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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO   Caschi Bianchi: Africa 2017

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Academic year: 2022

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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO  

Caschi Bianchi: Africa 2017

SCHEDA SINTETICA – SUDAN (OVCI) 

Volontari richiesti: N.2 (2 Sede Khartoum) 

PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SUDAN 

 

Area di intervento: Cooperazione allo Sviluppo ai sensi della Legge 125/2014.

INTRODUZIONE

 

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso la ONG OVCI.

L’Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale OVCI la Nostra Famiglia, è stato costituito nel 1982 a Ponte Lambro (CO) e riconosciuto dal Ministero Affari Esteri come “idoneo” ai sensi della L. 38/79 con D.M. 2/9/83 n. 2129, idoneità riconfermata ai sensi della Legge 49/87, con D.M. 14/9/1988 n.

4187.Ampliamento idoneità alla formazione in loco di cittadini di Paesi in via di Sviluppo, decreto del 30/8/1995. Dal 2016 è iscritta all’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo (Decreto n. 2016/337/000245/4) secondo la nuova normativa che regola la cooperazione internazionale italiana, Legge n. 125/2014.OVCI nasce dall’iniziativa di due Enti Promotori:

• l’Associazione Italiana “la Nostra Famiglia”, impegnata dal 1948 nel recupero delle disabilità infantili, anche gravi, realizzando progetti di ricerca, cura e riabilitazione

• il gruppo Amici di don Luigi Monza, Associazione che si propone di approfondire la spiritualità del Beato don Luigi Monza, affiancando “la Nostra Famiglia” nel suo impegno.

OVCI è attualmente attivo con i suoi volontari, specializzati nel campo della salute di base, dell’educazione, formazione professionale e riabilitazione di soggetti con disabilità, in Sud Sudan, Sudan, Ecuador, Cina, Marocco e Brasile. Sul territorio italiano, l’Organismo si articola attraverso sedi territoriali - “gruppi di animazione OVCI”, referenti e soci. Attualmente, i gruppi di animazione OVCI, sono 8.OVCI la Nostra Famiglia inizia ad operare in Sudan nel 1983, con la costruzione e l’avviamento del Centro Polivalente Riabilitativo “Usratuna” di Juba (oggi Sud Sudan), in collaborazione con l’Arcidiocesi locale.Su richiesta delle autorità governative, che hanno riconosciuto la professionalità e l’esperienza dell’Organismo, nel 1999 OVCI apre una base logistica nella capitale del Paese. Il primo progetto viene attivato nel quartiere di Omdurman della città di Khartoum, per svolgere attività di riabilitazione e integrazione sociale delle persone con disabilità. OVCI ha contribuito alla costituzione di una delle prime associazioni sudanesi che si occupa di bambini disabili. Questa associazione, multietnica e multi religiosa, prende il nome di Usratuna Sudanese Association for DisabledChildren (USADC). USADC e OVCI, in una stretta e proficua collaborazione, hanno dato vita a diversi progetti, ancora attivi.I maggiori impegni che OVCI sta portando avanti riguardano:

• programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC), iniziato nel 2000. Ad oggi questa attività è estesa su tre grandi quartieri di Khartoum (Al-Bassia, Al-Bougaa e Dar-El-Salaam) e coinvolge in tutto circa 30 operatori locali. La RBC è una strategia promossa dall’OMS che affronta la disabilità con un approccio globale e onnicomprensivo. Ha come obiettivo la piena partecipazione della persona disabile alla vita della sua famiglia e della comunità e, quindi, prende in considerazione i suoi bisogni a tutti i

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livelli: sanitario, educativo, economico e sociale. Questo impegno è attualmente gestito in autonomia dall’Associazione USADC

• Centro di Formazione Professionale per ragazzi con disabilità, inaugurata nel 2004 per promuovere l’inserimento dei giovani con disabilità nel mercato del lavoro. La scuola è frequentata in media da 80 studenti, è organizzata su tre anni, il primo propedeutico, gli altri due focalizzati su laboratori pratico- manuali (informatica, carta riciclata, ceramica, falegnameria e panetteria), per terminare con un tirocinio in un’azienda esterna che, in più casi, ha portato all’assunzione del ragazzo nel proprio organico.

• Inaugurazione del primo Centro di Riabilitazione per l’età evolutiva in tutto lo stato di Khartoum nel 2008, dove vengono forniti servizi di riabilitazione e logopedia rivolti a bambini con disabilità fino ai 12 anni di età. Unico centro a fornire servizi gratuitamente e quindi ad essere realmente accessibile alla maggior parte della popolazione locale. È del 2015 la stesura della nuove Linee Guida per la presa in carico dei pazienti che accedono al Centro per gestire le lunghe liste d’attesa.

• Avvio del primo corso di Laurea in Scienze della Riabilitazione presso l’Università AhfadUniversity (università per sole donne), in cui OVCI si impegna a gestire i corsi di Riabilitazione Pediatrica e Riabilitazione su Base comunitaria. Grande è stato anche il lavoro di advocacy realizzato presso il Governo locale in collaborazione con AhfadUniversity: il risultato maggiore è stato il riconoscimento della figura del FISIOTERAPISTA a livello governativo e il suo inserimento nei Piani Sanitari Nazionali nel corso del 2013. Le prime 30 fisioterapiste si sono laureate nel 2012. Continua l’impegno di OVCI di seguire le ragazze in formazione nella parte pratica di tirocinio presso il Centro di Riabilitazione.

• Impegno nel sobborgo di Dar El Salaam, un quartiere periferico, formato per lo più da profughi della guerra civile provenienti dall’attuale Sud Sudan e dal Darfour. È costituito da capanne, non ci sono infrastrutture o servizi di base accessibili alla popolazione più vulnerabile. Il primo passo è stata l’apertura, nel 2004, di un Asilo per bambini con disabilità, che dal 2016 è diventato anche un pre-scuola per favorire l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità nella scuola ordinaria. Nel 2010, su richiesta della comunità locale, OVCI ha esteso anche le proprie attività riabilitative (fisioterapia e logopedia), sempre nello stesso anno si è inaugurata una sede distaccata del Centro di Formazione Professionale (attivi i laboratori di panetteria e musica), accogliendo in media 30 studenti l’anno e di un Dispensario per la salvaguardia della salute madre-bambino, partendo dalla gravidanza fino ai primi anni di vita del nascituro.

È del 2010 la promozione del Network “Alltogether for disabledpeople”, che unisce una quarantina di Associazioni sudanesi e internazionali operanti nel campo della disabilità nella zona di Khartoum, perché siamo sempre più convinti che la vera inclusione delle persone con disabilità sia un impegno che coinvolge la comunità locale a diversi livelli. Nel 2015 si è ipotizzato di trasformare il Network in associazione di secondo livello che possa, da un lato rappresentare l’insieme delle associazioni che si occupano di disabilità in Sudan, dall’altro acquisire una propria autonomia giuridica per avere accesso ai bandi per finanziare azioni congiunte orientate principalmente verso attività di lobby e advocacy.OVCI ha accolto 13 ragazzi in SCN nel corso di questi anni, permettendo loro di vivere un’esperienza di crescita personale e professionale.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

Contesto Sudan:

A seguito dell’indipendenza dalla Gran Bretagna ottenuta nel 1956, il Sudan è stato per decenni teatro di guerre civili che hanno inevitabilmente segnato il destino di questo Paese, ostacolandone adeguate condizioni di sviluppo. Il 9 gennaio del 2005 è stato firmato dal Governo Sudanese e dal Sudanese People Liberation Movement (SPLM) un Accordo di Pace che ha posto fine ai 21 anni di guerra civile tra Nord e Sud del Paese che è costata la vita a circa 2 milioni di persone e che ha determinato più di 4 milioni di sfollati. Le frizioni tra queste due aree del Paese sono sempre state presenti e sono il risultato di un mix di cause: la difficile convivenza interetnica tra le comunità arabe islamiche del Nord (predominanti) e le minoranze nere indigene di religione cristiana o animista del Sud; le rivendicazioni indipendentiste da parte delle popolazioni meridionali; e, a partire dagli anni ’80, la scoperta di giacimenti petroliferi nel Sud. Nel 2003 si è aggiunto lo scoppio di un ulteriore conflitto nell’area occidentale del Paese, nella regione del Darfur, che ha già determinato oltre 200.000 vittime e circa 2 milioni di sfollati. La crisi verificatasi nel Darfur è l’inasprimento di conflitti di matrice tribale che affliggono questo territorio già da decenni, ma che hanno assunto ora dimensioni preoccupanti. Al momento la risoluzione del conflitto nel Sud non ha portato alcun beneficio alla crisi del Darfur, al contrario, dopo la cessazione delle ostilità sul fronte meridionale, le autorità di Khartoum sembrano ancora meno disposte a intavolare vere trattative con i ribelli. Il 31 dicembre 2007 le Nazioni Unite hanno preso il controllo del territorio e durante i primi mesi di ottobre si sono trovate a tentare di stabilizzare la situazione. Le elezioni parlamentari e presidenziali tenute tra il 5 e il 12 aprile 2010, con dieci mesi di ritardo rispetto al previsto, hanno consentito l’elezione del presidente del Sudan e del Sud Sudan, e dei deputati del parlamento nazionale e del Sud Sudan. Tra il 9-15 gennaio 2011 si è poi svolto il referendum per l'autodeterminazione del Sud Sudan. Con la votazione del 90% degli aventi dritto, si è sancito col 98,81% dei voti la nascita del nuovo Paese in definitiva divisione dal resto del Sudan. Purtroppo, tale secessione non solo ha lasciato alcune questioni delicate in sospeso (lo status politico di Abyei, la

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definizione di alcune parti dei confini e la suddivisione della gestione delle risorse petrolifere), ma ha anche aperto nuove aree di scontri e tensioni (Sud Kordofan e Blue Nile) generando nuovi flussi di sfollati e profughi. Importanti sono state anche le ripercussioni in campo economico e finanziario: infatti, entro i primi mesi del 2011, il prezzo del petrolio ha subito un aumento del 40%, causando un effetto domino sul prezzo del resto dei beni, inclusi quelli primari. L’inflazione è andata crescendo (dal 13% nel 2010 al 37,4% del 2012 assestandosi al 16.9% nel 2015) e il tasso di crescita del PIL è stato del -10,1% nel 2012 e del 3,5% nel 2015 (fonte: Central Intelligence Agency). Secondo l’ultimo rapporto UNDP il Sudan ha un indice di sviluppo umano pari a 0,479 collocandosi al 167° posto nella classifica mondiale. La popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà si attesta al 46,5%. Relativamente ai diritti umani, si denunciano nel Paese gravi violazioni (sia crimini di guerra che crimini contro l’umanità), soprattutto nel Darfur,negli stati del Kordofan del Sud e del Nilo Blu, perpetrate dalle forze governative, dalle forze militari e dai gruppi armati. Nelle zone di conflitto, le forze governative hanno distrutto edifici civili come scuole, ospedali, ambulatori e hanno ostacolato l’accesso delle agenzie umanitarie ai civili che necessitavano di aiuti a causa delle ostilità in corso.

Dopo la tregua del 2011, in Darfur sono ricominciati gli scontri tra l'esercito sudanese, le milizie paramilitari alleate e i gruppi indipendentisti "neri": dall'inizio del 2014, sono 385mila i civili che hanno perso la casa, raggiungendo i due milioni di profughi già nei campi (la stragrande maggioranza dei profughi sono bambini e ragazzi di meno di 12 anni, talvolta separati dalle loro famiglie) – fonte: Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA). Non ci sono scuole, né spazi di incontro. Nel Darfur, devastato dalla guerra continua l'alta incidenza di stupri e violenze sessuali ai danni di donne e adolescenti, secondo un rapporto pubblicato oggi da Medici Senza Frontiere (MSF). Nonostante l’insicurezza perdurante nel sud del Darfur si registra anche un dato positivo e significativo:il flusso dei rientri di gruppi di sfollati nel sud della regione dai campi di accoglienza ai villaggi di origine è ormai costante: il coordinamento degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite ha segnalato che da gennaio 2014 ad oggi circa 120 mila persone sono rientrati nei propri villaggi. Più che la convinzione di essere di nuovo al sicuro nelle proprie case, a spingere molti di loro a lasciare i campi è il peggioramento della qualità della vita nei centri di accoglienza. Nel 2014 l’assistenza delle centinaia di migliaia di nuovi profughi, per lo più donne e bambini, è stata carente in tutto il Darfur.

Le minacce sono sempre le stesse: insufficiente disponibilità d’acqua e di cibo, condizioni igienico sanitarie e sicurezza inadeguate. La mortalità continua a essere molto alta. In pochi superano i 50 anni mentre tra i bambini il 60% non raggiunge il sesto anno di vita. Inoltre, la protezione e la sicurezza sono del tutto insufficienti. Continuano a registrarsi scontri armati che coinvolgono i civili soprattutto nel Nord Darfur.

Il settore sanità è quello che registra la maggiore criticità. Solo il 24% della popolazione ha accesso a servizi sanitari adeguati, e solo il 55% ha accesso all’acqua potabile. Le grandi malattie continuano a gravare sul paese: oltre 1milione e 1570 i casi di malaria registrati nel 2015, 207 i casi di tubercolosi e 2900 morti per aids (53.200 persone sono affette da HIV). Inoltre, il conflitto in Darfur costa 23 volte di più rispetto alle spese sanitarie dell'intero Sudan. La categoria più a rischio sono i bambini. Il 33% è sottopeso e la mortalità infantile è molto alta: 52 morti ogni 1000 nascite. Le principali cause di morte per i più piccoli sono attribuibili a malnutrizione e infezioni. Anche l’istruzione è un settore a rischio: Il 24,1% della popolazione è analfabeta.

Infine, le autorità hanno represso i mezzi d’informazione, le organizzazioni della società civile e i partiti politici dell’opposizione, tramite l’imposizione di gravi restrizioni alle libertà d’espressione, associazione e riunione. Anche la libertà di stampa è limitata tanto che il Freedom of the press rankings (Rapporto 2016) colloca il Paese al 174° posto su scala mondiale, in una classifica di 180 Paesi.

Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel Paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner (nella parentesi l’ente che avrà la diretta responsabilità delle attività della sede e l’indicazione del codice Helios della sede).

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE

KHARTOUM - (OVCI - 2059)

Khartoum è la capitale del Sudan, conosciuta come “la capitale fatta di tre città”: Khartuom, Omdurman e Khartoum-Nord. Omdurman è considerata la capitale nazionale, Khartoum è la capitale commerciale- amministrativa, Khartoum-Nord quella industriale. Le tre città si estendono attorno alla confluenza del Nilo Bianco e Azzurro. Il clima è molto arido, per la vicinanza con il deserto e le precipitazioni molto scarse.Khartoum si estende su un’area di 30.000 km², ha una popolazione stimata di 5,185 milioni, dati del 2014. La maggior parte della popolazione è di pelle chiara, di religione e cultura islamica; la lingua maggiormente diffusa è l'arabo.A Khartoum la maggior parte delle strade è asfaltata, e in generale il livello di sviluppo infrastrutturale è buono (anche se non comparabile con quello di altre capitali africane). A Khartoum esistono due centri commerciali, un cinema, una vasta scelta di ristoranti di medio livello, quattro hotel di standard internazionale, un centro espositivo per fiere ed esposizioni artistiche. È il luogo di incontro di tutti i popoli del Sudan, polo economico della nazione, importante centro amministrativo e nodo di comunicazioni;

inoltre è la più estesa area urbana del Paese. L'agricoltura è poco sviluppata; viene coperto solo il

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fabbisogno interno di cereali, ma il Paese è costretto a importare grandi quantità di derrate alimentari. Il commercio con l'estero è fortemente passivo. Si può verosimilmente affermare che nello Stato di Khartoum, il 30% della popolazione lavora nell’industria o nel commercio, il 10% lavora nel terziario (Governo, Agenzie Internazionali, ONG, ecc..) il 15% lavora nell’allevamento e agricoltura. Il tasso di disoccupazione è alto, soprattutto per le donne, e almeno il 30% della popolazione svolge lavori saltuari.Questo progetto si implementerà per lo più nel sobborgo urbano di Omdurman e di Dar El Salaam. Omdurman si trova sulla riva occidentale del Nilo, ha una popolazione dei 2.395.159 abitanti (dati 2008) e rappresenta l’area più commerciale della città di Khartoum. Sono presenti diversi souq (mercati locali) e enormi fabbriche spesso di proprietà di stranieri.È collegato a Khartoum da mezzi pubblici, da un sistema di taxi e di rakhha (mezzi di trasporto simili all’Ape Car della Piaggio).Dar El Salam (DES) è un sobborgo di quasi700.000 persone, situato a circa 20 km a est dalla città di Omdurman, copre una superficie totale di 137.280 mq divisa in 66 blocchi.Questa grande area è abitata per la quasi totalità da profughi di guerra del Darfur o del Sud Sudan, ormai stanziali; per questo motivo DES è sprovvista di servizi specifici governativi, specialmente per le persone con disabilità, come dimostra il database del Network di tutti i Servizi che si occupano di disabilità in Khartoum State (7m di abitanti, di cui >1m con disabilità), continuamente aggiornato da OVCI insieme al National Council for People with Disability. Il Network raccoglie oggi più di 20 Enti operanti in tutto lo Stato di cui nessuno (salvo quello gestito da OVCI e USADC) a DES. Il database evidenzia la presenza di 2 soli Centri Riabilitativi Pediatrici (il Centro di USADC ad Omdurman e DES, e la Cheshire Home a Rihad).Anche i servizi educativi e formativi scarseggiano (64 scuole governative in tutta la zona). Le case sono quasi tutte capanne di sabbia. Non c'è elettricità, se non in alcune zone. DES è raggiungibile in circa 20/30 minuti con i mezzi dell’Organismo o in taxi oppure in un ora con il trasporto pubblico. OVCI è attivo a Omdurman con unCentro di Riabilitazione Pediatrico per l’età evolutiva al quale accedono, però, bambini provenienti da tutta la città e un Centro di Formazione Professionale per giovani con disabilità gestito da USADC con la supervisione dell’Organismo. Il programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC) si sta implementando in tre aree della città: Al-Bassia, Al-Bougaa e Dar-El-Salaam.

Nel territorio di Khartoum OVCI interviene nel settore Sanità e Grandi Malattie Settore di intervento del progetto: SANITÀ E GRANDI MALATTIE

Il 40% della popolazione del Sudan vive sotto il livello di povertà, in una situazione già difficile, la condizione di disabilità è tuttora un fattore determinante di esclusione sociale, soprattutto in Paesi in via di sviluppo come il Sudan. Tra le persone disabili, i bambini rappresentano la categoria più a rischio. E’ infatti comune che il bambino con disabilità abbia più difficoltà nell’accedere ai servizi educativi e sanitari di base e sia soggetto ad abusi, violenze e forme di sfruttamento. Solo il 4% della popolazione disabile under 18 frequenta il Sistema Educativo (The National Strategy for the Education of Children with Disabilities, 2012-2016).

Secondo il 5° e ultimo censimento effettuato in Sudan, nel 2008, la popolazione disabile presente si aggira attorno ai 1,46 milioni di individui (ovvero il 4,7% della popolazione) di cui 408.604 con un’età compresa tra gli 0 e i 18 anni. Tra questi ultimi, l’indice di disabilità risulta uniformemente distribuito tra i sessi (oltre 219.000 maschi e 189.000 femmine). Emerge, inoltre, che circa il 40% (249.711 su 626.000) dei disabili tra gli 0 e i 24 mesi presenta un ritardo mentale. Sebbene le percentuali di incidenza siano verosimili, il totale reale delle persone con disabilità è probabilmente maggiore rispetto a quanto rilevato dal censimento.

L’ultima versione del World Disability Report pubblicata nel 2011 dall’OMS (http://www.who.intopic/disabilities/en/) indica una stima del 15% di disabili rispetto alla popolazione mondiale e, considerando le condizioni socio-economiche del Sudan, è difficile pensare che l’incidenza sia inferiore alla media. Applicando questa percentuale, i disabili in Sudan risulterebbero essere circa 4.660.000.Di questi, la maggior parte sono concentrati nelle grandi città, quindi nella città di Khartoum.In termini normativi, il Sudan appare un Paese ricettivo rispetto alla questione della disabilità, per lo meno a livello teorico.La prima legge quadro sull’assistenza e la riabilitazione delle persone con disabilità fu emanata solo nel 1984. Nel 2004 il Ministro della Sanità ha ufficialmente riconosciuto l’importante contributo fornito dalle ONG locali ed internazionali al benessere della popolazione sudanese in questi anni di transizione: “è fondamentale creare un meccanismo che assicuri un buon grado di coordinamento delle ONG internazionali con le politiche sanitarie locali, ed una conformità di standard e protocolli sanitari”, asserzione ripetuta diverse volte durante il workshop sul ruolo delle ONG nello sviluppo delle politiche nazionali sanitarie (Khartoum, 11-12 Febbraio 2004).OVCI si propone di dare risposta a tre conflitti sociali che coinvolgono le persone con disabilità: il diritto di poter auspicare a una reale inclusione sociale, i diritto allo studio e il diritto all’inserimento nel mercato del lavoro. Rispetto al primo punto, anche se le indicazioni ministeriali hanno permesso di aumentare l’offerta di servizi specialistici negli ultimi anni, emergono due limiti importanti: quello geografico e quello economico. Innanzitutto, la maggior parte dei Centri di Riabilitazione si concentra nella capitale e nelle aree fortemente urbanizzate, oltre ad essere spesso a pagamento. Sulla base delle informazioni raccolte tramite il Network di organizzazioni che lavorano nel campo della disabilità nell’area di Khartoum “AllTogether for the Disabled People” (di cui OVCI e USADC sono i promotori) sappiamo, ad esempio, che per un’area metropolitana come quella di Khartoum (più di 5 milioni di abitanti) sono presenti 39 Centri di Riabilitazione rivolti a pazienti adulti: 24 con sede a Khartoum centro, 5 a Khartoum nord (Bahri)

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e 10 ad Omdurman. Oltre a rivolgersi a pazienti adulti, sono a pagamento.Nello specifico, nel quartiere di Dar El Salaam, una ricerca sul campo realizzata da OVCI-USADC in partenariato con AhfadUniversity, ha evidenziato che l’incidenza della disabilità è del 15,2%, analizzando un campione di 800 famiglie di Dar El Salaam, è emerso che la percentuale di bambini con disabilità è dell’ 8%.OVCI si propone di aumentare le persone che vengono raggiunte dal programma di Riabilitazione su Base Comunitaria, in modo da raggiungere le famiglie più povere e inserirle nel programma di riabilitazione, riferendole al centro di riabilitazione gestito da OVCI più vicino (Omdurman e Dar El Salaam).Nel corso del 2015, sono stati seguiti 2340 bambini nel Centro di Riabilitazione di Omdurman e nel distaccamento di Dar El Salaam (fisioterapia e logopedia), eseguendo in tutto più di 8.000 trattamenti. Rispetto al diritto allo studio, abbiamo costatato come i bambini con disabilità abbiano grande difficoltà ad accedere ai percorsi scolastici. Nonostante gli auspici del Ministero dell’Educazione, nel 2016 – secondo UNICEF e UNESCO – in Sudan non esistono ancora programmi di educazione inclusiva per bambini con disabilità. Uno dei pochi servizi è l’asilo integrato gestito da USADC e OVCI a Dar El Salaam, che ospita 80 bambini, di cui 20 con disabilità. Secondo l’esperienza di OVCI realizzata a Juba (Sud Sudan) nell’arco di 30 anni, la possibilità per bambini con disabilità di frequentare un pre-scuola permette un maggiore integrazione nelle scuole primarie e un maggiore successo scolastico. Per questo motivo OVCI ha dato molta importanza al valore aggiunto che l’asilo di DES possa essere un centro di riferimento per un progetto pilota di pre-scuola per favorire l’inserimento dei bambini con disabilità nella scuola dell’obbligo.Sul piano occupazionale, il livello di disoccupazione in Sudan è del 19%, come in tutti i Paesi, la percentuale aumenta se si considerano solo le persone con disabilità. L’apertura del CFP è stata pensata per permettere a ragazzi con disabilità di accedere allo studio e di specializzarsi in una professione – grazie anche ai laboratori attivi presso il CFP (falegnameria, panetteria, carta riciclata, informatica, musica). Nel mese di maggio 2008 si sono diplomati i primi ragazzi. Non esistono dati ufficiali, ma dall’esperienza del Centro di Formazione Professionale abbiamo riscontrato che i ragazzi con disabilità, seppur diplomati, incontrano molte difficoltà per l’inserimento lavorativo.

Il trend del Centro di Formazione Professionale degli ultimi tre anni lo dimostra pienamente:

• Anno 2014: 24 ragazzi diplomati – 2 ragazzi hanno trovato lavoro

• Anno 2015: 22 ragazzi diplomati – 4 ragazzi hanno trovato lavoro

• Anno 2016: 22 ragazzi diplomati – 3 ragazzi hanno trovato lavoro

Dei ragazzi iscritti all’ultimo anno del CFP, 8 hanno beneficiato di uno stage lavorativo presso aziende e artigiani del territorio. Di questi, ben 6 ragazzi sono stati assunti dopo lo stage. Reputiamo sia importante potenziare questo servizio di stage e di collegamento tra mondo della scuola e mondo del lavoro per migliorare l’inserimento lavorativo dei ragazzi con disabilità e motivare altre famiglie a iscrivere i propri figli a una scuola superiore per garantire loro un futuro.

I partner: per la realizzazione del presente progetto la OVCI collaborerà con i seguenti partner:

USADC

USADC, collabora con cui OVCI dall’anno della sua costituzione (1999). Da gennaio 2000, è riconosciuta ufficialmente dal Governo Sudanese(tramite la HumanitarianAidCommission – HAC). Ad oggi, vi lavorano 71 persone (di cui 37 a titolo volontario). Organizzata su base volontaristica, USADC ha scelto sin dal suo nascere, di configurarsi come un’esperienza di dialogo paritario fra esponenti della società sudanese provenienti da diversa estrazione sociale e appartenenza religiosa. Il suo carattere multi-etnico e multi- religioso ne ha fatto un’esperienza culturalmente molto significativa, unica in un Paese diviso da un conflitto troppo spesso alimentato da giustificazioni di tipo religioso. Fondamentale sottolineare come questa composizione associativa, comporti un fortissimo radicamento nella comunità e nei vari strati della società civile di Khartoum,anche per la presenza del suo Presidente, dott. BahaEldin Abdel Amid, figura di spicco nella società locale. Queste le attività dal 2000:

¾ Indagine conoscitiva su bisogni dei disabili, in particolare bambini, e sulle risposte presenti.

¾ Incontri di sensibilizzazione di comunità e famiglie sulla disabilità, e lotta all’esclusione sociale.

¾ Corsi e seminari, per sviluppare competenze atte ad implementare servizi per bambini disabili.

¾ Corsi per persone incaricate della promozione sociale dei bambini disabili.

¾ Allargamento della base associativa, attraverso il coinvolgimento di altri volontari disponibili nella promozione di attività di difesa dei diritti delle persone disabili.

L’accordo programmatico tra OVCI e USADIC viene rinnovato tacitamente di anno in anno. La collaborazione prosegue anche per l’annualità 2016-2017.

Nel settore SANITA’ E GRANDI MALATTIE OVCI interviene nel territorio di Khartoum con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti:

¾ 90 persone con disabilità seguite dal programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC)

¾ 6 bambini con disabilità chesaranno inseriti al primo anno nelle scuole primarie di Dar ElSalaam (DES) e 2 insegnanti del pre-scuola di DES

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¾ 10ragazzi con disabilità che termineranno il percorso di studi e verranno inseriti in percorsi di inserimento lavorativo e 10 ragazzi diplomati negli anni passati che verranno accompagnanti nel percorso di inserimento lavorativo

Beneficiari:

¾ 160 familiari di bambini con disabilità frequentanti l’asilo integrato di Dar ElSalaam

¾ 152 ragazzi iscritti al Centro di Formazione Professionale

¾ 100.000 membri delle Comunità dove si implementa il programma di Riabilitazione su Base Comunitaria e dove è attiva la clinica mobile

¾ 10.000 tra familiari di pazienti seguiti dal Dispensario OBIETTIVI DEL PROGETTO

¾ Favorire l’accesso a 100 persone ai centri di riabilitazione di Omdurman e Dar El Salaam;

¾ Favorire l’inclusione scolastica di bambini con disabilità nel sobborgo di DES

¾ Favorire l’inserimento lavorativo a 20 studenti che hanno terminato il corso di studi presso il CFP COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI

Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.

Azione 1.Aumentare del 10% le persone seguite dal programma Riabilitazione Base Comunitaria (RBC) arrivando a 100 unità nel corso del progetto, favorendone l’accesso ai due Centri di Riabilitazione di Omdurman e Dar El Salaam

1. Censimento costante delle persone con disabilità, raccolta dati anamnestici per la presa in carico/riferimento delle persone con disabilità

2. Presa in carico delle persone con disabilità, in particolare bambini, inserite nel programma attraverso visite, valutazioni e interventi mirati presso i due Centri di Riabilitazione

3. Realizzazione di un percorso di formazione on-the-job ai 40 volontari RBC sui temi dell’inclusione sociale

4. Realizzazione di incontri mensili tra i responsabili del programma RBC e i volontari RBC per la supervisione delle attività

5. Realizzazione di 2 momenti di sensibilizzazione nelle comunità e delle famiglie di persone con disabilità

Azione 2. Formare 2 insegnanti del pre scuola di DES sull’inclusione scolastica di bambini con disabilità per seguire i bambini uscenti e inseriti nelle scuole ordinarie del territorio

1. Convocazione di riunioni bimestrali da parte del Comitato Organizzativo per favorire l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità nel territorio di DES

2. Realizzazione di 4 momenti di formazione di una giornata sui temi della disabilità, inclusione sociale e integrazione scolastica dei bambini con disabilità agli insegnanti delle scuole ordinarie di DES 3. Individuazione di due insegnanti speciali del pre scuola di DES che seguiranno i bambini uscenti e

inseriti nelle scuole ordinarie del territorio

4. Realizzazione di una formazione della durata di un mese ai due insegnanti individuati nel pre scuola di DES sui temi dei diritti dei disabili e l’integrazione scolastica di bambini con disabilità nelle scuole ordinarie

5. Realizzazione di una formazione di 30 giorni ai due insegnanti individuati attraverso una piattaforma di e-learning, creando un collegamento con i progetti sull’integrazione scolastica dei bambini con disabilità realizzata da OVCI nella provincia di Rabat-Marocco

6. Realizzazione di un corso di formazione della durata di una giornata sui PEI (Piani Educativi Individualizzati) fondamentali per valorizzare le attitudini personali dei bambini seguiti ai due insegnanti individuati

7. Realizzazione di 90 ore di training (30 giorni) ai due insegnanti individuati sulle tecniche di insegnamento a bambini con disabilità (BCD): disabilità e apprendimento, tecniche di apprendimento speciale, giochi e attrezzature per favorire l’apprendimento

Azione 3.Favorire l’inserimento lavorativo a 20 studenti che hanno terminato il corso di studi presso il Centro di Formazione Professionale (CFP)presente in Omdurman e Dar El Salaam (DES)

1. Revisione dei curricula formativi di ciascun laboratorio del CFP per ampliare la valenza riabilitativo- educativa e migliorare la produzione interna

2. Potenziamento del laboratorio di panificazione del CFP presente a Omdurman (accorpandolo con quello di DES) per consolidare il servizio di vendita dei prodotti del CFP presso l’Ahfad University, università per sole donne situata vicino al CFP di Omdurman

3. Realizzazione di un corso di formazione della durata di 1 settimana agli educatori del laboratorio di falegnameria di DES per migliorare la capacità produttiva di ausili ortopedici

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4. Creazione di un data base con l’elenco delle aziende che accolgono ragazzi con disabilità nel proprio organico per favorire l’incontro domanda-offerta di lavoro

5. Mettere a regime il sistema di follow-up dei ragazzi diplomati negli ultimi tre anni al CFP per favorirne l’inserimento lavorativo (scrittura CV, creazione contatto con le ditte che accolgono persone con disabilità, monitoraggio ricerca del lavoro)

6. Promuovere il contatto tra gli studenti del CFP e gli artigiani locali

7. Realizzazione di uno stage della durata di 1 mese per i 10 ragazzi che si diplomeranno durante l’anno di progetto

8. Monitoraggio per un anno dei ragazzi che hanno trovato lavoro dopo il diploma Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

Il Volontario 1 collaborerà alla realizzazione delle seguenti attività:

¾ Affiancamento nella realizzazione del censimento delle persone con disabilità, raccolta dati per la presa in carico/riferimento delle persone con disabilità

¾ Supporto per la presa in carico delle persone con disabilità, soprattutto bambini, presso i due Centri di Riabilitazione

¾ Affiancamento nella realizzazione di un percorso di formazione on-the-job ai 40 volontari RBC sui temi dell’inclusione sociale

¾ Affiancamento durante gli incontri mensili tra i responsabili del programma RBC e i volontari RBC per la supervisione delle attività

¾ Supporto nella realizzazione di due momenti di sensibilizzazione nelle comunità e delle famiglie di persone con disabilità

¾ Supporto nella realizzazione di 4 momenti di formazione di una giornata sui temi della disabilità, inclusione sociale e integrazione scolastica dei bambini con disabilità agli insegnanti delle scuole ordinarie di DES

¾ Affiancamento nella realizzazione di una formazione della durata di un mese ai due insegnanti individuati nel pre scuola di DES sui temi dei diritti dei disabili e l’integrazione scolastica di bambini con disabilità nelle scuole ordinarie

¾ Affiancamento nella realizzazione di una formazione di 30 giorni ai due insegnanti individuati attraverso una piattaforma di e-learning, creando un collegamento con i progetti sull’integrazione scolastica dei bambini con disabilità realizzata da OVCI nella provincia di Rabat-Marocco

¾ Supporto nella realizzazione di un corso di formazione della durata di una giornata sui PEI (Piani Educativi Individualizzati) fondamentali per valorizzare le attitudini personali dei bambini seguiti ai due insegnanti individuati

¾ Affiancamento nella realizzazione di 90 ore di training (30 giorni) ai due insegnanti individuati sulle tecniche di insegnamento a bambini con disabilità (BCD): disabilità e apprendimento, tecniche di apprendimento speciale, giochi e attrezzature per favorire l’apprendimento

¾ Supporto nella realizzazione di un corso di formazione della durata di una settimana agli educatori del laboratorio di falegnameria di DES, per rispondere a un mercato di lavoro dove c’è ampio spazio Il Volontario 2 collaborerà alla realizzazione delle seguenti attività:

¾ Affiancamento nella realizzazione di 4 momenti di formazione di una giornata sui temi della disabilità, inclusione sociale e integrazione scolastica dei bambini con disabilità agli insegnanti delle scuole ordinarie di DES

¾ Supporto nell’individuazione di due insegnanti speciali del pre scuola di DES che seguiranno i bambini uscenti e inseriti nelle scuole ordinarie del territorio

¾ Affiancamento nella realizzazione di una formazione della durata di un mese ai due insegnanti individuati nel pre scuola di DES sui temi dei diritti dei disabili e l’integrazione scolastica di bambini con disabilità nelle scuole ordinarie

¾ Affiancamento nella realizzazione di una formazione di 30 giorni ai due insegnanti individuati attraverso una piattaforma di e-learning, creando un collegamento con i progetti sull’integrazione scolastica dei bambini con disabilità realizzata da OVCI nella provincia di Rabat-Marocco

¾ Supporto nella realizzazione di un corso di formazione della durata di una giornata sui PEI (Piani Educativi Individualizzati) fondamentali per valorizzare le attitudini personali dei bambini seguiti ai due insegnanti individuati

¾ Supporto nella realizzazione di 90 ore di training (30 giorni) ai due insegnanti individuati sulle tecniche di insegnamento a bambini con disabilità (BCD): disabilità e apprendimento, tecniche di apprendimento speciale, giochi e attrezzature per favorire l’apprendimento

¾ Affiancamento nella revisione dei curricula formativi di ciascun laboratorio del CFP per ampliare la valenza riabilitativo-educativa e migliorare la produzione interna

¾ Affiancamento per potenziare il laboratorio di panificazione del CFP presente a Omdurman (accorpandolo a quello di DES) per consolidare il servizio di vendita dei prodotti del CFP presso l’Ahfad University, università per sole donne situata vicino al CFP di Omdurman

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¾ Supporto nella creazione di un data base con l’elenco delle aziende che accolgono ragazzi con disabilità nel proprio organico per favorire l’incontro domanda-offerta di lavoro

¾ Affiancamento per mettere a regime il sistema di follow-up dei ragazzi diplomati negli ultimi tre anni al CFP per favorirne l’inserimento lavorativo (scrittura CV, creazione contatto con le ditte che accolgono persone con disabilità, monitoraggio ricerca del lavoro)

¾ Supportare la realizzazione di uno stage della durata di 1 mese per i 10 ragazzi che si diplomeranno durante l’anno di progetto

¾ Supporto al monitoraggio dei ragazzi che hanno trovato lavoro dopo il diploma per un anno

REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

Khartoum (OVCI - 2059) Volontario n.1

¾ Preferibile formazione in discipline socio-sanitarie o riabilitative

¾ Preferibile conoscenza lingua inglese Volontario n. 2

¾ Preferibile formazione in discipline socio-educative

¾ Preferibile conoscenza lingua inglese

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ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

Khartoum (OVCI - 2059)

¾ Si richiede al volontario di riferire al Responsabile di Progetto e al Rappresentate Paese in loco per ogni suo spostamento o comportamento, anche nel periodo di permesso, a garanzia del regolare svolgimento delle attività e del rispetto delle finalità dell’Ente

¾ Si richiede al volontario in servizio civile di mantenere un rapporto costante con il Responsabile del Servizio Civile presso la sede italiana

¾ Si richiede al volontario, se necessario, la disponibilità ad utilizzare una macchina intestata all’Organismo per la realizzazione delle attività progettuali muovendosi sia nel contesto di Omdurman che di Dar El Salaam.

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:

Rischi politici e di ordine pubblico:

SITUAZIONE POLITICA

Il Sudan deve essere considerato uno dei Paesi più a rischio del mondo. In tutto lo Stato, infatti, persiste un generale clima di insicurezza legato alla pessima situazione politica, economica, sociale e sanitaria in cui il Paese versa. La regione è ormai diventata una delle aree più povere e meno sviluppate del mondo ciò è stato principalmente dovuto alle criticità connesse, oltre che ai rapporti con il Sud Sudan (divenuto indipendente il 9 luglio 2011), anche ai conflitti in Sud Kordofan e Blue Nile (per il controllo di enormi riserve di petrolio) e alla persistente crisi in Darfur.

ATTIVITÀ DI GRUPPI ARMATI e GUERRIGLIA

In tutto il Paese, dunque, permane un generale clima di tensione. Lo stato di emergenza, vige in tutta la regione del Darfur, negli Stati del Sud Kordofan e del Blue Nile. In queste ultime due aree, in particolare, continuano a registrarsi scontri tra le Forze governative ed i gruppi affiliati al “Sudan People’s Liberation Movement-North (SPLM-N)”. Anche di recente (aprile 2016), infatti, l’aviazione sudanese ha attaccato i ribelli con l’intenzione di eliminarli definitivamente. Per quanto riguarda, invece, la Regione del Darfur (nell’ovest del Paese) continua in tale area una guerra civile che da più di dieci anni dilania la popolazione locale.

Molteplici sono i rischi presenti. Il banditismo, ad esempio, contraddistingue tutto il territorio, ivi comprese le aree urbane, e non risparmia neanche gli operatori umanitari (si sono verificati numerosi casi di sequestro di persona). A forte rischio risultano essere anche le aree del Distretto di Abyei, ancora oggetto di contesa tra Sudan e Sud Sudan, Sud Kordofan e Blue Nile. In virtù di quanto detto, dunque, è del tutto sconsigliato

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recarsi nelle zone di cui sopra (Darfur, Stati del Sud Kordofan, del Blue Nile e del Distretto di Abyei) dove peraltro sono in vigore restrizioni di accesso che valgono anche per il personale umanitario. Si segnala che per raggiungere le zone del Paese fuori dalla capitale è richiesto il cosiddetto "Travel Permit".

SEDE DEL PROGETTO

Al contrario, per quanto concerne la capitale Khartoum (sede del progetto) le condizioni di sicurezza sono migliori. La città di Khartoum, dove opereranno i ragazzi in Servizio Civile, infatti si trova a più di 800 km dal confine con il Sud Sudan e dalle aree di conflitto. Dopo oltre quindici anni di lavoro continuativo possiamo dire che Khartoum è una città sicura e stabile; i disordini sociali sono sporadici e legati a circostanze ampiamente prevedibili con anticipo. Si registra, inoltre, un basso tasso di episodi criminali (furti) e di situazioni di pericolo anche nelle fasce orarie serali. Ciò nonostante, si consiglia sempre ed in ogni caso - in considerazione della situazione di tensione collegata al quadro regionale ed ai conflitti interni e al deteriorarsi delle condizioni economiche - di prestare la massima prudenza e di adottare adeguate misure di cautela. A tal proposito, l’Ambasciata Italiana e il servizio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno istaurato un servizio di comunicazione tramite l’invio di regolari bollettini che descrivono eventuali problematiche legate alla situazione di sicurezza; in caso di urgenze viene inviato un SMS al Rappresentante Paese di ogni ONG presente in loco. Si consiglia a chi intenda recarsi in Sudan di evitare luoghi di assembramento, specie durante i fine settimana e dopo la preghiera del venerdì, mantenendo comportamenti rispettosi della cultura e della religione locale (anche nell’abbigliamento). Il Sudan infatti è un Paese ad orientamento islamico dove prevale il rispetto di usi e costumi tradizionali. Si consigliano pertanto un abbigliamento ed un atteggiamento consoni ed atti a non offendere la morale e la sensibilità locali. Si ricorda inoltre che in Sudan vige la legge islamica (Sharìa), che viene spesso applicata anche ai cristiani malgrado questi ultimi ne siano teoricamente esentati.

Rischi sanitari

Le strutture medico/ospedaliere del Paese non rispecchiano gli standard occidentali. Dal punto di vista sanitario i rischi maggiori sono legati alle malattie tipiche della zona equatoriale: febbre gialla, tetano/difterite, epatite A e B, tifo, meningite, malaria, ameba, colera. Il rischio di contrarre la malaria è molto basso perché la città di Khartoum si trova in zona predesertica. Nel quotidiano, i rischi maggiori sono legati all’alimentazione (infezioni, batteri, virus); durante la stagione secca (maggio-settembre) è più alto il rischio di contrarre infezioni intestinali per l’abbassamento della qualità dell’acqua utilizzata per cucinare (benché filtrata). Negli ultimi anni sono stati riportati frequenti casi di “febbre della Rift Valley”; una malattia infettiva non contagiosa dei Ruminanti, presente in Africa (specie nell'area della Rift Valley) e nella penisola arabica.

Costituisce un’importante zoonosi. In linea generale, sono frequenti le infezioni causate da contatto diretto con animali infetti, da assunzione di latte non pastorizzato o da punture di insetto. Inoltre, OMS ed Autorità sudanesi hanno informato che in Darfur, ed in particolare nelle aree occidentali, si sarebbero verificati diversi casi riconducibili ad una possibile epidemia di febbre emorragica (VHF). Da quanto riportato il 25% dei campioni analizzati indurrebbero a pensare che si tratti di febbre da virus West Nile. Tuttavia, analisi sono ancora in corso per stabilire la reale causa della malattia e la diffusione del contagio.

COMPETENZE ACQUISIBILI

Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.

Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:

¾ Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;

¾ Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;

¾ Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;

¾ Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;

¾ Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;

¾ Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);

¾ Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.

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Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto

FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI

La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI

La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.

Per la sede: Khartoum (OVCI 2059)

Tematiche di formazione

Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica del Sudan e della sede di servizio Presentazione del progetto

Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto

Conoscenza di usi e costumi locali

Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)

Informazioni di tipo logistico

Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi

Tecniche di Riabilitazione su Base Comunitaria: strategia di sviluppo comunitario per la riabilitazione, equiparazione di opportunità e integrazione sociale delle persone con disabilità

L’importanza della raccolta dati per l’inserimento sociale delle persone con disabilità

Approfondimento sul quadro legislativo di riferimento e sulla percezione della disabilità sul territorio Il significato dell’intervento educativo-riabilitativo nel territorio di implementazione del progetto

Finalità e strumenti di sensibilizzazione sociale e coinvolgimento delle famiglie e delle comunità locale sul tema della disabilità

Tecniche di osservazione del percorso valutativo e rieducativo della persona con disabilità

Riepilogo degli strumenti di monitoraggio dell’esperienza, predisposizione del piano di lavoro personale e gestione dei momenti di crisi

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

OVCI PONTE LAMBRO (CO)

VIA DON LUIGI

MONZA, 1 – 22037 031-625311 www.ovci.org

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a ovci@pec.netsons.org e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASCHI BIANCHI: AFRICA 2017”

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

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