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Int. - Allegato C_valutazione_prev_acque_Bioprogramm (3144 KB)

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(1)

PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI FARRA DI SOLIGO

AMPLIAMENTO DEL DEPURATORE

PRESSO LO STABILIMENTO LATTERIA SOLIGO S.A.C.

DI FARRA DI SOLIGO

CONTENUTO:

RELAZIONE TECNICA

VALUTAZIONE PREVISIONALE DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE DEL F. SOLIGO

CODICE DOCUMENTO

R e v _ 0 1

FILE

QUAL2E_Depuratore Latteria Soligo_01.doc

TIPO DI DOCUMENTO COMMITTENTE:

LATTERIA SOLIGO

SOCIETÀ AGRICOLA COOPERATIVA Via I settembre, n° 32

31010 Farra di Soligo (Treviso)

R e l a z i o n e PROGETTISTA:

E4F S.r.l. Corso Lino Zanussi 18 /533080 Porcia (PN) - [email protected]

REALIZZAZIONE INDAGINE: TIMBRO RESPONSABILE INDAGINI:

BIOPROGRAMM Soc. Coop.

35124 Padova - via Lisbona 28/A Tel 049 8805544 - Fax 049 7629627

31024 Ormelle (TV) - via Gen. C. A. dalla Chiesa 1/a Tel - Fax 0422-809171

[email protected] - www.bioprogramm.it AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 9001:2008 ANCPP CERT. N. SSG 10241 AQ 2253

01 16/04/2018 PRIMA EMISSIONE Dr. Daniele Turrin Dr. Paolo Turin Dr. Paolo Turin

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INDICE

1. INTRODUZIONE ... 1

2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO ... 2

2.1. ANALISI QUALITATIVA DELLATTUALE SCARICO ... 3

3. IL FIUME SOLIGO ... 4

3.1. DEFINIZIONE DELLA TRATTA INTERESSATA DAL PROGETTO ... 5

3.2. LE PRESSIONI SIGNIFICATIVE INSISTENTI NELLA TRATTA ESAMINATA DEL F.SOLIGO ... 5

3.3. DEFLUSSI DEL FIUME SOLIGO ... 6

3.4. TIPIZZAZIONE E OBIETTIVI DI QUALITÀ DEL CORPO IDRICO ... 7

4. CARATTERIZZAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DELLE ACQUE ... 8

4.1. LOCALIZZAZIONE DEI PUNTI DI INDAGINE... 8

5. METODOLOGIE UTILIZZATE PER L’ANALISI DELLA QUALITÀ E DELLA QUANTITÀ DELLE ACQUE ... 10

5.1. PARAMETRI CHIMICO-FISICI ... 10

5.2. LIVELLO DI INQUINAMENTO DAI MACRODESCRITTORI PER LO STATO ECOLOGICO (LIMECO) . 11 5.3. LIVELLO DI INQUINAMENTO ESPRESSO DAI MACRODESCRITTORI (L.I.M.) ... 12

5.4. MISURA DELLA PORTATA IDRICA ... 12

5.5. MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ BIOLOGICA DELLE ACQUE CON IN METODO I.B.E. ... 14

5.5.1. Modalità di esecuzione dei prelievi ... 15

5.5.2. Rilevamento delle caratteristiche morfologiche e ambientali dell’alveo ... 18

6. RISULTATI DELLE INDAGINI SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE ... 21

6.1. RISULTATI DELLE MISURE DI PORTATA IDRICA ... 21

6.2. RISULTATI DELLE ANALISI DI QUALITÀ CHIMICO-FISICA E MICROBIOLOGICA DELLE ACQUE ... 22

6.2.1. Analisi chimiche F. Soligo –ST1 ... 22

6.2.2. Analisi chimiche F. Soligo –ST2 ... 23

6.2.3. Analisi chimiche F. Soligo –ST3 ... 24

6.2.4. Analisi chimiche F. Soligo –ST4 ... 25

6.2.5. Analisi chimiche F. Soligo –ST5 ... 26

(3)

6.3. ESITI DEL MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ BIOLOGICA DELLE ACQUE ... 27

6.3.1. Indagine I.B.E. F. Soligo –ST1 ... 27

6.3.2. Indagine I.B.E. F. Soligo –ST2 ... 30

6.3.3. Indagine I.B.E. F. Soligo –ST3 ... 33

6.3.4. Indagine I.B.E. F. Soligo –ST4 ... 36

6.3.5. Indagine I.B.E. F. Soligo –ST5 ... 39

6.4. VALUTAZIONE DI SINTESI SUI RILIEVI QUALITATIVI SVOLTI ... 42

7. DESCRIZIONE DEL MODELLO QUAL2E ... 44

7.1. CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL MODELLO ... 44

7.2. BILANCIO DI MASSA DELLE PORTATE ... 46

7.3. EQUAZIONE DI MANNING ... 46

7.3.1. Dispersione longitudinale ... 47

7.4. MODELLO TEMPERATURA ... 47

7.4.1. Flusso di calore superficiale ... 48

7.4.2. Radiazione solare ... 49

7.5. COSTITUENTI BIOCHIMICI DEL MODELLO ... 50

7.5.1. Bilancio di massa ... 50

7.5.2. Frazione carbonacea organica rapidamente biodegradabile (CBOD, cf) ... 50

7.5.3. Azoto Ammoniacale (na) ... 51

7.5.4. Azoto nitrico (nn) ... 51

7.5.5. Fosforo organico (p0) ... 52

7.5.6. Fosforo inorganico (pi) ... 52

7.5.7. Ossigeno disciolto (o) ... 53

7.5.8. Patogeni (x) ... 53

8. SCENARI DI SIMULAZIONE DI QUALITÀ DELLE ACQUE ... 54

8.1. ASSUNZIONI GENERALI ... 54

8.2. TARATURA DEL MODELLO ... 54

8.3. ANALISI DELLO STATO DI PROGETTO IN CONDIZIONI DI PORTATA MINIMA ANNUA ... 59

(4)

8.3.1. Considerazioni sull’andamento del TKN nel F. Soligo ... 65

9. CONCLUSIONI ... 66 10. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI... 68 11. ALLEGATI: CERTIFICAZIONI DI ANALISI – MISURE DI PORTATA ... I 12. ALLEGATI: CERTIFICAZIONI DI ANALISI – ANALISI I.B.E. ... II 13. ALLEGATI: CERTIFICAZIONI DI ANALISI – REPORT LABORATORIO F. SOLIGO ... III 14. ALLEGATI: CERTIFICAZIONI DI ANALISI – REPORT LABORATORIO SCARICO ... IV 15. ALLEGATI: CERTIFICAZIONI DI ANALISI – CALCOLO LIM E LIMECO ... V

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1. INTRODUZIONE

La presente indagine previsionale dello stato di qualità delle acque del T. Soligo viene redatta nell’ambito del progetto “Ampliamento del depuratore presso lo stabilimento Latteria Soligo s.a.c. di Farra di Soligo”.

La Latteria Soligo è un'azienda attiva storicamente nella produzione di prodotti caseari e rappresenta una consolidata realtà dell'industria agroalimentare della Regione Veneto.

L'azienda è attualmente dotata di un depuratore biologico, situato presso lo stabilimento di Farra di Soligo e dimensionato per trattare le proprie acque reflue industriali; tale impianto, autorizzato dalla Provincia di Treviso con Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) del 02/05/2014, si è ultimamente rilevato sottodimensionato rispetto alle nuove esigenze dell'azienda.

Nella condizione attuale l’impianto tratta mediamente una portata di acque pari a c.a 650 m3/giorno; nel progetto allo studio si prevede di incrementare i volumi trattati di una quantità pari a 140 m3/giorno. L’impianto finale è stato quindi progettato per depurare una quantità di acque industriali pari a 790 m3/giorno.

Nel presente studio sono valutate le possibili alterazioni potenzialmente indotte sulla qualità delle acque del corpo idrico recettore, il Fiume Soligo, a seguito dell’aumento dello scarico delle acque trattate dall’impianto di depurazione.

Le analisi sono state prodotte mediante il modello di previsione QUAL2E, con il quale è possibile sviluppare opportuni scenari di previsione per verificare le potenziali alterazioni causate dalla realizzazione degli interventi proposti.

Il modello QUAL2E permette di simulare le molteplici mutazioni sull’equilibrio chimico e biologico di un corpo idrico, consentendo di riprodurre, in modo semplificato, il comportamento quali-quantitativo del sistema fluviale.

Al fine di rappresentare le condizioni qualitative del Fiume Soligo e di verificare l’efficacia della risposta del modello, sono state eseguite specifiche analisi sulle caratteristiche qualitative e quantitative delle acque del fiume.

Le indagini chimico-fisiche eseguite sui campioni d’acqua prelevati lungo l’asta del torrente sono state accompagnate da misure della portata transitante, al fine di ricostruire il bilancio completo dei flussi di massa degli inquinanti specifici e da misure della qualità biologica delle acque.

(6)

2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto allo studio prevede il potenziamento dell’impianto di depurazione della Latteria Soligo, resosi necessario a seguito dell’incremento della produttività dello stabilimento.

Dagli elaborati di progetto sono state identificate le caratteristiche delle acque industriali in ingresso all’impianto di trattamento nella configurazione attuale e nella configurazione di progetto (Tabella 2.1).

Tabella 2.1 – Caratteristiche delle acque reflue in ingresso all’impianto di trattamento nello stato attuale e di progetto

PARAMETRO U.M. CARICHI IN INGRESSO

IMPIANTO ATTUALE

CARICHI IN INGRESSO IMPIANTO DI PROGETTO

Portata media m3/giorno 650 790

COD mg/l 3000 1520

Carico COD Kg COD/giorno 1950 1203

TKN mg/l 108 115

Carico TKN Kg TKN/giorno 70 91

Nitrati mg N/l 50 41

Fosforo mg P/l 14 11,9

Nelle condizioni di progetto il nuovo depuratore sarà in grado di trattare una portata di 790 m3/giorno, pari a 9.14 l/s.

L’impianto di trattamento viene dimensionato in modo da garantire valori di scarico più restrittivi rispetto a quelli previsti dalle vigenti normative (Tabella 2.2).

Nelle analisi modellistiche di seguito sviluppate è stata fissata, in via cautelativa, una concentrazione di Escherichia Coli di 5000 UFC/100ml.

Tabella 2.2 – Caratteristiche delle acque reflue in uscita dall’impianto di trattamento nello stato di progetto

PARAMETRO U.M. CARICHI IN USCITA

IMPIANTO DI PROGETTO

Portata l/s 9.14

COD mg/l 80

BOD mg/l 20

Nitrati mg N/l 10

Ammoniaca mg N/l 1

Fosforo mg P/l 5

Escherichia Coli UFC/100 ml 5000

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2.1. Analisi qualitativa dell’attuale scarico

Nell’arco del 2017 sono state eseguite una serie di analisi della qualità delle acque in uscita dall’impianto di trattamento (Tabella 2.3).

I valori medi annui delle concentrazioni dei parametri saranno successivamente utilizzati per confrontare gli effetti dello scarico nello stato attuale con quelli prevedibili nello stato di progetto.

Tabella 2.3 – Principali caratteristiche delle acque reflue in uscita dall’impianto di trattamento estratte dalle analisi eseguite nell’anno 2017 e riportate in allegato

RIFERIMENTO ANALISI

LABORATORIO EPTANORD ARPAV EPTANORD MEDIA(*) 2017 DATA 22-02-17 11-04-17 14-12-17

PARAMETRO u.d.m.

pH - 8.4 8.1 7.9 8.1

COD mg/l O2 88 38 48 58.0

BOD5 mg/l O2 37 10.9 22 23.3

FOSFORO TOTALE mg/l P 5.9 1.3 0.703 2.6

CLORURO mg/l Cl 447.3 460 466.2 457.8

AZOTO AMMONIACALE mg/l NH4 0.23 30.1 0.09 10.1

AZOTO NITRICO mg/l N-NO3 0.4 0.3 <0.1 0.3

AZOTO NITROSO mg/l N-NO2 <0.03 <0.03 <0.03

FLUORURO mg/l F <0.20 <0.20 <0.20

AZOTO TOTALE mg/l N 24.4 24.4

SOST OLEOSE TOT mg/l 18 <10 11.5

TENSIOATTIVI ANIONICI mg/l <0.05 <0.2 0.3 0.14

TENSIOATTIVI NON IONICI mg/l <0.05 <0.2 <0.1 0.06

TENSIOATTIVI TOT mg/l <0.2 <0.2 0.3 0.17

SOLIDI SOSPESI TOT mg/l 14 5 9.5

ZINCO mg/l Zn 0.061 0.057 0.059

ALLUMINIO mg/l Al 0.18 0.18

ESCHERICHIA COLI UFC/100 ml 5100 0 2550

BATTERI COLIFORMI FECALI UFC/100 ml 70 0 35.0

BATTERI COLIFORMI TOT UFC/100 ml 45000 370 22685

(*) Per i valori con un livello di concentrazione inferiore alla soglia di rilevabilità è stato scelto di assegnare un valore effettivo pari al 50% della soglia stessa.

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3. IL FIUME SOLIGO

Il fiume Soligo é alimentato dal canale emissario dei due laghi di Revine, percorre la Valmareno in direzione ovest e dopo l'abitato di Soller prende il nome di Soligo; all’altezza della vecchia sede della Latteria di Soligo, il fiume entra nella Piana del Quartier di Piave e si getta infine nel Piave a sud-est di Falzè di Piave.

Il fiume Soligo riceve presso Follina due importanti affluenti: il torrente Corin ed il torrente Follina; nel tratto più a valle confluiscono nel fiume il torrente Campea in località Ligonto e il torrente Lierza a valle di Barbisano.

Figura 3.1 Il reticolo idrografico del Fiume Soligo estratto dalla carta dei corpi idrici e dei bacini idrografici del Piano Tutela Acque della Regione Veneto

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3.1. Definizione della tratta interessata dal progetto

L’impianto della Latteria Soligo è posizionato in via I° settembre a Farra di Soligo; a valle di questa tratta il fiume Soligo attraversa le località Solighetto e il centro di Pieve di Soligo, oltrepassa poi le località Barbisano e Falzè di Piave prima di immettersi nel Fiume Piave (Figura 3.2).

Il presente lavoro analizzerà lo stato qualitativo delle acque del Fiume Soligo a valle dello scarico dell’impianto sino alla confluenza con il torrente Lierza.

Figura 3.2 Posizione dell’impianto della Latteria Soligo di Farra di Soligo

3.2. Le pressioni significative insistenti nella tratta esaminata del F. Soligo

Nel tratto a valle della Latteria Soligo il fiume attraversa zone agricole e aree di media urbanizzazione. Le sorgenti di maggiore pressione presenti in quest’area si identificano negli impianti di depurazione civile.

Nel tratto inferiore del Fiume Soligo interessato dallo sviluppo del presente studio è presente il depuratore di Barbisano, dimensionato con una capacità operativa di 3500 AE; dalle

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informazioni pubblicate dal sito dell’ente gestore Alto Treviso Servizi è emerso che il depuratore di Barbisano non è attivo.

Nel tratto terminale del Fiume Soligo, in prossimità della confluenza con il fiume Piave, è presente lo scarico del depuratore di Sernaglia della Battaglia (di 9500 AE). Questo scarico è al di fuori della tratta di simulazione presa in considerazione.

3.3. Deflussi del Fiume Soligo

Dalla pubblicazioni disponibili è emerso che il Fiume Soligo non è stato oggetto di molti studi o di monitoraggi inerenti all’aspetto quantitativo; i dati disponibili relativi all’andamento delle portate lungo l’asta fluviale sono pertanto molto limitati.

Le informazioni idrologiche maggiormente rappresentative possono essere comunque desunte dagli studi eseguiti nella Relazione del “Piano Stralcio per la Gestione delle Risorse Idriche” del Piano di Bacino del Fiume Piave redatto dall’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione.

Alla Tabella 7.2/2 di tale relazione sono descritti i risultati della “Quantificazione dei deflussi di magra nelle tratte omogenee del Piave”, dove la porzione del Fiume Soligo indagata ricade nella tratta n° 80.

Tabella 3.1 – Estratto della Tabella 7.2/2 della Relazione “Quantificazione dei deflussi di magra nelle tratte omogenee del Piave” a cura dell’AdB Alto Adriatico

TRATTA SUPERFICIE SOTTESA

(km2)

QMEDIA (m3/s)

Q347 (m3/s)

Q355 (m3/s)

QMIN (m3/s)

QMIN TR=10 (m3/s)

QMIN 7GG TR=10

(m3/s)

80 125.7 4.08 1.43 1.35 0.87 0.97 1.08

Da questa tabella sono state stimate le caratteristiche principali dei deflussi del Fiume Soligo nella sezione dove avviene lo scarico dell’impianto Latteria Soligo (Tabella 3.2).

Tabella 3.2 – Portata media e portata minima stimate nel F. Soligo alla Latteria Soligo SEZIONE SUPERFICIE SOTTESA

(km2)

QMEDIA (m3/s)

QMIN (m3/s) F. Soligo alla

Latteria Soligo 92.4 3.00 0.64

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3.4. Tipizzazione e obiettivi di qualità del corpo idrico

Nell’ambito del processo di tipizzazione a norma della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE e della norma italiana di recepimento d.lgs. 152/06 s.m.i., il tratto di fiume indagato è stato classificato con il codice di tipizzazione 06SS2D.

L’idroecoregione di riferimento è Pianura Padana (Cod. 06); il corso d’acqua è naturale a carattere perenne e origina da scorrimento superficiale la cui distanza dall’origine è 5-25 Km.

L’influenza del bacino a monte risulta debole.

Il Piano di Gestione delle Acque emanato dal Distretto Idrografico delle Alpi Orientali

“Aggiornamento 2015-2021: ALLEGATO 6/A Repertorio dello stato ambientale, degli obiettivi e delle eventuali esenzioni dei corpi idrici Dicembre 2015” contiene gli obiettivi di qualità previsti per la tratta del fiume Soligo allo studio.

Nel documento del piano la tratta del Soligo “ITARW0 6PI 0 0 600 010 VN”, definita dalla sezione dell’affluenza del torrente Follina sino alla confluenza nel fiume Piave, è classificata con uno stato chimico “Buono”; l’obiettivo per lo stato chimico è “Mantenimento dello stato buono”.

In questa tratta lo stato/potenziale ecologico è definito “Sufficiente”, mentre l’obiettivo di stato/potenziale ecologico è fissato a “Buono 2027”.

Foto 3.1 – Fiume Soligo in prossimità di Via Aldo Moro a Pieve di Soligo

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4. CARATTERIZZAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DELLE ACQUE

Nella fase iniziale dello studio sono state eseguite opportune indagini quali-quantitative delle acque del Fiume Soligo, propedeutiche alla valutazione delle condizioni attuali e alla definizione di uno stato di riferimento sul quale basare la taratura del modello di qualità delle acque.

L’ubicazione dei prelievi delle acque è stata pianificata in modo da garantire la rappresentatività del campione e tenendo conto delle necessarie distanze per la miscelazione delle acque.

In un corso d’acqua naturale, infatti, la miscelazione completa delle sostanze introdotte dagli apporti degli affluenti non avviene in modo istantaneo. La lunghezza del tratto necessario per un mescolamento completo delle diverse correnti dipende da una serie di fattori come: densità, temperatura, velocità della corrente, tipologia del substrato, ecc.

Le indagini realizzate hanno riguardato il rilievo di una serie di parametri chimico fisici in situ, il prelievo di una aliquota di acque per le analisi di laboratorio e la misura della portata defluente mediante mulinello idrometrico.

A supporto delle analisi chimico fisiche sono state redatte una serie di analisi biologiche per valutare lo stato ecologico del Soligo nella tratta finale del corso d’acqua.

4.1. Localizzazione dei punti di indagine

I rilievi propedeutici all’implementazione del modello di qualità sono stati svolti su una serie di punti distribuiti lungo l’asta del Fiume Soligo interessata dal progetto allo studio.

Le misure sono state realizzate nei seguenti punti:

 ST1 – lungo il Fiume Soligo c.a 150 m a monte del ponte di Via Vallata di Pieve di Soligo,

 ST2 – lungo il Fiume Soligo in corrispondenza del ponte di Via Vallata di Pieve di Soligo,

 ST3 – lungo il Fiume Soligo c.a 100 m a monte del ponte di Via Aldo Moro di Pieve di Soligo,

 ST4 – lungo il Fiume Soligo al termine di Via Isolzo di Pieve di Soligo,

 ST5 – lungo il Fiume Soligo al termine di Via Cal del Soligo a Sernaglia della Battaglia.

I punti da ST1 a ST4 vengono di seguito utilizzati come punti di riferimento per la taratura del modello di qualità delle acque; il punto ST5 è stato invece inserito, a corredo dei precedenti, per verificare l’effetto qualitativo del contributo del F. Lierza prima dell’immissione dei reflui del depuratore di Sernaglia.

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Nella Figura 4.1 viene mostrata una visione di insieme delle stazioni di indagine e della tratta del torrente oggetto di indagine.

Figura 4.1 Ubicazione dei punti indagati (in rosso) e della tratta oggetto di simulazione (in arancio)

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5. METODOLOGIE UTILIZZATE PER L’ANALISI DELLA QUALITÀ E DELLA QUANTITÀ DELLE ACQUE

Le metodologie di indagine utilizzate per la caratterizzazione delle acque del Fiume Soligo possono essere riassunte nei seguenti punti:

 Parametri chimico-fisici e microbiologici

 Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori

 Misura della portata idrica

 Monitoraggio qualità biologica mediante Metodo IBE

5.1. Parametri chimico-fisici

Le indagini chimico-fisiche si dividono tra misurazioni eseguite in situ e analisi eseguite in laboratori accreditati su campioni di acqua opportunamente prelevati e conservati.

Le misurazioni eseguite in situ analizzano il valore istantaneo di alcuni parametri chimico-fisici come l’ossigeno disciolto, la temperatura dell’acqua, il pH, la conducibilità elettrica e il valore di ossidoriduzione (Redox). In questi rilievi sono utilizzate strumentazioni da campo di precisione (Ossimetro, termometro, pHmetro, conduttimetro: YSI, e Rx-meter: SHP 02).

I principali parametri indicatori dello stato indicativo della qualità delle acque superficiali sono i seguenti:

 BOD5 a 20°C: rappresenta la Domanda Biologica di Ossigeno, misurata per convenzione nell’arco di 5 giorni; il valore è teoricamente proporzionale al tenore di sostanza organica biodegradabile presente nel campione.

 COD: rappresenta la Domanda Chimica di Ossigeno necessaria alla ossidazione totale della sostanza organica ed inorganica presente nel campione.

 Conducibilità elettrica a 20°C: esprime la quantità di sali ionizzabili disciolti nell’acqua e costituisce un indicatore del grado di mineralizzazione dell’acqua in esame.

 Ossigeno disciolto e saturazione di ossigeno: la concentrazione dipende dal bilancio tra i processi di consumo e di produzione che si verificano nel corpo idrico; il valore di concentrazione (in mg/l) è associato con il dato di percentuale di saturazione (% sat.)

 Sostanze azotate: nelle acque possono essere di 4 forme, tra loro correlate; i nitrati, i nitriti, i sali d’ammonio e l’azoto organico.

 Fosforo: la sua presenza nelle acque è legata all’azione di solubilizzazione delle rocce, al dilavamento di suoli coltivati (fertilizzanti), agli scarichi organici e ad alcuni scarichi industriali.

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5.2. Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico (LIMeco)

Alla luce della pubblicazione del D.M. 260/2010, avvenuta nel febbraio 2011, i metodi di monitoraggio e classificazione delle acque superficiali sono stati aggiornati.

I nuovi metodi introdotti hanno come scopo primario quello della classificazione dei corpi idrici ai fini dell’adempimento delle richieste della direttiva 2000/60/CE. Per quanto concerne le analisi chimico-fisiche e microbiologiche, il nuovo indice prevede che sia calcolato un punteggio sulla base della concentrazione dei seguenti macrodescrittori:

 Azoto Nitrico (mg/l);

 Azoto Ammoniacale (mg/l);

 Fosforo totale (µg/l);

 Ossigeno disciolto.

Il valore di LIMeco si ottiene dalla media dei punteggi attribuiti ai singoli parametri rilevati in funzione delle soglie di concentrazione indicate in Tabella 5.1.

Il confronto del valore medio di LIMeco ottenuto nel periodo di campionamento con i limiti riportati in Tabella 5.2 permette di attribuire una classe di qualità al sito in indagine.

Tabella 5.1 – Soglie per l’assegnazione dei punteggi ai singoli parametri chimici e chimico-fisici ai fini del calcolo del LIMeco (fonte: Tab. 4.1.2/a dell’All.1 al D.M. 260/2010)

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5

Parametro Punteggio 1 0,5 0,25 0,125 0

100 - OD (%

sat.)

Soglie

≤ I10I ≤ I20I ≤ I40I ≤ I80I >I80I

N-NH4

(mg/l) < 0,03 ≤ 0,06 ≤0,12 ≤ 0,24 >0,24

N-NO3

(mg/l) < 0,6 ≤ 1,2 ≤ 2,4 ≤ 4,8 >4,8

Fosforo

totale (µg/l) < 50 ≤ 100 ≤ 200 ≤ 400 >400

*Punteggio da attribuire al singolo parametro

Tabella 5.2 – Classificazione di qualità secondo i valori di LIMeco (fonte: Tab. 4.1.2/b dell’All.1 al D.M.

260/2010)

STATO LIMeco

ELEVATO ≥ 0,66

BUONO ≥ 0,50

SUFFICIENTE ≥ 0,33

SCARSO ≥ 0,17

CATTIVO < 0,17

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5.3. Livello di inquinamento espresso dai macrodescrittori (L.I.M.)

Il D. Lgs. 152/99, ora sostituito ed integrato dal D.Lgs. 152/2006, individuava alcuni parametri (Tabella 5.3) da utilizzare come macrodescrittori al fine di valutare il livello di inquinamento del corpo idrico.

Tabella 5.3 Parametri macrodescrittori utilizzati per la classificazione (Fonte: Ex D. Lgs. 152/99)

Azoto ammoniacale (N mg/l) COD (O2 mg/l)

Azoto nitrico (N mg/l) Fosforo totale (P mg/l)

Ossigeno disciolto mg/l Escherichia coli (UFC/100 ml)

BOD5 (O2 mg/l)

Il Livello di Inquinamento espresso dai Macrodescrittori è calcolato come descritto in Tabella 5.4: ad ogni parametro viene attribuito un punteggio, ottenuto confrontando il risultato analitico con dei valori standard di riferimento; quando i valori disponibili sono più di uno viene utilizzato il valore calcolato del 75° percentile. Dalla somma totale dei punteggi si risale infine al livello di qualità corrispondente.

Tabella 5.4 Livello di inquinamento espresso dai macrodescrittori (Fonte: Ex D. Lgs. 152/99)

Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5

100 – OD (%sat.) (*) <  10  () <  20  <  30  <  50  >  50 

BOD5 (O2 mg/l) < 2,5 < 4 < 8 < 15 > 15

COD (O2 mg/l) < 5 < 10 < 15 < 25 > 25

Azoto ammoniacale (N mg/l) < 0,03 < 0,10 < 0,50 < 1,50 > 1,50

Azoto nitrico (N mg/l) < 0,30 < 1,5 < 5 < 10 > 10

Fosforo totale (P mg/l) < 0,07 < 0,15 < 0,30 < 0,6 > 0,6 Escherichia coli (UFC/100 ml) < 100 < 1000 < 5000 < 20000 > 20000 Punteggio da attribuire per ogni

parametro analizzato (75°

percentile del periodo di rilevamento)

80 40 20 10 5

Livello di inquinamento dai

macrodescrittori 480-560 240-475 120-235 60-115 < 60 (*) La misura deve essere effettuata in assenza di vortici; il dato relativo al deficit o al surplus deve essere considerato il

valore assoluto;

() in assenza di fenomeni di eutrofia.

5.4. Misura della portata idrica

Il metodo di misurazione della portata utilizzato prevede la realizzazione di una serie di misure di profondità e velocità delle acque in una sequenza di verticali progressive lungo una sezione di misura.

Tale sezione viene scelta in modo da minimizzare l’errore di misura dovuto alle turbolenze ed

(17)

alle irregolarità dell’alveo; non necessariamente quindi tale sezione corrisponde ad una sezione avente le caratteristiche geometriche medie della tratta in esame.

I rilievi correntometrici sono stati eseguiti con l’utilizzo di un mulinello di precisione SIAP Me 4001 che fornisce dati sicuri per la velocità sino a 10 m/sec con elevata sensibilità (soglia a 0,05 m/sec) o con micromulinello “Flow Probe” Mod FP101; entrambi i mulinelli sono stati sottoposti a certificazione con taratura nel febbraio 2010, presso il Servizio di Tarature del Dip. Di Ingegneria Idraulica, Marittima, Ambientale e Geotecnica dell’Università di Padova.

La realizzazione delle misure consiste in:

 Misura della larghezza della sezione ed esecuzione delle misure batimetriche con la definizione del reticolo di ispezione per i rilievi di velocità.

 Esecuzione delle misure di velocità con mulinello idrometrico di precisione sospeso ad un sistema di aste graduate.

In funzione della larghezza del corpo idrico sono realizzate una serie “n” punti di misura verticale, per ognuno dei quali è misurata la distanza progressiva dalla riva (X1….Xn) e la profondità del tirante (Y1….Yn). Il numero di misure di velocità per ogni verticale di misura è scelto in funzione del rapporto di dimensione tra il tirante idrico e la dimensione dell’elica del mulinello, in modo da rappresentare opportunamente la variabilità verticale dei flussi di corrente nel punto indagato.

La velocità media su una verticale è stata calcolata come la media delle singole velocità misurate in tutti i punti scelti sulla verticale stessa.

Suddivisa la sezione in aree trapezoidali e triangolari (Ai), si sono calcolati i valori di tali aree con la formula:

 

i

i 1 i

i 1 i i

i

con l x x

2 l y

Ay

  

La portata (Qi) che compete a ciascuna subarea in cui è stata suddivisa la sezione è stata calcolata con la formula:

i 1 i i 1 i i

i

l

2 y y 2

v

Qv

 

 

La portata totale (Qtot) che attraversa la sezione è data dalla somma delle portate calcolate in ciascuna area:

 

   

 

n punti

1 i

punti n

1 i

i 1 i i 1 i i i

tot

l

2 y y 2

v Q v

Q

L’area media (A) della sezione è data dalla somma delle singole subaree che la costituiscono.

La velocità media (v) nella sezione è stata ottenuta con la seguente formula:

(18)

A v A v

punti n

1 i

i

i

Il diagramma riporta sull'asse delle ascisse le distanze progressive delle verticali di ispezione [m], e sull'asse delle ordinate le profondità [m]. Sulle verticali di ispezione sono evidenziati i punti dove è stata eseguita la misura di velocità.

A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 A8 A9

x2 x3

x1 x4 x5 x6 x7 x8 x9 x10 x

y1

y2 3 4 5 6 7 8

= 0

y y y y y y y

y10= 0

9

Figura 5.1 Esempio di profilo della sezione idrica (X1-Xn = distanza progressiva, Y1-Yn = profondità dell’acqua, A1-An = aree delle celle)

5.5. Monitoraggio della qualità biologica delle acque con in Metodo I.B.E.

L’indagine I.B.E. è stata eseguita con rigorosa osservanza del protocollo tecnico ufficiale nella sua versione più recente (Ghetti 1997; APAT-IRSA 2003).

L'I.B.E. è un protocollo di monitoraggio che consente di valutare la qualità biologica di un corso d'acqua mediante lo studio delle popolazioni macrobentoniche. L'I.B.E. (Indice Biotico Esteso) è una modificazione dell’EBI (Extended Biotic Index) 1986, modificato ulteriormente da Ghetti nel 1997 quindi rivisto e pubblicato (2003) come protocollo APAT-IRSA (metodo 9010).

I macroinvertebrati bentonici sono organismi di dimensioni superiori al millimetro che vivono sulla superficie dei substrati di cui è costituito il letto fluviale (epibenthonici) o all’interno dei sedimenti (freaticoli). Questi organismi, data la loro scarsa mobilità, si sono rivelati un utile strumento per effettuare indagini sulla qualità degli ecosistemi fluviali; essi, infatti, vivendo gran parte del loro ciclo vitale nel corso d’acqua costituiscono una sofisticata rete di controllo e sono quindi in grado di fornire una risposta modulata e lineare a qualsiasi alterazione ambientale, sia di tipo naturale, come un’improvvisa piena, sia a forme ed associazioni di inquinanti diversi,

(19)

anche nel caso di carichi pulsanti che di norma sono assai difficili da individuare con le normali metodiche di analisi.

L'utilizzo di indicatori biologici della qualità dell'ambiente parte dal concetto che variazioni delle caratteristiche fisiche e chimiche superiori alla capacità omeostatica degli organismi, inducono modificazioni qualitative e quantitative nella struttura della comunità. L'I.B.E. consente quindi di valutare la qualità biologica di un corso d'acqua valutando la presenza di determinati taxa (Unità Sistematiche) che viene poi convertita in valori numerici convenzionali (Indice Biotico) ed in classi di qualità (C.Q.).

5.5.1. Modalità di esecuzione dei prelievi

Per eseguire i campionamenti relativi al mappaggio biologico di qualità delle acque viene utilizzato un retino immanicato con raccoglitore svitabile e rete in monofilo di nylon a 21 maglie/cm (Foto 5.1). I prelievi sono generalmente effettuati su di un transetto diagonale tra le due sponde, questo per garantire il controllo di tutti i principali microhabitat presenti nel tratto di corso d'acqua sottoposto ad esame; nel caso in cui questa operazione risulti impossibile per l’eccessiva profondità delle acque vengono eseguiti dei transetti lungo la riva secondo una metodica di prelievo ormai standardizzata e prevista dal protocollo I.B.E.

Foto 5.1 – Campionamento con retino immanicato per IBE nel Fiume Soligo – Marzo 2018 Il materiale raccolto viene separato direttamente sul campo, dove si effettua una prima valutazione della struttura macrobentonica presente, in modo da procedere, se il caso lo richiede, ad ulteriori verifiche con prelievi successivi.

In ogni stazione viene eseguito inoltre un accurato prelievo manuale con l'ausilio di pinzette metalliche da entomologo; questa laboriosa operazione, se fatta da mano esperta permette di

(20)

reperire le unità sistematiche altrimenti di difficile cattura operando esclusivamente con il retino in corrente. Per ogni sito di campionamento si compila la scheda di rilevamento dei dati di campo.

Terminate le operazioni di prelievo tutto il materiale raccolto viene fissato in alcool 90°

addizionato di glicerina successivamente, in laboratorio, tutti gli organismi raccolti vengono analizzati e classificati, sino al livello richiesto (Tabella 5.5) con l'utilizzo dello stereo- microscopio ottico (10÷50 ingrandimenti) e del microscopio ottico (50÷400 ingrandimenti) che viene utilizzato per l'analisi di particolari strutture anatomiche (lamelle branchiali, palpi, antenne, mandibole ect.).

Una volta ultimate le determinazioni tassonomiche e definita con precisione la struttura delle comunità dei macroinvertebrati bentonici si procede al calcolo del valore di I.B.E. mediante l'utilizzo di una tabella di calcolo dotata di due entrate di cui una orizzontale, determinata dalla qualità degli organismi rinvenuti, ed una verticale determinata invece dal numero totale di Unità Sistematiche presenti nel campione. Il valore di indice biotico ricavato viene quindi trasformato in classi di qualità sulla base dei valori di riferimento riportati in una seconda tabella che permette di ricondurre tutta la scala dei valori di I.B.E. (0÷13) entro 5 classi di qualità, ad ognuna delle quali viene assegnato un colore di riferimento che permette di riportare sinteticamente in cartografia tutti i risultati raccolti (Tabella 5.7).

L'abbondanza relativa dei macroinvertebrati presenti nella stazione in modo significativo viene espressa sulla base di una discretizzazione in 3 classi di abbondanza arbitrarie: X = presente, XX= comune, XXX = dominante.

I taxa segnalati come Drift (*) rinvenuti con un numero di individui non significativo ai fini del protocollo APAT-IRSA 2003 non vengono considerati ai fini del calcolo del valore di I.B.E.

Tabella 5.5 – Limiti obbligati per la definizione delle unità sistematiche

GRUPPI FAUNISTICI LIVELLI DI DETERMINAZIONE TASSONOMICA PER DEFINIRE LE “UNITÀ SISTEMATICHE”

PLECOTTERI genere

EFEMEROTTERI genere

TRICOTTERI famiglia

COLEOTTERI famiglia

ODONATI genere

DITTERI famiglia

ETEROTTERI famiglia

CROSTACEI famiglia

GASTEROPODI famiglia

BIVALVI famiglia

(21)

GRUPPI FAUNISTICI LIVELLI DI DETERMINAZIONE TASSONOMICA PER DEFINIRE LE “UNITÀ SISTEMATICHE”

TRICLADI genere

IRUDINEI genere

OLIGOCHETI famiglia

Altri taxa da considerare nel calcolo dell’I.B.E.

SIALIDAE (MEGALOTTERI) OSMYLIDAE (PLANIPENNI) Prostoma (NEMERTINI) GORDIIDAE (NEMATOMORFI)

Tabella 5.6 – Calcolo del valore di I.B.E.

GRUPPI FAUNISTICI CHE DETERMINANO CON LA LORO

PRESENZA L'INGRESSO ORIZZONTALE IN TABELLA

(PRIMO INGRESSO)

NUMERO TOTALE DELLE UNITÀ SISTEMATICHE COSTITUENTI LA COMUNITÀ

(SECONDO INGRESSO) 0-1 2-5 6-10 11-

15 16-

20 21-

25 26-

30 31-

35 36-...

Plecotteri presenti (Leuctra*)

Più di una

sola U.S. - - 8 9 10 11 12 13* 14*

Una sola U.S. - - 7 8 9 10 11 12 13*

Efemerotteri presenti (escludere Baetidae,

Caenidae)

Più di una

sola U.S. - - 7 8 9 10 11 12 -

Una sola U.S. - - 6 7 8 9 10 11 -

Tricotteri presenti (comprendere Baetidae e Caenidae)

Più di una

sola U.S. - 5 6 7 8 9 10 11 -

Una sola U.S. - 4 5 6 7 8 9 10 -

Gammaridi, Atidi e Palemonidi presenti

Tutte le U.S.sopra

assenti

- 4 5 6 7 8 9 10 -

Asellidi presenti Tutte le U.S.

sopra assenti - 3 4 5 6 7 8 9 -

Oligocheti e Chironomidi

Tutte le U.S.

sopra assenti 1 2 3 4 5 - - - -

Altri organismi Tutte le U.S.

sopra assenti 0 1 2 3 - - - - -

°: nelle comunità in cui Leuctra è presente come unico taxon di plecotteri e sono contemporaneamente assenti gli efemerotteri (tranne BAETIDAE e CAENIDAE), Leuctra deve essere considerata a livello dei tricotteri al fine dell’entrata orizzontale in tabella;

°°: nelle comunità in cui sono assenti i plecotteri (tranne eventualmente Leuctra) e fra gli efemerotteri sono presenti solo BAETIDAE e CAENIDAE l’ingresso orizzontale avviene a livello dei tricotteri;

-: giudizio dubbio per errore di campionamento, per presenza di organismi di drift, erroneamente considerati nel computo, per ambiente non colonizzato adeguatamente, per tipologie non valutabili con l’I.B.E. (se acque di scioglimento di nevai, acque ferme, zone deltizie, zone salmastre);

*: questi valori di indice vengono raggiunti raramente nelle acque correnti italiane. Si tratta in genere di ambienti ad elevata diversità ma occorre evitare la somma di biotipologie (incremento artificioso della ricchezza in taxa).

(22)

Tabella 5.7 – Tabella di conversione dei valori di I.B.E. in Classi di Qualità CLASSE DI

QUALITÀ VALORE DI I.B.E. GIUDIZIO DI QUALITÀ COLORE TEMATICO

I 10-11-12 Ambiente non alterato in modo sensibile Azzurro

I-II 10-9

Ambiente poco alterato

Azzurro Verde

II-I 9-10 Verde Azzurro

II 8-9 Ambiente con moderati sintomi di alterazione Verde

II-III 8-7

Ambiente quasi alterato

Verde Giallo

III-II 7-8 Giallo Verde

III 6-7 Ambiente alterato Giallo

III-IV 6-5

Ambiente sensibilmente alterato

Giallo Arancione

IV-III 5-6 Arancione Giallo

IV 4-5 Ambiente molto alterato Arancione

IV-V 4-3

Ambiente notevolmente alterato Arancione Rosso

V-IV 3-4 Rosso Arancione

V 0-1-2-3 Ambiente fortemente degradato Rosso

5.5.2. Rilevamento delle caratteristiche morfologiche e ambientali dell’alveo

A corredo delle indagini biologiche al fine dell’applicazione del metodo I.B.E. è stata effettuata una descrizione morfo-ambientale della stazione di rilevamento al fine di avere un quadro conoscitivo dell’area di indagine. I parametri ambientali rilevati sono stati i seguenti:

 Larghezza alveo bagnato: si è tenuto conto della percentuale di alveo bagnato rispetto all’alveo di piena.

 Profondità massima: è stata ottenuta mediante misurazione effettuata con asta graduata.

 Profondità media: è stata ottenuta come media ponderata delle misurazioni di profondità rilevate in tre transetti opportunamente scelti all’interno del tratto considerato.

 Granulometria substrati: è stata sommariamente stimata la composizione media dei substrati dell’alveo fluviale valutando una area compresa fra 100 e 200 m lineari nell’intorno della stazioni di rilievo. Sono state stimate, in termini di presenza percentuale, le seguenti categorie di substrati:

- roccia: > 350 mm;

- sassi: 100 – 350 mm;

- ciottoli: 35 – 100 mm;

- ghiaia: 2 – 35 mm;

- sabbia: 1 – 2 mm;

(23)

- limo: < 1 mm.

 Ritenzione del detrito organico, stata stimata secondo le seguenti tre classi:

- sostenuta;

- moderata;

- scarsa.

 Decomposizione della materia organica, stimata secondo le seguenti tre classi:

- strutture grossolane;

- frammenti fibrosi;

- frammenti polposi.

 Organismi incrostanti, stimati secondo le seguenti classi:

- alghe crostose;

- alghe filamentose;

- feltro sottile;

- feltro rilevabile solo al tatto;

- feltro spesso anche con pseudo filamenti incoerenti.

 Velocità della corrente stimata secondo le seguenti sette classi:

- impercettibile o molto lenta;

- lenta;

- media e laminare;

- media e con limitata turbolenza;

- elevata e quasi laminare;

- elevata e turbolenta;

- molto elevata turbolenta.

 Copertura macrofite: è stata stimata in termini di presenza percentuale.

 Ombreggiatura: è stata stimata in termini di presenza percentuale.

 Presenza di anaerobiosi sul fondo stimata secondo le seguenti quattro classi:

- assente;

- tracce;

(24)

- sensibilmente localizzata;

- estesa.

 Diversificazione morfologica dell’alveo, si sono stimati:

- Pozze: percentuale di superficie del corso d’acqua interessata da zone con profondità maggiore rispetto alla media e ridotta velocità di corrente.

- Raschi: percentuale di superficie del corso d’acqua caratterizzate da forti increspature e/o turbolenze e velocità dell’acqua in genere superiore rispetto alla media.

- Correntini: percentuale di superficie del corso d’acqua caratterizzata da zone con flusso idrico regolare, privo di increspature e con profondità praticamente costante.

Foto 5.2 – Fiume Soligo in prossimità di Via Vallalta a Pieve di Soligo

(25)

6. RISULTATI DELLE INDAGINI SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE

Nelle seguenti pagine viene proposto un sunto dei risultati delle indagini svolte per ognuna delle stazioni realizzate; in particolare sono raccolte le informazioni relative a:

- inquadramento delle stazioni di indagine,

- risultati delle analisi chimico-fisiche svolte in situ,

- risultati delle analisi chimico-microbiologiche prodotte dal laboratorio.

Le analisi di laboratorio sono state eseguite dal Laboratorio di analisi di Siram Acqua di Monselice, certificato Accredia; una copia dei certificati di analisi sono riportati in allegato alla relazione.

Per i parametri dove le analisi hanno evidenziato un livello di concentrazione inferiore alla soglia di rilevabilità è stato scelto di assegnare un valore effettivo pari al 50% della soglia stessa.

6.1. Risultati delle misure di portata idrica

Nella seguente tabella sono riassunti i risultati delle misure di portata eseguite nei rilievi condotti in data 01.03.2018.

Le misure eseguite hanno evidenziato un leggero incremento della portata tra la stazione ST2 e ST3, tale incremento è dovuto alla restituzione dei deflussi di una canaletta di derivazione parzialmente in disuso che capta poco a monte dello scarico; per tale derivazione viene di seguito assunta una capacità di captazione costante pari a 50 l/s.

Tra i punti ST3 e ST4 si osserva invece una lieve diminuzione della portata dovuta essenzialmente alle infiltrazioni in subalveo.

A valle del punto ST4 il contributo del Lierza permette un significativo aumento dei deflussi, come registrato delle misure di portate eseguite alla stazione ST5.

Tabella 6.1 – Elenco misure significative eseguite CORSO D'ACQUA CODICE

STAZIONE DATA AREA MEDIA

SEZIONE

VELOCITÀ MEDIA

PORTATA CALCOLATA

mq m/s m3/s

Fiume Soligo ST2 01.03.2018 2.63 0.52 1.38

Fiume Soligo ST3 01.03.2018 2.29 0.62 1.42

Fiume Soligo ST4 01.03.2018 1.78 0.77 1.37

Fiume Soligo ST5 01.03.2018 2.96 0.57 1.67

(26)

6.2. Risultati delle analisi di qualità chimico-fisica e microbiologica delle acque 6.2.1. Analisi chimiche F. Soligo –ST1

La stazione ST1 è localizzata lungo il Fiume Soligo c.a 150 m a monte del ponte di Via Vallata di Pieve di Soligo.

Foto 6.1 - F. Soligo ST1 - vista sezione Figura 6.1 - F. Soligo ST1 - ubicazione

Le analisi chimiche eseguite nel Fiume Soligo a monte dello scarico dell’impianto della Latteria Soligo mostrano in generale una buona condizione qualitativa delle acque; l’unico parametro che mostra segni di alterazione è l’azoto nitrico.

Tabella 6.2 Fiume Soligo ST1 – Risultati delle analisi chimico-fisiche

PARAMETRO UNITA’ DI MISURA VALORE

Temperatura acqua °C 7.7

Conducibilità elettrica µS/cm (25° C) 410

pH num 7.7

Ossigeno disciolto O2 mg/l 12.88

Ossigeno disciolto O2 % saturazione 109.4

BOD5 O2 mg/l <2.5

COD O2 mg/l <4

Azoto ammoniacale N-NH4 mg/l <0.03

Azoto nitrico N- NO3 mg/l 2.62

Azoto TKN N mg/l < 1

Fosforo totale P mg/l <0.05

Escherichia coli UFC 100/ml 130

(27)

6.2.2. Analisi chimiche F. Soligo –ST2

La stazione ST2 è localizzata lungo il Fiume Soligo in corrispondenza del ponte di Via Vallata di Pieve di Soligo.

Foto 6.2 - F. Soligo ST2 - vista sezione Figura 6.2 - F. Soligo ST2 - ubicazione

Nella seconda stazione di monitoraggio, posizionata a valle dello scarico dell’impianto allo studio, non si nota una sensibile variazione dei parametri rispetto alla stazione ST1, tranne una leggera diminuzione della concentrazione di N-NO3.

Tabella 6.3 Fiume Soligo ST2 – Risultati delle analisi chimico-fisiche

PARAMETRO UNITA’ DI MISURA VALORE

Temperatura acqua °C 8.0

Conducibilità elettrica µS/cm (25° C) 404

pH num 7.6

Ossigeno disciolto O2 mg/l 12.86

Ossigeno disciolto O2 % saturazione 110.1

BOD5 O2 mg/l <2.5

COD O2 mg/l <4

Azoto ammoniacale N-NH4 mg/l <0.03

Azoto nitrico N- NO3 mg/l 2.52

Azoto TKN N mg/l < 1

Fosforo totale P mg/l <0.05

Escherichia coli UFC 100/ml 140

(28)

6.2.3. Analisi chimiche F. Soligo –ST3

La stazione ST3 è localizzata lungo il Fiume Soligo c.a 100 m a monte del ponte di Via Aldo Moro di Pieve di Soligo.

Foto 6.3 - F. Soligo ST3 - vista sezione Figura 6.3 - F. Soligo ST3 - ubicazione

Nella terza stazione di monitoraggio realizzata lungo il Fiume Soligo, posizionata c.a 1.6 km valle dello scarico dell’impianto allo studio, non si nota una sensibile variazione dei parametri rispetto alla stazione ST2.

Tabella 6.4 Fiume Soligo ST3 – Risultati delle analisi chimico-fisiche

PARAMETRO UNITA’ DI MISURA VALORE

Temperatura acqua °C 7.4

Conducibilità elettrica µS/cm (25° C) 422

pH num 7.8

Ossigeno disciolto O2 mg/l 12.90

Ossigeno disciolto O2 % saturazione 108.6

BOD5 O2 mg/l <2.5

COD O2 mg/l <4

Azoto ammoniacale N-NH4 mg/l <0.03

Azoto nitrico N- NO3 mg/l 2.54

Azoto TKN N mg/l < 1

Fosforo totale P mg/l <0.05

Escherichia coli UFC 100/ml 90

(29)

6.2.4. Analisi chimiche F. Soligo –ST4

La stazione ST4 è localizzata lungo il Fiume Soligo al termine di Via Isonzo di Pieve di Soligo.

Foto 6.4 - F. Soligo ST4 - vista sezione Figura 6.4 - F. Soligo ST4 - ubicazione

Nella quarta stazione di monitoraggio realizzata lungo il Fiume Soligo, posizionata c.a 5.1 km valle dello scarico dell’impianto allo studio, non si nota una sensibile variazione dei parametri rispetto alla stazione ST3. L’azoto nitrico si mantiene su valori prossimi a 2.6 mg/l mentre la concentrazione di Escherichia coli diminuisce leggermente.

Tabella 6.5 Fiume Soligo ST4 – Risultati delle analisi chimico-fisiche

PARAMETRO UNITA’ DI MISURA VALORE

Temperatura acqua °C 6.2

Conducibilità elettrica µS/cm (25° C) 410

pH num 8.1

Ossigeno disciolto O2 mg/l 13.6

Ossigeno disciolto O2 % saturazione 111.3

BOD5 O2 mg/l <2.5

COD O2 mg/l <4

Azoto ammoniacale N-NH4 mg/l <0.03

Azoto nitrico N- NO3 mg/l 2.59

Azoto TKN N mg/l < 1

Fosforo totale P mg/l <0.05

Escherichia coli UFC 100/ml 51

(30)

6.2.5. Analisi chimiche F. Soligo –ST5

La stazione ST5 è localizzata lungo il Fiume Soligo al termine di Via Cal del Soligo a Sernaglia della Battaglia.

Foto 6.5 - F. Soligo ST5 - vista sezione Figura 6.5 - F. Soligo ST5 - ubicazione

Nella quinta stazione di monitoraggio non si nota una sensibile variazione dei parametri rispetto alla stazione ST4. Da questi valori si deduce che l’immissione delle acque del fiume Lierza non altera in modo significativo lo stato chimico-fisico del Fiume Soligo.

Tabella 6.6 Fiume Soligo ST5 – Risultati delle analisi chimico-fisiche

PARAMETRO UNITA’ DI MISURA VALORE

Temperatura acqua °C 5.7

Conducibilità elettrica µS/cm (25° C) 426

pH num 8.1

Ossigeno disciolto O2 mg/l 14.4

Ossigeno disciolto O2 % saturazione 115.7

BOD5 O2 mg/l <2.5

COD O2 mg/l <4

Azoto ammoniacale N-NH4 mg/l <0.03

Azoto nitrico N- NO3 mg/l 2.55

Azoto TKN N mg/l < 1

Fosforo totale P mg/l <0.05

Escherichia coli UFC 100/ml 50

(31)

6.3. Esiti del monitoraggio della qualità biologica delle acque

Il monitoraggio biologico è stato condotto mediante analisi della comunità macrobentonica con applicazione dell’indice I.B.E. Nelle seguenti pagine sono riassunti i risultati delle analisi eseguite nelle 5 stazioni di monitoraggio in data 16.03.2018.

6.3.1. Indagine I.B.E. F. Soligo –ST1

La stazione ST1 è posizionata sul Fiume Soligo circa 50 m a monte dello scarico in esame.

Foto 6.6 – Vista della stazione ST1 sul Fiume Soligo – 16 Marzo 2018

Il territorio circostante la stazione ST1 è caratterizzato dalla presenza di un’area industriale in destra idrografica ed urbanizzazione più rada in sinistra idrografica. La fascia ripariale si presenta discontinua ed è formata da arbusti ripari lungo entrambe le sponde. La conformazione comporta un ombreggiatura dell’alveo pari a circa il 10%. Entrambe le sponde presentano manufatti artificiali.

L’alveo bagnato, al momento del campionamento I.B.E. è risultato largo circa 10 m e raggiunge una profondità media di 30 cm ed una massima di circa 50 cm. La velocità della corrente è elevata turbolente e la morfologia fluviale si compone di correntini (60%) e raschi (40%).

Non si rileva presenza di vegetazione all’interno dell’alveo.

Il substrato è composto da sabbia (20%), ghiaia (20%), ciottoli (40%), massi (10%) e roccia (10%) ricoperti da feltro rilevabile solo al tatto. Il materiale organico ha una ritenzione scarsa ed è rappresentato principalmente da strutture grossolane. Non si rilevano tracce di anaerobiosi sul fondo dell’alveo.

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