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Monte Gusella. Settore francese della Grande Guerra (m 1388) Questo percorso ad anello inizia da località Fontanella. Il sentiero da seguire è l'886.

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Academic year: 2022

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Questo percorso ad anello inizia da località Fontanella. Il sentiero da seguire è l'886.

Si rimane per circa 200 metri sulla strada forestale in direzione sud-ovest. Sulla sinistra si trova l'indicazione del sentiero che inizia la sua salita all'interno del bosco.

Monte Gusella

Settore francese della Grande Guerra (m 1388)

Monte Gusella - inizio della strada forestale

Monte Gusella - inizio del sentiero

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Lungo il tragitto una strana figura di animale esce dal fogliame. Sembra quasi la testa di un cane, triste per la situazione in cui si trova, ricurvo quasi a chiedere scusa a qualcuno ...

Il sentiero incrocia un'altra strada forestale. Fate attenzione, è da percorrere per pochi metri, poi sulla sinistra il sentiero continua a salire nel bosco. I segni bianchi rossi ci sono ma non troppo visibili.

Di nuovo il sentiero esce in una strada bianca. Proseguendo si arriva prima alla cima del monte, ma quasi subito, su di un albero a sinistra, è ben evidente che bisogna lasciare la strada.

Si sale ancora. Sulla sinistra si intravedono delle trincee. Una sale a zig-zag, mentre il sentiero prosegue su di un camminamento.

Al termine della salita una tabella (appoggiata ad un sasso) indica verso sinistra "all'OSSERVATORIO. La linea marginale nel 1918 settore dei Francesi anello 3".

Monte Gusella - particolari del sentiero

Monte Gusella - A voi cosa sembra?

Monte Gusella - particolari del sentiero

Monte Gusella - inidicazione della svolta a sinistra

Monte Gusella - particolare del sentiero

Monte Gusella - particolare del sentiero

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Questa deviazione ci porta a scoprire diverse grotte e trincee. Abbiamo percorso la prima che si trova in una specie di piazzale .... è molto bassa, e dopo qualche curva lo diventa ancora di più ... per fortuna c'è una seconda piccola uscita che ci porta all'interno di una trincea.

Dopo la visita si ritorna dove il sentiero terminava la salita e si prosegue a destra rimanendo pressapoco sempre alla stessa quota. Ci vuole un po' di attenzione a non sbagliare strada.

In pochi minuti si raggiunge la strada. Per salire sulla cima del monte si prosegua a destra. Dopo circa 50 metri si arriva ad un incrocio e bisogna proseguire dritti.

Monte Gusella - verso l'osservatorio

Monte Gusella - galleria

Monte Gusella - resti di trincea

Monte Gusella - a destra siamo saliti, si prosegue dritti

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La strada termina in uno spiazzo e continua come sentiero. Dallo spiazzo, guardando in direzione nord, si vede già la cima. Non ci sono sentieri, abbiamo proseguito seguendo alcuni resti di muretti. La cima è stata trincerata sfruttando anche la peculiarità delle rocce.

Per arrivare alla cima ci abbiamo impiegato 90 minuti ... ad inizio del percorso erano indicati 60 minuti ...

Si scende dalla cima e si ripercorre la strada già intrapresa fino allo sbocco del sentiero che riporta all'osservatorio. Da qui si prosegue per la strada.

La strada continua la sua lenta discesa fino alla baita Rossingroba.

Monte Gusella - la strada verso la cima

Monte Gusella - verso la cima Monte Gusella - verso la cima

Monte Gusella - passaggio naturale utilizzato come

trincea

Monte Gusella - strada verso la baita

Monte Gusella - baita Rossingroba

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Poco dopo la baita, si lascia la strada iniziando la discesa sul sentiero di sinistra.

La discesa non è sempre agevole. Si incrocia un'altra strada che il sentiero attraversa (occhio ai segnali).

Dalla cima, dopo circa 40 minuti, si raggiunge la strada principale che porta a malga Camporossignolo.

In 15 minuti si raggiunge la malga, passando prima per il "Centro logistico Francese per fornitura d'acqua".

Monte Gusella - uscita dalla strada

Monte Gusella - particolare del sentiero

Monte Gusella - attraversamento della strada

Monte Gusella - particolare del sentiero

Monte Gusella - strada verso la malga

Monte Gusella - incrocio con la strada principale

Monte Gusella - strada principale verso la malga

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Si prosegue lungo questa placida valle per altri 35 minuti fino a raggiungere il punto di partenza.

Come si raggiunge:

Da Asiago (VI) in direzione Bassano, si raggiunge la rotatoria del Turcio e si prosegue per 2 km sempre per Bassano. L'inizio si trova sulla destra appena oltrepassata la trattoria Fontanella.

Storia:

OSSERVATORIO DI CIMA MOSCA

POSTI DI OSSERVAZIONE

Durante la Grande Guerra, sui rilievi a ridosso delle prime linee localizzate nella parte meridionale dell'Altopiano del Sette Comuni, ovvero su Monte Kaberlaba, Cima del Taglio, Cima Mosca (ora Gusella), Monte Bertiaga e Montagnanova, furono realizzati vari posti di osservazione. Da tali siti non solo si controllavano i movimenti del nemico, ma si coordinava anche il tiro delle artiglierie, che con le mitragliatrici e le bombe a mano costituirono un'arma strategica nello svolgersi del conflitto, come ben descritto da Dalton, e cambiarono radicalmente il modo di combattere rispetto alle battaglie rinascimentali.

Di notte le retrovie erano illuminate da potenti riflettori che scandagliavano i pendii, mentre di giorno i ricognitori aerei e i "draken ballon" osservavano continuamente il nemico.

Francis Mackay racconta come addirittura il Maharaja di Patiala, dall'India, visitò alcuni posti di osservazione, uno dei quali chiamato "Ascot", situati nei pressi di Monte Kaberlaba.

Monte Gusella - centro logistico Francese

Monte Gusella - malga Camporossignolo

Monte Gusella - valle Camporossignolo

Monte Gusella - verso il punto di partenza

Monte Gusella - fine del percorso

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"Il punto di osservazione (O.P.) si trovava in un posto meraviglioso, su di un alto abete alla sommità di Cima del Taglio un monte a est della strada Granezza - Pria dell'Acqua. L'osservatorio è stato realizzato dai francesi. Si raggiungeva con una robusta scala di legno che arrivava a una piccola piattaforma a metà della salita per riposarsi un po' e poi continuare. Si arrivava quindi ad una piattaforma di legno inchiodata a dei tronchi sostenuti da due alberi. Era di circa 4,6 m. di lunghezza e 1,2 di larghezza a circa 27 m. dal terreno. A un'estremità era stato costruito un riparo con una lunga finestra di vetro sul lato settentrionale che si apriva verso l'esterno e una piccola finestra fissa sul lato occidentale. L'altra estremità non era coperta. Quando il tempo era brutto si poteva ripararsi e poi immaginarsi quasi sopra ad un mare in burrasca da come gli alberi ondeggiavano nel vento.

L'osservatorio era ben nascosto al nemico mascherato con dei rami di abete.

La vista era superba. La fitta foresta di abeti scendeva gradualmente dalla base verso il basso, gli alberi erano ancora carichi di una neve pesante. Tra gli alberi emergeva a tratti dalla neve il terreno roccioso. Al di là si profilava l'altopiano tempestato da contrade e case isolate con le rovine di Asiago nel centro e alla sinistra la linea della ferrovia con i suoi rilevati lungo i quali correvano le trincee degli austroungarici. E attorno, sulle creste a nord, ancora foreste e poi montagne, una dietro all'altra, con il loro variabile manto nevoso, fino all'orizzonte.

La visibilità era però spesso scadente e poteva cambiare da un minuto all'altro. Grandi nuvole erano solite ristagnare nel basso per essere poi repentinamente spazzate via e improvvisamente appariva Asiago e il sole riprendeva a brillare per una volta ancora sui piccoli grappoli di case bianche alcuni distrutti, alcuni di cui rimanevano solo gli involucri ed altri, finora, appena toccati dalle distruzioni della guerra."

Il prosaico nome dell'osservatorio era "CLAUD".

Dalle pagine "Da mio diario" di Hugh Dalton della Royal Garrison Artillery

"Partendo presto, alle 9 eravamo già in cima al Costalunga, dove ci fu assegnata una guida da una Batteria da Campagna italiana li appostata, e proseguimmo lungo una stradetta da cui si aveva una magnifica vista di Cima Echar. Qui c'era un Posto di osservazione da cui mirai per la prima volta il Monte Sisemol e Asiago, parte del cui campanile era ancora in piedi, ma per poco, perché fu poi abbattuto dall'artiglieria italiana. Ricordo che pensai che l'intero Altopiano di Asiago avrebbe potuto essere espugnato facilmente se avessimo portato su abbastanza cannoni. In seguito pesai che l'impresa non era tanto facile come sembrava.

Non fu possibile collegarci telefonicamente con la Batteria di Cima Echar, cosi non potemmo effettuare aggiustamenti di tiri su trincee di comunicazione e reticolati del Sisemol, uno degli obiettivi che ci erano stati assegnati. Ritornammo perciò sul Costalunga, dove Batterie italiane da Campagna e da Montagna lungo tutta la cresta sparavano furiosamente. Dopo un buon pranzo offertoci dalla loro ospitalità, scendemmo a valle e ci incamminammo per parecchie miglia a ovest verso Monte Tondo."

Da Hugh Dalton della Royal Garrison Artiller Monte Gusella - Ballon

d'Osservation

Monte Gusella - Panorama del fronte

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Data visita: 01/05/2021

Data pubblicazione: 31 Maggio 2021 Autore: Corrado De Zanche

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