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La rete della Prevenzione: verifica e

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Academic year: 2022

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ISTITUTONAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

Rapporto Annuale

Marche

Regionale 2007

La rete della Prevenzione: verifica e

prospettive di sviluppo

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Rapporto Regionale 2007

Direttore Regionale Sandro Passamonti

Redazione E. Bizzarri F. Campanella F. Giovenco L. Greganti I. Marinaccio G.M. Mariotti E. Merli R. Rimini

Hanno collaborato E. Ambrogiani C. Aquili M. Civerchia G. Fanesi P. Giorgi D. Malavolta M. Morbidoni P. Pascucci G. Tagliavento M.A. Trillini F. Vitali

Stampato dalla Tipografia INAIL - Milano

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Indice Rapporto Regionale 2007 Introduzione

Premessa del Direttore Regionale pag. 7

Intervento del Coordinatore Regionale dei Comitati Consultivi Provinciali 13 Sezione 1 – Il Sistema Regionale della Prevenzione

1.1 I protocolli di intesa INAIL – Regione Marche nelle strategie per lo sviluppo

della prevenzione nei luoghi di lavoro: presente e futuro 17 1.2 Le collaborazioni con:

1. il settore dell’Artigianato e della Piccola Impresa 21

2. il settore dell’Edilizia 23

3. il settore dell’Industria 26

4. il mondo della Scuola 27

5. Università di Urbino – Olympus 29

Sezione 2 – Il fenomeno infortunistico nel contesto socio-economico 2.1 Il contesto socio-economico

2.1.1 L’andamento occupazionale nella Regione 35

2.1.2 Occupati per settore di attività 37

2.1.3 Osservatorio occupazionale 39

2.1.4 Le Aziende assicurate 40

2.2 Gli infortuni sul lavoro nella Regione Marche

2.2.1 Infortuni denunciati 42

2.2.2 L’andamento infortunistico per singole gestioni 43

2.2.3 Analisi per settore di attività economica 44

2.2.4 Infortuni mortali 46

2.2.5 Infortuni stradali 47

2.2.6 Il lavoro degli stranieri 48

2.2.7 Le cause degli infortuni 50

2.2.8 Le malattie professionali 52

2.3 Sequenze storiche degli infortuni nel periodo 2000 – 2006 (secondo Flussi Informativi: INAIL / ISPESL / REGIONI)

2.3.1 Focus sugli infortuni in Edilizia 54

2.3.2 Focus sugli infortuni nel settore del Legno nel Pesarese 63 Focus sul reinserimento lavorativo: una testimonianza 72 Appendice

Protocolli di intesa in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro con:

x Il Settore Agroalimentare 77

x La Regione Marche 80

x La Confindustria 84

x L’Ufficio Scolastico Regionale 93

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Introduzione

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Premessa del Direttore Regionale

Analizzando l’andamento infortunistico all’interno del territorio marchigiano, si evince che il numero degli infortuni sul lavoro, anche per il 2007, risulta essere in costante diminuzione.

Il trend positivo della nostra regione viene confermato anche dai dati nazionali relativi all’indice di frequenza degli infortuni, i quali segnalano l’inserimento delle Marche tra quelle regioni in cui, in base al numero degli occupati, la frequenza degli infortuni è in continua decrescita; infatti, nella specifica graduatoria, la Marche occupano per l’anno 2007 il 9° posto ( triennio consolidato 2003/2005), a fronte del 2° posto occupato nel 2003 ( triennio consolidato 1999/2001).

Il costante ed effettivo miglioramento dei dati, non impedisce ai numeri in questione di delineare, purtroppo, un panorama ancora drammatico.

Continuano ad essere, infatti, nell’ordine delle migliaia le persone che, nell’arco di un anno, subiscono eventi lesivi della loro integrità psicofisica e/o si ammalano per delle cause derivanti dalla loro attività lavorativa. Anche il dato relativo agli infortuni mortali ( n.

32 casi nel 2007) continua ad essere un dato umanamente e socialmente inaccettabile.

È ormai una consapevolezza acquisita che il tentativo di cambiare qualcosa all’interno di un quadro come quello sopra delineato passa, anche, attraverso la diffusione della cultura della prevenzione.

Ed è al fine di perseguire tale obiettivo che l’INAIL/Marche, ormai da alcuni anni, si impegna costantemente per la creazione di una “rete per la prevenzione” che veda coinvolte la maggior parte delle Istituzioni e delle Parti Sociali che si occupano, in via diretta o indiretta, di promuovere la sicurezza nei luoghi di lavoro all’interno del territorio regionale.

Vogliamo credere che sia anche grazie all’attività del cosiddetto “Sistema delle Marche per la prevenzione”, successivamente descritto nei particolari, che la nostra regione registra, comunque, un trend infortunistico in continua diminuzione.

Un importante settore di attività dell’Inail si conferma quello della riabilitazione e protesi che mettendo in atto il concetto di “presa in carico” dell’assicurato, caro ai servizi sociali, cerca di garantire a tutti i disabili da lavoro il pieno reinserimento personale, familiare, sociale e lavorativo. Per la descrizione delle attività di riabilitazione e reinserimento svolte dall’INAIL/Marche, quest’anno si è scelto di lasciare la parola a Daniele, un ragazzo che, purtroppo, alcuni anni fa, a seguito di un incidente sul lavoro, ha riportato una grave disabilità. L’esperienza raccontata nell’intervento inserito nelle pagine che seguono, è dunque quella di una persona che, decidendo di affrontare la vita e di continuare a lottare, sta ottenendo dei risultati che lo appagano e lo rendono felice. La protagonista della storia di Daniele è quindi sicuramente la sua forza di volontà, mentre l’INAIL, nel mettere a disposizione i mezzi che istituzionalmente ha la possibilità di fornire, ha svolto puntualmente il ruolo sociale ad esso affidato.

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ANDAMENTO INFORTUNISTICO ANNO 2007

Risultano pervenute all’INAIL/Marche 32.157 denunce di infortuni avvenuti nel corso dell’anno 2007; circa 1.433 casi in meno rispetto al 2006; la flessione registrata, pari a 4,3 punti percentuali, risulta essere di gran lunga superiore sia al -2,7% rilevato nel 2006; sia alla diminuzione pari al 1,7%, registrata su scala nazionale per l’anno 2007.

La provincia più virtuosa risulta essere quella di Ascoli Piceno che, con le 6.217 denunce registrate, può annotare un calo delle stesse pari al 7,2% rispetto all’anno 2006, seguono nell’ordine: Macerata(-5%), Ancona ( -4,5%), Pesaro (-1%).

Per quanto concerne i settori di attività, l’agricoltura vede accentuata nel 2007 la costante diminuzione degli infortuni. Nell’anno sono stati denunciati 2.868 infortuni a fronte dei 3.349 del 2006, con un calo pari al 14%. All’interno della gestione Industria e Servizi, che nel complesso registra un calo del 3,4%, il settore che annovera il maggior numero di infortuni continua ad essere quello delle costruzioni (3.607 eventi avvenuti nel 2007), seguono il commercio (2.594), l’industria dei metalli (2.046 ), i trasporti (1.590) e l’industria meccanica (1.358). Per quanto concerne la speciale gestione “Per conto Stato”, si annota, rispetto all’anno precedente, un aumento delle denunce pari al 7,5%.

Sostanzialmente stabile risulta il dato riguardante gli infortuni “in itinere”, che passano da 3.487 casi del 2006 a 3.492 casi registratati nel 2007, con un aumento percentuale pari allo 0,1%, a fronte di un incremento nazionale del 2,2%.

Nelle Marche gli infortuni sul lavoro che hanno riguardato le donne sono stati nel 2007 pari a 8.769, ovvero il 27,3% sul totale; percentuale sostanzialmente in linea con quella nazionale.

Un considerevole aumento degli infortuni si registra nei confronti dei cosiddetti lavoratori atipici, i quali si suddividono principalmente in lavoratori interinali (+9,8% di infortuni denunciati rispetto al 2006) e lavoratori parasubordinati (+5,9% di infortuni denunciati rispetto al 2006).

Nel 2007 si sono registrati 5.966 infortuni accaduti a lavoratori stranieri, pari al 19% del totale degli eventi denunciati. Mentre il numero complessivo degli infortuni è in costante diminuzione, la percentuale degli infortuni che vede coinvolti lavoratori immigrati segue un andamento crescente in quasi tutti i settori produttivi; questo in considerazione del continuo aumento della presenza di cittadini extracomunitari nelle Marche. Infatti, al 01/01/2007, 99.285 individui, su una popolazione complessiva di 1.531.000, risultano essere stranieri; dunque, la popolazione straniera presente nella regione risulta essere pari al 6,5% del totale. Il dato comprende sia i cittadini extracomunitari che gli appartenenti ai paesi entrati a far parte di recente dell’Unione Europea. La maggior parte dei cittadini stranieri proviene dall’Albania, dal Marocco, dalla Romania e dalla Macedonia. Circa la metà degli immigrati arriva dall’Europa.

Per quanto riguarda gli infortuni mortali denunciati nel corso dell’anno 2007, le Marche registrano un dato equivalente a quello dell’anno precedente. Anche per l’anno di riferimento, infatti, il numero degli infortuni con esito mortale è stato pari a 32 casi.

Nonostante l’equivalenza sopra riportata, va evidenziata una diversificazione del dato riguardante gli infortuni mortali derivanti da incidenti stradali; infatti, se nel 2006 venivano registrati n. 12 infortuni mortali/stradali, pari al 37,5% del totale, nel 2007 il dato è salito a

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n. 17 casi, pari al 53% del totale. Questa distinzione permette di constatare come siano effettivamente diminuiti gli incidenti mortali avvenuti all’interno dei luoghi di lavoro propriamente detti. Relativamente alla distinzione per gestione si rilevano n. 30 infortuni mortali nell’Industria e Servizi e n. 2 in Agricoltura. Il settore delle costruzioni è quello che vede la concentrazione maggiore di eventi mortali; anche su questo versante si assiste, comunque, ad una sensibile diminuzione (si è passati dai 9 infortuni mortali del 2006 ai 6 del 2007).

Analisi tendenziale di medio periodo: gli anni 2001-2007

L’osservazione dei dati estesa al periodo 2001 – 2007 nella regione Marche conferma il tendenziale andamento decrescente del fenomeno infortunistico, con una contrazione dei casi denunciati pari a n. 7.965 ( 40.122 casi del 2001 contro i 32.157 casi del 2007) che in valore percentuale si esprimono con un -19,8%.

Nello stesso periodo gli infortuni “in itinere” sono passati da 2.554 a 3.492 con una crescita del 36,7% a fronte di un aumento su scala nazionale pari al 62,1%.

Per quanto riguarda gli infortuni mortali, l’andamento storico registra una sostanziale flessione pari al 46,7% ( n. 60 casi nel 2001 – n. 32 casi del 2007).

Le malattie professionali

Sono pervenute, nel 2007, n. 1.897 denunce di malattie professionali a fronte delle 1.835 registrate nel 2006, con un incremento pari al 3,3%. Si evidenzia come, nelle Marche, il forte incremento del numero di malattie professionali registrato dal 2005 al 2006 ( da 1.600 a 1.835 casi) pari al 14,7%, non si sia ripetuto nel biennio in questione. Anche quest’anno, comunque, il dato sopra riportato va letto in funzione del numero delle denunce di malattie non tabellate; quest’ultime, nel 2007, sono state pari a n. 1.746, e cioè il 93% del totale, di cui circa il 50%( 869 casi) risultano essere ascrivibili alle cosiddette malattie da sovraccarico biomeccanico ( tendiniti, sindrome del tunnel carpale, affezioni dei dischi intervertebrali, artrosi, ecc.). Il dato così riportato pone in evidenza come il maggior numero di malattie denunciate sia verosimilmente legato ad una maggiore consapevolezza sulle origini lavorative delle malattie da sovraccarico, dovuta anche all’intensa attività formativa e informativa posta in essere negli ultimi anni sul territorio regionale. Ulteriori dati sono: l’Industria e Servizi, con 1.647 denunce del 2007, rileva un aumento rispetto al 2006 del 5,3%; l’Agricoltura con 250 denunce, registra un -7,7%

rispetto al 2006.

IL “SISTEMA MARCHE PER LA PREVENZIONE”

Negli ultimi anni l’obiettivo principale che l’INAIL/Marche ha perseguito sul versante della prevenzione è stato quello di costruire un efficiente sistema che veda impegnati, contemporaneamente, tutti i Soggetti e le Istituzioni che si occupano di sicurezza sul lavoro nei vari settori produttivi presenti nel territorio regionale. In quest’ottica si è riusciti a realizzare un adeguato modello di relazioni che si contraddistingue, anche rispetto alla situazione nazionale, per le caratteristiche di completezza, relativamente ai settori produttivi coinvolti e, simultaneamente, di efficacia operativa, quest’ultima basata sull’assunto che si possono raggiungere dei risultati concreti soltanto attraverso una condivisione di metodi ed obiettivi e, conseguentemente, evitando sprechi e duplicazioni di iniziative. Il “Sistema Marche per la Prevenzione” vede, dunque, l’INAIL al centro di una

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rete di relazioni che, ad oggi, si sono delineate attraverso la sigla di n°6 Protocolli d’Intesa, ovvero:

- Protocollo d’Intesa INAIL/Marche – Regione Marche (rinnovato per la terza volta nell’anno 2008);

- Protocollo d’Intesa INAIL/Marche – Comitati Paritetici dell’edilizia (anno 2006);

- Protocollo d’Intesa INAIL/Marche – Comitati Paritetici dell’Artigianato (CPRA) e la Confapi (anno 2007);

- Protocollo d’Intesa INAIL/Marche – Ufficio Scolastico regionale per le Marche (anno 2007);

- Protocollo d’Intesa INAIL/Marche – Associazioni sindacali e datoriali del settore Agricoltura (anno 2008);

- Protocollo d’Intesa INAIL/Marche – Confindustria/Marche ( anno 2008).

Ognuno dei sopra elencati Protocolli si prefigge la realizzazione di una pluralità di progetti, per lo più di natura informativa e formativa ma anche di studio e ricerca, alcuni dei quali sono stati concretamente portati a termine, altri sono in via di realizzazione ed altri ancora sono in fase di progettazione.

In ordine di tempo, l’ultimo Protocollo di Intesa siglato è stato quello tra l’INAIL /Marche e le Parti Sociali dei settori Agricoltura, Agroalimentare e Forestale. Scopo delle parti firmatarie è quello di porre in essere mirate azioni formative ed informative atte a promuovere la cultura delle sicurezza negli ambienti di lavoro dello specifico comparto.

I Soggetti firmatari si prefiggono, altresì, di effettuare uno specifico studio volto ad individuare alcuni puntuali meccanismi che servano a verificare la reale percezione dei rischi da parte degli operatori.

Nelle pagine che seguono vengono proposti alcuni interventi, redatti direttamente dalle Parti Sociali e dalle Istituzioni firmatarie degli accordi, che illustrano e commentano i risultati raggiunti, unitamente agli obiettivi prefissati, all’interno dei vari contesti delineati da ogni specifico Protocollo.

L’elenco sopra riportato, descrivendo le principali collaborazioni poste in essere dall’INAIL/Marche al fine di agire concretamente nel campo della prevenzione, va letto come schema principale di un sistema che vede coinvolti, attraverso specifici accordi e convenzioni, ulteriori Soggetti pubblici ed Associazioni private che operano sui vari livelli in cui si articola la promozione della sicurezza sul lavoro.

In particolare, all’interno del Protocollo di Intesa tra INAIL/Marche e Regione Marche, si evidenzia l’esperienza dei Nuovi Flussi Informativi INAIL-ISPESL-Regioni realizzata negli ultimi 5 anni con meccanismi e modalità di gestione dei dati provenienti dai data base integrati (relativi a imprese ed eventi-infortuni e malattie professionali denunciate e definite) che ha contribuito nella Regione Marche a dare una nuova prospettiva alla raccolta, alla gestione, all’analisi ed all’interpretazione dei dati infortunistici a fini preventivi. A riprova di quanto detto, nelle pagine successive vengono presentati due focus, uno relativo al comparto edilizia regionale e l’altro relativo al comparto legno del distretto pesarese. Con l’approvazione del Testo unico sulla sicurezza è stata istituito il SINP (Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione), che rappresenta in concreto la prima banca dati integrata sull’attività di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Nella Regione Marche, grazie alle collaborazioni sopraccitate e grazie all’integrazione delle informazioni disponibili negli attuali sistemi informatici dei vari Enti coinvolti (flussi informativi, archivio infortuni mortali e archivio m.p.), si può sin da ora parlare di banca dati

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unificata, utile per orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia delle attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.

Sempre grazie alla collaborazione con l’ISPESL, le Zone Territoriali dell’ASUR e le Parti Sociali, prosegue l’attività dell’Osservatorio regionale degli infortuni mortali e di elevata gravità, il quale, dopo tre anni di sperimentazione, dal 2006 è divenuta una struttura organizzata e permanente.

Un'altra collaborazione da porre in evidenza è quella inerente la realizzazione del progetto denominato “Impresa sicura”, il quale vede coinvolti, sotto la spinta degli Enti bilaterali dell’Artigiano delle Marche e dell’Emilia Romagna, l’INAIL/Marche, la Regione Marche e la Regione Emilia Romagna. Una collaborazione, dunque, di carattere interregionale che ha portato alla creazione di un sito internet apposito, dove viene offerta la consultazione di un volume informativo multimediale concernente il settore della Metalmeccanica. Attualmente è in fase di realizzazione il secondo volume della collana “Impresa sicura”, il quale verterà sui rischi presenti nel settore della Cantieristica navale da diporto; seguirà un ulteriore lavoro che si occuperà del settore del Legno.

Nel 2006 è stato coinvolto all’interno del “Sistema Marche” anche il modo accademico, infatti, in quell’anno, viene siglata una Convenzione tra l’INAIL – Marche, l’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” e la Regione Marche. Grazie a detta Convenzione è stato creato un apposito sito internet, denominato “Olympus”, che funge da banca dati sulla normativa, sulla giurisprudenza e sulla dottrina in tema di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Per un’articolata descrizione delle numerose attività poste in essere all’interno di questo progetto, si rimanda all’intervento effettuato del prof. Paolo Pascucci, ordinario di Diritto del Lavoro alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Urbino, nonché Presidente di Olympus.

L’obiettivo di coinvolgere il mondo universitario, all’interno di specifici progetti prevenzionali, viene ulteriormente perseguito nell’anno 2007, con la sigla di un’apposita Convenzione tra INAIL/Marche – Regione Marche e Università Politecnica delle Marche; i firmatari si sono posti l’obiettivo di realizzare una peculiare ricerca dal titolo: “Ricerca conoscitiva sul ruolo dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) all’interno delle Aziende Marchigiane e sulle loro esigenze in termini di supporto allo sviluppo delle proprie funzioni”.

Al fine di esemplificare concretamente i concetti di rete di relazioni e condivisioni di obiettivi, precedentemente più volte enunciati, si evidenzia come la suddetta ricerca si intersechi con un progetto, ideato all’interno del Protocollo d’Intesa INAIL/CPRA/Confapi, dal titolo “Giornate territoriali dedicate ai RLS”.

Nell’anno 2006/2007, la realizzazione del progetto in questione ha portato all’organizzazione di n. 7 incontri informativi, dislocati in tutto il territorio regionale, rivolti a questa particolare figura della sicurezza sui luoghi di lavoro. All’iniziativa hanno partecipato, in qualità di relatori, sia alcuni docenti universitari che collaborano con Olympus, sia i responsabili dei SPSAL delle Zone Territoriali dell’ASUR. I dati raccolti al termine degli incontri sono stati elaborati dai ricercatori coinvolti nella collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche. Il successo dell’iniziativa ha convinto le parti a riorganizzare questa tipologia di incontri anche per l’anno 2008/2009, considerato, inoltre, che il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Testo Unico su salute e sicurezza), ribadisce il ruolo centrale del R.L.S nella gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro e che il 3° Protocollo d’intesa Inail/Regione Marche, siglato in data 24/04/2008, prevede di

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“Proporre alla Parti Sociali il consolidamento delle esperienze a supporto dei RR.LL.SS., iniziate nel 2007 su indicazione del Comitato misto […]”. Al fine di allargare la platea degli interessati, sono stati invitati a partecipare all’organizzazione di questi nuovi incontri anche i rappresentanti della Confindustria/Marche.

Le “Iniziative per gli RLS” dimostrano, appunto, come nelle Marche si possa ormai parlare di un vero e proprio “sistema”, all’interno del quale gli attori coinvolti operano seguendo una logica di collaborazione ed interazione, volta al raggiungimento di un obiettivo comune e cioè quello di diffondere la cultura della sicurezza all’interno del mondo del lavoro marchigiano.

Sandro Passamonti Direttore Regionale INAIL

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Intervento del Coordinatore Regionale dei Comitati Consultivi Provinciali

Sottotitolo: dato che esistiamo, vorremmo essere utili ed efficacemente utilizzati I compiti e le funzioni che la normativa vigente e lo stesso INAIL assegnano ai Comitati Provinciali ed al loro Coordinamento Regionale, sono di assoluto rilievo, ma il confronto con le prassi sinora attuate nella nostra Regione, non ci permette di dichiararci soddisfatti.

Senza dubbio, in questi ultimi anni, molto è stato fatto, ad opera dei diversi soggetti e con l’attivazione di opportune sinergie; la soglia di sensibilità rispetto alla sicurezza si è innalzata e questo è un elemento culturale importante, ma c’è ancora molto da fare. La realtà su cui dobbiamo agire è quella di un mercato del lavoro sempre più complesso e frammentato, di cui le microimprese costituiscono una fetta preponderante, una realtà in cui la crisi, che riduce l’occupazione nei settori tradizionali, e la precarietà, scoraggiano il lavoratore a usare i diritti formalmente riconosciuti, una realtà in cui la presenza di lavoratori immigrati, in costante aumento, continua anche a fornire un elevato contributo di infortuni e malattie, una realtà in cui le tendenze del lavoro irregolare non sono state ancora sconfitte.

Le sedi di confronto tra INAIL, Istituzioni e Parti Sociali, nelle Marche, sono numerose ed hanno anche prodotto iniziative che – finalmente – si avviano a superare la fase della convegnistica; riteniamo significativo che si sia cominciato ad intervenire direttamente su uno dei protagonisti fondamentali della costruzione della sicurezza: i rappresentanti dei lavoratori (RLS - RLST). Il successo delle sette giornate di formazione loro dedicate alla fine dello scorso anno e di cui, con il mese di ottobre 2008, partirà la seconda edizione, ampliata, dimostra che si sta andando nella direzione giusta.

Riteniamo che questo sia un esempio da seguire: ciascuna delle parti fornisce il proprio, specifico, contributo, dal proprio, specifico, punto di osservazione; nessuno dei diversi soggetti, istituzionali e sociali, ritiene di poter agire in modo autarchico, anzi si ha la convinzione che il proprio compito possa essere meglio svolto rapportandosi con il lavoro, i punti di vista, gli atteggiamenti di altri soggetti; è così che nasce l’integrazione vera ed efficace.

In questo contesto i CO.CO.PRO ed il C.R.C. – organismi partecipativi e di rappresentanza -possono dare un utile contributo, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi espliciti che ci sono stati assegnati e che peraltro costituiscono una tessera importante del mosaico “SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI”. Volendo attribuire innanzi tutto a noi stessi un piano di lavoro credibile per il prossimo, immediato futuro, la proposta deve necessariamente concentrarsi sulle azioni da intraprendere e quindi si potrebbero ipotizzare, nell’arco di tempo che ci separa dalla presentazione del prossimo rapporto annuale:

x almeno due incontri, formalmente e sostanzialmente validi, in ciascuna Provincia, in cui

“ …..il Comitato analizza l'andamento del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali nella provincia anche in base ai dati messi a disposizione dall'Istituto e ad altri elementi ritenuti utili per una migliore comprensione del fenomeno stesso….” ed in cui “……..il Comitato esamina in particolare sulla base delle risultanze della Banca dati le cause più significative di infortunio e di malattia professionale, onde pervenire ad una sempre più esatta individuazione del fenomeno infortunistico e formulare proposte anche di carattere specifico circa gli accorgimenti e le misure di prevenzione più idonee da adottare in sede locale ……..”

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x almeno un incontro, formalmente e sostanzialmente valido, in ciascuna Provincia, per

“…….. esprimere pareri sui risultati delle iniziative intraprese nella provincia nel campo della prevenzione….”

x dato che il Comitato può proporre “……..iniziative per la costituzione di "Osservatori"

sulla trasformazione dei cicli produttivi, sul mercato del lavoro e sui rischi e fornisce apporti partecipativi per l’ottimale funzionamento di tali Osservatori …..” oltre a poter proporre “…… iniziative per la ricerca epidemiologica ….” ci sembra che questo possa essere un terreno da percorrere senza timidezze né pigrizie: l’economia e la società della conoscenza si governano se le comunità locali producono livelli accurati di consapevolezza sulle proprie contraddizioni e tendenze; INAIL può legittimamente candidarsi a fungere almeno da raccoglitore delle conoscenze di altri soggetti, continuando a produrre per intero le proprie.

L’approccio che INAIL assegna ai Comitati può essere davvero importante perché può aiutare a superare la tentazione ad autocelebrarsi quando gli infortuni diminuiscono e a tacere quando aumentano, nonché la tentazione a trovare soluzioni rapide e poco scomode. In una fase in cui capita di leggere frasi del tipo “……… Le statistiche sulle morti sul lavoro sono fasulle …………. perchè soltanto in Italia si contano come morti sul lavoro, al fine di poter dare benefici assicurativi da parte dell'INAIL, anche le morti che avvengono per incidenti stradali capitati mentre si va al lavoro o mentre si torna a casa dopo il lavoro …. morti che evidentemente nulla hanno a che vedere con la sicurezza in fabbrica …..” è ovvio che quelle tentazioni potrebbero rivelarsi estremamente pericolose.

A noi, invece, che continuiamo a vedere da vicino le donne che lavorano, gli immigrati, gli interinali, i dipendenti delle microimprese artigiane, chi lavora nei servizi e subisce le nuove malattie professionali, il dolore dei famigliari che hanno perso un congiunto a causa del suo lavoro, tutti coloro che sono risarciti con prestazioni insufficienti, la generalità dei lavoratori, a noi appunto, sembra che sia ancora tanto il lavoro da fare, che ci siano responsabilità per tutti e anche ritardi da assegnare alle stesse Parti Sociali. Per noi, per INAIL, per la Sanità, per le Istituzioni di questa Regione non può esistere un livello accettabile di infortuni, o rischi e pericoli a cui inevitabilmente si deve sottostare.

All’INAIL ed all’ASUR Marche riconosciamo il merito di avere intrapreso la strada giusta:

uno sforzo ulteriore verso l’integrazione tra diversi protagonisti, e INAIL Marche potrà presentare, nei futuri rapporti annuali, anche parametri accettati unanimemente sul terreno dei risultati di qualità.

Maria Antonietta Trillini Presidente CRC Marche

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Sezione 1

Il Sistema Regionale della Prevenzione

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1.1 I protocolli di intesa INAIL – Regione Marche nelle strategie per lo sviluppo della prevenzione nei luoghi di lavoro: presente e futuro I protocolli d’intesa tra INAIL e Regione Marche rappresentano per il nostro territorio uno strumento di lavoro ormai consolidato per la realizzazione della programmazione strategica finalizzata alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Di conseguenza, la presentazione annuale del report INAIL sempre più affianca, alla esposizione di dati, un momento di verifica dello stato di attuazione delle azioni, da sviluppare con gli altri partner istituzionali e le Parti Sociali e quest’anno ciò si esprime anche attraverso una serie di valutazioni dirette dei soggetti sociali, “utenti” ed al contempo partner sostanziali del lavoro svolto.

La presente relazione dà quindi per conosciuto, da tutti gli attori del “sistema Marche”, il ruolo che tali protocolli hanno avuto, dal 2001 ad oggi, in termini di aiuto alla crescita di tutto il sistema per:

x il consolidamento di un metodo di lavoro basato sulla reale condivisione degli obiettivi prioritari, sulla base delle evidenze epidemiologiche, e formalizzazione conseguente negli atti programmatori della Regione Marche, riferimento per tutti i soggetti che vi si riconoscono in quanto “partecipanti attivi” dei contenuti espressi;

x il consolidamento della capacità di agire in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione condivisi, nel pieno ed assoluto rispetto reciproco dei ruoli di ciascuna parte;

x il consolidamento della capacità di aumentare il numero di soggetti coinvolti nelle azioni, mantenendo una sufficiente efficienza del sistema complessivo.

L’obiettivo è dunque quello di descrivere, seppur sinteticamente, le azioni programmate e quelle svolte, ricercando continuamente la coerenza con gli sviluppi molto impegnativi, a volte tumultuosi, della legislazione e della programmazione nazionale che hanno caratterizzato il periodo 2006 – 2008.

In tale periodo, infatti, lo Stato e le Regioni, in un clima di collaborazione che mai si era registrato prima, costantemente spinti anche dal sostegno e dal richiamo del Presidente della Repubblica, sono state pensate, progettate ed avviate nella realizzazione iniziative strategiche di particolare rilevanza; in particolare:

a. il Piano Nazionale della Prevenzione che comprende anche azioni di vigilanza e di promozione della salute nei luoghi di lavoro;

b. il “Patto per la salute nei luoghi di lavoro”, emanato con DPCM del 17 dicembre 2007, che prevede l’aumento dei controlli nelle aziende e nei cantieri edili, l’implementazione del sistema informativo integrato tra le pubbliche amministrazioni, il sostegno alle azioni di prevenzione;

c. l’emanazione del D.Lgs 81/08 che, pur presentando alcuni errori ed elementi da chiarire a causa della fretta determinata dal contesto politico in cui è stato condotto a termine, sta evidenziando innovazioni importanti positive per raggiungere il traguardo europeo della diminuzione, entro il 2012, del 25% degli infortuni sul lavoro.

L’AZIONE PER LA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO NELLE MARCHE OGGI In continuità e coerenza con il percorso sopra delineato, il principale atto di programmazione di medio termine, ovvero il Piano Sanitario Regionale 2007-2009 emanato nel luglio 2007, recepisce i contenuti del “piano nazionale della prevenzione” e del “Patto per la salute nei luoghi di lavoro”, definendo tra gli strumenti operativi:

x un aggiornamento dei contenuti della D.C. 164/05;

x l’approvazione del III° protocollo d’intesa INAIL-Regione;

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x l’approvazione di una intesa tra OO.SS. ed Assessorato alla Salute per l’attuazione dei contenuti concreti del Patto per la Salute nei luoghi di lavoro.

Mentre si sta ancora operando per elaborare l’aggiornamento della D.C. 164/05, si sono già concretizzati il nuovo protocollo d’intesa INAIL – Regione, formalmente siglato il 24 aprile 2008, e l’intesa tra OO.SS. ed Assessorato alla Salute, siglato il 10 giugno 2008. In questa sintesi sembra importante sottolineare sia la condivisione dei contenuti di entrambi gli atti con le Parti Sociali interessate che la coerenza tra questi ed il “patto” nazionale.

A fianco di questo nucleo programmatorio comune, sia la Regione Marche che l’INAIL hanno sviluppato ulteriori accordi con altri soggetti, sulla base delle politiche attive proprie.

La Regione Marche, il 7 novembre 2007, ha formalmente siglato con la Direzione Regionale del Lavoro una “Intesa Operativa per la salute e sicurezza ed il contrasto al lavoro irregolare nel comparto costruzioni per il biennio 2007 – 2008”, mentre per quanto riguarda l’INAIL, si rimanda alla parte relativa al “sistema Marche della prevenzione”

dell’introduzione.

Così come molto intensa è stata la produzione programmatoria, altrettanto intensa e continua è stata l’azione sul campo, sostenuta operativamente in larga misura dalle risorse umane presenti nei Servizi di Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro dell’ASUR e per alcuni aspetti di igiene industriale dai professionisti della CONTARP dell’INAIL. I risultati conseguiti, di cui di seguito si fornisce una sintetica descrizione, non sarebbero comunque stati raggiunti se non ci fosse stata una condivisione di intenti ed un impegno sul versante organizzativo e della sensibilizzazione dei lavoratori e delle aziende, da parte delle organizzazioni di rappresentanza e degli Enti bilaterali.

Volendo schematizzare, il “metodo Marche”, nella pratica attuazione dei progetti individuati nella programmazione condivisa, si è così definito nell’ultimo anno di lavoro:

x la Regione Marche ha il compito di porre attenzione al sostegno ed al coordinamento della rete dei Dipartimenti di Prevenzione dell’ASUR ed alla gestione dei rapporti istituzionali generali anche con altre istituzioni ed enti;

x l’INAIL Regionale ha il compito di sostenere la gestione dei rapporti con la bilateralità attraverso specifici protocolli d’intesa ed il coordinamento dei conseguenti tavoli tecnici INAIL – SSR – Parti Sociali, per la progettazione esecutiva e lo sviluppo delle azioni;

x le Parti Sociali, soprattutto attraverso la bilateralità, hanno in primo luogo il compito di sensibilizzare datori di lavoro e lavoratori sostenendoli nella adesione alle azioni, oltre che svolgere anche azioni tecniche in alcuni progetti ed organizzative in altri.

Essendo i programmi di prevenzione sul campo difficilmente inquadrabili in “anni solari”, così come tipicamente si usa per i reports sugli eventi avversi (andamenti di infortuni e malattie professionali) o per i dati quantitativi di attività, si riportano in sintesi le azioni che nel periodo dal 2007 ad oggi sono state svolte, o in corso di svolgimento, di maggior interesse:

1. conclusione del progetto “valutazione del rischio chimico nelle aziende” con il seminario nazionale realizzato ad Ancona da INAIL – Regione Marche ed Associazione Italiana degli Igienisti Industriali; dal percorso svolto è rimasta, come valore aggiunto, una miglior capacità di valutazione del rischio chimico da parte delle aziende del territorio con metodi condivisi con i Servizi territoriali di vigilanza dell’ASUR ed una consolidata capacità di operare in sinergia di questi ultimi con le strutture della CONTARP INAIL;

2. avanzamento del progetto regionale per la prevenzione dei rischi da movimenti ripetitivi degli arti superiori e da movimentazione manuale dei carichi con la conclusione della seconda fase di formazione avanzata volta ad insegnare corrette metodologie per la valutazione dei rischi. Al termine delle due fasi di formazione, comprensive della verifica di apprendimento, sono risultati coinvolti circa 250 operatori della prevenzione (ASUR, INAIL, RLS, RSPP, Consulenti aziendali, medici competenti);

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3. conclusione del primo manuale (la metalmeccanica) del progetto “impresa sicura”

programmato nell’ambito del comitato misto per l’artigianato e la piccola–media industria che ha visto coinvolte come strutture l’INAIL e SPSAL di Marche ed Emilia Romagna, EBAM ed EBER. Avvio della stesura del secondo manuale della stessa linea produttiva di manuali “on-line” relativo alla prevenzione dei rischi nel comparto della costruzione di imbarcazioni da diporto in vetroresina;

4. conclusione della fase operativa della ricerca, svolta dal personale dei SPSAL delle Z.T.

dell’ASUR in collaborazione con la Facoltà di Economia di Ancona – CRISS - sul ruolo ed i bisogni dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. In questo momento è in corso l’elaborazione dei dati da parte dell’Università ed è previsto, per i primissimi mesi del 2009, la presentazione dei risultati in un seminario nazionale. La ricerca campionaria, unica nel suo genere, sarà di importante supporto nelle scelte organizzative per il supporto alla figura dell’RLS ed RLST che alla luce del D.Lgs 81/08 assume una rilevanza ancor più importante di quanto già definita dal vecchio “626”;

5. consolidamento del ruolo dell’Osservatorio “Olympus” creato in collaborazione tra INAIL, Regione Marche e Facoltà di Giurisprudenza della Università di Urbino. In particolare, nel corso del 2007, questa struttura ha supportato l’ISPESL nel suo ruolo di competenza nella stesura del D.Lgs 81/08 ed ha fornito assistenza al coordinamento tecnico delle regioni e province autonome, tramite la regione Marche, nella stesura di questa legislazione. Il sito, che da subito ha raccolto una ottima accoglienza di pubblico, è visitato mediamente da circa 25.000 visitatori al mese ed ha toccato punte di 40.000;

6. sperimentazione, a partire dalla settimana europea della sicurezza dell’ottobre 2007, della organizzazione di “Giornate informative dell’RLS” costruite con la partecipazione di INAIL, Regione Marche, CGIL CISL UIL, organizzazioni di categoria dell’industria e dell’artigianato attraverso gli Enti bilaterali. Nel primo ciclo di iniziative sono stati realizzati sette incontri che hanno visto la partecipazione di oltre 500 RR.LL.SS.. Tali prime giornate sono state dedicate a sviluppare una miglior conoscenza del ruolo ed attività dell’INAIL e dei SPSAL dell’ASUR, informare sui contenuti principali della legge delega 123/07 e sui rischi da movimenti ripetitivi. Sulla base dell’ottimo gradimento della prima edizione si è da poco avviata la seconda che ha contenuti più tecnici di informazione sulla valutazione dei rischi ed il ruolo dell’RLS alla luce del D.Lgs 81/08 e di approccio metodologico alla lettura delle dinamiche infortunistiche a fini preventivi (introduzione al metodo “sbagliando si impara”);

7. prosecuzione del programma di attività formativa con i CPT dell’edilizia ed EDILART regionale e sperimentazione di due nuove iniziative: la prima in corso di svolgimento con la collaborazione della ZT 4 di Senigallia, per l’allargamento alla Polizia Municipale di un ruolo nella sorveglianza dei cantieri edili, la seconda, denominata “Solaio sicuro”, tendente ad incentivare le buone prassi in edilizia, sviluppata in particolare con i tecnici INAIL;

8. consolidamento ed unificazione del sistema informativo regionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro che ha portato, mediante decreto dirigenziale della PF Sanità Pubblica del Servizio Salute della Regione Marche, alla unificazione in un unico gruppo regionale del coordinamento dei progetti “Analisi delle Cause degli infortuni mortali e gravi”,

“Flussi informativi per la prevenzione”, “OCCAM” e, nel prossimo futuro, “MALPROF”.

L’obiettivo che si intende raggiungere è quello di creare un gruppo tecnico scientifico stabile che fornisca il supporto per la elaborazione dei dati epidemiologici a supporto di qualsiasi soggetto collettivo lo richieda ed in particolare del comitato di coordinamento ex articolo 7 D.Lgs 81/08 appena ricostituito;

9. progettazione esecutiva di una sperimentazione in area vasta nel comparto legno che sta per avere avvio nel territorio della provincia di Pesaro – Urbino. Il progetto è stato commissionato dal comitato misto nazionale INAIL - Enti bilaterali dell’artigianato,

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CONFAPI. Il progetto coinvolge tutti i soggetti istituzionali e sociali ed il protocollo d’intesa è al momento alla firma dei partners. Si svilupperà operativamente nel biennio 2008 – 2009.

LE PROSPETTIVE ALLA LUCE DEL D.LGS. 81/2008

Con molta chiarezza l’articolo 7 del D.Lgs. 81 ripone nel comitato regionale di coordinamento un ruolo di governo complessivo della materia nel nostro territorio, ma anche di programmazione di una parte significativa delle attività, in coerenza con la programmazione nazionale concordata tra Stato e Regioni nell’ambito del comitato nazionale previsto nell’articolo 5 e validata anche con le Parti Sociali attraverso la commissione consultiva permanente.

Il metodo di lavoro consolidato, già coerente nella sostanza con quello proposto, sarà di grande aiuto in questo passaggio che non dovrà comportare una diminuzione del grado di efficienza già raggiunto.

Una criticità evidente, nella prospettiva futura, sarà quello di mantenere l’equilibrio tra le risorse complessive disponibili e la risposta ai bisogni espressi che tendono a crescere in modo rapido ed in quantità superiore alla capacità di risposta del sistema; in questo senso è auspicabile che il lavoro svolto sin qui, assieme ad alcuni innovativi contenuti della nuova normativa (quali ad esempio, la spinta verso i sistemi di qualità di gestione aziendale, la previsione di sostegni economici alle imprese) possano determinare in un prossimo futuro una crescita tendenzialmente esponenziale della consapevolezza dei lavoratori, dei datori di lavoro, ma anche di tutti i professionisti che con vari ruoli fanno parte dei soggetti in causa nel migliorare i livelli di salute e sicurezza nelle aziende del nostro territorio.

Dr. Giuliano Tagliavento

Dirigente Servizio Salute Regione Marche P.F. Sanità Pubblica

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1.2 Le collaborazioni con:

1. il settore dell’Artigianato e della Piccola Impresa

Nel mese di febbraio del 2007 e' stato siglato il Protocollo d'Intesa INAIL CPRA CONFAPI Marche che ha deciso la costituzione del Comitato Misto di Coordinamento Regionale fra:

x INAIL Direzione Regionale Marche;

x CPRA/Marche (Comitato Paritetico Regionale per la Salute e Sicurezza sul lavoro dell'Artigianato di cui fanno parte CGIL, CISL, UIL, CONFARTIGIANATO, CNA, CASARTIGIANI, CLAAI);

x CONFAPI/Marche.

Il Comitato Misto ha il compito di realizzare il concorso delle Parti Sociali nella definizione, in sinergia con l'Istituto, di piani d'intervento concreti, atti alla riduzione dei rischi e degli infortuni sui luoghi di lavoro, attraverso la valorizzazione del confronto e della partecipazione.

La sottoscrizione del protocollo è sicuramente un atto molto importante poiché, attraverso la valorizzazione di forme di collaborazione, promuove, unitariamente, iniziative che contribuiscono a diffondere la cultura della prevenzione negli ambienti di lavoro ed in particolare nelle aziende di piccole dimensioni, dove purtroppo gli accadimenti infortunistici e l'andamento delle malattie professionali continuano a segnare un trend negativo.

Le aree di interesse che sono state condivise e che in parte sono già oggetto di programmi avviati sono:

x il monitoraggio dei fenomeni e l'osservatorio sulle aree emergenti e/o critiche (tipologie di lavoro - infortuni mortali - specificità di genere - giovani-extracomunitari - malattie non tabellate;

x l'informazione, anche attraverso organi e strumenti delle Parti Sociali, rivolta ai lavoratori e ai datori di lavoro;

x il miglioramento della qualità delle informazioni nell'ambito dello sviluppo del sistema informativo integrato per la prevenzione nei luoghi di lavoro, con diffusione dei flussi informativi;

x le campagne di sensibilizzazione, eventi, progetti di comunicazione, anche in collaborazione con le strutture di Patronato delle Parti Sociali;

x il sostegno alla formazione.

Il Comitato Misto ha elaborato una proposta di lavoro pluriennale con piani di attività annuali e verifiche intermedie. Sono state individuate tre aree di intervento e costituiti tre gruppi di lavoro:

x area di sostegno formativo alle figure della prevenzione sul territorio, punti di riferimento delle Parti Sociali;

x area di sostegno informativo;

x interventi informativi, formativi e di consulenza per settori produttivi.

Il primo gruppo di lavoro ha progettato le seguenti iniziative:

x organizzazione di un nuovo corso di formazione per i RLS e RLST;

x riunione annuale dei RLS e RLST, attraverso le OO.SS., datoriali e Organismi Paritetici, sia per rilanciarne il ruolo e sia per informarli e metterli in relazione con i principali soggetti pubblici del "Sistema della prevenzione";

x verificare la possibilità di organizzare corsi di formazione per RLS/RLST,datori di lavoro e lavoratori del settore legno. Un settore quest'ultimo fortemente presente nella nostra regione, con aree produttive attive nel comparto del mobile ed affini che presenta un alto rischio infortunistico.

Il secondo gruppo di lavoro ha progettato la seguente iniziativa:

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necessità della clientela e del suo grado di soddisfazione, nonché le modalità e gli strumenti più efficaci per far veicolare le informazioni dei prodotti editoriali dell'Istituto attraverso il coinvolgimento diretto dei soggetti interessati, in particolare RLS/RLST, lavoratori e datori di lavoro.

Sperimentalmente saranno analizzate le produzioni editoriali del settore legno e sarà coinvolta, attraverso incontri, riunioni, assemblee, compilazione di questionari, la realtà produttiva della zona di Pesaro Urbino.

Il terzo gruppo di lavoro ha progettato la seguente iniziativa:

x realizzare uno studio di settore per il comparto della "Cantieristica da diporto"

considerato che si tratta di un settore particolarmente rilevante ed in continua espansione nel territorio marchigiano, che tale lavorazione interessa un alto numero di mestieri ad elevata specializzazione e, soprattutto, ha una importante incidenza infortunistica.

LE PRINCIPALI INIZIATIVE

Nel corso del 2007, in attuazione del programma annuale del Comitato, sono state realizzate sette "Giornate degli RLS" che hanno avuto inizio in concomitanza con l'avvio della" Settimana Europea"dedicata alla Sicurezza (20-24 ottobre) e si sono concluse nel mese di febbraio 2008.

Le stesse hanno favorito l'incontro/confronto tra i RLS (figura fondamentale per la prevenzione e la tutela della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro) e gli altri soggetti del sistema istituzionale, quali i Servizi di Prevenzione SPSAL delle Zone Territoriali dell'ASUR, il Servizio Sanità Pubblica della Regione Marche e l'INAIL/Marche.

Hanno partecipato dando il loro contributo anche docenti dell'Università Politecnica delle Marche e dell’Università degli Studi di Urbino.

Unendo le energie delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori con quelle delle Associazioni imprenditoriali, la risposta alle iniziative e' stata molto soddisfacente, sia dal punto di vista della partecipazione, hanno aderito infatti oltre 500 RLS, sia dal punto di vista della qualità dell'intervento.

Le Parti Sociali aderenti al Comitato, pertanto, hanno già aderito alla seconda edizione (2008-2009) delle "Giornate degli RLS".

Sono in fase di attuazione altri due importanti progetti:

x "Il Progetto Legno", che vede il coinvolgimento del Comitato Misto Nazionale ed interviene in un settore altamente a rischio infortunistico e coinvolge lavoratori ed imprese del distretto del mobile di Pesaro Urbino.

x "Il Progetto Cantieristica da diporto", che ha l'obiettivo di realizzare il secondo volume multimediale della collana “Impresa sicura”, quale strumento informativo ma anche e soprattutto formativo dei RLS, dei lavoratori e dei datori lavoro, in un comparto che vede presenti nello stesso luogo diverse lavorazioni con rischi correlati tra di essi.

La battaglia agli infortuni, mortali e non, e alle malattie professionali, è una battaglia che non può che essere condotta insieme, come Parti Sociali, svolgendo ognuno il proprio ruolo, ma con l'obiettivo comune di sconfiggere questa piaga.

Siamo consapevoli che anche attraverso la diffusione del sapere, delle conoscenze, possiamo dare il nostro contributo.

Sicuramente ciò non è sufficiente ma può rappresentare un'occasione da non perdere.

Sicuramente potremo ritenerci soddisfatti solo e quando i numeri saranno uguali a zero, solo allora potremo dire di avere perso una battaglia ma di aver vinto la guerra.

Gabriella Fanesi Vice Coordinatrice

Comitato Misto di Coordinamento Marche CGIL-CISL-UIL / CGIA-CNA-CASA-CLAAI-CONFAPI

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2. il settore dell’Edilizia

Nelle Marche esiste da tempo un protocollo di collaborazione attivato dalla Regione Marche Assessorato alla Sanità ed INAIL Regionale che segue da vicino i problemi della salute nei luoghi di lavoro. Da tre anni è stato avviato, all’interno di quel protocollo, anche un tavolo specifico per la sicurezza nei cantieri, nel quale sono state coinvolte le Parti Sociali, nello specifico gli Enti Paritetici, presenti nel territorio regionale, di emanazione contrattuale. Alla data attuale ha sottoscritto il protocollo anche la struttura della Direzione Regionale del Lavoro.

Gli Enti Paritetici coinvolti sono i Comitati Paritetici Territoriali ed Enti Scuola Edili che si occupano di sicurezza, costituiti dalle Associazioni datoriali aderenti rispettivamente a Confindustria e alle Associazione Artigiane, unitamente alle Organizzazione Sindacali del settore di FILLEA CGIL – FILCA CISL e FENEAL UIL.

Obiettivo del gruppo di lavoro, così individuato, è quello di elaborare azioni utili e garantire sinergie per attività finalizzate a ridurre i rischi nei luoghi di lavoro del settore edile, promuovendo iniziative formative/informative, di consulenza e più in generale di diffusione della cultura della sicurezza a tutto i livelli.

Come Enti Paritetici, esprimiamo una soddisfazione del lavoro sin qui attivato e il giudizio non può che essere positivo. Il fatto poi che gli enti coinvolti, privati e pubblici, che operano con responsabilità diverse nel territorio, grazie a questo tavolo possano mettere insieme le rispettive esperienze, è da ritenersi estremamente utile per garantire un utilizzo mirato e più efficace delle risorse fruibili, ma soprattutto per la crescita della consapevolezza di ognuno dei partecipanti di poter dare un contributo serio per ridurre gli infortuni.

A questo proposito sono significativi i dati presenti nella relazione annuale dell’INAIL Regionale, in cui si è riscontrata una riduzione importante degli incidenti nel settore edile delle Marche: da 4.050 nel 2006 a 3.607 nel 2007; ci piace pensare che al raggiungimento di questo risultato abbia contribuito la stessa attività del tavolo.

Volendo brevemente tentare di riassumere i progetti messi in campo durante questo ultimo anno dovremo sicuramente menzionare:

1) corsi per addetti e preposti al montaggio, smontaggio e trasformazione ponteggi;

2) corso per vigili urbani;

3) corsi di lingua italiana per stranieri specifici per il settore;

4) convegno di lavoro;

5) progetto di utilizzo di un veicolo attrezzato (camper) per interventi formativi nel territorio;

6) azioni di formazione e consulenza per le grandi opere, sia quelle già attivate della Terza Corsia dell’Autostrada e la Quadrilatero per la Provincia di Macerata e Ancona, sia quelle di prossima partenza, che nel complesso si distribuiranno su tutto il territorio regionale interessandolo per oltre 10 anni, con realizzazioni di opere importanti;

7) gruppo di lavoro per definire delle buone prassi per le operazioni di posa in sicurezza dei solai.

DESCRIZIONE DEI PROGETTI

1) Una delle cause più comuni di incidenti nel settore sono le cadute dall’alto, che rappresentano il 37 % degli infortuni totali. Da questo punto di vista, come Enti Paritetici l’aver realizzato corsi di formazione per il montaggio, smontaggio e trasformazione ponteggi, è stato un risultato molto importante e sul quale sono state investite molte risorse, basti pensare che dal 2006 abbiamo realizzato 210 corsi in autofinanziamento, a cui si aggiungono dieci col finanziamento dell’INAIL Regionale e dieci con il finanziamento della Regione, tutto ciò non è stato sicuramente un fatto

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marginale. Ogni corso ha visto la partecipazione di 30 persone, tra datori di lavoro e dipendenti sono state formate oltre 7000 persone, un percentuale significativa degli addetti del settore presenti nelle Marche, così com’è importante sottolineare che la gestione dei corsi della durata di 32 ore ciascuno, fatto durante l’orario di lavoro, è stata definita di concerto nel tavolo di confronto, ivi compresa la scelta dei docenti che sono stati individuati soprattutto fra gli stessi Ispettori delle Zone Territoriali dell’ASUR Marche.

2) Nella discussione del gruppo è emersa l’esigenza di coinvolgere nel circuito della formazione alla sicurezza anche la figura del Vigile Urbano. Da qui è nata l’idea di realizzare un progetto formativo rivolto a queste figure, sentiti anche i rappresentanti dell’Anci Regionale, in quanto anche il ruolo dello stesso vigile, nella sua specificità, è importante per le funzioni che svolge nel settore edile e la formazione rappresenta un tassello ulteriore per fornire precise conoscenze legate all’antinfortunistica. Si parte con un corso sperimentale presumibilmente nel Comune di Senigallia, ma l’intenzione è quella di estendere l’iniziativa su tutto il territorio, o comunque verso quei Comuni che ne siano interessati.

3) Da una analisi della divisione degli addetti nel settore edile risulta che la presenza della manodopera straniera rispettivamente nei due sistemi di Casse Edile, ANCE e ARTIGIANATO e Piccola Impresa, ha raggiunto ormai il 30 % circa dell’intera forza lavoro, con una maggioranza delle popolazioni dell’Est Europeo, segnaliamo inoltre, da dati in nostro possesso, che iniziano ad essere presenti molte nuove imprese aperte da immigrati. Esistono difficoltà legate agli insediamenti per le carenza di alloggi, all’inserimento nel settore e al fornire adeguata formazione soprattutto per problemi di lingua. Il problema linguistico ogni singolo Ente del tavolo regionale lo ha già iniziato ad affrontare con pubblicazioni plurilingue specifiche sulla sicurezza e con le relative traduzioni delle Leggi in materia di prevenzione, ma occorre insistere soprattutto sulla formazione continua. Nell’esigenza di dare una risposta ancora più puntuale si è deciso, quindi, di sperimentare un corso specifico di lingua italiana, da realizzarsi nel territorio di Ancona, con riferimento principale ai termini usati in edilizia relativi agli attrezzi e alle macchine in uso comune,. Se le aziende e i lavoratori coinvolti, saranno presenti in numero significativo si potrà poi allargare tale esperimento anche alle altre Province delle Marche.

4) Il convegno organizzato il giorno 24 ottobre 2007, come era nelle nostre intenzioni, è stato un importante appuntamento per iniziare un confronto tra chi opera nel settore.

Per la discussione che si è avuta nel merito dei problemi, siamo convinti che nel futuro questa collaborazione tra gli addetti può portare a risultati importanti per ridurre gli infortuni.

5) L’idea di avere a disposizione un mezzo per effettuare direttamente sui luoghi di lavoro la formazione/informazione ai lavoratori, è nata dalla necessità di essere il più possibile vicino ai luoghi di produzione dove cioè avvengono gli infortuni ed essendo i cantieri per loro stessa definizione mobili, un mezzo ci è sembrato lo strumento più idoneo. Oltretutto riteniamo importante questa scelta in considerazione delle grandi opere in realizzazione o in fase di partenza che si estenderanno per tutto il territorio regionale.

6) Oggetto delle ultime riunioni del tavolo sono state le grandi opere e in particolar modo come garantire una attività formativa adeguata alla grande mole di lavorazioni che prenderanno avvio. Per i lavori e la tipologia di grandi opere che si andranno a realizzare esistono infatti tutta una serie di fattori dovuti all’andamento dei cantieri, alla presenza negli stessi dei lavoratori (stimata in oltre 1000 persone), ai tempi di esecuzione dei vari manufatti ecc., che debbono essere tutti tenuti nelle dovute considerazioni. Il progetto formativo quindi, prendendo anche ad esempio quanto già

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fatto in altre parti di Italia, dovrebbe vedere la realizzazione di protocolli di intesa con le società mandatarie e quante realizzeranno le opere previste, andando a definire un programma formativo da realizzarsi all’interno dei cantieri, soprattutto per le fasi lavorative più impegnative come gallerie, viadotti, ecc. E’ opportuno sottolineare che svolgere tale attività è sicuramente un impegno gravoso, riteniamo comunque necessario andarlo a realizzare, con l’obiettivo di garantire ai lavoratori presenti tutta l’assistenza possibile per quanto riguarda le nostre competenze legate alla sicurezza.

7) Questo aspetto nella discussione è scaturito a seguito della esigenza di codificare corrette procedure e buone prassi nelle fasi lavorative di posa dei solai che riducano al minimo le operazione a rischi. L’attività del gruppo di lavoro è a buon punto, è terminata infatti la parte preparatoria di selezione del materiale già esistente sull’argomento, si dovrà passare ora alla parte pratica, da farsi presso la sede della Scuola Edile di Pesaro (decisione assunta unitariamente), tutto il lavoro sarà finalizzato a realizzare una pubblicazione da distribuire agli addetti al settore.

Siamo convinti che si siano solo gettate le basi per un lavoro proficuo per i prossimi anni, sicuramente c’è ancora molto da fare, i problemi legati alla sicurezza nascono dal lavoro quotidiano e per questo è intenzione di noi tutti di non abbassare i livelli di attenzione e di impegno in questa direzione.

Per i CPT

di Ancona, Ascoli Piceno,

Macerata e Pesaro Per l’Edilart/Marche Pierfrancesco Giorgi Claudio Aquili

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3. il settore dell’Industria

Confindustria Marche è convinta che la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori misurino il grado di civiltà di un Paese e, nel nostro piccolo, di una regione.

Io personalmente sono convinto che in materia di sicurezza non si faccia mai abbastanza, nel senso che innovazione e miglioramenti sono sempre possibili e a noi spetta fare tutto quanto è in nostro potere.

Vorrei sottolineare anche in questa occasione l’impegno profuso da sempre da parte di tutto il sistema industriale attraverso molteplici iniziative che contribuiscono alla diffusione di una cultura della sicurezza e che si pongono l’obiettivo di interloquire con imprese, sindacati ed Istituzioni al fine di centrare al massimo l’obiettivo.

Proprio su questo solco abbiamo intrapreso anche a livello regionale un percorso di più intensa e più ampia relazione con i soggetti istituzionali che sono impegnati nel campo della sicurezza.

Il principale risultato, ad oggi, di questo obiettivo, è la sottoscrizione con l’INAIL regionale di un Protocollo d’Intesa finalizzato al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro.

E’ questa un’iniziativa di cui andiamo particolarmente fieri per varie ragioni. In primo luogo inaugura una collaborazione a livello regionale con uno dei più importanti soggetti impegnati nel campo della prevenzione, l’INAIL.

Ci fa piacere, inoltre, perché è un accordo siglato a livello regionale con ricadute su tutto il territorio marchigiano, pur preservando le esigenze delle singole specificità locali, e che si porrà in modo sinergico con le iniziative delle Associazioni Territoriali, fungendo da supporto e valore aggiunto.

Il Protocollo in particolare pone:

x l’interesse verso attività di informazione/formazione volta a diffondere la cultura della prevenzione e della sicurezza sui luoghi di lavoro;

x l’attenzione verso sistemi avanzati di gestione della sicurezza che serve a creare una cultura imprenditoriale verso la prevenzione e la conseguente riduzione dei rischi sui luoghi di lavoro;

x la possibilità concreta di coprogettare modelli organizzativi esimenti dai rischi da reato, di cui al D.Lgs. n. 231/01;

Il Protocollo vede, dunque, la sicurezza sui luoghi di lavoro nella centralità della vita dell’azienda in modo proattivo e sottolinea l’attenzione verso sistemi avanzati di gestione della sicurezza in modo di creare una cultura imprenditoriale verso la prevenzione e la riduzione dei rischi sui luoghi di lavoro.

Crediamo fermamente che l’INAIL possa essere un partner ideale anche per il futuro al fine di sviluppare numerose iniziative in termini di attività informativa, di linee guida e di attività tese al miglioramento generale della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Abbiamo avviato un percorso di instaurazione di nuovi modi, sistemi e rapporti interistituzionali che stanno funzionando e che quindi vanno ulteriormente utilizzati e migliorati sempre.

Siamo convinti che la strada intrapresa sia quella corretta.

Senza manifestazioni retoriche e senza proclami ufficiali, dobbiamo ora concentrarci su attività, innovazione e risultati, come è nella nostra cultura di imprenditori.

Il PRESIDENTE di CONFINDUSTRIA MARCHE Dr. Federico Vitali

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4. il mondo della Scuola

Come è noto, la Scuola è chiamata a svolgere un impegnativo ruolo di cerniera tra gli studenti e la società nel suo complesso.

Pertanto moltissime sono gli ambiti nei quali l’Istituzione è chiamata ad intervenire.

Tra queste sicuramente viene considerata rilevante l’attività educativa relativa alla tutela della sicurezza e salute negli ambienti di vita, di studio e di lavoro.

In tal senso le attività e le azioni promosse dalla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale in tema di sicurezza sono state svolte con l’obiettivo primario di promuovere e sostenere lo sviluppo e la diffusione della cultura della prevenzione attraverso una attività educativa indirizzata prioritariamente ai giovani cittadini e lavoratori di domani.

E’, infatti, compito prioritario della Scuola sviluppare sempre più capillarmente la cultura della prevenzione nella sua più ampia accezione.

Quanto affermato è particolarmente rilevante per gli Istituti Tecnici e Professionali al fine di incentivare, anche attraverso azioni pratiche e laboratoriali, l’apprendimento di competenze e abilità necessarie per un inserimento coerente e proficuo dei giovani nel mondo del lavoro.

Non a caso, questa è l’ottica che ha spinto da ultimo il legislatore del T.U. sulla sicurezza (decreto legislativo 81/2008) ad inserire la Scuola tra i soggetti cui rivolgere prioritariamente azioni di promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

A tale proposito sono state intraprese dall’Ufficio Scolastico Regionale collaborazioni interistituzionali promosse all’interno del più ampio progetto “Le Marche: una regione laboratorio”; partner privilegiato è stato l’INAIL, ente con il quale l’Ufficio Scolastico Regionale ha condiviso la necessità di realizzare una rete di conoscenze e competenze che contribuisca al potenziamento del ruolo della Scuola nella preparazione culturale e professionale delle future generazioni di imprenditori, dirigenti e lavoratori.

L’INAIL, infatti, si è reso disponibile, in coerenza con il proprio ruolo e la propria mission aziendale, ad offrire al mondo della Scuola marchigiana una preziosa collaborazione sia per promuovere sul territorio iniziative mirate in materia di salute e sicurezza nei luoghi di vita, di studio e di lavoro e sia per favorire un superamento delle distanze tra scuola e mondo del lavoro.

Conseguentemente in data 29 aprile 2007 è stato siglato il Protocollo di intesa INAIL e Ufficio Scolastico Regionale.

Progetti rilevanti in attuazione del citato Protocollo sono:

x un corso di formazione per gli studenti (conoscenza e divulgazione delle varie figure previste dalla normativa vigente) in fase di realizzazione nel biennio 2007/08 – 2008/09 x Corsi di formazione per tutti i soggetti, previsti dalla normativa

x Diffusione di un gioco didattico destinato agli alunni delle classi I-I-III della scuola primaria.

BREVE RIASSUNTO DEI PROGETTI

In prospettiva, al fine di dare sempre maggiore e più ampia attuazione ai contenuti del Protocollo, con l’obiettivo di divulgare tra gli studenti la cultura della salute e sicurezza degli ambienti di vita, di studio e di lavoro si vorrebbe implementare:

x il rafforzamento delle attività poste in essere all’interno del progetto: “La cultura della sicurezza: informare, formare e verificare” che coinvolge già otto Istituti della regione

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Istituti che hanno già svolto la formazione

Istituti che svolgeranno la formazione nell’ anno

scolastico 2008/09 ITA Cecchi - PS ITI Volterra – (AN) ITI Merloni – Fabriano

(AN) IIS Pieralisi Jesi

ITA Garibaldi (MC) IPSIA Benelli (PS) Istituti che hanno

aderito al progetto

ISA Licini (AP) IPSIA Ricci (Fermo)

x la diffusione delle best practices operate dagli Istituti di ogni ordine e grado della regione

x

IL VICE DIRETTORE GENERALE Dr. Fulvio Izzo

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5. Università di Urbino – Olympus

Sottoscrivendo il 16 gennaio 2006 un’apposita convenzione, Regione Marche, Direzione Regionale INAIL delle Marche e Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” hanno istituito presso la Facoltà di Giurisprudenza di quest’ultima l’Osservatorio Olympus, finalizzato ad effettuare un monitoraggio permanente sull’evoluzione della produzione legislativa (comunitaria, nazionale e regionale) e dell’elaborazione giurisprudenziale (di legittimità e di merito) in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Olympus mira, da un lato, a supportare l’attività di ricerca scientifica e didattica universitaria e post-universitaria e, dall’altro lato, a coadiuvare le attività di tutti coloro che, a vario titolo, si occupano di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro: istituzioni, enti pubblici e privati, Parti Sociali, ordini professionali, singoli operatori. Nato da un’iniziativa comune di soggetti istituzionali diversi e con competenze differenti, Olympus si pone geneticamente come luogo ideale ed aperto di incontro e di confronto fra professionalità e sensibilità culturali di varia provenienza.

Grazie al convinto e concreto sostegno offerto dalla Regione Marche e dalla Direzione Regionale INAIL delle Marche, Olympus ha potuto iniziare a realizzare fin dalla sua istituzione i propri scopi. A cominciare dalla creazione di un apposito sito internet che ha in breve attirato l’attenzione di un numero davvero considerevole di operatori a livello nazionale. Il sito di Olympus, predisposto nell’ambito del sistema informatico dell’Università di Urbino “Carlo Bo” (www.uniurb.it/olympus) è aperto – in una logica di servizio pubblico – alla consultazione gratuita di chiunque abbia interesse per la materia:

soggetti istituzionalmente e territorialmente preposti all’applicazione della normativa in tema di sicurezza del lavoro ed al controllo sulla sua osservanza, ricercatori, studenti, operatori del diritto, pubbliche amministrazioni, imprese e professionisti, associazioni sindacali e datoriali, singoli lavoratori. Il sito contiene apposite banche dati in costante aggiornamento sia per quanto concerne le fonti legislative e regolamentari (comunitarie e nazionali) sia per quanto attiene alle principali sentenze della giurisprudenza. Tutti i materiali pubblicati sono tra loro “intrecciati” grazie ad un efficace sistema di link che, in tempo reale, consente ad esempio, mentre si sta leggendo il testo di una sentenza, di

“aprire” e consultare la norma di legge che vi è richiamata. La ricerca è inoltre agevolata da indici tematici che permettono di rintracciare tutti i documenti che si riferiscono ad una determinata materia.

Oltre alle banche dati, il sito di Olympus propone newsletter periodiche su tematiche di attualità che assicurano un aggiornamento sulla produzione normativa e giurisprudenziale esistente, unitamente ad una sistemazione ragionata del materiale bibliografico e documentale disponibile al riguardo.

Trattandosi di un Osservatorio, non potevano mancare, collocate in un’apposita sezione, le analisi dottrinali e le opinioni di autorevoli esperti della materia. Tale sezione è destinata ad essere ampliata sia dal punto di vista quantitativo sia da quello qualitativo, facendo sì che il sito, per questa parte, assuma sempre di più la fisionomia di una vera e propria rivista scientifica elettronica sul diritto della sicurezza del lavoro. Tra le iniziative ritenute utili a tal fine si segnala, da un lato, la creazione di un forum aperto ad una serie di studiosi ed esperti di riconosciuta competenza a livello nazionale ai quali verrà chiesto di offrire contributi di riflessione su tematiche di attualità e, da un altro lato, la istituzione, nell’ambito della sezione sulle opinioni e ricerche, di un’apposita sotto-sezione dedicata alla raccolta, alla sistemazione e soprattutto al commento delle decisioni emesse dalla Commissione per gli interpelli di cui all’art. 12 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81.

È evidente come la recente emanazione di questo provvedimento (comunemente, anche se impropriamente, denominato testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) costituisca un’occasione imperdibile per Olympus per incrementare la propria attività di osservazione e ricerca. Trattandosi di una normativa che, per un verso innova e, per un

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