penale.

Una risposta efficace sul piano della tutela giurisdizionale dei diritti soggettivi è, d’altronde, il vero antidoto alla proliferazione degli illeciti penali.

La scelta organizzativa ha consentito di accelerare la tempistica di trattazione sia nell'area civile che in quella penale e il raggiun- gimento dell’obiettivo è stato realizzato effettuando un monito- raggio costante dei risultati raggiunti attraverso le riunioni trime- strali con i consiglieri e i Presidenti della Corte, quelle con i capi degli altri Uffici giudiziari e promuovendo, con la collaborazione del personale amministrativo, una più razionale allocazione anche dell'assetto logistico delle cancellerie.

Proficua per evitare il travaso di consiglieri dell’area civile all'area penale si è rivelata la previsione di giorni diversificati di udienza tra la I e la II sezione penale con la praticabilità delle sup- plenze interne tra i consiglieri dell'area penale.

Le difficoltà logistiche connesse alla ristrettezza degli spazi

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disponibili rispetto alla mole di fascicoli veicolati dai Tribunali del circondario sono state individuate dalla Dirigenza giudiziaria come principale fattore di impasse del lavoro del personale ammi- nistrativo.

La prospettiva è stata quella di una redistribuzione degli am- bienti riservandosi all'area penale locali contigui tra la I e al II se- zione penale e soprattutto creando, anche logisticamente, la pie- na comunicazione tra i responsabili delle cancellerie e i singoli addetti.

Altro fattore di accelerazione del lavoro delle cancellerie è stato quello mirato a consentire la tempestiva trasmissione al II grado dei fascicoli dei Tribunali al fine di evitare la congestione degli af- fari dopo la definizione del I grado di giudizio e l’invasivo effetto del “tempo perduto” con la protratta giacenza dei fascicoli nelle cancellerie del giudice di prime cure.

Uno dei passaggi cruciali per evitare stasi ulteriori del processo è stato individuato nell’accelerazione dell’invio degli atti in Cassa- zione dopo la definizione del giudizio di II grado.

Anche tale tassello è stato individuato quale condizione essen- ziale di accelerazione della definitività della risposta giudiziaria.

Lo sforzo organizzativo perseguito ha avuto riscontro nella ve- locizzazione della tempistica di trasmissione attraverso la ragiona- ta sinergia tra la Dirigenza giudiziaria e le cancellerie dei Tribuna- li e della Corte.

Non può non rilevarsi che si deve all’apporto del personale di cancelleria della Corte di Assise di Appello destinato all'ufficio del processo la immediata sistemazione del novum in arrivo per la cura dei successivi adempimenti e la celere trasmissione degli atti alla Corte di Cassazione nell’ipotesi di presentazione dei ricorsi.

Il metodo partecipativo ha, comunque, consentito di razionaliz-

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zare il lavoro delle cancellerie attraverso una costante collabora- zione con la Dirigenza amministrativa.

La scelta della collegialità è stata prioritariamente diretta all’in- dividuazione di obiettivi comuni, e, soprattutto, alla formazione e alla specializzazione del personale amministrativo e all'amplia- mento della responsabilità di ciascuno.

Sono stati così superati i problemi della c.d. doppia dirigenza tenuto conto della stretta interdipendenza tra le due strutture, quel- la giudiziaria e quella amministrativa.

Snodo essenziale del compito dirigenziale è stata la promozio- ne di un confronto su questioni relative a orientamenti giurispru- denziali tra i vari uffici.

In questa direzione è stata avviata, tramite l’attività dei RID, un’iniziativa volta a creare la possibilità della creazione di una cartella informatica condivisa tra Tribunali di primo grado e Corte di Appello.

È stata altresì creato sul Web della Corte un sito riservato alla pubblicazione delle novità legislative e giurisprudenziali rilevanti nonché alle best practices dell’ufficio giudiziario.

Il governo dell'unitarietà delle condizioni dell'azione dell'ufficio è stato attuato grazie alla preziosa disponibilità dei capi degli uffi- ci giudiziari, dei presidenti di sezione e dei magistrati tutti ai quali esprimo la mia gratitudine.

Nella prospettiva di un miglioramento dei servizi è stata avvia- to in tutto il distretto anche un percorso di modernizzazione delle procedure e di miglioramento dell’efficienza e delle qualità del- le prestazioni dell’amministrazione della giustizia con l’adesione della Corte di Appello di Caltanissetta al progetto Formez avviato dalla Regione Siciliana.

Sono state individuate, anche a seguito di incontri con i referen-

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ti del progetto da parte dei vari uffici giudiziari del distretto, emer- genze e criticità da privilegiare e i interventi da realizzare.

Il progetto è anche funzionale anche al miglioramento e aggior- namento della Carta dei Servizi inserita nel sito della Corte d’Ap- pello e rappresenta un momento di significativo supporto da par- te delle istituzioni pubbliche alle procedure di modernizzazione dell’apparato giudiziario.

Nel corso di quest’anno giudiziario la spinta è stata quella di sviluppare un’organizzazione dell’ufficio puntata sui problemi concreti;

sull’ampio utilizzo di strumenti statistici, in collaborazione con la Dgstat del Ministero della giustizia (Direzione generale di stati- stica e analisi organizzativa) e le commissioni flussi, idonei a con- sentire una rilevazione più dettagliata dei flussi di lavoro e un mo- nitoraggio continuo;

sulla ricerca di nuove strutture di supporto e ruoli organizzativi, anche per iniziativa del singolo ufficio; come l’ufficio del proces- so; l’ufficio relazione con il pubblico e front office.

È in programmazione, anche a seguito di interlocuzione con l’U.E.P.E. (Ufficio di Esecuzione Penale Esterna) Caltanissetta – Enna, la creazione di uno sportello di messa alla prova.

L’impiego ragionato della magistratura onoraria, la promozione di iniziative basate sullo sviluppo di best practices, la valorizza- zione delle attitudini e del merito individuale del personale ammi- nistrativo, l’aggiornamento della carta di servizi, l’instaurazione di forme di collaborazione con altri soggetti istituzionali o orga- nismi esterni (es. ricerca collaborazione con gli ordini degli avvo- cati, gli osservatori sulla giustizia, gli enti locali, le università), la sperimentazione dell'ufficio del processo, le innovazioni logistiche sono stati in definitiva il volano di una fisionomia del distretto at-

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tenta, in massima aderenza alle nuove direttive ministeriali e con- siliari, ad una crescita della professionalità del singolo magistrato che presuppone la crescita di professionalità ed efficienza dell’uf- ficio nella sua interezza e correlativamente un processo di genera- le responsabilizzazione.

Il Personale Amministrativo

In tema di politiche del personale, nel periodo di riferimento si sono concretizzati i primi risultati dell'azione ministeriale mirata a promuovere l’ingresso negli uffici giudiziari di nuovo personale amministrativo tramite l’espletamento di procedure concorsuali e di riqualificazione del personale ed il ricorso alla mobilità volon- taria ed obbligatoria.

A seguito di quanto previsto nel decreto legge 30 giugno 2016 n. 117 convertito, con modificazioni dalla legge 12 agosto 2016 n.

161, si è dato avvio al primo concorso pubblico bandito dall’am- ministrazione, dopo circa due decenni, al fine di assumere 800 as- sistenti giudiziari, a tempo indeterminato, per il profilo professio- nale di assistente giudiziario, area II, F2, nei ruoli del personale del Ministero della Giustizia.

All’esito del concorso bandito il 22 novembre 2016, in data 8 gennaio 2018 vi è stata l’immissione in servizio degli 800 vincito- ri.

Altresì, in data 28 dicembre 2017 è stata disposta ai sensi art. 3- bis, lett. a) del decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione del 21 aprile 2017 l’assunzione di ulteriori 600 unità di persona- le, mediante scorrimento della graduatoria generale di merito del concorso per titoli ed esami a 800 posti a tempo indeterminato per il profilo professionale di assistente giudiziario.

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Molti degli assistenti giudiziari vincitori di concorso sono in possesso di un patrimonio professionale superiore anche alle co- noscenze richieste per l'attività di collaborazione in compiti di na- tura giudiziaria propria del profilo, trattandosi per lo più di giovani in possesso del titolo di procuratore legale, allettati, in una fase di crisi delle professioni liberali e del precarizzazione del lavoro in generale, dalla stabilità dell’impiego pubblico.

Si tratta di un nucleo di nuova forza lavoro che costituisce una grande risorsa per l’amministrazione della giustizia e il motore di avviamento di una rinnovata gestione ammnistrativa degli uffici giudiziari puntata alla qualità dell’apporto del personale ammini- strativo. Meritocrazia e premialità diventano la piattaforma su cui Dirigenza Amministrativa e giudiziaria di concerto creano le con- dizioni per una performance innovativa della struttura dell’ufficio proiettata al miglioramento dei risultati e ad un servizio giustizia che presuppone qualità della formazione, aggiornamento continuo e specializzazione anche del personale amministrativo.

L’efficienza di un sistema giudiziario si misura sulla capacità di assicurare decisioni di qualità ossia la migliore soluzione possibi- le in un termine ragionevole all’interno di un'organizzazione com- plessa destinata a vacillare senza il supporto del personale ammi- nistrativo.

Nel distretto di Caltanissetta sono stati destinati a seguito di procedura concorsuale in totale 8 assistenti giudiziari di cui uno dal 17/12/2018 risulta distaccato per un anno alla Procura della Repubblica di Agrigento.

Attraverso lo strumento del distacco per motivi familiari hanno preso servizio tra novembre e dicembre 2018 altri 8 assistenti: (3 al Tribunale di Caltanissetta, 2 al Tribunale di Enna, 2 in Corte di Appello e 1 al Giudice di Pace di Caltanissetta), ma la tempora-

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neità dell’incarico in distacco è antieconomica una volta avviato un percorso di formazione che tiene conto delle specificità di una sede diversa da quella di destinazione iniziale.

La spinta propulsiva delle nuove leve sull’efficienza del sistema sotto il profilo del tasso di incidenza sconta l’esiguità del persona- le destinato se parametrata alle crescenti esigenze dell’ufficio.

Il mancato rinnovamento dei quadri apicali costituiti dalle fi- gure dei direttori amministrativi e dei funzionari giudiziari priva i neo assunti assistenti giudiziari di una guida quotidiana infungibi- le per l’arricchimento progressivo delle peculiari conoscenze ade- guate a risolvere le specifiche problematiche dell'organizzazione di un ufficio giudiziario.

Nel periodo di riferimento è stata comunque avviata dal Mini- stero della Giustizia, nella logica del miglioramento della qualità dei servizi, l’attività finalizzata a potenziare e sviluppare l’offerta formativa attraverso la piattaforma informatica e-learning, moder- na visione e gestione dei piani formativi per il personale in servi- zio.

Presso la Corte di Appello di Caltanissetta l’attività formativa del personale ha riservato specifica attenzione ai fabbisogni emer- si con interventi formativi sui sistemi informatici SICP (Sistema Informativo della Cognizione Penale), SIAMM (Sistema Informa- tivo dell’Amministrazione) con particolare riguardo alla gestione dei fogli notizie ed agli adempimenti connessi al recupero crediti, e GE.CO. (Gestione Consegnatari).

Nell’ambito delle misure di innovazione organizzativa notevo- le è stato l’impegno finalizzato al recupero dell’efficienza e della sicurezza dei sistemi informatici con il potenziamento dei sistemi di assistenza e il conseguimento della piena funzionalità del SICP.

Il Dirigente amministrativo della Corte di Appello ha denun-

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ciato nella sua relazione una generalizzata situazione di sofferenza in tutti gli uffici ed evidenziato che si è reso necessario per soppe- rire al deficit di organico il ricorso al meccanismo dell’applicazio- ne di personale proveniente da altri uffici del Distretto sulla base dell’Accordo per la Mobilità, strumento questo, tuttavia, del tutto inadeguato a coprire i vuoti di organico.

Il personale amministrativo non è sufficiente al fine di fronteg- giare i carichi di lavoro lievitati negli anni anche in ragione delle nuove competenze.

Sono carenti soprattutto le figure apicali di riferimento, direttori amministrativi e funzionari giudiziari.

Tale rilevante criticità è ascrivibile ai vuoti conseguenti al ri- cambio generazionale non compensati dalle sostituzioni.

Allo stato la Corte di Appello può contare sull’effettivo apporto soltanto di due direttori amministrativi, essendo stato applicato il terzo presso il Tribunale per i minorenni per sopperire al vuoto di organico di tale ufficio.

I funzionari amministrativi sono quattro su otto e proprio nell’anno di riferimento sono rimasti sguarniti del fondamentale apporto di tali apicali figure di riferimento settori amministrativi nevralgici come la segreteria della Presidenza della Corte di Ap- pello, la cancelleria della Corte di Assise e quella della I sezione penale.

Pesa sulla rilevata carenza il distacco ormai pluritrienna- le di un funzionario giudiziario presso il Tribunale di Messina.

Attualmente la dotazione organica, pari complessivamente a 58 unità, presenta una scopertura totale di 17 posti con una percen- tuale di scopertura del 29%.

Tutti i settori presentano delle difficoltà ma una particolare cri- ticità va segnalata nel settore penale.

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Nell’area amministrativa penale, nella quale sono attivi il servi- zio del registro generale, le cancellerie delle due sezioni ordinarie e della Corte di Assise di Appello operano 13 unità.

Il deficit delle figure apicali si riferimento ha inciso sullo smal- timento degli adempimenti successivi al passaggio in giudicato delle sentenze come quelli relativi alla compilazione dei fogli no- tizie per il recupero delle spese di giustizia, all’attestazione di irre- vocabilità, alla compilazione delle schede per il casellario.

L’esiguo numero di cancellieri (in totale 4) e di assistenti giu- diziari (anch’essi 4) per le tre sezioni penali, specie in rapporto al numero delle udienze, ha operato come fattore di impasse per il lavoro delle cancellerie anche a causa del concomitante massiccio impegno di udienza del personale.

Al fine di ovviare alle difficoltà organizzative si è reso neces- sario il ricorso al lavoro straordinario, la costituzione di un appo- sito gruppo di lavoro e anche il ricorso ad una mobilità periodi- ca interna all’ufficio attraverso sistemi di rotazione, turnazione e ridistribuzione.

La soluzione è stata sperimentata per affrontare l’emergenza ma l’obiettivo da perseguire è l’aumento dell'organico con la sta- bilizzazione degli assistenti giudiziari in distacco e soprattutto con la destinazione di nuovi assistenti e di funzionari giudiziari.

Per tale ultimo profilo è di essenziale rilievo lo scorrimento del- la graduatoria dei funzionari (già cancellieri) dell’ultimo concorso espletato perché è urgente l’acquisizione di personale in possesso di una qualifica che consente lo svolgimento di attività di contenu- to specialistico e l’assunzione di compiti di gestione per la realiz- zazione delle linee di indirizzo di cancellerie e segreterie giudizia- rie.

Ottima la collaborazione del funzionario statistico il cui impe-

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gno negli anni è divenuto sempre più qualificato per la crescente rilevanza dell’indagine statistica ai fini di una completa radiogra- fia degli uffici.

Sempre più avvertita la collaborazione di un funzionario tec- nico la cui consulenza specialistica sarebbe prezioso ausilio per scelte che richiedono un approccio avulso dalle competenze della magistratura togata.

Complessa l’attività di tutto il personale della ragioneria che può vantare tuttavia la completezza dell’organico.

La destinazione di un altro funzionario giudiziario nel 2017 ha consentito il potenziamento dell’ufficio spese di giustizia che ge- stisce un carico di 971 decreti.

È stato riconfermato anche per l’anno giudiziario in corso il si- stema di delega all’URP dei servizi c.d. di ”sportello”, in modo da realizzare uno snellimento per quanto riguarda le informazioni e le certificazioni da fornire all’utenza.

Anche il Presidente del Tribunale di Caltanissetta lamenta l’inadeguatezza del personale amministrativo rispetto alle esigen- ze dell'ufficio.

La difficoltà organizzativa si è vieppiù complicata anche per gli effetti del decreto legge 17/02/2017 n.13, convertito con modifica- zioni dalla legge 13/04/2017 n.46, che ha comportato l'istituzione della sezione specializzata per i procedimenti in materia di immi- grazione, protezione inter nazionale e libera circolazione dei citta- dini dell’Unione europea presso il Tribunale distrettuale di Calta- nissetta con la necessità di personale specializzato da destinare a tale sezione.

L’ufficio ha registrato una scopertura complessiva dell’organico del 16%, con 17 posti vacanti su 108.

Il Presidente del Tribunale di Enna, dal canto suo, ha riferito

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nella relazione che la copertura del personale Amministrativo (in pianta n. 60) presenta in termini numerici una carenza limitata a 7 unità (presenti n. 53 unità, una in meno rispetto al pregresso perio- do, in ragione di avvenuto pensionamento), pari al 12% del totale.

Anche il Tribunale di Enna registra la carenza delle figure apicali.

Si segnala una scopertura pari alla percentuale del 100% nel ruolo di Dirigente amministrativo del 50% nel ruolo di Direttore Amministrativo e de 54% nel ruolo di Funzionario Giudiziario.

Lancia l’allarme il Presidente del Tribunale di Gela.

In un territorio ove la domanda di giustizia si è sempre più im- plementata sia nel settore civile che nel settore penale l’ufficio continua ad attraversare una situazione di grave emergenza a cau- sa delle insostenibili scoperture registrate per nevralgiche posizio- ni funzionali.

Con la quiescenza avvenuta nel periodo di riferimento del di- rigente amministrativo, di un funzionario giudiziario e di un au- siliario, tenuto conto dell’attuale distacco al Tribunale di Catania di due cancellieri, l’ufficio ha, di fatto, una scopertura delle figure apicali del 60%.

Si registra presso l’ufficio la carenza di figure apicali di funzio- nario giudiziario (4 posti vacanti su 5) e di cancelliere (5 posti va- canti su 10), e soprattutto di quella del Dirigente Amministrativo.

Nella relazione del Presidente del Tribunale di Gela si segnala, in particolare, che come rilevato nell’ambito dell’ispezione mini- steriale ordinaria svoltasi dal 20 giugno al 5 luglio 2017 e ripe- tutamente ribadito al Ministero della Giustizia, la situazione di persistente deficit di organico ha comportato gravi difficoltà nella gestione del lavoro da parte del personale amministrativo.

Le difficoltà si sono registrate nel governo dell’imponente flus- so di lavoro specie nelle cancellerie della volontaria giurisdizione,

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delle esecuzioni immobiliari e delle procedure concorsuali, rallen- tando l’aggiornamento dei registri informatici e incidendo nega- tivamente sulla regolare tenuta e conservazione dei fascicoli, sul recupero delle spese di giustizia e, più in generale, sul regolare as- solvimento dei servizi.

Lamentano vuoti di organico forieri di disservizi anche i Presi- denti del Tribunale per i minorenni e del Tribunale di Sorve- glianza.

Quanto al Tribunale per i Minorenni l'ufficio segnala la carenza delle figure professionali di direttore amministrativo (2 su 2) e di funzionario giudiziario (1 su 2) nonché di contabile (1 su 1).

Sono per contro previsti 3 assistenti giudiziari ma ne sono pre- senti 4, con un'unità in sovrannumero rispetto alla pianta organica.

Persiste l’applicazione di un Direttore Amministrativo in pianta organica in Corte di Appello.

Quanto al Tribunale di Sorveglianza la copertura del personale amministrativo presenta in termini numerici una carenza di 4 unità su 15 previsti in pianta organica.

Si segnala la scopertura di un posto di direttore amministrativo su 2, di 2 operatori giudiziari su 2.

Pesa gravemente sull’ufficio la presenza numericamente impor- tante di personale che fruisce dei benefici di cui alla l. n. 104 e il distacco di un direttore amministrativo al Tribunale di Gela per motivi familiari, attuato con il prescritto nulla osta del Presidente del Tribunale di Sorveglianza

Ad accrescere il disagio operativo di tutto il distretto il trasferi- mento al Ministero della Giustizia delle spese obbligatorie relative agli Uffici giudiziari gravanti sui Comuni con i connessi oneri par- ticolarmente complessi in materia contrattuale e contabile per la gestione delle strutture presso i Tribunali del circondario e presso

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la Corte di Appello e il cui assolvimento impegna il personale, pe- raltro privo di specifiche competenze e di formazione, in attività di dubbia sostenibilità.

Altro fattore di rallentamento della macchina giudiziaria è rap- presentato dalla massiccia fruizione da parte del personale dei c.d.

benefici della l.n.104.

La normativa che realizza la tutela di esigenze di grande rile- vanza sociale esige correttivi per garantire la funzionalità dei sin- goli Uffici in ragione dell'effettiva percentuale di scopertura nelle situazioni di vuoti sostanziali per legittime assenze dei dipendenti.

Come ulteriore fattore di impasse i distacchi presso altri uffici invero particolarmente onerosi in una realtà come quella nissena povera di risorse.

Corale è, in definitiva in tutto il distretto, la segnalazione dell'e- mergenza deficit del personale amministrativo ascrivibile a vuo- ti di organico non colmati sia per quiescenze non compensate da nuove immissioni sia per situazioni di fatto consolidatesi per i protratti distacchi, sia e soprattutto per l'invasiva carenza di figure apicali di riferimento il cui apporto è di fondamentale rilievo per il

“buon andamento” dei servizi dell'amministrazione della giustizia.

L’organico della Magistratura

La Corte di Appello risente di un organico del tutto inadeguato al carico di lavoro e comunque a tutt’oggi non del tutto coperto.

Va preliminarmente evidenziato che la pianta organica formale prevede oltre il Presidente della Corte, 10 magistrati, di cui 2 ad- detti al settore lavoro, quattro presidenti di sezione, un magistra- to distrettuale, 8 componenti privati della sezione Minorenni ed 8 giudici ausiliari.

In organico i magistrati distrettuali erano prima previsti in nu-

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mero di due ma è stata operata la soppressione di un posto.

Al 30 giugno 2018 rimanevano ancora vacanti il posto di presi- dente della Corte di Assise di Appello e quello di Presidente del- la prima sezione penale, attualmente coperti, nonché un posto di consigliere dell’area civile e uno dell’area penale.

Giova precisare che un posto di consigliere della sezione lavo- ro è stato coperto il 23/5/2018 con l’immissione in possesso del consigliere Roberto Rezzonico e uno dell’area penale il 15/2/2018 con l’immissione in possesso del dott. Salvatore Faro Faussone.

In data 27/7/2018 si è immesso in possesso il consigliere Fa- bio Di Giacomo Barbagallo assegnato all’area penale dopo la dichiarazione, quale “sede disagiata” della Corte di Appello di Caltanissetta.

Il settore penale attualmente è formalmente coperto e anzi è presente in sovrannumero alla I sezione penale un ex Presidente di sezione decaduto per scadenza del termine di permanenza nell’in- carico semidirettivo.

I dati statistici e i rilevanti processi di criminalità organizzata pendenti in Corte di Assise e alle sezioni penali ordinarie in un territorio ad altissimo indice di criminalità organizzata mafiosa danno tuttavia piena contezza di una situazione che esige maggiori risorse, più volte invocate.

Grava sull’ufficio la quasi quotidiana e ingombrate ricorrenza di situazioni di incompatibilità nel settore penale che reclama l’ur- genza di un magistrato distrettuale o almeno di uno in applicazio- ne extradistrettuale.

Tale situazione di emergenza rende evidente anche la necessità di ripristinare in organico il posto di magistrato distrettuale soppresso.

Persiste la situazione di grave sofferenza alla sezione unica ci- vile in ragione della peculiarità non solo quantitativa e quantitativa

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del contenzioso ma soprattutto a causa della necessità di eliminare l’arretrato accumulatosi per le pregresse lunghe vacanze nei posti di consigliere e Presidente di sezione.

La prossima scadenza prevista per il mese di aprile del consi- gliere dott.ssa Cristina Midulla in applicazione extradistrettuale alla sezione unica civile e il trasferimento al Tribunale di Enna in qualità di Presidente del dott. Cesare Zucchetto rendono urgente la copertura dell’organico al fine di consentire la prosecuzione del lavoro di razionalizzazione della gestione del carico proficuamen- te avviato dal Presidente della sezione dott. Giuseppe Melisenda Giambertoni.

L’esperienza quasi quarantennale nel settore penale del Presi- dente decaduto dall’incarico semidirettivo vanifica la concreta possibilità di destinarlo alla sezione civile per colmare la vacan- za Zucchetto, donde la necessità che si provveda con urgenza alla pubblicazione del posto vacante di consigliere dell’area civile, eventualmente previo aumento di organico.

Rimane infatti il dato oggettivo che l’organico formale di 3 consiglieri è assolutamente inadeguato a fronteggiare il contenzio- so civile e soprattutto a garantire la ragionevole durata delle con- troversie, nonostante l’apprezzabile disponibilità alle supplenza, anche nell’area di contenzioso civile ordinario, dei consiglieri del settore lavoro dott. Marco Sabella e dott. Roberto Rezzonico.

Per quanto riguarda la generale condizione del Tribunale di Caltanissetta, va rilevato che secondo quanto relazionato dal Presidente del Tribunale nel periodo di riferimento 01/07/2017–

30/06/2018, nell’organico dei magistrati si sono verificate signi- ficative vacanze ed assenze per lunghi periodi a causa di legittimi impedimenti.

La pianta organica del Tribunale si compone di n. 33 magistrati

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e specificamente del Presidente, cinque Presidenti di Sezione e 27 giudici.

In particolare la Sezione Unica Civile è composta dal Presiden- te di Sezione, da undici magistrati e da un giudice del lavoro.

Nell’ambito del settore civile, con variazione tabellare in data 11/07/2017, è stata istituita la Sezione Specializzata per i proce- dimenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea ai sensi del decreto legge 17/02/2017 n. 13, convertito con modificazioni dalla legge 13/04/2017 n. 46.

La Sezione tratta i procedimenti giudiziari relativi all’immi- grazione e alla protezione internazionale previsti dalla richiamata legge, mentre gli affari precedenti alla sua entrata in vigore sono rimasti nella competenza della sezione civile ordinaria.

La Sezione Specializzata è costituita dal Presidente della Se- zione Civile e da due giudici della medesima articolazione; inoltre è stato costituito l’ufficio del processo per dare supporto ai com- ponenti della sezione specializzata e consentire di avvalersi della collaborazione sia dei Got, assegnati nel numero di tre, sia dei ti- rocinanti ex art. 73 d. l. n. 69/2013, che svolgono un percorso for- mativo presso il Tribunale.

Si sono resi necessari per sopperire ai consistenti vuoti di orga- nico i provvedimenti interni per la sostituzione nei rispettivi ruoli dei magistrati assenti o trasferiti.

Al settore penale sono stati tabellarmente destinati quattro pre- sidenti di sezione e quindici giudici.

Con variazione tabellare del 13 marzo 2018 è stato costitui- to il collegio specializzato in materia di misure di prevenzione come previsto dalla disposizione del comma 2 – sexies dell’art.

7 bis R.D. 30/01/1941 n. 12, introdotto dall’art. 33 comma 1 l.

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17/10/2017 n. 161 in vigore dal 19/11/2017.

Siamo in presenza di complessi provvedimenti organizzativi determinati dalle riforme legislative e dalla difficoltà connesse alle concomitanza delle assenze ascrivibili ai plurimi congedi per maternità non compensati dalle sostituzioni del magistrato distret- tuale.

Rettamente il Presidente del Tribunale lamenta che la pianta organica dei magistrati del Tribunale di Caltanissetta non è stata però aumentata nonostante l’estensione della competenza territo- riale in materia di misure di prevenzione all’intero distretto della Corte di Appello di Caltanissetta e la vasta platea di reati suscetti- bili dell’adozione di misure di prevenzione a personali e patrimo- niali, in relazione alle modifiche introdotte dalla l. 17/10/2017 n.

161.

Ai componenti del collegio misure di prevenzione sono state, infatti, assegnate funzioni penali promiscue.

Il Presidente del Tribunale di Caltanissetta nella relazione ha anche evidenziato che il posto di Presidente della Sezione Penale dibattimento, rimasto vacante dal 15/05/2017 per il trasferimento del titolare ad altro Ufficio Giudiziario, non è stato coperto fino alla fine del periodo (30/06/2018).

Anche il posto di Presidente della Sezione Riesame, pure va- cante, è stato coperto soltanto il 2/10/2017.

Uno dei magistrati trasferito al Tribunale di Caltanissetta ai sensi dell’art. 1 comma 5 l.m. 133/1998 ed assegnato alla Sezione Riesame, è stato applicato al Tribunale di Palermo per la durata di diciotto mesi a decorrere dal 18/01/2018.

Si tratta di un singolare meccanismo di entrata e in uscita dei magistrati in applicazioni che incide assai negativamente sulla funzionalità degli uffici giudiziari provocando una sostanziale di-

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spersione di risorse e un effetto perverso e distonico di continuo esodo di magistrati oltre che una precarietà oltremodo pregiudizie- vole per l’utenza nella gestione dei ruoli.

Alla data finale del periodo in riferimento (30/06/2018), non es- sendo stati colmati i vuoti di organico risalenti al periodo prece- dente, erano dunque vacanti 1 posto di presidente di sezione nel settore penale e 3 posti di giudice; inoltre risulta congelato il posto di altro magistrato in dipendenza della sua applicazione extradi- strettuale al Tribunale di Palermo.

La gravità della condizione dell’Ufficio per carenza di magi- strati ha dunque influito in maniera assolutamente rilevante nell’e- spletamento dell’attività giudiziaria.

Le carenze sostanziali di organico si sono verificate con im- pressionante concomitanza per cause diverse costituite da congedi per maternità cumulativi, trasferimenti ad altra sede e trasferimen- ti per applicazioni extradistrettuali con connessi congelamenti di posti.

A complicare l’esistente le riforme legislative con ampliamento di competenze ed esigibilità di competenze specializzate in difetto di un aumento di organico essenziale avuto riguardo all’istituzione di nuovi collegi.

L’organizzazione del Tribunale per il triennio 2017/2019 ha comunque trovato attuazione con la variazione tabellare in data 11/07/2017, con il varo del documento organizzativo del 31/07/2017, che ha conseguito il parere favorevole del Consiglio Giudiziario il 27 settembre 2017 e l’approvazione del C.S.M. il 21 marzo 2018 e con le variazioni tabellari in data 13 marzo 2018 e 13 giugno 2018.

Occorre evidenziare che con la variazione tabellare del 13 giu- gno 2018, per adeguare le modalità di utilizzo dei giudici onorari

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alla normativa primaria e secondaria (d. lgs. 13/07/2017 n. 116;

delibera del 06/12/2017 del CSM) intervenuta dopo la formazione delle tabelle di organizzazione, per il triennio 2017/ 2019, è stato costituito l’ufficio per il processo sia presso la Sezione Unica Ci- vile sia presso la Sezione Penale Dibattimento.

Rilevante il contributo dei giudici onorari, che con le variazioni tabellari prima indicate sono stati destinati all’ufficio per il pro- cesso a supporto dei magistrati professionali della Sezione Unica Civile, della Sezione Specializzata in materia di immigrazione e protezione internazionale e della Sezione Penale Dibattimento.

A fronte di una pianta organica del Tribunale di Caltanissetta che prevede 33 magistrati e specificamente il Presidente, cinque Presidenti di Sezione, 27 giudici togati e 17 GOT alla data finale del periodo di riferimento erano vacanti 1 posto di presidente di sezione nel settore penale, e 3 posti di giudice.

La percentuale di scopertura è pari al 12% con 29 posti coperti sui 33 previsti.

Per quanto attiene al Tribunale di Enna il Presidente ha riferi- to che la copertura dell’organico dei magistrati professionali, nel periodo di competenza (1.7.2017/30.6.2018) è stata la seguente.

Alla data del 16.10.2017, per il trasferimento del Presidente del Tribunale è rimasto vacante il posto direttivo ricoperto solo il gior- no 11.7.2018.

Nel periodo di vacatio il ruolo di vicario con encomiabile impe- gno è stato svolto dal dr. Francesco Paolo Pitarresi, che ha conti- nuato ad esercitare le funzioni di Presidente della sezione penale.

Per effetto della revisione delle piante organiche degli Uffici giudiziari italiani, conseguente ai Decreti Legislativi nn. 155 e 156 del 2012, al Tribunale di Enna è stato soppresso un posto di giudi- ce con riduzione della pianta organica da 19 a 18 magistrati, sic-

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chè vi è stato formalmente un surplus di forze lavorative, sino al 19 12.2017.

Di fatto, la realtà operativa è stata diversa giacché per l'intera annualità in considerazione è proseguita l'applicazione di un ma- gistrato del settore civile al Tribunale di Messina, applicazione di- sposta, fin dal gennaio 2016, per far fronte al carico giudiziario determinatosi in quell'ufficio in relazione al fenomeno delle immi- grazioni, applicazione che perdurerà fino al 17.7.2019.

Altro magistrato, addetto al settore civile, è rientrato dall'appli- cazione presso il Tribunale di Catania, disposta per il contenzio- so della protezione internazionale ed iniziata nel gennaio 2016, il giorno 18 gennaio 2018, per essere assegnato all'ufficio GIP/GUP, ma è cessato dall'incarico il successivo 28.2.2018, in quanto tran- sitato nei ruoli della magistratura amministrativa.

Solo a decorrere da tale data si è pertanto integrata una vacanza nell'organico dei giudici, oltre a quella del Presidente del Tribuna- le, vacanza protrattasi sino alla fine dell'annualità in corso.

Dal 1.7.2017 e fino ad aprile 2018 è stata assente dall'ufficio al- tro magistrato addetto al settore penale, per congedo per maternità.

Da gennaio 2018 e fino a giugno 2018 è stato assente dall'uffi- cio altro magistrato addetto al settore civile prima per congedo per maternità e, successivamente, per congedo facoltativo.

Dette assenze hanno inevitabilmente inciso sulla produttività dell'Ufficio e sulla stessa regolarità del servizio Giustizia, per assi- curare il quale si sono dovuti adottare numerosi provvedimenti di variazione tabellare.

Formalmente solo con la cessazione dall'incarico del dr. Com- mandatore si è determinata una scopertura nell'organico dei giu- dici che hanno consentito al Tribunale di essere destinatario di un M.O.T., che prenderà servizio il prossimo anno.

(47)

All'emergenziale situazione si è potuto far fronte - solo parzial- mente - mediante l'utilizzo dei G.O.P.

Già nella decorsa annualità erano infatti stati nominati quattro magistrati onorari, che erano andati ad aggiungersi ai quattro già in servizio, restando scoperto uno solo dei ruoli previsti in organico.

I predetti GOP sono assegnati, in numero di cinque, al settore civile e, in numero di tre, al settore penale sia in regime di affian- camento ai giudici professionali (e, in particolare, nel civile per lo smaltimento dell'arretrato), sia mediante attribuzione di ruolo au- tonomo (sia nel civile, ove gli stessi sono, tra l'altro, titolari del- la materia delle esecuzioni mobiliari ed immobiliari e delle tutele, curatele ed amministrazioni di sostegno; sia nel penale, ove sono assegnatari di affari ex art. 550 c.p.p., nonché destinati, solo in caso supplenza, ad integrare il collegio).

Si tratta di magistrati onorari soggetti alla normativa transitoria di cui al D. L.vo n. 116/ 2017 in quanto nominati anteriormente al 15.8.2017.

Ancora una volta si conferma l'anomala modalità di espropria- zione di risorse del Tribunale del circondario per effetto di appli- cazioni presso altre sedi determinate dalla politica di rafforzamen- to della materia della protezione internazionale.

Si tratta di una evidente distonia considerato che i magistrati temporaneamente trasferiti provengono da un distretto a sua volta contenitore di affari di protezione internazionale.

I congedi per maternità, frequenti anche per ragioni di età, nei Tribunali del distretto concorrono a determinare vuoti sostanziali di organico importanti.

Ancora una volta si conferma l'utilità, in ragione della specifici- tà del territorio, di previsione nella pianta organica della Corte di Appello di due magistrati distrettuali.

(48)

Al Tribunale di Gela nel corso del periodo 1 luglio 2017/30 giugno 2018 i posti previsti per i magistrati professionali (1 presi- dente - 1 presidente di sezione - 12 giudici) sono stati interamente coperti con il conferimento delle funzioni giurisdizionali alla dott.

ssa Stefania Sgroi, entrata in servizio il 10 maggio 2018.

Ciò nonostante, la scopertura effettiva dell’ufficio è del 33%

per l’applicazione extradistrettuale al Tribunale di Catanzaro per la durata di diciotto mesi del dott. Dante Virgilio Bernardi dispo- sta con provvedimento del Consiglio Superiore della Magistratura del 24 gennaio 2018, con presa di possesso dell’ufficio da parte del magistrato in data 1 marzo 2018, per il congedo di maternità di due magistrati in corso di svolgimento e la prolungata assenza della dott.ssa Guzzetta, che sta prendendo parte ad uno stage della durata di dieci mesi presso la Corte di Giustizia dell’Unione Eu- ropea.

Del tutto insufficiente la pianta organica del Tribunale per i Minorenni (un presidente e tre giudici).

La costante richiesta di applicazione di magistrati degli altri uf- fici per sopperire alle ricorrenti situazioni di incompatibilità deter- minate dalle funzioni dei giudici della sezione penale dibattimen- tale al riesame e all’Ufficio Gip – Gup è la spia di un persistente disagio funzionale che può essere ovviato soltanto con un aumen- to dell’organico.

La specificità delle competenze della magistratura minorile è, d’altronde, scarsamente compatibile con improvvisate applicazio- ni e conseguente costituzione di collegi saltuari ad hoc.

È di 16 il numero dei giudici onorari minorili di cui 15 in servi- zio e formalmente nel periodo di riferimento non sussiste scoper- tura.

Unica virtuosa eccezione nel descritto contesto il pieno organi-

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