S e d e t t e p er l’ultima volta in mezzo a noi. S e d e t t e p er l’ultima volta in mezzo a noi. S e d e t t e p er l’ultima volta in mezzo a noi. S e d e t t e p er l’ultima volta in mezzo a noi. S e d e t t e p er l’ultima volta in mezzo a noi. S e d e t t e p er l’ultima volta in mezzo a noi. S e d e t t e p er l’ultima volta in mezzo a noi. S e d e t t e p er l’ultima volta in mezzo a noi. S e d e t t e p er l’ultima volta in mezzo a noi. S e d e t t e p er l’ultima volta in mezzo a noi. Se de tt e pe r l’u lti ma v olt a m in ez zo a n oi. Se de tt e pe r l’u lti ma v olt a in m ez zo a n oi. Se de tt e pe r l’u lti ma v olt a in m ez zo a n oi. Se de tt e pe r l’u lti ma v olt a m in ez zo a n oi.
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COSIMO
mondo sospeso
Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di
Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a
noi. Ricordo come fosse oggi. Eravamo nella sala da pranzo
della nostra villa d’Ombrosa, le finestre inquadravano i
folti rami del grande elce del parco. Era mezzogiorno, e
la nostra famiglia per vecchia tradizione sedeva a tavola
a quell’ora, nonostante fosse già invalsa tra i nobili la
moda, venuta dalla poco mattiniera Corte di Francia,
d’andare a desinare a metà del pomeriggio. Tirava vento
dal mare, ricordo, e si muovevano le foglie. Cosimo disse: -
Ho detto che non voglio e non voglio! – e respinse il piatto
di lumache.
Mai s’era vista disubbidienza
più grave.
[...]
Stando a tavola con la famiglia, prendevano corpo i rancori
famigliari, cosa di cui mi resi conto solo in seguito: allora
avevo otto anni, tutto mi pareva un gioco,
la guerra
di noi ragazzi contro i grandi
era la solita di
tutti i ragazzi, non capivo che l’ostinazione che ci metteva
mio fratello celava qualcosa di più fondo, al punto da farlo
decidere a
separare per sempre la sua sorte
dalla nostra.
Bar. p.1
Il personaggio di Cosimo incarna unduplice spirito: da una parte ribelle ai dettami della famiglia e dall’altra parte curioso ed esploratore. L’azione che dà inizio a tutta la vicenda è il suo rifiuto delle regole impostegli dal padre, che si risolve nella sua decisione di vivere sugli alberi. Guardando le cose da una certa distanza Cosimo le riesce ad osservare
e cemprendere meglio.
Lo spazio al disotto della tangenziale est milanese è un luogo al confine tra due
zone urbane di diversa intensità. Come la scelta di Cosimo lo porta a vivere scostato, ma comunque nei pressi della società da cui si vuole scostare, così questo luogo si colloca come un’area altra rispetto al tessuto urbano classico. Il progetto definisce uno spazio che
possa, anche solo temporaneamente, abitare un luogo altrimenti inutilizzato attraverso una serie di dispositivi e funzioni pensate in base alle vicende del personaggio Cosimo, che possano sia avere un risvolto funzionale che uno narrativo. Viene inoltre ripresa dal personaggio la
suggestione del vivere staccati da terra, tramite la soluzione di appendere la
maggior parte di dispositivi possibile.