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Proposte per adulti. Giorno della Memoria 2021

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Academic year: 2022

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Giorno della Memoria 2021

Perché i nazisti spesero tante energie per sterminare milioni di uomini, donne e bambini, soltanto perché erano ebrei? Perché Hitler riteneva gli ebrei la maggior minaccia per il Terzo Reich? Chi sapeva quello che succedeva e chi poteva fare qualche cosa? Perché gli ebrei non hanno opposto resistenza? Annette Wieviorka risponde alle domande di sua figlia Mathilde su Auschwitz e la distruzione degli ebrei d'Europa. Domande crude e dirette che esprimono l'incredulità di chi non può concepire l'assurda tragedia dei lager nazisti.

Auschwitz spiegato a mia figlia / Annette Wieviorka ; traduzione di Eliana Vicari Fabris ; postfazione di Amos Luzzatto ; note all'edizione italiana di Frediano Sessi

Copie presenti nel sistema 38 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 WIE Einaudi 1999; 77 p. 20 cm

Wieviorka, Annette

L'Associazione culturale Marca Trevigiana presenta il film documentario: Dachau - baracca 8, numero 123343. Enrico Vanzini era solo un numero quando nel 1944 a 22 anni entrò, prigioniero di guerra, nel campo di concentramento nazista di Dachau. A 89 anni racconta la drammatica avventura: catturato in Grecia, fuggito dalla fabbrica di panzer tedeschi, consegnato alla Gestapo, salvato dalla fucilazione nel lager di Buchenwald, internato a Dachau. Il ricordo più forte è dell’inverno a Dachau: la crudeltà delle SS e gli orrori visti e patiti. Esperimenti sui detenuti, camera a gas, forni crematori. Orrori per 60 anni tenuti nascosti ai suoi stessi figli. Finché è venuto il momento di parlare

Dachau : baracca 8, numero 123343 / Enrico Vanzini ; [regia e commento di Roberto Brumat]

Copie presenti nel sistema 1 in biblioteca: 1 Coll: DVD VAN

Associazione Marca Trevigiana 2012; 1 DVD-Video (circa 60 min) color., sonoro 12 cm Vanzini, Enrico

Sylva Sabbadini è nata in Italia a Monfalcone. E' stata arrestata a Terraglione, frazione del Comune di Vigodarzere (Padova), e deportata nel campo di concentramento di Villa Venier a Vo’ Euganeo e poi al campo di sterminio di Auschwitz. Dal 2003 è cittadina onoraria del Comune di Vigodarzere. L'intervista è stata condotta da Antonio Sorrenti del Centro studi triveneto sulla shoah.

[Intervista a Sylva Sabbadini]

Copie presenti nel sistema 1 in biblioteca: 1 Coll: DVD SAB

Centro studi triveneto sulla shoah 2010; 1 DVD-Video (59 min 49 s) color., sonoro 12 cm Sabbadini, Sylva

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Proposte per adulti - Giorno della Memoria 2021

Le fotografie raccolte in questo vero e proprio album furono scattate da due SS tra il maggio e il giugno 1944, in occasione della deportazione massiccia a Birkenau degli ebrei d'Ungheria. Permettono di rappresentare ciò che significò per milioni di persone l'arrivo in questo immenso centro di morte: molti degli uomini, delle donne e dei bambini ritratti nell'Album furono uccisi nelle ore immediatamente successive agli scatti. Oltre alle circostanze della scoperta dell'album, completamente riprodotto con le indicazioni e i testi originali dei due ufficiali nazisti, i testi raccolti descrivono l'organizzazione del campo e in che modo venisse applicata quella soluzione finale concepita dai nazisti per condurre a buon fine la loro criminale opera di distruzione. Le foto sono state ritrovate da una detenuta, Lili Jacob, pochi giorni prima della liberazione, che riconobbe se stessa e i fratelli sterminati nel campo.

Alcune vennero esibite durante il processo Eichmann a Gerusalemme e in quello di Francoforte, il cosiddetto Processo Auschwitz.

Album Auschwitz / a cura di Israel Gutman, Bella Gutterman e di Marcello Pezzetti per l'edizione italiana

Copie presenti nel sistema 4 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 ALB Einaudi 2008; XII, 255 p. ill. 23x28 cm

Ogni anno, dall'Italia, migliaia di visitatori raggiungono il lager di Auschwitz; per lo più gruppi di studenti e di insegnanti, ma anche famiglie e singole persone. Dal 1959 il loro numero cresce continuamente, nonostante sia trascorso ormai più di mezzo secolo dalla sua liberazione. Chi si reca a Oswiecim (Polonia), visita il lager di Auschwitz, che ha sede nel campo base, e poi raggiunge Birkenau, il campo poco distante, spesso non riesce a capire come funzionava questo immenso centro di sterminio e di afflizione. Intorno a questo luogo memoriale immerso in un grande e profondo silenzio che lascia esterrefatti, la vita scorre e la città come i suoi abitanti cercano di mostrarsi per quello che sono oggi, senza riuscire a risolvere (ma si potrà mai?) il conflitto tra il presente e un passato che non passa. Per capire occorre arrivare a Oswiecim preparati e informati, ma poi, sul luogo che tra il 1940 e il 1945 vide morire più di un milione di ebrei e fu il lager del martirio di un'Europa soggiogata dalla scure nazista, gli occhi guardano ciò che rimane senza troppo comprendere. Auschwitz è una guida ricca di informazioni, fotografie e mappe, di suggerimenti puntuali per aiutare il visitatore a entrare in ciò che resta oggi di questo terribile passato, un utile strumento per cominciare a ricostruire la storia del complesso concentrazionario e a rivivere con l'immaginazione i frammenti di vita quotidiana di molti dei deportati ebrei e non che vissero in questo luogo

Auschwitz : guida alla visita dell'ex campo di concentramento e del sito memoriale / Carlo Saletti, Frediano Sessi

Copie presenti nel sistema 2 in biblioteca: 1 Coll: 940.53 SAL Marsilio 2016; 160 p. ill. 22 cm

Saletti, Carlo - Sessi, Frediano

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In questo volume l'autore descrive origine e funzionamento di Auschwitz, da campo di prigionia per i dissidenti politici polacchi a macchina di sterminio in cui trovarono la morte un milione di ebrei. Da qui parte per esaminare l'Olocausto nazista più in generale, le motivazioni e la mentalità dei maggiori gerarchi, facendo ricorso ai resoconti delle SS stesse e a documenti recentemente resi disponibili dagli archivi russi. Il risultato è un saggio che non esita ad affrontare anche questioni scomode, come la corruzione diffusa nei campi tra i prigionieri stessi, la presenza di bordelli, le complici mancanze dei governi subordinati ai tedeschi occupanti o all'imbarazzante silenzio degli Alleati, che pure conoscevano la situazione.

Auschwitz : i nazisti e la soluzione finale / Laurence Rees ; traduzione di Elisa Banfi

Copie presenti nel sistema 10 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 REE Oscar Mondadori 2006; 301 p., [4] c. di tav. ill. 20 cm

Rees, Laurence

Il resoconto della costruzione, dell'espansione e della vita del più tristemente celebre campo di sterminio. L'autore raccoglie e organizza le testimonianze dei sopravvissuti e dei carnefici, mettendo in luce la logica terrificante della Soluzione Finale, la vita quotidiana del campo, gli eroismi e le nefandezze di perseguitati e persecutori.

Auschwitz : storia del lager, 1940-1945 / Otto Friedrich ; traduzione di Paolo Canton

Copie presenti nel sistema 3 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 FRI Baldini Castoldi Dalai 2008; 168 p. 20 cm

Friedrich, Otto

Auschwitz viene qui esaminata, oltre che come evento concreto, ben delimitato nel tempo e nello spazio, anche come simbolo comprensivo di tutto l'universo concentrazionario nazista e, più oltre, come emblema del male. Questo saggio parte dal presupposto che Auschwitz (il male morale) possa e debba venire spiegato. Per farlo si attinge tanto all'antropologia (e, più in generale, alle scienze sociali) che alla storia, prendendo spunto dalla teoria delle situazioni estreme elaborata da Bettelheim e Todorov. Strada facendo si offre anche una panoramica della letteratura sull'argomento, letteratura che è immensa ma ha dei punti di riferimento obbligati.

Auschwitz perché : la realtà del male / Roberto G. Salvadori ; prefazione di Daniel Vogelmann

Copie presenti nel sistema 3 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 SAL Limina 0; XI, 299 p. 23 cm

Salvadori, Roberto G.

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Proposte per adulti - Giorno della Memoria 2021

Dopo l'8 settembre '43, Carla Liliana diciassettenne, mentre quattro fratelli sono prigionieri, si impegna con le sorelle maggiori Teresa, Lidia e Renata, nell'assistenza e salvataggio di soldati italiani e alleati allo sbando, operando nella rete di solidarietà che aveva il suo riferimento in padre Placido Cortese, frate francescano della Basilica del Santo, morto poco dopo, martire. Liliana, con la sorella Teresa, viene arrestata il 14 marzo del 1944. Condotte in carcere a Venezia, quindi nei lager di Mauthausen, Linz, Grein a.d. Donau. Rientrano nella loro casa di Padova nel giugno 1945. Solo molti anni dopo questi eventi Carla Liliana è riuscita a parlarne e per la prima volta ne scrive in questo libro per «cancellare l'odio con l'amore».

Catena di salvezza : solidarietà nella lotta contro la barbarie nazifascista / Carla Liliana Martini ; prefazione di Tina Anselmi

Copie presenti nel sistema 3 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 MAR Messaggero 2006; 105 p. 18 cm

Martini, Carla Liliana

Un saggio che intende dare inequivoca visibilità al fenomeno dell'internamento civile nell'Italia fascista attraverso l'inquadramento storico della materia e la mappatura storico- geografica dei campi. L'autore fornisce precise indicazioni sui diversi tipi di campi e sulle pratiche di deportazione e internamento storicamente sperimentate. A partire dall'internamento coloniale e dal confino di polizia, dove affonda ben salde le proprie radici il sistema dei campi allestiti da Mussolini nella Seconda guerra mondiale. L'analisi tratta anche della Yugoslavia occupata, poiché la vicenda dei civili jugoslavi rappresenta, nel quadro dell'internamento civile fascista, un capitolo quasi ignorato della storia italiana del Novecento.

I campi del duce : l'internamento civile nell'Italia fascista, 1940-1943 / Carlo Spartaco Capogreco

Copie presenti nel sistema 3 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 CAP Einaudi 2006; X, 314 p., [4] c. di tav. ill. 21 cm

Capogreco, Carlo Spartaco

È l'aprile del 1944. Due ebrei slovacchi, Rudolf Vrba e Alfred Wetzler, riescono a fuggire dal lager di Auschwitz-Birkenau e dettano ai capi della comunità ebraica un rapporto dettagliato e preciso sullo sterminio e sul folle progetto della soluzione finale, nella speranza di arrestare i terribili piani di Adolf Eichmann. La storia seguì un corso diverso e i treni carichi di deportati continuarono a viaggiare, portando centinaia di migliaia di persone verso le camere a gas, con uno strascico di accuse infamanti. Nella loro drammatica semplicità, I protocolli di Auschwitz costituiscono la prima testimonianza concreta dell'esistenza dei lager circolata fuori dal Reich. Nel saggio introduttivo lo storico Alberto Melloni ripercorre il cammino dei due fuggiaschi e le infinite vicissitudini di questo documento unico ed eccezionale, che ha attraversato la storia della Shoah fino ai giorni nostri.

I protocolli di Auschwitz : aprile 1944: il primo documento della shoah / Rudolf Vrba ; saggio introduttivo di Alberto Melloni

Copie presenti nel sistema 4 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 VRB BUR 2008; 156 p. 20 cm

Vrba, Rudolf

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Alla fine della seconda guerra mondiale, viene creato un pool investigativo per scovare e assicurare alla giustizia internazionale i gerarchi nazisti responsabili delle atrocità dell'Olocausto. Uno dei migliori investigatori del gruppo è Hanns Alexander, ebreo tedesco arruolatosi nell'esercito britannico per sfuggire alle persecuzioni delle SS. il suo nemico numero uno si chiama Rudolph Höss, il terribile comandante di Auschwitz, responsabile del massacro di due milioni di persone e grande sostenitore della "soluzione finale" voluta da Hitler. Höss, che vive sotto falsa identità, è una preda difficile da stanare e Hanns dovrà inseguirlo per tutta l'Europa per riuscire a portarlo davanti alla corte di Norimberga dove la sua testimonianza lascerà i presenti senza fiato. Questo libro scritto dal pronipote di Alexander racconta una sconvolgente pagina di storia: le vite parallele di due tedeschi, un ebreo e un cattolico, divisi dal nazismo ma destinati a incrociarsi di nuovo in circostanze incredibili, fino alla resa dei conti finale.

Il comandante di Auschwitz : una storia vera : le vite parallele del più spietato criminale nazista e dell'ebreo che riuscì a catturarlo / Thomas Harding

Copie presenti nel sistema 22 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 HAR Newton Compton 2013; 334 p. ill. 24 cm

Harding, Thomas <1968- >

Il titolo di questo volume si richiama al Giorno della Memoria istituito dalla Legge 20 luglio 2000 n. 211, che viene celebrato il 27 gennaio di ogni anno in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei Campi nazisti. Con ricchezza di documentazione e ampiezza di respiro l'autore ripercorre le tragiche vicende della Shoah (lo sterminio del popolo ebraico nell'Europa occupata dai nazisti) e la persecuzione di minoranze quali i Rom, i testimoni di Geova e gli omosessuali, nonché gli avvenimenti storici in cui tali orrori affondano le proprie radici.

Il giorno della memoria : per non dimenticare / Giorgio Giannini

Copie presenti nel sistema 1 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 GIA Edizioni associate 0; 405 p. ill. 21 cm

Giannini, Giorgio

Il cielo di un grigio sconosciuto incombe sulla fila di donne. Da quel momento in poi sarà solo una sequenza inanimata di numeri tatuata sul braccio. Ad Auschwitz Lale, ebreo come loro, è l'artefice di quell'orrendo compito. Lavora a testa bassa per non vedere un dolore così simile al suo. Quel giorno però Lale alza lo sguardo un solo istante. Ed è allora che incrocia due occhi che in quel mondo senza colori nascondono un intero arcobaleno. Il suo nome è Gita.

Un nome che Lale non può più dimenticare. Perché Gita diventa la sua luce in quel buio infinito. La ragazza racconta poco di sè, come se non essendoci un futuro non avesse senso nemmeno il passato. Eppure sono le emozioni a parlare per loro. Sono i piccoli momenti rubati a quella assurda quotidianità ad avvicinarli. Ma dove sono rinchiusi non c'è posto per l'amore. Dove si combatte per un pezzo di pane e per salvare la propria vita, l'amore è un sogno ormai dimenticato. Non per Lale e Gita che sono pronti a tutto per nascondere e proteggere quello che hanno. E quando il destino vuole separarli nella gola rimangono strozzate quelle parole che hanno solo potuto sussurrare. Parole di un domani insieme che a loro sembra precluso.

Il tatuatore di Auschwitz / Heather Morris ; traduzione di Stefano Beretta

Garzanti 2018; 223 p. 23 cm Morris, Heather

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Proposte per adulti - Giorno della Memoria 2021

Dovranno lottare per poterle dire di nuovo. Dovranno crederci davvero per urlarle finalmente in un abbraccio. Senza più morte e dolore intorno. Solo due giovani e la loro voglia di stare insieme. Solo due giovani più forti della malvagità del mondo.

Copie presenti nel sistema 23 in biblioteca: 1 Coll: 823.9 MOR

Con inesorabile precisione e passione di verità, Améry registrò in questa sua vertiginosa discesa nell'abisso concentrazionario le disfatte dello spirito, a cominciare dalla peculiare inferiorità nella quale venne a trovarsi nel Lager. L'inadeguatezza alla dimensione meramente fisica cui a Auschwitz era ridotta la vita lo rese paria tra i paria. Era un intellettuale, un uomo infinitamente più indifeso rispetto a chi, come i credenti di qualsiasi fede o i militanti di ogni ideologia, possiede certezze assolute e spiegazioni inoppugnabili per tutto, stampelle che aiutano a sopportare umiliazioni, privazioni, torture e morte. In questo senso la sua riflessione si rivela di un'ancor più insidiosa , fragilità, impedendogli di illudersi e costringendolo a scrutare sino in fondo l'annientamento della morale. Proprio attraverso la disillusa assolutezza con cui seppe misurare le nostre implacabili "perdite di terreno", Jean Améry si rivela alla fine un maestro di dignità e di libertà. Pubblicato quasi in sordina nel 1966 e diventato nel volgere di qualche anno un classico imprescindibile della letteratura concentrazionaria, "Intellettuale a Auschwitz" è un lucidissimo regesto sul tema del Male in una delle sue più abiette manifestazioni. La sua precisione evocativa penetra nelle fibre della mente lasciando segni indelebili nelle coscienza di ognuno. Presentazione di Claudio Magris.

Intellettuale a Auschwitz / Jean Améry ; presentazione di Claudio Magris

Copie presenti nel sistema 4 in biblioteca: 1 Coll: G 940.54 AME Bollati Boringhieri 1987; 162 p. 22 cm

Améry, Jean

"Rajchman è un sopravvissuto di Treblinka. Ha visto tutto, sentito tutto, provato tutto. Ha il coraggio di deporre per la Storia. Il suo racconto è di una densità che dà i brividi. Credo di aver letto molte opere su questo stesso soggetto. E tutte sono dolorose. Alcune sollecitano dei dubbi sull'uomo, altre sul suo creatore. Quella di Rajchman, con la sua semplicità commovente, apre degli orizzonti nuovi nell'immaginario del Male. [...] Il viaggio angosciante verso l'Ignoto. L'arrivo. L'abbandono delle ultime proprietà. La separazione delle famiglie. Le urla. Il sadismo degli 'assassini' e la tortura umiliante delle vittime. Il sistema funziona alla perfezione. Tutto è previsto, programmato. Gli uccisori uccidono e gli ebrei muoiono.

Rajchman è restato un anno a Treblinka: dal 1942 al 1943, fino alla rivolta eroica dei disperati, cui aveva partecipato. In questo lasso di tempo, nell'odore pestilenziale permanente, ha conosciuto ciò che nessuno dovrebbe vedere: lavorava lì dove le vittime, uomini, donne e bambini, andavano verso la morte. Era lui l'ultimo essere umano che le donne vedevano prima di soffocare nelle camere a gas.[...] Come ha fatto Rajchamnn a vivere e sopravvivere con i morti adattandosi così velocemente a situazioni così pietrificanti?

Nel giro di ventiquattro ore, è colui che taglia i capelli ai condannati. Poi quello che smista i loro vestiti, frugando nelle tasche segrete." (Dalla postfazione di Elie Wiesel)

Io sono l'ultimo ebreo / Chil Rajchman ; traduzione dallo yiddish di Anna Linda Callow ; prefazione di Annette Wieviorka ; postfazione di Elie Wiesel

Copie presenti nel sistema 7 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 RAJ Bompiani overlook 2010; 121 p., [8] c. di tav. ill. 21 cm

Rajchman, Chil Meyer

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Il destino di Enrico sembra segnato fin dalla sua nascita. Nato a soli diciannove giorni dalla presa del potere di Benito Mussolini, vede la sua gioventù interrotta, come quella di molti suoi coetanei, dalla campagna di Grecia. A diciotto anni parte per Atene, dove per la prima volta vede all'opera i militari nazisti: attrezzati, precisi, efficienti, ma anche ubriachi, rabbiosi, vendicativi. Quando all'indomani dell'8 settembre l'Italia rompe l'alleanza con Hitler, sono proprio quei temibili soldati a caricarlo su un treno insieme ai suoi commilitoni. I vagoni sono stipati, poco o nulla da mangiare e bere, un viaggio di tre settimane. Dopo i lavori forzati a Ingolstadt e una condanna a morte scampata a Buchenwald, nell'ottobre del '44 Enrico arriva a Dachau, dove imparerà la lezione più dura della sua vita: l'orrore non conosce limiti. Nel campo la morte è il pane quotidiano, un incubo con cui si è costretti a convivere e Enrico lo sa meglio di chiunque altro. Lo hanno arruolato nel Sonderkommando, un'unità di internati destinata a sbrigare il lavoro di cui neanche le SS si vogliono occupare. Enrico trascorre i suoi giorni a Dachau raccogliendo cadaveri nelle camere a gas per poi portarli ai forni crematori: carica corpi senza vita e poi ne recupera i resti carbonizzati. I suoi ricordi sono la viva testimonianza della Shoah, un massacro che ancora oggi qualcuno ha il coraggio di negare. Enrico è sopravvissuto a quell'orrore, ma per sessant'anni non ha mai parlato...

L' ultimo Sonderkommando italiano : a Dachau ero il numero 123343 / Enrico Vanzini ; a cura di Roberto Brumat

Copie presenti nel sistema 25 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 VAN Rizzoli 2013; 135 p. 22 cm

Vanzini, Enrico

Francoforte, 1963. In una gelida domenica d'Avvento, Eva Bruhns, giovane interprete dal polacco, riceve una inattesa telefonata dalla sua agenzia. In un ufficio al centro della città, dove pare stiano approntando le carte per un processo, hanno urgente bisogno di qualcuno che traduca dal polacco, dopo che un problema col visto ha impedito all'interprete incaricato di essere presente. Eva abbandona in tutta fretta l'appartamento paterno e di lì a poco si ritrova in una stanza angusta dove tre uomini sono in attesa, avvolti da fumo di sigaretta. Uno di loro, un uomo anziano, di bassa statura, siede impettito su una sedia al centro, come se l'intera stanza, l'intera casa, forse persino l'intera città fossero state costruite intorno a lui. È il signor Josef Gabor, da Varsavia. Eva tira fuori bloc notes e matita e si aspetta di avere a che fare con le solite cause legali per risarcimento danni. Ma, con stupore, deve ricredersi: Josef Gabor parla di tragici avvenimenti accaduti nel 1941, di prigionieri asfissiati dal gas, di baracche e campi di reclusione. Fatti ignoti a una ragazza tedesca del 1963, fatti che Eva traduce con difficoltà visto che l'anziano polacco parla un dialetto di campagna e lei è abituata a trattare di contratti e faccende economiche. Quella sera Eva torna al Deutsches Haus, "Casa tedesca", il ristorante di proprietà della sua famiglia, turbata e piena di interrogativi. Che cosa è accaduto davvero nel 1941? Di che cosa parlava l'anziano polacco?

chiede. I suoi genitori si mostrano subito restii ad affrontare l'argomento. Il suo fidanzato, Jürgen, la invita a rinunciare all'incarico, inadatto, secondo lui, a una ragazza sul punto di sposarsi. Quando, tuttavia, l'indomani Eva apprende dal giornale che due degli uomini incontrati nella stanza piena di fumo sono il procuratore capo e il procuratore generale del processo in" procinto di svolgersi contro alcuni ex membri delle SS, vinta dalla curiosità accetta l'incarico. Nei giorni successivi dovrà fare i conti col trauma proprio dei figli della generazione del Terzo Reich, la scoperta della Shoah e dell'orrendo crimine perpetrato dai nazisti. Un crimine di cui non soltanto sono ancora ignoti numerosi autori, ma che è stato colpevolmente taciuto e rimosso in ogni casa

L'interprete / Annette Hess ; traduzione dal tedesco di Chiara Ujka

N. Pozza 2019; 315 p. 22 cm Hess, Annette

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Proposte per adulti - Giorno della Memoria 2021

tedesca, nei lunghi anni del dopoguerra.

Copie presenti nel sistema 24 in biblioteca: 1 Coll: 833.9 HES

Nel 1936, in occasione dei giochi olimpici di Berlino, Hitler dichiara che la città va ripulita. Ha inizio la politica razziale che porta alla costruzione del primo campo di concentramento, a Marzahn. Qui vengono internati migliaia di zingari, tra cui i Rosenberg. Nello stesso anno il professor Robert Ritter e la sua assistente Eva Justin cominciano nello stesso campo gli esperimenti sugli zingari e sulla loro presunta nocività. Otto, unico superstite della famiglia, è trasferito prima ad Auschwitz-Birkenau, dove incontra il dottor Mengele, poi a Buchenwald, infine a Bergen-Belsen, dove viene liberato.

La lente focale : gli zingari nell'olocausto / Otto Rosenberg ; traduzione di Maria Balì ; a cura di Ulrich Enzensberger ; prefazione di Klaus

Schütz

Copie presenti nel sistema 3 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 ROS Marsilio 0; 146 p., [8] c. di tav. ill. 21 cm

Rosenberg, Otto

«È possibile per una donna rimanere un genio libero e uno spirito dell'aria senza pagare nessuna conseguenza?». Un'istantanea in bianco e nero coglie una donna dalla bellezza struggente immersa in una vasca da bagno del tutto ordinaria. Guardando bene, però, in basso ci sono degli anfibi sporchi di fango, e in un angolo, sulla sinistra, un piccolo quadro. Il viso nella cornice è quello di Adolf Hitler, il fango è quello di Dachau; lei, la donna, è Lee Miller: ha da poco scattato le prime immagini del campo di concentramento liberato, e ora si sta lavando nella vasca del Führer. Prendendo spunto da una fotografia che ha scoperto per caso, Serena Dandini si mette sulle tracce di Lee Miller Penrose, una delle personalità più straordinarie del Novecento. La cerca nei suoi luoghi, «dialoga» con lei, ripercorre la sua esistenza formidabile - che ha anticipato ogni conquista femminile - in un avvincente romanzo, una storia vera, tra i fasti e le tragedie del secolo scorso.

La vasca del Führer / Serena Dandini

Copie presenti nel sistema 26 in biblioteca: 1 Coll: 853.9 DAN Einaudi 2020; 248 p. 22 cm

Dandini, Serena

Vent'anni, una vita spensierata, un amore che sta cominciando e all'improvviso l'arresto, la deportazione, l'inferno dei Lager. L'orrore di Buchenwald e poi Dora, campo dal dolce nome femminile, adagiato in una piccola valle tra i boschi ai piedi di una montagna. Tutto è pace...

in apparenza. Nessuno può immaginare, nemmeno i ricognitori alleati che sorvolano la zona, che in questa pacifica località, nelle viscere della montagna, si nasconda il lager segreto tanto cercato: venti chilometri di gallerie dove si costruiscono le micidiali bombe V1 e V2.

Un'opera immane nata dal sangue e dalle lacrime di migliaia e migliaia di deportati, inermi, scalzi, affamati. Ma saranno proprio le lacrime e il sangue di questi infelici ad affrettare la distruzione di questa micidiale fabbrica bellica.

Lacrime di pietra : il lager segreto delle V2 / Carlo Slama ; a cura di Roberto Damiani

Mursia 0; 197 p. ill. 21 cm Slama, Carlo

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Pochissimi riuscirono a sopravvivere. Tra loro un ragazzo di vent'anni che è tornato per raccontare, perché la memoria dell'orrore non vada perduta. Perché questo non accada più.

Copie presenti nel sistema 1 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 SLA

Un viaggio faticoso e necessario all'interno dei lager. Un'analisi che si costruisce sulle testimonianze dirette e su documenti e fotografie unici. L'elaborazione del lager come necessità della politica nazista oltre l'idea di prigione, la propaganda e il tragico percorso compiuto dalla dittatura di Adolf Hitler che ha messo al centro del proprio progetto l'annientamento del nemico e che ha trasformato l'odio antisemita nella aberrazione dell'Olocausto.

Lager / Pier Giorgio Viberti

Copie presenti nel sistema 2 in biblioteca: 1 Coll: G 940.54 VIB Giunti 0; 127 p. ill. 19 cm

Viberti, Piergiorgio

A Ravensbrück, campo di concentramento destinato, almeno ufficialmente, alla rieducazione delle prigioniere (testimoni di Geova, zingare, antinaziste di vari Paesi) e progressivamente divenuto campo di sterminio, morirono circa novantaduemila donne. Lidia Beccaria Rolfi (sopravvissuta al campo) e Anna Maria Bruzzone hanno raccolto le testimonianze di alcune prigioniere e le hanno proposte in questo libro.

Le donne di Ravensbrück : testimonianze di deportate politiche italiane / Lidia Beccaria Rolfi, Anna Maria Bruzzone

Copie presenti nel sistema 2 in biblioteca: 1 Coll: G 940.54 BEC Einaudi 0; XVII, 282 p. 20 cm

Beccaria Rolfi, Lidia

Autunno. A pochi mesi dalla morte, Primo Levi incontra gli alunni della scuola elementare Rignon di Torino, la stessa che lui frequentò da piccolo. Inizia così il lungo cammino di conoscenza in cui lo scrittore prenderà per mano i bambini e li accompagnerà con pacatezza nel suo dramma personale, cercando di spiegare con delicata fermezza cosa sia stato l'Olocausto e come sia riuscito a sopravvivere all'inferno di Auschwitz. Domanda dopo domanda, gli studenti apriranno gli occhi sulla pagina più nera della storia del secolo scorso, guidati dalla voce e dai gesti di uno dei suoi più autorevoli testimoni.

Primo Levi / sceneggiatura: Matteo Mastragostino ; disegni: Alessandro Ranghiasci

Copie presenti nel sistema 9 in biblioteca: 1 Coll: 741.5 MAS BeccoGiallo 2017; 125 p. fumetti 25 cm

Mastragostino, Matteo

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Proposte per adulti - Giorno della Memoria 2021

Un volume utile per lo studio e l'approfondimentodei principali motivi dell'opera di Primo Levi, con una particolare attenzione alla temàtica della Shoah,fortclamentale nei suoi scritti.Particolarmente adatto per realizzare ricerche e tesine e per prepararsi a interrogazioni o verifiche scritte.

Primo Levi e la memoria della shoah : [profilo bio-bibliografico, contesto storico e letterario, analisi dei testi, documenti storici] / [autrice Alessandra Minisci]

Copie presenti nel sistema 5 in biblioteca: 1 Coll: G 853.9 LEV Alpha test 2006; 125 p. 17 cm

Minisci, Alessandra

Tutto mi riporta al campo. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa veda, il mio spirito torna sempre nello stesso posto... Non si esce mai, per davvero, dal Crematorio. Sono parole di Shlomo Venezia, ebreo di Salonicco, di nazionalità italiana; è uno dei pochi sopravvissuti del Sonderkommando di Auschwitz-Birkenau, una squadra speciale selezionata tra i deportati con l'incarico di far funzionare la spieiata macchina di sterminio nazista. Gli uomini del Sonderkommando accompagnavano i gruppi di prigionieri alle camere a gas, li aiutavano a svestirsi, tagliavano i capelli ai cadaveri, estraevano i denti d'oro, recuperavano oggetti e indumenti negli spogliatoi, ma soprattutto si occupavano di trasportare nei forni i corpi delle vittime. Un lavoro organizzato metodicamente all'interno di un orrore che non conosce eccezioni: il pianto disperato di un bimbo di tre mesi, la cui madre è morta asfissiata dal gas letale, richiama l'attenzione del Sonderkommando, lo scavare frenetico tra i corpi inanimati, il ritrovamento e subito dopo lo sparo isolato della SS di guardia che ammutolisce per sempre quel vagito consegnandolo alla storia. Per decenni l'autore ha preferito mantenere il silenzio, ma il riaffiorare di quei simboli, di quelle parole d'ordine, di quelle idee che avevano generato il mostro dello sterminio nazista ha fatto sì che dal 1992 abbia incominciato a parlare, e quei racconti sono la base della lunga intervista che è all'origine di questo libro.

Sonderkommando Auschwitz / Shlomo Venezia ; a cura di Marcello Pezzetti e Umberto Gentiloni Silveri ; da un'intervista di Béatrice Prasquier

Copie presenti nel sistema 12 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 VEN Rizzoli 2007; 235 p. ill. 23 cm

Venezia, Shlomo

È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose.

Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in

Storia di una ladra di libri / Markus Zusak ; illustrazioni di Trudy White ; [traduzione di Gian M. Giughese]

Frassinelli 2014; 563 p. ill. 23 cm Zusak, Markus

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pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona - "Storia di una ladra di libri" è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.

Copie presenti nel sistema 81 in biblioteca: 1 Coll: G 823.9 ZUS

Adottata all'età di nove anni, Liesel vive con i genitori adottivi in un quartiere tedesco di operai. Testimone degli orrori del nazismo, Liesel impara a leggere e un giorno torna a casa con un libro rubato e la passione per la lettura inizia a contagiarla sempre di più. Così comincia a collezionare libri su libri, mentre i genitori adottivi nascondono un ebreo rifugiato sotto le scale…

Storia di una ladra di libri = The book thief / tratto dall'acclamato

bestseller ; Geoffrey Rush, Emily Watson, Sophie Nélisse ; [directed by Brian Percival]

Copie presenti nel sistema 29 in biblioteca: 1 Coll: DVD PER

Twentieth Century Fox home entertainment 2014; 1 DVD-Video (circa 130&#xA0;min) color., sonoro 12 cm

Pochi sanno che il progetto hitleriano della soluzione finale si spinse fino in Nord Africa, tra le più antiche comunità della diaspora. Questa è la storia mai raccontata di cosa realmente accadde tra le mura di un piccolo forte che si ergeva a un centinaio di chilometri a sud di Tripoli. Degli ebrei libici che avevano creduto nell'Italia e nel Duce in camicia nera e che furono vittime delle leggi razziali. È la storia dei crimini commessi dai militari italiani e di un ordine finale terribile che solo il caso lasciò incompiuto. Un dossier storico su una pagina misconosciuta dell'Olocausto scritto dopo un'ampia ricerca d'archivio, e viaggi in Libia e in Israele per visitare i luoghi di prigionia e per ascoltare la voce di testimoni e superstiti.

Uccideteli tutti / Eric Salerno : Libia 1943: gli ebrei nel campo di concentramento fascista di Giado : una storia italiana

Copie presenti nel sistema 3 in biblioteca: 1 Coll: G 940.53 SAL Il saggiatore 2008; 238 p., [4] c. di tav. ill. 22 cm

Salerno, Eric

Volevo solo vivere : gli italiani di Auschwitz ci raccontano la shoah / un film di Mimmo Calopresti

Copie presenti nel sistema 4 in biblioteca: 1 Coll: DVD CAL 01 distribution 2006; 1 DVD (ca. 75 min.) b/n e color., son. 12 cm

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