La VOCE del VOLONTARIO
PERIODICO A CURA DEI VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE BALVANO
Dicembre 2020 N°9EDITORIALE
Care le rici e cari le ori, negli ul mi mesi la Protezione Civile Balvano ha deciso di prendere parte ad alcuni corsi organizza dal CSV Basilicata (Centro Servizio Volontariato) che hanno portato l'Associazione a crescere nel campo delle proprie competenze per poter essere più u li ai propri ci adini. Ma questo non è bastato ai nostri volontari... Infa , per ampliare le proprie conoscenze e per fornire a tu informazioni più corre e e de agliate sulle situazioni di emergenza, l'asscociazione ha preso parte alla campagna "Io Non Rischio", data la situazione sismica e la storia del nostro territorio. La manifestazione, tenutasi l'11 O obre 2020, ha generato molto entusiasmo tra i volontari e per questo mo vo abbiamo deciso di parlarvene in uno dei nostri ar coli. Lo stesso entusiasmo possiamo trovarlo tra gli organizzatori e i partecipan del
"Wake Up". Il centro es vo, tenutosi per tu o il mese di Agosto, ha fa o si che i ragazzi di Balvano vivessero esperienze diverse da quelle fa e tu i giorni. Alla conclusione dell'a vità i volontari hanno chiesto di scrivere alcuni pensieri/
cri che sul centro es vo. Leggendo cosa i ragazzi hanno scri o, ci si è resi conto di quanto i ragazzi si siano diver e abbiano imparato da questa esperienza in cui c'è stata una collaborazione da parte di tu e senza dis nzioni di età,
"ruolo" durante il centro es vo, genere ecc...
Come sappiamo, a volte si tende a non far fare delle a vità ad un bambino perchè maschie o o perchè femminuccia. In questa edizione tra eremo un tema molto delicato e con tante sfumature che abbiamo voluto so oporre all'a enta le ura dei nostri le ori. Sperando che gli argomen tra a vi piacciano e vi interessino "La Voce del Volontario" vi augura una buona le ura!!
Mario Simone
FORMAZIONE E VOLONTARIATO:
BINOMIO INSCINDIBILE
IO NON RISCHIO
CENTRO ESTIVO "WAKE UP" 2020
LA SEGREGAZIONE DI GENERE
FORMAZIONE E VOLONTARIATO: BINOMIO INSCINDIBILE
Negli ul mi anni sicuramente ognuno di noi avrà sen to parlare di “Formazione”. Ma cosa è realmente? Deriva dal la no
“forma o ‐onis”, ovvero il “dare forma ad un ogge o”, “plasmare”
e nel senso più figurato
“educare”, pertanto indica l’insieme delle conoscenze e della cultura acquisite in un determinato se ore specifico.
Questo conce o fondamentale è stato divulgato e diffuso in qualsiasi ambiente, da quello personale a quello scolas co, da quello lavora vo a quello universitario, fino ad arrivare per sino nel mondo del Volontariato.
Sicuramente vi starerete chiedendo quale è il legame tra la Formazione e il Volontariato.
Semplice! Formazione, informazione e addestramento sono i pun fermi irrinunciabili per chiunque desidera me ersi a disposizione della colle vità diventando volontario di Protezione Civile. Solo la conoscenza del proprio ruolo perme e di poter aiutare gli altri.
Questo risulta essere di notevole importanza proprio perché la Protezione Civile è un insieme di forze diverse che operano in sinergia, ed è importante che ogni volontario sappia operare in maniera efficace, efficiente e sicura. Per questo mo vo, la Protezione Civile di Balvano, in
linea con quanto de o sopra, a par re da O obre 2019 fino a Novembre 2020, prima con corsi in presenza e poi, visto le misure an ‐contagio per Covid‐19, con dida ca a distanza, ha seguito i seguen corsi di formazione:
‐ Impariamo a stare insieme: il gruppo e le sue dinamiche (15 ore)
‐ La comunicazione interpersonale (15 ore)
‐ La comunicazione digitale (9 ore)
‐ Conoscere la disabilità (12 ore)
‐ Come ges re la disabilità nelle situazioni di emergenza (4 ore)
‐ Con nuare ad educare ai tempi del Coronavirus (2 ore)
‐ Sicurezza e Terzo Se ore nella fase 2 dell’emergenza covid‐19 (3 ore)
‐ Fundraising E Crowfunding (18 ore)
Ques corsi si sono svol con metodo altamente intera vo.
Infa i docen , ai quali va fa o un plauso per tu e le difficoltà che stanno vivendo per la dida ca a distanza, avvalendosi di ques onari e simulazioni,
hanno coinvolto i partecipan , sollecitato l’interesse e favorito la discussione su casi pra ci provenien dalla loro esperienza, perme endo così di ada are i contenu del corso alle esigenze degli stessi partecipan . Tu ques corsi sono sta eroga dal CSV Basilicata, al quale va il nostro ringraziamento per aver dato la possibilità ai nostri volontari di poter partecipare e per il prezioso lavoro che quo dianamente fa per la crescita del mondo associa vo.
Ma in par colar modo vogliamo ringraziare Felicia D’Anna, Responsabile della Formazione del CSV Basilicata, per averci accompagnato in questa strada con i suoi fondamentali consigli e per la quale noi nutriamo profonda s ma. La nostra
Associazione ri ene
indispensabile il ruolo della formazione ed è pertanto che partecipa a vamente a tu i proge forma vi. Il consiglio che possiamo dare? Mai porre limi alla nostra conoscenza in qualsiasi ambito, perché solo così possiamo fare le cose nel miglior modo possibile, infa
“Lo studio è come la luce che
illumina la tenebra
dell’ignoranza, e la conoscenza che ne risulta è il supremo possesso, perché non potrà esserci tolto neanche dal più abile dei ladri. Lo studio è l’arma che elimina quel nemico che è l’ignoranza. È anche il miglior amico che ci guida a raverso tu i nostri momen difficili.”
Alfonso Simone
Foto sca ata a Dicembre 2019 durante uno dei corsi di formazione
IO NON RISCHIO
“Io Non Rischio” è una campagna di informazione nazionale sulle buone pra che di Protezione Civile, ovvero sugli a eggiamen da avere in situazione di emergenza. L’Italia è un paese molto esposto a rischi naturali (terremo , alluvioni, maremo , eruzioni vulcaniche) che spesso non possono essere previs e che non possono essere elimina dalla nostra quo dianità. Il modo migliore di difendersi da ques rischi è conoscere il problema, essere consapevoli delle possibili conseguenze e ado are alcuni semplici accorgimen . “Io Non Rischio”, oltre ad essere il nome e lo slogan della campagna, è
anche un proposito,
un’esortazione che viene fa a ai ci adini, che va presa alla le era. La Campagna nasce per far si che il ci adino parli con qualcuno che sia capace di raccontargli tu o quello che c’è da sapere sui vari rischi naturali per poter ridurre il rischio individuale. Chi sono queste persone? I volontari di
Protezione Civile che ogni anno vengono forma , da altri volontari formatori, su queste tema che per poterle comunicare ai ci adini nelle piazze di tu a Italia in una data prestabilita dal Dipar mento Nazionale. Si è deciso di individuare un gruppo stabile di formatori mo va , disponibili a fare una formazione più approfondita (Volontari Formatori) e che – suddivisi a gruppi di due o di tre su base territoriale – hanno il compito di organizzare la formazione a cascata con i volontari delle diverse organizzazioni di volontariato che partecipano alla
campagna (Volontari
Comunicatori). Una volta conclusa la fase forma va, vengono organizzate delle giornate in cui viene fa o un ripasso ai volontari comunicatori.
Dopodiché, tu i volontari sono forma e pron ad incontrare i ci adini. Diciamo incontrare, e non informare, per porre l’accento sulla filosofia su cui si fonda la campagna. I volontari non fanno volan naggio. Non si limitano a lasciare il materiale informa vo alle persone, ma si fermano a parlare con loro, illustrano il problema, in qualche modo lo raccontano e rimangono a disposizione per eventuali domande e chiarimen .
Quest’anno la Protezione Civile Balvano ha partecipato al bando della campagna “Io Non Rischio”
ed è riuscita a prendervi parte.
La Campagna ha avuto luogo il
11 O obre 2020 in una manifestazione totalmente digitale. Infa Io Non Rischio ha dovuto far fronte all’emergenza pandemica in corso cercando di portare al minimo indispensabile i conta tra persone e, al posto della “piazza fisica”, si è dovuto ricorrere alle pagine social delle varie associazioni di volontariato, per organizzare la “piazza virtuale”.
Ogni associazione ha dovuto
tra are in maniera
più approfondita il “rischio” che più riguardava il proprio territorio. La nostra associazione, ovviamente, ha dovuto esporre problemi, conseguenze e buone pra che di Protezione Civile riguardan il rischio sismico, data la nostra storia. I volontari comunicatori hanno dovuto cercare le informazioni rela ve al nostro territorio, studiarle, me erle insieme per poi produrre il materiale per il giorno della campagna. Sono sta quindici giorni molto impegna vi in cui i nostri volontari hanno prodo o video, interviste ed altro materiale in cui si tra a della situazione sismica del nostro territorio, del tempo di ritorno e i danni provoca dai vari terremo e, sopra u o, dell’importanza di giornate e di
manifestazioni come quella di “Io Non Rischio”. Il programma reda o dai nostri volontari era molto vasto e prevedeva ogni ora la pubblicazione sui social. L’11 O obre l’Associazione ha aperto la campagna alle 9:00 con una dire a dalla sede della Protezione Civile Balvano per i salu iniziali e per un intervento del sindaco Costan no Di Carlo.
In seguito sono sta pubblica i salu da parte del Capo di Dipar mento Nazionale della Protezione Civile, Angelo Borrelli, i salu del Capo di Dipar mento Regionale della Protezione Civile Basilicata, Guido Loperte, e alcuni video prepara dai nostri volontari.
Tra ques ul mi possiamo trovare:
‐ Video informa vi su Terremoto e Maremoto: i volontari
espongono ai ci adini rischi, conseguenze e alcuni
a eggiamen da ado are in situazioni di emergenza;
‐ Linea del Tempo: una vera e propria linea del tempo degli even sismici che hanno segnato il nostro territorio;
‐ Interviste a Mario Trufelli e Domenico Lavanga: il primo giornalista a dare la
comunicazione della situazione catastrofica di Balvano nel 1980 e uno dei primi tecnici Rai ad arrivare sul posto raccontano l’esperienza e le emozioni che hanno provato in
quel momento;
‐ Intervista doppia al sindaco del 1980, Ezio Di Carlo, e
all’a uale sindaco di Balvano, Costan no Di Carlo;
‐ Trekking Urbano: tappe in cui i volontari parlano dei luoghi simbolo del terremoto del 1980.
La Campagna si è conclusa alle
18 con una dire a
dall’Associazione per ringraziare e salutare tu coloro che hanno seguito i nostri volontari durante tu a la giornata. Io Non Rischio ha generato molto entusiasmo tra i volontari della Protezione Civile Balvano che hanno dedicato il loro tempo ad una manifestazione in cui credono fermamente. La Protezione Civile Balvano, infa , crede che queste giornate informa ve possano ridurre il rischio individuale in quanto soltanto conoscendo come muoversi in caso di emergenza si possono evitare conseguenze come quelle avute durante il terremoto dell’Irpinia del 1980, durante il terremoto
dell’Aquila del 2009, durante il terremoto del Centro‐Italia del 2016. Il lavoro, i sacrifici, l’impegno dell’Associazione è stato ripagato dai commen di tu i followers che hanno seguito le dire e e i post durante tu a la giornata, e viene ripagato ogni volta in cui uno dei nostri ci adini applica le buone pra che di Protezione Civile di cui tra ano ogni anno migliaia di volontari in tu a Italia.
Mario Simone
CENTRO ESTIVO "WAKE UP" 2020
“Quando c'è condivisione è tu o più bello. Grazie per aver dato ad ognuno di noi ragazzi l'opportunità di stare in gruppo, di riscoprirci e di consolidare l'amicizia.”
Questa è la frase che mi ha più colpito e che riassume al meglio quello che è stato il centro es vo di quest'anno. Ma ci sono tan altri commen ,pensieri belli e posi vi che fanno capire che è stato fa o uno straordinario lavoro nonostante il momento in cui ci trovavamo e ci troviamo tu 'ora e tu e le misure an ‐covid da rispe are.
WakeUp 2020 si è svolto nella sede della protezione civile di Balvano durante il mese di Agosto. Gli organizzatori hanno pensato di far svolgere ai ragazzi giochi di squadra, escursioni e altre a vità che potessero interessare tu in modo uguale pur non avendo la stessa età.
Sono sta divisi in 4 gruppi denomina dai ragazzi stessi (Magma,Atle co al bar, The Lions e Senza nome) e in aggiunta anche la realizzazione dei loghi. All'inizio tra i partecipan c'era os lità, paura, vergogna ma poi è uscito fuori lo spirito di una vera squadra, la voglia di stare insieme e di diver rsi, di disconne ere il cervello dal mondo dei social e dare una svolta a quell'ul mo mese di vacanza.
Come escursione i ragazzi sono sta porta sul monte rotonda.
“E' stato fa coso, intenso ma bello.” Questo è quello che hanno de o dopo aver “scalato”. Il monte è stato raggiunto in parte in macchina ed in parte a piedi. E' stato proprio lì che è uscito fuori da ognuno di loro oltre allo spirito di squadra, l'unione e l'aiuto reciproco .
Grazie a quest'escursione e ad alcuni giochi come la caccia al tesoro nel paese che consisteva nel risalire ad un determinato posto tramite una foto di un par colare, i ragazzi hanno scoperto luoghi nuovi che non conoscevano e che mai pensavano esistessero.
Ad ogni squadra per ogni gioco o a vità svolta venivano assegna dei pun in modo tale da poter proclamare quella vincente.
Sì,c'è stata una squadra che ha o enuto più pun e che in teoria è la squadra vincente ma al centro es vo di Balvano 2020 hanno vinto tu , dagli organizzatori ad ogni singolo partecipante.
Nica Simone
GLI STEMMI DELLE 4 SQUADRE PARTECIPANTI AL CENTRO ESTIVO
La segregazione di genere descrive la separazione tra i bambini e le bambine in funzione del genere.
E’ definita anche “gender apartheid”, so ntendendo una forma di discriminazione sessuale. Le differenze tra maschio e femmina esistono e alcune di esse sono innate, connotate nel nostro sostrato biologico. L’enfasi sulle differenze è importante per il sano sviluppo del bambino, in quanto i bambini piccoli hanno bisogno di comprendere la realtà in modo semplice, binario.
E’ fondamentale anche che i bambini interagiscano con disinvoltura con i bambini del proprio sesso, in quanto il gruppo di appartenenza è e sarà sempre una risorsa.
La segregazione di genere è un fa o naturale, is n vo per i bambini: sono loro i primi a determinarla. Secondo evidenze perce ve, già a 3 mesi le bambine e i bambini sono in grado di discriminare facce maschili e femminili. All’età di 2 anni sia i bambini sia le bambine preferiscono giocare con gioca oli sessualmente connota (ad esempio le femmine con le bambole e i maschi con i camion), associano inoltre le a vità al genere.
Specie nelle bambine si creano le cosidde e
“fron ere intersessuate”, in par colare i genitori tendono a favorire gli incontri con altre bambine, creando così un terreno fer le per la segregazione di genere. All’età di 3 anni acquisiscono la consapevolezza dei comportamen femminili e maschili appropria in base al genere, ad esempio le donne puliscono la casa, gli uomini lavano la
macchina. Inoltre preferiscono giocare con i pari dello stesso sesso, nei gruppi mis tendono a spegnersi. All’età di 4 anni le bambine e i bambini tendono a dare giudizi piu osto ne su quanto un comportamento sia appropriato rispe o al genere e nella scelta dei gioca oli. Un bambino che vuole aiutare una bambina a ves re la bambola o una bambina che vuole essere un guerriero spaziale ha buone possibilità di essere severamente cri cato/a.
I maschi sono molto più scoraggia a intraprendere comportamen femminili, in quanto “non fare la femminuccia!” è più forte come rinforzo di “non fare il maschiaccio!”. A quest’età se le bambine e i bambini interagiscono con bambini del sesso opposto, generalmente fanno un gioco parallelo, oppure osservano il gioco dell’altro piu osto che partecipare. La segregazione di genere raggiunge i massimi livelli all’età di 11 anni.
Secondo diverse ricerche, le bambine e i bambini imparano gran parte del loro comportamento sessuale e morale osservando altre persone, in par colare quelle a loro più vicine. Per questo mo vo i genitori sono importan modelli durante l’infanzia, sebbene anche le educatrici, le maestre o gli s moli della televisione svolgono un ruolo importante. La nascita stessa di un/a figlio/a rende i ruoli di genere dei genitori più rigidi, ad esempio la mamma in gravidanza può limitare il lavoro, stare di più a casa, mentre il papà deve con nuare ad andare a lavoro per sostenere economicamente la famiglia.
In famiglia i bambini assorbono l’uso delle parole, opinioni, a eggiamen . Fin dal principio il sesso produce aspe a ve differen nei genitori, ad esempio alla nascita descrivono il proprio bambino o la propria bambina in maniera differente: grandi, for , con tra marca i maschie ; delicate, belle e tenere le femminuccie. Anche a livello emo vo, i genitori interpretano i segnali dei propri figli in modo differente: se una neonata piange sarà perché ha paura, se piange un neonato è perché è arrabbiato. Inoltre i genitori forniscono rinforzi differenzia in funzione al genere e già dai 2 anni insistono molto anche rispe o alle emozioni acce ate o scoraggiate: ad esempio “Non piangere:
LA SEGREGAZIONE DI GENERE
sei un maschio!” oppure “Non puoi andare da sola, sei una femminuccia”. E’ noto quindi come il vocabolario dei genitori cambia in base al sesso:
un altro esempio può essere il momento in cui devono fare un puzzle, con il bambino vengono usa riferimen geometrici, ‘me qui l’angolino, qui manca il quadra no’, mentre con la femmina si bada al contenuto, ‘me qui il fiorellino, incastra qui la case a’. Oltre ai genitori, anche gli insegnan hanno un ruolo dominante nello sviluppo di stereo pi di genere. Ma cosa possono fare? In primis si potrebbero favorire giochi e a vità tra bambine e bambini, fornendo alle bambine ruoli tradizionalmente maschili e ai bambini responsabilità di cura, contrastando a vamente gli stereo pi.
A enzione! Proporre, non imporre! Fornire esperienze, opportunità e promuovere l’inclusione scolas ca. Ad esempio il reparto ma oncini da costruzione potrebbe stare accanto alla cucina, per invitare i piccoli ad uno scambio di ruolo. Si potrebbe pensare ad una variabilità di colori, non sempre i soli rosa e azzurro, ma magari arancione, verde, giallo.. Si potrebbero favorire dei giochi neutri, come libri educa vi, puzzle, bicicle e, strumen musicali, giochi da tavolo, bolle di sapone, aquiloni e tan altri. Anche la pubblicità spesso rema contro, presentando giochi simili ma differenzia per genere. Gli stessi libri scolas ci non fanno altro che incen vare pregiudizi nei bambini, riportando spesso frasi come “La mamma cucina”, “Il papà lavora”.
Bisognerebbe me ere un libro come questo nelle mani di tu i nostri bambini.
Naturalmente la ba aglia non è tu a qui ma dovremmo iniziare sin da quando i bambini sono piccoli a non precludere strade e opportunità facendo loro credere di essere porta /e solo per alcune cose e non per altre. Con questo non intendo certo dire che, ad esempio, dobbiamo fare delle bambine dei maschi in gonna, ci mancherebbe, ma lasciamole libere di esprimere i loro talen , le loro inclinazioni e potremmo scoprire cose fantas che. Ovviamente lo spesso vale per i bambini! E ora perme etemi di essere provocatoria: quest’anno invece della cucina regaliamo un microscopio alle nostre bambine.
Sono sicura che fare le piccole scienziate, piacerà loro mol ssimo.
Federica Bagnulo
NUMERI UTILI:
‐ Carabinieri di Balvano: 0971 992012
‐ Comune di Balvano: 0971 992414 / 0971 992002
‐ Farmacia Rubino (Balvano): 0971 992143
I NOSTRI CONTATTI:
Protezione Civile Balvano
Via Sandro Per ni n°8, 85050 Balvano(Pz) cell. 340 8510965
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