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C AP . III: S CHEDE STORICHE

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Academic year: 2021

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587

C

AP

.

III:

S

CHEDE STORICHE

In questo capitolo si danno alcune notizie storiche sulle singole testate da esaminate, quali

durata dei periodici, caratteristiche generali e luoghi di conservazione. Queste schede sono ordinate alfabeticamente secondo le regioni di provenienza dell’editore.

L’ottica sotto la quale ogni almanacco o lunario è stato trattato vuole mettere principalmente in evidenza sia le caratteristiche generali delle varie opere, quali tipologia, contenuti, consistenza, presenza e particolarità delle illustrazioni, che i mutamenti nel tempo della veste tipografica, del titolo, dei collaboratori e le variazioni degli stessi contenuti.

Le schede di ogni periodico riportano il periodo in cui questo è stato pubblicato unitamente alle altre biblioteche dove i vari tomi sono conservati, oltre quella dove il lavoro è stato svolto. Inoltre le schede sono corredate di una breve nota biografica concernente i rispettivi editori.

Se per alcune testate le informazioni trovate erano abbondanti e complete, per una parte di esse le fonti risultano essere inesistenti ed è stato quindi difficile renderle complete. In particolar modo stabilire la cessazione del periodico, la storia di esso ed i luoghi di conservazione.

L’analisi svolta su ogni esemplare posseduto dalla biblioteca Universitaria di Pisa ha dato la possibilità, soprattutto nei casi in cui i volumi della testata erano numerosi, di fornire una descrizione delle caratteristiche estrinseche accurata e completa, nell’ inventario che ha guidato la realizzazione, almeno in parte delle singole schede.

I contenuti, invece, sono stati estrapolati dagli indici e da altre fonti.

L’ultima parte delle schede comprende almanacchi o lunari che ho posto volutamente alla fine della pubblicazione, perché queste testate essendo prive dei dati editoriali completi non sono potute essere inserite nei gruppi e nei sottogruppi rispettivi.

Regione es. Almanacchi Liguri

Editore es. Ponthenier

Almanacco / Lunario es. Nuovo Almanacco Genovese

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3.1

ALMANACCHI DELL’EMILIA ROMAGNA

3.1.1 NATALE SALVARDI1

ALMANACCO STATISTICO BOLOGNESE PER L’ANNO…: DEDICATO ALLE DONNE GENTILI.

Bologna : presso Natale Salvardi, 7 (1836), 10(1839)

DURATA

1(1830) - 13(1842)

Dedicato alle donne come si può dedurre dal sottotitolo, e di certo a quelle di medio - alto censo, questo almanacco può essere inserito tra gli almanacchi di tipo letterario. Trattava argomenti costanti nei suoi volumi, come : bio-bibliografie di personaggi scomparsi, informazioni storico-artistiche su varie città, informazioni statistiche sulle popolazioni d’Europa e articoli di diversa natura. I vari capitoli erano accompagnati da un’ immagine silografica di apertura, di solito di un paesaggio, e da vari ritratti. Era venduto al prezzo di tre paoli romani e celebrava le grandi figure del panorama letterario e scientifico, con particolare riguardo alle figure femminili.

Superando di gran lunga le duecento pagine, si mantenne costante nella veste tipografica e nei contenuti. Ne fu direttore. Natale Salvardi e compilatori: Adriano Balbi ed altri.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca universitaria di Bologna - Bologna - 1(1830) - 13(1842). • Biblioteca comunale - Budrio - 7(1836).

• Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - 1(1830) - 13(1842). • Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - 1 (1830)-13 (1842). • Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI - 8(1837). • Biblioteca nazionale Braidense - Milano - 7(1837).

1

*La ditta fu di proprietà di Natale Salvardi sin dall’inizio del 1891. Furono comproprietari Angelo e Giuseppe Carati, padre e figlio, i quali nel 1895 in accordo con Giuseppe Ronchi Salvardi cedettero la ditta ad Alessandro Dall’Olio. L’attività proseguì nel ‘900 come tipografia.

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• Biblioteca comunale Classense - Ravenna - 1(1830) - 11(1840).

• Biblioteca Casanatense – Roma.

• Biblioteca nazionale universitaria - Torino - 1840; 1842.

3.1.2 TIPOGRAFIA SASSI2

ALMANACCO DEL DIPARTIMENTO DEL RENO PER L’ANNO BISESTILE 1808. Bologna : tip. Sassi, 1808

DURATA

1(1807) - 7(1813)

Riguardante il Dipartimento del Reno3, e inseribile nella guida della città, “l’Almanacco del

Dipartimento del Reno”, contiene notizie civili e religiose, del governo d’Italia, del Dipartimento del Reno e soprattutto della città di Bologna. Dopo le usuali informazioni tipiche dell’almanacco (eclissi, appartenenze dell’anno ecc..), offre un quadro dell’apparato burocratico del Dipartimento, della distribuzione delle cariche e dell’articolazione delle varie istituzioni, con l’elenco dei grandi ufficiali del regno, della Corona, dei docenti dell’università Regia, dell’ Accademia di Belle Arti, ecc. ; ma anche informazioni socio-statistiche come il censimento della popolazione ed i nominativi dei professionisti del dipartimento, tra i quali : architetti, ingegneri, giudici, ecc. Insomma è una guida della città esaustiva e fondamentale per un cittadino dei primi dell’ottocento, sicuramente di medio o alto censo che spesso aggiornava di suo pugno, con notizie sui cambiamenti di cariche, avvenute dopo la pubblicazione dell’almanacco.

Stampato in sedicesimo, per ottenere uno strumento di facile maneggevolezza e consultazione, non esauriva di certo il suo compito con la fine dell’anno per il quale era stato prodotto. Il formato varia: dal 1808, 13x7 cm; al 1812, 14x11 cm.

2Attiva dalla metà del seicento, succedette ai Benacci come Stamperia Camerale. L’ultimo proprietario appartenente alla famiglia Sassi fu Giovanni Battista, figlio di Clemente Maria, morto dopo il 1797. Da allora per alcuni anni comparve sulle stampe la denominazione Eredi Sassi, ma la proprietà passò (fino al 1845) ai conti Rusconi.Nell’800 pubblicò l’Almanacco del Dipartimento del Reno, stampe ufficiali, saggi di argomento vario, opere letterarie, testi di argomento giuridico e politico, editoria d’occasione. Vedi : Giorgio Chiosso, Teseo :

Tipografi e editori scolastico-educativi dell’ottocento, Milano, Editrice Bibliografica, 2003.

3 Il

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Privo di illustrazioni, non subì grossi cambiamenti nella veste tipografica ed è il diretto successore del “Diario Bolognese Ecclesiastico e Civile per l’anno…” pubblicato dal 1756 al 1800.

Non si sono trovate tracce dei compilatori dell’almanacco, ma si potrebbe presumere visto che è a nome del dipartimento, che il direttore ed i compilatori o almeno i supervisori, fossero gli stessi

responsabili del dipartimento : il segretario Gaspare Benelli, il presidente L Pastorini, ed il segretario, poi presidente Giuseppe Ferrari.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - 1807-1813. • Biblioteca civica Giovanni Battista Adriani - Cherasco – 1810. • Biblioteca dell'Archivio di Stato di Modena – 1808.

ALMANACCO PER GLI AGRICOLTORI DEL DIPARTIMENTO DEL RENO NELL’ANNO 1810 COMPILATO E PUBBLICATO D’ORDINE DELLA SOCIETÀ AGRARIA DI BOLOGNA.

Bologna : dalla stamperia del Sassi, 1(1810)

DURATA

1(1810) - 4(1813)

Almanacco chiaramente agrario, l’almanacco agrario del dipartimento, conteneva un calendario nel quale ad ogni mese corrisponde un articolo, riguardante le attività agrarie e le rubriche tradizionali. Si fonda sull’esperienza di chi ha già testato le pratiche agricole4, e questo aspetto particolare lo rende il precursore di una rivista specializzata moderna. Non era infatti usuale che nella compilazione di un’opera potessero intervenire direttamente i lettori con contributi autonomi.

La consistenza superava di solito e di poco le sessanta pagine, eccetto nell’edizione del 1812 in cui raggiunse le ottanta pagine, passando dal formato in-sedicesimo a quello in – ottavo. Privo di illustrazioni, conservò nel tempo la stessa veste tipografica e lo stesso titolo.

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I contenuti saranno, invece, modificati nell’edizione del 1812 e nelle seguenti. In esse scomparirà la sezioni dei ragguagli dei pesi e delle misure del regno d’Italia con la “comune di Bologna”, parte fondamentale nelle edizioni precedenti. La copertina è in cartoncino ordinario, con legatura in, brossura (a filo refe), tipica dei lunari o comunque dei libricini a basso costo.

Per questo almanacco, così come nel caso precedente non si sono trovate tracce dei compilatori né nel testo nè in fonti esterne, e quindi questo dato rimane lacunoso.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - 1807 - 1813.

3.2

ALMANACCHI LIGURI

3.2.1 PONTHENIER5

IL NUOVO ALMANACCO GENOVESE Genova :dalla Stamperia e fonderia Ponthenier DURATA

1(1817) - 3(1819)

Almanacco con compendi astronomici e storico geografici, il “Nuovo Almanacco Genovese”, pur mantenendo le rubriche tradizionali, contiene ogni anno argomenti nuovi: dal saggio sulle comete, o sulla cosmologia newtoniana alle notizie storico - geografiche e morali. Inoltre si ripropone di non ripetere mai gli stessi articoli e di non copiarli mai da altri almanacchi, per pubblicare articoli così interessanti da essere ricercati dai curiosi anche in anni successivi.

5

La lito-tipografia di Antonio Ponthenier, di cui si hanno notizie già intorno al 1810, svolse un ruolo di primo piano nella vita culturale e politica genovese perché, soprattutto con il figlio Luigi, vicino a Mazzini, diede voce alle posizioni progressiste. Lo stabilimento che in più occasioni si denominò anche <<fonderia>>, fu in grado di assicurare un’eccellente qualità di stampa e attorno agli anni ‘20 del XIX sec. era riconosciuto come il migliore in città. Pubblicò libri scientifici, opere d’intrattenimento, classici e scritti di Mazzini. Vedi : Giorgio Chiosso, Teseo : Tipografi e editori scolastico-educativi dell’ottocento, Milano, Editrice Bibliografica, 2003.

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Questo desiderio del compilatore espresso nella prefazione del suo primo volume, possiamo dire si sia avverato, dato che ne fu pubblicata una seconda edizione nel 1817, in cui fu riveduta e corretta la tavola delle longitudini e latitudini e furono accresciuti gli articoli sulle “macchie del sole”, sulla “meteorologia astronomica” e sulla bussola; tramite delle aggiunte sotto forma di note; ed una terza edizione pubblicata nel marzo del 1819, per le continue richieste dei lettori, essenzialmente marinai.

La consistenza di questo almanacco superava di poco le centinaia di pagine, eccetto nelle ristampe, e nell’edizione del 1819 in cui raggiunse le centocinquanta pagine.

Privo di illustrazioni, mantenne la stessa veste tipografica lo stesso titolo e la stessa struttura nel corso del tempo.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

3.3

ALMANACCHI LOMBARDI

3.3.1 BRIGOLA6

ALMANACCO DELLA FAMIGLIA : CONSIGLI D’IGIENE / DEL DOTTOR ARNALDO LONGHENA. LA SPOSA : PERDONAR MOLTO VUOL DIRE COMPRENDER MOLTO. Milano : presso Gaetano Brigola editore, 1(1873).

DURATA 1873 - 1875?

L’Almanacco della famiglia, almanacco di tipo letterario, indirizzato ad un pubblico prettamente femminile, conteneva, oltre alle tipiche rubriche dell’almanacco, consigli utili

6 Dopo la separazione dal fratello Carlo, avvenuta probabilmente nel 1871, Gaetano Brigola continuò da solo la

sua attività. Nel 1878 la ditta milanese fu divisa in due : Ditta Gaetano Brigola, che esercitava il commercio in dettaglio e in Gaetano Brigola e C, con funzione di editrice depositaria. La prima ebbe il deposito come libreria delle edizioni dei Cugini Pomba di Torino. Vedi : Ada Gigli Marchetti Et Al, Editori Italiani dell’ottocento, Milano, Franco Angeli,2004.

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d’igiene, massime morali, articoli dilettevoli. In poco meno di centocinquanta pagine, il dottor Arnaldo Longhera indirizzava le fanciulle alla grazia e le mogli al perdono e alla comprensione, e ciò risulta evidente anche dal sottotitolo. Privo di illustrazioni è uno dei pochi almanacchi della mia indagine con la coperta rigida. Dalla stessa casa editrice erano edite anche pubblicazioni conformi a questa, per argomento, ma più specifiche, quali: “Igiene e fisiologia del matrimonio”, “Enciclopedia igienica popolare”, “Almanacco sanitario”, “Guida descrittiva e medica alle acque minerali…”.

Diversi sono gli almanacchi omonimi pubblicati nel“900 come l’Almanacco della famiglia illustrato”, l’Almanacco della famiglia meneghini, “l’Almanacco della famiglia friulana” ma non è possibile stabilire una connessione con il mio volume, in quanto casa editrice, nome e contenuti risultano diversi.

Il compilatore esclusivo era Arnaldo Longhena e a causa della scarsa diffusione della pubblicazione non è stato possibile stabilire con certezza la cessazione del periodico.

Dal secondo volume, la casa editrice diventerà Battezzati, non apportando grossi cambiamenti all’almanacco.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI - [consistenza] 2(1874) - 1875.

3.3.2 FUSI7

ALMANACCO SACRO PAVESE PER L’ANNO … Pavia presso fusi e comp, 1(1845)

DURATA

1(1845) – 69(1913)

7 Valerio Fusi e Giuseppe Calcagni acquistarono il 14 Maggio 1816 la ditta Galeazzi. A Valerio Fusi,

succedettero i figli Antonio e Giuseppe che divennero gli unici proprietari alla morte di Calcagni. La casa editrice pubblicò numerosi testi nell’ambito universitario.

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594 CARATTERISTICHE NEGLI ANNI

L’almanacco sacro pavese è un almanacco di corte, contenente le rubriche tradizionali (calendario, feste mobili, eclissi) e le notizie specifiche della città, come le fiere e i mercati della provincia di Pavia, la tariffa del bollo e delle monete, e l’elenco dei corpi ecclesiastici, con qualche articolo agricolo.

Continuazione dell’almanacco pavese, il volume venne chiamato nel 1844 : Almanacco Pavese per l’anno bisestile: in cui si notano le reliquie dei Santi, il vangelo delle domeniche, le orazioni, indulgenze, novene, processioni e tridui, le lunazioni, ed altre notizie, dall’anno

successivo il titolo diventa:Almanacco sacro Pavese per l’anno…

Il formato varia dai 14 ai 17 cm. Privo di illustrazioni, aveva una consistenza di poco meno di un centinaio di pagine nei primi anni di pubblicazione, che man mano accrebbero fino a raggiungere le quasi trecento pagine nel 1913, subendo, comunque, soltanto lievissime modifiche nella veste grafica, quali piccoli cambiamenti dei caratteri. I suoi contenuti furono invece ampliati, pur mantenendo la stessa struttura di base, furono aggiunti articoli di storia dell’arte, storia locale, ecc. Nelle varie edizioni si ripetono grafici identici.

Assenti sono all’interno della pubblicazione le notizie relative ai collaboratori e al direttore8.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca universitaria - Pavia - PV - [consistenza] 1893.

• Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI - [consistenza] 1869; 1873; 33(1877) - 1884; 1886 - 1888.

• Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI - [consistenza] 1845; 1847 - 1859; 1862 - 1868; 1878 - 1881; 1883 - 1885; 1887 - 1889; 1896.

• Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM - [consistenza] 1876; 37(1881); 40(1884); 42(1886); 44(1888) - 45(1889) ;1913.

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3.3.3 SONZOGNO9

ALMANACCO DEL GIORNALE POPOLARE ILLUSTRATO : L’EMPORIO PITTORESCO PEL 1865.

Milano : presso la direzione del giornale, 1865

DURATA

1(1865) - 4(1868)

Annuale, supplemento del settimanale “l’Emporio Pittoresco”, l’almanacco viene compilato dalla stessa direzione del giornale. Questo almanacco di chiaro indirizzo storico voleva essere <<utile, dilettevole ed interessante>>, come è specificato nella prefazione del primo volume. Conteneva articoli sulla storia del risorgimento e dei valorosi combattenti italiani, con un riassunto dei fatti avvenuti nell’anno precedenti. La testata è completata dalle letture di amena lettura. La sua consistenza di circa centoventi pagine è intervallata da illustrazioni silografiche, che rappresentano una porzione notevole del volume e che raffigurano eventi storici, paesaggi e risultano essere in alcuni casi fondamentali per la comprensione del testo. Venduto in edicola a soli 80 centesimi, aveva le ultime pagine o solo il piatto posteriore in alcuni casi impegnati nella promozione degli altri prodotti editoriali della casa editrice.

Eugenio Torelli Viollier dal gennaio 1866 ne era il redattore e direttore responsabile, T.Cicconi, R.Colucci, L. Seguso, D. Chiossone, R. Altavilla, V. Salvatore, A. Dumas ne erano invece i collaboratori.

Nel 1867 il titolo subisce un lieve cambiamento diventando : Almanacco illustrato dell'Emporio Pittoresco, ma questa sarà una condizione solo momentanea, infatti l’anno successivo il titolo tornerà ad essere quello di sempre.

Nell’edizione del 1865 la dicitura dell’editore è : Presso la direzione del giornale, mentre dal 1866 in poi: Edoardo Sonzogno. L’indirizzo è invariato, quindi ci si riferisce, sostanzialmente allo stesso editore.

9

*La Casa Editrice Sonzogno viene fondata da Giovanni Battista Sonzogno nel 1818 con una serie di pubblicazioni economiche tra cui la collana degli "Storici greci volgarizzati"; i figli di Giovanni Battista, Francesco e Lorenzo, continuano l'attività paterna. Lorenzo sposa Teresa Crespi, proveniente da una famiglia di industriali milanesi: sarà il loro figlio Edoardo a dare nuovo impulso alla Casa editrice nel 1861.Edoardo Sonzogno, pubblicista e giornalista, inizia l'attività editoriale dei giornali per il popolo, dei settimanali e delle riviste illustrate. Nel 1861 fonda il giornale satirico Lo spirito folletto (assorbito nel 1863 dal periodico L'uomo di pietra); nel 1864 il giornale di amena lettura

L'Emporio pittoresco (diretto da Eugenio Torelli-Viollier fino al 1864, resterà per un trentennio uno di più diffusi, e ingloberà L'Illustrazione universale nel 1869).

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La durata del giornale : l’Emporio Pittoresco è di un trentennio (nasce infatti nel 1861), mentre l’almanacco a lui legato durerà solo quattro anni.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM - [consistenza] a. 3(1867). • Biblioteca civica – Alessandria-1865 - 67.

• Biblioteca nazionale Braidense – Milano.

• Biblioteca comunale Augusta – Perugia – 1865 - 67. • Biblioteca civica centrale – Torino.

• Biblioteca del Museo nazionale del Risorgimento Italiano – Torino - 1865. • Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - 1865.

• Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III – Napoli – 1865 - 66.

3.3.4 VALLARDI10

L’AMICO DEL CONTADINO…MANUALE PEL…AD USO DEGLI AGRICOLTORI.. Milano : tip. Dott. F Vallardi tipografo-editore, 3(1852)

DURATA

1(1850) – 11 (1860)

Almanacco di argomento agrario è solitamente strutturato in tre parti, precedute dal calendario e dall'elenco dei mercati lombardi. La prima parte, "l’Agricoltura", annovera contributi su : fisiologia vegetale, climatologia e chimica agricola, insetti nocivi all'agricoltura, concimazione, fermentazione, irrigazione, rotazione, propagazione artificiale delle piante, coltivazione e malattia della vite. Nella rubrica "Della salute" sono invece comprese nozioni basilari sulla salute e sull'igiene. Nella terza parte, "Il cielo e la terra", vengono esposte nozioni basilari "sui fatti più generali delle cose esistenti", concernenti per lo più la fisica, l'astronomia e la climatologia. A cornice di questi scritti vi sono informazioni sulle stagioni e

10*Francesco Vallardi, lascia nel 1840 alla madre e al fratello la parte di impresa e di negozio ereditata dal padre per fondare una propria ditta. Laureato in medicina si dedicò all’attività editoriale pubblicando la “libreria ascetica della speranza”, collezione di carattere religioso ed una serie di almanacchi come: Il Nipote del Vesta Verde, il Giornale dell’Agricoltura,ecc... Pubblicò inoltre diversi manuali di medicina e dizionari e un almanacco molto celebre: l’amico del contadino.

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le eclissi, elenchi di fiere, indicazioni sulle coltivazioni in ogni mese dell'anno, delucidazioni sul sistema metrico.

Con la consistenza di duecento e più pagine, la pubblicazione contiene le due sole illustrazioni silografiche nella coperta e nel frontespizio.

Gaetano cantone11 ne fu compilatore e redattore ed insieme a lui collaborarono Luigi Sacchi,

E Ottavi e Giovanni Cantoni.

L’editore del primo numero dell’Amico del Contadino era Marsilio Carrara12, ma un cambio

di testimone fu operato già dal secondo volume per volontà del compilatore Cantone, a favore dell’editore Vallardi.

La pubblicazione ottiene sin dal suo primo apparire un lusinghiero successo di pubblico, tanto che del primo volume sono stampate altre due edizioni, rivedute e arricchite. A partire dal 1855, poi, accanto agli articoli relativi alle scienze naturali compaiono le note pagine di analisi economica e sociale delle campagne lombarde redatte da Gaetano Cantoni: “Dei rapporti civili e morali del contadino” (1855), “Dei rapporti fra il proprietario e il coltivatore della Lombardia asciutta” (1856), “Governo del bestiame” (1857) e “La proprietà fondiaria e le popolazioni agricole in Lombardia”(1858-59).

La seconda parte del titolo subirà un cambiamento nel 1852 e da:Almanacco per l'anno 1850 ad uso degli agricoltori e dei campagnuoli, diventerà, Manuale pel ... ad uso degli agricoltori. Anche le dimensioni si riducono da: 16x10 cm a 14x9 cm, nelle stesso anno. Nel giugno 1861 Cantoni spiega di voler cambiare la testata per tre motivi: non confonderla con l'«Amico del contadino manuale», che si pubblicava prima del 1860; non farla sembrare "un periodico d'istruzione elementarissima, diretta esclusivamente al contadino lavoratore" ed infine per rispondere meglio al suo intento, il "progresso teorico-pratico dell'agricoltura in generale, senza trascurare le condizioni locali"; la pubblicazione prosegue quindi come «Annali di agricoltura».

11 Il suo compilatore principale, l’illustre agronomo e professore lombardo, Gaetano Cantone (1815-1887), lo

seguì in tutte le sue annate, per poi redigere nel 1868 un secondo almanacco, più duraturo: l’Almanacco agrario, (1868-1886), che lascerà nel 1877, al professore Ottavio Ottavi.

12 L’editore Carrara approfittando della notorietà raggiunta dal suo ex Almanacco ne pubblicò un’ emulazione: Il

Vero Amico del Contadino, presentandolo come un suo proseguimento e affidandone la compilazione a Dossena, che ne cambiò l’impostazione. Questo nuovo almanacco fu molto criticato dalla stampa; ricordiamo il caso del “Crepuscolo”, giornale letterario milanese, che il 15 gennaio del 1854 loda la sua mancata pubblicazione :<<il vero amico del contadino brilla questa volta per la sua assenza: che’ei dorma in pace e che gli scaffali del librajo gli siano leggieri per tutti gli anni a venire>>. In realtà nel 1856 uscirà nuovamente, ma si rinnova basando questa volta il suo contenuto su fonti attendibili quali: “I segreti di Don Rebo”, libro molto noto in piemonte e sul “Coltivatore”, e diventando più affidabile, anche se non raggiungerà mai l’importanza dell’ Amico del Contadino. L’ Amico del Contadino non ha mai risentito molto della concorrenza scorretta che sembra invece averlo incoraggiato a percorrere più francamente il suo cammino.

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598 LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI - [consistenza] 1850-1860. • Biblioteca-Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Milano – MI. • Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO - [consistenza] 2(1851).

• Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI - [consistenza] 1(1850) - 1860 doppi 1850 – 1859.

• Biblioteca centrale delle Facolta' di agraria e di medicina veterinaria dell'Università degli studi di Padova - Legnaro – PD.

• Biblioteca comunale Fabrizio Trisi - Lugo - RA - [consistenza] 11(1859).

• Biblioteca storica della Provincia di Torino - Torino - TO - [consistenza] TO006 1(1850) - 11(1860). • Biblioteca della Fondazione Centro culturale valdese - Torre Pellice - TO - [consistenza] TO082

9(1858) - 11(1860).

• Biblioteca generale dell'Università degli studi di Trieste - Trieste - TS - [consistenza] 1(1850) - 2(1851).

• Biblioteca civica - Vercelli - VC - [consistenza] TO102 4(1853) - 11(1860). • Biblioteca provinciale Pasquale Albino - Campobasso - CB - [consistenza] 6[1855].

• Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI - [consistenza] 1(1850) - 1860 doppi 1850 - 1859.

ALMANACCO STATISTICO DEL REGNO D’ITALIA COMPARATO COLLA FRANCIA, INGHILTERRA ED AUSTRIA: DESUNTO DALLE PIÙ RECENTI OPERE DI STATISTICA, NONCHÉ DALLE RELAZIONI E DISCUSSIONI PARLAMENTARI, DAGLI ATTI, ANNUARI ED ALTRE PUBBLICAZIONI DEL GOVERNO ITALIANO, CON 206 INCISIONI PER CURA DEL PROF. FRANCESCO BERLAN.

Milano : dott. Francesco Vallardi, tip. Editore con stabilimento di stereotipia e di incisione in legno, 3(1865)

DURATA

1(1863) - 3 (1865)?

L’almanacco statistico del regno d’Italia, può essere compreso nella categoria: “guida della città o della corte”. L'almanacco, dopo una breve cronaca politica e le incisioni concernenti le armi dei comuni toscani, contiene le statistiche italiane (industria, commercio, finanza, agricoltura, politica, istruzione pubblica, poste e comunicazioni, ecc.), con poche

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comparazioni con alcuni Stati stranieri. In appendice, sotto la rubrica "Varietà" sono pubblicati diversi articoli concernenti le proprietà

ecclesiastiche, urbane e rustiche, di Roma13 e del suo territorio, il debito pubblico degli Stati

della Chiesa, il commercio e la navigazione di Venezia, il bilancio comunale di Torino, la Compagnia di Gesù e la Società dei "biscottieri"14

Con la consistenza di poco più di un centinaio di pagine era venduto ad una lira. Questo almanacco ha una veste editoriale rigida e moderna, con una copertina che sfoggia in bella vista il prezzo, le copie stampate e l’indice degli argomenti trattati. Le illustrazioni silografiche inserite nella pubblicazione sono strettamente connesse al testo, come stemmi o rappresentazione di luoghi. All’inizio della pubblicazione inoltre un’immagine silografica, apre la pubblicazione.

Francesco Berlan ne era il direttore e compilatore.

L’edizione presente nella Biblioteca Universitaria del 1865 è la più diffusa nei cataloghi on-line .

Non mi è stato possibile trovare informazioni su eventuali edizioni successive al terzo volume, nè informazioni sulla cessazione del periodico, quindi non posso affermare, con certezza che l’ultimo volume sia stato quello del 1865.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI - [consistenza] 1865.

• Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Emeroteca e sezione bibliotecaria delle collezioni ottocentesche - Livorno - LI - [consistenza] 3(1865).

• Biblioteca-Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Milano - MI - [consistenza] 1(1863); 3(1865).

• Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM - [consistenza] 2(1864)-3(1865). • Biblioteca civica – Varese - Va- [consistenza] 3(1865).

13Ancora facente parte dell'Impero austriaco 14

(14)

600

3.4

ALMANACCHI PIEMONTESI

3.4.1 EREDI BOTTA15

IL PALMAVERDE: ALMANACCO UNIVERSALE PER L’ANNO… Torino : tip. Eredi Botta di Brunerj e Crosa, 164 (1886)

DURATA

1 (1722) - 166(1888)

Il Palmaverde è un almanacco di corte che offre un quadro dell’apparato burocratico, statale e provinciale, per quanto riguarda le città di Torino, nei primi volumi, ed in seguito anche di Roma e notizie utili sulle attività commerciali e professionali dello stato.

Esso é il più celebre tra gli almanacchi di corte e fino al 1775 fu l’almanacco di corte ufficiale, finché non fu sostituito dal Calendario per la Real Corte. Nonostante ciò continuò ad avere un’alta tiratura, raggiungendo nel 1783, 18 mila copie.

L’edizione del 1886 è divisa in cinque parti, ognuna delle quali raggruppa un ramo dell’apparato burocratico, nazionale e internazionale: 1.Famiglie regnanti, Presidenti delle Repubbliche, diplomatici e consoli. 2.Senato del Regno, Camera dei Deputati, Ministri, Università, ecc.. 3.esercito, giustizia militare ed impiegati civili, 4. Prefettura e sotto-prefettura, stabilimenti pubblici. 5. Corte di cassazione, corti d’appello, ecc.

La consistenza aumenta progressivamente e dal centinaio di pagine delle prime edizioni (fino al 1817), si arriva progressivamente alle 700 e più delle ultime edizioni. Il volume del 1886 è privo di illustrazioni; le edizioni precedenti, al contrario, contenevano ritratti e tavole.

Il titolo della testata subisce numerosi cambiamenti, nel corso del tempo:

15

Giovanni Antonio Sebastiano Botta, già socio della tip. Avondo, di Giacomo Giuseppe, la trasformò nel 1802 in Eredi Botta, con i soci Prato e Paravia, e dal 1812 si mise in proprio (V.Paravia e C). Alla morte di Botta (1814) la tipografia passò agli eredi. Nel 1849 la tipografia Eredi Botta, fu scelta dai vescovi piemontesi per l’offensiva della stampa cattolica contro il proliferare della stampa liberale e protestante, e negli anni ’50 del XIX sec. assunse la nuova fisionomia che la segnò per circa un trentennio, quella di stampatore del Parlamento, dei Ministeri e di molte altre istituzioni pubbliche. La casa editrice nasce a Torino, e nel 1865 ne venne aperta una filiale a Firenze e nel 1871 una a Roma. La sua produzione fu segnata dal genere religioso e devozionale, dalla pubblicazione di opere teatrali, letterarie, teologiche e mediche; e non mancò neanche qualche opera di divulgazione ed istruzione agraria a dimostrazione di un certo interesse per l’educazione popolare. Inoltre pubblicò testi di carattere tecnico-scientifico, gli atti della Camera dei Deputati e il periodico “l’Opinione”. Nel 1878 la tipografia venne rilevata da Giovanni Brunerj e Giuseppe Bertero, che conservarono l’ormai affermata ragione sociale dell’azienda, fino al 1884 quando essa fu interamente rilevata da Brunerj. Alla morte di quest’ultimo, nel 1885, la stamperia passò al figlio Filippo, che si associò con Luigi clemente Crosa , mutando il nome in Tipografia Eredi Botta di Brunerj e Crosa. Vedi: Ada Gigli Marchetti Et Al, Editori Italiani

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601

Dal 1722 al 1823: Il corso delle stelle osservato dal pronostico moderno Palmaverde : almanacco piemontese Con l’eccezione del 1799: Almanacco patriottico Palmaverde e del 1804 : Palmaverde della Stamperia Fontana.

Dal 1824 al 1830 :Il Palmaverde : almanacco piemontese Dal 1831 al 1835 Il Palmaverde pel …

Dal 1836 al 1839:: Calendario storico statistico amministrativo.

Dal 1840 al 1846 : Giornale storico, statistico, giudiziario, amministrativo. Dal 1847 : Il Palmaverde.

Nel 1866 : Calendario storico amministrativo del Regno d'Italia

Dal 1867 al 1871 assume il titolo : Il nuovo Palmaverde : calendario storico amministrativo del Regno d'Italia.

Dal 1886 sotto l’editore Botta. : Il Palmaverde: almanacco universale per l’anno

L’editore dell’almanacco è per più di un secolo Fontana, finchè Pellino con cui collaborò successivamente, non ne prese il posto negli anni ‘60 dell’800. Negli anni ’80 fu la casa editrice Botta a pubblicarlo, mantenendo le dimensioni, i contenuti e la consistenza delle precedenti edizioni.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Archivio di Stato di Torino – Torino – [Consistenza]: 1885 – 1888.

ALMANACCO DEL FANFULLA

Firenze : tip. Eredi Botta ; Roma : Artero e comp, 1 (1871)-9 (1879).

DURATA

1(1871) - 9(1879)?

L’unica annata ad essere pubblicata a Firenze dell’Almanacco del Fanfulla è quella del 1871. L’almanacco segue, infatti, le vicende del quotidiano, uscito per la prima volta a Firenze il 16 giugno 1870 e trasferitosi nell’ottobre dell’anno dopo a Roma. Ideato da Francesco De Renzis, redattore della Gazzetta ufficiale e Giuseppe Augusto Cesana, direttore del Corriere italiano, questo almanacco segnò, come sottolineano tutti gli studiosi che se ne sono occupati, un fatto nuovo nella stampa del tempo, per il suo trattare in forma spigliata e chiara i fatti

(16)

602

politici e culturali del giorno, e gli argomenti e i problemi di interesse generale. Il suo successo fu immediato.

Gli articoli contenuti nei vari anni dell’almanacco,che può quindi essere considerato di tipo letterario, sono di varia natura. Musica, teatro, letteratura, politica sono i temi dominanti, ma non gli unici a cui si aggiungono, poesia, narrativa, ecc..e non manca mai, naturalmente il calendario di apertura.

L’almanacco del Fanfulla è un almanacco compilato da numerosi giornalisti e scrittori importanti, che utilizzano i loro pseudomini : Baldassarre Avanzini (E. Caro), primo direttore del Fanfulla, Pietro Coccoluto Ferrigni (Yorick), Giovanni Piacentini (Silvius), Giuseppe Augusto Cesana (Tommaso Canella) e Carlo Collodi.

La sua consistenza si va assottigliando, nel corso degli anni, e se solitamente si aggira intorno alle 240 pagine, subirà dei grossi cambiamenti nell’edizione del 73, superando le 300 pagine e nell’edizione del 77 con poco più di 100 pagine.

Le illustrazioni silografiche sono ripetute più volte nei vari volumi, a volte a distanza di anni, ad es l’immagine silografica usata per indicare la fine nell’edizione del 72, verrà ripresa nell’edizione del 75 leggermente modificata.

Nel 1872 e nel 1874, come succede spesso, si sostituisce all’editore “tipografia dell’Italie” e quest’ultimo apporterà diversi cambiamenti all’almanacco: la copertina diventerà tipografica, l’occhietto non sarà più <<lunario pel..>> ma <<calendario per l’anno …>>. Nel 1875 con l’edizione di Artero e comp cambierà l’aspetto, questa volta radicalmente della testata: l’altezza delle p. aumenta. di quasi 3 cm, ma vengono dimezzate le p.; scompare l’occhietto e l’indice; e la copertina diventa litografica; l’impaginazione viene fatta su due colonne, le immagini del calendario sono quelle dell’edizione precedente, ma nel volume se ne inseriscono di nuove.

L’edizione del 1878 non venne pubblicata alla fine dell’anno o ai primi di gennaio, un avviso da parte del consiglio dei redattori dichiara che: <<tale almanacco pubblicato nell’estate del 1878 è di pubblica utilità, considerato che nei mesi d’inverno il colto pubblico ha già troppi modi di spassarsi>>. Probabilmente per lo stesso motivo questo volume non conterrà il calendario.

Il costo di questa pubblicazione è di 1 L o 1,5 L. LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca comunale di studi sardi - Cagliari - CA - [consistenza] 1(1871); 4(1874).

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603

• Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI - [consistenza] 1 (1871). • Biblioteca Marucelliana - Firenze - FI - [consistenza] 1871 - 1879.

• Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Emeroteca e sezione bibliotecaria delle collezioni ottocentesche - Livorno - LI - [consistenza] 2(1872) - 6(1876).

• Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI - [consistenza] 1(1871) - 1873; 1875; 1878 - 1879; 1887.

• Biblioteca d'arte - Milano - MI - [consistenza] 3(1873).

• Biblioteca Estense Universitaria - Modena - MO - [consistenza] 1871; 1873; 1887. • Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA - [consistenza] A. 1 (1871).

• Biblioteca del Dipartimento di filosofia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD - [consistenza] 1879.

• Biblioteca comunale Augusta - Perugia - PG - [consistenza] 1873.

• Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM - [consistenza] 1(1871) - 5(1875). • Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM - [consistenza] 1(1871) - 9(1979);

1887.

• Biblioteca dell'Accademia nazionale dei Lincei e Corsiniana - Roma - RM - [consistenza] A. 3(1873). • Biblioteca civica centrale Camillo Alliaudi - Pinerolo - TO - [consistenza] TO058 7(1877).

• Biblioteca civica centrale - Torino - TO - [consistenza] 2(1972) - 3(1873); 5(1875); 1894.

• Biblioteca storica della Provincia di Torino - Torino - TO - [consistenza] TO006 2(1872); 5(1875); 7(1877); 9(1879).

• Biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi - Torino - TO - [consistenza] 2(1872); 4(1874) - 8(1878). • Biblioteca del Museo nazionale del Risorgimento italiano - Torino - TO - [consistenza] 2(1872);

4(1874); 6(1876).

3.4.3 UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE TORINESE16

ALMANACCO DEL COLTIVATORE / DETTATO DA G. A. OTTAVI PROFESSORE D’AGRICOLTURA.

16

*L’unione Tipografica Editrice Torinese, o più semplicemente Utet sorse nel dicembre 1854 per iniziativa di Giuseppe Pomba, già titolare dell’omonima impresa attiva nel primo ‘800, con lo scopo di creare un’importante società per azioni in campo editoriale, in grado di espandersi anche al di fuori del Piemonte. L’intento della società, era quello di diffondere in tutte le province italiane il commercio librario, difatti dopo l’Unità, quando annoverava un’ottantina di dipendenti, vennero aperte tre filiali, rispettivamente con sede a Napoli (1867), Roma (1870) e a Milano (1875), conservando alla sede torinese le direzioni amministrative, tipografiche ed editoriali. Orientata per lo più alla stampa di opere di diritto, economia e di cultura generale, dal 1885 ampliò il proprio catalogo alle scienze mediche, agrarie e veterinarie, in sintonia con gli sviluppi positivistici della ricerca scientifica. Vedi: Ada Gigli Marchetti Et Al, Editori Italiani dell’ottocento, Milano, Franco Angeli,2004.

(18)

604

Casale : presso la direzione del coltivatore, L’unione Tipografica Editrice di Torino e suoi librai corrisponenti.

DURATA

1(1863) - 4(1866)

L’almanacco del coltivatore, almanacco di chiaro indirizzo agrario, conteneva le informazioni sulle innovazioni tecnologiche, i nuovi macchinari, i pesi e le misure e le tecniche più appropriate per la coltivazione, senza però dimenticare qualche storiella e qualche proverbio per allietare lo spirito.

In un centinaio di pagine questo giornaletto di agricoltura pratica conteneva illustrazioni silografiche esplicative dei macchinari agricoli e delle tecniche.

Giuseppe Antonio Ottavi17, agronomo educatore e grande giornalista e divulgatore del settore

agricolo, ne fu compilatore e direttore. Le intenzioni dell’autore sono chiaramente visibili analizzando l’almanacco che appare essenziale nell’aspetto e nel formato. Il supporto cartaceo utilizzato è infatti di scarsa qualità ed inoltre il volume si presenta con il frontespizio e l’indice nei

due piatti; inoltre il numero di pagine è esiguo rispetto agli altri almanacchi. Non subì cambiamenti significativi nel corso del tempo

L’opera si interrompe nel 1866, al quarto volume. Sei anni dopo,nel 1872 un almanacco dallo stesso titolo sarà pubblicato dalla tip. Calimberti. Il costo di 40-50 centesimi e il semplice linguaggio utilizzato dava la possibilità ai <<possidenti minori>> e ai <<subordinati>>di poter aver a disposizione uno strumento che li avrebbe consigliati e aiutati nei lavori agricoli. LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca civica - Alessandria - AL - [consistenza] TO041 1(1863) - 2(1864).

• Biblioteca civica Giovanni Canna - Casale Monferrato - AL - [consistenza] TO049 1(1863); 5(1874) - 6(1875).

• Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO - [consistenza] 2(1864) - 4(1866).

17 Giuseppe Antonio Ottavi agronomo francese si trasferì in Piemonte per dirigere l’Istituto Agrario di

Sandigliano nelle immediate vicinanze di Biella. Otto anni dopo, nel 1851, su proposta di Giovanni Lanza nell’ambito del Consiglio Provinciale Casalese, fu chiamato a dirigere la “Cattedra di agricoltura”istituita proprio in quell’anno, iniziando così, le sue famose lezioni teorico – pratiche, che tanto prestigio seppero riflettere sull’Istituto Casalese Leardi, dove convenivano da ogni parte per udire la dotta, pratica e convincente parola del popolarissimo maestro di agricoltura. Vedi: Carlo Beltrame Et Al, Appunti per una storia della viticoltura, della produzione e dei mercati del vino nella “prima provincia viticola del Regno”, Alessandria, Provincia di Alessandria, 2009. Andrea Desana è l’autore dell’articolo.

(19)

605

• Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI - [consistenza] 1874. • Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani - Matera - MT - [consistenza] 4(1866).

ALMANACCO DELLE STRADE FERRATE Torino :Unione tipografico - editrice, 1(1859)

DURATA

1(1859) - 2(1860)?

L’Almanacco delle Strade Ferrate, inseribile tra gli almanacchi con compendi astronomici e storico-geografici, conteneva notizie incentrate sui mezzi di trasporto ed i mezzi di comunicazione, quali il telegrafo e le poste, ragguagli tra le monete degli stati preunitari e la lira.

Le duecento pagine dell’almanacco non sono illustrate. Al contrario di altre pubblicazioni dello stesso tipo gli autori si sono firmati. Sappiamo quindi che i compilatori appaiono nella pubblicazione, firmando i loro articoli, evento inusuale all’epoca. Quindi si può affermare con certezza che il direttore della pubblicazione è G. Scelsi e i compilatori, invece risultano essere: Mauro Manchi, D. Giurati, G. De Pasquali e N. Rosa , G. Del Re, G. A. Girardi. La pubblicazione non ha subito mutamenti significativi, nel corso del tempo.

La prima edizione dell’almanacco non fu apprezzata, come sottolinea lo Scelsi nella prefazione del secondo volume, <<dagli altri governi d’Italia>>. In realtà le copie dell’edizione del primo volume, furono esaurite in loco e questi ricevette critiche lusinghiere dai letterati del regno di Sardegna.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Emeroteca e sezione bibliotecaria delle collezioni ottocentesche - Livorno - LI - [consistenza] 1(1859)

(20)

606

L’AMICO DI CASA : ALMANACCO POPOLARE ILLUSTRATO Torino : stamperia dell’Unione, 7 (1860)

DURATA

1(1854) - 90(1942)

Almanacco di tipo letterario, ma per alcuni aspetti potrebbe rientrare anche nel genere con compendi astronomici e storico geografici. Tratta di economia domestica, orticoltura, botanica, zoologia, igiene, chimica, storia. Di indirizzo evangelico, difendeva gli ideali patriottici unitari e divulgava una elementare cultura storica, igienica, economica, religiosa, morale.

Superando, solo di qualche decina, le cento pagine, conteneva piccole illustrazioni silografiche che introducevano i mesi del calendario, ed una nel frontespizio. Quest’ultima poi, poteva essere riprodotta anche nella coperta.

La veste tipografica, il titolo e i collaboratori, non hanno subito cambiamenti rilevanti nel

tempo, l’editore invece si appoggia alla tipografia Claudiana18 di Giacomo B.Will a Firenze,

che stampa anche “L’amico dei fanciulli”, giornaletto illustrato delle scuole domenicali e l’Italia evangelica, giornale delle chiese, delle scuole e delle famiglie.

Ideato da Costantino Reta fu poi diretto dal pastore valdese Luigi Desanctis. La copertina illustrata dell’esemplare analizzato, reca, la firma di Foggi dis. inc. Questo almanacco <<cristiano secondo il vangelo>>, su cui si appuntano gli strali de “Il cattolico ossia il vero amico del popolo”viene venduto al prezzo di 25 cent. ed ha un’altissima tiratura. Nell’avvertenza ai lettori del 1860 si parla di una diffusione per l’anno precedente di sedicimila esemplari, limitati al Piemonte e alla Liguria. Nel 1860, con l’annessione delle nuove province è stato aumentato il numero degli esemplari prodotti e furono vendute fino a 80.000 copie all'anno.

18La casa edirice Claudiana. La sua storia può essere suddivisa in base ai suoi spostamenti. Dal 1855 al 1862

ebbe sede a Torino. Poi, sulla scia dello spostamento della capitale italiana a Firenze, nel 1862 si trasferisce nella nuova capitale dell'Italia in via dei Serragli. Nel 1924 si insedia a Torre Pellice, per poi far ritorno a Torino nel 1961. Fondata per volere di un gruppo di valdesi sulla spinta determinante del pastore di Torino Jean Pierre Meille, venne concepita come casa editrice di tutto l'evangelismo italiano, ma progressivamente strinse sempre più i suoi rapporti con la Chiesa evangelica valdese fino a divenirne la casa editrice nel 1924. Dal 2005, con una nuova forma societaria, una srl, ritorna ad essere espressione del protestantesimo italiano, essendone soci la Chiesa evangelica valdese, la Chiesa evangelica luterana in Italia, l'Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia e l'Opera delle Chiese Evangeliche Metodiste in Italia.

(21)

607 LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca civica - Alessandria - AL - [consistenza] TO041 2(1855) - 8(1861); 12(1865); 15(1868); 22(1875) - 24(1877).

• Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO - [consistenza] 7(1860) - 10(1863); 13(1866) - 15(1868); 18(1871) - 19(1872); 25(1878); 27(1880); 29(1882).

• Biblioteca provinciale Pasquale Albino - Campobasso - CB - [consistenza] 45(1898).

• Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI - [consistenza] 9(1862); 1867 - 1868; 1880 – 1882.

• Biblioteca - Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Milano - MI - [consistenza] 1861. • Biblioteca dell'Istituto mantovano di storia contemporanea - Mantova - MN - [consistenza] 1863. • Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA - [consistenza] 8(1861), 38(18 ), 46(1899). • Biblioteca comunale - Foligno - PG - [consistenza] 1885.

• Biblioteca comunale Augusta - Perugia - PG - [consistenza] 1860; 1862 – 1888. • Biblioteca comunale Michele Leoni - Fidenza - PR - [consistenza] 7(1860) - 8(1861). • Biblioteca universitaria - Pavia – PV.

• Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM - [consistenza] a. 10(1863). • Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM - [consistenza] 8(1861).

• Biblioteca Casanatense - Roma – RM.

• Biblioteca civica Nicolo' Francone - Chieri - TO - [consistenza] TO092 1865; 1867.

• Biblioteca civica centrale Camillo Alliaudi - Pinerolo - TO - [consistenza] TO058 5(1858); 24(1877). • Biblioteca civica centrale - Torino - TO - [consistenza] 1853; 1855; 1858; 1864; 1870; 1873 - 1936. • Biblioteca storica della Provincia di Torino - Torino - TO - [consistenza] TO006 1(1854); 5(1858) -

7(1860); 9(1862) - 11(1864).

• Biblioteca del Seminario arcivescovile - Torino - TO - [consistenza] 14(1867); 18(1871) - 19(1872). • Biblioteca del Museo nazionale del Risorgimento italiano - Torino - TO - [consistenza] TO086

8(1861) - 11(1864).

• Biblioteca della Fondazione Centro culturale valdese - Torre Pellice - TO - [consistenza] TO082 1(1854); 5(1858); 9(1862); 1865-1897; 1909; 1912; 1914 - 1921; 1923; 1929-1931; 1933; 1935.

(22)

608

3.5

ALMANACCHI E LUNARI TOSCANI

3.5.1 BANCO DI ANNUNZI DELLA GAZZETTA D’ITALIA19

ALMANACCO ANNUNZI DELLA GAZZETTA D’ITALIA. Firenze : A spese del Banco D’Annunzi, 1874

DURATA 1(1874) - ?

Presentato come una guida ufficiale, il vademecum del Banco d’Annunzi, è una pubblicazione venduta a tre lire o inviata in regalo agli abbonati annuali della Gazzetta d’Italia.

Fornisce un resoconto delle operazioni nelle quali il Banco d’Annunzi intendeva avventurarsi, una cronaca storica dell’anno precedente, la storia del giornalismo, notizie sulla stampa periodica in Italia, istruzioni sul servizio postale e telegrafico, racconti di cronaca e tanto altro.

La sua consistenza è di quasi seicento pagine e contiene un’ illustrazione silografica che introduce il calendario ed una nel piatto posteriore.

I numerosi lavori di cui si occupava la tipografia della Gazzetta d’Italia furono il motivo, insieme alle modifiche successive, del ritardo nella pubblicazione del volume 1874, per cui fu pubblicato a metà gennaio piuttosto che agli inizi dell’anno, come solitamente avviene per questo tipo di pubblicazioni.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM - [consistenza] a. 1(1874). • Biblioteca storica della Provincia di Torino - Torino - TO - [consistenza] TO006 1(1874).

• Biblioteca Casanatense – Roma.

(23)

609

3.5.2 TIPOGRAFIA BARACCHI20

ALMANACCO DELLE REMINISCENZE POLITICHE ANNUARIE DELL’ITALIA CON L’ELENCO DI TUTTI I SENATORI E DEPUTATI DEL REGNO.

Firenze : tip. Baracchi, 1864

DURATA 1(1864) - ?

L’Almanacco delle Reminiscenze Politiche Annuarie…, collocabile sotto l’appellativo di guida della corte, presenta oltre alle solite informazioni tipiche di un almanacco, quali il calendario, le feste mobili, i quattro tempora, ecc, anche un elenco dei senatori e dei deputati del regno. Tale elenco che rappresenta la quasi totalità della pubblicazione è stampato su carta paglierina, probabilmente per contenerne i costi.

Con la consistenza di poco più di trenta pagine, questo almanacco è privo di illustrazioni. Il compilatore non si firma, cosa abituale negli almanacchi della mia indagine, ma in questo caso sarebbe fondamentale, per la mancanza minima di informazioni di questo poco frequente almanacco. Per lo stesso motivo, inoltre, non è stato possibile stabilire in che anno il periodico sia cessato e se nel tempo ha subito mutamenti tipografici, dei collaboratori o dei contenuti. LUOGHI DI CONSERVAZIONE

Non sono stati trovati, nei cataloghi on-line luoghi di conservazione diversi da quello in cui ho effettuato la ricerca.

20 Di proprietà di Tommaso Baracchi , già attivo dal 1847, nel 1848 rilevò la tipografia di Guglielmo Piatti. Nel

1864 gli succedette il figlio Annibale. Pubblicò guide artistiche e monumentali, discorsi politici, materiali amministrativi, ecc..

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610

3.5.3 L’EDITORE CIUFFI21

L’ASINO LUNARIO SATIRICO (ANNO TERZO) 1869 : SESTINE – PROGNOSTICI – BARZELLETTE – EPIGRAMMI – MALDICENZE - COSE PIACEVOLI - VARIETÀ - ASINAGGINI – SCIARADE – LOGOGRIFI - E NUMERI PER IL LOTTO INFALLIBILI. Firenze : Spese di G. Ciuffi, 1868

DURATA

1(1867) - 4 (1870)?

L’asino … è un lunario satirico, che sembra avere avuto un discreto successo, considerando il fatto che l’esemplare da me analizzato è una seconda edizione del 1869.

Trattava argomenti vari come articoli di tipo letterario, sempre in chiave umoristica ed avvisi, fiere e mercati, pronostici per l’anno, ecc.

Il lunario presenta la consistenza di sessantaquattro pagine, tipica dei lunari da me presi in oggetto, ma si diversifica dagli altri per la grandissima quantità d’illustrazioni. Queste sono di tipo silografico e raffigurano una gran varietà di oggetti e soggetti dell’epoca (ad es. caricature di personaggi, luoghi, paesaggi, animali, ecc.

Non subì cambiamenti di titolo ne di contenuti nel corso del tempo.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

Non sono stati trovati, nei cataloghi on-line, luoghi di conservazione diversi da quello in cui ho effettuato la ricerca.

21 L’editore Ciuffi, attivo a Firenze dal 1854 al 1856, pubblicò opuscoli d’occasione e saggi sulla storia delle

guerre d’indipendenza greche. Vedi: Ada Gigli Marchetti Et Al, Editori Italiani dell’ottocento, Milano, Franco Angeli,2004.

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611

3.5.4 CONTRUCCI22

SESTO CAJO BACCELLI L’AGRICOLTORE. LUNARIO FIORENTINO PER L’ANNO. Firenze: a spese dell’editore., 1874

DURATA

1(1857) - 24(1879)

Lunario che, oltre le rubriche tradizionali, quali eclissi, lunazioni, quattro tempora, ecc, conteneva un articolo agricolo sempre diverso, le fiere e i mercati della Toscana.

Sempre di sessantaquattro pagine, come i precedenti incontrati, conteneva un’antiporta con l’immagine silografica di un astrologo, tipica dei Baccelli, ed una nel frontespizio con simboli astrologici. Dal 1866 entrambe le immagini furono sostituite.

I compilatori non sono stati identificati, anche perché i pochi articoli firmati sono sotto il nome del Baccelli.

Dal volume relativo all’anno 1863, la dicitura dell’editore nel frontespizio divenne “Canale” ed il luogo di pubblicazione si spostò da Prato a Firenze, mantenendo comunque i dati editoriali precedenti dell’editore Contrucci nel verso. Dal 1875 non si evince il nome dell’editore che venne sostituito dalla frase: “a spese dell’editore”. Nell’edizione del 1878 fu specificato che si trattava dell’editore Sborgi.

Nonostante i continui cambiamenti editoriali, la veste tipografica e il titolo non subirono cambiamenti rilevanti, fino alle edizioni dell’editore Sborgi che aggiunse le tavole dei pesi e delle misure e ne aumentò le dimensioni di un cm.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

Non sono stati trovati, nei cataloghi on-line, luoghi di conservazione diversi da quello in cui ho effettuato la ricerca.

22 Di proprietà di Matteo Contrucci e dei fratelli Magnolfi, proseguì l’attività della stamperia di Luigi Vannini e

poi della Bernardi e Contrucci. Nel 1890 i fratelli Magnolfi lasciarono l’azienda e Contrucci creò una nuova società con Agnese Sestini Vangioni. Sei anni dopo la società si sciolse e Contrucci proseguì l’attività da solo. Pubblicò alcune opere già stampate da Passigli e pubblicò romanzi storici, opere religiose, poesie, racconti popolari. Vedi : Ada Gigli Marchetti Et Al, Editori Italiani dell’ottocento, Milano, Franco Angeli,2004.

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3.5.5 FORMIGLI23

IL BUON VECCHIO LUNARIO PER L’ANNO BISESTILE… Firenze : presso i fratelli Formigli in condotta.

DURATA

1(1850) - 4(1856) ?

Il Buon Vecchio Contadino è un lunario indirizzato ai contadini, tuttavia non può competere con un almanacco di tipo agrario, dai contenuti più completi e specifici. Infatti, oltre alle rubriche tradizionali, quali eclissi, feste mobili, calendario, ecc, contiene solo una piccola prefazione rivolta ai contadini.

Nella prefazione viene mossa una critica agli altri lunari che predicono il tempo attraverso proverbi ed aiutandosi con frasi equivoche (“se…” “ma…”), nascondendo la loro incertezza con il linguaggio astrologico. Il Buon Vecchio Lunario vuole, invece, insegnare a predire il tempo attraverso metodi più consolidati e affidabili.

I volumi hanno la consistenza di una sessantina di pagine e riportano in tutte le edizioni

l’immagine di un astronomo sia nel frontespizio che nell’antiporta. Le prefazioni in sestine

sono firmate dal compilatore G. Polverini, di cui si hanno notizie nell’edizione del 1856, mentre in quella del 1855 è chiaramente indicato sul frontespizio il nome di Arcangiolo Raffaello che ne curò l’edizione.

Da 1856 il titolo subisce dei cambiamenti diventando il Buon vecchio contadino, lunario per l’anno… , mentre i contenuti e la veste tipografica rimarranno invariati.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

Non sono stati trovati, nei cataloghi on-line, luoghi di conservazione diversi da quello in cui ho effettuato la ricerca.

23

Giuseppe Formigli, editore – tipografo – libraio - cartolaio fiorentino dal 1823, pubblicò testi storici, raccolte poetiche, scherzi letterari, classici opuscoli religiosi. Gli succedette il figlio e dal ’61 il nipote Giovanni. Fallì nel 1889. Vedi : Ada Gigli Marchetti Et Al, Editori Italiani dell’ottocento, Milano, Franco Angeli, 2004.

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LUNARIO PER L’ANNO BISESTILE … DELL’INSIGNE ASTRONOMO FILOSOFO E MATEMATICO SESTO CAJO BACCELLI IL VERO RAMPOLLO DELL’ESTINTO CAJO BACCELLI. CALCOLATO ALL’USO MODERNO ALL’ALTEZZA 43, 46, 30, DEL POLO DI FIRENZE, COL CRESCERE E LO SCEMARE DEI GIORNI IN FINE DI OGNI MESE, COLLA GENEALOGIA DELLE PRINCIPALI CASE REGNANTI D’EUROPA, CON UN ARTICOLO AGRARIO E NUOVE AGGIUNTE.

Firenze : nella stamperia Formigli, 1840

DURATA 1800 - 1874

Lunario pubblicato per moltissimi anni, poteva contenere, oltre alle tradizionali rubriche (eclissi, feste mobili, calendario, ecc..) la genealogia delle principali case regnanti d’Europa e dello stato ecclesiastico, l’elenco delle fiere e dei mercati in Toscana, indicazioni sui numeri del lotto, ed inoltre un articolo che poteva riguardare qualsiasi argomento, come agricoltura, morale, attualità, ecc.

Costituito da un’ottantina di pagine, riporta nel calendario piccole immagini silografiche dei segni zodiacali che fino all’edizione del 1853 sono identiche, per poi essere sostituite l’anno successivo. Quest’ultime saranno nuovamente cambiate dall’edizione del 1859 in poi.

Tutti i volumi contengono delle sestine, firmate da Antonio Guadagnoli. Questi, però, non può essere indicato con certezza come il compilatore dell’opera, visto che inserire sestine firmate da personaggi celebri per invogliare il lettore all’acquisto, non era affatto inusuale. Nei vari anni da me esaminati l’editore Formigli non sarà l’unico a pubblicare questo lunario, infatti gli editori Vannini (1843), Vestri (1845) e Spiombi (1846) produrranno un’opera omonima. La consistenza delle edizioni di Vannini e Vestri, tuttavia è inferiore ed anche lo stile della pubblicazione appare diverso, mentre l’editore Spiombi mantenne l’edizione uguale a quella dell’editore Formigli.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno - LI - [consistenza] 1800; 1832; 1836; 1849; 1851; 1854.

• Biblioteca storica - Torino - TO - [consistenza] 1830; 1832 - 1834; 1836 - 1837; 1840, 1850; 1852. • Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI - [consistenza] 1841/44; 1847.

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SESTO CAIO BACCELLI LUNARIO AGRARIO PER L’ANNO 1861: PRECEDUTO DALLE SOLITE POESIE GIOCOSE E CON LA GENEALOGIE DELLE PRINCIPALI CASE REGNANTI.

Firenze : presso Alessandro Formigli, 1861

DURATA

1(1857) - 10(1866)?

Lunario di tipo rurale contiene le rubriche tradizionali (quattro tempora, feste mobili, calendario), il ragguaglio dei pesi e delle misure toscane, e la genealogia dei regnanti. .Il calendario è completato dalle previsioni meteo, consigli sulla coltivazione, semina e l’ora dell’Ave Maria.

Con una consistenza di ottanta pagine, contiene l’immagine nell’antiporta di un astrologo e della stella cometa, tipica dei Baccelli.

Compilato da Antonio Guadagnoli, non subì variazioni di titolo, contenuti e veste tipografica nel corso del tempo.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

Non sono stati trovati, nei cataloghi on-line, luoghi di conservazione diversi da quello in cui ho effettuato la ricerca.

3.5.6 TIPOGRAFIA GALILEIANA

IL MONDO NUOVO LUNARIO PER L’ANNO 1851 COMPILATO DA UNA SOCIETÀ DI AMICI.

Firenze : dai torchi della galileiana, 1850

DURATA

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Lunario di metà Ottocento di contenuto molto più completo e vario rispetto alla maggior parte dei lunari presi in considerazione, oltre alle solite rubriche, trattate comunque in maniera più approfondita, con le varie spiegazioni sulla computazione dell’anno (Periodo Giuliano, Fondazione di Roma, ecc..) e sull’appartenenza dell’anno (Numero D’oro, Epatta, Ciclo Solare, ecc..), è costituito da articoli morali, di attualità e da racconti e poesie popolari.

Le sue duecento e più pagine danno la possibilità al lettore di andare oltre le semplici previsioni ed inoltrarsi nella letteratura, pur mantenendo uno sguardo sugli avvenimenti del tempo. Le illustrazioni firmate da Ferruzzi sono silografie a tema di piccole dimensioni. Diretto e compilato da Pietro Thouar, letterato nell’ambiente del gabinetto Viesseux e compilatore dell’almanacco il Nipote di Sesto Cajo Baccelli.

Il Lunario fu pubblicato dalla tipografia Cellini nel 1859 e probabilmente anche in anni precedenti. L’ultima edizione rintracciata è del 1859, ma non si può definitivamente ritenere chiusa la vita del periodico.

Un errata corrige di questo almanacco si trova nell’edizione del 1851 del Pel Calendario Pratese.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca di storia moderna e contemporanea – Roma.

3.5.7 G. GASSONE

ALMANACCO MILITARE ILLUSTRATO PER L’ANNO … Firenze : G.Gassone, 1867

DURATA 1864 - 1869(?)

Almanacco di tipo storico, che conteneva un resoconto delle campagne italiane avvenute l’anno precedente. Il tutto era contornato da racconti che onoravano e decantavano l’esercito italiano. La fine della pubblicazione era, inoltre, dedicata alle paghe degli ufficiali e dei sotto – ufficiali.

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L’Almanacco Militare Illustrato ha una consistenza di duecento pagine e numerosissime illustrazioni silografiche che raffigurano ritratti di generali e scene di combattimento. Alcune sono persino firmate, a dimostrazione di quanto peso avessero all’interno del volume, dagli incisori Balbiani e Cenni.

Fino al 1866 si pubblica a Torino con l’editore G. Cassone, dal 1867 in poi a Firenze con G. Cassone & C, mantenendo comunque le stesse caratteristiche.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - 1868-1869.

• Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Emeroteca e sezione bibliotecaria delle collezioni ottocentesche - Livorno - 1865;1867;1869.

• Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - 1864;1867.

• Biblioteca Casanatense – Roma.

• Biblioteca del Museo nazionale del Risorgimento italiano - Torino -1867.

3.5.8 STAMPERIA GRANDUCALE24

ALMANACCO DELLA TOSCANA PER L’ANNO….

24 La stamperia Granducale fu fondata nel 1547 dal granduca Cosimo I. Famosi tipografi si succedettero alla sua

direzione e nel 1772 fu rilevata da Gaetano Cambiagi. Durante l’occupazione francese l’azienda assunse il titolo di Stampatore del governoo francese. Nel 1815 tornò al nome originario, ricevendo nuovamente il privilegio per la stampa degli uffici pubblici e passò alla gestione del nipote di Gaetano, Carlo. Sarà il figlio di quest’ultimo, Francesco a dichiararne il fallimento. Negli anni 40 dell’800 i curatori fallimentari riuscirono a risollevare l’azienda che nel 1848 divenne, con l’insediamento del governo rivoluzionario, “Stamperia Governativa”. L’anno seguente, furono licenziati il direttore Bargioni e i lavoranti che più avevano sostenuto le idee liberali e fu ripristinato l’antico nome di “Stamperia Granducale”, riprendendo l’attività istituzionale. Nel 1852 fu di nuovo travolta da speculazioni finanziarie errate che la portarono ad un nuovo fallimento. Per un altro anno nel 1859 i giovani liberali ne presero possesso con il nome di Tipografia Governativa. Nel 1860 la toscana entrò nel Regno d’Italia e la tipografia acquisì l’ultimo nome, che la seguì fino all’incendio che la distrusse

completamente nel 1881:”Stamperia Reale”. Francesco cambiagi ne assunse la direzione fondendo in un’ unica azienda le stamperie Reali di Firenze e Torino. Nel 1865 l’azienda passò nelle mani di Andrea Molina che aprì una filiale a Roma cedendo quella di torino a Paravia & C. Nell’800 la stamperia pubblicò per lo più testi politico - amministratrivi, codici, leggi, raccolte legislative civili e militari, regolamenti, discorsi del granduca, appelli dei governi provvisori e scitti politici, ma anche opuscoli di medicina, saggi storici e geografici, raccolte poetiche e opere teatrali.

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Firenze : stamperia Granducale, 1828 ; 1833 ; 1835 ; 1836 ; 1838-1840 ; 1842-1846 ; 1849-1851 ; 1853-1855

DURATA

1 (1815) – 46(1860).

Tipico almanacco di corte L’almanacco Della Toscana contiene in tutti i suoi volumi il calendario, le serie dei sovrani regnanti, l’elenco della corte granducale toscana, delle istituzioni politiche, culturali, economiche, militari ed ecclesiastiche, le notizie su arrivi e partenze delle lettere.

Nei primi volumi pubblicati aveva una consistenza di duecento pagine, che man mano sono accresciute fino a raggiungere le cinquecento pagine nel 1829, le seicento nel 1840, le settecento nel 1847 e le ottocento nel 1856.

Le uniche illustrazioni presenti nei volumi, oltre a quella del frontespizio sono due ritratti, in origine divisi da carta velina di Leopoldo II, Granduca di Toscana e Maria Anna Carolin, Granduchessa di Toscana. Questi realizzati da Is. Bozzolini, Erl.Mentier e Nic. Palmerini int sono calcografie su lastra di metallo. I ritratti sono identici dai primi volumi fino all’edizione del 1835 e seguenti, in cui i soggetti rimangono invariati, ma i ritratti sono diversi nell’abbigliamento, nella postura, ecc, in quanto realizzati da Leopoldo Arcangeli e G.Paolo Lorensi. Dal 1840 i ritratti furono invece realizzati da De Fourner Flor. Dal 1842 i nuovi ritratti sono di G.Palazzi ed incisi da Chiossone e G Benaini. L’edizione del 1846 contiene più illustrazioni rispetto alle precedenti, sono presenti testatine ad inizio e fine capitolo, piccole immagini e grandi immagini.

Questo almanacco è la continuazione dell’Almanacco Fiorentino pubblicato fino al 1872. A partire dal 1873 fino alla fine dei suoi giorni prende il nome di Almanacco Toscano, ad eccezione dell’anno 1802 in cui è stato chiamato Calendario Toscano e degli anni che si estendono dal 1804 al 1814 in cui prese il nome di Almanacco Etrusco. Dal 1815 viene denominato Calendario della Toscana, e in alcune edizioni Calendario Toscano.

La sua pubblicazione si interrompe con l’annessione della Toscana al Regno d’Italia.Secondo la prefazione del volume del 1850, l’unica presente negli anni trattati, l’almanacco non uscì negli anni 1848 - 49 per i numerosi combattimenti del periodo. Nella stessa prefazione è inoltre specificato che la stampa dei fascicoli avvenne nel mese di maggio, per cui quest’ almanacco non venne pubblicato alla fine dell’anno precedente ne all’inizio di quello

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corrente, proprio perché il personale era impegnato nei combattimenti. I caratteri tipografici del volume sono infatti difformi, nei vari capitoli, per la mancata ricezione in tempo del materiale. L’edizione successiva venne invece pubblicata a marzo.

Dal 1846 il frontespizio si sdoppiò e le carte divennero due, la prima contenente titolo e data e la seconda solo il titolo. Dal 1854 si aggiungerà una terza carta il frontespizio vero e proprio con tutte le informazioni tipografiche.

Le due tavole, sempre presenti, non vennero più firmate, ma furono riprese da edizioni precedenti.

LUOGHI DI CONSERVAZIONE

• Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO - [consistenza] 1825-1827;1829;1831. • Biblioteca comunale di studi sardi – Cagliari.

• Biblioteca comunale Malatestiana – Cesena.

• Biblioteca Marucelliana - Firenze - FI - [consistenza] 1817-1833.

• Civico museo biblioteca dell'attore del Teatro stabile di Genova – Genova.

• Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Emeroteca e sezione bibliotecaria delle collezioni ottocentesche - Livorno - LI - [consistenza] 1815;1817-1821;1824-1833.

• Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI - [consistenza] 1816 - 1830; 1832 - 1833 2 copie 1827; 1829.

• Biblioteca nazionale Braidense – Milano.

• Biblioteca dell'Archivio di Stato di Modena - Modena - MO - [consistenza] 1815; 1819 - 1827; 1830 - 1833.

• Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA - [consistenza] 1818; 1820; 1823 - 1833. • Biblioteca comunale Augusta – Perugina.

• Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM - [consistenza] 1815-1833. • Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II – Roma.

• Biblioteca di archeologia e storia dell'arte - Roma - RM - [consistenza] 1820.

• Biblioteca Casanatense - Roma – RM.

• Biblioteca civica centrale - Torino – TO.

• Biblioteca Reale - Torino - TO - [consistenza] TO007 1825 – 1834.

• Biblioteca Federico Patetta del Dipartimento di scienze giuridiche dell'Università degli studi di Torino - Torino - TO - [consistenza] 1815.

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