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Nient'altro che la verità

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Academic year: 2021

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Presentazione del volume Giancarlo Caselli

Nient'altro che la verità

Piemme, Milano novembre 2015 (pagg.266)

Presentazione tratta da http://www.edizpiemme.it/

A Palermo abitava in un bunker. Una vita sotto scorta fin dal 1974, quando da protagonista della lotta al terrorismo rosso si trovò sotto il peso di preoccupanti minacce. Una moglie corag- giosa e due figli costretti fin da piccoli a crescere in compagnia di uomini in armi. Almeno quat- tro i tentativi di attentato subìti e sventati per un soffio.

Gian Carlo Caselli, il magistrato più scomodo d’Italia, rievoca le tappe fondamentali, i valori, gli amici e i nemici che hanno segnato la sua avventura umana e professionale. Non è fiction. È la storia vera di un “uomo di legge” che ha dedicato la propria vita alla giustizia, pur consapevole dei limiti delle norme. Una storia raccontata per la prima volta senza reticenze, senza tralascia- re i dettagli più inquietanti: misteri, calunnie, colpi bassi, depistaggi.

Il viaggio nei ricordi diventa occasione per una riflessione sferzante sull’attualità del nostro Paese, sugli intrecci fra mafia, economia e politica, con particolari inediti sulle recenti scottanti inchieste svolte sulla ’ndrangheta nel Nord d’Italia.

Un viaggio che non dimentica le radici familiari e culturali, la fede religiosa e la laicità sempre coltivate, insieme a quella passione per il senso ultimo della legge: la difesa del debole, affin- ché chi è diseguale possa sempre crescere in eguaglianza rispetto agli altri.

Giancarlo Caselli

Gian Carlo Caselli è nato ad Alessandria il 9 maggio 1939. Ha cominciato la sua carriera in ma- gistratura a Torino, come giudice istruttore impegnato in indagini sul terrorismo, in particolare sulle Brigate rosse. Dal 1986 al 1990 è stato membro del Consiglio superiore della magistratu- ra. Ha diretto la procura di Palermo dal 1993 al 1999, dalla cattura di Totò Riina ai grandi pro- cessi su mafia e politica. Dal 1999 al 2001 ha diretto il Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) e in seguito è stato il rappresentante italiano presso Eurojust. Dopo aver rico- perto il ruolo di procuratore generale presso la Corte d’appello di Torino, il 30 aprile 2008 viene nominato procuratore capo. Ha lasciato la magistratura nel dicembre 2013.

Ha pubblicato vari saggi. I più recenti sono stati bestseller in libreria: Le due guerre. Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia e Assalto alla giustizia (entrambi con la collabo- razione di Stefano Caselli, Melampo, 2009 e 2011); Di sana e robusta Costituzione. Intervista di Carlo Alberto Dalla Chiesa, con Oscar Luigi Scalfaro (Add editore, 2010); Vent’anni contro.

Dall’eredità di Falcone e Borsellino alla “trattativa”, con Antonio Ingroia e Maurizio De Luca (Laterza, 2013).

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