FUNERALI PER
L'EMINENTISSIMO CARDINALE
SPINELLI DECANO
DEL SACRO...
Antonino Sersale
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IN NAPOLI,
Pretto Novello de B-wiis Stampatore Arcivcfcovile.
COL PERMESSO
D£SUPERIORI.
FUNERALI
PER L'
EMINENTISSIMO CARDINALE
SPINELLI
DECANO DEL SACRO COLLEGIO
, EVESCOVO
D'OSTIA, E VELLETRICELEBRATI
DALL' EMINENTISSIMO
CARDINALE
ANTONINO
S E R S A L E
Nella Metropolitana ChiefadiNapolinel giorno
XXVI.
d'AprileMDCCLXIIL
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0
Icevutqfiil trifio avvifo
d
ef-fer cejfato di vivere al dì 12.
£
Aprile di queffanno \j6%.V
EminentiffimoCardinale Gru*seppe Spinelli Decano del Sa- croCollegio, e Ve/covodìOftia^
e Velletri 7 che
fu
perpiù
ami Arche/covo
di quefla Metropoli yV
Eminentijftmo Cardinale Sersale ognuno
da fe può
penfareda
qual vivo dolore nefu
forprefo ; quindi
fenza
dimora ordinò , che nelfuo Duomo
nelgiorno 26. delloftejfo me- fe fi celebrafferò conpompa
folenne , ema-
gnifico apparato i funeraliy ben ricordevole de*meriti inejtimabili del Cardinale defunto.
Perloché s
%
ammirò
in mezzo delgran Tem-
piauna
macchina fepulcrak alta quafi no-*
x van-
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vanta palmi , e larga trenta/ette in
forma
ottangolare con due colonne
d
ordine Corintio in ogni lato, le quali/oftenevano proporzio- nato cornicionei che reggeva ben inte/t /ron- ti/pizj , e centine , e /opra di effe vcdeafi il ritratto del defunto Cardinalefoftenutoda
una ftatua delTempo
alato : tra le colonne erano erette quattro Jlatue: in mezzo di tal Maufoleo /opra eccellentemente formato ba- /amento poggiavaY
urna mortuale . Tutte quéfle co/e , che compotievano la macchina, erano ornate dell'armi del Cardinale, fefto- ni, panni neri, e di broccato , bianchi ve-li 5 putti alati , e fcheletri indorati .
Ne
9quattro lati della medefima ergevanfi quattro piramidi per reggere affai lumi: e nelle prin- cipali/acce dellagran ba/e erano appofti elo- gj : accre/cevan
/ommo
decorogF
innumere- voli lumi, i qualida
ogni parte erano con buon ordine difpofti , e diflinti. Tutti i pi-laftri del gran
Duomo
vedeanfi veftiti a bru- no, e di lamedoro,
eda
cia/cheduno peti- deaV
arme dell'Eminentijfimo de/unto ornata di fcheletri; onde il tutto recava /aera me- Jìizia, ed in/teme magnificenza . S*ammirò
il concor/o di foltifftmo popolo, oltre la mol- ta Nobiltà y e
Mini
fiero togato accorfo peraffi-
ajjijìere alla pia funzione , e per afcoltare
le dovute lodi del defunto. Accrebbero
gran^
venerazione a sì fplendido funerale $ molti Prelati , e
V
intero Metropolitano Capitolo, che c intervennero ; e fpecialmente la pre- fenza del Cardinale Arcivefcovo, // quale y comechè cagionevole diperfona
, pofpojto ogti incomodo, volle ajfifterea
porzione def
acrimifterj, / quali fi celebrarono con religiofiffi-
ma pompa
, e con mufica la piùf
celta dipiù cori. L! orazione fi recitò dal P.Maeftro
Panieri
del Convento di S.Domenico diBo- logna, e saf
colto conpiena foddisfazione dal- lagran
moltitudine, fentendofommo
piacere in udendo rammentare l'eroiche virtù, e le gefte deir Eminentiffimo Spinelli; fi conobbe chiaramente, che a tutti riufciva grata la di lui memoria , la qualefard
per durare per lunga pofteritd.ìfcrì*
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ìfcriziove/opra la porta maggiore delTempio comtfojìa da
jìhjjìo Simmaco Mazzocchi Canonico del Duomo ,
ed Interprete della Sacra Scrittura nella Reale Univerjìtà di Napoli.
IOSEPHI. S. R. E. CARDINALE .SPINELLI OLIM. ARCHIEPISCOPI . NEAPOLITANI DEIN. OSTIAE . ET .VELITRARVM . EPISCOP SACRIQVE . CARDINALI
VM
. COLLEGII . DECANIIVSTIS .EXSEQVIARVM .OFFICIIS
QVAE. EIVS.IN.ARCHIEPISCOPATV.NEAP.SVCCESSOR ANTONINVS . S. R. E. CARDINALIS. SERSALI VS INTESTINO, ANIMI. DOLORE. PERCVLSVS. PERSOLVIT ADESTE.PVRA.PIAQVE.MENTE.NEAPOLITANI.CIVES INGENTIBVS. DEFVNCTI. PRAESVLIS. BENEFACTIS
AETERNVM. DVRATVRIS. OBSTRICTI
1 fegnenti quattro Elopj di Giacomo Martorelli Real
Ptofejfbre di Lingua Greca adornavano ilMaufoleo.
• JOSEPHOSPINELLIO PRIMJE £TATIS SWE AVUNCULUMCARD.IMPERI ALEMFORMATOREM NACTO
OMNIAFÈLICITERCESSISSE NIHIL DEMIRAMUR:
BELGICA LEGATIONE PiENEADOLESCENTEM UTRIQUE POTESTATI
CARUM
PERACTA,
IN EPISCOPORUM NEGOTIIS EXPEDIUNDIS SOLLERTISSIMUM%
. INPLURIUM DKECESEON REGIMINE LIBERALI CURA SOLLICITUM,
IN
ROM£
URBEPRINCIPE VARIIS,ATQ.IMPEDITISSIMI^MUNERUM
OFFICIISSUMMA CUM
LAUDE PERFUNCTUM,MAGNA
ADEO RES ATENERIS VIRTUTI ASSUESCERE,EXTINCTUM MERITO COLLACRYMAMUR.
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NIHIL MAGISPENSI HABUIT,ACCELERIUS FESTINAVIT JOSEPHUS SPINELLIUS
QUAM
AD CLERI SELECTISSIMI DISCIPLINAM,
ACADEMIA OMNIUM SCIENTIARUM IN ARCHIEPISCOPIO INSTITUTA
,
COLLECTAQUE JUVENTUTE EFINITIMIS URBIS LOCIS IN CULTU DIVINARUM R£RUM,
ACCIVILIBUSOFFICIIS INNUTRIENDA
,
QUODEINDE PLEBEM VERBIS SAPIENTI^ PLENIS REFICERENT,
SOLUTOPROEMIO US, QUI LAUDIBUS INGENII FLORERENT.
EAFUITGRAVITAS JOSEPHrSPINÉLLIIt
ACMAJESTAS
IN OMNIBUSSACERDOTII, AC DIGNITATISSUJE MUNIIS OBEUNDIS
,
UT CUM
PRISCIJEVI PRiESULIBUSCONTENDEREI
IN PROPINQUOEJUS FATO
UBIQJJEGENTIUM MffiSTISSIMUSDOLORINCALUIT;
IPSE CLEMENS PONTIFEX MAXIMUS, CUI ACERBISSIMUS ANIMISENSUS INSEDIT
VERENTI TANTIVIRI OBITU GRANDE ECCLESIA VULNUSINFLIGENDUM,
PRO EJUS INCOLUMITATE LUBENSMERITO NUNCUPAVIT VOTA,
AT DENATUM
FLERERATUS ESTPIUM, AC D ECORUM.
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AMPLISSIMI, ACRELIGIOSISSIMI HUJUS TEMPLI MAJESTATEM
OB iEVITATEM REGIO DECORE DESERTAM . RESTITUENDAM CURAVIT PONTIFEX SPINELLIUS, PICTURIS,MARMORIBUS, DIVORUMQ.PRJESULUMSIGNIS,
QUORUM
NUMERUS AUCTUS EST REFERTO KALENDARIO, QUOD DOCTISSIMIS COMMENTARIOHONESTANDUM VOLUIT:
OBTANTA: IMPENSiE LARGITATEM TEMPLI ADMINISTRI:
EXPIATIONESSOLVUNT, ET VOTALIBENTES.
Sopra la porta delTempio aldidentro Jt leggealategnente Ifcrizione àelPanzidetto Prqfejfore dì Lingua Greca•
FUNUS EXSEQUIARUM
JOSEPHI SPINELLII ARCHIEPISCOPI NEAPOLlTANt IN CARDINALIUMC<ETU GERENTIS PRIMAS, TEMPLI HUJUS INSTAURATORIS MUNIFICENTISSIMI,
PERICLITANTIUM PUELLARUM SECURITATIS
,
AC VICANORUM ADOLESCENTIUM COLLEGII FUNDATORIS:
ACADEMIASUIS IN£DIBUS INSTITUTA
,
SACERDOTII , ET IMPERII JURIBUS SANCTE SERVATE, PR&SULIS PARTIBUSOMNI DIGNITATE PR£NESTE, ATQUE VELITRIS IMPLETIS
COMMENDATAMI
:OB EJUSAMISSIONEM PLURIBUS CIVITATIBUS, ETIAM BELGICIS LUCTUSINVASIT, CARDINALIS ANTONINUS SERSALIS
DESE MAXIMOPERE MERITI OMNIBUS ORDINIBUS INDICIT.
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( I )
4fX
$ W «5 3» W- W W
35?Www
**«<*wg
Doveva
io tratto dalla voftraamorofa
obbligan- te violenza, Eminentissi-mo
Principe, in quefta fa- era maeftofaBafilicacom- mhmt~*&saB^\
parire banditore di fune- ftiflìmanuova,
e da que- fto rifpettabileluogo
parlare per la pri-ma
volta dimorte,
e piangerecon
eflbVoi
la gran perdita, cheha
fattaNa-
poli ,
non ha
molti giorni , d'uno
def fuoi più illuftri nobiliflìmi Figli , que-fta Arcivefcovile rinomatiflìma fede del fuo antico zelante Pallore , il Collegio Apoftolico del principale tra Porporati
,
e la
Chiefa
finalmente, e tutto ilmon- do
Cattolicod'un
Miniftro fedele,d'un Configgerò
prudente , del fuo braccio deftro, del fuolume,
e pregio5 e orna-mento
migliore?E
queft'.era il frutto,ch'io
aveva
a raccogliere dallamia
paf- fata Miflìone? Quefto.ilpremio
riferba-A
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( II )
to alla
qualunque
fiafi fatica dame
in- traprefa colDivino
ajuto a fronte d'ognipencolo
per altruibene? L'efpormi
cosi d'improvvifo,
e dentro il breve giro di foli fei giorni anuovo,
ed affai più pe- rigliofocimento
,quando
le confeguen- zed'una
lunga, e graviffima infermità, lamia
fpoflata natura, e la fievolecom-
pleflìone
mi chiamavano
neceffariaman- te al ripofo ? Potettialmeno
ripromet- termi dallamia
ubbidienzaun
felice fuc- ceffo , emefcolando
co* fudoriEvange-
lici il
mio
giufto dolore , fperare alme-no
poteffi la mifera confolazione ,o
d' adeguare in parte il merito del gran fog- getto , di cuidebbo
accennarvi le piùmemorabili
gefte*o
di rifponderein qual- chemodo
all'efpettazione di così fcelta nobile , e fioritiffimaUdienza
.Ma
nèl'uno, nè l'altro
vantaggio mi permet- tono
di fperare ilmio povero,
e fcarfo talento, e l'alta fublime idea, che ave- te di giàconceputa
nella voftramente d'un Uomo,.
cheprima
emeglio
dime Voi medefimi
conofceftemaggior
d'ogni lode «Sebbene
ache
ferve eh' iovada
men-
- ,DigitizedbyGoogle
mendicando
pretefti per efimermi daun impegno, che mi
addoflafte, e differifcapiù oltre a recarvi quel triftiffimo an-
nunzio
, che vi ridicono nel loro lin-guaggio
quefto lugubre apparato, quel- le feralimemorie,
e que' fegni chiariflì-mi
di meftizia , e di lutto , di cuine fanno
funeftiffimapompa
fin le facre pa-reti diquefto magnifico
tempio
? E'mor-
to (
permettetemi
che la cattivanuova
io vi rechi in que' termini femplici,
ma
efpreffivi, e forti, co*quali torto che av-
venne
ame
la fcriffeda Roma un
Pre- lato dicarattere, ed'autorità. )E mor-
to
dopo
quattro foli giorni di fquinan- zia , e di febbre acutaV Eminentifiìmo
Principe GiuseppeCardinale
Spinelli , giàArcivefcovo
diNapoli
, eVefcovo
d'Oftia, e Velletri, econ Lui può
dirfia tutta equità, che è
mancato
allaChie-
fa
un
granVefcovo,
e al Sacro Colle- gioun
gran Cardinale , e fenza altrui pregiudizio,un Uomo
de' più illumina-ti e faggi, che vi fofiero al prefente nel
Vaticano* Da
quefta laconica, e fchiet- ta,ma
tanto piùveritieranotizia,quan-
A 2
toDigitizedbyGoogle
( iv )
•
to che viene
da bocca,
epenna
ftranie- ra, enon
da altroprevenuta
,che
dall'amore
della virtù , ioprendo
le tracce dellamia
orazione, e vi prefento que- llo grand'uomo
in que'due
afpetti diVescovo,
e diCardinale, che
racchiu-dono
in fe i paffi più nobili , e lumi- nofi della virtuofa fua vita , e che ba- ttano per fe foli a rendereimmortale
nelmondo
lamemoria
del fuo gloriofiffimonome. Voi ben
vedete,o
Signori,che
il luogo, da cui parlo, e l'anguftia del
tempo
accordatomi per favellare, emol-
topiù rampiezza
dell'argomento mi met- tono
nella fatale neceffità di trafandarmolte
cofe, le quali,o
fono a voi già conte, e palefi a baftanza,o non
con-ducono
direttamente a quellameta, che mi venne
prefcritta .Ma non
verrà a fcemare per quefto,o ad
offufcarfi del- lo Spinelli la gloria,come non
ifcemapunto, ma
piuttoftoaggiugne
pregio, e vivezza al fuoquadro
quelDipintore
5 chevolendo
ritrarre in telal'immagine d'un Eroe
nell'atto d'intraprendere qual- che grand'opra, rapprefenta in profilo ilfuo
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(vi m
•
fuo volto,
che
forprende,appaga,
e pia- ceveduto
ancora permetà.
E
qui neir atto di formareY
ab-bozzo qualunque
fiafi dellememorande
fue gefte, chiedo
prima perdono
aquan-
ti
mai quà
foflero perbuona
fortead
udirmi, col dolce vincolo di fangue,o
di amicizia congiunti alle antichiffime eccelfe Profapie Spinelli , e Imperiali,
da
cuine
trafle il noftro illuftreDefun-
to i nobiliffimi Genitori; chiedo, ditti,perdono
, fenon accenno nemmen
di fu-ga
inomi
gloriofi de'loroAvi,
che in pace, in guerra , nelForo
, nelleCor-
ti, e
ne
Gabinetti Reali, ne'Conclavi,
ne* Conciftori fi fecero gran
nome
col fapere , collaprudenza
, col valore, col configlio , colla deftrezza, e felicità de*maneggi
, per cui ne riportarono daSom- mi
Pontefici , dagl'Imperadori ,da
iRe,
da
i Popoli, e dall'Europa
tutta le ac- clamazioni, le lodi, gli applaufi, e i piùalti onori .
Comechè
la bell'anima di Giuseppe dallamano
onnipotente delCreatore formata
full'idea degliAtana-
sj ,
Nazianzeni
, Grifoftomi ,Ambrosj
,Ag
o-igitizedbyGoogl
f
VI 5Agoftini , e de più Santi
Vefcovi
del Cattolicomondo
,non
aveffe mefìieri dello (limolo de'fuoiAntenati
per ane- lare al piùarduo
dellaVirtù
,non ne fdegnava
però lememorie,
che anzi vi-etando
fpeffo inuna Chiefa
dell'Ordinemio
i loro fepolcridava
a conofcere ,che
feaveva
cuore per rammentarfegli,
e porgere per follievo delle loro
anime
caldi voti all'Altiflìmo,
avea mente
an- cora 5 e coraggio peremularne
, e for- pafiare le imprefe .Ma
di grazianon
ci
arrediamo
,o
Signori, allo fplendored'una
glorianon
fua , e paffiam fopra eziandio a* primi anni della fua adole- fcenza 5 e della principefca fua educa- zione, la quale ( tolto da acerbamorte
ancor giovine ilGenitore) non
potènon
edere lodevole , e virtuosa fotto la cu- rad'una Madre
5 che riputavafi la più faggiaMatrona
diNapoli
, e di cui avoce comune
fi diceva, ch'era difficilerinvenirne la eguale.
Troppo
vafto è ilcampo
, eh' iodebbo
feorrere inpoco
d' ora , nè fono già falito fu quefta Cattedra di verità per canonizzare ogni
•
mi-
Digitized
( VII*)
^
minuta
azione della fua vita ,ma
per dimoftrarvelo ,come
promifi , in pri-mo luogo un Vefcovo
de più faggi , e grandi > che avefle in queftitempi
la Chiefa.Ecco
per tantodopo
varie vicen- de,ma
tutte (come a
fuo luogo dirò) tutte gloriofe perLui
dalSommo Pon-
tefice
Clemente XIL
ridonato Giuseppe Spinelli alla Patria fua yma
inben
al- tro afpettoda
quelche prima
il Cie- love
lodonò
, voglio dir collocato fu la fede Arcivefcovile diNapoli
» e di-venuta
Padre di tantopopolo
,che
for-ma
, fipuò
dire > d'una
fola Città va- ftiffimaun nuovo
picciolomondo- Non
v* afpettate , Uditori % di ravvifare nel fuo efterior
portamento
queir aria di Principe fecolare*che
fin dalle fafce ilfregiòy e di cui la facra
Porpora
inmi*
glior guifa lo rivetti y e che
vuol
cre- derfida
taluno dicevole al grado diMi*
niftro pubblico r
e
alle diverfeincum- benze
5che
ne* Paefi foraftieri >prima
dì reftituirfi a
Napoli
3 efercitò per laChiefa. Mal
v'apporrefte cosìpenfando
( viri )
di
Lui
5 epoco
vi moftrerefte informa-ti dell' Ecclefiafticà difciplina , che fin d'allora fioriva in quefta Diocefi. Egli trovò3 la
Dio mercè,
queftavigna,
emaffime quanto
alClero,
cosìben
col- tivata nello fpirito dal fuo degniflimo Predeceflòre , cheavrebbe potuto
farlo arroflìre , e mettere in fuggezione , femeno
foda , e ftabile fofle fiata la fua pietà.Ma
perchèappunto
e in quefta, e nella dottrinaavea
fatto progredì mi- rabili inRoma
fotto la fcorta del ce- lebre per la fua Biblioteca, e per mil- le titolirinomato
, il gran Cardinale Imperiale fuoZio
, e perchè fapeva , ch'era vafto del pari, fecondo, e coltoil terreno alla fua cura affidato ; volle fubito a parte a parte fcorrerlo , e ri-
paffarlo , e per
nome
, per volto , per merito , e abilità riconofcerne aduno ad uno
i Miniftri ,o
percompiacete- ne
della fcelta, e de' providi ftabilimen- ti,o
per rimetterli, femancanti,
fe de- boli per rinfiancarli , fe forti , eimmo-
bili per renderli viepiù belli , e perfet-
ti :
che
quefto è l'obbligo principale ,che
( IX)
che Iddio prefcrive nelle
Divine Carte
a' facri Partorì : Diligenter agno/ce vultum pecoris tui , tuofque greges confiderà, Pro-
verò.17.
Non mi
lì parli qui della follecita indefeffa cura delbuon Giacobbe
perla cuftodia della fua greggia , per cui nè caldo, nè freddo, nè
fame
, nè fete, nèfonno temeva,
e dì, e notte intor-no
a quefta iftancabile , e attento ve- gliava .Troppo
più egli è gelofo , e altol'impegno
di chi regge leanime, che
quel d'un
paftore , che guida gliarmenti :
Non
idem exiflimo , diceva ilgran
Teologo
diNazianzo
, gregi , aut armentopraeffe,&
borninum
aritmas guber- nare, i.Orat. i.apol. poiché daPaolo
, e daAgoftino imparò
, che il grado diVefcovo
eft nomen operis, non honoris , e che debb' effere chi lo foftiene ,appa-
recchiato a faticare, patire, econfuma-
re la vita in
un lungo penofo
njartirio, ad altromai non
pensò, che a render-fi 5
come voleva
S.Pietro da' primiVe-
fcovi, e
da
Pietro fteffoGESÙ
,forma
,ed efemplare del gregge , e
a
dar perB
eflbDigitizedbyGoogle
effb le ricchezze , i
comodi
5 la fallite, e fe fofle d'uopo
, il fangue ancora , e la vita.Angeli
tutelari di quefteanime
?
che
vago
fpettacolonon
era per voi vederlo forgere dibuon mattino
dalluogo, non
fo s'io dica de* fuoi penfie-ri ,
o
del fuo ripofo , per conferirecon Dio, non
che i fegreti dell'anima
fua, acciocché fofTe lucidiffimo fpecchio d'ogni virtù,
ma
quel tanto ancora, cheandava fempre meditando
fra fe per uti- le delpopolo
fuo. Indi falito al Cielor
odorofo incenfo delle fue fervorofe pre- ghiere , econfumati
full'Altare del Si- gnore i fagrofanti miftericon
occhio di paftoral vigilanza , econ .mano
di pa- ternaamorevole provvidenza
intorno in- torno alle fue pecorelle aggiràndofi , afcoltava altricon
invitta pazienza ,altri
con
dolcezzaammoniva
, altri ri-prendeva con
libertà,chiamava
altri a fe , altri vifitava egli fteffo , eda
chi rifpetto, da chiemenda
, da chi timo- re, da chi lagrime, da chiamore
rifcuo- tendo , e da alcuno ingratitudini tolle-ran-
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( XI )
rando alle volte alia adiens,
ad
alios le-gationem mittente alios accerfens^ adtnottens, arguens, minis infettati* • . .
&
omnefalu-tis genus excogitans , dirò di
Lui
ciò chefcrifle il
Nazianzeno
del gran Bafilio Orat.io. undecumque medicinam morbo adhì- bebat .Ma
chipuò
efprimerecon
parolequanto
fu ardente , e follecito il zelo fuo , allora che temevafi affai vicino , e già giàimminente
l'eccidio della fua greggia? Io virammento,
voi m'inten- dete, Uditori, quel funeftiflìmotempo,
in cui recato da merci , e
da
perfone infette il contagio inMedina
, e di là paffato quafi inun
fubito nel noftroContinente,
fipoteva temer con
ragio-ne
, che da'confini della Calabria s in- noltrafle nel cuore delRegno
, ein que-fta gran Capitale fofle poi più orribi- le , e ftrepitofa la ftrage .
Or
che fe- ce inun
tanto pericolo il zelante accor- to Paftore ?Come un bravo Capitano
, chevedendo
i nemici ufcir dagli agua-ti
con animo
di forprenderlo, e da più parti attaccarlo , unifce al poffìbile leB 2
fueDigitizedbyGoogle
( XII )
fue truppe, e s'apparecchia al
cimento;
così egli alleftitofi d'
improvvifo
, e pre- parati gli arnefi più pronti , e fpediti a taluopo,
e l'uno, e l'altroClero
al- lapugna
fpirituale invitò , e col fuoefempio
, e col fuo zelo incoraggiolli tutti ad efporre la vita delcorpo
per la falute , e difefa delleanime
de' loro fratelli .Lode
all'Altiffimo, che fvanlil pericolo , e cefsò il contagiofo
mor- bo ben
prefto per leprovvide
difpofizio- ni del Principe, e la vigilanza de' fuoi miniftri ;ma
fe per favor del Cielo, e voftrabuona
fortemancò
aLui
l'occa- fione,non
glimancò l'animo certamen-
te di darfi a conofcere feguace fedeliffi-mo
di quelbuon
Paftore , qui animartifuam
pofuit prò ovìbus fuis, Joan.io.Quale
maraviglia però eh' egli fof- fe cosiattento, e follecito perprovvede-
re ad
un male
vicino, fe pensò, e pro-vvide
a quello, eh' era lontano, eche poteva
accadere in appreflò ?E
qui fuappunto ove
fi è diftinto affai nelCo-
ro de'
Vefcovi
lo Spinelli , e fi è fatto feorgereveramente
grande, emaggior
dife
DigitizedbyGoogle
( XIII )
fe ftefib.
Non contento
cTefferem
aeftroagli altri col faggio
regolamento
della fuaben
accoftumata famiglia, e col fuo proprio virtuofocontegno
di maeftà, di dolcezza , d'affabilità nel parlare , di coraggio neir intraprendere , di efficacia neirefeguire;non
contento d'aver dati al fuo gregge efempj luminofiflìmi di fobrietà , etemperanza
nel vivere , dicompoftezza
, e decenza nel veftire , dimanfuetudine
nel foffrire,d'animo
eroi-co
nel perdonare , e di carità , di cle-menza
, di profufione nel foccorrere a largamano
alle altrui indigenze : cofe tutte, che fervivanomirabilmente
e di ftimolo per abborrire il vizio, e di ec-citamento
alpopolo
per tener dietro aLui
nella carriera della virtù;non
con- tento, diffi, di tutto ciò, a fine di ri-mediare
almale,
chepoteva
fuccedere, e perpetuare in quefta fua Diocefi ilvero bene,
che fa, che penfa eglimai?
Chiama
altri a parte delle fue cure , e quafi che fi foffe il fuo fpirito ,come
quel di
Mosè
ne*fettanta Giudici, pro-pagato,
e difFufo ne' fubalterni Paftori,co-
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(XIV)
comanda,
e vuole, che in ogni Parroc- chia full'imbrunir
del giorno le vifite quotidiane dell'EucharifticoSagramento
fi ftabilifcano, e
rinnovando
di dì in dì gli atti di pietà, di fede, di religione, aDio prima
ricorrafi , eh' èV
autor d*ogni
bene
.E
pieno poi di fiducia , e ficuriflìmo del divino ajuto , eccolo darmano
al libro dellaSanta
legge, econ
più chiarometodo,
e facile, e miglio- re di quello, cheprima
ufavafi,un Ca-
techifmo proporre a tutti; e quefto, di- re a' Parrochi, farà il pafcolo,che
da- rete almio popolo
in avvenire.Ma
noidifle foltanto, lo fece, lo fece anch' Egli.
Ed oh
fattoben degno
d'immortale me- moria
!Benché
affidata abuone mani
la picciola eletta greggia, poteffe vive- re quieto, e ficuro il Paftore,
non
fa,non può
contenerfi il paterno fuo zelo, enon badando punto
nè alfonno
, nè al cibo, nè al fuo pericolo, nè allamae-
ftà del fuo grado , in
qualunque
ora ,tempo
, e ftagione calar fi vide tratto tratto in quefta fua Cattedrale, e qual altroElifeo, per avvivare il defunto fan-tiul-
DigitizedbyGoogle
(
XV
)ciullo,
non
ifdegnava di trattare co'fan- ciulletti, e a faccia a faccia interrogar-li, animarli, fpezzar loro il miftico pa- ne, e fomminiftrare a tutti parole d'eter-
na
vita.Nè
qui folo dimoftrò Egli la paftorale fua vigilanza ,ma
or Yuna
, or T altra delle tante Chiefe diNapoli
vifitando , e ilpenofo
uffizioadempien- do
, il grande, il picciolo , il nobile,
e il plebeo , il
popolo
, e il Sacerdo- te , e tutti quantiobbligava
a veglia- re attentiffimi fu i loro doveri.Non poteva un
Paftore così folle- cito tra la foltanumerofa
greggianon
incontrare talvolta oggetti di lagrime, e di dolore , agnelletti , voglio dire , de- boli , e infermi per
mancanza
di latte,mandre
infette, pecorelle indifciplinate, miniftri negligenti , e oziofi; ed eflendo per lopiù T
ignoranza la funefta origine di tanti mali ,meditò
, ed efeguìmolte
altre opere
degne
tutte del fuo alto ca- rattere, della fua granmente,
ch'io pof- fobene
accennarvele ,ma
metterle nelfua
verolume non
potròmai
, perchèognuna
meritaun
orazion panegirica perfe
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( XVI )
fe fteffa. Salito
come
egli era all'onore del Sacerdozio, e al Pontificato di que-fta
Chiefa
per via di merito , e dì fa- tica, e a parlar coli*Apoftolo,
vocatusa Deo tamquam Aaron
,adHcbr.^
Exod.l&
e in miglior guifa, che quefto gran Sa- cerdote nel fuo razionale , recando egli in petto dottrinante
&
veritatem; quella volle, che fofle la bafe, e ilfondamen-
to, fu cui ergere dovevafi lo fpirituale edifizio della falute di tanteanime
aLui
affidate da
Dio.
Volgete,
Signori miei , lo fguardod' intorno a voi, e vedete
quà
vicine, e fotto a* fuoi occhi , fecondo il coftu-me
de' primi fecoli della Chiefa , aper- te pubbliche fcuole per tutto ilClero
di Filofofia, di
Teologia morale,
edom-
matica, di dritto civile, e canonico.
Di
qui
non
lungi offervate fondato daLui un nuovo
numerofiflìmoSeminario
,non
già per gli Cherici della Capitale ,
che
per quefti trovò Affatoda lungo tempo lodevolmente
il ricovero ,ma
per quei tanti della vaftaimmenfa
Diocefi ,che non avendo prima
albergo , direzione,
e col-
Digitizedby
( XVII )
e coltura ,
o avendola
fol permetà,
erano peravventura
,come
viti felvag- ge, nate da fe nella vigna del Signore diSabaot
, cheo poco
,o
niun fruttorendevano,
edavano
ancora talvolta, anzi cheuve, amare
difguftofelambru-
fche.E
là mirate que' tanti, che fi af- follano d'intorno aLui, o
daLui
fpe- diti fene vanno
per ogni angolo della Città, e ne'Villaggi, eTerre
della fpa- ziofa Diocefi, fapete chi fono ?Sono
iprodotti de fuoi faggi ftabilimenti, fono Confeflòri, Parrochi , e Miffionar) , eh*
Egli,
o
per femedefimo, o
permezzo
d'altri abilitò agli uffizj di Predicatori, di Catechifti , e d'
Operaj
Evangelici , che nella miftica vigna dì , e notte fa-ticando fenza ftancarfi , renderanno a fuo
tempo
al celefte Agricoltore frutti di penitenza , di perfezione , di eterna vita.Nè
vi credette, che febben lungi da Lui , gli perdeffe ilbuon
Paftore di vifta.A
tutti, a tutti la fua granmen-
te penfava, conofeeva i progredì di tut- ti, pefava i meriti, e
con mano
libera-liffima gli
provvedeva
di penfioni , diC
ren-Digitizedby
( XVIII )
rendite , di benefizj , e
prevenendo
gì*impegni
, le iftanze , e per fino i defi- der)d'alcuni5promovevagli
a gradimag-
giori : eh' era per loro
un
gran meritoil faticare a gloria di
Dio,
e fenza Spe- ranza di terrenamercede.
Ma dove
lafcio queir opera vera-mente
grande3 e decorofa tanto per que-fta Città , e cotanto utile alla focietà civile, e Criftiana , e al vero
bene
cTinnumerabili famiglie, che ora
fono,
e vi faranno in apprettò e dentro, e fuo-ri di
Napoli
?Quel
Ritiro, che fotto iltitolo della
Concezione
diMaria Ver-
gineImmacolata
, e puriffima , e diS.Vincenzo
Ferreri contiene in fe pref- fochè cinquecentozitelle, chenellafaen-
za de Santi s iftruifcono , e nelle articonvenevoli al loro flato ,
non
è que-llo Ritiro
un
grand'albero dalia induftrcmano
dello Spinelli piantato , e che colla direzione diLui da
altri poi col- tivato, e crefeiuto ,può
dirfi, fotto a fuoi occhi, e ancoradopo morte
di più migliaja di ducati arricchito da Lui,ha
meflfo in terra al prefente così profonde
le
Digitized
le fue radici , che (tenderà col
tempo
per la Città, per loRegno,
per l'Italiai fuoi
rami
, e fiori , e frutta , e grato odore di fatica , d* induftria , e di civi- le Cattolica educazionemanderà
daper- tutto?E
dov* èmai
chenon
eftendeffe ilbuon Arcivefcovo
le fue cure, e fentirnon
faceffe gli effetti del fuo gran cuo- re generofiffimo?Dopo
i faggi provvedi-menti
, eh*Egli diede alTempio
miftico del Signore, almaggior bene
di tanteanime
, penfa ancora alTempio mate-
riale, a quella
Cafa
d'orazione, a que-lla facra Bafilica , e quefto
luogo
per k> difegno , per la (bruttura magnifico,non
parendogli decente abbaftanza al merito de' SantiVefcovi
fuoi predecef- fori ,che
colle loroimmagini
gli fancorona
, alle infigni Reliquie di tanti Proteggitori,che hanno
qui il loro ri-pofo
, aMaria
SantifTima , chene
ha„la tutela , e
molto
più allaMaeftà
diDio
, che inuna
guifa fingolariflìma degnafi di abitare nelle noftre Chiefe ;mette
in migliorveduta
le antiche pol-C
2 ve-*
yGoogle
(
XX
)I
veroSe
memorie
, le facre pareti riftora, l'abbellifce, lorinnova,
edadorna,
di dorati bronzi , d'argenti , di Scelti ri- pulitimarmi
, di preziofiparamenti
, e nobili ¥arricchifce , e l'Aitar maflì-mo,
e principale, che di Crifto è figu- ra , innalza dafondamenti
, e quelme-
glio in
fomma,
che è qui di Splendido,ammirabile,
enuovo
tutto è parto del- la granmente,
e del genio principesco, e piiffimo dello Spinelli.Ma mentre
Egli a Somiglianza del Succedore d'Onia
, corroboraiTemplum
,anzi il
doppio
edifizio delTempio mi-
ftico, e materiale
o
innalza,o
riftora :Templi altitudo ab ipfo fundata eft , du- plex adificatio : Iddio lo deftina a cure maggiori ;
una
Diocefi ancorché vafta,come
è quefta gran Città diNapoli,
eratroppo
angufta al gran zelo dello Spi- nelli; Il Signore, che lo volea inRo- ma gU
ifpirò neiranimo un
certo lu-me
di Criftiana pietà in occafione dell'Anno Santo
, che in queltempo
ricor- reva, di portarfi inRoma. Ma
qui ap-punto
compierfidoveva
il gran decre-to,
Digitized
( XXI )
ir-
to , che rAltiffimo ftabilito
aveva ab
eterno. 11
Gran
PonteficeBenedetto
xiv.di felice
memoria
Affando gli occhi fu la vita efemplare dell'Eminentiffimo
Spi- nelli , rimirandolo pien di zelo della gloria diDio
, ferio nemaneggi
, illu-minato
nel disbrigo delle caufe le più intralciate , e proprioad
appoggiar fu di lui porzione del grangoverno
dell'Orbe
Cattolico, lo fifsò inRoma
; nè per quefto lafciò lo Spinelli qual tene- ro Padre rimirare i bifogni di queftaChiefa
fua fpofa,onde
è che più vol- te fupplicò ilSanto Padre
ad accettare la libera raffegna dellamedefima,
e dar- leun
fuccefforeformato
fecondo il cuordi
Dio
per la felicità di queftoPopolo;
i di lui voti furono compiti : Y
ottimo
difcernimento delGran
PonteficeBene- detto
xiv. gli fecero gittar gli occhi fo- praAntonino
Sersale flato già al go-verno
didue
vafteMetropolitane Dio-
cefi Brindefi, e
Taranto;
quale egli fia, equanto
operi per voi,non
ftò io qui a ridirvelo,formando
Egli le voftre de- lizie, tanto più,che onorandomi Y Emi-
nenr
( XXII )
nentiflìmo della fua prefenza offenderei la di lui modeftia.
Seguitemi
ora, Si*gnori, col penfiero in
Roma,
e col di- scorrervi ,come
farò ,brevemente
di ciò , che fece quefto grand*uomo da
Cardinale colà , protettomi , che vi di- rò pochiAimo
, e forfè ilmeno
di ftre- pitofo, e grande, eh*Eglioperò
per laChiefa
diDio,
perchè nè Tànguftia deltempo
permife d'indagare più oltre* nètroppo
è agevole lo (coprirequanto
di facro , e nobile, e virtuofo nafeondefi dietro il velo delTempio
.La
voftra cognizione ,non
che delle arti nobili , e delle feienze ,che
acquiftò colloAu-
dio , colla preghiera , e colla pratica de' primi favj d'Europa
,ma
delle vi- cende ancora , de' rigiri , emaneggi
,
de bifogni , e pericoli del gran
mondo
,
che potè
ben
egli feorgere ad evidenza ne' viaggi , che fece da Prelato per fOlanda
, per la Francia , -per laGer- mania,
i gloriofi fucceffi della fuaNun-
ziatura di Fiandra , jser cui fi
meritò
le approvazioni , e gli elog] del
Som-
inoPontefice
Benedetto xuu
la cui san- ta,Digitized
ta , e
immortale memoria
faràTempre
in benedizione pretto di noi. Quefti
me-
riti uniti a tanti faggi , che diede in
Roma
della fua granmente
nel portoonorevole
, che per più anni coprì, di Segretario dellaCongregazione
de'Ve^
fcovi , e Regolari , e fopra tutto Yalta ftima , e fperanza , che di
Lui
aveva*no
idue Clementi
xi. e xiu moflero queft*ultimo
apromuovere un
così de-gno
foggettoprima
alla Sede Arcive- fcovile diNapoli
, e poi al gradoemi-
nentiffimo diCardinale, non
perchèT
onda
benefica della fua falutare fapien*za in quefta reale Città, in quefto
Re*
gno
riftagnafle foltanto,ma
perchècom' acqua,
cheha
più alta, e limpida laforgente dal
monte
santo di Sion, dal- la Pietraimmobile,
dallaSede
facratif- fima del Vicario di Criftopura,
ediU
libata fgorgando , venifle a diramarli«>e fpanderfi per la
Terra
Una mole
cotantoenorme
credo al certo, che fentifle lo Spinelli fopra di fe , torto che videfi collocato a fianchi del Vicario di Crifto^ e tra* primi Por-pora-
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( XXIV )
porati di
Roma
, ecomechè
a princi- pio doveffelofgomentare un
pefoAnge-
licis humeris formidabile, più affai credo,
che
atterriffero la fua virtuofa umiltà ipregi interni dell'anima, che efige
Dio da
chi èchiamato ad un
miniftero sialto.
Ne'
libri facri, cheavea
inmano
continuamente, oh quanto
è facile, ches'abbattefle in quel faggio
avvertimen-
to ,che dava
a* fuoi pariBernardo
:Sini compofiti
ad
mores , probatiad
fan-Si
moniam
, manfuetiad
patientiam , fub- je&iad
difciplinam. Sint in judicio retti, in conftlio providi , in agendo ftrenui , in adverfttate fecuri , in cura rei familiaris non anxii , aliena non cupidi , ubique ,&
in omnibus circumfpe&i ; e
parendo
alla fua modeftia dinon
aver in fe fteffo quefte belle doti , che tutti quanti , evedevano
, eammiravano
inLui
, chipuò mai
abbaftanza capire,quanto
fer- viffe queflo baffiffimo fentimento , eh*Egli
doveva
avere dife, a raffodarlo in quella perfezione fublime, indifpenfabi- le tanto, e neceffaria al fuogrado?
Ma
abballatevipure, anima
gran-de,
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(
XXV
)de ,
quanto
volete ,che
a proporzione del declivo rche
avrà in voi facqua
falutare della Criftiana fapienza , faràfempre maggióre
il fuoinnalzamento
5e
a prò di tutti per ogni lato fi fpan- derà : Deriventuradunque
, dirovvi colSavio
, fontes tuiforas,&
inplateis aquasmas
divìde.Già
il faggio PonteficeBe- nedetto
xiv. di gloriofamemoria
addof- sò aVoi
i piti gelofi uffizj dellaSanta
Sede, che riguardano ilDomma,
laDr-
fciplina 5 i Concil) ecumenici , i Privi- leg) della Cattolica
Chiefa
; aVoi
lacura y e protezione di più Collegj , e Univerfttày e di tutto l'Ordine Àgofti-
mano
y e per fino de'Regni
interi ; aVoi
ilbuon regolamento
della porzione più nobile de* fedeli , aVoi
gli efamide Vefcovi
; aVoi
finalmente la Pre- fettura diPropaganda,
eh'è poi lo ftef-fo,
che
affidare al voftro incomparabile zeloT
ubertà dellaChiefa
y la propaga- zion dellaFede
, e la fcelta de* Sacri Minrftri y che per le quattro parti delmondo
fene vanno ad
evangelizzarela pace. •
D
InDigitizedbyGoogle
( XXVI )
In quefti ardui
impegni
difficiliflimicon
quallume
5 accortezza, emente,
econ non mai
ceflante follecitudine fi di-portale
ilnoftrogran Cardinale,non m'è
poflìbile raccontar per
minuto.
Solo di- rò quel che intefi inRoma
dauno
de*noftri , che
avea
l'onore di fervido inuna Cattedra
diPropaganda,
e più vol- te il vide nelle fue varieincumbenze
portarecon
allegria quel pefb , da cui piùd'uno
, pernon fuccumbere,
fi fa- rebbe forfè fottratto. :Dopo
eh*Egliprevenendo
il giorno,
adempiuti
aveva
i fuoi dovericon Dio, che
in quefto era diligentiflìmo , e de- licato alfommo
, nel reftante del gior-no
, e in parte ancor della nottenon
fapeva quafi più penfare a fe fteflò.Pazienti (Timo nelle udienze, nelle
Con-
gregazioni il
primo
,pronto
, e facilene
ripieghi , zelante alfommo ne pun-
ti di Religione , amantiffimo della ve- ra , e fana dottrina ,
nemico
acerrimo di chi ofavaimpugnarla
, difenfore de- gli oppreffi ,Padre
de* poveri , Protet- tore di tutti ibuoni
, inuna
parola *un
Digitized
( XXVII )
un
de' più faggi, e forticampioni
, de più dotti , e ubbidienti figliuoli , che aveffe in queftitempi
la Chiefa ./Ma
quel che più forprefe chi lo
conobbe
fapete, che fu?
L'impegno
grande, chemoftrò fempre
per la coltura di que' tantiGiovani
, chemantiene
il Colle- gio degli Scozzefi, e quello affai più nu-meroso,
e d'ogni nazione, che dicefi diPropaganda.
Quefti fanciulli, che fivan- no
abilitando per le Miflìoni dell'Orien- te, e del Settentrione, erano le delizie del gran Cardinale .Gli vedeva
, e ri-vedeva
fovente , gì' interrogava ,am- monivagli,
gl'iftruiva, enon
che nelle publiche difefe di Filosofia, eTeologia,
ma
negli efami delle claffi diGrani-
tica ancora più baffe,
con
tanta pazien- za, e ilarità di volto per più, e più orefi tratteneva, che interrogato da
un
Pro- feffore,come
foffe annojato, e fiancopersì molefta , e lunghiflìma occupazione :
lo fianco? rifpofe ,
Ah
che non trovo almondo
piacere più bello , e occupazione di quefta più dilettevole.E
diceva il vero,poiché
mirando
in quelle pianticelle an-'j
D 2
corDigitizedbyGoogle
* ( XXVIII )
cor tenere i primi getti, fi
compiaceva
oltre
modo
nel figurarli il fruttoabbon-
devole ,che
datoavrebbono
coltempo
alla Chiefa, alla
Fede,
aDio,
trapian- tateche
fofferoda
quelbuon
terreno nelle parti più rimote delmondo. Per
la qual cofa io fon d'avvifo ,
che
que- iìoEroe
all' entrare ne' Coilegj , nelleCongregazioni
, ne* Conciftori ^ e ne' Configli più intimi , e più fecreti , cui loammetteva
il Vicario di Crifto, glipareva
, che foffe nellembo
della fuaPorpora
,come
intornoallavertede*Som- mi
Sacerdoti dell'antica legge defcriptus Orbrsterranm
, Sap. 18. e perciò le fuemaffime,
le fue parole, le fue dedlioninon erano
corte, e bafie, nèprevenute da impegni,
da gelofie,da amor
di par- tito,ma
grandi, e nobili, cftefe, e va-ftiffime
come
iimondo,
edegne
de' pa-ri fuoi, che S.
Bernardo chiamò
Seniores populè judices Orbis^ Ub.+
deConfid.Poteffi io qui rifaper tutti quanti, e metterli nel loro
lume,
ed afpetto ipenfieri, i configli, i voti, gli oracoli9
o
ufciti dibocca
,o
vergati fu i fogli,
eh'
DigitizedbyGoogle