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A. Determinare la massima distanza r max dal centro della Terra che raggiunge il corpo.

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Academic year: 2021

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(1)

Universit` a degli Studi di Udine, Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Esami di FISICA I (9 CFU) e Fisica Generale 1 (12 CFU)

A.A. 2019/2020, Sessione di Gennaio/Febbraio, Secondo Appello, 5 febbraio 2021, Prova scritta

TESTI E SOLUZIONI DEI PROBLEMI PROBLEMA 1

Un corpo, di massa m 1 = 1000 kg, viene lanciato in direzione radiale dalla superficie terrestre con una velocit`a iniziale v 0 pari ai tre quinti (3/5) della sua velocit`a di fuga, v f uga .

A. Determinare la massima distanza r max dal centro della Terra che raggiunge il corpo.

Nell’esatto momento in cui il corpo si trova alla distanza r max (quella calcolata nel punto A.), viene colpito da un meteorite di massa m 2 = 2m 1 . Sapendo che l’urto con il meteorite `e completamente anelastico e che il corpo venutosi a formare prende a ruotare intorno alla Terra sull’orbita circolare di raggio r max , determinare:

B. il tempo che impiega il corpo impiega a fare un giro completo intorno alla Terra;

C. la velocit`a v 2 che il meteorite aveva prima dell’urto, specificandone la direzione;

D. l’energia persa nell’urto.

[Nei calcoli trascurare sia la resistenza dell’atmosfera che la rotazione terrestre. Per la massa e il raggio terrestri utilizzare i seguenti valori: M = 5.98 · 10 24 kg, R = 6.37 · 10 6 m.]

Soluzione

Nella fase di allontanamento del corpo dalla Terra possiamo applicare la conservazione dell’e- nergia meccanica. Quando il corpo raggiunge il punto pi` u distante, la sua velocit`a sar`a nulla e quindi vale la seguente

1

2 m 1 v 0 2 − G Mm 1

R = −G Mm 1

r max .

La velocit`a di fuga di un corpo che parte dalla superficie terrestre `e quella velocit`a che rende la sua energia meccanica nulla. Quindi `e

1

2 m 1 v f uga 2 − G Mm 1

R = 0 ⇒ v f uga 2 = 2GM

R ⇒ v 0 = 3

5 v f uga = 3 5

r 2GM R . Quindi, tornando alla conservazione dell’energia meccanica, abbiamo

1

2 v 2 0 −G M

R = −G M r max

⇒ 1

2 · 9

25 · 2GM

R −G M

R = −G M r max

⇒ r max = 25

16 R = 9.95·10 6 m.

Dopo l’urto con il meteorite, il corpo che viene a formarsi segue l’orbita circolare di raggio r max . Conseguentemente, la sua velocit`a v deve soddisfare le seguenti

3m 1

v 2 r max

= G M · 3m 1

r max 2 ⇒ v 2 = GM r max

= 16 25

GM

R → v = 4

5

r GM

R = 6.33 · 10 3 m/s.

Conseguentemente, il tempo che impiega a fare un giro completo `e

T = 2πr max

v = 125π 32

r R 3

GM = 9.88 · 10 3 s ≈ 2.74 h.

(2)

La velocit`a del corpo dopo l’urto `e perpendicolare alla direzione lungo la quale il corpo di massa m 1 si era mosso allontanandosi dalla Terra. Ovviamente, dato che nell’urto con il meteorite si conserva la quantit`a di moto ed essendo nulla la velocit`a del corpo 1 al momento dell’impatto, anche la velocit`a ~v~v~v 2 sar`a perpendicolare alla direttrice su cui si era mosso il corpo 1.

Quindi, essendo l’urto perfettamente anelastico, la conservazione della quantit`a di moto si esprimer`a come segue

m 2 v 2 = (m 1 + m 2 )v ⇒ 2m 1 v 2 = 3m 1 v → v 2 = 3 2 v = 6

5

r GM

R = 9.50 · 10 3 m/s.

L’energia persa nell’urto `e pari alla differenza tra le energie cinetiche dei corpi prima e dopo l’urto stesso. Cio`e

W = 1

2 2m 1 v 2 2 − 1

2 3m 1 v 2 ⇒ W = 12 25

GMm 1

R = 3.01 · 10 10 J.

PROBLEMA 2

Un cilindro omogeneo di massa M = 10.0 kg e raggio R = 12.0 cm poggia su un piano orizzonta- le. Al centro di massa del cilindro `e agganciata una corda ideale (inestensibile e di massa trascu- rabile) al cui altro estremo `e appeso un corpo di massa m. La puleggia indicata in figura si inten- de

b

R M

m di massa trascurabile e priva di attrito.

Sapendo che il coefficiente di attrito statico tra cilindro e piano

`e µ s = 0.300 determinare:

A. il valore massimo di m, m , entro il quale il moto del cilindro

`e di puro rotolamento.

Sapendo poi che il coefficiente di attrito dinamico tra cilindro e piano `e µ k = 2 3 µ s e supponendo m = 25.0 kg, determinare:

B. il tipo di moto del cilindro (puro rotolamento o no);

C. l’accelerazione lineare con cui scende il corpo di massa m e l’accelerazione angolare del cilindro.

Soluzione Supponendo il moto del cilindro di puro rotolamento, l’applicazione della 2 a legge della dinamica nelle forme lineare e angolare ai due corpi ci permette di scrivere le seguenti equazioni

ma = mg − T Ma = T − f s

I cm α = Rf s

dove a `e l’accelerazione (verso il basso) del corpo appeso e (verso destra) del centro di massa del cilindro, α `e l’accelerazione angolare del cilindro, T `e la tensione della corda e I cm = 1 2 MR 2

`e il momento d’inerzia del cilindro rispetto all’asse per il c.d.m. Tenendo presente che α = a/R (essendo il moto di puro rotolamento), risolvendo abbiamo

T = mg − ma; f s = I cm

R 2 a; →



M + m + I cm 2 R 2



a = mg

⇒ a = mg

M + m + I R cm 2 = 2mg

3M + 2m ; f s = Mmg 3M + 2m . Ma per f s vale la seguente

f s ≤ f s,max = µ s N = µ s Mg,

(3)

e perci`o otteniamo Mmg

3M + 2m ≤ µ s Mg ⇒ m ≤ m = 3µ s

1 − 2µ s

· M = 22.5 kg.

Con m = 25.0 kg superiamo il limite appena calcolato e quindi in tal caso il cilindro slitter`a sul piano. In tal caso le equazioni del moto saranno le seguenti

ma = mg − T

Ma = T − f k = T − µ k Mg I cm α = Rf k = Rµ k Mg dove ora α 6= a/R. Combinando le prime due abbiamo

T = mg − ma; (M + m)a = mg − µ k Mg ⇒ a = (m − µ k M)g

M + m = 6.45 m/s 2 . Dalla terza otteniamo invece

α = µ k RMg

I cm = 2µ k g

R = 32.7 rad/s 2 . PROBLEMA 3

In un recipiente cilindrico, dotato di pistone, di volume V 1 = 50.0 dm 3 sono contenute n = 2.50 mol di un gas ideale biatomico alla pressione di 1.00 atm in equilibrio termico con l’ambiente.

A. Determinare la temperatura dell’ambiente circostante.

A partire da questo stato (stato 1) il gas subisce 3 trasformazioni: prima, agendo sul pistone, il gas viene compresso reversibilmente e adiabaticamente fino allo stato 2 con volume V 2 = V 1 /2;

poi, tenendo fisso il pistone, si attende fino a che il gas raggiunge lo stato 3 in cui `e di nuovo in equilibrio termico con l’ambiente; infine, sempre agendo sul pistone, il gas viene fatto espandere reversibilmente e isotermicamente fino a riportarlo allo stato 1.

Determinare nel complesso di trasformazioni:

B. la massima temperatura raggiunta dal gas;

C. il lavoro complessivo fatto dal pistone sul gas;

D. la variazione di entropia dell’ambiente durante la seconda trasformazione.

Soluzione La. temperatura del gas nello stato 1 corrisponde anche alla temperatura dell’am- biente circostante `e

T 1 = p 1 V 1

nR = 244 K.

Il complesso di trasformazioni costituisce un ciclo. Nel ciclo abbiamo una prima compressione adiabatica reversibile (1 → 2), poi una trasformazione isocora irreversivile (2 → 3) e quindi un’espansione isoterma reversibile (3 → 1). Nella trasformazione 1 → 2 deve essere T V γ−1 = cost. con γ = c p /c V = 7/5 (dato che il gas `e biatomico). Quindi,

T 2 V 2 γ−1 = T 1 V 1 γ−1 ⇒ T 2 =  V 1

V 2

 γ−1

· T 1 = 2 γ−1 · T 1 = 322 K.

Questa costituisce anche la massima temperatura raggiunta dal gas.

Dalla Prima legge della termodinamica possiamo subito ricavare che il lavoro compiuto in tale trasformazione `e

L 12 = −∆E int,12 = −nc V (T 2 − T 1 ) = 5

2 nR 1 − 2 γ−1  T 1 = 5

2 nR 1 − 2 2/5  T 1 .

(4)

Nella trasformazione 2 → 3 il pistone `e mantenuto fisso e quindi il lavoro compiuto `e nullo.

Infine, nella trasformazione 3 → 1 il lavoro compiuto `e pari a L 3→1 =

Z 1 3

pdV = nRT 1

Z 1 3

dV

V = nRT 1 ln  V 1

V 2

 . Il lavoro complessivo fatto dal gas `e quindi

L = L 1→2 + L 2→3 + L 3→1 = nRT 1

 5

2 (1 − 2 2/5 ) + ln 2



= −536 J.

Essendo questo il lavoro compiuto dal gas nel ciclo, il lavoro compiuto dal pistone sar`a pari a L pistone = −L = 536 J.

Nella trasformazione isocora 2 → 3 il gas scambia calore irreversibilmente con l’ambiente circostante. Dalla prima legge della termodinamica abbiamo

Q 23 = ∆E int,12 = nc V (T 3 − T 2 ) ≡ nc V (T 1 − T 2 ) = 5

2 nRT 1 (1 − 2 2/5 ).

e quindi il calore scambiato dall’ambiente durante tale trasformazione `e Q amb,23 = −Q 23 = 5

2 nRT 1 (2 2/5 − 1) > 0.

Perci`o, la corrispondente variazione di entropia (l’ambiente si mantiene a temperatura costante T 1 ) `e

∆S amb,12 = Q amb,23

T 1

= 5

2 nR(2 2/5 − 1) = 16.6 J/K.

Si noti che durante la stessa trasformazione la variazione di entropia subita dal gas `e

∆S 23 = nc V ln  T 3

T 2



= n 5

2 R ln  T 1

T 2



= n 5

2 R(1 − γ) ln 2 = −nR ln 2 = 14.4 J/K.

Conseguentemente, durante la seconda trasformazione la variazione di entropia dell’universo (gas+ambiente) `e

∆S universo,23 = ∆S 23 + ∆S amb,23 = nR



− ln 2 + 5

2 (2 2/5 − 1)



= 2.19 J/K > 0,

in accordo con il fatto che la trasformazione `e irreversibile e che l’universo `e un sistema chiuso!

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