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Mons. LUIGI LASAGNA

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(1)
(2)

ISTITUTO STORICO SALESIANO - ROMA

FONTI -

Serie seconda, 6

Mons. LUIGI LASAGNA

vescovo

di TripollOEA

EPISTOLARIO

Introduzionc, note e testo critico

a

cwa di

ANTONIO DA SILVA FERREIRA

Volume

secondo (1882-1892)

t23 -

432

LAS - ROMA

(3)

@ by LAS - Libreria Ateneo Saledano Piazza dell'Atpnco Salciano,

I

- 00139 Rome ISBN 88-213{358-6

Ttporrifia: S.G.S. - Vis Unb.di.tc, 1l - mltl Rolnr

Flolb dt stt,,,P.E: M.ggio 1N7

(4)

INTRODUZIONE

A - Le

let@rc

pubbltcrte nel

secondo

vohme

2. Tipologia dclle lettere

e

docunen i

1, Il

secondo

volume comprende le lettere scritte da don Lasagna dal mo- mento in cui

è

in viaggio per il Brasile nel

1882

al momento in cui

partE

per

iI 6' capitolo

generale

del

1892.

Sono 310 lettere e 4 documenti che presentiamo nei quadri che

se-

guono,

autografi

apograli

1992

45 5 63

copie

stampate

lettere non reperite

3. Fonti delle lettere

e

docwnenti Archivi

Archivio Centrale

Salesiano

di

Buenos

Aires Archivio del Collegio Pio di Villa Col6n

...

Archivio dell'Archidiocesi di Cuiabé Archivio dell'Archidiocesi di Montevideo Archivio dell'Archidiocesi di Rio

de

Janeiro

Archivio della

casa

generalizia delle Suore del Buon pastore Archivio dell'ispettoria

salesiana

di Recife

Archivio dell'ispettoria

salesiana

dell'Uruguay Archivio

Salesiano

Centrale

Periodici

Bollettino

Salesiano

El Siglo, Montevideo

1

I

ll

6 6

I 4

10 207

2

(5)

6

Inttoà.zione

Letterc non rcpeite

63

82 '83 '84 '85 ',86 '87 '88 '89 ',90 '91

'92

Totale... 314

4. Distribuzione secondo il destinttorio e I'ann loro assegnato nell'epi- stolario

dcstirstsdo

Albanello Alberto Allavena

amico (Recife)

...

amico (Iorino)

...

Ana

AnSela

Bacigalupo ...

Barberis Bellamy

benefattore ...

Bonetti Borghino Cagliero Calcagno Cavatorta Cemrti

Costamagna

...

Cuestas

Curia Montevideo

.

Daghero

de

Castro Lima

...

de

Macedo Costa

..

de Menezes

...

don

Bosco

Durando

Duvimioso Terra

...

D'Amour Fagnano Gamba Gastaldi Giordano Griffa Isabel

totale

l-2

l-

I

-1 l-

l-2-l1l l-

I

1

,1

l-

8 5 7 4 3

5

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32

l17t l1 82113

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2

I

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5

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7

I

1

-31-

(6)

It toà.ziorv

7 t

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2

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;;_i; 7753

3- l--2

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2-1724 l3 l- 1-

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6 10

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5

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2

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3 32

I

2

1

4

16

I I

6

40

,, 3 3

I

2 6

Lacerda ...

Lemoyne

Letamendi,,...

Lola LuiCr Luque

Luquese

Marie Suor ...

Migone Mocenni Mongeri

Moreira Lima

...

Mo1nsy

N.N

Peretto

Pozan

pubblico in

genere

Ramiro ...,

Requena

Riccardi Robilant Rodrigues Rota Rua

salesiani

Niter6i

....

Savio

Scavini Tomatis Vilaamil

Yeregui mons.

...

-ll-1-

Totale 314 26 32 27 34 35 t9 A É 22 37

25

5. Distribuzione per lingut

- italiano

e portoghese

-

francese

- italiano

- spagaolo

- italiano

e

spagnolo

I

72

I

2

4

72 62

-

portoghese

- non identificata Totale 314

I

(7)

1882

-

1883

-

8

Intruduzione

B - I diversi contesti dell'epistolario

6. Breve cronologia di

alcani

fatti

che

interessuto l'epistolario

soluzione del conflitto tra I'arcivescovo Gastaldi

e

don

Bosco

Brasile: viaggio esplorativo di don

Lasagna

viaggio di don Bosco a Parigi

sogno sull'evangelizrnore dell'America Latina

erezione

del Vicariato apostolico della Patagonia settentrionale erezione della Prefettura apostolica della Patagonia meridionale

e

della Terra del Fuoco

terzo capitolo

generale

della società

salesiana

Uruguay: a Montevideo i

salesiani

lasciano le

Scuole

di

S.

Vincenzo de' Paoli

Brasile: prima

casa salesiana

lettera da Roma sullo stato dell'Oratorio di Valdocco

concessione

dei privilegi alla società

salesiana

don Michele Rua

è

nominato vicario di don

Bosco

ordinazione

episcopale

di mons. Cagliero

lettera di don Bosco ai

salesiani

dell'America sul come applicate il

suo sistrma educativo

don Bosco comunica a tutta la società

salesiana

la nomina di don Rua a suo vicario

mons. Cagliero va in Argentina

Uruguay:

legge

dei conventi,

legge

del matrimonio civile viaggio di don Bosco in

Spagna

quarto Capitolo

generale

FMA:

creazione

dell'ispettoria dell'Uruguay

e

del Brasile Roma: inaugurazione del tempio del Sacro Cuore

i

salesiani a

Punta Arenas

e

nella Terra del Fuoco Cile: inizio dell'opera

salesiana

Inghiltena: fondazione della prima

casa salesiana

impero austro-ungarico: prima

casa salesiana

Ecuador: arrivo dei

salesiani

morte di don

Bosco

don Rua nominato

su@essore

di don

Bosco

Brasile: abolizione della schiavitù

quinto Capitolo

generale

viaggio di don Rua in Francia,

Spagna,

Inghilterra e Belgio Brasile: proclamazione della Repubblica

inizio del

processo

di beatificazione di don

Bosco

Colombia: prima

casa salesiana

1884

-

1885

-

1886

-

18E7

-

1888

-

1889

-

1890

-

(8)

In

roduzioùe

9

Uruguay: Paysandri-Porto: collegio don

Bosco

Brasile:

separazione

tra

Chiesa

e Stato

prima riunione plenaria dei vescovi brasiliani visita di mons. Cagliero in Brasile

l89l - giubileo dell'opera

salesiana

Brasile: accettazione della

casa

di Recife Peru: prima

casa salesiana

1892

- le FMA vanno in Brasile

La

congregazione

salesianr: lSE2lByz

7. In questi anni don Bosco si dedico

sempre

di più ai compiti propri del fondatore. Sono da ricordarsi alcuni scritti sul sistema preventivo ltAa+_

1885),le Memoriz dal

1841

al

1884-5-6

a'

suoi

Jìgli salesioti

e

la conferenza del

29

ottobre

1883,

nella quale

cercò

di mett€re

a

punto l,identitrà del

sale-

siano coadiutore.l

Nel

1884

la

Santa Sede

aflidò

a

don Rua il governo ordinario della

so- cietà, che cresceva velocemente.

Dal

1882

al lg92,le

preseirze

passarono da 35 a 99, i confratelli da

474

a

1224 e

i noizi dt

167

a

482.2

I

salesiani estesero

il loro lavoro

a diverse

nazioni dell'Europa

e

dell'A_

merica. In America la creazione del Vicariato apostolico della patagonia settentrionale e della Prefettura apostolica della patagonia Meridionale

e

della Tena del Fuoco

ebbe

delle ripercussioni

su

tutta la vita della

congre_

gazione,

specialmente

nel campo del

personale.

Furono non pochi i saleiia- ni

e le

FMA

che

don

Lasagna

dovette inviare in aiuto

a

quelli missioni. Ma

_ '

_P.o-4

rqltti,

si veda p. BRATD. [a c,,s.l,

Do,

Bosco eù,catoru. Scritti e testùnorrianze, Roma, L4S [1994,34 ed. euanto al saÈano càaaiutore, cf À.

ierri, U jir.*i_r" *t

"ot"_

siano coadiutore

rcl

1883, itr RSS 24 (1994), pp.22O_222.

'

Qusdro dcllo sviluppo della congrcgazione oel periodo:

cotrfratelli 474 5m 554 593 636 715 768 887 992

ll30

1224

&nno 1882 1883 1884 1885 1886 1887 1888 1889 1890

l89l

1892

prc§enze novizi

t67 173

2t0 212 254 257 267 320 356

40

482

4t

48 48 50 50 62

a

69 81

I

(9)

l0

Inffoù.ziote

non solo

a

quelle. I

suoi

exallievi andarono

a

lavorare in Argentina, in Cile' nel Peru,

a

-fondare

I'opera

salesiana

nell'Ecuador e nel Centro America' Purtroppo non si è trovata la corrispondenza di questi con lon

Lasagna

che, a -quanto

si legge

nell'epistolario,

deve essere

stata abbondalte'

Sareb-

be stata utile per òomprendere meglio gli inizi della vita

salesiana

in tutte quelle nazioni

e

avrebbe

perrnesso

di delineare l'influsso

che

don Lasagna

ebbe su

quei

salesiani e

sul loro operato.

8. L'ispettofia detl'Itruguay

e

del Brasile:

1882-1892

Era stata

creata

nel

1881,

durante il viaggio di don

Lasagna

in Europa' In Uruguay i

salesiani

lasciarono la direzione

del

collegio di

S'

Vincenzo de' Paoli. A motivo

delle vicende

politiche

ed

economiche del

paese,

il collegio Pio di Villa Col6n entrò in crisi. Tutto questo fu compensato dall'apertura

delle case

di Montevideo-Sacro Cuore, di

Mercedes, e del

primo collegio

de-

dicato a don Bosco in congregazione, quello di Paysandir-Porto'

Alle

case

dell'Uruguay

si aggiunsero quelle

di Niter6i,

S.

Paolo

e

Lore- na, nel

sud-est

del Brasile. Don Lasagna

fece anche

i

passi necessari

per la fondazione dell'opera

salesiana

a Recife, nel nord-est del

paese'

La propo-

sta

di fondazione di

questa casa

era nata da un carteggio tra la conferenza di

S.

Vincenzo de' Paoli di Rio de Janeiro

e

quella del Recife'

Lo sforzo dei

salesiani

in Brasile

si

orientò

specialmente verso

il campo della formazione professionale

e

degli oratori. Ma la

casa

di Lorena si di-

stinse

subito per l'orientamento accademico dato ai corsi.

L'aumento dei confrarclli fu proporzionale a quello dei novizi, il

che produsse

utr @rto equilibrio nella comunità

ispettoriale.3

Per

diversi motivi

la

vita

salesiana assunse

in Uruguay

e

nel Brasile del-

le modalitrà diverse da quelle vissute

in Argentina.

Speciale menzione ha

nel-

1892

3 Sviluppo dei salesiad rcll'i§pcttoria dcll'Uruguay e Brasile ncl periodo dal 1882 al confratelli

allno

1882 1883 1884 1885 1886 1887 1888 1889 1890

l89l

1892

pl€§enze

ooua

4 5 5 5 6 6 6 7 8 9 l0

v

,t0 42 44\1

58

86 96 99 l19

8 5 9 7 5 4 8 12

l9

25 36

(10)

Introàtziorv ll

I'epistolario la

questione

dell'orario

e delle usanze

della

casa

madre di Tori- no. Prima della visita in Brasile di mons. Cagliero, questi fu coinvolto da don Fagnano

e da

don

Costamagna

in un progctto per sopprimere I'ispetto- ria urugayano-brasiliana

e

per cambiare la finalità di alcune

case

dell'Uru- guay. Il deciso intervento di don Lasapa presso i superiori di Torino

e

presso

mons. Cagliero troncò

le

velleità

esistenti a

questo riguardo. La visi- ta di mons. Cagliero in Brasile, dopo un primo momento in cui

sembrava che dovesse prevalere

il centralismo in congregazione, frnì per dare ragione

a

don

Lasagna che,

con l'appoggio di don Rua, riuscì

a

far trionfare in quel momento la propria idea di promuovere I'adattamento alla cultura e alle

usanze

locali.

L,a

questione tornerà per diverse volte nella storia di quelle

ispettorie.a

9. I* Figlie di Maria Ausiliatrice

Anche le FMA ottennero la creazione di una loro ispettoria in Uru- guay. Si aprirono le

case

di

Canelones,

Montevideo

e PaysandÉ.

Alla fine del periodo fondarono in Brasile

le case

di Guaratinguet6, Lorena

e

Pinda- monhangaba, so1 ur

imFegno prevalentemente scolastico.

Yi trovarono

su-

bito un discreto numero di vocazioni.s Come si vedrà nel terzo volume di

questo

epistolario, presto crearono una nuova ispettoria in

questa nazione.

L'impero brasiliano

10. Agli effetti della comprensione dell'epistolario, ci limiteremo

a

quanto

successo

dopo la guerra

della

Triplice Alleanza,

che diede

impulso

a

'

cf

A,

S. FBRREIRA, Ilnità aella dì',ersitò. I-c yisite di Mo.ts. Cagliero in

hasile

18901

18

. Roma, I^AS [990].

5 Qradto dello sviluppo dele FMA in Uruguay (e iu Brasile) dal 1882 al 1892:

zrtrtro prssctrzg FMA

oovizie

1882291 1883291 18842ll2

1885 2 tt

I

1886 2 t2 l

1887 2 t9

6

1888 3 22

7

1889 5 35

7

1890 6 il8

3

l89l 7 47

6

8

(Urueuay)

2

(Brasile)

7

1892 47

l0

(11)

12

Infioàpìo,E

un profondo rinnovamento della

società

in Brasile. Non parleremo del

pe-

riodo repubblicano,

giacché

nel terzo volume dovremo

oocuparcene

a lun- go, al contrario del presente volume, le cui lettere ne fanno solo qualche vago riferimento,6

ll. La guerra dclla Triplice Alleutza e i carnbiamenti della società bra- silìqta

La

socieùà

brasiliana durante I'impero si caratterizzava per

essere

mo- narchica, agricola, schiavista, patriarcale e ufficialmente cattolica. Con la guerra della Triplice Alleanza, il delicato equilibrio,

che

I'atteggiamento li-

berale'e

conciliatorio di Pedro II era riuscito

a

stabilire, incominciò

a

incri- narsi. Il tempo

che seguì

alla guerra fu marcato dalla polemica, dallo

scon-

tro

delle idee,

per cui i diversi gruppi cercarono di fare

<<scuola» e

di conso- lidare gli

spazi che

erano riusciti

ad

occupare. Sorsero

diverce

questioni: mi- litare, servile, religiosa, che poco a poco sfaldarono I'impero

e

portarono alla proclamazione della Repubblica.

Il

contesto

politico

12.

Dagli inizi all'avvento di Pedro II

Nel

1500

il Brasile fu scoperto da

alcune

navi

che

portavano il

vessillo

dell'Ordine di Cristo, il cui gran maestro era il sovrano del Portogallo. Al

principio fu colonia, poi

vicereame.

A

causa

dell'invasione napoleonica del Portogallo nel

1808,

la famiglia

reale si

riparò in Brasile. Nel

1815 questo

fu

associato

alla metropoli

come

regno unito a Portogallo e Algarves. Primo sovrano del nuovo regno fu

Joào

VI,

che

all'epoca

era

reggenÈ del Portogallo

e che

nel

1817 ne sarebbe

diventato il

re.

Richiamato in Europa dalla rivoluzione liberale del

1821,

Joào VI la-

sciò a

Rio

de

Janeiro

suo

frglio Pedro, il quale

promosse

nel

1822

la

separa- zione

del

Brasile

dal Portogallo

e assunse

il titolo di imperatore, col

nome

di Pedro

I.7

Dal padre ereditò tutti i diritti della corona, non

escluso

quello

del

Patuonato, Nel

1831

Pedro I dovette abdicare

e

lasciò al

suo

posto il figlio, Pedro II.8

6 Notr trattErsmo esplicitam@tc della questione iDdigena, porché ce ne dovremo occupa- re più ampiamente nel t€rzo volune.

? Pedro

I

(1798-1834) n. a Lisbona. RcggEtrtc del BÉsile (1821-1822), imperutorc del Brasile 0822-1831), rcggente del Portogallo cot titolo di Pedro

IV

(1834). Mori a Lisbona.

3 Pe&o

II

(1825-1891), n. a Rio dc Janeiro, diveErc orfano di madre quando aveva un

(12)

Inrruduziorv

t 3

13. Il potere

«modetatorc»

Grazie all'awedutezza degli uomini politici

e

alla

spada

di

Caxias,e si

riusci ad

assicurare

l'unità territoriale del Brasile

e

si costituì un'autoriùà al di sopra dei pfflitii il poterc moderatore, t€nuto in mano tanto fortemente quanto

soavemente

dall'imperatore. Nella vita politica fu un cambio inco- minciato rcl

1847, che si

intensifico nel

1860 e che raggiunse

il

suo cuLrnine

nel

1867,

durante la

guerra.ro

Pedro II

cercava

di non far

pesare

sulla nazio-

ne

l'esercizio del

suo

potere; ma nella pratica non rinunciava alle prerogati-

ve

e ai diritti

che

la

legge

gli attribuiva quale capo dello Stato.

Due erano i partiti che tradizionalmente si alternavano al govemo: i

conservatori

e

i liberali. Ma si sapwa

bene

che dall'imperatore dipendeva non solo lo scioglimurto

delle camere,

ma

anche

la continuità di un partito al govemo, poiché, arrivate

le

elezioni, il popolo intuiva facilmente quando all'imperatore conveniva cambiare il partito al potere e

secondava

col

suo

voto quel desiderio. Così praticamente era la volontà imperiale quella

che

diigeva

democraticamente

il corso della politica,rl

14. I rapporti

con

le

repubbliche

latho-americane

I rapporti del Brasile con Ie potenze europee furono buoni. Quando sorsero contrasti con l'Ineùilterra, la vqtenza fu aflidata all'arbitrato del

Re

Leopoldo I

del

Belgio,

che

la

decise

in modo favorwole al Brasile. Ma

le

repubbliche latino-americane

vedevano

con sospetto la monarchia brasilia-

anno. Ncl 1831 il padrc abdicò al trono e il fauciullo fu sffidsto alls tutEla di José BonifÉcio de Andrada c Silva. Dal 1833 passo a dipendere dircttan€trte dal cotrsiglio di reggeoza. Dichiara- to maggiorflne

rcl

18,$, fu incoronato nel 1841. Uomo di gande cultura, visitò diversi paesi d'Europa e gli Stati Uniti. Della sua attività di govcmo si parla in questa iutrodùziorc. Procla- mata la Repubblica, si ritiro iormediataEente s€Nrza rcsbteoza e partl per I'esilio. Mori a Parigi, e Luis Atv€s de Lima Silva (1803-1880), Duca di Cadas (1869-1880), n. a Caxias (Rio dc Janeiro), fece gli rtudi nella scuola militare di Rio. Fu fstto Maggiorc duratrte la guerra del- la Cisplatha. Elevato al grado di colonnello, dal 1839 al 1855 pacificò divese proviuce brasi- liane, viacendole con le atmi e corquistatrdole con l'orestà c la digdta dclla sua condotta pie- na di npanità. Coma[dò le truppe bmsiliale trells guerra cortro Rosas e in quella della Tripli-

ce Alleanza, Conqubtata Asunci6n, insiene agli altri generali brasiliani tomò in Brasile, sosti- tuiti dal contc d'Eu nel comando delle operazioni. Presidente del consiglio dei ministri (1875- 1878) mise fme alla vcrknza dci vescovi. Morì a Rio dc Jauciro. Oggi è il

ptrono

dell'eeercito brasiliano.

r0 Quaudo il giovane pducip€ ottetrnc la maggiorE etò, per mettere fnc a una seria crisi istituzionale che stravolgeva il pa€§€, §i accùsavano i coÉigiani di §€rvirsi della persoua dell'im- peratore per far prevalere la propria volontà. Alcud anni dopo si accusava I'imperatore di s€r- virsi dei govcrni per imporrc

il

suo volcrc.

tt

d

ASC ,B 717 lottf,tz lasagua-Cagliero 29.05.82; ASC A 142 letteié Iasagna-Bosco 06.08.83.

(13)

14

Infioàaione

na. Per quanti vivevano gli ideali bolivariani,r2

essa

rappresentava una po-

stazione

avanzata degli ideali dell'Europa in terra

americana.

Isolato dalle nazioni

andine

dall'ostacolo allora insuperabile della fore- sta amazzonica, il Brasile

seppe

giocare le carte in maniera tale

che

i suoi continui interventi nella vita dei paesi del Plata non si trasformass€ro in

problemi americani, ma

rimanessero

circoscritti alla regione. Non per

que- sto le

altre nazioni guardavano

ad esso

con simpatia.

Come

già Bolivar

ave-

va detto, era solo questione di tempo perché

esse

si

sentissero

minacciate dalla

presenza

dello scomodo vicino sud-americano.

Quanto al territorio, i

successivi

trattati - quelli di Tordesillas, di Ma- drid, di

S.

Ildefonso, per citare i più importanti - avevano

sempre

avuto in

mente

l'equilibrio del potere in Europa, piuttosto

che

in America.

Essi

rico- nobbero i

successivi

spostamenti della frontiera brasiliana

verso

l'ovest ma lasciarono in eredità a quell'impero una

serie

di situazioni talmente com- plicate, che si arrivò alla soluzione definitiva soltanto nel periodo repub- blicano.

Il

contÉsto ecclesiale

I - Sm.llzoxn ppLr"l

CHIEsA rN

Bnlsn-s 15. La religione di Stato

La religione cattolica

si era così

incarnata

nellia

storia

e nelle consuetu-

dini del popolo da costituire un elemento caratteristico della vita della

na- zione. Perciò

nel

1824 la

prima costituzione del

Brasile fece

della

Chiesa

cat- tolica apostolica romana la

Chiesa

ufliciale dell'Impero. La costituzione af- fermava pure che

nessuno,

purché

rispettasse

lo Stato e non

offendesse

la morale pubblica, poteva

essere

perseguitato a motivo della sua religione.

Tutte le religioni erano

permesse

con il loro culto domestico o particolare, in

case

destinate a questo fine,

senza

la forrra esteriore di tempio.

La religione

era anche

un'attività del governo. Dentro

la

mentalità giu- risdizionalista dell'epoca, la costituzione accettò l'esigenza

del

placet regio

perché

i documorti

ecclesiastici avessero

validità nell'impero. Le

cariche ec-

12 Sim6n Bolivar 0783-1830), prcsidente del Venezucla (1818-1820), e della Gratr Co- lombia (182G1830). Nato a Caraca§, prEsto perse eotrambi

i

genitori. Studiò itr Euopa. Dal

1809 combattè per l'irdipetrdeoza del Vcn€zuela, della Colombia, dell'Esuador e del Peru. Nel 1825 quando I'Alto P€rù divctrtò itrdip€trdente, la nuova nazione prese

il

rome di Bolivia in omaggjo al Lìbertador. Fu uno dei

prini

a propoE€ la dottrin& del panamericanismo per di- fendere l'Amcrica spagnola sia dagli Stati

Udti

che dal Brasile.

(14)

Introd

ziorv

15

clesiastiche

erano

considerate cariche

pubbliche

e

venivano remunerate dal- lo Stato.

In simili condizioni

sembrava

impensabile un conflitto tra la Chiesa

e

lo Stato. Quando negli anni '30

sorse

l'occasione di un conflitto tra la mo- narchia

e

la

Santa Sede, questa

preferì

sfuggire

allo scontro diretto col pote-

re

civile

e aspettare

l'arrivo di giomi migliori. Alla prudenza mostrata dalla

Chiesa

corrispose

la

moderazione con cui Pedro II

si servì

dei propri poteri, riuscendo a mantcnere l'equilibrio tra le diverse componenti della

socieùà.

16. Le

diocesi e le

parrocchie

Ci mancano le statistiche sui diversi aspetti della vita

ecclesiastica

du- rante I'impero. Nel 19ffi, undici anni dopo la caduta della monarchia, vi erano in Brasile 17 diocesi (erano 12 nel 1889) e

1589

parrocchie,

come segue:

Alagoas:

Bahia: ...

Espirito

Santo:

Maranhào:

Minas

Gerais:

Paraiba:

Pemambuco:

Rio de Janeiro:

Rio Grande do Sul:

...

Sào

Paulo

Amazonas

C-earà:

Goi6s:

Mato Grosso

Par6:

Piaui:

Rio Grande do Norte:

....

Santa Catarina:

Sergipe: ...

30

t46

4

22 473

4l

75 85 97

m8

10 74 25

t4

46

80 29 31 28 31

17. Il clero

diocesano

Erano diversi i fattori che mndizionavano la situazione dei sacerdoti

diocesani.r3

Nei primi anni della colonia

era

corente il detto

che

al di là

del-

l'Equatore

non ci sono

peccati. Gli sforzi

dei

gesuiti

e

la

severità

della legisla-

zione dei diversi comuni per

mantenere

la moralità pubblica non eraoo riu-

sciti

a

molto. La

scarsitià

delle donne

europoe

in confronto al numero degli

uomini, l'arrendevolezza delle donne indigene e delle

schiave

creavano un

ambiente di

sensualitrà che permeava

tutta la vita

sociale.

Vivendo isolati in

lontani paesi della campagna, serza l'appoggio diretto dei loro vescovi

e senza

nemmeno la

possibilitrà

di

confessarsi

per anni

e

anni, era diffrcile ai

tt

cf AAEE Brasìle

W,

falr,

ll,l2l,

Relazioae Atgelo di Pieto- L'assaza di statistiche sulla situazione del clero non ci permette di valutarc la vera portata delle coutinue indicazioni sul dlasssmento della disciplina ecclesiastica che troviamo

rci

documenti.

(15)

16

Inlroùaiow

sacerdoti mant€ner€ gli obblighi del proprio

stato.ra

La costituente del

1825 discusse

l'opportuniti4 o meno di mantenere il

celibato

ecclesiastico

in Brasile. La questione tornò

a

riproporsi durante la

reggenza

di Diogo Antonio Feij6. La Chiesa riuscì a non far cambiare le norme della disciplina

ecclesiastica,

ma dovette arnmettcre

che

la realtà

era

molto diversa dall'ideale proposto.

Un altro fattore di crisi

era l'ìnsufficiente

formazione dtta

nei seminari.

Molti degli allievi non si presentavano agli esami

e

pochissimi arrivavano alla conclusione

del corso.r5 Insieme

ai seminaristi studiavalo

anche

giovani

che

non aspiravano alla vita

sacerdotale; così

gli elementi

secolari

della for- mazione finivano per sopraffare quelli

specifrcamente clericali,t6

C'era anche il rifiesso della situazionc fulln

chiesa

in Europa, apwial- mentc nel Portogallo

e

in Italia. Come il popolo in generale,

anche

molti membri del clero di

queste

due nazioni cercarono nell'emigrazione la solu-

zione

dei loro problemi. Diversamente da quanto abbiamo visto nel primo volume per l'Uruguay, in Brasile i vescovi si servirono di questi sacerdoti immigrati per la cura di

anime.r?

Ci furono sacerdoti esemplari,

che

porta- rono in America un soflio di novità

e

una ventata di forte spiritualità. Altri

invece assunsero

la cura delle anime

<«non

con spirito evangelico

e

religio-

so»»,

ma fecero di

essa

un

fi:az;zo

W guadagnarsi la vita. Tale situazione

creò

una

specie

di «antiitalianismo»,

a

tal punto

che

I'internunziatura

chiese

ai vescovi italiani, speciaknente del napoletano, di non permetrcre più ai loro preti di andare in

Brasile.r8

18. Gli ordinì religiosi

pur4n1s I'imFero in Brasile avevano loro

sedi

i benedettini

cassinesi,

i carmelitani dell'antica oss€rvanza, i francescani riformati e i mercedari.

l'

Un campo che solo adesso si apre alla ricerca storica è quello dell'educazione che que- sti sacerdoti davaao ai loto figli. Iu geoerale ricevevaoo un'educazione più accuata dei giovad in pari condizioDi e arriyavano a una buona posiziorc sociale. Esiste qualche cetrtro sull'argo- metrto trel terzo volume dell'epistolario.

15 II predecessore di mom. Macedo Costa a Belém do PaÉ in trc anni ai suoi s€mimristi fac€va studiare la filosofia e la teologia. Io questi tre

aru

oltre a conferire loro gli ordini sacri, insegnava a dir messa, ad amrnir strare i saqaEetrti, a rccitare il breviario e li rimandava nelle parrocclie sperdute lungo

i

fiumi o Dolla for€sta.

16 A S. Paolo nel 1886 §u 300 allievi irterni solo t6 studiavsoo le scisnze ecclesiastiche (cf AESP 5559 Seminuio Episcopal

-

Rzlatht'a 1886 &,25.11.86).

17 Per la loro condizioùe di straderi trou potevano es§€re ÀoEitr8ti parroci, ma soltatrto iucaricati delle parrocchie. §i ricorosceva la validità dol loro layoro, ma si negava la dovuta ri- muoerazioue (cf AESP, Vigdtios e

ùWs,5559 I

T.I., lettera Ssssi-Prcsidente della Provincia r0.01.78).

18 cf R. M. IMoNsE, .Fomagdo hisrhrtca fu Stu Paio, W. 187-188; AAEE ,/ar,/e, fssc.

I I, f38, lettem Sabatucci-Rampoll,a 17.02.82.

(16)

Introàaziote

11

Quanto agli ordini f€mminili, i documenti parlano

delle

carmelitane di clau- sura

e

delle

francescane

del convento dell'Ajuda, a Rio de Janeiro.

Per diversi motivi la disciplina era venuta meno nei monasteri

e

con- venti: per

le religiose causa

principale

sembra fosse

il fatto

che

nella

casa

re- ligiosa abitavano donne non apparùenenti all'ordine, e perfino

schiave,

in numero maggiore delle

stesse

religiose. Infatti si constatò

che

le Carmelita-

ne, che

vivevano in clausura,

erano

molto osservanti.

Secondo

mons. Lacer- da, le

Francescane

del convento dt Ajutk avevano awto dei probtemi

ap-

punto per

questo

motivo. Nel

1870

il

vescovo fece

loro

la

visita

episcopale e

diede norme per

correggere

gli abusi.

Presiedette

all'elezione di una nuova

abbadessa e

la situazione si normalizzò.le

Quanto ai religiosi,

era

penetrato tra di loro uno spirito di indipenden-

za e

di libera

discussione che

ne metteva in crisi I'obbedienza

e

la discipli- na.4 Mancando un'oculata

scelta

dei candidati nell'ammettere al noviziato

e

alla professione, vi entravano molti

che

non erano adatti per quel

genere

di vita.

E non mancavano i motivi di natura economica: la

presenza

di schiavi nei conienti

e

motrasteri in stretto contatto con i religiosi; I'amministrazio-

ne

dei latifondi aflidata a religiosi

che,

lontani dalla sorveglianza dei

supe-

riori, contraevano i vizi che possono

nas@re

dal maneggio e abbondanza del danaro

e

dalla coabitazione con donne,

specialmente

con

schiave.2l

19. In proibizione di accettare

nuovi

novizi

L'imperatore

era

del

parere che

gradualmente bisognava

estinguere

gli antichi ordini religiosi. I loro membri avrebbero ricevuto una pensione

nel caso

in cui non fossero stati incardinati in qualche diocesi o non si

fosse

loro

assegnato

qualche benefizio. Non ci fu un decreto di

soppressione,

ma dal

1856

una misura prowisoria

sospendeva

I'ammissione di nuovi novizi

senza

esplicito

pennesso

del governo imperiale. Dovevano

invece

continua-

re le

loro normali attività gli ordini

e

congregazioni arrivati posteriormente,

te cf AAEE

,/aril

fasc.

l,

f53v, lettera Lacerda-Marini 23.03,70,

a)

d

A§C

A

142 letterd I-assgtla-Bosco 17.06.82. Pcr i fraacescani si iadicatro itroltro le tersioui sorte tra i religiosi nati iu Brasilc e quelli venuti dal Portogallo, il che fece si che si al- t€massero trellc carichc. Fu uno dei motivi per cui tron ebbe sùcc€sso il tentltivo di riforma ini- ziato dal minirtro provinciale Jo6o do AEor Divino nel

l87l

(cf Vcuartius WTLLEKB O.F,M., Zur 3U) Jahieier dù iùdbrusilia schet tuotziskoeryotinz 1675-79ru, in «FnDziskarcr Stu- dien» 57(1975) 128-146).

Rrosile, 1856, § 3o Del Clzto Regohre.

(17)

18

Introduzione

quali i Cappuccini, i Lazzaristi (o Signori della Missione), le Sorelle della Caitàr.»

20. Progettì di

incameratnento

dei beni dei religiosi

Quando il governo si trovava in diffrcoltà finanziarie, proponeva l'in-

cameramento dei beni dei religiosi. Nel

1865, a

motivo

delle

enormi

spese e

passività

causarc

dalla guerra della Triplice Alleanza, la

questione

ritornò di attualità. Nel

1870

il govemo inviò a Roma mom. Pinto de Campos per trattare con la

Santa Sede

la trasformazione

dei

beni

dei

religiosi in titoli de stinati al sostentamento dei serninari diocesani, degli ospedali

e

altri istituti di caritri, delle missioni tra gli indigeni

e

della

catechesi.23

L'accordo ragglunto tra il govemo del Brasile

e

la

Santa Sede prevede-

va la creazione di una commissione paritaria nominata dall'internunzio

e

dal governo imperiale, sotto la

presidenza

dell'internunzio. Compito di tale

commissione era

indicare quali conventi dovevano

essere sottomessi a

rifor-

ma e

quali no. Nel

caso dei

conventi

che si fosse

giudicato

bene

di non con-

servare,

doveva

anche

determinare il come procedere per l'incameramento dei loro beni. Il governo imperiale si impegnava a permettere la riapertura dei noviziati nei conventi riformati.2a

Il progetto di incameramento diventò legge nel

1870,

ma il governo

non lo

rese

operativo.

Solo

nel

1883 si

promulgò il

decreto 9094,

con il qua- le si indicavano le misure per l'applicazione della

legge.

Erano

esclusi

dal- I'incameramento i beni destinati all'uso

dei

cimiteri, degli ospedali, degli or- fanotrofi, degli asili di mendicità, degli istituti per fanciulli abbandonati

e

di qualsiasi altro istituto di

caritrà o

di

educazione che avessero

patrimonio suf- ficiente per i loro

scopi.

Nonostante la reazione della Chiesa, si procedette all'incameramento dei beni delle religiose del Convento dell'Ajuda a Rio. Saldanha Marinho, Gran Maestro della Massoneria,

prese a

carico la

difesa delle Suore.

Giunto

b

cf AAEF. Brusib fa§t{,.

l,

f[22t e 2-^t, c,pia &l[a Reldziotv .lello stato dzlle cote Eccle- tiostiahe del hasib, &l1856; iden, MernoruiàM

[l7t,

l4t e l4 v, l5r; ASC

/

ll2leltela La- sagna-Bosco 17.06.82.

a

La Sarlta S€de

s€

ì

il

parele di mons. Aatonio de Macedo Costa e di mons. Pedro Maria de Lacerda che erano a Roma per il Cotrcilio vaticatro I. I duc vescovi futolo favorcvo- li in linea di massima al Eogetto; motrr. Iacerda si oppose all'iucameranento dei beni dei

no-

nasteri femminiti,

motorùtm; ff39r-4lr,letteIa N. N. - Lacerda 02.Ol.7Oi

fl42r4ft

htt€ra Macedo Costa-Merid 15.02.70; ff53r e 53v lettera Laoerda-Mariai 23.03.70i af aùche fl78r-791 lcttrrs A.trtotrclli- Midstro del Brasile pr6§o la Salta Sede 15.06.70; AAEE Rrqsile 182, fasc.6, Istruzioti

wr

Mots. Angelo Dì Piefio, Atcivescovo ,itolorc di Nazianzo, Ifiteruwzio Apottolia dell'Impero del hasile 1979, flÙv; AAEE hasile faw.

ll,

relazione di Motrs. Augslo Di Pictro, fl8v.

(18)

Inffodzioru

19

il

processo

in tribunale,

mise

in risalto

le incongruenze che si

trovavano nel-

la legge 1764

del

1870 e I'insussistenza

del decreto

9094

del

1883, che

voleva far rivivere una

legge, che

dagli

stes§

suoi termini

era

ormai decaduta. Riu- scì non solo a far annullare le disposizioni ministeriali e a far restituire i beni alle Suore ma

anche

a far

cadere

il governo. Nel

1885

era definitiva- mente'abbandonata I'idea di incamerare i beni dei

retgiosi.25

21. I laici

Mentre il

paese legale

cnntinrava ancora ad

essere

ulficialmente catto- lico, il

paese

reale ptesetlava una situazione del tutto diversa. Non erano molti i preti

che, come

don Ibiapina,r

passavano

per

le campagne

portando la buona novella

ai

contadini

dispersi

nell'inrcrno

del paese.

In

alcune

regio- ni

l'evalr,gellzzazione

del popolo

era

stata fatta da eremiti laici,

che si

erano distinti al

Caraga

(Minas Gerais),

a

Itir

(S.

Paolo)

e

in altri posti. Ma i pochi

2t

cf AAEE

Brasile

fa§. 4, fl60t42ti

«Diario Ollicial»,

del

govemo imperiale 23(l8U\12,12 gEonaio, p.

l,

col.

l;

AAEE ,rarìle ta*'.14, ff43r e 43v, il parere di Saldanha Marinho, pubblicato nel giomale «Brazil»; AAEE

ha$le fzs'.

16, f20t, letteru Cocchia- Eminenza M.08.85.

ft

Don Jos€ Artonio de Maria Ibiapina (1806-1883) n. a Ibiapioa (Sobral, Ceari). Andò nel 1823 al s€minario di Olinda (Pemambuco) c poi dagli Oratodani di S. Filippo Neri a Reci' fe. Suo padr€ e il fratello maggiorc furono uccisi dagli imperiali nel

l8Z,

rclla rivolùzione co- rro§htla cofra confederuzìoae ùll'Equaore.Pets anche la madrc e sist€Ezti i fratelli a Recife, passo a coavivere con

i

benedettini di Olinda.

Fu awocato, deputato al goycmo cetrbale e giudice. Nel 1838 si trasferì a Recife, dove fece l'awocato cotr esiti

brilla

i. Era chiaoato I'avvocato dei powri.Nel1850 si ritiro a vita privats, allo studio della filosofia e della teologia, slla prEghi€ra e alla cotrteEplaziotre. Nel 1853 utr medico amico lo itrvitò a chiedere il rac€rdozio. Fu subito ordinato. Il vescovo lo matr- dò a itrs€gnare nel semhado e lo nominò suo vicario genelale,

Dopo tlc atrtri fu lasciato libero per dcdicarsi al lavoro missionario tra la popolazioùe dell'hterno dcl mrd-€st, dall'Alagoas al Piaui. Temi delle predichc erano la deouncia del pec' cato, t'app€llo alla cotrversione, la riconciliazione di quanti erano ncmici, I'in§i§teua p€rché la geotc si cotrvertisse d&i vizi dell'ubriachezza, della prostituzione, del concubinato. L'origitr&lità di quel'attività colsistsvs rcl fal€ del tempo della missione uo tempo di lavoro comunitario, ùtufirAo,la ogni Bissione le persone si riuaivano per costruirc (o dcostruire) chicse, cimiteri, ospedali e altre opere di pubblico iatcrcsse, come

il

rifornimento d'ac{ua e la costruziom di

§tmde. Creatasi ta diocesi di Fortalcza, il vescovo proibi a IbiaPira di Prcdicar€ mi§§iod ncl CeaÉ. Si ritirò

a

ora nclla Paraiba. Nel 1875 fu colto ds Ealore che lo portò ala paralisi. Mo- rl a Santa Fé, piccolo pa€se del comune di Arsra (Paraiba).

Conviveodo con la miseda e l'abbatrdono della

ge

e si rcsc coscieotc delh sua missione di caritrò c.he traduss€ nella fondazioae delle Case di cùirA. Nc

22, destinate all'educaziotrc di raga.ze orfarc e povete. Alla dirczionc di queste cas€ mise un'&ssociazione da lui fondata: le sorelle della carilÀ

-

chism.te àéar" dal popolo

-.

Per I'csecuzione dei lavod matsriali, I'sEr- ministraziotrc, c in alcuni casi anche psr I'istruziotre elementate, affrancò alle sorelle anche i fratelli della carità, o aecri. Dopo la sua morte le case della carità furotro osteggiate dai ve§€ovi e trascurate dai parroci. Si estinseto nel corso di un sccolo. Oggi la Chiesa riscopre il carisma inculturato di don Ibiaping del quale è in corso

il

processo di beatificsziorc.

(19)

20

Infioùzione

preti

esistenti e

gli eremiti laici,

che

ogni tanto

passavano evangelizzando

la

campagna e

i villaggi, non

avevano

il tempo

necessario

per iniziare con i fe- deli una profonda pratica comunitaria del cristianesimo.

Prevaleva

il culto domestico: il signore intonava il rosario

assieme

alla propria famiglia

e

agli schiavi

e

la dottrina

si

trasmetteva, in forma sponta-

nea,

da una

generazione

all'altra. Nelle città i fedeli si riunivano in confra- ternite

ed

erano frequenti

le feste

religiose,

le

processioni, i pellegrinaggi. La religione cattolica penneava la cultura popolare; per tradizione il popolo

era cattolico.

Ad

eccezione

del battesimo e del matrimonio, i sacramenti erano in

$an part€ trascurati dai fedeli. Alcuni parroci giudicavano un

abuso

la co- munione e la confessione frequente, e qualcuno

asseriva

che si

sarebbero

dovuti ricevere solo nell'ora della

morte.27

Le

classi

più umifi

e

incolte della

società

praticavano h

pagellanza, runa

sintesi della religione primitiva con il cristianesimo. Gli schiavi erano in gnn partc feticisti. Deista era I'insegnamento ufftciale della filosofia nella

accadernie

di

S.

Paolo

e

di Recife, nei licei

e

nei diversi collegi. Quelli

che

professavano una tale fede si trovavano poi nella camera dei deputati,

nel senato e

persino tra il clero.r

II - TsNmrrvr

Dr RTFoRMA oer,r-e

Crnrse 22. Nuovi criteri nella scelta dei

vescovi

Nella

seconda metrà

del

secolo

XIX

sia

il governo imperialde

che

l'in- ternunziatura apostolica incominciarono a prendere misure destinate a ri- stabilire la disciplina

ecclesiastica.

L'imperatore intervenne con la

scelta

di

vescovi

di nuovo stampo: non

cercò

piri

persone

ligie alla politica del gover- no,

ma presentò

all'ordinazione

episcopale

uomini

veramente capaci

di pro- muovere

e sostenere

il clero delle proprie diocesi.s

27 cf AAEE Brasile, 308,

fa*.

29, Algwrs portos

[...]

Memoia

[.../,

p. 7; cf anche ASC

142 lettere Lasagna-Bosco 17.06.82; 26.06.82.

a

cf Luis PEREIRA BARRETo, ,SorrrrreJ Positfuas dd Politicd Brusileric, io Sctgio Buer- euE DE HoLANDA (ed.), Declhio e Queda do Impe

o,in

O Brusil

Monbqico,4,

iE Hist&ia cerul da Civiliza7Ao Brasileira,

II. §.

Paulol, DIFEL

[98fl,

4.a cd., p. 321.

a

Si veda la lettera del 24.10.95, itrviata dal marches€ di Olitrds, Mitristro dell'Impeto, al Presidente dela provincia di S. Paolo,

m

AESP, yigfuios e Rìspos,' cf anche lettera Iasagra- Cagliero nel vol. I, lettera

lfi);

ASC

,l

142 lettf,'e Lzsagm-Bosco 17,06.82.

r

Abbiamo visto nel primo volume dell'epistolado che in Uruguay il govertro pres€nta- va alla Sa[ta Sede una tema di noEi di catrdidati al'episcopato e qucsta poi decideva se sce- glicrc il futuro vescovo tra quclli irdicsti dal governo oppure sc ccrsare utr sltro trome (cf Yol.

I,letten

105).In BÉsile ers diverso: I'imperatoE Uese aea alla Szlja Sede il oome di chi do-

(20)

I\fioùtzione

2l

23. Combattere I'isolanento del

clero

In

seno

alla

Chiesa

ci furono iniziative tendenti

a

diminuire I'isolamen- to del clero. Mons. Lacerda a Rio

e

Mons. Lino a

S.

Paolo moltiplicarono

le

loro visite pastorali; alla fine del

secolo

contribuì molto alla riforma del clero l'azione dei redentoristi di

Aparecida.3l

24. Ia rifurma dci seminari

Dal l85l il governo imperiale

si

occupò dei serninari.

Si

permise ai

ve-

scovi di organizzare il piano di studi

e

gli insegnanti venivano stipendiati, purché approvati in concorso pubblico; i testi dovwano

esser€

approvati dal governo. Nell'intento di

rendere

più uniforme la formazione

del

clero, il

governo propose ai seminari un unico curricolo di studi: erano stipendiati solo gli insegnanti delle discipline

che

figuravano in quel curricolo. Nel

pe-

riodo da noi studiato, questi

sussidi

erano

concessi

ai soli serninari maggio- ri. Nel seminario di

S.

Paolo del

Brasile

I'insegnamanto fu affrdato

da

mons.

Antonio Joaquim

de

Mello

ai

cappuccini

francesi, ma

dal

1878

tutti gli

inse-

gnanti furono

brasiliani.3'z

In diversi seminari

si

stabilì la

separazione

degli aspiranti allo stato

ec-

clesiastico dagli altri studenti. Le

diocesi

incominciarono

a

inviare un mag- gior numero di allievi per studiare in Europa. Si riuscì in

questa

maniera

a

ottenere un gruppo piri valido

e

preparato di

sacerdoti.

25. Per la rifonna dei religiosi

Dal

1865

i benedettini considerarono liberi i figli degli schiavi; circa I'amministrazione

delle

loro proprietà cefcafono di mettere riparo agli abu-

si.

A Rio crearono un collegio

accanto al

monastero di

S. Benedetto

di Rio, operando

cosi

la

separazione

tra

secolari e

religiosi.

Si promosse

la riforma della vita comune e si restaùrò lo splendore del culto. Non potendo

avere

un noviziato in Brasile, inviarono a Roma i loro

candidati.33

veva es§€re il vescovo; rcl caso itr cui Is Salts Scde non lo avcssc accettato, la diocesi dmaneva seDza pastor€ finché I'imperatore uon avesse pre§€ltato utr altro troE€, gradito al Papa.

r

Arrivati in Brasile alla fitre del secolo scoGo, i redentoristi non pelr6ro tempo col dif- fotrdersi itr sterili ctitic.he sulla situazione morale esistetrte, come inv€ce vediamo iu qucsto epi- stolario. Per notr lasciarc abbandonati a se srcssi i sacerdoti del clero diocesaoo, li ioyitavaoo a pasrare una settimana rclla loro casa di Aparecida. All'ombra del santuario della Madonna e nella s€rsDità della casa religiosa, facevano gli esercizi spirituali e metteveno in ordine ta loro vita morale.

12 Maria dG Lourdes Mariotto Haidar, O ewiao secsdipio no irlpétio brusileho,78-80.

33 cf AAEE Srasile fasc,

l,

fBlr-33v, lettera Fr. IsaÉ de S.ta Gertudres-Eccelleotissimo Signore; § veda anche 37v; f53r, lettera Lecerda-Marfui 23.03.70.

(21)

22

Infioàtziote

Fra Antonio de

S.

Camilo de Lelis Carvalho, ministro provinciale

dei francescani

dal

187E,

tentò la riforma della

sua

provincia

e chiese

l'aiuto del Generale dell'ordine. Questo ricorse nel l8E9 alla provincia della

Santa

Croce di

Saxe che

nel

1892

inviò un primo gruppo di religiosi

che

si stabili- rono a Salvador da Ba"hia.r

26. Tentativi di

rinnovamento

della yita cattolica tra i laici I cattolici cercavano di riconquistare il terreno perduto.

Nella facoltà di diritto di Recife si incominciarono a studiare autori

come

Tapparelli, Liberatori,

Benza e

non

solo

la dottrina di Kant sulla filo- sofia del diritto.ss

Si cercò

di sostituire

le

antiche confraternite con altre nuove,

che

mrri-

spondessero

di più ai bisogni dei tempi. A Bahia, con I'obiettivo di prepara-

re

colà l'andata

delle

Figlie della Carità, I'arcivescovo mons. Romualdo An- tnio

de Seixas36 aveva

creato nel

1849 le conferenze

di

S.

Vincenzo de' Paoli, che si

estesero

poi a tutto il

paese.

Nel

1879

alcud cattolici di Rio fondarono la Legione della Croce,

che aveva come

finalilà

specilica

quella di raccogliere aiuti per

sostenere le spese

della

Santa Sede,

dopo

che

I'esercito italiano

aveva

occupato gli Stati Pon- tifici.

27. La

donna

In una

società

in cui

la

donna

era

considerata

specialmente

la

regina

del focolare, parkcipando ben poco alla vita pubblica, i vescovi aprirono alla donna l'opportunità di partecipare attivametrte alla vita della

Chiesa.

A Rio

v

cf Vetr&trtius ttrLLEKE O.F.M., Die Neubelelwg

fut

Notdbra.silianischen Froziskarcr- provittz, in <Oeilùtifl.

fft

Missionswisseuschaft uod Religioas Vr'issenschaft» 52{1968) 277-288.

rr Tarquiaio Br6ulio de Souza AmaraDto, rcf,]a s\z

Me

oria Eisrrilrca sulla facoltà di diritto di Rccife, 1868, cita i s€gucnti t€sti: di autore anonimo, Il,stitutiones Jus Naturulìs; Ber.- zA, &,mfuio do Dircito Naturul Prtuado e Fùblico: Lihr,rutoÀi A lgrda e o Estado; "fsperelh, Curso de Dteito Naturul (cf Sérgio BUARQUE DE HoL NDA (ed.), Decrrrio e Quedo do lrryério,

ir

O Bruril Montuquico, 41...1, pp-327-328)-

36 Mons. Romualdo Antonio de Seixar

( -

1860)

!. I

CameÉ (Pane). Sac. nel 1809 quando avwa pirì o meno quarauta anni, ins€goò filosofia e teologia rcl seminario di Belérn do Parà. Fu cconomo c vicario generale della diocesi. Nel l82l occupò le cariche di ammioistrato- re della diocesi e di pr€sid€de del govemo prowisorio della provincia. Nel 1823 dall'impento- re fu fatto Eembro del consiglio di Stato, e l'atrno dopo veDne eletto deputato all'ass€mblea generale del Brasile, Fu anche prEdicstorc della cappella imperiale. Pres€trtato dall'impemtorc, fu ordimto arsivescovo di Bahia oel 1827,

- I*

Figlic della Carità erano quasi tutte ftancesi. La loro congregaziotre cra stata fon- data nel s€c.

XVII

da S. Vincenzo de'Paoli (1581-1660), coadiuvato da S. Luisa dc Marillac (1591-1660). Le origini risalgono a[ 1617-1618.

(22)

InfioùEiorc

23

de

Janeiro

e

a Minas Gerais I'attivi&à delle donne cattotche in difesa della

Chiesa

durante la

questione

religiosa fu

tale che

lo

stesso

Pio IX rivolse loro una lettera apostolica, lodandone lo zelo ed esortandole

a

continuare nella

fermezza

della

fede e

nell'obbedienza ai legittimi pastori della

Chiesa.37

Co- minciando da Niter6i si introdusse I'associazione del Rosario vivente, per diffondere la devozione mariana tra il popolo.

III - LA

euBsrroNE

RrlrcrosA

28. I

cambiarnenti

sociali

e

la religione di Stoto

Abbiamo visto

sopra come

la moderazione dell'imperatore

e la

pruden-

za

mostrata dalla

Chiesa

avevano creato un particolare equilibrio tra

le

di-

verse

componenti della

societrà.

Tale equilibrio

si

ruppe dopo la

guerra

della Triplice Alleanza.

Lo spirito di tolleranza dell'imperatore aveva

permesso

ai prorcstanti di penetrare profondamente nella società brasiliana principalmente con i loro collegi. L'afflusso di ernigrati luterani, anglicani, presbiteriani, dei me- todisti

-

che

venivano dal

Sud

degli Stati Uniti dopo la

frne

della guerra di

secessione

-

e

di altre confessioni evangetche fu

occasione

perché si met-

tesse

in

discussione

il carattere cattolico dello Stato brasiliano

che

doveva

essere

di tutti

e

non solo di alcuni. Ora la

libertrà

di

coscienza,

quantunque proclamata dalla costituzione dell'impero,

era

in pratica limitata, per

esem-

pio, dall'esigcnza del giuramento cattolico per quanti dovevano prendere il

diploma nelle

Facoltrà,

o erano

ammessi a

pubblici impieghi oppure

si

can- didavano alle cariche di deputato

e senatore.3s

Saldanha

Marinho

-

che

put

essendo

Gran Maestro della

massoneria aveva

difeso i religiosi contro I'incameramento

dei

loro

beni

-

faceva

nota-

re che

non

si

trattava di

essere a

favore o contro la religione di Stato, ma di

comprendere che

ormai

le

condizioni del

paese erano

cambiate in modo tale

!? cf la lettera apostolica del 29 novembrc 1875 io O Bafio de Petedo

[.--]'

pp.95-96.

Non solo le donuc, ma ancho i cotrsigli coEunali presero la difcsa della Chic§& itr quella o§ca- siorc, Si rsda la lettera epostoli(r Scite profecro al presideutc e ai

memb

del consiglio comu- nale di Taubaté in PP.

P IX

Potrtifrcis Maxirli Acta, pùrs pima,

Yl'

225-221.

'E Ncl 1887 il coosigliere Silveita Martins presotrtò uu progetto che favoriva la libertà di culto

i!

Bnsile, Contro di esso prcseto posizionc moff. Antonio de Macedo Co§ta rcl Paré e, a Rio, Carlos Maximiniaùo Pime[ta de LaEt e mons. Esberard. La signora Maria Eufrasia Lisboa, figlia del marchese di Tamandare, promosse utr moYime o di protEsta delle donnc cat- tolichc. I1 Senato approvò il progptto trct giugno del 1888 e lo inviò alla Camera. Il loro sciogli- mento nel giugno dcl 1889

ì h

proctamaziorc dclla Repubblice a novembte impedi che

il

Eogetto andaase avanti (cf AAEE

Broile fa*.

23,

fi8r-41v,

lettera Spolverhi-Rampolla 12.l1.89).

(23)

24

Intoà,zione

che

il voler

mantenere

un simile

regime avrebbe

portato

a dei

conllitti

senza soluzione.3e

La questione religiosa non si riduceva aila verlsnzz dei

vescovi che si

rifiutavano di ubbidire

al

governo, ma

si estendeva anche al

problema fondamentale della libertà religiosa

e

di

conseguenza,

della liberalizzazione di tutte le istituzioni dell'impero.

29. Nuovo atteggiùrcnto dei

vescovi

rui riguwdi della

società

Ma il cambiamento veniva anche dall'interno della Chiesa.

Secondo

Nabuco

de

Araùjo,{ alla

Chiesa

dell'epoca si presentavano

due

possibilità:

o

tentare di imporre allo Stato i propri principi

e le

proprie decisioni, oppu-

re perdere

I'appoggio ufliciale dello Stato, il

che

equivaleva

a rendere

nullo l'influsso della

Chiesa

nella società

brasiliana.ar

Eppure i

vescovi

non

si

sentivano più

di

essere

dei

semplici

burocrati dello Stato,

di

perdere

il ruolo di guida

del

proprio

gregge.

Era un atteg- giamento nuovo

che si

dovwa in primo luogo all'influsso del Concilio Vati- cano I

e

poi alla

stessa

politica dell'imperatore nello

scegliere

i candidati al- I'episcopato. Convinto

che

la riforma della

Chiesa

in Brasile

sarebbe

stata possibile solo

se

si fossero scelti

bene

i vescovi, Pedro II incominciò a pre-

sentare sacerdoti esemplari e

zelanti,

che

vennero accettati dalla

Santa Sede.

Una tale politica cambiò i rapporti tra lo Stato

e

la

Chiesa.

Inoltre I'ultramontanismo era arrivato in Brasile, incominciando dal

vescovo

di S. Paolo mons. Antonio Joaquim de

Melo.a2

La modernità

era

considerata un pericolo per la Chiesa.

Si credeva che

il liberalismo, il laici- smo, il positivismo, I'incipiente femminismo e la massoneria portassero all'ateismo e

sottraessero

alla Chiesa il controllo sul pensiero

nazionale.a3

30. La

romonizzazione

della

Chiesa

in Brasile Non potendo poi riunirsi tra di loro

- perché non era loro possibile

assentarsi

dalle loro

sedi senza

il

permesso

del Ministro della Giustizia,

- i

'

cf §érgio BuAReuB DB HoLANDA (ed.), Declinio e Queda do Imphio,

it

O Brasil Mo- nàrquico,

{

JoaquiE 4 [...], p. AuÉlio 333. Nabuco de AEÉjo (1849-1910), n. a Rccife e disccodente da schiavi, fu giomalista, scrittorc e uno dei più ferventi abolizionisti. MiDiBtro plenipotenziario del Bmsi- le a Iondra e ambascietore a ÌVashingto!, fu il capo de[,a delegazione bIasiliara rcllc trattati- ve l,er la frontiera con la Guiana inglese. Morì a Washingtoù.

ar

d

S.

Bulr.eur

DE HoLANDA, Declttio e Owda do Impéio

it

O Brasil Moruirquico [...], 4', p. 334.

a

Mor§. Artotrio Joaquim de Melo (1791-1861),

!.

a Itù (S. Paolo), sac. nel 1814, fu fat- to vcscovo di S. Paolo del Brasile

rcl

1852.

€ d

Ivatr M. MANoEL, A presenga cotòlica 4a eù.cogdo brasìleiro: 1859-1959, in «DrD^- ncA), 5 (193) 28, 26-27; A. v/ERNEr, A lgteja paulista o séc

lo.f,Ix.

S. Paulo, Atica, 1987.

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