SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO
Caschi Bianchi: BOLIVIA 2017
SCHEDA SINTETICA – Bolivia (ASPEM)
Volontari richiesti: N.4 (2 Sede TARIJA ASPEM 53530 ‐ 2 Sede TARIJA ASPEM 117965) PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: BOLIVIA
Area di intervento: Cooperazione allo Sviluppo ai sensi della Legge 125/2014.
INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.
FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso la ONG ASPEM.
ASPEm - Associazione Solidarietà Paesi Emergenti nasce a Cantù nel 1979 da un’esperienza di comunità cristiana con un forte impegno sociale e civile, che identifica nella solidarietà tra i popoli del Nord e del Sud uno dei temi decisivi per la costruzione di un futuro di giustizia e di pace. Dopo alcuni anni di intervento di cooperazione internazionale in Burundi, a partire dal 1987 ASPEm ha iniziato la sua esperienza in Perù, nei quartieri marginali di Lima. Proprio grazie al lavoro e ai relativi contatti maturati in Perù, ASPEm inizia la propria attività in Bolivia nel 2001 con progetti di promozione sociale. In risposta ad un contatto locale, ASPEm si avvicina alla realtà boliviana attraverso la Asociaciòn Solidaria PACHAMAMA – ASAP, e concentra la sua attenzione in particolare su due territori: la città di El Alto, capitale legislativa ed esecutiva della Bolivia in continua crescita demografica, e le comunità rurali nella regione di Tarija, al sud del Paese.
Proprio a Tarija ASPEm trova terreno fertile per avviare un primo progetto sperimentale intitolato
“TcomeLAVORO” e che vede coinvolti beneficiari sul territorio del Perù, della Bolivia e dell’Italia. Partendo dall’esperienza di ASPEm sul tema del lavoro e sulla salute riproduttiva, il progetto, che trova realizzazione nel 2004, si configura come un programma di formazione alla microimprenditorialità diretta a giovani e donne. Attraverso l’empowerment dei beneficiari coinvolti, il progetto cerca di promuovere il dialogo interculturale, lo scambio di buone prassi, capacità organizzative e gestionali nell’ambito della microimprenditorialità. Attraverso la sperimentazione di forme creative di lavoro di gruppo e comunicazione tra giovani e donne, il progetto non punta solo a fornire competenze tecniche nell’ambito delle microimprese, ma a sostenere i giovani e le donne nel loro cammino verso l’indipendenza umana ed economica. Durante questo progetto, gruppi di donne residenti nelle comunità di Ancòn Grande, Tucumilla e San Agustin Norte, situate nel dipartimento di Tarija, sviluppano le proprie conoscenze nell’organizzazione produttiva in campo agricolo. Come risultato ottenuto, dal lavoro di rafforzamento delle capacità tecniche e umane, di costruzione di strutture partecipative e condivisione di metodi lavorativi, si è avuto un incremento del numero di produzioni di ceci, vino e semi di patate gestite direttamente dalle beneficiarie. Dal 2008 ASPEm amplia il proprio raggio di azione sia a livello territoriale sia a livello di tipologia di intervento. Da quell’anno inizia ad occuparsi delle tematiche relative alla violazione dei diritti umani dei minori nella comunità de El Alto, con focus specifico sulla violenza, lo sfruttamento sessuale e il maltrattamento dei minori perpetrato all’interno e all’esterno delle mura domestiche. A partire dall’esperienza sviluppata in Perù sul tema dell’infanzia e della tutela dei minori, viene attivato in Bolivia il progetto Wawitanaka, volto alla promozione del “buen trato” e all’educazione sui diritti fondamentali dei bambini in due distretti di El Alto. Questo impegno continuato anche negli anni successivi ha portato nel 2014 ad individuare nuove realtà che si occupano di infanzia in
situazioni di disagio e a coinvolgere nuovi attori della società civile specializzati nel dare una risposta concreta e professionalmente qualificata all’infanzia vittima di violenza. Fra di essi la Coordinadora de la mujer, le scuole elementari di El Alto, realtà della società civile che si occupano di diritti e infanzia come le Associazioni APEA e Hormigon Armado. La strategia di ASPEm si sta orientando sempre più marcatamente a offrire una risposta integrale al problema della violenza coinvolgendo nei propri interventi attori privati (famiglie, gruppi di genitori, insegnanti sensibili al tema) espressioni della società civile (Associazioni locali, comitati di genitori ecc.) e Istituzioni pubbliche ( Scuole, Polizia, Municipi). Queste linee strategiche si rispecchiano anche nella struttura dei progetti di Servizio Civile che cercano di coinvolgere ogni stakholder su più fronti nella consapevolezza che la violenza è un problema complesso che si vince intervenendo su più livelli.
Coerentemente con le linee programmatiche della Cooperazione italiana allo sviluppo che mette l’accento sulla priorità di lavorare sul tema della sicurezza alimentare e lotta alla povertà rurale, ASPEm ha cominciato a concentrare i propri sforzi nella lotta contro la malnutrizione e la promozione dell’educazione alimentare i cui beneficiari sono particolarmente minori e comunità indigene. Attualmente ASPEm è presente nella regione di Tarija con un progetto di intervento in dodici comunità rurali con l’obiettivo di garantire la sicurezza alimentare dei loro abitanti attraverso il consumo dell’amaranto, pianta affine ai cereali (pseudo cereale come la quinoa e il grano saraceno) i cui chicchi sono ricchi di proteine e fibre. Il progetto vuole inoltre contribuire allo sviluppo locale e alla lotta alla povertà accompagnando le famiglie dei produttori nella produzione, trasformazione e vendita del prodotto. Sempre a Tarija l’impegno di ASPEm a favore dei soggetti più vulnerabili ha permesso di unire il tema della sovranità alimentare a quello della tutela dell’infanzia mediante l’avvio di progetti di orti scolastici che mirano da un lato a promuovere un accesso a cibo sano e di qualità per i bambini delle scuole elementari dall’altro favorire il recupero di un modo tradizionale e sostenibile di coltivare la terra che permette di riscoprire, fra l’altro, coesione sociale e senso di comunità in aree molto isolate del Paese. L’impegno nell’ambito dell’agricoltura famigliare e nella promozione educazione alimentare è andato sviluppandosi anche a La Paz dove dall’aprile 2015 ASPEm ha iniziato una collaborazione con 23 scuole del quartiere de El Alto per la realizzazione di orti scolastici e la promozione di una dieta sana ed equilibrata. Contemporaneamente, sempre nel 2015, ASPEm ha rafforzato il proprio impegno nell’ambito della promozione dei diritti di donne e bambini mediante l’avvio di attività di prevenzione e sensibilizzazione sul tema della lotta alla violenza di genere in collaborazione con la Coordinadora de la Mujer l’organo istituzionale preposto ad attuare le leggi boliviane in materia di lotta alla violenza di genere.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:
Contesto Boliva:
La storia di questo Paese è caratterizzata da continue guerre sia sul fronte esterno con gli altri Stati sudamericani per questioni di confine (si consideri l’ancora attuale disputa con il Cile relativa alla rivendicazione della Bolivia per riappropriarsi di uno sbocco sul Pacifico), sia sul fronte interno per una serie di golpe militari che lo hanno reso tra gli Stati più instabili della regione sudamericana. Le elezioni presidenziali del dicembre 2005 hanno portato alla guida del Paese Juan Evo Morales, leader indigeno del Movimiento al Socialismo (MAS), che diede subito avvio alla nazionalizzazione delle riserve di gas, imponendo il controllo statale sulle imprese straniere attive in Bolivia, e a una riforma agraria in favore della parte più povera della popolazione, impegnandosi a far cessare ogni forma di sanzione contro i coltivatori di coca. Alla politica di nazionalizzazioni e di redistribuzione della ricchezza si sono opposte soprattutto le quattro province orientali, le più ricche del paese. Nel 2009 un referendum ha ratificato la nuova Costituzione, che amplia i diritti della popolazione indigena, impone il limite di 5000 ha per le proprietà terriere e cancella lo status di religione ufficiale per il cattolicesimo. Sul Paese ora convergono diverse aspettative: garantire maggiore riconoscimento ed autonomia ai popoli indigeni che rivendicano un diretto controllo del territorio e delle risorse naturali; definire un sistema di equa redistribuzione della ricchezza derivante dalle riserve di gas naturale; dare impulso a riforme in senso federalista. Settore trainante dell’economia del Paese è l’industria estrattiva, che produce soprattutto stagno. Questo ha reso il sistema economico boliviano particolarmente vulnerabile alla fluttuazione dei prezzi delle materie prime. Infatti il calo globale dei prezzi del petrolio a fine del 2014, ha esercitato una pressione al ribasso sul prezzo del gas boliviano, causando delle perdite sulle entrate pubbliche. Nel 2015 il presidente Evo Morales ha approvato una legge sugli investimenti, con la promessa di non nazionalizzare le industrie complementari, nel tentativo di migliorare il clima degli investimenti e migliorare così l’economia boliviana. L’agricoltura, invece, sta subendo una forte trasformazione causata dall’ultima riforma agraria, in base alla quale si sta cercando di riorganizzare e razionalizzare il settore agricolo, il cui sviluppo è stato limitato da strutture di tipo latifondistico. Ad ogni modo, è ancora molto diffusa l’agricoltura di sussistenza, che non riesce a soddisfare il fabbisogno nutrizionale di circa il 40% della popolazione, che risulta in condizione di insicurezza alimentare.
L’indice di denutrizione cronica medio del Paese nel 2008 era del 28,66%.
La Bolivia continua infatti ad essere uno dei Paesi più poveri dell’America Latina, nonostante i numerosi sforzi compiuti: il 45% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Se si parla di popolazione indigena
gli indici si alzano, in particolare per quanto riguarda la popolazione infantile, si stima infatti che l’84% dei minori di 5 anni e il 90% di quelli che hanno tra i 5 e i 13 anni vivano in povertà estrema. L’indice di sviluppo umano della Bolivia è pari a 0,662, dato che colloca il Paese al 119° posto nella classifica mondiale. Solo il 12% del Pil viene impiegato per la spesa sociale, e la disparità del reddito in Bolivia è la più alta di tutta l’America Latina. Nel campo dell’istruzione è migliorato il tasso di analfabetismo che è sceso al 4,3% e il tasso di iscrizione netto alla scuola primaria sfiora il 100%. Nonostante questi dati, l’istruzione pubblica è di scarsa qualità e le opportunità educative sono mal distribuite, e non includono l’opportunità di alfabetizzazione per le ragazze e i bambini indigeni o che vivono nelle zone rurali. La mancanza di accesso all'istruzione e ai servizi di pianificazione familiare, aiuta a sostenere l’elevato tasso di fertilità della Bolivia - circa tre figli per donna. Inoltre la mancanza di acqua potabile e dei servizi igienici di base, soprattutto nelle zone rurali, contribuisce a problemi di salute e ad un elevato tasso di mortalità materna. Tuttavia, discriminazione e violenza di genere sono ancora problematiche rilevanti, infatti vi è una notevole differenza che separa gli uomini analfabeti (2,2%) dalle donne analfabete (6,4%). In un contesto dove l’organizzazione sociale è ancora marcatamente patriarcale si preferisce investire sull’educazione dei maschi lasciando prive di educazione, anche elementare, le bambine. In Bolivia moltissimi uomini, donne e bambini sono sottoposti ai lavori forzati nel settore minerario e agricolo e il traffico sessuale, sia nazionale che estero, sta raggiungendo livelli drammatici coinvolgendo soprattutto i soggetti più vulnerabili come i bambini indigeni. I bambini continuano ad essere vittime di abusi sessuali (10%) e violenze (7 ogni 10, secondo le stime del Ministero dell’Educazione) e per questi reati si ricorre alle vie legali molto raramente. Questi fenomeni sono legati ai problemi sociali, economici e culturali del Paese, responsabili di una graduale distruzione della famiglia, che diventa sempre più disfunzionale e disgregata. I bambini sono spesso abbandonati a se stessi, trascorrono molto del loro tempo in strada esponendosi a numerosi rischi (prostituzione, violenza, abuso, spaccio di droghe), lavorano (il 30% dei bambini con età inferiore ai 14 anni di El Alto è impiegato come strillone, cameriere, fabbricante di mattoni, ecc), si prendono cura dei fratelli e delle sorelle minori. Si stima inoltre che circa 6000 bambini vivono nelle strade delle maggiori città. Questi dati sono ancora più significativi se si considera che circa il 52% della popolazione ha tra 0 e 25 anni (fonte Central Intelligence Agency). Inoltre, nel 2014 una nuova legge ha diminuito l’età minima dei bambini-lavoratori, i quali adesso possono essere legalmente assunti o iniziare un’attività lavorativa a 10 anni e non più a 14 come previsto nel passato (la percentuale di popolazione che ha tra 0 e 14 anni supera il 33% - fonte Central Intelligence Agency). Un altro problema per i giovani, che rappresentano una buona fetta della società, è legato alla scarsità di opportunità lavorative, culturali e sociali a loro concesse. Per quanto riguarda i diritti civili non sono ancora pienamente garantite verità, giustizia e libertà, anche sui diritti sessuali. Continua a destare preoccupazione il discredito gettato dalle autorità sul lavoro delle ONG, compresi i difensori dei diritti umani, oltre alle rigide normative per l’ottenimento della registrazione. Nonostante un’apposita circolare emanata dal ministero della Salute a gennaio 2015, non è stata ancora implementata la sentenza della Corte costituzionale plurinazionale del 2014, che aveva eliminato la richiesta di un’autorizzazione giudiziaria per ottenere un aborto in caso di stupro. Le condizioni di vita nelle carceri continuano a essere motivo di preoccupazione, con servizi igienici inadeguati, accesso limitato alle cure mediche, scarsa qualità del cibo e celle sovraffollate. Uno studio condotto da Pastoral Penitenciaria ha evidenziato che nel 2015 nei penitenziari c’erano 14.000 prigionieri, a fronte di una capacità massima di 5.000. Le cause del sovraffollamento degli istituti di pena sono riconducibili principalmente a ritardi nella conclusione dei processi entro un ragionevole periodo di tempo e a un eccessivo ricorso alla detenzione pre processuale.
Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel Paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner (nella parentesi l’ente che avrà la diretta responsabilità delle attività della sede e l’indicazione del codice Helios della sede).
DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE
TARIJA (ASPEM 53530 ) - TARIJA (ASPEM 117965)
Tarija é una città del sud della Bolivia ed è capitale del distretto omonimo che si trova a circa 1.957 metri sul livello del mare. La città di Tarija si colloca nella valle centrale del distretto e confina a nord e a est con la provincia di Méndez, a est con la provincia O’Connor e al sud con la provincia Avilés, al confine con l’Argentina. Secondo le ultime proiezioni aggiornate al 2015 dell’INE- Istitituto di Statistica Bolivana, il dipartimento di Tarija ha 543.000 abitanti a prevalenza maschile (51%), ma la popolazione continua a crescere esponenzialmente. Nel 2009 il dipartimento contava 509.708 abitanti, nel 2010, 522.309 e nel 2011 è arrivata a toccare 534.687 abitanti. La tendenza alla crescita dipende dai numerosi flussi migratori che dalle regioni periferiche si muovono verso la valle di Tarija e in particolare verso il capoluogo che conta 205.533 persone, secondo gli ultimi dati 2012 e accentra quasi il 50% degli abitanti dell’intera regionale. Si suppone che al 2015 la popolazione sia ulteriormente cresciuta. L’età media della popolazione é molto bassa, pari a circa 21 anni. Su 100 abitanti, 26 sono bambini, 11 adolescenti, 20 giovani, 34 adulti e 9 sono considerati anziani. Il 33% della popolazione vive in zone rurali, mentre il 67% in zona urbana. Il 35% della
popolazione ha un’educazione secondaria e solo lo 0,8% una forma di formazione accademica e avanzata.
La realtà rurale si caratterizza per la sua produzione vinicola, ma anche per quella di grano e altri cereali, alcuni dei quali utilizzati nell’industria di birra. Anche il settore di prodotti di latticini è in crescita, ma la maggior parte della popolazione lavora nel settore dell’agricoltura. Secondo l’Instituto Nacional de Estadistica, in Bolivia il 36,61% lavora nei campi. Molto spesso i ragazzi aiutano le piccole imprese famigliari nelle coltivazioni. Questo fa sì che la percentuale di ragazzi che svolgono attività lavorative anziché procedere nel loro regolare percorso di studi sia, nel solo distretto di Tarija, pari all'11.48%.
Negli ultimi anni Tarija (intesa come capoluogo del distretto) ha subito un notevole incremento economico grazie allo sfruttamento delle sue risorse naturali, in particolare gli idrocarburi, dando vita al fenomeno di inurbamento selvaggio di intere famiglie che sono emigrate verso la città (sia da distretti che da nazioni confinanti) portando con se tutte le problematiche conseguenti alla convivenza sociale in ambienti eterogenei. Coinvolti in questo fenomeno sono per la maggior parte agricoltori che si spostano a seguito di carestie o calamità naturali oppure minatori che perdono lavoro nelle vicine miniere di sale del Potosì. Tutti sono alla ricerca di un reddito familiare soddisfacente. Queste migrazioni hanno fatto si che attorno alla capitale siano nati 18 nuovi insediamenti urbani, molto carenti di servizi (ad esempio in tutto il distretto di Tarija ci sono 160 scuole ma nessuna all’interno degli insediamenti umano periferico). Secondo un report sul livello di sviluppo del distretto di Tarija pubblicato nel 2013, la percentuale di povertà nelle comunità di riferimento è del 34,6% e il 31,3% si trova in condizione di povertà moderata. La provincia di Yuncharà continua ad essere la più povera del distretto con un indice del 68,9% della popolazione che si trova in questa condizione, ma a livello di municipalità è Villa Abecia a trovarsi nella situazione più drammatica, con un 80% della popolazione in condizione di povertà. Secondo gli ultimi dati del Programa Departamental de Nutrición del Servicio Departamental de Salud (Sedes) la denutrizione cronica dei bambini sotto i 5 anni di età è alta con livelli che toccano il 27% della popolazione in particolare delle zone di Yunchará, El Puente, Entre Ríos, San Lorenzo, Padcaya del municipio di Cercado. In genere si notano dati allarmanti non solo in contesti rurali, ma anche nelle periferie delle città dove le famiglie hanno difficoltà di accesso a risorse alimentari adeguate e complete. Secondo i dati 2014 del Servicio Departamental de Salud (Sedes), il tasso di morti neonatali nel primo mese di vita di Tarija è il terzo più alto del paese con 52 decessi all’anno, in particolar modo di bambini nati da madri adolescenti. Il 40% dei parti avviene da parti di madri tra i 15 e i 20 anni. Le lingue ufficiali sono lo spagnolo, ma anche il quechua che, secondo l’ultimo censimento, è parlato da 37.337 persone, l’aymara parlato da 7.219 persone e il guaranì lingua madre di 4578 abitanti del distretto.
Le comunità indigene sono spesso vittime di discriminazione con reale difficoltà ad accedere a servizi di salute pubblica e adeguata educazione.
Nella sede di Tarija (117965), e di Tarija (53530) ASPEM interviene nel settore Sicurezza Alimentare, Settore di intervento del progetto:Sicurezza alimentare (ASPEM 117956 e ASPEM 53530)
Tra i problemi di salute pubblica più rilevanti nella popolazione del distretto di Tarija risaltano la denutrizione e le anemie nutrizionali di bambini e bambine, che sono conseguenza dell’esclusione sociale, economica e politica di segmenti vulnerabili della popolazione. Infatti chi vive in condizioni di povertà ha anche un basso accesso ai servizi di salute, educazione, acqua potabile, igiene base e produzione agro-zootecnica. Il 34,6%
della popolazione della municipalità di San Lorenzo, vive in condizione di povertà, con almeno una necessità basica non soddisfatta. L’insicurezza alimentare, la denutrizione, l’anemia nutrizionale e l’insufficiente assunzione giornaliera di micronutrienti adeguati pregiudica le fasce più vulnerabili della popolazione e in particolare lo sviluppo psico-fisico dei bambini minori di 5 anni. Gli ultimi dati dell’Istituto Nazionale di Statistica Boliviana (INE) mostrano che il dipartimento di Tarija ha circa 7.288 bambini sotto i cinque anni che soffrono di malnutrizione cronica; indicatore cresciuto nel periodo compreso tra il 2013 ed il 2015. I comuni con livelli critici di malnutrizione nel dipartimento di Tarija sono Yacuiba e Bermejo oltre a Yunchará, El Puente, Villa Abecia, Entre Ríos, San Lorenzo, Padcaya del municipio di Cercado, dove si registra un'alta percentuale di vulnerabilità alla sicurezza alimentare e il 27% dei bambini sotto i 5 anni è in condizione di denutrizione cronica. Secondo i dati statistici forniti dal Servizio di Salute Regionale (Sedes-Servicio Departamental de Salud) si registra una percentuale di malnutrizione infantile sotto i cinque anni pari al 13,2% per il comune di Yacuiba e del 11,8% con riferimento a quello di Bermejo e del 27% nella zona di Cercado. A Tarija, l’80% della mortalità materna dipende da una malnutrizione della madre oltre allo scarso accesso a cure ostetriche. Osservando le percentuali di bambini sottopeso sotto i cinque anni nei vari comuni che compongono il dipartimento di Tarija si nota che Yacuiba è del 13,2%; Bermejo con 11,8%; San Lorenzo con il 9,4%; Tarija 9,1%; Si Yunchará 7,3%; Villa Montes 5,4%; El Puente 3,9%; Uriondo 3,6%;
Entre Rios 3,3%; Caraparí Padcaya 3,2% e del 2,9%. Nel corso del 2012 lo studio intitolato “Análisis y Mapeo de la Vulnerabilidad a la Inseguridad Alimentaria” (analisi e mappatura della vulnerabilità di fronte all’insicurezza alimentare), realizzato per richiesta del Ministero boliviano dello sviluppo rurale e della terre (MDRyT) e con l’appoggio finanziario dell’UE ha rivelato che 102 comuni della Bolivia si trovano in una situazione di elevatissima insicurezza alimentare. Tra questi 40 comuni situati nel dipartimento di Tarija Chuquisaca e Pando sono entrati nelle priorità di azione del Programa Mundial de Alimentos (PMA) in quanto proprio in quelle zone sono stati registrati i più alti livelli di fragilità di fronte all’insicurezza alimentare,
a livello di disponibilità, accesso e uso degli alimenti. Tra i comuni del dipartimento di Tarija che dimostrano una vulnerabilità nella capacità di acquisto degli alimenti, non solo a causa dei bassi ingressi economici delle famiglie, ma anche dell’oggettiva mancanza di rifornimenti alimentari si trovano le comunità di Cañahuayco, Cerro de Plata, Hoyadas, Alaipata, San Isidro e Jarcas (Municipio di San Lorenzo prima sezione della provincia di Méndez). Anche in queste comunità alla scarsa quantità si combina un’inadeguata qualità e varietà degli alimenti approvvigionati: si predilige infatti la vendita e il consumo di alcuni alimenti a scapito di altri, inibendo la scelta e la disponibilità di tutti gli elementi nutritivi utili alla crescita, al buon sviluppo e al mantenimento dell’individuo. A questo si aggiunge che la valle di Tarija, come altre zone della Bolivia, è stata sottoposta negli anni alla sostituzione delle colture andine tradizionali dell’amaranto e quinoa, ricche di componenti nutritivi, per fare posto a coltivazioni di prodotti non autoctoni e di massa come il grano e il riso che non solo sono importate, ma che spesso necessitano di fertilizzanti e prodotti chimici dannosi all’ambiente e che impoveriscono il suolo per fornire livelli di produttività alti. Il grano trattato e modificato chimicamente, oltre a non fornire i principi nutritivi adeguati alla crescita, è spesso causa di allergie alimentari e malattie collegabili al suo consumo. L’amaranto contiene la licina, amminoacido naturale che favorisce lo sviluppo fisico e intellettuale. Oltre alla licina, contiene numerosi grassi saturi, 0 colesterolo, 153 mg di calcio per 100 gr, buoni i valori di magnesio e fosforo - quindi un buon prodotto per i bambini - 4,2 mg di Vitamina C per 100 grammi e un complesso di 374 calorie per 100 grammi. Tuttavia la coltivazione di amaranto a Tarija ha subito una battuta d’arresto, evidente nella diminuzione delle superfici coltivate. Oltre ad una conseguente diminuzione di qualità nutrizionale, la sostituzione delle coltivazioni di amaranto con massive produzioni di riso e grano ha inibito la capacità produttiva dei piccoli produttori e le loro capacità di organizzarsi in maniera cooperativa per migliorare la struttura delle piccole e medie imprese di amaranto e posizionarsi sul mercato. La quasi sparizione delle colture autoctone e la diffusione di un’agricoltura di tipo industriale su grande scala ha portato alla distruzione di grande aree boschive, oltre all’impoverimento del suolo. Le grandi multinazionali alimentari hanno gestito l’utilizzo delle fonti d’acqua in maniera irresponsabile, deviando di corsi d’acqua e apportando danni ai bacini idrologici che come risultato hanno generato il prosciugamento dei piccoli canali di irrigazione funzionali alla coltivazione dei piccoli campi degli autoctoni.
Le aree afferenti la municipalità di El Puente e Villa Abecia, quest’ultima con un indice di povertà che in alcune delle sue comunità sfiora l’80%, si trovano al 2015 a dover affrontare i disagi dovuti al cambio climatico e allo sfruttamento intensivo del suolo. Tutto ciò ha comportato un abbandono delle terre e un flusso migratorio, composto da uomini e donne, dai comuni di Villa Abecia, El Puente verso le zone periferiche delle città. I campi sono stati abbandonati e il rischio di marginalizzazione e impoverimento degli abitanti dell’area di riferimento diventa più alto nelle città, dove non hanno l’opportunità di svolgere attività agricola per il proprio sostentamento. Al 2015 solo il 4,5% del budget municipale di Villa Abecia è dedicato ad attività di promozione delle produzioni agricole, di allevamento e pesca e solo 1,3% alla prevenzione dei rischi e dei disastri naturali, come il prosciugamento delle acque destinate all’agricoltura della comunità. Le donne contadine e produttrici della comunità di Jailia, del comune di Villa Abecia, del dipartimento di Tarija, una delle zone più povere della regione, sono diventate responsabili delle attività agricole e di allevamento ridotte a causa di un flusso migratorio verso la città che ha interessato in particolare la componente maschile della famiglia. Tuttavia l’80% delle donne produttrici non ha una formazione adeguata in merito alla gestione del suolo e delle risorse idriche per migliorare la produzione nel rispetto della Madre Terra con tecniche innovative ed ecologiche. Non esiste attualmente una piattaforma che metta in comunicazione le donne dei diversi comuni nella condivisione di nuovi apprendimenti e solo il 10% delle donne attualmente partecipa a processi decisionali nelle assemblee comunali sui temi riguardanti l’agricoltura e l’allevamento. Inoltre il 90%
delle donne non ha gli strumenti adeguati a migliorare la produzione di latticini, non riuscendo ad avere un avanzo produttivo da poter vendere nel mercato di Tarija. Secondo studi sul campo svolti dall’organizzazione Fundecor, la percentuale di famiglie composte da sola madre con figli a carico è del 40% nell’ambito dei comuni di riferimento. Nelle famiglie in povertà estrema la percentuale sale al 50%. Spesso le donne alternano le attività produttive in ambito rurale con le attività domestiche, a volte le realizzano simultaneamente, senza distinguere un lavoro dall’altro.
I partner: per la realizzazione del presente progetto ASPEM collaborerà con i seguenti partner:
¾ Nella sede Tarija (117965) RENACC – Organizzazione non governativa costituitasi nel luglio del 2003 che attraverso la facilitazione di processi di sviluppo economico e di gestione di microimprese agricole ha lo scopo di innalzare il livello di auto sostentamento delle popolazioni rurali e urbane di Tarija. Renacc cerca di coordinare sul territorio le organizzazioni di piccoli produttori, unità produttive di quartiere, produttori, imprenditori, consumatori ed entità di appoggio per promuovere e implementare spazi per il commercio equo e solidale. La mission dell’associazione è quella di promuovere e facilitare il coordinamento tra produttori organizzati, sia urbani che rurali, con i consumatori tramite il sistema di mercati di quartiere, comunali, regionali, stabilendo l’accesso al mercato equo e solidale, rafforzando le condizioni socioeconomiche per contribuire a migliorare la qualità di vita dei settori meno abbienti. Gli obiettivi di Renacc sono la promozione delle microimprese nel sistema di commercio equo e solidale, in
ambito locale, nazionale e internazionale, oltre allo sviluppo e implementazione del mercato equo e solidale per la distribuzione di prodotti agricoli freschi, secchi e artigianali, con un approccio di sicurezza alimentare. Renacc si orienta principalmente nelle comunità rurali e nei quartieri urbani più poveri e marginali dell’area di Tarija, dove promuove l’utilizzo sostenibile del suolo, dell’acqua e delle sementi e rafforza le capacità delle comunità locali ed in particolare dei giovani affinché diventino protagonisti del miglioramento della propria vita attraverso l’accesso al cibo ed alimenti sani.
¾ Nella sede Tarija (53530) FUNDECOR – Fundacion de la Cordillera. L’organizzazione intende supportare i processi di sviluppo normativo, costruzione e realizzazione di politiche e pianificazioni socio- ambientali, con un particolare focus alle tematiche connesse con il cambio climatico, l’acqua, la salute e le risorse naturali, attraverso la formazione diretta dei rappresentanti delle istituzioni provinciali, regionali e dell’area geografica sud del Paese. Fundecor lavora per la costruzione di piattaforme interistituzionali aperte ad attori del settore pubblico, privato e all’intera società civile che si interrogano su temi socio- ambientali e sugli effetti del cambio climatico sull’area di riferimento. L’organizzazione punta inoltre a creare linee di investimento finanziario per progetti di sviluppo economico orientati a ridurre la vulnerabilità della popolazione e migliorare le loro condizioni di vita, di fronte al cambio climatico. In particolare Fundecor investe su progetti che rafforzino le capacità tecniche della popolazione locale, permettendo loro di migliorare il settore produttivo agricolo, attraverso la diffusione di nuovi ed efficienti sistemi idrici che ottimizzino la produzione e rendano sicuro il consumo umano. Fundecor lavora inoltre sull’alta formazione di tecnici perché in futuro siano i rappresentanti della popolazione locali ha produrre piani di sviluppo e gestione ambientale per far fronte ai rischi che possono realizzarsi nei contesti naturali, di fronte al cambio climatico.
Nel settore Sicurezza alimentare ASPEM interviene nel territorio di Tarija (117965) con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.
Destinatari diretti:
¾ 250 contadini (uomini-donne) afferenti alla comunità di Cañahuayco, Cerro de Plata, Hoyadas, Alaipata, San Isidro e Jarcas (Municipio di San Lorenzo prima sezione della provincia di Méndez) Beneficiari:
¾ circa 500 bambini figli dei destinatari del progetto e gli abitanti del distretto di Tarija che beneficeranno dell’acquisto dei prodotti inseriti nei mercati cittadini.
Nel settore Sicurezza alimentare ASPEM interviene nel territorio di Tarija (53530) con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.
Destinatari diretti:
¾ 75 famiglie di contadini e allevatori delle comunità della zona nord-ovest del dipartimento di Tarija e Chuquisaca
¾ 20 rappresentanti delle municipalità della zona nord-ovest del dipartimento di Tarja
¾ 150 donne contadine, responsabili di famiglie monoparentali delle comunità di Jailia, dipartimento di Tarija
Beneficiari:
¾ 650 minori, famigliari dei produttori agricoli e allevatori
¾ 1200 persone famigliari delle donne provenienti da comunità rurali
OBIETTIVI DEL PROGETTO TARIJA (ASPEm - 117965)
¾ Contribuire a migliorare l’alimentazione delle famiglie di 250 contadini della municipalità di San Lorenzo- Tarija, attraverso la produzione di cereali ad alto valore nutrizionale.
¾ Contribuire a migliorare le entrate economiche di 250 contadini della municipalità di San Lorenzo, attraverso la creazione di una cooperativa di contadini e attività di commercializzazione dell’amaranto.
TARIJA (ASPEm - 53530)
¾ Favorire il miglioramento della produzione alimentare delle piccole imprese agricole gestite da 150 donne del dipartimento di Tarija attraverso formazione tecnica, attività di empowerment e recupero delle tradizioni agricole.
¾ Contribuire a migliorare gli ingressi economici di 75 famiglie afferenti alle comunità a nord-ovest del dipartimento di Tarija attraverso la definizione di strategie commerciali e attività di lobby su 20 rappresentanti della municipalità.Gli ingressi economici del 25% delle famiglie delle comunità nord-ovest del dipartimento di Tarija sono aumentati. Il budget municipale dedicato ad attività agro-pecuniarie delle suddette comunità è aumentato del 3%.
COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.
TARIJA (ASPEm - 117965)
Azione 1. Realizzazione di attività per migliorare l’alimentazione delle famiglie di 250 contadini della municipalità di San Lorenzo- Tarija, attraverso la produzione di cereali ad alto valore nutrizionale
1. Realizzazione di n. 12 momenti formativi sulla gestione del suolo (rotazione agricola campi) e delle risorse idriche rivolti a 150 donne e 100 uomini di San Lorenzo
2. Somministrazione di n.12 sessioni formative sulla coltivazione dell’amaranto
3. Somministrazione di n.6 incontri formativi sugli standard e protocolli nazionali e internazionali sulle produzioni biologiche dirette a 250 contadini
4. Realizzazione di n.12 uscite di campo per preparare il terreno, seminare e monitorare la crescita dell’amaranto con un esperto di agricoltura biologica
5. Realizzazione di n.4 incontri informativi su tecniche innovative di raccolta e conservazione dell’amaranto
6. Realizzazione di n.4 laboratori di 40 ore l’uno sulla lavorazione dei prodotti derivati dall’amaranto 7. Facilitazione di 5 incontri comunitari sulla condivisione e gestione delle conoscenze agricole
8. Redazione di n.1 manuale di produzione, raccolta, conservazione e lavorazione dell’amaranto biologico da consegnare a 250 contadini e alle istituzioni agricole locali
Azione 2. Realizzazione di attività per migliorare le entrate economiche di 250 contadini di San Lorenzo, attraverso la creazione di una cooperativa di contadini e attività di commercializzazione dell’amaranto.
1. Realizzazione di 4 corsi di formazione sul tema delle micro imprenditorialità cooperative rivolta 250 contadini di San Lorenzo
2. Formazione e costituzione legale di una associazione produttiva
3. Facilitazione di n.5 incontri per la definizione di regolamento statuto e direttive
4. Realizzazione di n.18 eventi formativi sulla gestione pubblica e del bilancio partecipativo 5. Facilitazione di n.5 momenti di analisi del mercato boliviano in merito all’amaranto
6. Facilitazione di n.5 incontri dell’associazione dei contadini per definire una strategia di vendita dei prodotti derivati dall’amaranto a livello dipartimentale, nazionale e internazionale
7. Somministrazione di n.8 incontri per la definizione di un piano di promozione e comunicazione per diffondere la conoscenza dell’amaranto e le coltivazioni di Tarija
8. Realizzazione di n.4 accompagnamenti dei contadini a medie aziende del territorio di Tarija attive da anni nella produzione di amaranto in un’ottica di creazione di reti e accordi commerciali
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
Il volontario/a in servizio civile n° 1 sarà inserito nelle seguenti attività:
¾ Supporto logistico alla realizzazione di n. 12 momenti formativi sulla gestione del suolo e delle risorse idriche diretti a contadini di San Lorenzo
¾ Supporto logistico alla somministrazione di n.12 sessioni formative sulla coltivazione dell’amaranto
¾ Supporto logistico alla somministrazione di n.6 incontri formativi sugli standard e protocolli nazionali e internazionali sul biologico
¾ Accompagnamento di un esperto di agricoltura biologica nelle n.12 uscite di campo per preparare il terreno, seminare e monitorare la crescita dell’amaranto
¾ Supporto alla facilitazione di 5 incontri comunitari sulla condivisione e gestione delle conoscenze agricole
¾ Supporto alla redazione di n.1 manuale di produzione, raccolta, conservazione e lavorazione dell’amaranto biologico
¾ Raccolta dati sulla storia e sulle tecniche di lavorazione innovative dell’amaranto
¾ Affiancamento alle fasi di monitoraggio del progetto
Il volontario/a in servizio civile n° 2 sarà inserito nelle seguenti attività:
¾ Supporto logistico alla realizzazione di 4 corsi di formazione sul tema delle micro imprenditorialità cooperative rivolta 250 contadini di San Lorenzo
¾ Supporto nella redazione dei documenti necessari alla costituzione di una associazione produttiva
¾ Supporto alla facilitazione di n.5 incontri per la definizione di regolamento statuto e direttive
¾ Affiancamento nella stesura dello statuto
¾ Supporto nella facilitazione n.5 momenti di analisi del mercato boliviano in merito all’amaranto
¾ Ricerca dati sulla vendita dell’amaranto su territorio nazionale e internazionale
¾ Supporto alla definizione di un piano di promozione e comunicazione per diffondere la conoscenza dell’amaranto e le coltivazioni di Tarija
¾ Affiancamento alla realizzazione di n.4 accompagnamenti dei contadini a medie aziende del territorio di Tarija attive da anni nella produzione di amaranto
TARIJA (ASPEm - 53530)
Azione 1. Realizzazione di attività per favorire la produzione alimentare delle piccole imprese agricole gestite da 150 donne della zona nord-ovest del Dipartimento di Tarija attraverso formazione tecnica, attività di empowerment e recupero delle tradizioni agricole
1. Somministrazione di n.18 sessioni pratiche per abilitare 50 ha di terreno alla produzione agricola nel rispetto dell’ambiente (dissodamento, gestione acqua, % terreno lasciato a maggese)
2. Somministrazione di n.12 incontri sul tema del Cambio Climatico e della gestione delle produzioni agricole e di allevamento non intensivo nel rispetto delle acque, del suolo e della copertura vegetale 3. Realizzazione di n.8 incontri formativi per la creazione di orti domestici rivolti a 150 donne contadine 4. Realizzazione di n.8 incontri pratici sulla potatura, la concimazione e la cura dei vitigni
5. Realizzazione di n.10 incontri sulla produzione di marmellate e prodotti derivati dalla coltivazione dei vitigni e degli alberi di pesco.
6. Facilitazione di n.5 incontri tra 150 donne contadine e la generazione degli anziani per il recupero dei metodi ancestrali e sostenibili di coltivazione
7. Realizzazione di n. 5 momenti di condivisione delle competenze agricole e di allevamento destinati a 150 donne contadine
8. Facilitazione di n.6 incontri di concertazione per la creazione di una piattaforma di donne contadine 9. Creazione di n.1 associazione di donne contadine di Villa Abecia
Azione 2. Realizzazione di attività per migliorare del 25% gli ingressi economici di 75 famiglie di Villa Abecia e El Puente attraverso la definizione di strategie commerciali e attività di lobby sul governo municipale
1. Realizzazione di n.6 sessioni di analisi del mercato di frutta e prodotti viticoli a livello nazionale diretti a 75 capifamiglia contadini della zona nord-ovest del dipartimento di Tarija
2. Facilitazione di n.5 incontri per la creazione di n.1 strategia di marketing comunitaria di durata triennale
3. Realizzazione di n.1 sito di e-commerce di prodotti vinicoli biologici, realizzati con tecniche agro ecologiche nel rispetto della Madre Terra
4. Facilitazione di n.10 incontri di formazione sul Cambio Climatico, l’agricoltura sostenibile non intensiva, i protocolli sugli standard del biologico rivolto a 75 capifamiglia contadini e 20 rappresentanti istituzionali
5. Firma di n.1 Accordo regionale per la commercializzazione facilitata dei prodotti viticoli biologici e tra 75 contadini e 20 rappresentanti istituzionali
6. Realizzazione di n.5 sessioni di incontri istituzionali finalizzati all’incremento della spesa pubblica in attività di promozione di prodotti agricoli e di allevamento rivolti a 20 rappresentanti della municipalità 7. Realizzazione di n.5 sessioni di incontri istituzionali finalizzati all’incremento della spesa pubblica in attività di gestione del rischio ambientale e delle acque, rivolti a 20 rappresentanti della municipalità 8. Realizzazione di n.1 pubblicazione annuale sul tema del Buen Vivir e sull’influenza delle agricolture
biologiche non intensive nel rallentamento del processo di Cambio Climatico Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
Il volontario/a in servizio civile n° 1 sarà inserito nelle seguenti attività:
¾ Supporto logistico pratico per la realizzazione di n.18 sessioni di abilitazione di 50 ha di terreno per la coltivazione
¾ Produzione del materiale formativo cartaceo per la somministrazione di n.12 incontri sul tema del Cambio Climatico
¾ Supporto logistico alla realizzazione di n.8 incontri formativi sulla creazione di orti domestici rivolti a 150 donne contadine
¾ Affiancamento nelle attività di facilitazione di n.5 incontri tra 150 donne contadine e la generazione degli anziani per il recupero dei metodi ancestrali e sostenibili di coltivazione
¾ Affiancamento nella realizzazione di n.5 momenti di condivisione delle competenze agricole delle donne
¾ Supporto alla Facilitazione di n.6 incontri di concertazione per la creazione di una piattaforma di donne contadine
¾ Affiancamento nelle attività di monitoraggio del progetto sul campo
¾ Affiancamento nelle attività burocratiche necessarie per la creazione di un’associazione di donne
¾ Sistematizzazione dei materiali di progetto e verbali delle riunioni Il volontario/a in servizio civile n° 2 sarà inserito nelle seguenti attività:
¾ Affiancamento alla realizzazione n.6 sessioni di analisi del mercato di frutta e prodotti viticoli diretti a 75 capifamiglia contadini di Villa Abecia e El Puente
¾ Preparazione dei materiali propedeutici ai laboratori di marketing
¾ Affiancamento nella facilitazione di n.5 incontri per la creazione di n.1 strategia di marketing comunitario di durata triennale
¾ Affiancamento nella facilitazione di n.10 incontri di formazione sul Cambio Climatico e l’agricoltura sostenibile non intensiva
¾ Supporto alla stesura di un accordo per la commercializzazione facilitata dei prodotti viticoli e biologici sul territorio nazionale
¾ Redazione dei verbali delle riunioni istituzionali
¾ Supporto nella ricerca di dati per la redazione di n.1 pubblicazione sul tema del Buen Vivir e dell’influenza delle agricolture biologiche sul rallentamento del Cambio Climatico
REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.
Generici:
¾ Esperienza nel mondo del volontariato;
¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;
¾ Competenze informatiche di base e di Internet;
Specifici:
TARIJA (ASPE M - 117965) Volontario 1 e 2
¾ Preferibile formazione in ambito ambientale e/o agronomico e/o educativo
¾ Buona conoscenza della lingua spagnola
¾ Preferibile pregressa esperienza di studio sulla tematica della sicurezza alimentare
¾ Preferibile esperienza di studio nell’ambito delle strutture cooperative o della partecipazione comunitaria
¾ Preferibile esperienza all’estero in America Latina
¾ Preferibile esperienza nell’elaborazione di materiale per la realizzazione di laboratori formativi indirizzati a giovani e adulti.
TARIJA (ASPEm 53530) Volontario 1
¾ Preferibile formazione in ambito sociologico, economico, scienze politiche
¾ Buona conoscenza della lingua spagnola
¾ Preferibile pregressa esperienza di studio sulla tematica della sicurezza alimentare
¾ Preferibile interesse nell’ambito delle cooperative agricole
¾ Preferibile esperienza all’estero in America Latina Volontario 2
¾ Preferibile formazione in ambito economico, agronomo, ingegneria aziendale
¾ Buona conoscenza della lingua spagnola
¾ Preferibile interesse sulla tematica della sicurezza alimentare
¾ Preferibile interesse in ambito della comunicazione e promozione dei prodotti agricoli
¾ Preferibile esperienza all’estero in America Latina.
ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:
¾ elevato spirito di adattabilità;
¾ flessibilità oraria;
¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;
¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;
¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
¾ I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;
¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;
¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
¾ partecipare alla valutazione finale progettuale.
Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:
TARIJA (ASPEm 117965)
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale durante la permanenza all’estero;
¾ rientrare in Italia al termine del servizio
¾ di osservare le indicazioni dei referenti in Italia in particolar modo riguardo a salute e sicurezza
¾ partecipare ad un periodo di formazione intermedia
¾ di vivere in case da condividere con altri volontari
¾ disponibilità a guidare mezzi propri solo con la necessaria documentazione (patente internazionale, assicurazione)
TARIJA (ASPEm 53530)
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale durante la permanenza all’estero;
¾ rientrare in Italia al termine del servizio
¾ di osservare le indicazioni dei referenti in Italia in particolar modo riguardo a salute e sicurezza
¾ partecipare ad un periodo di formazione intermedia
¾ di vivere in case da condividere con altri volontari
¾ disponibilità a guidare mezzi propri solo con la necessaria documentazione (patente internazionale, assicurazione)
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
TARIJA (ASPEmM - 117965) e TARIJA (ASPEM - 53530)
¾ Possibili disagi causati da eventuali inondazioni che potrebbero avere luogo durante il periodo delle piogge.
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:
Rischi politici e di ordine pubblico:
In Bolivia è consigliabile osservare una condotta particolarmente vigile e prudente.
MANIFESTAZIONI E PROTESTE
In generale, a causa del rischio di manifestazioni politiche, con possibili improvvisi scioperi, blocchi stradali, ferroviari ed aeroportuali, si raccomanda cautela negli spostamenti nel (in particolare al confine con il
Perù). Si rammenta, che in Bolivia, tale tipo di manifestazioni non sono eventi a termine ed hanno una durata che varia in funzione dello stabilimento di una trattativa con il Governo centrale. Durante la permanenza nel Paese, dunque, si raccomanda di evitare luoghi di eventuali manifestazioni e/o assembramenti che potrebbero improvvisamente degenerare, tenendosi informati sulla situazione anche attraverso gli organi d’informazione locali ed internazionali. Periodicamente si verificano manifestazioni e marce di protesta che bloccano le principali vie di comunicazione di La Paz con conseguenti rischi legati all'impossibilità di effettuare spostamenti e alla necessità di deviazioni di tragitto.
MICROCRIMINALITA’
Si segnala come sia in costante aumento la micro-criminalità, specialmente nelle maggiori città anche nei quartieri centrali e durante le ore diurne. Le attività delinquenziali più comuni sono: rapine violente e sequestri-lampo a scopo di estorsione a danno di stranieri e turisti nella zona del Titicaca, La Paz e S.Cruz;
furti di denaro e documenti sui mezzi pubblici che effettuano la tratta da e per La Paz-Oruro-Salar de Uyuni;
rapine a mano armata nelle località di Muela del Diablo e Palca. Particolarmente esposte ad episodi di criminalità sono anche la valle delle “Yungas” (da La Paz a Coroico), il circuito verso “Rurrenabaque”, nonché l'adiacente regione della foresta vergine. Tali aree hanno visto un incremento di furti ed aggressioni.
ATTIVITA’ DI GUERRIGLIA
Si sconsigliano viaggi nella zona di frontiera con il Cile fuori dalle strade pubbliche, lungo i sentieri ed i valichi di confine ufficiali per la possibile presenza di mine. È opportuno evitare anche la regione del
“Chapare” dove il programma di eliminazione delle piantagioni di coca può provocare scontri tra le forze dell'ordine ed i coltivatori.
Rischi sanitari
STRUTTURE SANITARIE
Le strutture ospedaliere pubbliche sono, salvo rare eccezioni, molto carenti; le strutture ospedaliere private, invece, sono migliori almeno nelle principali città quali La Paz, Santa Cruz de la Sierra, Cochabamba e Sucre. Nelle suddette città si possono trovare i medicinali di più largo consumo senza grande difficoltà ed in parte anche quelli destinati a terapie specifiche. Nel caso di ricoveri d’emergenza va fatta molta attenzione alle trasfusioni di sangue poiché mancano i controlli accurati e c'è il rischio di contrarre malattie gravi. Gli interventi chirurgici o cure di una certa complessità vanno effettuati presso strutture ospedaliere private perché generalmente caratterizzate da standard europei.
MALATTIE PRESENTI
Le malattie endemiche riscontrate nel Paese sono il “chagas” (tripanosomiasi americana) che è una parassitosi e il "dengue" (con casi anche della variante emorragica), in merito al quale il Ministero della Sanità boliviano informa che permane un alto rischio nei Dipartimenti orientali (in particolare in quello del Beni). Il pericolo di diffusione del virus “dengue” aumenta nella stagione delle piogge. Pertanto, occorre prestare particolare attenzione nell’evitare le punture delle zanzare che sono i vettori del virus. A tal proposito, è raccomandabile proteggersi con repellenti cutanei e zanzariere. Dal febbraio 2015, inoltre, in cinque dei nove dipartimenti della Bolivia, sono stati registrati numerosissimi casi di febbre “chikungunya”
(malattia febbrile acuta virale a carattere epidemico, trasmessa dalla puntura di zanzare infette). La maggior concentrazione di casi è a Santa Cruz. Diffuse risultano essere anche la malaria e la febbre gialla, concentrate soprattutto nella zona delle valli e in quella delle terre basse. In aumento sono anche i casi di influenza AH1N1 in tutti i Dipartimenti territoriali boliviani (in particolare nel Dipartimento e nella città di Santa Cruz), ad eccezione del Beni. Le Autorità sanitarie locali informano altresì che si sta registrando un aumento di casi di influenza AH3N2 con alcuni decessi, in particolare nel dipartimento di La Paz (città di El Alto) con il rischio latente di contagio per chi si reca nel Paese, se non vaccinato. Nel Paese, inoltre, sono stati riscontrati casi di “Zika virus”, malattia virale trasmessa dalla zanzara “aedes aegypti”, responsabile anche della “dengue” e della “Chikunguya”. Un'altra malattia presente nelle zone tropicali ed amazzoniche è la
“leptospirosi”, denominata lebbra bianca. Sono altresì stati riscontrati casi di colera. Si raccomanda la profilassi antimalarica per coloro che intendano recarsi nella zona amazzonica o in quelle tropicali ad est del Paese (Chapare). Considerando la situazione igienico-sanitaria dei luoghi di lavoro c’è il rischio di contrarre patologie legate all’apparato intestinale (salmonella, febbre tifoidea) o ritrovarsi a contatto con soggetti affetti da AIDS e/o tubercolosi.
Altri Rischi
Nel corso della stagione delle piogge (novembre-aprile), che potrebbero provocare forti disagi o situazioni di emergenza, si raccomanda massima cautela e di evitare le zone ove maggiore potrebbe essere l'esposizione al rischio (es. selva amazzonica boliviana). Si consiglia a coloro che intendano recarsi nel Paese di tenersi informati sulla situazione meteorologica, anche attraverso il proprio agente di viaggio e consultando direttamente il sito Internet www.nhc.noaa.gov, nonché in loco, attraverso gli organi di informazione, attenendosi durante la permanenza ai suggerimenti ed agli avvisi forniti dalle Autorità locali.
COMPETENZE ACQUISIBILI
Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente
progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.
Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:
¾ Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;
¾ Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;
¾ Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;
¾ Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;
¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;
¾ Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;
¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo
¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;
¾ Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;
¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;
¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);
¾ Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.
Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto.
FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI
La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto
FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI
La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.
Per la sede: TARIJA (ASPEM - 117965)
Tematiche di formazione
Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica della Bolivia e della sede di servizio Presentazione del progetto
Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto
Conoscenza di usi e costumi locali
Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari
Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile nella sede di Tarija e El Alto (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)
Informazioni di tipo logistico
Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi
Approfondimento sugli effetti del cambio climatico nel dipartimento di Tarija Approfondimento sui diritti economici e sociali nella Bolivia del Sud
Approfondimento sul tema delle coltivazioni biologiche e settore agricolo a Tarija Approfondimento sul tema della sicurezza e sovranità alimentare a Tarija
Approfondimento sul tema dell’esclusione delle donne contadine dalla settore di decisione socio-economica nel dipartimento di Tarija
Approfondimento sui protocolli internazionali sull’agricoltura biologica Formazione sulle tecniche di gestione delle dinamiche di gruppo
Per la sede: TARIJA (ASPEM - 53530)
Tematiche di formazione
Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica della Bolivia e della sede di servizio Presentazione del progetto
Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto
Conoscenza di usi e costumi locali
Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari
Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile nella sede di Tarija e El Alto (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)
Informazioni di tipo logistico
Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi
Approfondimento sugli effetti del cambio climatico nel dipartimento di Tarija Approfondimento sui diritti economici e sociali nella Bolivia del Sud
Approfondimento sul tema delle coltivazioni biologiche e settore agro-pecuario a Tarija Approfondimento sul tema della sicurezza e sovranità alimentare a Tarija
Approfondimento sul tema dell’esclusione delle donne contadine dalla settore di decisione socio-economica nel dipartimento di Tarija
Approfondimento sui protocolli internazionali sull’agricoltura biologica Formazione sulle tecniche di gestione delle dinamiche di gruppo
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)
ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO
ASPEM CANTÙ VIA DALMAZIA,2 -
22063
031-711394 www.aspem.it
¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASCHI BIANCHI:BOLIVIA 2017”
Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.