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POLLINO. & dintorni. Basilicata stepby step. POLLINO & surroundings

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Academic year: 2022

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POLLINO

& dintorni

POLLINO & surroundings

Basilicata stepby step

www.basilicataturistica.it

Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata Basilicata Tourist Board

Potenza

Via del Gallitello, 89 Tel. +39 0971 507611 potenza@aptbasilicata.it Matera

Sede legale

Via De Viti De Marco, 9 Tel. +39 0835 331983 matera@aptbasilicata.it Basilicata OpenSpace

Piazza Vittorio Veneto - Palazzo dell’Annunziata infopoint@aptbasilicata.it

Tel. +39 0835 406464 Tel. +39 0835 408816

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© Una pubblicazione APT Basilicata Published by APT Basilicata

Direttore Generale APT / APT General Manager Antonio Nicoletti

Responsabile Editoriale / Editorial Manager Maria Teresa Lotito

Impaginazione grafica / Graphic layout Luciano Colucci

Traduzioni / Translations

Dyn@mic - Blessano - Basiliano (UD)

Testi collana e revisioni finali / Series of texts and final revisions

M. Calocero, V. De Rosa, A. Donadio, A. N. Fittipaldi, M. Occhionero, M. Vizzo Foto / Photo

Archivio APT Basilicata / APT Basilicata archive Stampa / Printed by

Arti Grafiche Lapelosa Srl - Sala Consilina (SA)

Come arrivare in Basilicata In aereo

Gli aeroporti internazionali più vicini sono:

Bari Palese, ideale per l’area della costa Jonica e la provincia di Matera.

Napoli Capodichino, preferito per la costa di Maratea e la provincia di Potenza.

Lamezia Terme per raggiungere il Parco Nazionale del Pollino.

In treno

Trenitalia e FAL collegano ogni giorno Potenza e Matera con Bari, Foggia, Napoli e Salerno raggiungendo la destinazione finale con un sistema integrato treno-autobus.

In autobus

Numerose compagnie di trasporto effettuano viaggi da e per la Basilicata dal Nord Italia e da diversi paesi esteri.

In auto

In auto, la Basilicata si raggiunge da Nord seguendo la costa adriatica, lungo la A14 Bologna-Taranto e dal versante tirrenico, percorrendo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.

Maggiori informazioni sul sito Autostrade per l'Italia.

In barca

Porto Turistico di Maratea (coordinate geografiche 39°59’,16 N 15°42’,59 E) Porto Turistico di Marina di Policoro (coordinate geografiche 40°12’,18 N 16°44’,06 E) Porto Turistico degli Argonauti (coordinate geografiche 40°20’00” N 16°49’,05 E) Distanze

Napoli - Potenza 158 km Bari - Matera 67 km Roma - Potenza 369 km Roma - Matera 425 km

How to reach Basilicata By plane

The nearest international airports are:

Bari Palese Airport reach the Ionian coast area and the Province of Matera Naples Capodichino Airport to reach the Tyrrhenian coast and the province of Potenza.

Lamezia Terme Airport to reach the Pollino National Park area.

By train

Trenitalia and FAL connect Potenza and Matera to Bari, Foggia, Naples and Salerno, every day, reaching the final destination with an integrated train-bus system.

By bus

There are several connections available from Northern Italy and European destinations to Basilicata.

By car

By car, Basilicata can be reached from the north following the Adriatic coast, along the A14 Bologna - Taranto motorway and from the Tyrrhenian side, along the A3 Salerno-Reggio Calabria motorway.

For further information, please visit Italian Highways website By boat

Maratea Marina (geographic coordinates 39°59’,16 N 15°42’,59 E) Policoro Marina (geographic coordinates 40°12’,18 N 16°44’,06 E) Argonauti Marina (geographic coordinates 40°20’,00 N 16°49’,05 E) How far

Naples - Potenza 158 km Bari - Matera 67 km Rome - Potenza 369 km Rome - Matera 425 km

L’opuscolo, realizzato dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, è una guida sintetica ed essenziale del Pollino.

Nella pubblicazione in 5 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco) sono indicati solo i principali punti di interesse delle località citate, lasciando al viaggiatore il piacere della scoperta e della conoscenza di una regione accogliente, fuori dalle rotte comuni.

The brochure created by the Basilicata Tourist Board is an essential guide with information on the Pollino area.

The guide is in 5 languages (Italian, English, French, Spanish and German) and includes just the most important points of interest of the towns concerned, leaving travellers the pleasure to discover and to know a welcoming region, outside from the common routes.

La brochure, réalisée par l’Agence de Promotion Territoriale de la Basilicate, est un guide concis et essentiel de la zone Pollino.

Le guide en 5 langues (italien, anglais, français, espagnol et allemand) présente seulement les points d’intérêt et les destinations touristiques principales, pour laisser au voyageur le plaisir et la liberté d’explorer une région accueillante et surprenante, toute à découvrir.

El folleto, creado por el Organismo regional de turismo de Basilicata, es una guía esencial para el area Pollino.

La publicación en 5 idiomas (italiano, inglés, francés, español y alemán) incluye sólo los principales puntos de interés de los lugares de que se trate, dejando al viajero el placer del descubrimiento y del conocimiento de una región acogedora, fuera de las rutas comunes.

Diese Broschüre, die vom Fremdenverkehrsamt der Basilikata verfasst wurde, ist ein einfacher und praktischer Reiseführer des Pollino Gebietes.

Dieser Reiseführer in fünf Sprachen (Italienisch, Englisch, Französisch, Spanisch und Deutsch) zeigt nur die wichtigsten touristischen und kulturellen Hauptattraktionen und ist eine Einladung, um eine gastfreundliche Region abseits der ausgetretenen Pfaden zu entdecken.

P. 1 P. 27 P. 51 P. 75 S. 99

BASILICATA STEP BY STEP

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Il Parco Nazionale del Pollino, diviso tra Basilicata e Calabria e che dal 2015 rientra nella rete globale dei Geoparchi coordinata dall’UNE- SCO, comprende un ampio territorio costituito da ben 192 mila et- tari complessivi. Il suo simbolo è il Pino Loricato, relitto botanico ri- salente all’età glaciale ampiamente diffuso sul Massiccio del Pollino, complesso montuoso posto al centro del Parco che, assieme ai Monti dell’Orsomarso e al Monte Alpi, definisce la direttrice dei rilievi di que- sto splendido territorio.

Questa meravigliosa area, tutta da scoprire, vanta non solo complessi montuosi ricchi di boschi, ma anche lunghi corsi d’acqua limpida che caratterizzano grandi vallate come quelle del fiume Mercure, del Frido, del Sarmento, del Sinni e del Serrapotamo.

I piccoli comuni del Pollino offrono agli appassionati degli sport outdoor la possibilità di svolgere attività come trekking, arrampicata, rafting e canyoning o escursioni per ogni livello di difficoltà, negli incantevoli sen- tieri del Parco.

Immancabili anche i percorsi per mountain bike, passeggiate a cavallo e, durante la stagione invernale, sci di fondo e ciaspolate.

POLLINO

&dintorni

LA BASILICATA PER AREE Pollino e dintorni

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Castronuovo S. Andrea

• Calvera

• Castelsaraceno

• Carbone

• Castelluccio Sup.

• Castelluccio Inf.

• S.Giorgio Lucano

• Senise

• Teana

• Terranova di Pollino

• Viggianello

• Fardella

• S.Costantino Albanese

• S.Paolo Albanese• S.Severino Lucano

• Noepoli

• Latronico

• Rotonda

• Chiaromonte

• Francavilla in Sinni

• Episcopia • Cersosimo Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Valle dell’Agri

Costa Jonica e dintorni

Maratea e dintorni

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

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Castelluccio Inferiore, antico feudo dei Sanseverino, presen- ta in Largo San Nicola la Chiesa Madre dedicata a San Nico- la di Mira che al suo interno conserva una tela raffigurante la Madonna del Rosario, un di- pinto con l’Ultima cena, un an- tico fonte battesimale e alcuni affreschi settecenteschi con storie del Vecchio Testamento che decorano pareti e soffitto.

Di grande interesse anche il Pa- lazzo marchesale dei Pescara di Diano, risalente al Seicento, e il Convento di Sant’Antonio,

costruito nel 1573, che integra la Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Da visitare anche la Chiesa di Santa Maria della Neve, dalla struttura molto semplice.

Nell’area settentrionale del Parco sorge il piccolo comune di Calve- ra, situato alle pendici del Monte Mancino. Anche quello di Calvera è un piccolo borgo immerso nel ver- de, in uno straordinario contesto paesaggistico, dove si respira aria salubre e si gode di vedute pano- ramiche che consentono al visita-

tore di avvistare le vette della catena del Pollino, fino alla verdeggian- te vallata dove si incontrano estesi boschi di faggi, di abeti bianchi e altre conifere. All’interno del paese da non perdere la Chiesa Madre, che conserva pregiate opere risalenti al Seicento, e il Palazzo Mazzilli caratterizzato da pareti esterne decorate da sculture e ceramiche ri- salenti a epoche diverse.

Carbone, piccolo centro a 690 me- tri di quota, presenta un’edilizia caratterizzata da piccoli edifici in pietra, in linea con l’impianto ori- ginario. Nella parte inferiore dell’a- bitato è collocato l’ex Convento di San Francesco, mentre sono an- cora visibili i ruderi del Monastero Basiliano dei Ss. Elia e Anastasio

del IX secolo. A qualche chilometro dall’abitato è presente il bosco Vaccarizzo con una superficie di 200 ettari che include faggi, aceri, abeti e alcuni esemplari di ontano napoletano.

CALVERA CASTELLUCCIO INFERIORE

CARBONE

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Castelsaraceno, il cui nome de- riva da Castrum Saracenum (roc- caforte saracena), sorge a 916 metri di quota, alle pendici set- tentrionali del monte Alpi. Inseri- to in un territorio ricco di boschi, presenta un borgo al cui interno sono facilmente distinguibili il Palazzo baronale del XV secolo

e la seicentesca Chiesa di Santo Spirito che conserva, al suo in- terno, un trittico del pittore D’A- mato appartenente alla Scuola Napoletana di Raffaello e un prestigioso polittico raffiguran- te San Leonardo, quest’ultimo da attribuire al pittore Ippolito Borghese. Interessante anche la Chiesa di San Rocco, con all’in- terno una statua lignea del Bea- to Stefano Seno. Infine, fuori dal paese, in località Mancusi sono presenti i ruderi di un antico mu- lino ad acqua.

Anche a Castelsaraceno si celebra un rito arboreo: la festa della ’Ndenna, infatti, fa parte dei riti arborei che si svolgono in Basilicata, nel territorio del Parco Nazionale del Pollino. La festa ha luogo nell’arco di tre giornate, le prime tre domeniche di giugno: la giornata del taglio della ’Ndenna (lo Sposo), la giornata del taglio della Cunocchia (la Sposa) e il giorno finale, che coincide con le celebrazioni dedicate a Sant’Antonio da Padova, in cui si sancisce l’unione dei due alberi e l’innalzamento nella piazza principale.

Emozionante attrazione turistica, il Ponte tra i due Parchi, con i suoi 586 metri è il più lungo del mondo. Il ponte tibetano, è un’opera ingegneristica eccezionale e collega il Parco Nazionale del Pollino con il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri Lagonegrese.

Castelluccio Inferiore e Castel- luccio Superiore, che un tempo formavano un unico paese, dal 1813 sono divisi in due distin- te municipalità. Castelluccio Superiore, arroccato sulle pen- dici scoscese del Cozzo Pasta- no, domina la sottostante Valle del Mercure nel bel mezzo del Parco del Pollino. Nel centro del paese è collocata la Chiesa di Santa Margherita: costruita nel tardo ´500 ed ampliata nel corso del XVIII secolo, all’interno

custodisce alcune opere di rilievo come un Eterno Padre dipinto su ta- vola per mano di Antonio Stabile, risalente al 1580. Poco fuori il cen- tro abitato vi è la Chiesa di Santa Maria di Loreto, edificata sul finire del XVI secolo e caratterizzata dall’inedita decorazione del campanile con mensole e tegole intrecciate a forma di squama. A 1103 metri di quota, sull’estremità del Cozzo Pastano, sorge l’antico Santuario della Madonna del Soccorso, risalente al XVII secolo, che ospita da maggio a settembre la statua della Madonna.

CASTELLUCCIO SUPERIORE CASTELSARACENO

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Castronuovo di Sant’Andrea è la città natale dell’asceta Andrea, della congregazione dei teatini, canonizzato nel 1712 da Papa Clemente XI. In prossimità del- la piazza si incontra il Palazzo Marchesale, la seicentesca Chiesa Madre e la Cappella di Sant’Andrea, eretta lì dove sor- geva la casa natale del Santo.

Castronuovo ospita il Museo Internazionale della Grafica, il cui patrimonio è costituito da trentamila volumi e 1350 fogli dei più importanti artisti con- temporanei, e il Museo Inter- nazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” che custodisce duecento presepi provenienti da tutto il mondo.

Cersosimo è un piccolo centro abitato da 637 abitanti che sorge in un contesto paesaggistico davvero apprezzabile, al cui interno emerge il borgo del paese, caratterizzato dalla Chiesa Parrocchiale del XV-XVI secolo, da alcuni resti della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli ri-

salente al XV secolo e da diversi palazzi nobiliari, tra cui l’antico Palazzo Valicenti, edificio del XVII secolo che conserva l’a- spetto di palazzo gentilizio con alcuni splendidi portali. Il nome Cersosimo deriverebbe dal mo- nastero Basiliano Kyr-Zosimo o Cir-Zosimi, del 1100, attorno al quale si sarebbe formato il cen- tro. Kyr indica “abate” e Zosimo era il nome del fondatore del monastero. Del mistico mona- stero oggi non vi è più traccia.

Ricco di interessanti aree arche- ologiche che hanno consentito di ridare alla luce splendidi re- perti, il territorio di Chiaromonte domina la valle del Sinni con il suo borgo costituito da prege- voli palazzi edificati a partire dal XIV secolo, come il Palazzo di Giura (caratterizzato dalla torre cilindrica merlata), e il Palazzo Vescovile del 1609. Molto inte- ressanti anche le chiese, tra cui la Chiesa Madre di San Giovan- ni Battista (con la caratteristica struttura a tre navate) e quella di San Tommaso Apostolo. Sul- la sommità della collina, da cui si apre un ampio panorama che permette di scorgere sullo sfon- do i centri più o meno limitrofi, vi è il Castello, che negli ultimi

CASTRONUOVO DI SANT’ANDREA

CERSOSIMO

CHIAROMONTE

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tempi ha assunto l’aspetto di Palazzo Baronale. Il Museo Archeoantropologico “Lodo- vico Nicola di Giura” ,intitola- to a Ludovico Nicola di Giura, sinologo e medico personale della famiglia imperiale cinese, nominato mandarino di prima classe, rappresenta un luogo

dove scoprire e far scoprire la storia di una antica popolazione Eno- tria della valle del Sinni, attraverso quanto è emerso dagli scavi degli archeologi e dagli studi degli antropologi nelle importanti necropoli di Chiaromonte. Nel territorio di Chiaromonte è presente l’Abbazia di Santa Maria del Sagittario, un antico monastero cistercense italiano, costruito nel XII secolo, di cui oggi sono visibili solo alcuni ruderi.

Episcopia, facilmente raggiun- gibile dalla Strada Statale Sinni- ca, presenta un suggestivo ca- stello di origine normanna che sorge su uno sperone di roccia.

In prossimità del castello vi è la Chiesa di San Nicola del XVI secolo: pur se rimaneggiata rispetto all’impianto origina- rio, presenta all’interno una cinquecentesca tela dell’An- nunciazione e una scultura in marmo di San Nicola di Bari. È presente, inoltre, una statua lignea risalente al XVI secolo raffigurante una Madonna col bambino. Da non perdere an- che il Convento e la Chiesa di Sant’Antonio, mentre poco di-

stante dal paese è raggiungibile il Santuario di Santa Maria del Piano, inserito in un contesto agro-pastorale del tutto inedito.

Il piccolo paesino di Fardella, la cui fonda- zione risale al 1690, è circondato da una serie di boschi quali Serra Cerrone, Me- sole e piano di Molinaro. Il centro abitato fa mostra del Palazzo De Salvo e della settecentesca Chiesa di Sant’Antonio col caratteristico campanile colorato. Il nome “Fardella” deriverebbe dal nome della moglie del feudatario del vicino pa- ese di Chiaromonte, Luigi Sanseverino, la principessa Maria Fardella, madre della poetessa Aurora Sanseverino. Molto ca- ratteristici il molino e il frantoio in pietra in località Pietrangelo e quello di Fosso Cannalia. Di indubbia bellezza anche i

boschi e le sorgenti circostanti oltre alle piramidi di argilla e sabbia a ridosso del fiume Sinni.

Francavilla in Sinni, fiorente centro racchiuso tra Sinni e Frida, pre- senta l’interessante Chiesa Madre del XV secolo posta sull’estre- mità del corso principale, dedicata ai Santi Felice e Policarpo. Tra i luoghi d’interesse, la Certosa di San Nicola, poco fuori dal centro abitato, rappresenta solo uno degli elementi che caratterizzano il patrimonio architettonico e artistico di Francavilla, composto an- che dal Santuario della Madonna di Pompei del XIX secolo, festeg- giata in agosto, dalla Cappella di S. Antonio del XIX sec., dalla Cap-

FARDELLA

FRANCAVILLA IN SINNI

EPISCOPIA

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pella di S. Giuseppe del XIX sec. con una tela raffigurante la Madonna dell’Assunta, dal- la Cappella dell’Assunta del XIX sec., dalla Villa Comunale posta al centro del paese e dal

“Castello Viceconte”, costruito nel 1886.

Collocato all’entra- ta della Valle del Sin- ni, ai piedi del Monte Alpi, sorge il comune di Latronico, noto so- prattutto per le terme frequentate, secondo alcune testimonianze, già a partire dall’800.

Ricerche archeologiche

condotte nella prima parte del Novecento hanno portato alla luce nel- le grotte di Calda stipi votive da ricondurre agli antichi riti connessi al culto delle acque. Oggi le terme La Calda rappresentano un importante complesso turistico-termale che consente di praticare trattamenti te- rapeutici nelle diverse strutture presenti a Latronico. Le sorgenti, che sgorgano a 750 metri, fuoriescono a una temperatura di 22 gradi alla fonte; si tratta di acque medio-minerali che trovano applicazione anche per le cure balneo-fango-terapiche. Latronico, come già detto, sorge all’ombra del Monte Alpi, un meraviglioso rilievo la cui vetta è a 1900 metri di quota. Percorrendo la strada che porta dal paese al monte ci si imbatte in alcuni esemplari di pino loricato e anche in antiche cave di marmo dalla particolare resistenza e levigatezza. A Latronico è pos- sibile visitare l’opera dell’artista internazionale Anish Kapoor “Earth Cinema” presente presso il parco termale, all’interno del quale vi è un

«taglio» scavato nella terra lungo 45 metri in cui i visitatori possono entrare dai due lati: una lunga feritoia permette di vedere lo straor- dinario paesaggio naturale creando così un grande coinvolgimento.

Interessante il Museo Civico Archeologico situato nella fra- zione Calda: all’interno ospita una selezione di materiali ar- cheologici provenienti da scavi regolari condotti nel territorio di Latronico. Composto da due sale, quella della Preistoria e

un’altra dell’Età storica, mostra in maniera evidente, grazie ai diversi reperti rinvenuti nelle campagne di scavo, gli intensi scambi culturali che la locali- tà di Colle dei Greci nel corso del VII e VI secolo a.C. ebbe sia con i Greci della costa ionica sia

con gli Etruschi dell’area cam- pano-tirrenica. Suggestivo il Museo delle Arti, dei Mestieri e della Civiltà contadina che espone non solo gli attrezzi del lavoro contadino, ma anche di quello degli artigiani di sup- porto all’agricoltura. Nel cen-

tro storico è presente la Basilica di Sant’Egidio Abate, sull’omonima piazza. Caratterizzata da due colonne nella navata centrale, con due acquasantiere di metà Ottocento, nel transetto a destra vi è una tela ad olio del XVIII secolo raffigurante Sant’Alfonso. Sulle pareti laterali dell’abside sono presenti le tele dipinte ad olio con Sant’Egidio nella Gloria di Emilio Larocca di Trecchina e il polittico Vita di Sant’Egidio re- alizzato dal latronichese Egidio Viola. Imperdibile, nel mese di Agosto, il consueto Palio Rionale di S. Egidio in cui si sfidano in gare sportive diverse squadre rappresentanti i rioni del paese.

LATRONICO

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L’abitato di Noepoli è collocato a ridosso di un antico insedia- mento enotrio-lucano, lungo la linea di cresta di una collina. Nel- la Chiesa Parrocchiale, risalente al XVI secolo, si conservano un capitello del XII secolo, un fonte battesimale del XV secolo rea- lizzato in pietra e un Crocifisso ligneo della stessa epoca. Molto

suggestivo il castello, costruito nel XV secolo, oggi sede del municipio. A ridosso di una delle sue torri si apre Piazza Marconi, meglio conosciuta come «la torretta». Il castello riporta un magnifico portale in pietra con antiche decorazioni, risalenti al XVIII secolo. Fuori dall’abitato perman- gono dei resti di una cappella bizantina del X-XI secolo e da qui è facile raggiungere il vasto pianoro del bosco della Farneta, costituito da alcu- ni esemplari di farneto, una particolare quercia di circa 30 metri.

Rotonda, comune che ospita la sede dell’Ente Parco del Polli- no, presenta una suddivisione abbastanza netta, con un nu- cleo medievale in cui sorge il castello e una zona più recen- te posta a valle. Tra i vicoli del

paese si erge la Chiesa Madre:

terminata nel 1830, custodi- sce una Madonna in marmo del Cinquecento e una tela del Sei- cento di Pietro Antonio Ferro raffigurante la Sacra Famiglia.

A Rotonda si trova anche il Mu- seo Naturalistico e Paleonto- logico del Pollino al cui interno è possibile visionare dei fossili di animali preistorici ritrovati nell’area tra cui l’Elephas anti- quus. Il Complesso monumen- tale Santa Maria della Conso-

lazione ospita, oltre alla sede del Parco, anche l’Ecomuseo:

un laboratorio aperto al centro di una rete museale che inte- ressa l’intero territorio. Molto interesse per quest’area della Basilicata deriva anche dal- la Sagra dell’Abete, rito che si svolge a Giugno in concomitanza con la festa di Sant’Antonio da Pado- va: a unirsi in matrimonio, in quello che è uno dei riti arborei tipici della Basilicata, sono un faggio (´a pitu) e un abete bianco (´a rocca), prima abbattuti e poi trainati grazie al supporto dei buoi. Giunti in paese ven- gono innestati l’uno con l’altro

e innalzati con corde e forcelle di legno, dando vita ad un unico complesso arboreo alto ben 30 metri. Al rito viene tradizional- mente attribuito un significato propiziatorio legato alla fecon- dità della terra. Il prodotto tipi- co di Rotonda è la melanzana rossa DOP.

NOEPOLI

ROTONDA

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L’origine di San Costantino Alba- nese è da attribuire all’iniziativa di alcuni esuli albanesi nel cor- so del 1500: gli Arbëreshë, per sfuggire al controllo ottomano, si rifugiarono in questa zona, che ancora oggi custodisce la cultura e le tradizioni di quella popolazione. Tradizioni che a

San Costantino si manifestano soprattutto nella seconda settimana del mese di maggio, periodo in cui si svolgono i festeggiamenti per la Ma- donna della Stella con la festa dei Nusazit. In questo rito dei pupazzi a grandezza naturale, realizzati in cartapesta, che raffigurano i nusazit (gli sposini), vengono fatti esplodere con dei petardi durante la processio- ne dedicata alla Madonna. La scena è resa ancor più affascinante dalla partecipazione delle ragazze nubili che, recando in capo composizioni di candele (scigl), chiedono alla Vergine la grazia del matrimonio. All’inter- no di un edificio nel centro storico di San Costantino Albanese si trova l’Etnomuseo della Civiltà Arbëreshe in cui sono stati allestiti la biblioteca di cultura albanese, la mostra iconografica del maestro Josif Droboniku, il presepe arbëreshe e la collezione di oggetti della cultura materiale contadina quali i preziosi costumi tradizionali arbëreshe e il telaio per la lavorazione e tessitura della ginestra. La seicentesca Chiesa Madre e il Santuario di Santa Maria della Stella, poco fuori il centro abitato, meritano una visita prima di lasciare il piccolo paese.

Nel borgo di San Giorgio Lucano spicca la seicentesca Chiesa Madre, attorno alla quale si sviluppa il nucleo origi- nario del paese che contempla anche diversi palazzi nobiliari edificati a par- tire dal XVII secolo. Nella parte bassa del paese è raggiungibile la Cappella della Madonna delle Grazie, eretta sul finire del 1700. Il 16 agosto, durante le celebrazioni dedicate a San Rocco, nella piazza del paese si svolge il tra- dizionale gioco della falce, antico rituale

collegato al folclore contadino. Si tratta di una danza che in tempi antichi si svolgeva nei campi di grano alla fine della mietitura un uomo veniva spogliato con la punta delle falci mentre i partecipanti danzavano e be- vevano vino, a simboleggiare la lotta contadina contro il padrone.

La fondazione di San Paolo Al- banese (Shen Pali nella lingua albanese) risale al XVI secolo ed avvenne per mano dei profughi albanesi della città di Corone, come per San Costantino. A San Paolo ogni anno il 16 ago- sto, in occasione delle festività dedicata a San Rocco, prende

SAN COSTANTINO ALBANESE SAN GIORGIO LUCANO

SAN PAOLO ALBANESE

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vita la danza del falcetto, un an- tico rito legato alla mietitura. Di particolare interesse è il Museo della Cultura Arbëreshë, visita- bile tutto l’anno: all’interno sono conservati costumi e oggetti di vita quotidiana, utili a ricostruire le tradizioni e la storia del popolo albanese trapiantato nelle terre del Pollino. Con soli 253 abitanti è il comune più piccolo della Ba- silicata.

San Severino Lucano, deve il suo nome ai Sanseverino, nota famiglia di feudatari del XV secolo. Il centro è caratterizzato dalla cinquecen- tesca Chiesa Madre, all’interno della quale è custodita la statua della Madonna di Pollino, ancora oggi venerata con grande intensità in tutto il territorio. Ogni anno, in tarda primavera, la Vergine è condotta nel suo santuario, posto su uno spe-

rone roccioso a qualche km da San Severino: qui rimane fino al giovedì che precede la prima domenica di luglio quando, per tre giorni, prende vita una gran- de festa popolare che si svolge a ritmo di musiche e danze po- polari fino alla domenica, giorno in cui la statua viene riportata in paese accompagnata da una lunga processione. Da non per- dere la statua in bronzo della Vergine e il Bambino, dell’artista Daphné Du Barry, che domina un panorama mozzafiato nei pressi del santuario al monte.

Il Paese offre degli interessanti scorci paesaggistici che cattu- rano in primo piano la Serra del Prete e, nello sfondo, la Serra Dolcedorme e il Monte Polli- no. Nei pressi di San Severino merita una visita lo splendido bosco Magnano, oasi natura- listica caratterizzata da nu- merosi faggi e cerri di notevoli dimensioni. Diversi sono anche i rivoli d’acqua presenti nel bo- sco, tra cui il torrente Peschie- ra, affluente del Frido, che rap- presenta la dimora ideale per la lontra, specie che negli ultimi anni ha ripreso a popolare i corsi d’acqua presenti nel perimetro del Parco. Infine, i ruderi dell’Abbazia del Sagittario nell’omonimo nucleo rurale, fondata nel 1202 e divenuta centro di colonizzazione agricola.

Tappa imperdibile nel territorio di San Severino Lucano è rappresenta- ta da Mezzana, località caratterizzata da vari sobborghi tra cui Salice, Frido e Torre. A catturare l’attenzione del visitatore a San Severino Lu- cano è l’opera di Carsten Höller.

RB Ride è una enorme giostra colorata, composta da 12 navi- celle che girano in cerchio e allo stesso tempo si inclinano verso il suolo, compiendo un giro ogni quarto d’ora. Il vero messaggio insito nella giostra di Carsten Höller è l’invito a recuperare il valore del tempo, a riflette- re, contemplare, inducendo lo spettatore a rivalutare la pro- pria percezione della realtà e le proprie certezze.

SAN SEVERINO LUCANO

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Senise, posto su un pendio in prossimità della confluenza del Serrapotamo nel fiume Sinni, domina la valle sottostante.

All’ingresso del paese, il Con- vento e la Chiesa dei France- scani, presenti a Senise dal 1270. La Chiesa di San France- sco, caratterizzata da un antico portale, presenta all’ingresso un affresco del 1400 raffigu- rante il Santo, mentre dietro l’altare spicca un polittico del 1523 realizzato da Simone da Firenze. Fuori dell’abitato, una

stradina porta all’ex Conven- to dei Cappuccini risalente al 1596. La gastronomia locale propone pietanze e prodotti conosciuti in ogni dove: in par- ticolare, famoso è il “Peperone di Senise”, conosciuto in questi posti come “Zafaran”; prodotto IGP, presenta una forma ap- puntita, ad uncino o a tronco, a seconda del tipo.

Interessanti i contenuti del Museo Etnografico del Senisese: defi- nito “museo composito” dal Comitato scientifico che ne ha curato il progetto, espone una collezione eterogenea costituita da manufatti di artigianato tradizionale di Senise, da oggetti della cultura popolare appartenenti alla prima metà del XX secolo. La collezione annovera, inoltre, raccolte di settimanali, dischi in vinile, attrezzi del lavoro con- tadino. Diversi i palazzi nobiliari presenti a Senise, tra i quali Palazzo Sole, appartenente alla famiglia del noto poeta e patriota Nicola Sole

(1821-1859). Da non perdere anche il Museo comunale di archeologia Antiquarium.

Uno scenario unico è offerto dalla diga di Monte Cotugno: co- struita tra il 1970 e il 1982 nel territorio del comune di Senise lungo il corso del fiume Sinni, è tra le più grandi dighe d’Europa in terra battuta, con un muro che misura in lunghezza 1850

metri, in altezza 60 metri e larga alla base 260 metri. Offre una capa- cità massima di 530 milioni di metri cubi di acqua e per questo motivo rappresenta un maestoso impianto di raccolta idrica anche per il ter- ritorio extra regionale.

Le origini di Teana sono da rintracciare nell’antica Magna Grecia: secondo la leggenda il nome Teana deriverebbe dalla moglie di Pitagora, Tegana, che qui risiedeva durante l’estate.

A Teana, paese in cui puntual- mente ogni anno si svolge uno dei carnevali più seguiti in Ba- silicata, spicca la presenza della Chiesa Madre e dello storico Palazzo Lecce. Merita una vi- sita anche il particolare Museo della civiltà contadina, al cui interno sono stati creati degli

spazi espositivi dedicati alla vita domestica e all’arredo delle antiche case contadine. La presenza di ruderi di una rocca testimoniano una centralità del luogo in epoca longobarda.

TEANA

SENISE

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Il borgo di Terranova di Pollino, tra i più caratteristici nel ver- sante lucano, è da molti con- siderato la Porta del Parco, sia per la sua posizione strategica sia per le peculiarità del cen- tro abitato. Il paesino è carat- terizzato dalla Chiesa di San Francesco da Paola, patrono di Terranova, e dal Santuario del- la Madonna di Pietà, risalente

al XVI secolo e ricostruito nel

‘900, che all’interno conserva la tela del 1500 raffigurante la Madonna delle Grazie. Un ul- teriore punto di interesse è il Lago della Duglia a 1375 metri di quota: situato ai piedi della Serra di Crispo (conosciuta an- che come Giardino degli dei), è circondato da splendidi boschi di faggio e abete bianco che possono superare i 30 metri di altezza vicino Piano Iannace (1650m), dal quale la Grande Porta dista un’ora e mezza di cammino.

Molto suggestivi i sentieri di Timpa delle Murge e Timpa di Pietrasasso, chiari esempi di affioramenti ofiolitici ovvero di parti di crosta oceanica portate in cima alle monta- gne dagli eventi tettonici che hanno comportato la formazione degli Appennini. E infine, la sorgente Catusa, una delle più belle del Parco.

Viggianello, il cui abitato si svi- luppa a ridosso di un costone roccioso del Monte Serra, è considerato un punto strate- gico da cui hanno origine di- versi sentieri che si inoltrano nei suggestivi boschi fino a raggiungere le grandi vette del parco. A caratterizzare l’abitato è il Castello dei Sanseverino:

costruito nel XVI secolo, è stato

recentemente oggetto di un re- stauro. La seicentesca Chiesa Madre, collocata all’ingresso del paese, custodisce un orga- no dell’800 e un fonte battesi- male del XVI sec.

Proseguendo in direzione di San Severino Lucano, spicca la Chiesa di San Francesco di Pa- ola, del XIX secolo, che all’inter- no conserva affreschi e decora- zioni, mentre nel centro antico è collocata la Chiesa dell’As- sunta, riconoscibile dalla carat- teristica facciata “a capanna”. A ridosso dell’abitato è presente la Cappella della Trinità con la sua particolare cupola emisfe- rica. Poco fuori dal centro abitato, merita una sosta la sorgente del fiume Mercure, che da Viggianello scivola giù fino a raggiungere la val- le, fino a cambiare nome in fiume Lao, in Calabria. In questo tratto è possibile vivere emozioni uniche, praticando rafting in tutta sicurezza tra piccole onde e spruzzi d’acqua.

TERRANOVA DI POLLINO VIGGIANELLO

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Anche Viggianello conserva le sue tradizioni con la danza del falcetto: la terza domenica d’a- gosto, in onore della festa della Madonna del Carmelo nella fra- zione Pedali, il rituale si svolge in segno di ringraziamento per il raccolto alla Madonna del Carmelo. La danza rappresenta un momento simbolico in cui gli uomini, con la falce in mano, mimano la mietitura al ritmo della tarantella, mentre le don- ne fanno danzare i cirii (sagome di legno decorate con spighe di grano e nastri colorati) accom- pagnati dai tipici suoni di zam- pogne e organetti.

Anche a Viggianello si svolge un originale rito arboreo, La pitu e la roc- ca, di origine pagana, che nel corso dei tempi ha incontrato la tradizio- ne cristiana.

Il rito si ripete per tre volte all’anno, in tre località differenti del pa- ese: nella prima settimana dopo Pasqua in contrada Pedali, la parte più nuova, e nell’ultima settimana di agosto nel centro storico, dove i festeggiamenti coincidono con le celebrazioni religiose in onore del Protettore, San Francesco di Paola. Nel secondo fine settimana di set- tembre il “matrimonio” tra due piante ha luogo in località Zarafa, in nome della Madonna del Soccorso. Da non perdere, sono gli straor- dinari panorami che regala Piano Ruggio, un altipiano di formazione carsica racchiuso tra Serra del Prete e Monte Grattaculo, nelle imme- diate vicinanze di Viggianello, nel cui territorio ha origine il fiume Mer- cure-Lao.

Inoltrandosi nel parco ci si imbatte in fitti boschi di faggio, abeti e ca- stagni e altipiani erbosi, per arrivare ad ammirare la pregiata specie arborea dei secolari Pini Loricati, visibili soprattutto sulla cima di Serra di Crispo, nota anche come il “Giardino degli Dei”.

Il parco è popolato da esemplari di lupo appenninico, cinghiali e ca- prioli, scoiattoli, istrici e lontre, ma anche picchi e gufi reali, ed è carat- terizzato dalle vette più alte dell’intero arco appenninico meridionale, sorvolate da aquile reali, falchi pellegrini e gheppi.

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The Pollino National Park, which is divided between Basilicata and Calabria and since 2015 has been part of the global network of Geoparks coordinated by UNESCO, comprises a vast territory with a total of 192 thousand hectares. Its symbol is the Pino Loricato, a botanical relict dating back to the Ice Age, which is widespread on the Pollino Massif, a mountainous complex located in the centre of the Park that, together with the Orsomarso Mountains and Mount Alpi, defines the direction of the relief of this splendid territory. This marvellous area, all waiting to be discovered, boasts not only mountain complexes rich in forests, but also long, clear water courses that characterise large valleys such as those of the Mercure, Frido, Sarmento, Sinni and Serrapotamo rivers.

The small villages of the Pollino offer outdoor sports enthusiasts the opportunity to enjoy activities such as trekking, climbing, rafting and canyoning or excursions for all levels of difficulty, along the enchanting paths of the Park. There are also mountain bike trails, horse riding and, during the winter season, cross-country skiing and snowshoeing.

POLLINO

& surroundings

LA BASILICATA PER AREE Pollino e dintorni

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Castronuovo S. Andrea

• Calvera

• Castelsaraceno

• Carbone

• Castelluccio Sup.

• Castelluccio Inf.

• S.Giorgio Lucano

• Senise

• Teana

• Terranova di Pollino

• Viggianello

• Fardella

• S.Costantino Albanese

• S.Paolo Albanese• S.Severino Lucano

• Noepoli

• Latronico

• Rotonda

• Chiaromonte

• Francavilla in Sinni

• Episcopia • Cersosimo Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Valle dell’Agri

Costa Jonica e dintorni

Maratea e dintorni

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

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Castelluccio Inferiore, ancient fief of the Sanseverino family, features in Largo San Nicola the Mother Church dedicated to St. Nicola di Mira, which preserves a canvas depicting the Madonna of the Rosary, a painting with the Last Supper, an ancient baptismal font and some eighteenth- century frescoes with stories from the Old Testament that decorate the walls and ceiling. Of great interest are the Marquis Palace of the Pescara di Diano, dating back

to the seventeenth century, and the Convent of Sant’Antonio, built in 1573, which integrates the Church of Santa Maria delle Grazie.

Also worth visiting is the Church of Santa Maria della Neve, with a very simple structure.

In the northern area of the Park stands the small village of Calvera, located on the slopes of Monte Mancino.

Calvera is a small village surrounded by greenery, in an extraordinary landscape, where we can breathe healthy air and enjoy panoramic views that allow

us to see the peaks of the Pollino range, up to the verdant valley where they meet extended forests of beech, silver fir and other conifers. Within the village do not miss the Mother Church, which preserves valuable works dating back to the seventeenth century, and the Palazzo Mazzilli characterised by external walls decorated with sculptures and ceramics dating back to different eras.

Carbone, a small village at 690 meters above sea level, has a building characterised by small stone buildings, in line with the original layout. In the lower part of the village there is the former Convent of San Francesco, while the ruins of the Basilian Monastery of Ss. Elia and Anastasio, from the

9th century, are still visible. A few kilometres from the village is the Vaccarizzo wood with an area of 200 hectares of beeches, maples, firs and some examples of Neapolitan alder.

CALVERA CASTELLUCCIO INFERIORE

CARBONE

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Castelsaraceno, whose name derives from Castrum Saracenum (Saracen stronghold), rises at 916 meters above sea level, on the northern slopes of Mount Alpi. Set in an area rich in woods, it features a Baronial palace from the fifteenth century and the seventeenth century Church of Santo Spirito that preserves a triptych by painter D’Amato, belonging to the Neapolitan School of Raphael,

and a prestigious polyptych depicting San Leonardo, the latter to be attributed to painter Ippolito Borghese. Also interesting is the Church of San Rocco, with a wooden statue of Blessed Stefano Seno inside. Finally, outside the village, in Mancusi, we find the ruins of an ancient water mill.

An arboreal rite is also celebrated in Castelsaraceno:

the ‘Ndenna, part of the arboreal rites that take place in Basilicata, in the territory of the Pollino National Park. The celebration takes place over three days, the first three Sundays in June:

the day of the cutting of the ‘Ndenna (the Groom), the day of the cutting of the Cunocchia (the Bride) and the final day, which coincides with the celebrations dedicated to Sant’Antonio da Padova, in which the union of the two trees and their raising in the main square are celebrated.

An exciting tourist attraction, the Bridge Between the Two Parks, at 586 metres is the longest in the world. The Tibetan bridge is an exceptional piece of engineering and connects the Pollino National Park with the Lucano-Val d’Agri Lagonegrese Apennine National Park.

Castelluccio Inferiore and Castelluccio Superiore, which once formed a single village, have been divided into two distinct municipalities since 1813. Castelluccio Superiore, perched on the steep slopes of the Cozzo Pastano, dominates the underlying Mercure Valley in the middle of the Pollino Park. In the centre of the village there is the Church of Santa Margherita: built in the late 16th century and enlarged

during the 18th century, it houses some important works such as an (Eternal Father) Eterno Padre painted on wood by Antonio Stabile, dating back to 1580. Just outside the village there is the Church of Santa Maria di Loreto, built at the end of the 16th century and characterised by the original decoration of the bell tower with shelves and intertwined tiles in the shape of a scale. At 1103 meters above sea level, on the end of the Cozzo Pastano, stands the ancient Sanctuary of the Madonna del Soccorso, dating back to the seventeenth century, which houses the statue of the Madonna from May to September.

CASTELLUCCIO SUPERIORE CASTELSARACENO

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Castronuovo di Sant’Andrea is the birthplace of the ascetic Andrea, from the Theatine congregation, canonised in 1712 by Pope Clement XI. Near the square we find the Marquis Palace, the seventeenth century Mother Church and the Chapel of Sant’Andrea, erected where the Saint’s birthplace stood. Castronuovo hosts the International Museum of Graphics, whose patrimony consists of thirty thousand volumes and 1350 sheets of the most important contemporary artists, and the “Vanni Scheiwiller” International Nativity Museum, which houses two hundred nativity scenes from all over the world.

Cersosimo is a small village with 637 inhabitants that rises in a truly appreciable landscape, from which the village emerges, characterised by a Parish church from the XV-XVI century, some remains of the Church of Santa Maria di Costantinopoli dating back to the 15th century and several noble palaces, including the ancient Valicenti

Palace, a 17th century building that retains the appearance of a noble palace with some splendid portals. The name Cersosimo derives from the Basilian monastery Kyr- Zosimo or Cir-Zosimi, from 1100, around which the centre would have formed. Kyr indicates “abbot” and Zosimo was the name of the founder of the monastery. Today there is no trace of that mystical monastery.

Rich in interesting archaeological areas that have allowed splendid finds to be brought back to light, the territory of Chiaromonte dominates the Sinni valley with valuable buildings erected starting from the fourteenth century, such as the di Giura Palace (characterised by a cylindrical crenelated tower), and the Bishop’s Palace from 1609. The churches are also very interesting, including the Mother Church of San Giovanni Battista (with the characteristic structure with three naves) and that of San Tommaso Apostolo. On the top of the hill, which offers a wide panorama that makes it possible to see the more or less neighbouring centres in the background, there is the Castello, which in

CASTRONUOVO DI SANT’ANDREA

CERSOSIMO

CHIAROMONTE

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recent times has taken on the appearance of Baronial Palace.

The “Lodovico Nicola di Giura”

Archaeo-anthropological Museum named after Ludovico di Giura, sinologist and personal physician to the Chinese imperial family, who was appointed first class mandarin, Chiaromonte is a place to discover and make discover the

history of an ancient Enotria population of the Sinni valley, through the finds emerged from the excavations of archaeologists and from the studies of anthropologists in the important necropolis. The territory of Chiaromonte hosts the Abbey of Santa Maria del Sagittario, an ancient Italian Cistercian monastery, built in the 12th century, of which only a few ruins are visible today.

Episcopia, easily reachable from the State Road Sinnica, features an evocative castle of Norman origin which rises on a rock spur. Near the castle there is the Church of San Nicola from the 16th century: although it has been remodelled from the original layout, it preserves a 16th-century canvas of the Annunciation and a marble sculpture of San Nicola di Bari inside. There is also a wooden statue dating back to the sixteenth century depicting a Madonna and child. Not to be missed are the Convent and the Church of Sant’Antonio, while not far from the village

we can reach the Sanctuary of Santa Maria del Piano, inserted in a completely new agro-pastoral context.

The small village of Fardella, whose foundation dates back to 1690, is surrounded by a series of woods such as Serra Cerrone, Mesole and Piano di Molinaro. The inhabited centre features the De Salvo Palace and the eighteenth century Church of Sant’Antonio, with ita characteristic coloured bell tower. The name “Fardella” derives from the name of the wife of the feudal lord of the nearby village of Chiaromonte, Luigi Sanseverino, Princess Maria Fardella, mother of the poet Aurora Sanseverino. The stone mills in Pietrangelo and Fosso Cannalia are very characteristic. The surrounding woods and springs are also undoubtedly

beautiful, as well as the clay and sand pyramids near the Sinni river.

Francavilla in Sinni, a thriving centre enclosed between Sinni and Frida, features the interesting Mother Church from the fifteenth century placed on the end of the main street, dedicated to Saints Felice and Policarpo. Among the places of interest, the Charterhouse of San Nicola, just outside the village, represents only one of the elements that characterise the architectural and artistic heritage of Francavilla, also including the Sanctuary of the Madonna of Pompei from the nineteenth century, celebrated in August, the chapel of S.

Antonio from the nineteenth century, the Chapel of S. Giuseppe from

FARDELLA

FRANCAVILLA IN SINNI

EPISCOPIA

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the nineteenth century with a canvas depicting the Madonna dell’Assunta, the Chapel of the Assunta from the 19th century, the Villa Comunale located in the centre of the village and the

“Vicecnte Castle”, built in 1886.

Located at the entrance to the Sinni Valley, at the foot of Monte Alpi, lies the municipality of Latronico, known above all for its thermal baths, frequented, according to some testimonies, since the 19th century.

Archaeological research

conducted in the early part of the twentieth century has brought to light in the Calda caves votive niches to be traced back to the ancient rites connected to the cult of water. Today the spa La Calda represent an important tourist complex that makes it possible to practise therapeutic treatments in the various structures present in Latronico.

The springs, which flow at 750 meters, come out at a temperature of 22 degrees at the source; these are medium-mineral waters that are also used for bath-mud-therapy treatments. Latronico, as already mentioned, rises in the shadow of Monte Alpi, a marvellous relief whose peak is at 1900 meters above sea level. Along the road that leads from the village to the mountain, we come across some examples of Bosnian pine and also ancient quarries of a marble with particular resistance and smoothness. In Latronico it is possible to visit the work of the international artist Anish Kapoor “Earth Cinema” in the thermal park, inside which there is a 45 meter long «cut» dug into the earth where visitors can enter from both sides: a long slit makes it possible to see the extraordinary natural

landscape, thus creating great involvement. Interesting is the Civic Archaeological Museum located in the hamlet of Calda: it houses a selection of archaeological materials from regular excavations conducted in the Latronico area. Consisting of two halls,

that of Prehistory and another dedicated to the Historical Age, clearly shows, thanks to the various finds from the excavation campaigns, the intense cultural exchanges that the locality of Colle dei Greci during the seventh and sixth

centuries BC had both with the Greeks of the Ionian coast and with the Etruscans of the Campania-Tyrrhenian area. An evocative place is the Museum of Arts, Crafts and Rural Civilisation, which exhibits not only the tools of rural work, but

also that of the artisans supporting agriculture. In the historic centre there is the Basilica of Sant’Egidio Abate, on the homonymous square.

Characterised by two columns in the central nave, with two holy water stoups from the mid-nineteenth century, in the right transept there is an eighteenth-century oil painting depicting Sant’Alfonso. On the side walls of the apse there are oil paintings with Sant’Egidio in Gloria by Emilio Larocca di Trecchina and the polyptych Vita di Sant’Egidio by Egidio Viola from Latron. Not to be missed, in August, the Palio Rionale di S. Egidio in which different teams representing the districts of the village compete in sports competitions.

LATRONICO

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The village of Noepoli is located close to an ancient enotrian- Lucanian settlement, along the crest line of a hill. The Parish church, dating back to the 16th century, preserves a 12th century capital, a 15th century baptismal font made of stone and a wooden crucifix from the same period. The castle,

built in the fifteenth century and now hosting the town hall, is very impressive. Close to one of its towers opens Piazza Marconi, better known as “the turret”. The castle has a magnificent stone portal with ancient decorations, dating back to the 18th century. Outside the inhabited area are the remains of a Byzantine chapel from the X-XI century and from here it is easy to reach the vast plateau of the Farneta wood, consisting of some specimens of farneto, a particular oak about 30 meters tall.

Rotonda, the village that houses the headquarters of the Park Authority. The village has a fairly clear subdivision, with a medieval core with the castle and a more recent area located at a lower level. Among

the alleys of the village stands the Mother Church: completed in 1830, it houses a sixteenth- century marble Madonna and a seventeenth-century canvas by Pietro Antonio Ferro depicting the Holy Family. In Rotonda there is also the Pollino Naturalistic and Paleontological Museum, exhibiting fossils of prehistoric animals found in the area, including the Elephas antiquus.

The Monumental complex of Santa Maria della Consolazione

hosts, in addition to the Park headquarters, also the Ecomuseum: an open laboratory at the centre of a museum network that covers the entire territory. Much interest in this area of Basilicata also derives from the Fir Festival, a rite that takes place in June in conjunction with the celebration of Sant’Antonio da Padova: joining in marriage, in one of the arboreal rites typical of Basilicata, are a beech (´a pitu) and a silver fir (´a rocca), first felled and then transported thanks to the support of oxen. Once in the village they are grafted with each other and raised with ropes

and wooden supports, giving life to a single tree 30 meters high. A propitiatory meaning linked to the fertility of the earth is traditionally attributed to the rite. The typical product of Rotonda is the red aubergine PDO.

NOEPOLI

ROTONDA

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The origin of San Costantino Albanese is to be attributed to the initiative of some Albanian exiles during the 1500s: the Arbëreshë, to escape Ottoman control, took refuge in this area, which still today preserves the culture and traditions of that population. Traditions that in

San Costantino manifest themselves primarily in the second week of May, the period in which the celebration of the Madonna della Stella takes place with the Nusazit festival. This is a rite in which life-size puppets, made of papier-mâché, depicting the nusazit (newlyweds), are blown up with firecrackers during the procession dedicated to the Madonna. The scene is made even more fascinating by the participation of the unmarried girls who, wearing on their head compositions of candles (scigl), ask the Virgin for the grace of marriage.

Inside a building in the historic centre of San Costantino Albanese is the Ethnomuseum of Arbëreshe Civilisation, which houses the library of Albanian culture, the iconographic exhibition by the master Josif Droboniku, the Arbëreshe crib and the collection of objects of rural material culture such as the precious traditional Arbëreshe costumes and the loom for processing and weaving broom. The seventeenth century Mother Church and the Sanctuary of Santa Maria della Stella, just outside the centre, are worth a visit before leaving the small village.

In the village of San Giorgio Lucano stands out the seventeenth-century Mother Church, around which the original nucleus of the village develops also featuring several noble palaces built starting from the seventeenth century. In the lower part of the village we can reach the Chapel of the Madonna delle Grazie, erected at the end of 1700. On 16 August, during the celebrations dedicated to San Rocco, the traditional sickle game takes place in the main square, an ancient ritual

linked to rural folklore. It is a dance that in ancient times took place in the wheat fields at the end of the harvest: a man was stripped with the tip of the sickles while the participants danced and drank wine, symbolising the peasant struggle against the master.

The foundation of San Paolo Albanese (Shen Pali in the Albanian language) dates back to the 16th century and took place at the hands of the Albanian refugees from the city of Corone, as for San Costantino. In San Paolo every year on 16 August, on the occasion of the festivities

SAN COSTANTINO ALBANESE SAN GIORGIO LUCANO

SAN PAOLO ALBANESE

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dedicated to San Rocco, the sickle dance comes to life, an ancient rite linked to the harvest. Of particular interest is the Arbëreshë Culture Museum, which can be visited all year round: inside there are costumes and objects of daily life, useful for reconstructing the traditions and history of the Albanian people emigrated to the Pollino lands. With only 253 inhabitants, it is the smallest municipality in Basilicata.

San Severino Lucano, owes its name to the Sanseverino, a well- known family of feudal lords of the fifteenth century. The centre is characterised by the sixteenth century Mother Church, which preserves the statue of the Madonna di Pollino, still today venerated with great intensity throughout the territory. Every year, in late spring, the Virgin is led to her

sanctuary, located on a rocky spur a few kilometres from San Severino: here she remains until the Thursday preceding the first Sunday in July when, for three days, a great celebration takes place to the rhythm of country music and dances until Sunday, the day when the statue is brought back to the village accompanied by a long procession. Don’t miss the bronze statue of the Virgin and Child by artist Daphné Du Barry, which dominates a breathtaking panorama near

the sanctuary on the mountain.

The village offers interesting landscape views that capture the Serra del Prete in the foreground and, in the background, the Serra Dolcedorme and Monte Pollino.

Near San Severino the splendid Magnano wood is worth a visit, a naturalistic oasis characterised by numerous beeches and Turkey oaks of considerable size. There are also several streams of water, including the Peschiera stream, a tributary of the Frido, which is the ideal home for the otter, a species that in recent years has begun to populate again the waterways present in the perimeter of the Park. Finally, the ruins of the Sagittario Abbey in the homonymous rural

nucleus, founded in 1202 and become a centre of agricultural colonisation.

An unmissable stop in the territory of San Severino Lucano is represented by Mezzana, a village characterised by various hamlets including Salice, Frido and Torre.

SAN SEVERINO LUCANO

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Senise, located on a slope near the confluence of the Serrapotamo with the Sinni river, dominates the valley below. At the entrance to the village, the Convent and the Church of the Franciscans, the latter present in Senise since 1270. The Church of San Francesco, characterised by an ancient portal, presents at the entrance a fresco of 1400 depicting the Saint, while behind the altar stands a polyptych from 1523 made

by Simone da Firenze. Outside the village, a small road leads to the former Convent of the Capuchins dating back to 1596. Local gastronomy offers dishes and products known everywhere: in particular, the famous “Peperone (pepper) of Senise”, known in these places as “Zafaran”; an IGP product, it has a pointed, hooked or truncated shape, depending on the type.

The exhibits of the Ethnographic Museum of Senise are quite interesting: defined as a “composite museum” by the scientific committee that oversaw the project, it exhibits a heterogeneous collection consisting of traditional Senise handicrafts, rural culture objects from the first half of the twentieth century. The collection also includes weekly magazines, vinyl records and farm tools. Several noble palaces are present in Senise, including Sole Palace, belonging to the family of the famous poet and patriot Nicola Sole (1821-1859).

Do not miss the Antiquarium Municipal Museum of Archeology. A unique scenario is offered by the Monte Cotugno dam: built between 1970 and 1982 in the municipality of Senise on the Sinni river, it is one of the largest clay dams in Europe, with a wall that is 1,850 meters long, 60 meters high and 260 meters wide at

the base. It offers a maximum capacity of 530 million cubic meters of water and for this reason it represents a majestic water collection system also for the territory outside the region. The typical product is the PGI pepper, which when fried is called ‘crusco’.

The origins of Teana can be traced back to the ancient Magna Graecia: according to legend, the name Teana derives from the wife of Pythagoras, Tegana, who resided here during the summer. Teana, a village where one of the most popular carnivals in Basilicata takes place every year, hosts a notable Mother Church and the historic Lecce Palace. Also worth a visit is the Museum of rural civilisation, hosting exhibition spaces dedicated to domestic life and the furnishing

of ancient peasant houses. The presence of the ruins of a fortress testify to the centrality of the place in the Lombard period.

TEANA

SENISE

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The village of Terranova di Pollino, one of the most characteristic on the Lucan side, is considered by many to be the Gate of the Park, both for its strategic position and for the peculiarities of the inhabited centre. The village is characterised by the Church of San Francesco da Paola, patron saint of Terranova, and by the

Sanctuary of the Madonna di Pietà, dating back to the sixteenth century and rebuilt in the twentieth century, which preserves the 1500 canvas depicting the Our Lady of Grace. Another point of interest is the Duglia Lake at 1375 meters above sea level: located at the foot of the Serra del Crispo (also known as Garden of the gods), is surrounded by beautiful beech and silver fir forests that can exceed 30 meters in height near Piano di Iannace (1650 m), from which the Great Door is an hour and a half walk.

The paths of Timpa delle Murge and Timpa of Pietrasasso are very evocative, clear examples of ophiolitic outcrops, parts of oceanic crust brought to the top of the mountains by the tectonic events that led to the formation of the Apennines. In additioin, the Catusa spring, one of the most beautiful in the Park.

Viggianello, whose inhabited area develops close to a rocky ridge of Mount Serra, is considered a strategic point from which various paths originate to explore the evocative woods that climb up to reach the great peaks of the Park. The village is characterised

by the Sanseverino Castle:

built in the sixteenth century, it has recently undergone a restoration that has converted it into a hotel while preserving its original configuration. The seventeenth century Mother Church, located at the entrance to the village, houses an organ from the 19th century and a baptismal font from the 16th century.

Continuing in the direction of San Severino Lucano, we meet the Church of San Francesco di Paola, from the nineteenth century, which preserves frescoes and decorations, while the old centre features the Church of the Assunta, recognisable by the characteristic “gabled” facade. Close to the village there is the Trinity Chapel with its particular hemispherical dome. Just outside the inhabited centre, the source of the Mercure river is worth a stop.

From Viggianello it slides down to reach the valley, until it changes its name to Lao river in Calabria. In this stretch it is possible to experience unique emotions, practising rafting in complete safety among small waves and splashes of water. Viggianello also preserves its traditions

TERRANOVA DI POLLINO VIGGIANELLO

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linked to arboreal rites with the sickle dance: on the third Sunday of August, in honour of the celebration of the Madonna del Carmelo in the Pedali district, the ritual takes place as a sign of thanks for the harvest to the Madonna. The dance represents a symbolic moment in which the men, with the sickle in their hand, mimic the harvest to the rhythm of the tarantella, while the women make the cirii (wooden silhouettes decorated with ears of wheat and colored ribbons) accompanied by the typical sounds of bagpipes and accordions. Evocative and exciting are the scenarios

offered by the mountain: Viggianello is also home to an original arboreal rite, La pitu e la rocca, of pagan origin, which over time has met with Christian tradition. The rite is repeated three times a year, in three different locations in the village: in the first week after Easter in the district of Pedali, the newest part of the village, and in the last week of August in the old town, where the celebrations coincide with the religious celebrations in honour of the patron saint, San Francesco di Paola. On the second weekend in September, the “marriage”

between two plants takes place in the locality of Zarafa, in the name of the Madonna del Soccorso. Not to be missed are the extraordinary views offered by Piano Ruggio, a karst plateau enclosed between Serra del Prete and Mount Grattaculo, in the immediate vicinity of Viggianello, where the Mercure-Lao river originates. Entering the park, one comes across dense forests of beech, fir and chestnut trees and grassy plateaus, to arrive at admiring the precious tree species of the centuries-old Loricate Pines, visible above all on the summit of Serra di Crispo, also known as the “Garden of the Gods”. The park is populated by specimens of the Apennine wolf, wild boar and roe deer, squirrels, porcupines and otters, as well as woodpeckers and eagle owls, and is characterised by the highest peaks in the entire southern Apennines, flown over by golden eagles, peregrine falcons and kestrels.

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