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CORTE DI APPELLO DI CALTANISSETTA

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Academic year: 2022

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CORTE DI APPELLO DI CALTANISSETTA

MARIA GRAZIA VAGLIASINDI Presidente della Corte di Appello

RELAZIONE

sull’Amministrazione della Giustizia nel periodo 1 luglio 2016 - 30 giugno 2017

Assemblea Generale 27 Gennaio 2018

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CORTE DI APPELLO DI CALTANISSETTA

MARIA GRAZIA VAGLIASINDI Presidente della Corte di Appello

RELAZIONE

sull’Amministrazione della Giustizia nel periodo 1 luglio 2016 - 30 giugno 2017

Assemblea Generale 27 Gennaio 2018

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La foto in copertina riproduce

il prospetto dell'ala vecchia e di quella in costruzione del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta

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IntroduzIone

È con grande orgoglio non disgiunto da emozione che prendo la parola come neo Presidente della Corte di Appello di Caltanisset- ta, incarico che mi onoro di espletare con il privilegiato obiettivo di servire la giurisdizione e di garantirne i valori di indipendenza e autonomia.

Un saluto cordiale e riconoscente alle autorità religiose, civili, militari, ai rappresentanti del Governo nazionale e regionale pre- senti, ai rappresentanti del Ministero della Giustizia e del Con- siglio Superiore della Magistratura, ai magistrati e agli avvocati tutti, ai notai, ai docenti, ai rappresentanti degli ordini professio- nali e agli illustri ospiti che ringrazio anticipatamente per l’atten- zione che mi vorranno riservare e per una presenza qualificata che sottolinea l’autentico significato di questa cerimonia e cioè l’occasione di un confronto sulle problematiche emerse nell'anno giudiziario nel tentativo di un’analisi ragionata, non meramente statistico-consuntiva, ma piuttosto finalizzata alla ricerca di spunti propostivi utili a migliorare il passato nel tentativo di rimediare alle criticità emerse.

Un deferente ringraziamento al Presidente della Repubblica per il costante impegno istituzionale di garante della nostra Costitu- zione, modello normativo inimitabile di sapiente combinazione di precetti e principi e autentico scudo della democrazia, di una po- litica attenta alla polis e non al singolo e strumento di implemen- tazione della legalità che è fattore di trasformazione degli ostacoli forieri di ingiustizia.

Un ringraziamento particolare ai colleghi e al personale ammi- nistrativo che, nel periodo di protratta vacatio della Dirigenza per raggiunti limiti di età del Presidente Cardinale, hanno consentito alla Corte di Appello, vulnerata da un gravissimo deficit di risorse

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umane, di assicurare comunque il servizio giustizia, seppur con le inevitabili ricadute sul piano dell’efficienza delle vacanze del- la magistratura togata, ad onta dell’impegno assiduo del CSM, e della carenza tra il personale amministrativo di figure apicali di riferimento per la cronica decelerazione dei concorsi, da ultimo appena ovviata con il concorso per funzionario giudiziario che ha selezionato tra i vincitori anche amministrativi del distretto nisseno.

Un ricordo per una giovane donna magistrato Gilda Loforti, che non ho mai conosciuto ma il cui nome è impresso su una delle aule del nostro palazzo di giustizia, a testimonianza del valore del- la memoria che voglio riservare a tutti coloro tra giudici, avvocati, amministrativi, personale ausiliario e non che ci hanno lasciato e che, tuttavia, da oscuri eroi del dovere, hanno trascorso gran par- te della loro quotidianità negli uffici e tra le aule di giustizia del nostro distretto i cui muri tuttavia non possono raccontarci le loro vite, né ricordarci i loro nomi.

Prima di affrontare l’analisi del sistema giustizia del territorio nisseno una riflessione particolare si impone sull’impatto dirom- pente che ha provocato sulla fisionomia della società civile e spe- cularmente su quella del sistema giustizia l’emergenza derivante dal susseguirsi degli sbarchi d’immigrati e dal connesso incre- mento delle domande di asilo.

Il 2016 è stato un anno caratterizzato da un impressionante cre- scendo degli arrivi via mare con un flusso di oltre 180 mila perso- ne sbarcate e 5.022 rimaste prigioniere del mediterraneo.

I primi mesi del 2017 hanno riproposto lo scenario inquietante di un ulteriore aumento degli sbarchi e soltanto a decorrere dal luglio del 2017 il flusso è rallentato senza mai drammaticamente arrestarsi.

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È in questo contesto che si inserisce il decreto legge 17 febbra- io 2017 n.13, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 febbraio 2017 n.40, coordinato con le modifiche introdotte dalla legge di conversione 13 aprile 2017 n.46 (disposizioni urgenti per l’accele- razione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto all’immigrazione illegale), le cui dispo- sizioni affondano la loro ratio nella proiezione dell’ordinamento verso una dimensione sovranazionale e verso una cultura giuridica

“alta” mirata alla protezione dei diritti della persona, soprattutto di quelli delle fasce deboli, già raccomandata dal Presidente delle Corte di Cassazione Canzio con il monito della relazione dello scorso anno giudiziario.

Con la legge 46/2017 il legislatore, modificando sul punto il D.L.n.13/2017, ha optato per il modello distrettuale tipico con la previsione di una sezione specializzata in ogni Corte di Appello, tra cui appunto quella di Caltanissetta che, pertanto, è diventata anch’essa bacino di un massiccio contenzioso fomentato dal ten- tativo dei richiedenti asilo, le cui richieste sono state respinte dalle commissioni territoriali, di reperire un’altra chance percorrendo la via giudiziaria.

Nuove competenze specializzate, pertanto, anche per i giudici di Caltanissetta avendo il legislatore abbandonato l’iniziale idea di 14 poli giurisdizionali di riferimento con una chiara opzione per una giustizia di prossimità del servizio.

A Caltanissetta è ubicato il Centro di Pian del Lago ex C.I.E.

(Centro di identificazione ed Espulsione), rinominato dal D.L.

n.13/2017 C.P.R. (Centro di Permanenza per i Rimpatri), che è uno dei più grandi dell'isola e del quale di recente è stata disposta la chiusura a seguito di incendio.

Molti i centri di accoglienza straordinari, denominati CAS, e

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dislocati a Caltanissetta, Montedoro, Mazzarino, Gela e San Ca- taldo, oltre le strutture SPRAR - Sistema di protezione per Richie- denti Asilo e Rifugiati - ubicate, oltre che a Caltanissetta, a Gela, Mazzarino, Milena, Riesi e Sutera.

A tali strutture si aggiungono quelle per MSA cioè per i minori stranieri non accompagnati, accreditate dalla Regione Siciliana e sparse tra Caltanissetta, Gela, Butera, San Cataldo, Montedoro, Niscemi, Sommatino, Mazzarino e Serradifalco, per un totale di 1.388 migranti ospitati nel distretto.

La scelta di presidiare la materia della protezione internaziona- le con 26 Corti di Appello si è rivelata rafforzativa della gestione dell’imponente contenzioso e la Corte di Appello di Caltanissetta, come riscontrato dal numero dei ricorsi per protezione internazio- nale, riveste nel panorama nazionale un ruolo essenziale di cen- tralità, anche per il carattere strategicamente attrattivo della sua posizione geografica di ombelico della Sicilia.

Si conferma la rilevanza del fenomeno dei migranti sulla giu- stizia del distretto e la necessità di procedere in uno sforzo or- ganizzativo già avviato che, per realizzare pienamente la priorità sancita ex lege nella trattazione dei procedimenti di protezione internazionale, si avvale del qualificato apporto di giudici, anche onorari, necessario a garantire la celerità della risposta giurisdi- zionale a tutela di chi, come ha ricordato Papa Francesco “patisce la mancanza di pace, aspirazione profonda di tutte le persone e di tutti i popoli”.

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PARTE I

RISORSE E STRUTTURE

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La dIrIgenza gIudIzIarIa

Con delibera del 25 gennaio 2017 il Plenum del Consiglio Su- periore della Magistratura ha approvato la nuova circolare sulla formazione delle tabelle di organizzazione degli uffici giudicanti.

Negli ultimi anni vi è stata quella che può definirsi una vera e propria rivoluzione copernicana nella gestione degli uffici giudi- ziari e si è sempre più accentuata la centralità nell’impostazione dei programmi e nella definizione degli obiettivi prioritari del ruo- lo del Dirigente.

È ormai avviato il processo di modernizzazione del ruolo dei capi degli uffici giudiziari, impegnati in prima persona nelle sele- zione delle scelte organizzative migliori per garantire la massima efficienza della macchina giudiziaria e, soprattutto, la celerità dei risultati.

La nuova attenzione verso le problematiche organizzative, come è stato osservato anche dagli studiosi di scienza dell’ammi- nistrazione, rientra in un più ampio processo di modernizzazione e rinnovamento dell’amministrazione della giustizia che ha coin- volto il personale giudiziario e amministrativo, il Ministero della Giustizia e il CSM.

Il buon dirigente deve assicurare efficienza e produttività se- lezionando gli obiettivi prioritari e identificando le aree stabili e quelle più strategiche per le quali l’organizzazione deve essere continua, dinamica e qualificata.

La redazione dei rapporti da parte del capo ufficio è momento qualificante dell’impegno organizzativo perché basilare per sce- gliere i dirigenti migliori.

Il Ministero della Giustizia, proprio nell’anno di riferimento, si è fatto promotore di una progettualità sempre più attenta a stimolare nella Dirigenza giudiziaria e amministrativa la pianificazione razio-

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nale degli obiettivi, la selezione delle priorità, mirata a realizzare la preponderanza, anche all’interno dell’organizzazione giudiziaria, del momento qualificante della migliore gestione delle risorse.

Tali risorse devono essere non solo quantitativamente sufficien- ti alla produzione dei risultati ma soprattutto sempre più idonee dal punto di vista della qualificazione professionale a consentire la realizzazione delle priorità.

Il magistrato dirigente, assimilando dalla logica aziendale una mentalità di tipo manageriale, che tende ad ottimizzare il rendi- mento delle risorse umane, diventa fattivo artefice di tutti i prov- vedimenti necessari per la migliore organizzazione dell'attività giudiziaria e per la migliore gestione del personale di magistratura e amministrativo.

La rilevanza del ruolo del Dirigente magistrato togato ha tro- vato ulteriore conferma nel ruolo di coordinatore dell’ufficio del giudice di pace, assunto di recente dal Presidente del Tribunale.

Tale inedito nuovo ruolo del Presidente del Tribunale è stato introdotto con la riforma della magistratura onoraria del 2016 che ha eliminato, con immediata esecutività, la figura del giudice di pace coordinatore.

La mancata previsione di una disciplina transitoria ha reso com- plessa la fase immediatamente successiva al passaggio di compe- tenze accentrando in capo al Presidente del Tribunale la gestione sia del personale della magistratura onoraria che del personale amministrativo.

Il Presidente del Tribunale può avvalersi dell’ausilio di uno o più giudici di professione, quali suoi collaboratori appunto, ferma restando l’unitarietà di indirizzo a cura dello stesso Presidente.

Il Presidente del Tribunale, quale coordinatore anche degli uffi- ci del giudice di pace, diventa così responsabile dell’organizzazio-

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ne degli uffici giudicanti di primo grado dell’intero circondario.

Ancora una volta si punta sull’accentuazione del dinamismo del ruolo del dirigente giudiziario e soprattutto sui suoi poteri di indirizzo e controllo e di concreta amministrazione.

Di questa direzione, ormai tracciata nell’esperienza degli ul- timi anni, vi è significativo riscontro nella nuova circolare sulle tabelle.

Il cammino è orientato da una prospettiva del servizio giusti- zia sempre più concreta e come tale attenta all’individuazione di pratiche risolutive delle esigenze segnalate dalla realtà dell’ufficio giudiziario.

Fondamentale per l’efficienza della giurisdizione l’interazione fattiva tra capo dell’ufficio giudiziario e personale amministrativo e, soprattutto, l’impiego ragionato delle risorse materiali e finan- ziarie assegnate.

Per tale profilo si rivela di essenziale rilievo il programma del- le attività da svolgersi nell’anno e da redigersi congiuntamente dal capo dell’ufficio giudiziario e dal dirigente amministrativo, quest’ultimo titolare, oltre che dell’assegnazione del personale ai vari uffici e servizi, anche del potere disciplinare quando è previ- sta l’adozione di sanzioni disciplinari meno afflittive (rimprovero verbale e censura) nonché investito del dovere di controllo dell’at- tività lavorativa e del rispetto di orari e competenze.

La responsabilità del dirigente amministrativo si misura in base alla coerenza con gli obiettivi del capo dell'ufficio.

Nel periodo di riferimento la verifica relativa ha confermato tale coerenza dovendo rilevarsi in tutti gli uffici del distretto, che registrano la duale collaborazione capo dell’ufficio giudiziario magistrato e dirigente amministrativo, una fattiva azione sinergi- ca, proficua sotto il profilo della gestione.

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L’organizzazione dell’ufficio è stata improntata ad un metodo partecipativo.

Il modulo operativo è stato caratterizzato dalle riunioni perio- diche tra il capo dell’ufficio e i Presidenti di sezione e tra questi ultimi e i giudici della sezione.

Ampia è stata l’interlocuzione della Presidenza della Corte con i magistrati dell’ufficio e anche con il personale amministrativo.

La Commissione Flussi ha sempre operato per monitorare con- tinuamente i flussi di lavoro che, come attestato dai prospetti stati- stici, hanno avuto una lievitazione costante e inarrestabile.

L’utilizzo di strumenti statistici, in collaborazione con la Dgstat del Ministero della Giustizia (Direzione Generale di statistica ed analisi organizzativa), anche presso la Corte di Appello di Calta- nissetta si è rivelato strumento essenziale per la verifica di risultati ed obiettivi.

L’Ufficio relazione con il pubblico che sconta, sul piano del- la completa funzionalità, l’affidamento del servizio soltanto a 2 unità, ha già avviato una performance strumentale a potenziare la funzione vera di sportello, di efficace front office e di veicolo capace di assicurare all’utenza informazioni utili a selezionare gli uffici di rispettivo interesse nonché per l’acquisizione della modu- listica di riferimento.

È stata già avviata sulla bacheca elettronica dell’URP una se- zione riservata ai comunicati della Presidenza in un’ottica di mas- sima trasparenza dell’azione della Dirigenza e di accesso dei di- pendenti alle scelte organizzative.

L’impiego esteso della magistratura onoraria, la promozione da parte di tutti i dirigenti del distretto di best pratices (collaborazio- ne con altri soggetti istituzionali o organismi esterni, collaborazio- ne con gli ordini degli avvocati, gli osservatori sulla giustizia, gli

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enti locali, le università) sono tutti fattori di sviluppo del modello organizzativo che il dirigente deve potenziare al fine di promuo- vere l’efficienza dell’organizzazione giudiziaria.

Il risultato finale è principalmente quello di assicurare all’utenza la ragionevole durata del processo al fine di evitare la distorsione di un giudizio penale carneluttianamente inteso come “sanzione in divenire” e di un giudizio civile luogo di contesa di pretese con- trapposte senza una definizione delle stesse in un tempo proces- suale utile e così, in definitiva, non più strumento per assicurare un’efficace tutela da parte dell’autorità giurisdizionale competente.

Le tabelle, che dal punto vista formale sono il mezzo che consen- te all’ufficio giudiziario di razionalizzare la gestione del lavoro in tempi e secondo regole prestabiliti, dal punto vista sostanziale sono funzionali all’attuazione dei principi di precostituzione del giudice naturale, di indipendenza interna, imparzialità inamovibilità.

Nell’elaborazione del progetto organizzativo si è tenuto conto di tale peculiare funzionalità delle scelte operative tracciate dalle tabelle alla luce delle principali novità della recente circolare.

Ai fini della riorganizzazione dell’esistente, fondamentale ri- lievo è stato attribuito all’apporto propositivo dell’avvocatura, es- senziale, nell’ottica dell’organo di autogoverno, per attuare gli in- terventi più opportuni nell’interesse esclusivo della giurisdizione.

Il ruolo dell’avvocatura nella gestione del servizio giustizia è essenziale.

La macchina giudiziaria per funzionare efficacemente si deve avvalere dell’apporto di magistrati anche onorari, del personale amministrativo e soprattutto degli avvocati.

La prospettiva è quella di una cogestione finalizzata a migliora- re il servizio giustizia.

Il contributo dell’avvocatura è infungibile al fine di assicurare

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l’effettività del contraddittorio, garanzia di un giusto processo che non può esserci se la voce della difesa rimane silente.

Il salto di qualità che si è verificato quest’anno con la nuova cir- colare sulle tabelle del gennaio 2017 è il coinvolgimento dell’av- vocatura anche sul versante organizzativo.

Proficua si è rivelata la collaborazione tra avvocati e magistrati nella gestione del processo civile telematico.

L’ottica, come è stato osservato in dottrina, “è quella della giu- stizia come «bene comune», di cui tutti (operatori, ma anche uten- ti) sono corresponsabili, e dell'avvocatura come dotata di una

«funzione sociale», nel momento in cui collabora con la magi- stratura o promuove iniziative, dentro e fuori i tribunali, affinché venga innalzato il livello di tutela dei diritti”.

La presenza dell’avvocatura anche nell’ambito dei consigli giudiziari è il segnale di un coinvolgimento nel momento centra- le dell’organizzazione giudiziaria cioè quello delle valutazioni di professionalità.

Se è pur vero che gli avvocati e i professori di università non par- tecipano al processo decisionale relativo alle progressioni di carrie- ra di magistrati togati, vero è anche che i consigli giudiziari posso- no assumere informazioni su fatti specifici riguardanti il magistrato sottoposto a valutazione su segnalazione dei consigli dell’ordine degli avvocati (art.11, commi 4º e 5º, d.lgs. n.160 del 2006).

Inoltre il parere del consiglio dell’ordine degli avvocati è richie- sto nella procedura di valutazione del magistrato dirigente ai fini della sua conferma nell’incarico (v. t.u. sulla dirigenza giudiziaria).

Sul fronte dei magistrati onorari, la recente legge di riforma (l. n.57 del 2016) prevede espressamente che il locale consiglio dell’ordine degli avvocati dia un proprio parere sia in sede di no- mina sia in sede di conferma dei nuovi magistrati onorari.

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Si tratta di una valutazione che ha ad oggetto l’idoneità dei ma- gistrati onorari (che di fatto sono per lo più avvocati) a svolgere

— o continuare a svolgere — l’incarico onorario.

Si conferma il ruolo dell'avvocatura di attore autorevole della giurisdizione e soprattutto di cogarante e coobbligata nella gestio- ne di un sistema che punta alla qualità del servizio giustizia nel superiore interesse del destinatario della risposta giudiziaria.

IL PersonaLe ammInIstratIvo

Il Dirigente amministrativo della Corte ha evidenziato l’asso- luta inadeguatezza del personale della Corte di Appello, insuffi- ciente a fronteggiare i carichi di lavoro, che sono aumentati espo- nenzialmente nel corso degli ultimi anni, anche in concomitanza alla specializzazione delle competenze, sempre più accentuata per l’effetto di riforme processuali incalzanti.

Ad aggravare l’invasiva incidenza della povertà dell'organico anche il blocco delle assunzioni.

Dopo un ventennio è stato bandito il concorso a 800 posti di as- sistente giudiziario ed è stato definito il concorso per funzionario giudiziario.

Lancia l’allarme il Dirigente della Corte avvertendo che la complessità di taluni servizi richiede tempo, risorse e professio- nalità sempre più affinate, come ad esempio quelle esigibili per la gestione delle spese di giustizia e un impegno massiccio scarsa- mente compatibile con la concomitante e spesso frenetica gestio- ne di plurimi essenziali servizi.

Pesa in negativo la carenza di figure apicali.

In organico sono presenti solo due direttori amministrativi su quattro previsti e, a causa dei congedi per quiescenza, si profila sempre più invasiva la carenza delle figure dei funzionari giudizia-

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ri, peraltro tutti in possesso di un patrimonio di esperienza e profes- sionale che definisce di grado elevato il loro apporto collaborativo.

Su otto funzionari giudiziari ne residueranno tre.

Ottima la funzionalità dei processi gestionali in campo conta- bile-finanziario che sotto la competente direzione del responsabile dott. Francesco Michele Rizza ha garantito nel periodo di rife- rimento la realizzazione delle linee di indirizzo e degli obiettivi dell’ufficio definiti dal dirigente.

Ottima anche la collaborazione del funzionario statistico dott.

ssa Linda Petrantoni, il cui lodevole e competente apporto ha con- sentito l’elaborazione dei dati statistici di questa relazione.

A fronte di 58 unità di varie qualifiche previste nella pianta organica la Corte registra una scopertura di 14 posti, pari in per- centuale al 24%.

Per far fronte alle esigenze si è proceduto alla mobilità periodi- ca interna all’ufficio attraverso i sistemi di rotazione, turnazione e ridistribuzione.

È stato dato maggiore impulso all’uso delle tecnologie.

È stato riconfermato il sistema di delega all’URP dei servizi c.d.

di “sportello”, in modo da realizzare uno snellimento per quanto riguarda le informazioni e le certificazioni da fornire all’utenza.

All’eliminazione dell’arretrato si è rimediato con la costituzio- ne di appositi team di lavoro, facendo ricorso alle ore di lavoro pomeridiano, seppur con le difficoltà sul piano remunerativo con- nesse all’insufficienza del relativo capitolo di spesa.

Si è anche richiesto alla Presidenza della Corte il ricorso alla mobilità del personale del distretto attivando l’applicazione di di- pendenti provenienti da altri uffici, che però ha incontrato il limite della temporaneità della durata del provvedimento.

Il dirigente ha segnalato nella relazione allegata la necessità

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di una organizzazione dinamica dei servizi che tenga conto della situazione di emergenza in atto ma la flessibilizzazione dei ruoli in ragione delle esigenze che via via insorgono è indice di una diffi- coltà della gestione amministrativa che occorre superare.

Secondo quanto emerge dalla relazione del dirigente, per sop- perire all’insufficienza del numero dei dipendenti, allo stato si è ritenuto di istituire “una mobilità periodica interna all’ufficio at- traverso sistemi di rotazione turnazione e ridistribuzione” e per evitare criticità legate ai flussi di lavoro sono state individuate aree omogenee in cui il personale può ruotare consentendo così una vicendevole sostituzione.

L’obiettivo da perseguire è tuttavia l’eliminazione di siffatto modus procedendi gestionale che di fatto comporta una modalità di lavoro amministrativo improntata alla precarietà e all’aspecifi- cità dei ruoli.

Per il Tribunale di Caltanissetta il Presidente ha segnalato che il personale amministrativo del Tribunale continua ad essere decisamente inadeguato per difetto alle necessità dell’Ufficio an- che per il fermo del “turn over” a motivo del sostanziale blocco delle assunzioni e dei trasferimenti.

La pianta del personale amministrativo è oramai del tutto insuf- ficiente per il conveniente funzionamento e le esigenze dell’Uf- ficio, tanto più che con il recente intervento legislativo di cui al decreto legge 17/02/2017 n.13, convertito con modificazioni dalla legge 13/04/2017 n.46, è stata istituita la Sezione Specializzata per i procedimenti in materia di immigrazione, protezione inter- nazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea anche presso questo Tribunale distrettuale.

A fronte di 107 unità previste in pianta organica le unità effet- tive sono 98.

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Quanto al Tribunale di Gela, a decorrere dall’anno 2015 e fino al mese di febbraio 2017, si è registrata una situazione di grave emergenza a causa delle insostenibili scoperture per nevralgiche posizioni funzionali.

Sono rimasti vacanti 4 posti di funzionario (scopertura 80%) e 5 posti di cancelliere (scopertura 50%) e si è rimediato con il ricorso a distacchi di personale proveniente dal Ministero dell’I- struzione fino al mese di agosto 2016.

Successivamente, venuta meno la possibilità di rinnovo dei re- lativi comandi, si è proceduto al congelamento di taluni servizi e alla riduzione dell’attività giudiziaria nel settore penale per man- canza di risorse sufficienti a garantire l’assistenza ai magistrati nelle dieci udienze settimanali tabellarmente previste, specie nelle ore pomeridiane.

A seguito di reiterata segnalazione di tali disfunzioni al Mini- stro della Giustizia e al competente Capo Dipartimento sono state assegnate all’ufficio 4 unità di personale un assistente giudiziario e tre cancellieri, che hanno preso servizio l’1 febbraio 2017.

Permane il distacco al Tribunale di Catania di un cancelliere, di- stacco prorogato dal Ministero della Giustizia per un ulteriore anno.

In prospettiva occorre coprire due posti di cancelliere anche perché alla fine del 2017 è stato collocato a riposo anche l’ultimo dei cinque funzionari previsti in organico.

Il Presidente Vicario del Tribunale di Enna ha segnalato che su 60 unità presenti in pianta organica ne residuano 54 con una scopertura del 10%.

È stata segnalata tuttavia anche per il Tribunale di Enna la ca- renza di figure apicali: segnatamente non è presente il Dirigente amministrativo e manca la metà dei direttori amministrativi e il 62% dei funzionari giudiziari.

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La priorità assoluta è garantire l’afflusso di nuovo personale amministrativo perché la presenza di risorse aggiuntive e qualifi- cate, soprattutto nelle segreterie e cancellerie, è strumento inelimi- nabile per il miglioramento della qualità della risposta all’utenza.

L’organIcodeLLa magIstratura

Per quanto riguarda la generale condizione del Tribuna- le di Caltanissetta va osservato che, nel periodo di riferimento 1/07/2016 – 30/06/2017, nell’organico dei magistrati si sono veri- ficate significative vacanze ed assenze per lunghi periodi a causa di legittimi impedimenti.

La pianta organica del Tribunale si compone di n.33 magistrati e specificamente del Presidente, cinque Presidenti di Sezione e 27 giudici.

In particolare la sezione Unica Civile è composta dal Presiden- te di Sezione, da undici magistrati e da un giudice del lavoro.

Il posto di presidente di sezione è rimasto vacante dal 15/04/2015 a seguito del trasferimento ad altro ufficio giudiziario del pre- cedente titolare dott. Antonino Porracciolo ed è stato coperto soltanto in data 28/10/2016 con l’immissione della dott.ssa Ga- briella Canto.

Con variazione tabellare del 28/07/2016, è stato disposto il tra- mutamento d’ufficio dalla Sezione Penale Dibattimentale alla Se- zione Civile del dott. Alex Costanza con la conseguente copertura di nove posti nell’organico della Sezione.

Con provvedimento interno del 20/10/2016, la dott.ssa Nadia Marina La Rana è stata trasferita alla Sezione Riesame per la du- rata di novanta giorni, prorogata per ulteriori novanta giorni con provvedimento del 30/1/2017.

Soltanto in data 2/3/2017 la dott.ssa La Rana ha ripreso ad eser-

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citare tutte le funzioni civili alla stessa assegnate tabellarmente, avendo dovuto definire, tra l’altro, i procedimenti relativi alle mi- sure di prevenzione patrimoniali che le sono stati assegnati nel corso dell’applicazione a quel collegio.

La dott.ssa Maria Lucia Insinga ha ripreso servizio nella Se- zione Civile in data 08/07/2016 dopo il periodo di astensione per gravidanza e maternità di cui ha fruito dal 21/03/2015.

La dott.ssa Rossella Vittorini, pure assegnata alla Sezione Civile, è stata assente dal 12/07/2016 per motivi di salute e poi per asten- sione per gravidanza e maternità ed ha ripreso servizio dal 4/9/2017.

Il dott. Costanza è stato assente per malattia dal 8/03/2017 al 16/04/2017. Anche la dott.ssa Maria Concetta Gennaro è assente dal 7/3/2017 per gravidanza.

Sono stati quindi adottati i necessari provvedimenti interni per la sostituzione dei magistrati La Rana, Insinga, Vittorini, Costanza e Gennaro nei rispettivi ruoli nel periodo di assegnazione tem- poranea della prima alla Sezione Riesame e durante la legittima assenza degli altri.

Al settore penale sono tabellarmente destinati quattro presiden- ti di sezione e quindici giudici.

Il posto di Presidente della Corte di Assise, vacante dal 9/03/2016 a seguito del trasferimento del dott. Antonio Balsamo ad altro uf- ficio, è stato coperto soltanto in data 18/10/2016 con l’immissione in possesso della dott.ssa Roberta Serio ma dal 24/10/2016 si è ve- rificata la vacanza del posto di Presidente della Sezione Riesame a seguito del trasferimento del dott. Mario Amato.

Inoltre, con delibera del Consiglio Superiore della Magistratura del 12/04/2017, è stato disposto anche il trasferimento del Presi- dente della Sezione Penale Ordinaria dott. Antonio Napoli, che ha lasciato l’Ufficio il 15/05/2017.

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Un posto di presidente di sezione del settore penale è stato co- perto soltanto dopo la fine del periodo in questione e precisamente il 2/10/2017 con l’immissione in possesso del dott. Andrea Sal- vatore Catalano, che è stato al momento destinato in supplenza a presiedere la Sezione Riesame.

Inoltre sono stati trasferiti ad altri uffici giudiziari due magi- strati del settore penale e precisamente il dott. Lirio Conti il 21 agosto 2016 e la dott.ssa Alessandra Bonaventura Giunta il 2 no- vembre 2016, già in servizio presso la Sezione Gip/Gup.

Con variazione tabellare del 7/10/2016, la dott.ssa Antonia Le- one è stata trasferita, su sua domanda, dalla Sezione Riesame alla Sezione Gip/Gup a decorrere dal 7 novembre 2016.

In data 2 marzo 2017 si è immesso in possesso il dott. Gigi Omar Modica, trasferito a questo Tribunale ai sensi dell’art.1 comma 5, l. n.133/1998.

Alla data finale del periodo in riferimento (30/06/2017), non essendo stati colmati i vuoti di organico risalenti al periodo pre- cedente, erano dunque vacanti 2 posti di presidente di sezione, entrambi nel settore penale, e 6 posti di giudice, due dei quali attengono alla Sezione Civile e 4 al settore penale.

Soltanto in data successiva, e cioè il 02/11/2017, sono stati im- messi in possesso in questo Ufficio i quattro Mot nominati con D.M. 18/01/2016, che sono già stati assegnati due alla sezione Civile, uno alla sezione Penale dibattimento e uno alla sezione per il Riesame con variazione tabellare del 27/03/2017.

Il Presidente del Tribunale ha osservato che la gravità della condizione dell’Ufficio per carenza di magistrati ha dunque influ- ito in maniera assolutamente rilevante nell’espletamento dell’atti- vità giudiziaria.

Al Tribunale di Gela nel corso del periodo 1 luglio 2016/30

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giugno 2017 i posti previsti per i magistrati professionali (1 presi- dente - 1 presidente di sezione - 12 giudici) erano interamente co- perti salva l’applicazione extradistrettuale al Tribunale di Catania per la durata di diciotto mesi della dott.ssa M. M. L. Matta, dispo- sta con provvedimento del Consiglio Superiore della Magistratura del 18 luglio 2016, con presa di possesso dell’ufficio da parte del magistrato in data 5 settembre 2016 e così determinandosi una scopertura effettiva dell’8%.

Per quanto attiene al Tribunale di Enna il Presidente vicario ha riferito che la copertura dell’organico dei magistrati professio- nali, nel periodo di competenza, appariva, sotto un profilo squisi- tamente formale, completa.

Nell’intero periodo in esame – 1 luglio 2016/30 giugno 2017 - risultano, infatti, nominalmente presenti in Ufficio 1 Presidente, 1 presidente di sezione, 16 giudici ed 1 giudice del lavoro (19 magistrati).

Ed anzi, posto che in sede di revisione delle piante organiche degli Uffici giudiziari italiani, conseguente ai Decreti Legislativi nn.155 e 156 del 2012, il Tribunale ha inopinatamente visto la soppressione di un posto di giudice, con riduzione della pianta or- ganica da 19 a 18 magistrati, il Tribunale di Enna avrebbe, sempre formalmente, goduto di un surplus di forze lavorative, essendo rimasti in servizio, sino all’eventuale accoglimento di domanda di tramutamento, tutti i colleghi già presenti in Ufficio.

Di fatto, la realtà operativa è stata diversa giacché a partire da metà del gennaio 2016 - e per la durata di anni due - ben 2 magistra- ti in servizio presso il Tribunale di Enna – addetti al settore civile - sono stati applicati rispettivamente al Tribunale di Catania ed al Tribunale di Messina, per far fronte al carico giudiziario determi- natosi in quegli Uffici in relazione al fenomeno delle immigrazioni.

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Ed ancora, da marzo del 2016 e sino alla data odierna è, altresì, rimasto assente dal Tribunale altro magistrato che ha, inizialmen- te, goduto di un periodo di interdizione per maternità e, successi- vamente, di congedo facoltativo.

In Corte di Appello la gravissima scopertura dell’organico sia delle sezioni penali che della sezione unica civile ha letteralmente collassato l’ufficio essendo rimasti scoperti quasi per tutto il pe- riodo di riferimento 3 posti nell’area civile (un presidente di se- zione e due consiglieri) e due posti di consigliere nell’area penale.

L’anomalia più vistosa è costituita da un deficit di organico che, nel nostro distretto, si è aggravato anche per effetto di applicazioni extradistrettuali a favore di sedi, paradossalmente come la nostra, impegnate ad esitare il contenzioso della protezione internazionale.

La magIstratura onorarIa

Gli uffici del Giudice di Pace del Distretto di Caltanissetta, nell’anno in esame, sono stati rappresentati da n.15 giudici in ser- vizio rispetto ai 45 posti previsti in organico, con una percentuale di scopertura pari al 67%.

Il numero del personale amministrativo in servizio è stato pari, su una previsione organica di 66 dipendenti, a n.60 unità lavora- tive di varie qualifiche, comprese quelle fornite dalle amministra- zioni comunali, con una percentuale di scopertura pari al 9%.

Per quanto riguarda la giustizia penale, si rileva che i nuovi processi sopravvenuti nell’anno in esame sono stati n.341 (n.307 nell’anno precedente) per il dibattimento e n.885 (n.763 nell’anno precedente) presso gli uffici GIP, con un aumento percentuale ri- spettivamente del 11% per i primi e del 16% per i secondi.

I processi definiti nella fase dibattimentale sono stati n.408 (n.363 nell’anno precedente), mentre nella fase preliminare sono

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stati n.889 (n.756 nell’anno precedente) con un aumento rispetti- vamente del 12% per i primi e del 18% per i secondi.

I procedimenti pendenti dinanzi al GIP sono stati n.130 (n.127 nell’anno precedente), di cui n.89 contro noti, equivalenti rispet- to all’anno precedente; quelli pendenti al dibattimento sono stati n.732 (n.823 nell’anno precedente), con una diminuzione del 12%.

Il tasso di smaltimento per i processi al dibattimento è aumenta- to all’87% (30% nell’anno precedente); esso è diminuito all’88%

(93% nell’anno precedente) per i procedimenti dinanzi al GIP.

L’indice di ricambio per i procedimenti innanzi al GIP è risulta- to pari al 74% (100% nell’anno precedente) per attività contro noti e 106% (97% nell’anno precedente) per l’attività contro ignoti.

L’indice di ricambio per i processi al dibattimento è risultato pari al 120% (118% nell’anno precedente).

La durata media dei processi è lievemente aumentata nella fase preliminare, passando da 44 giorni dell’anno precedente agli at- tuali 53 giorni; è invece diminuita in quella dibattimentale passan- do da giorni 939 dell’anno precedente agli attuali giorni 758.

Le tipologie di reato più frequenti sono rimaste quelle di ingiu- rie, lesioni e minacce.

Per quanto riguarda la giustizia civile, si rileva che i nuovi pro- cessi sopravvenuti nell’anno in esame sono stati complessivamen- te n.4.495 (n.4.305 nell’anno precedente) con un aumento percen- tuale del 4% (-9% nell'anno precedente).

I processi definiti sono stati complessivamente n.4.286 (n.4.649 nell’anno precedente) con una diminuzione percentuale dell’8%.

I processi civili pendenti sono risultati n.3.472 (3.226 nell’anno precedente) con un aumento percentuale dell’8%.

Il tasso di smaltimento è stato pari al 56% (59% nell’anno pre- cedente).

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L’indice di ricambio è risultato pari al 95% (107% nell’anno precedente).

La durata media dei processi è rimasta invariata (278 giorni rispetto a 280 giorni dell’anno precedente).

In tema d’immigrazione ed espulsione degli stranieri, data la localizzazione a Caltanissetta di un Centro di Permanenza Tempo- ranea per stranieri irregolarmente immigrati, l’attività prevalente in materia ha riguardato la convalida dei provvedimenti di tratte- nimento disposti dal Questore nonché le decisioni dei ricorsi av- verso i provvedimenti di espulsione emessi dal Prefetto.

Dai dati statistici emerge che presso l’ufficio del Giudice di Pace di Caltanissetta sono stati iscritti n.46 procedimenti (n.7 nell’anno precedente) mentre quelli definiti sono stati n.45 (n.9 nell’anno precedente).

Presso l’ufficio del Giudice di Pace di Enna sono stati iscritti n.7 ricorsi iscritti (n.5 nell’anno precedente) e ne sono stati definiti n.4 (n.4 nell’anno precedente).

L’Ufficio del Giudice di Pace è stato oggetto del recente inter- vento di cui alla legge 28 aprile 2016 n.57, con la quale il Governo è stato delegato per la riforma organica della magistratura onoraria.

In data 31/07/2017, dopo la scadenza del periodo oggetto del- la presente relazione, è stato pubblicato il decreto legislativo 13 luglio 2017 n.116, che contiene la riforma organica della magi- stratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace, nonché la disciplina transitoria relativa ai magistrati onorari in servizio, a norma della legge 28 aprile 2016 n.57.

Nella legge n.57/2016 erano già contenute norme di applicazio- ne immediata come l’art.5 che ha affidato al presidente del tribu- nale il coordinamento dell’ufficio del giudice di pace e tutti i com- piti di gestione del personale di magistratura ed amministrativo.

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Anche la formazione professionale dei giudici di pace e dei giudici onorari del tribunale prevede l’intervento diretto del pre- sidente del tribunale o di un magistrato da lui delegato mediante riunioni trimestrali.

In attuazione delle indicate disposizioni è stata disposta la rico- gnizione dei provvedimenti organizzativi dell’indicato Ufficio ed è stata verificata la sua situazione logistica.

Ora con il recente intervento normativo il legislatore delegato ha inteso delineare uno statuto unico della magistratura onoraria, applicabile ai giudici di pace, ai giudici onorari di tribunale e ai vice procuratori onorari.

Ha poi inserito le regole di temporaneità dell’incarico, ha fissa- to i compiti e le modalità di impiego della magistratura onoraria, ha tracciato i confini delle attività delegabili dalla magistratura togata a quella onoraria.

Ha fissato definitivamente il principio di onorarietà e non esclu- sività dell’incarico, delimitando anche il tempo dell’attività del magistrato onorario presso gli uffici ai quali è assegnato.

La sfida sarà dare concreta attuazione a delle norme che si pro- pongono di fare sintesi tra esigenze contrapposte ma che per avere una giusta attuazione non possono prescindere da una intelligente mediazione organizzativa da parte dei dirigenti degli uffici, sui quali ricade la responsabilità di calibrare i loro interventi nel ri- spetto delle norme ma anche tenendo conto delle condizioni reali dei loro stessi uffici.

Certamente la magistratura togata di questo distretto non si sot- trarrà al compito di promuovere ogni soluzione organizzativa che, nel perseguire l’interesse ad una celere e adeguata amministrazio- ne della giustizia, valorizzino il contributo di una essenziale com- ponente della magistratura, quella onoraria, che già da tempo ha

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contribuito a scongiurare gli effetti negativi dell’aumento del cari- co di lavoro degli uffici e dalla scopertura delle piante organiche.

Va ricordato infine che è stata avviata la procedura di conferma dei giudici di pace e dei giudici onorari di tribunale ai sensi degli artt. 1 e 2 del decreto legislativo 31 maggio 2016 n.92.

I magistrati onorari presso il Tribunale di Caltanissetta nel pe- riodo di riferimento sono stati 16 su 17, a Enna e Gela 8 su 9, presso la Corte di Appello 4 su 6, alla sezione Minori di Appello 7 esperti su 8, al Tribunale di Sorveglianza 8 su 8 e al Tribunale per i Minorenni 16 su 16.

InformatIzzazIone

Per l’elaborazione di tale paragrafo ringrazio il consigliere del- la Corte dott.ssa Gabriella Tomai che con massima disponibilità e qualificata competenza ha assicurato la propria collaborazione.

In ordine allo stato di innovazione ed informatizzazione degli uffici del distretto della Corte d’Appello di Caltanissetta, alla luce delle più recenti relazioni prodotte dai RID del settore civile e pe- nale, deve riscontrarsi il progressivo ed inesorabile percorso di im- plementazione delle dotazioni informatiche e delle “buone prassi”

di innovazione tecnologica che rendono il distretto ormai all’avan- guardia nel fornire un servizio di giustizia efficace ed efficiente.

Tutti gli uffici risultano opportunamente dotati degli strumenti informatici forniti dal Ministero della Giustizia e, in misura ridot- ta, dalla Regione Siciliana.

Le attrezzature tecnologiche, fornite dei più aggiornati applica- tivi, sono ormai a disposizione dei magistrati e dell’intero perso- nale amministrativo.

A tal riguardo, si registra la presenza di personal computer da tavolo, collocati in tutte le postazioni di lavoro del personale am-

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ministrativo e dei giudici, nonché di stampanti locali o di rete, di fax e di fotocopiatrici.

Si sta provvedendo a fornire, altresì, tutti gli uffici di strumenti multifunzionali al fine di consentire una maggiore efficienza di la- voro, in termini di riduzione del dispendio economico e del tempo richiesto, nonché un più accurato impiego degli spazi.

Deve sottolinearsi il produttivo funzionamento dello sportel- lo telematico presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico – U.R.P.

di Caltanissetta – che, favorendo l’erogazione agli utenti di ser- vizi e informazioni, sgrava le cancellerie dal compimento di un rilevante numero di incombenze amministrative, specie di quel- le che presuppongono il personale contatto del dipendente con il pubblico.

Alquanto utile, si mostra, inoltre, l’utilizzo di una bacheca elet- tronica, installata presso il Palazzo di Giustizia di Caltanissetta, che consente di visualizzare i calendari di udienza e le principali notizie di pubblica utilità – servizio reso anche via internet tramite il portale U.R.P. –, nonché la predisposizione di un web software, per la gestione delle richieste di copia di atti e di servizi denomi- nato “consulta lo stato della pratica” e di siti internet della Corte d’Appello e degli altri uffici giudiziari di primo grado, aventi sede nel Palazzo di Giustizia di Caltanissetta.

Si rappresenta, altresì, che le “sezioni lavoro” presso il Tribu- nale di Caltanissetta e di Gela hanno introdotto i sistemi di asse- gnazione automatica dei fascicoli, con individuazione dei relativi periodi di bilanciamento.

Inoltre, in entrambi i Tribunali, si sta procedendo al passag- gio al sistema automatico di assegnazione, tramite l’utilizzo della

“Consolle Unificata”, anche per gli altri affari civili, in relazione ai quali la procedura di avvio presenta profili di maggiore com-

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plessità dovuti alla necessità di individuare i codici oggetto e i criteri di pesatura dei fascicoli.

Con riferimento allo stato di attuazione del processo civile te- lematico si rappresenta che lo stesso costituisce una realtà ormai pienamente consolidata nei Tribunali di tutto il distretto, ad ecce- zione del Tribunale per i minorenni, ove non risulta ancora essere stato avviato.

Presso la restante parte dei Tribunali, i giudici procedono alla sistematica verbalizzazione telematica in udienza, oltre che al de- posito telematico della quasi totalità dei loro provvedimenti.

Le cancellerie forniscono il massimo supporto, con impegno e disponibilità, coniugando gli incombenti del processo civile tele- matico con l’attività di “front office”, resa necessaria in ragione delle richieste di accesso alle cancellerie fatte dagli avvocati.

Permangono alcune criticità riguardanti le aule dei giudici civili che risultano del tutto sfornite di dotazioni informatiche adeguate ad una proficua e celere attività di verbalizzazione telematica, es- sendo prive sia di doppi monitor, sia di doppie tastiere da mettere a disposizione dei difensori per la redazione/lettura del verbale di udienza.

Con riguardo agli uffici di Procura, si evidenzia la vigenza nell’ufficio della Procura della Repubblica di Caltanissetta, della prassi validata n.1977, appartenente alla macro area “Ufficio del Processo Penale” relativa al modello organizzativo “Scambi in- formativi tra Procura e Sezione Fallimentare”, nonché di quella validata n.1979, appartenente alla medesima macro area e relativa al modello organizzativo “Trasmissione delle notizie di reato”.

Relativamente a tali uffici si segnala, altresì, il raggiungimento di un loro migliore livello di informatizzazione generale e di ap- plicazione di tutti i programmi ministeriali in uso, in particolare il

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TIAP – Trattamento Informatico Atti Processuali – con possibilità di gestione informatica del fascicolo, anche tramite l’integrazione di atti, documenti e supporti multimediali.

In particolare, la digitalizzazione degli atti con TIAP vanta un livello di implementazione dei fascicoli iscritti aventi un numero di RG a partire dal 2015.

Per i Tribunali di primo grado l’attività di digitalizzazione si arresta alla fase del dibattimento e, in alcuni casi, ancor prima, addirittura alla fase delle indagini preliminari. Tale problematica risulta riconducibile alla carenza di personale adibito alla scansio- ne ed al caricamento materiale degli atti processuali.

Si auspica, dunque, alla risoluzione di tale deficit, al fine di per- venire alla digitalizzazione dell’intero fascicolo, con possibilità di ricerca, consultazione, esportazione e stampa di singoli atti o del complessivo carteggio.

Detto sistema dovrebbe, altresì, essere predisposto in seno agli uffici della Corte d’Appello, nella consapevolezza che l’informa- tizzazione anche del processo penale porta con sé una maggiore rapidità e produttività, in ossequio ai principi del giusto processo solennemente sanciti all’art.111 della Costituzione.

Utilizzare sistemi capaci di estrarre informazioni ed elaborare i dati raccolti consente, invero, di migliorare l’operato della mac- china giudiziaria.

Degno di particolare rilievo è l’impegno formativo profuso dai RID e dai Magrif dei singoli uffici e rivolto ai magistrati ed al personale di cancelleria.

È ormai condivisa la necessità di organizzare corsi di forma- zione di taglio teorico e pratico allo scopo di rendere accessibile il sistema informatico a tutto il personale amministrativo e a tutti i magistrati, onorari e togati, i quali, una volta resi edotti delle

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importanti risorse che l’informatica offre, potrebbero accelerare di molto il corso della giustizia.

A tal proposito, si segnala l’ampia ed entusiasta partecipazione dei magistrati togati e onorari, nonché del personale di cancelle- ria, in occasione dell’evento formativo dal titolo “Il processo pe- nale telematico e le sue opportunità”, organizzato dalla Struttura territoriale della Scuola della magistratura, nell’ottobre del 2016, avente ad oggetto l’esercitazione pratica sugli applicativi TIAP e Consolle del magistrato penale.

Sul punto, per agevolare la partecipazione a corsi di tale utili- tà, che ci si augura verranno organizzati in tutto il distretto, vi è l’auspicio di collegare fra loro le aule magne dei diversi Palazzi di Giustizia, utilizzando il sistema di videoconferenza del software Microsoft Lync.

Tali corsi di “informatizzazione”, insieme all’organizzazione di appositi convegni, sarebbero alquanto giovevoli anche per i tiro- cinanti ex art.73 D.L. 21 giugno 2013, n.69 (conv. In legge 9 ago- sto 2013, n.89), per una loro proficua collaborazione nell’ambito dell’ufficio del processo.

Con specifico riguardo ad essi, si rappresenta che, allo stato, si sta provvedendo a favorire loro l’accesso alle dotazioni informa- tiche, predisponendo una o più postazioni di lavoro all’interno dei rispettivi uffici.

Sono state peraltro richieste specifiche credenziali di accesso, per la consultazione di Italgiure web, al fine di evitare l’accesso con le credenziali del magistrato affidatario, ove questi ritenga di fornirle.

A tal riguardo, si auspica di procedere ad un più attento esame della questione, allo scopo di fornire utili strumenti a questi gio- vani collaboratori mettendo anche a loro disposizione dotazioni di materiali, sia allo scopo di implementarne i processi formativi, sia

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di ottimizzare il loro contributo, nella direzione della costituzione dell’ufficio del giudice.

cortedI aPPeLLo

Con specifico riguardo alla Corte d’Appello, deve osservarsi che la stessa risulta opportunamente dotata delle seguenti attrez- zature: personal computer da tavolo, collocati in tutte le postazio- ni di lavoro del personale amministrativo e dei magistrati, oltre che nelle camere di consiglio; personal computer portatili, asse- gnati a tutti i magistrati in servizio e, per la rimanente quantità, al personale amministrativo; scanner, ubicati negli uffici di cancelle- ria del settore civile e penale, nonché presso l’ufficio ragioneria;

stampanti, di cui alcune collegate in rete; unità multifunzione; fax;

fotocopiatrici, collegate in rete, utilizzate nella sezione unica civi- le, nelle due sezioni penali e presso l’ufficio del registro generale.

Tali apparecchiature tecnologiche con riferimento, in particolar modo, alle stampanti ed ai portatili, risultano attualmente dotate – così come gli elaboratori elettronici non mobili – dei più aggior- nati programmi informatici.

Continuo e ben sperimentato risulta l’utilizzo degli scanner, sia da parte del personale amministrativo della cancelleria civile che di quella penale.

Da più di un anno, infatti, si procede, previa richiesta del magi- strato, alla scannerizzazione delle sentenze penali di primo grado appellate, soprattutto quelle più articolate e complesse, in modo da rendere più agevole e rapido il preventivo studio del caso, non- ché il lavoro di impostazione della relazione della causa, oltre che della redazione della motivazione della sentenza.

Già da tempo risultano, inoltre, attuate le comunicazioni on line alle parti costituite, ai sensi dell’art.136 c.p.c., “scannerizzati” e

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digitalmente firmati tutti i provvedimenti ed inviate, dai difensori, tramite e-mail le richieste di copia delle sentenze e di eventuali altre documentazioni, all’indirizzo delle cancellerie.

Nell’anno corrente, non si è registrata alcuna variazione, rela- tivamente all’utilizzo dei programmi Microsoft Office e Dragon Naturally Speaking.

Analogamente, nessuna modifica è intervenuta in ordine alle modalità di comunicazione a mezzo di posta elettronica tra l’Uffi- cio ed i singoli magistrati, né tanto meno alla dotazione dei lettori di smart card.

Attualmente, sono utilizzati gli applicativi ministeriali ripartiti per le varie articolazioni dell’ufficio: SEGRETERIA, RAGIONERIA, UFFICIO STATISTICO, SEZIONE CIVILE, SEZIONI PENALI, CAMPIONE.

Deve precisarsi che, in relazione a tutti gli applicativi, risultano installate le versioni più recenti.

Area Civile

Con specifico riguardo all’ara civile, deve evidenziarsi che il processo telematico è divenuto, ormai da tempo, una realtà con la quale il personale amministrativo quotidianamente si confronta, rispettando puntualmente le prescrizioni dettate dalla disciplina legislativa sul rito telematico e cercando, altresì, di far fronte ad eventuali problematiche che talvolta emergono, richiedenti pecu- liari soluzioni operative.

Il SICID (Sistema Informativo Contenzioso Civile Distrettua- le) risulta impiegato anche per la notifica telematica ai CTU, i quali, provvedono al deposito telematico degli atti a partire dallo scorso anno.

La bonifica dei nominativi degli avvocati e dei CTU è continua,

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al fine di controllare costantemente l’esattezza e la completezza dei dati.

Per quanto concerne l’effettivo utilizzo dei continui aggiorna- menti dell’attrezzatura tecnologica grande attenzione è riservata alla formazione del personale amministrativo, sempre più coin- volto in fruttuosi percorsi di auto-formazione.

Con riferimento all’uso della Consolle da parte del Presiden- te e dei Consiglieri della sezione civile, oltre che del Presidente della Corte con la nuova funzionalità “Cruscotto del Presidente”, occorre rilevare – in ordine allo stato di attuazione del PCT – che, ai sensi della disposizione di cui all’art.16 bis, comma 9 ter, D.L.

n.179/2012, come novellato dal D.L. n.90/2014, a decorrere dal 30 giugno 2015 nei procedimenti civili, contenziosi o di volonta- ria giurisdizione, innanzi alla Corte d’Appello, il deposito degli atti processuali o dei documenti da parte dei difensori delle parti precedentemente costituite ha luogo esclusivamente con modalità telematiche.

Anche a tale riguardo, l’organizzazione di corsi di formazione per il personale togato e onorario si pone come snodo centrale per fornire adeguata competenza in ordine alla gestione dei fascicoli informatici, nonché per la possibilità di elaborare, a livello perso- nale, appositi applicativi, utili in termini di risparmio di risorse e di migliore organizzazione e maggiore accelerazione della propria attività lavorativa.

Con riferimento, invece, al vantaggio in termini di acceleramen- to dell’attività, è utile rappresentare che, ricollegando quest’ulti- mo aspetto anche all’obiettivo di deflazione del contenzioso, in rispetto del principio della ragionevole durata del processo, a par- tire da quest’anno, si è inteso avviare un percorso di condivisione della conoscenza giuridica fra i giudici della Corte d’Appello e i

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giudici del Tribunale di Caltanissetta, volto a rendere a quest’ul- timi gli orientamenti dei primi e ciò al fine di porre un argine al fenomeno dell’impugnazione dei provvedimenti di primo grado, in una prospettiva quanto più possibile deflattiva.

I Presidenti della Corte d’appello e del Tribunale di Caltanis- setta hanno così sottoscritto una convenzione, tramite la quale il Presidente della Corte assume l’impegno di trasmettere, alla can- celleria del Tribunale, tutti i provvedimenti di riforma (anche solo parziale) relativi a sentenze, decreti e ordinanze pronunciate da un giudice del Tribunale di Caltanissetta.

Area Penale

Con specifico riguardo all’ambito penale, persistono alcune criticità relative alla non compatibilità delle Piattaforme con i sof- tware ministeriali, soprattutto con riferimento agli applicativi sta- tistici. Si tratta comunque di problematiche aspecifiche e, dunque, non riguardanti esclusivamente questa Corte d’Appello.

Si conferma l’uso continuo e ben sperimentato degli scanner, da parte del personale amministrativo della cancelleria penale, doven- do, a quest’ultimo riguardo, essere segnalato che sia nelle sezioni penali che nella sezione di Corte d’Assise, si procede ormai alla scannerizzazione delle appellate sentenze di primo grado, più arti- colate e complesse, in modo da rendere più agevole e rapido il pre- ventivo studio del caso ed il lavoro di impostazione della relazione della causa, oltre che la redazione della motivazione della sentenza.

Si attesta che attualmente sono utilizzati i programmi Micro- soft Office, ormai tutti aggiornati. La risoluzione di alcuni proble- mi che impediscono l'ottimizzazione nell'utilizzo dei programmi si scontra con il deficit numerico dell’assistenza sistemistica.

Si confermano le modalità di comunicazione a mezzo di posta

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elettronica tra l’Ufficio ed i singoli magistrati, sia la dotazione dei lettori di smart card.

Sono utilizzati presso l’Ufficio tutti gli applicativi ministeria- li per il settore penale: SICP (in sostituzione del RECA); SIPPI (misure di prevenzione); SIAMM (spese di giustizia); SIC (ca- sellario); DAP (consultazione anagrafe detenuti); CASSAZIONE (collegamento con la Corte di Cassazione al fine di conoscere l’esito dei ricorsi); SIRIS (archivio storico); CONSOLLE; SNTP (notifiche penali telematiche). UFFICIO RECUPERO CREDITI:

SIC (casellario); DAP (consultazione anagrafe detenuti); SIATEL (anagrafe tributaria).

In relazione a ciascuno dei sopra riportati applicativi risultano, allo stato, installate le versioni più recenti.

Si rappresenta, altresì, che, a far data dal febbraio 2017, si è provveduto a richiedere gli account di tutti i dipendenti del setto- re penale per i registri SIGE – per gli incidenti di esecuzione – e AGI – per i MAE, riconoscimenti sentenze straniere, rogatorie internazionali – e che, alla data del 27.04.2017, gli account sono stati abilitati dal locale CISIA.

È stata, inoltre, completata la registrazione dei vari procedi- menti sui registri informatici. Tuttavia, nell’anno corrente, versan- dosi in una fase transitoria, si è mantenuta anche la forma cartacea per tali registri, con l’obiettivo del loro definitivo accantonamento nel 2018.

Si è provveduto a dotare anche il Registro generale penale di PEC.È stata risolta la situazione di impasse per il registro SIPPI, riconducibile ad un malfunzionamento a livello nazionale. Non è ancora stato introdotto il nuovo registro SITMP.

Per quanto riguarda il TIAP, come già in precedenza segnalato,

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essendo la Corte d’Appello l’ultimo anello della catena di scanne- rizzazione atti, si attende il completamento della digitalizzazione del processo penale da parte di Tribunali e Procure.

Fra le altre cose, si auspica, pertanto, ad una completa fornitura di scanner professionali per tutto il settore penale.

Sono in via di risoluzione le criticità segnalate nel D.I.U. 2015, relative all’applicativo CONSOLLE Area Penale ed al program- ma SIRIS.

Tutte le residue anomalie sono state tempestivamente segnalate sia alla ditta delegata all’assistenza informatica, sia al CISIA di Palermo e Caltanissetta.

Alla fine di maggio 2017 è stata organizzata dall’Ufficio II Formazione del Ministero un’attività di formazione a livello na- zionale su Consolle Area Penale, nonché sull’uso degli strumenti statistici.

In relazione agli altri aspetti dello stato dell’informazione nel settore penale, va integralmente richiamato quanto rassegnato nei D.I.U. 2014, 2015 e 2016, sia in ordine al sofisticato progetto in- formatico, denominato “Archise – Segeste”, del quale non si è avuto più notizia da parte del competente dipartimento regionale, sia in ordine all’adesione della Corte d’Appello alla già esistente ed attiva “Area Comune di Trasmissione”, oggetto del protocollo d’intesa sottoscritto dal Procuratore della Repubblica e dal Presi- dente del Tribunale di Caltanissetta.

Le Buone PrassI

Con riguardo, poi, alla tematica delle c.d. “buone prassi”, va innanzitutto evidenziata la positiva scelta di raccordare l’ufficio Magrif con l’attività formativa della Struttura territoriale decen- trata della Scuola per la Magistratura.

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Ed invero, il tema dell’organizzazione del lavoro del magistra- to nel settore penale, sia con riguardo all’aspetto pragmatico delle diverse soluzioni applicative, sia con riguardo a quello più tecni- co dell’uso degli applicativi e dei software, è un tema che trova, nell’attività formativa, ampi e fruttuosi spazi di approfondimento.

Allo scopo, è ormai proficuamente avviata una sinergica attività di cooperazione con il Magistrato Referente per la Formazione Decentrata per il settore penale, anche per il tramite del RID.

Sul punto, si ritiene auspicabile una metodologia formativa co- struita sul modello laboratoriale, allo scopo di consentire ai desti- natari occasioni di sperimentazione ed applicazione pratica.

A tal riguardo, si rappresenta che è stato proposto, da parte del RID, un progetto informativo distrettuale ex art.5 co. 5 della nuova circolare CSM del 26.10.2016, cui la Corte ha manifestato il pro- prio assenso. Si è, infatti, condivisa l’opportunità di implementare l’attività formativa, creando un livello di formazione/informazio- ne quanto più omogeneo possibile con altri uffici del distretto.

Infine, si sottolinea che è sempre attivo un fecondo dialogo con l’Avvocatura, che si intende coinvolgere sempre più nei percorsi formativi e la cui cooperazione si rende indispensabile per una reale applicazione delle nuove metodologie tecnologiche.

Sono stati già sperimentati, con esito favorevole, alcuni mo- menti formativi congiunti.

sItoweBeInformatIzzazIonedeIservIzIdeLLa corte Sia il settore penale che il settore civile traggono ormai signi- ficativi benefici dal sito Web della Corte d’Appello e dai servizi informatizzati.

Il sito è in via di ulteriore aggiornamento e perfezionamento e ciò grazie alla sempre crescente attenzione alla trasmissione delle

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informazioni al funzionario incaricato. Risulta ormai aggiornata la bacheca elettronica per la visualizzazione al pubblico dei calen- dari di udienza e delle principali notizie di pubblica utilità, servi- zio reso anche via internet tramite il portale U.R.P.

Si prosegue nello studio progettuale più accurato, al fine di in- dividuare ulteriori spazi di intervento e l’avvio di buone prassi in- novative, che coinvolgano il personale delle cancellerie, in manie- ra tale da rendere più moderno ed efficiente il sistema di accesso alle informazioni da parte degli utenti, con specifico riferimento alla modulistica.

Si sta valutando una modalità operativa idonea ad implementa- re il sistema informatico di raccolta e di successiva divulgazione di documenti e materiali prodotti dalle varie articolazioni della Corte e, in particolare, le relazioni concernenti gli incontri di stu- dio per la formazione decentrata dei magistrati, i programmi dei lavori relativi ai convegni svolti presso l’aula magna del Palazzo di Giustizia e quant’altro utile al fine di realizzare un percorso virtuoso di miglioramento della conoscenza e dell’impatto sociale della Corte nel territorio del distretto.

La formazIone decentrata

La Struttura territoriale di formazione della SSM di Caltanis- setta ha svolto la sua attività sotto la guida brillante del referente Consigliere Giovanbattista Tona. Tale struttura ha dato attuazione agli indirizzi impartiti a livello centrale dal Comitato Direttivo e rispettando le prescrizioni contenute nelle circolari da esso appro- vate per gli uffici di formazione decentrata.

In un'ottica di collaborazione costante e reciproca con l’Ordine degli Avvocati di Caltanissetta e con la Fondazione Scuola Foren- se Nissena “G. Alessi”, è stato stipulato un Protocollo sottoscritto

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dai referenti della Struttura territoriale di formazione con la rap- presentanza istituzionale dell’Avvocatura il 3/4/2017.

Tutte le più rilevanti attività formative di comune interesse sono state organizzate con il contributo scientifico e operativo di entrambe le categorie professionali con una proficua ripartizione dei costi economici e dell’impegno organizzativo e con una piat- taforma allargata di contributi scientifici.

Costante è stato il raccordo con gli Ordini degli Avvocati di Gela e di Enna e la collaborazione con l’Ordine dei Commerciali- sti di Caltanissetta è scaturita l’organizzazione di corsi di prepara- zione e aggiornamento per curatori fallimentari con il patrocinio della Struttura territoriale di formazione e l’organizzazione di una serie di incontri destinati ai magistrati penali, civili, fallimentari, agli ausiliari e ai professionisti su i temi più complessi della crisi di impresa e tutti di taglio interdisciplinare.

Non sono mancate occasioni di confronto e collaborazione con l’Ordine dei Consulenti del lavoro.

Efficace si è rivelata anche l'interazione con la Struttura territo- riale di Palermo, con l'organizzazione di corsi interdistrettuali di- venuti di rilevanza nazionale perché approvati dal Direttivo della SSM ed estesi a tutti i magistrati d’Italia.

Si fa riferimento al corso interdisciplinare in tre sessioni dal titolo “Il fenomeno corruttivo negli enti locali e negli enti pubblici economici: modelli di prevenzione e strumenti di repressione”, svoltosi il 23 e 24 settembre 2016 ad Agrigento in memoria del collega Rosario Livatino, e al corso di diritto del lavoro in tre ses- sioni dal titolo “I diritti dei lavoratori dopo il jobs act tra esigenze aziendali e tutele sociali”, svoltosi a Palermo il 21 e 22 marzo 2017 a Palermo.

Ad essi va aggiunto che la Struttura di Caltanissetta insieme

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a quella di Palermo si è fatta promotrice del primo corso straor- dinario del calendario di formazione nazionale che ha avuto ad oggetto le innovazioni legislative in tema di colpa medica dopo l’approvazione della legge 8 marzo 2017 n.24. Si tratta del corso interdisciplinare in tre sessioni dal titolo “La legge 24/17 di rifor- ma della responsabilità sanitaria, cosa cambia? Profili sostanziali e processuali in ambito civile e penale”, svoltosi a Palermo il 22 e 23 giugno 2017.

Egualmente curati nella formazione territoriale a beneficio dei magistrati sono stati sia gli aggiornamenti su tutte le innovazioni legislative sia gli approfondimenti su tematiche che quotidiana- mente impegnano l’attività giudiziaria.

Tra i tanti e soltanto a titolo esemplificativo si ricordano per il diritto penale: il laboratorio teorico pratico su “La commisura- zione della pena e il calcolo dei termini di prescrizione” (Calta- nissetta 20/10/2016); il “Seminario sulla redazione della sentenza penale” dal titolo “La completa, coerente e logica motivazione”

(Caltanissetta 17/11/2016); il laboratorio su “Questioni proble- matiche negli incidenti di esecuzione” (Caltanissetta 30/1/.2017).

Per il diritto civile si ricordano i seguenti seminari: “Gli accordi preparatori e strumentali alla conclusione del contratto” (Caltanis- setta 20/4/2017); “Documento, documentazione e forma nel dirit- to civile e amministrativo” (Enna, 28/4/2017), “Tutele creditorie e cautelare debitorie” (Caltanissetta 30.1.2017) e sul fronte delle innovazioni legislative si ricordano per il diritto civile: “Giudizio di separazione e fondo di solidarietà a tutela del coniuge in sta- to di bisogno: come applicare l’art.492bis c.p.c.” (Caltanissetta 24/3/2017), “Matrimonio e unioni civili. Considerazioni sulla leg- ge n.76 del 20 maggio 2016 (Caltanissetta 9/5/2017), “Nuovi mo- delli di famiglia e autonomia negoziale” (Caltanissetta 16/6/2017).

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Inoltre sulla peculiare riforma in materia di tutela delle vittime della strada, con la collaborazione della Camera Penale di Gela, presso il Tribunale di Gela si è svolto il 21.4.2017 il seminario sul tema “L’omicidio stradale. Struttura della fattispecie e problema- tiche applicative”.

La Struttura territoriale ha curato anche l’organizzazione di corsi di lingua straniera in base alle richieste dei magistrati togati e onorari in servizio nel distretto.

Ha poi organizzato specifiche attività formative per i tirocinanti ex art.73 d.l. n.69/13.

Sono state curate tutte le attività previste per i magistrati or- dinari in tirocinio secondo le direttive impartite dalla SSM e dal CSM.

edILIzIa gIudIzIarIa

Il Palazzo di Giustizia di Caltanissetta, la cui costruzione è stata ultimata negli anni settanta presenta gravi condizioni di degrado soprattutto in tutta la zona di copertura e necessita di interventi di manutenzione straordinaria la cui indifferibilità è stata accertata a seguito di sopralluogo.

La Direzione Generale delle Risorse materiali e delle Tecno- logie del Ministero della Giustizia, con nota prot. n.02437.U del 21/12/2017, nel comunicare che si è proceduto alla definitiva re- dazione del programma di spesa relativo ai predetti interventi per l'anno 2017, a valere sui “fondi per il mezzogiorno ha autorizzato il competente Provveditorato alle OO.PP. a porre in essere le pro- cedure tecnico amministrative necessarie relative all'intervento di cui all'oggetto per l'importo stimato di euro 1.1515.000”.

È stata assicurata la copertura finanziaria con i “Fondi per il mezzogiorno” sul capitolo 7233 PG1 come da programmazio-

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