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Meccanica della Frattura

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Academic year: 2021

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(1)

Meccanica della Frattura

Lecture 9 – Meccanica della Frattura: la teoria di Irwin

CDM - N.Bonora 2016

(2)

• Nel 1967, G. R. Irwin seguendo l’approccio proposto da N. Muskhelishvili, formulò il

problema della determinazione del campo di sforzo all’apice di un difetto immerso in una piastra piana infinitamente estesa caricata in maniera equibiassiale.

N. Muskhelishvili G. R. Irwin

(3)

• Caso bidimensionale piano

• Scrittura delle equazioni di equilibrio e congruenza

• Formulazione della funzione di Airy:

• Soluzione come sviluppo in serie di variabile complessa

• Irwin: troncamento al primo termine della serie

• Campo di spostamenti -> deformazioni ->

sforzi

CDM - N.Bonora 2016

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ij

  r,   k r



  

 f

ij

    A

m

r

m / 2

g

ijm

  

m0

“S” “B”

Gli indici i,j =1, 2, 3 ( o x,y,z)

Le funzioni fij sono funzioni trigonometriche in coordinate polari: raggio r misurato dall’apice e anomalia .

I coefficienti k e Am sono costanti

(5)

CDM - N.Bonora 2016

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CDM - N.Bonora 2016

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CDM - N.Bonora 2016

• Il campo di sforzo all’apice di un difetto è singolare secondo r

• Il campo è univocamente definito da un solo parametro: il fattore di intensità degli sforzi (stress intensity factor, SIF, K

I

)

• Il SIF dipende dalla sola geometria e dal carico applicato: all’aumentare dello sforzo il campo rimane simile a se stesso (self-similar)

• Il SIF si misura in [MPa m

½

]

• Il SIF come criterio di frattura: «In un

materiale che ospita un difetto la frattura avviene quando il SIF raggiunge un valore critico per il materiale»

• Il SIF critico prende il nome di : TENACITA’ A FRATTURA (fracture toughness)

Ln()

Ln(2pr) 1/2

ln 𝜎𝑦𝑦 = ln(𝐾𝐼) −1

2ln(2𝜋𝑟)

KI1< KI2 <KIc

(10)

• Espressione del SIF per piastra infinita caricata in modo biassiale:

• Ipotesi fondamentale della meccanica della frattura: per geometrie diverse da quella di riferimento (piastra equi-biassialmente

caricata) la soluzione è formalmente la stessa ma l’intensità del K è scalata opportunamente

𝐾

𝐼

= 𝜎

0

𝜋𝑎

𝐾

𝐼

= 𝑌 𝑎

𝑊 𝜎

0

𝜋𝑎

(11)

CDM - N.Bonora 2016

• Il SIF come criterio di progettazione:

• Per un assegnato sforzo di progetto, considerare materiali a tenacità

crescente, implica una migliore tolleranza al danno ovvero

dimensioni massime del difetto maggiori.

𝜎 = 𝐾

𝐼

𝜋𝑎

(12)

• Il SIF come criterio di progettazione:

• Per un’assegnata dimensione di difetto, considerare materiali a

tenacità crescente implica uno sforzo ammissibile (ALLOWABLE) più alto

𝜎 = 𝐾

𝐼

𝜋𝑎

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CDM - N.Bonora 2016

• La tenacità a frattura è una proprietà del materiale

• Essa esprime: « la capacità di un materiale di resistere all’avanzamento di un difetto»

• Per la sua determinazione è necessario garantire le ipotesi di validità della Meccanica della

Frattura lineare elastica:

• Assenza di deformazioni plastiche

• Deformazione piana

• La tenacità di misura in laboratorio su campioni.

Essendo una proprietà del materiale, il suo valore può poi essere usato per valutare la resistenza di componenti (trasferibilità)

Typical ASTM standard plane-strain fracture toughness test specimens.

(a) Compact tension.

(b) Bending.

(c) Photograph of specimens of various sizes. Charpy and tensile specimens are also shown, for comparison purposes. (Courtesy of MPA, Stuttgart.)

(14)

• NORME DI RIFERIMENTO

• ASTM E 399-90: Standard Test Methods for Plane-Strain

Fracture Toughness of Metallic Materials, 1990.

• ASTM E 1820-01: Standard Test Method for Measurement of Fracture Toughness, 2001.

• ASTM E 561-98: Standard

B – spessore; a= lunghezza di cricca; W= larghezza (spesso viene prescritto W=2B e a/W=0.5).

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CDM - N.Bonora 2016

• NORME DI RIFERIMENTO

• ASTM E 399-90: Standard Test Methods for Plane-Strain

Fracture Toughness of Metallic Materials, 1990.

• ASTM E 1820-01: Standard Test Method for Measurement of Fracture Toughness, 2001.

• ASTM E 561-98: Standard Practice for R-Curve

determination, 1998.

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• NORME DI RIFERIMENTO

• ASTM E 399-90: Standard Test Methods for Plane-Strain

Fracture Toughness of Metallic Materials, 1990.

• ASTM E 1820-01: Standard Test Method for Measurement of Fracture Toughness, 2001.

• ASTM E 561-98: Standard

(17)

CDM - N.Bonora 2016

• In una prova, si misura la risposta di un campione in termini di carico applicato vs spostamento sotto la linea dei carichi

(VLL o crack mouth opening displacement, CMOD)

• Una volta determinato il carico al quale si ha propagazione, si calcola il Kq

(Conditional toughness)

• Il K

Q

va verificato: garantire le condizioni

di validità della MFLE.

(18)

• ASTM E399

𝑎 ≥ 2.5 𝐾

𝐼𝑐

𝜎

𝑌

2

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CDM - N.Bonora 2016

• Dipendenza della tenacità a frattura dallo

spessore del campione

(20)

• Nell’approccio di Griffith, G esprime il rateo di energia di deformazione elastica rilasciata per l’avanzamento di un difetto.

• K

I

esprime l’intensità del campo di all’apice.

• Per materiale puramente elastico è possibile trovare una relazione di equivalenza

K

I

  p a G a E

 p

K

I

EG

1

2 I

K EG

 

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CDM - N.Bonora 2016

elastico prevede che il campo di sforzo vada all’infinito per r → 0.

• Questo implica che anche per uno sforzo applicato al remoto estremamente

basso, l’intensificazione all’apice causerebbe la rottura immediata.

• Conclusione: nei materiali reali il campo nella regione immediatamente prossima all’apice è limitato dalla comparsa di

deformazione plastica e dal fatto che il raggio di curvatura non è pari a zero

x

Plastic Zone

r

y

Y

x

0

(22)

per ry lo sforzo è pari alla tensione di snervamento (ip. materiale elastico – perfettamente plastico) si ottiene la dimensione della zona plastica (first Irwin’ estimate)

x

Plastic Zone

r

y

Y

x

y

I

yy 0 Y

r

K

2 r

 

p

 

2

K

I

r = 1  

 

(23)

CDM - N.Bonora 2016

snervamento, la forza risultante

dall’integrale del campo sulla distanza ry deve essere bilanciata: il campo si

ridistribuisce.

x

Plastic Zone

r

y

Y

x

“2nd estimate” of plastic zone Re-distributed

yy

r

p

r

y

y y

r r

I

Y p yy

0 0

r = (r)dr= K dr

  2 r

  p

2 I

p y

Y

K

r = 1 2r

p 

 

  

 

r

p

(24)

plastica è sufficientemente piccola, la soluzione di Iriwin è ancora utilizzabile purché si consideri una cricca di dimensioni maggiori pari a:

a’=a

0

+r

p

• A parità di carico, il K

I

effettivo è maggiore!

x

Plastic Zone

r

y

Y

x

Re-distributed

yy

r

p

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CDM - N.Bonora 2016

(Meccanica della Frattura Lineare Elastica) richiede che la zona plastica sia

sufficientemente piccola da modificare il campo teorico solo nella regione

immediatamente prossima all’apice

• Nei materiali reali, la soluzione di Iwin è invalidata all’apice dalla zona plastica, lontano dall’apice dagli effetti di bordo

• Fintanto che esiste una distanza dall’apice in cui il campo di sforzo va come 1/√2pr parleremo di K-dominanza.

K-dominated zone Large strain

-1/2 ln(yy)

ln(r/L)

(26)

(all’aumentare del K applicato o della temperatura) il disturbo del campo può essere tale da modificare il campo

ovunque

• perdita della K-dominanza: la MFLE non è più verificata

-1/2 ln(yy)

ln(r/L)

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CDM - N.Bonora 2016

l’estensione della zona plastica all’apice utilizzando un criterio di snervamento (es.

Tresca o Von Mises) per un assegnato valore di K applicato

• La zona plastica in tensione piana è molto più estesa

• Nota: la deformazione plastica è l’unica difesa che ha il materiale per opporsi alla frattura fragile.

30 ° 50 ° 60 ° 70 °

120 °

100 °

140 °

0.1 0.2 0.3 0.4

0.8

0.4 0.6

0.2

s

s

cricca

r/a

0.8 0.6 s

0.4

DEFORMAZIONE PIANA Tresca

Von Mises Tresca

Von Mises

s

s

(28)

0.4

0.8 0.6

0.4

s s

s

cricca

r/a 0.8 s

0.6 s

0.4

0.6 0.8 30°

100°

30°

120°

140°

100°

120°

140°

0.2

s

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CDM - N.Bonora 2016

plastica in condizione di plane stress e plane strain è la causa delle differenze di tenacità a frattura misurata in

campioni di spessori differenti (effetto spessore)

• Pertanto, nella misura della tenacità a frattura è necessario che il valore

misurato rappresenti il minimo che il materiale può esibire (sicurezza)

• Questo requisito impone delle

condizioni sullo spessore dei campioni

da utilizzare

(30)

La regola empirica dice che un comportamento in prevalenza di tipo SPD si ha quando la zona plastica è estesa circa un decimo dello spessore.

Riferimenti

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The main purpose of this research is to analyze short fibres in structural concrete; in particular, according to a nonlinear fracture mechanics approach based on smeared crack

[r]

la seconda, detta post-picco (superato cioè il valore della resistenza massima) in cui il fibrorinforzato, superato il limite elastico manifesta un andamento crescente di tipo