• Non ci sono risultati.

Ipoglicemia: dimensioni del problema e impatto sul sistema sanitario

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Ipoglicemia: dimensioni del problema e impatto sul sistema sanitario"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

G It Diabetol Metab 2015;35:173-177

A. Nicolucci

Center for Outcomes Research and Clinical Epidemiology, Pescara Corrispondenza: dott. Antonio Nicolucci,

Center for Outcomes Research and Clinical Epidemiology, via Tiziano Vecellio 2, 65124 Pescara

e-mail: nicolucci@coresearch.it G It Diabetol Metab 2015;35:173-177 Pervenuto in Redazione il 18-05-2015 Accettato per la pubblicazione il 21-05-2015

Parole chiave: ipoglicemia, qualità della vita, costi sociali, consumo di risorse

Key words: hypoglycemia, quality of life, social burden resource utilization

Rassegna

Ipoglicemia: dimensioni del problema e impatto sul sistema sanitario

RIASSUNTO

Le ipoglicemie rappresentano una evenienza frequente, in en- trambi i tipi di diabete e in tutte le fasce di età, come documen- tato da diversi studi di grandi dimensioni recentemente condotti in Italia. Sia le ipoglicemie severe sia quelle sintomatiche interfe- riscono con un’ampia gamma di attività quotidiane, hanno un im- patto negativo sul benessere fisico e psicologico e si associano a più elevati livelli di distress e a maggiori paure per le ipoglicemie.

Gli episodi di ipoglicemia si associano a un aumentato consumo di

risorse, sia per l’intensificazione dell’automonitoraggio della glice- mia sia per gli accessi al pronto soccorso e per i ricoveri in ospe- dale. Oltre ai costi diretti, le ipoglicemie determinano importanti costi indiretti legati alla perdita di produttività e all’assenteismo.

La scelta di strategie che minimizzano il rischio di ipoglicemie, so- prattutto nelle categorie di pazienti più vulnerabili, può pertanto rappresentare un importante aspetto per garantire una maggiore accettazione della malattia e una maggiore adesione, con un ri- svolto positivo sulla qualità di vita, sul rischio di complicanze a lungo termine e sui costi.

SUMMARY

Hypoglycemia: the size of the problem and its impact on the healthcare system

Hypoglycemia is a common complication of type 1 and type 2 diabetes at all ages, as documented by recent large observatio- nal studies conducted in Italy. Not only severe hypoglycemia, but also symptomatic episodes can interfere with a wide range of daily activities, with a negative impact on physical and psycholo- gical well-being, and can aggravate diabetes-related distress and fear of hypoglycemia.

Hypoglycemia implies increased utilization of healthcare resour- ces, more frequent blood glucose self-monitoring, emergency room and hospital admissions. In addition to direct costs, hypo- glycemia is also a cause of substantial indirect costs, due to loss of productivity and absenteeism.

The choice of strategies to minimize the risk of hypoglycemia, particularly among vulnerable patients, is a matter of priority in order to ensure greater acceptance of the disease and better compliance. This in turn will translate into better quality of life, lower risk of complications and lower healthcare costs.

Introduzione

Il miglioramento del controllo metabolico rappresenta una

delle strategie più importanti per prevenire o ritardare lo svi-

(2)

9 casi ogni 100 persone in un anno, ma sale a 15 casi negli ultrasettantacinquenni

(15)

. Un dato sovrapponibile è emerso dallo studio HYSBERG (Hypoglycemia Social Burden in the Elderly and Related Geriatric problems), con un’incidenza di ipoglicemie severe fra gli anziani di 14,9 eventi per ogni 100 persone/anno

(16)

. Questi dati devono fare riflettere, perché mostrano come nella vita reale l’incidenza delle forme più se- vere di ipoglicemia sia sostanzialmente più elevata di quanto riportato nei trial clinici. Per esempio, l’incidenza di ipoglicemie severe nel braccio intensivo degli studi ACCORD, ADVANCE e VADT era di 3,1, 7,0 e 12,0 eventi per 100 persone/anno ri- spettivamente

(17-19)

, nonostante approcci terapeutici partico- larmente aggressivi e poco replicabili nella pratica clinica.

L’incidenza di ipoglicemie severe risulta ancora più elevata nei soggetti adulti con DM1, essendo pari a 49 episodi per 100 persone/anno

(20)

. In pratica, il 16,5% dei pazienti presenta almeno un episodio nel corso di un anno. Più bassa risulta l’in- cidenza nei bambini con DM1, come documentato nello studio SHIP-D (Severe Hypoglycemia and ketoacidosis In Pediatric population with type 1 Diabetes)

(21)

. Sulla popolazione com- plessiva fra 0 e 18 anni l’incidenza è risultata pari a 7,7 casi per 100 persone/anno, con un dato tuttavia più elevato al di sotto dei 5 anni di età (13,3 per 100 persone/anno). Contrariamente al DM2, i tassi di ipoglicemie severe registrati sono più bassi di quelli riportati in letteratura. Per esempio, nello studio DCCT l’incidenza di ipoglicemie severe nel braccio intensivo era di 62 casi per 100 persone/anno e saliva a 85,7 casi fra gli adole- scenti

(22,23)

. L’introduzione degli analoghi dell’insulina ha sicura- mente contribuito a migliorare il profilo di sicurezza della terapia multiniettiva.

Lo studio HYPOS ha anche permesso di quantificare l’impatto delle ipoglicemie sintomatiche (Tab. 1)

(15,20)

. Fra i soggetti con DM2, l’incidenza oscilla fra i 6 episodi per persona/anno fra i trattati con ipoglicemizzanti orali non secretagoghi e 18 episodi fra i soggetti trattati con regime basal-bolus, mentre fra i soggetti con DM1 l’incidenza raggiunge i 53 episodi per persona/anno.

Per quanto riguarda i fattori di rischio, lo studio HYPOS ha documentato che il rischio di ipoglicemie severe cresce con l’età e la durata del diabete, è doppio nelle donne rispetto agli uomini, è tre volte maggiore in chi ha avuto precedenti episodi di ipoglicemia severa, ma anche in chi ha avuto episodi di ipo- glicemia sintomatica, è doppio in presenza di terapia insuli- nica basal-bolus rispetto a terapia orale con farmaci non secretagoghi, è più levato del 70% in presenza di neuropatia sensitivo-motoria ed è doppio in presenza di neoplasie

(15)

. luppo delle complicanze croniche del diabete, come chiara-

mente dimostrato dallo studio DCCT per il diabete di tipo 1 (DM1) e dall’UKPDS per il diabete di tipo 2 (DM2)

(1,2)

. Tuttavia, gli sforzi terapeutici necessari a mantenere i valori di emoglo- bina glicata entro i target raccomandati portano in molti casi a un aumentato rischio di ipoglicemie, soprattutto quando si utilizzano farmaci secretagoghi o insulina

(3)

.

Le ipoglicemie rappresentano il più comune effetto collaterale di molte terapie per il diabete e la loro incidenza aumenta al- l’aumentare dell’intensità terapeutica.

Negli ultimi anni è cresciuta nel mondo diabetologico l’atten- zione alle ipoglicemie, prima considerate quasi un prezzo inevi- tabile da pagare per il raggiungimento di un adeguato controllo metabolico. Numerosi studi hanno infatti documentato l’impatto negativo delle ipoglicemie sullo stato di salute, con conseguenze spesso gravi. Le ipoglicemie severe possono infatti provocare al- terazioni elettriche cardiache che possono accrescere il rischio di morte improvvisa nelle persone con DM2, ma probabilmente anche in quelle con DM1

(4-6)

. Diversi studi epidemiologici hanno documentato un aumento del rischio di morbilità e mortalità car- diovascolare associate alle ipoglicemie sia nelle persone con DM1 sia in quelle con DM2

(4,7-9)

. Inoltre, ipoglicemie ripetute pos- sono essere responsabili nelle persone anziane di demenza e di incidenti e cadute

(10-14)

. Questi dati sono particolarmente pre- occupanti alla luce dell’elevata prevalenza del diabete fra le per- sone anziane (due terzi delle persone con DM2 hanno più di 65 anni) e dei trend in crescita della popolazione ultrasessanta- cinquenne nel nostro Paese, aumentata di due milioni fra il 2002 e il 2010. La crescita del numero di soggetti diabetici anziani, con pluripatologie e in trattamento polifarmacologico, renderà il problema delle ipoglicemie sempre più rilevante.

Una esaustiva valutazione degli aspetti epidemiologici e dei ri- svolti sociali ed economici del problema ipoglicemie nel nostro Paese è stata resa possibile da una serie di studi recenti di grandi dimensioni, condotti in tutte le fasce di età, che hanno portato alla luce importanti spunti di discussione ed evidenziato le im- plicazioni del problema per il sistema sanitario nazionale.

Dati epidemiologici

Le ipoglicemie rappresentano il più comune effetto collaterale di molte terapie per il diabete. In base ai dati dello studio HYPOS (HYpoglicemia Prevalence Observational Study), l’in- cidenza di ipoglicemie severe nelle persone con DM2 è pari a

Tabella 1 Incidenza delle ipoglicemie sintomatiche nel DM1 e nel DM2: risultati dello studio HYPOS (numero di episodi per persona/anno).

Ipoglicemie

DM2 DM2 DM2

OHA OHA DM2 Altri schemi DM2 DM1

non secretagoghi Basal: oral insulina Basal: bolus secretagoghi

Sintomatiche totali 5,57 9,5 10,76 14,55 18,36 53,3

Sintomatiche diurne 3,58 8,05 9,0 10,97 14,41 33,9

Sintomatiche notturne 1,16 1,06 1,9 3,75 4,42 13,5

(3)

Ipoglicemia: dimensioni del problema e impatto sul sistema sanitario 175

Sebbene lo studio HYPOS non abbia documentato un rischio di ipoglicemie severe particolarmente elevato associato al- l’uso dei farmaci secretagoghi, altre fonti informative ribadi- scono il ruolo di questa classe di farmaci nel determinare ipoglicemie severe. Da un’analisi di 2599 accessi al pronto soccorso per ipoglicemia severa, è emerso che l’età media dei soggetti era di 71 anni e che il 36% dei casi era in tratta- mento con ipoglicemizzanti orali. Di questi, l’80% era rappre- sentato da secretagoghi e di questi ultimi il 61% da gli- benclamide

(24)

. Da uno studio analogo riguardante 126 ac- cessi per ipoglicemia severa al pronto soccorso dell’ospedale di Livorno (età media 77 anni), è emerso che il 48% degli ac- cessi era legato all’uso di soli ipoglicemizzanti orali e in tutti i casi era presente un farmaco secretagogo

(25)

. Fra i soggetti che hanno richiesto un ricovero di due o più giorni, il 68% era in trattamento con sulfoniluree, e il 78% di questi presentava insufficienza renale cronica (creatininemia ≥ 1,5 mg/dl).

Questi ultimi dati rappresentano un’importante base di rifles- sione riguardo l’appropriatezza terapeutica. I dati degli Annali AMD, riguardanti oltre mezzo milione di persone seguite presso 300 strutture specialistiche in tutta Italia, documen- tano infatti che circa un terzo delle persone con diabete di tipo 2 di età > 65 anni e con ridotta funzionalità renale (filtrato glomerulare fra 31 e 60 ml/min) è in trattamento con sulfoni- luree

(26)

. Inoltre, la quota di soggetti trattati con glibenclamide cresce con l’età: al di sopra dei 75 anni circa una persona su due trattata con sulfoniluree assume glibenclamide.

Impatto sociale

Dal punto di vista sociale, il verificarsi di episodi di ipoglicemia ha un impatto negativo su molti aspetti della vita quotidiana, quali l’attività lavorativa, la vita sociale, la guida, la pratica sportiva, le attività del tempo libero, il sonno. Come conse- guenza, le persone che hanno avuto esperienza di ipoglice- mie, specie se severe, tendono a riportare una peggiore qualità di vita e maggiori preoccupazioni legate alla malattia.

Per esempio, nello studio HYPOS i soggetti che avevano sof- ferto di uno o più episodi di ipoglicemia severa negli ultimi 12 mesi riportavano valori significativamente più bassi di be- nessere fisico e psicologico, livelli più elevati di distress legato al diabete e maggiori paure delle ipoglicemie

(27)

(Fig. 1). Elevati livelli di distress, che stanno a indicare un maggiore peso nel gestire la patologia, maggiori preoccupazioni e minore accet-

tazione del diabete, rappresentano un indicatore particolar- mente sfavorevole, perché si associano a una minore com- pliance con le attività di self-care e a peggiore controllo metabolico

(28)

. Tuttavia, anche l’esperienza di ipoglicemie sin- tomatiche esercita un effetto negativo comparabile sulla qua- lità di vita. Sia lo studio HYPOS

(27)

sia lo studio HYSBERG

(29)

hanno documentato un peggioramento progressivo del be- nessere fisico e psicologico e un aumento progressivo del di- stress e della paura delle ipoglicemie al crescere del numero di episodi registrati nelle ultime 4 settimane (Fig. 1).

L’impatto negativo delle ipoglicemie sulla qualità di vita de- termina a sua volta l’adozione di comportamenti volti a evi- tare il ripetersi degli episodi. Lo studio HYPOS ha evidenziato per esempio che dopo un episodio di ipoglicemia la metà dei soggetti con DM1 e un quarto di quelli con DM2 tende a ri- durre la dose successiva di farmaco, mentre uno su dieci per entrambi i tipi di diabete evita di assumere la dose succes- siva, con risvolti negativi sul controllo metabolico

(27)

. Lo studio HYSBERG ha anche documentato l’interferenza delle ipoglicemie con un importante aspetto della vita quoti- diana, quale la guida dell’auto. A parità di età, un ultrases- santacinquenne su due guida ancora l’auto, ma fra coloro che hanno avuto una ipoglicemia severa la percentuale scende al 20%. Analogamente, fra coloro che non riferivano ipoglice- mie sintomatiche il 60% guidava ancora l’auto, mentre fra co- loro che nelle ultime 4 settimane avevano avuto 3 o più episodi la percentuale scendeva al 33%

(29)

.

Ulteriori informazioni derivano dallo studio DAWN2 (Diabetes At- titudes, Wishes and Needs 2)

(30)

, che ha documentato come in Italia circa il 60% degli intervistati sia preoccupato per le ipogli- cemie, rispetto a una media del 49% per i Paesi europei

(31)

. Anche nello studio DAWN2 l’esperienza pregressa di un’ipogli- cemia severa si associava a livelli significativamente più elevati di distress e a minore benessere psicologico, sia nelle persone con DM1 sia in quelle con DM2

(32)

. La paura delle ipoglicemie coin- volge anche i familiari della persona con diabete. Sempre dallo studio DAWN2 è emerso che il 64% dei familiari è preoccupato che il proprio caro possa avere un episodio di ipoglicemia

(33)

.

Consumo di risorse

Le ipoglicemie sono gravate da un importante fardello eco- nomico.

Come mostrato nello studio HYPOS, l’esperienza di ipoglice-

Figura 1. Studio HYPOS:

impatto delle ipoglicemie se- vere e delle ipoglicemie sinto- matiche su diverse dimensioni della qualità di vita nelle per- sone con DM2. EQ-5D VAS:

benessere fisico; WHO-5: be- nessere psicologico; PAID-5:

distress legato al diabete;

FHQ: paura delle ipoglicemie.

70 60 50 40 30 20 10 0

Severe NO Severe SÌ

p = 0,0009 p = 0,005 p = 0,0002 p < 0,00001

EQ-5D VAS WHO-5 PAID-5 FHQ

70 60 50 40 30 20 10 0

Sintomatiche NO Sintomatiche SÌ

p < 0,00001 p < 0,00001 p < 0,00001 p < 0,00001

EQ-5D VAS WHO-5 PAID-5 FHQ

(4)

mie determina un aumento della frequenza dell’automonito- raggio glicemico. In particolare, in seguito a un episodio di ipoglicemia il 63% dei soggetti con DM1 e il 51% di quelli con DM2 hanno dichiarato di avere aumentato la frequenza dei controlli nei giorni successivi

(27)

.

L’impatto economico più importante è tuttavia legato alle ospedalizzazioni. Dall’analisi dei database amministrativi della Regione Puglia relativi a 8 anni, sono stati rilevati oltre 10.000 ricoveri associati alle ipoglicemie

(34)

. Nel periodo esaminato l’incidenza di ricoveri associati a ipoglicemie si è ridotta del 42%, con riduzioni più marcate fra i bambini e i grandi anziani.

Tuttavia, i costi sono aumentati del 32%; il costo medio per ri- covero è risultato pari a circa 2300 euro se l’ipoglicemia era in diagnosi principale e di circa 3500 euro se l’ipoglicemia era in diagnosi secondaria. In pratica, un singolo ricovero per ipo- glicemia costa al sistema sanitario nazionale lo stesso importo che si spende in media per assistere per un anno una per- sona con diabete. Se si proiettano all’Italia i dati della Puglia, si può stimare che ogni anno ci siano oltre 19.000 ricoveri per ipoglicemia, per un importo complessivo di circa 57 milioni di euro. Questi dati sono ampiamente sottostimati, poiché non tengono in considerazione gli accessi al pronto soccorso che non sfociano in un ricovero. Per esempio, lo studio sugli ac- cessi in emergenza per ipoglicemie nell’ospedale di Livorno ha documentato che il 28,6% dei casi richiedeva un ricovero di due o più giorni

(25)

. Nello studio HYPOTHESIS, su 2599 ac- cessi al pronto soccorso per ipoglicemie, il 44% dei casi è stato trattato e reinviato al proprio medico curante, il 18% è stato tenuto in osservazione per meno di 24 ore, il 31% è stato ricoverato per più di 24 ore, il 7% ha rifiutato il ricovero, mentre 6 pazienti sono deceduti in pronto soccorso

(24)

. Se alle stime dei costi dei ricoveri basati sui dati della Regione Puglia si aggiungessero quelle riguardanti gli accessi al pronto soccorso dello studio HYPOTHESIS, considerando un costo medio per accesso di 335 euro

(35)

, il costo diretto annuo sali- rebbe a 76 milioni di euro.

Oltre ai costi diretti dell’assistenza, le ipoglicemie sono anche re- sponsabili di importanti costi indiretti legati alla perdita di pro- duttività e all’assenteismo. A tale riguardo, non esistono dati italiani, ma uno studio condotto in 4 Paesi (USA, Germania, Francia, Gran Bretagna)

(36)

ha documentato che fra coloro che avevano riferito un episodio di ipoglicemia minore durante le ore lavorative, il 18,3% riportava un’assenza dal lavoro per una media di 9,9 ore. Fra coloro che avevano avuto un episodio al di fuori dell’orario di lavoro, il 22,7% è arrivato tardi al lavoro o non si è recato al lavoro. La perdita di produttività è stata mas- sima per gli episodi notturni, con una media di 14,7 ore di la- voro perse. Nella settimana successiva all’episodio è stato registrato un eccesso medio di test dell’automonitoraggio di 5,6 test. Il numero di ore di lavoro perse determina costi indi- retti compresi fra 26 e 55 dollari per episodio, cui si aggiungono i costi out of pocket per il paziente. I costi sembrano marginali, ma se moltiplicati per il numero di episodi/paziente si traducono in un costo medio per paziente/anno di 2294 dollari. L’elevata prevalenza di soggetti affetti da ipoglicemie sintomatiche forni- sce quindi un’idea di quanto i costi indiretti possano incidere sul totale della spesa causata dalle ipoglicemie.

Conclusioni

Minimizzare il rischio di ipoglicemie rappresenta un’importante priorità terapeutica nelle persone con diabete di tutte le età.

Il miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva rappresenta da questo punto di vista un aspetto fondamentale. Una mag- giore consapevolezza dell’importanza del fenomeno ipoglice- mie, spesso misconosciuto, e il riconoscimento della qualità della vita come importante mediatore fra decisioni cliniche e risultati sono fondamentali per migliorare l’assistenza alle per- sone con diabete. Gli elevati livelli di distress e l’impatto ne- gativo sul benessere psicologico possono infatti determinare una bassa adesione alle attività di self-care e alle terapie, con conseguente difficoltà nel raggiungere i target terapeutici.

L’assistenza può essere migliorata grazie a una maggiore at- tenzione agli aspetti rilevanti per il paziente e a una maggiore cura nel minimizzare gli effetti collaterali dei trattamenti, oltre a una migliore comunicazione e a un più attivo coinvolgimento della persona con diabete nella gestione della malattia. La scelta di strategie che minimizzano il rischio di ipoglicemie, soprattutto nelle categorie di pazienti più vulnerabili, può per- tanto rappresentare un importante aspetto per garantire una maggiore accettazione della malattia e una maggiore ade- sione, con un risvolto positivo sulla qualità di vita, il rischio di complicanze a lungo termine e i costi.

Conflitto di interessi

Supporto all’attività di ricerca da parte di Novo Nordisk, Sa- nofi Aventis, Astra Zeneca.

Bibliografia

1. DCCT Research Group. The effect of intensive treatment of dia- betes on the development and progression of long-term compli- cations in insulin-dependent diabetes mellitus. N Engl J Med 1993;329:977-86.

2. Holman RR, Paul SK, Bethel MA, Matthews DR, Neil HA. 10-year follow-up of intensive glucose control in type 2 diabetes. N Engl J Med 2008;359:1577-89.

3. Amiel SA, Dixon T, Mann R, Jameson K. Hypoglycaemia in type 2 diabetes. Diabet Med 2008;25:245-54.

4. Frier BM, Schernthaner G, Heller SR. Hypoglycemia and cardio- vascular risks. Diabetes Care 2011;34(suppl. 2):S132-7.

5. Stahn A, Pistrosch F, Ganz X, Teige M, Koehler C, Bornstein S et al. Relationship between hypoglycemic episodes and ventricular arrhythmias in patients with type 2 diabetes and cardiovascular diseases: silent hypoglycemias and silent arrhythmias. Diabetes Care 2014;37:516-20.

6. Chow E, Bernjak A, Williams S, Fawdry RA, Hibbert S, Freeman J et al. Risk of cardiac arrhythmias during hypoglycemia in pa- tients with type 2 diabetes and cardiovascular risk. Diabetes 2014;63:1738-47.

7. Hsu PF, Sung SH, Cheng HM, Yeh JS, Liu WL, Chan WL et al.

Association of clinical symptomatic hypoglycemia with cardio-

vascular events and total mortality in type 2 diabetes: a nation-

wide population-based study. Diabetes Care 2013;36:894-900.

(5)

Ipoglicemia: dimensioni del problema e impatto sul sistema sanitario 177

8. Lung TWC, Petrie D, Herman WH, Palmer AJ, Svensson AM, Eliasson B et al. Severe hypoglycemia and mortality after cardio- vascular events for type 1 diabetic patients in Sweden. Diabetes Care 2014;37:2974-81.

9. Khunti K, Davies M, Majeed A, Thorsted BL, Wolden ML, Paul SK. Hypoglycemia and risk of cardiovascular disease and all-cause mortality in insulin-treated people with type 1 and type 2 diabetes: a cohort study. Diabetes Care 2015;38:

316-22.

10. Strachan MW, Reynolds RM, Marioni RE, Price JF. Cognitive function, dementia and type 2 diabetes mellitus in the elderly. Nat Rev Endocrinol 2011;7:108-14.

11. Feinkohl I, Aung PP, Keller M, Robertson CM, Morling JR, McLachlan S et al.; Edinburgh Type 2 Diabetes Study (ET2DS) Investigators. Severe hypoglycemia and cognitive decline in older people with type 2 diabetes: the Edinburgh type 2 diabetes study.

Diabetes Care 2014;37:507-15.

12. Yaffe K, Falvey CM, Hamilton N, Harris TB, Simonsick EM, Strot- meyer ES et al.; Health ABC Study. Association between hypo- glycemia and dementia in a biracial cohort of older adults with diabetes mellitus. JAMA Intern Med 2013;173:1300-6.

13. Berlie HD, Garwood CL. Diabetes medications related to an in- creased risk of falls and fall-related morbidity in the elderly. Ann Pharmacother 2010;44:712-7.

14. Johnston SS, Conner C, Aagren M, Ruiz K, Bouchard J. Associa - tion between hypoglycaemic events and fall-related fractures in Medicare-covered patients with type 2 diabetes. Diabetes Obes Metab 2012;14:634-43.

15. Giorda CB, Ozzello A, Gentile S, Corsi A, Iannarelli R, Baccetti F et al.; HYPOS-1 Study Group. Incidence and correlates of hypo- glycemia in type 2 diabetes. The Hypos-1 study. J Diabetes Metab 2014;5:344.

16. Nicolucci A, Pintaudi B, Rossi MC, Messina R, Dotta F, Sesti G et al. The social impact of severe hypoglycemia in elderly patients with type 2 diabetes. Proceedings of the IDF world diabetes con- gress, Melbourne 2013; P-1886.

17. Action to Control Cardiovascular Risk in Diabetes Study Group, Gerstein HC, Miller ME, Byington RP, Goff DC Jr, Bigger JT, Buse JB et al. Effects of intensive glucose lowering in type 2 diabetes.

N Engl J Med 2008;358:2545-59.

18. Zoungas S, Patel A, Chalmers J, de Galan BE, Li Q, Billot L et al.;

ADVANCE Collaborative Group. Severe hypoglycemia and risks of vascular events and death. N Engl J Med 2010;363:1410-8.

19. Duckworth W, Abraira C, Moritz T, Reda D, Emanuele N, Reaven PD et al.; VADT Investigators. Glucose control and vascular com- plications in veterans with type 2 diabetes. N Engl J Med 2009;

360:129-39.

20. Giorda CB, Ozzello A, Gentile S, Aglialoro A, Chiambretti A, Bac- cetti F et al.; HYPOS-1 Study Group of AMD. Incidence and risk factors for severe and symptomatic hypoglycemia in type 1 dia- betes. Results of the HYPOS-1 study. Acta Diabetol 2015 Feb 12 [Epub ahead of print].

21. Cherubini V, Pintaudi B, Rossi MC, Lucisano G, Pellegrini F, Chiumello G et al.; SHIP-D Study Group. Severe hypoglycemia and ketoacidosis over one year in Italian pediatric population with type 1 diabetes mellitus: a multicenter retrospective observational study. Nutr Metab Cardiovasc Dis 2014;24:

538-46.

22. The Diabetes Control and Complications Trial Research Group.

The effect of intensive treatment of diabetes on the development

and progression of long-term complications in insulin-dependent diabetes mellitus. N Engl J Med 1993;329:977-86.

23. The Diabetes Control and Complications Trial Research Group.

Hypoglycemia in the Diabetes Control and Complications Trial.

Diabetes 1997;46:271-86.

24. Marchesini G, Veronese G, Forlani G, Forlani G, Ricciardi LM, Fabbri A; Italian Society of Emergency Medicine SIMEU. The management of severe hypoglycemia by the emergency system:

the HYPOTHESIS study. Nutr Metab Cardiovasc Dis 2014;

24:1181-8.

25. Di Cianni G, Goretti C, Onetto F, Lencioni C, Orsini P, Sannino C et al. Emergency hospitalizations for severe hypoglycaemia in pa- tients with type 2 diabetes. Acta Diabetol 2013;50:463-4.

26. Ceriello A, De Cosmo S, Gentile S, Giorda CB, Nicolucci A, Pon- tremoli R et al. Monografie Annali AMD. Pattern assistenziali in relazione al livello di funzionalità renale. http://www.aemmedi.it/

files/pdf/Annali%20Rene%20per%20web.pdf

27. Gentile S, Chiambretti A, Cucinotta D, Gentile FM, Giorda CB, Lucisano G et al.; HYPOS-1 Study Group. Behavioral changes and psychological impact of symptomatic hypoglycemia:

HYPOS-1 study. Proceedings of the IDF World Diabetes Con- gress, Melbourne 2013; PD-0959.

28. Rossi MC, Pintaudi B, Pellegrini F, Lucisano G, Gentile S, Ves- pasiani G et al.; BENCH-D AMD Study Group. The interplay be- tween diabetes related distress and depression and their association with clinical and person-centered outcomes in type 2 diabetes. Diabetes 2014;63(suppl. 1):A197.

29. Nicolucci A, Pintaudi B, Rossi MC, Messina R, Dotta F, Frontoni S et al. The social burden of hypoglycemia in the elderly. Acta Diabetol 2015; Feb 8 [Epub ahead of print].

30. Peyrot M, Burns KK, Davies M, Forbes A, Hermanns N, Holt R et al. Diabetes Attitudes Wishes and Needs 2 (DAWN2): a multina- tional, multi-stakeholder study of psychosocial issues in diabetes and person-centred diabetes care. Diabetes Res Clin Pract 2013;

99:174-84.

31. Nicolucci A, Kovacs Burns K, Holt RI, Comaschi M, Hermanns N, Ishii H et al.; DAWN2 Study Group. Diabetes Attitudes, Wishes and Needs second study (DAWN2

TM

): cross-national bench- marking of diabetes-related psychosocial outcomes for people with diabetes. Diabet Med 2013;30:767-77.

32. Hermanns N, Nicolucci A, Comaschi M, Davies M, Escalante M, Farbes A et al.; DAWN2 Study Group. Global prevalence of hy- poglycemia: association to treatment factors, self-management education and quality of life measurements. Proceedings of the 49

th

annual meeting of the European Society for the Study of Di- abetes, Barcelona 2013:S242.

33. Kovacs Burns K, Nicolucci A, Holt RI, Willaing I, Hermanns N, Kalra S et al. DAWN2 Study Group. Diabetes Attitudes, Wishes and Needs second study (DAWN2

TM

): Cross-national bench- marking indicators for family members living with people with diabetes. Diabet Med 2013;30:778-88.

34. De Berardis G, Robusto F, D’Ettorre A, Lepore V, Nicolucci A. Inci- denza dei ricoveri per ipoglicemia e costi associati nelle persone con diabete mellito. Informazione sui Farmaci 2014;38:8-13.

35. SSN Progetto Mattoni, Pronto Soccorso e sistema 118.

http://www.mattoni.salute.gov.it/mattoni/documenti/11_Valu- tazione_costi_dell_emergenza.pdf

36. Brod M, Christensen T, Thomsen TL, Bushnell DM. The impact

of non-severe hypoglycemic events on work productivity and

diabetes management. Value Health 2011;14:665-71.

Riferimenti

Documenti correlati

Analizzare il ruolo dell’allattamento e dei fattori riproduttivi nei tumori Luminali, il 75% di tutti i carcinomi della mammella, in un campione di donne

Risultati dello Studio sugli stakeholders europei Lo studio ha evidenziato come la legislazione europea sulla salute e sulla sicurezza sul luogo di lavoro (Direttiva 89/391)

Misure tecniche specifiche per macchine utensili La zona operativa delle macchine deve essere idone- amente protetta con installazione di protezioni passi- ve (incapsulamenti totali

Complicazioni d’organo sono state descritte in 137 bam- bini (55%), di cui, il 53% con localizzazione alle vie respiratorie, il 6% al fegato, il 3.6% al pancreas, il 2.4% al

(preferibilmente 2% di clorexidina gluconato in 70% di alcol isopropilico) dovrebbe essere utilizzata per pulire il sito di inserzione del catetere durante il cambio

Dal punto di vista più strettamente clinico sono stati valutati: la causa dell’ipoglicemia, lo stato di vigilanza e i livelli glicemici al momento dell’arrivo in pronto soccorso,

Le persone con status di adiposità costantemente alto dall’età pediatrica a quella adulta, rispetto a quelli con un BMI normale da bambini e non-obesi da adulti, hanno mostra- to

Quindi le interazioni tra insulino-resistenza e processo aterosclerotico sono molteplici; essa può agire diretta- mente sulla fase endoteliale, ma può condizionare anche quella che è