• Non ci sono risultati.

Meccanica della Frattura

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Meccanica della Frattura"

Copied!
20
0
0

Testo completo

(1)

Meccanica della Frattura

Lecture 12 – Fatigue Crack Growth

(2)

Introduzione

• Una applicazione immediata della Meccanica della Frattura fu la fatica.

• Paris investigò l’effetto

dell’applicazione ripetuta dei carichi sull’avanzamento di un difetto

• Caso 1: difetto iniziale di

dimensione a0, ampiezza del carico applicato crescente

• Ciclo di carico R=0 (pulsante dall’origine)

• Risultato:

(3)

Introduzione

• Una applicazione immediata della Meccanica della Frattura fu la

fatica.

• Paris investigò l’effetto

dell’applicazione ripetuta dei carichi sull’avanzamento di un difetto

• Caso 2: difetto iniziale di

dimensione crescente, ampiezza del carico applicato costante.

• Ciclo di carico R=0 (pulsante dall’origine)

• Risultato: stessa dimensione critica del difetto, durate differenti.

(4)

Introduzione

• Osservazioni:

• La velocità di crescita del difetto dipende dalla severità dello stato di tensione all’apice

• Lo stato di tensione all’apice è determinato dal K applicato, che a sua volta dipende:

dalla geometria, dallo sforzo remoto applicato e dalla dimensione del difetto,

• Ne consegue che,

𝐾 = 𝑌 𝑎/𝑊 𝜎 𝜋𝑎

𝑑𝑎

𝑑𝑁 = 𝑓 Δ𝜎, 𝑎, 𝑌 = 𝑓 Δ𝐾

(5)

La legge di Paris

• Paris osservò che i dati sperimentali relativi agli avanzamenti del difetto in funzione delle diverse condizioni (carico crescente o cricca iniziale di dimensione diversa) si

compattavano su un’unica curva in diagramma doppio log

• Tre regimi:

• Regime I – Bassi DK, difficile previsione del rateo di crescita, rateo di crescita discontinuo, sensibilità alla dimensione del grano

𝑑𝑎

𝑑𝑁 = 𝐶Δ𝐾

𝑚

da/dN

Δ𝐾𝑡ℎ 𝐾𝐼𝑐 Δ𝐾

(6)

La legge di Paris

• Regime II: regime lineare, rateo di crescita lineare con log(DK), insensibile alla

dimensione del grano. Se domina la vita del componente, può essere utilizzato per le previsioni di durata.

• Regime III: alti DK, comportamento controllato dalla microstruttura

da/dN

Δ𝐾𝑡ℎ 𝐾𝐼𝑐 Δ𝐾

(7)

Introduzione

(8)

La legge di Paris

• Nel regime II, si ha la corrispondenza uno-ad-uno tra il crack growth rate ed il striation spacing.

• Non sono mai state osservate striature più piccole di 0.1 mm

H. Cai, A.J. McEvily / Materials Science and Engineering A314 (2001) 86–89 Low Carbon steel

(9)

Uso della Legge di Paris nella progettazione

• La previsione di vita che si basa sulla crescita del difetto, assume che il difetto sia preesistente alla messa in esercizio con dimensioni pari a quelle

immediatamente al di sotto della soglia di sensibilità dei controlli NDE.

• L’obiettivo è stabilire il numero di cicli richiesti per

raggiungere una dimensione massima ammissibile (per pianificare interventi manutentivi o stimare la

resistenza residua)

• Per effettuare il calcolo è necessario conoscere:

• Storia dei carichi

• Curva di Paris ( resistenza alla propagazione)

• Risposta strutturale: storia del SIF

(10)

Uso della Legge di Paris nella progettazione

• La dimensione iniziale e finale del difetto dipendono dall’applicazione

• Dimensione iniziale:

• Difetti osservati sul campo

• La dimensione più piccola riscontrabile con NDE

• Dimensione iniziale assegnata (es. MIL standard)

• La dimensione finale:

• Condizione di instabilità K=KIC.

• Raggiungimento della dimensione massima di difetto ammissibile

• Raggiungimento del numero di cicli ammissibili.

(11)

Uso della Legge di Paris nella progettazione

• Natura del ciclo di carico:

• Carico sinusoidale, ampiezza costante, carico proporzionale

• Necessità di utilizzare cicli pulsanti o a media positiva

(12)

Uso della Legge di Paris nella progettazione

• Le curve di resistenza si ottengono sperimentalmente.

L’approccio alla Paris non sottintende alcun meccanismo ma è di pura derivazione sperimentale

• La velocità di crescita di un difetto è influenzata da diversi parametri, tra cui:

• Temperatura

• Ambiente

• Processo termomeccanico

• Orientazione del difetto (L-T vs T-L)

• Frequenza

(13)

Uso della Legge di Paris nella progettazione

• Effetto rapporto di carico R

• Molti materiali mostrano un

significativo effetto della velocità di avanzamento dal rapporto di carico

• A parità di DK, la velocità aumenta all’aumentare di R sino a raggiungere una saturazione ( di solito per R=0.6 - 0.7)

(14)

Uso della Legge di Paris nella progettazione

• Effetto rapporto di carico R

• Esistono dei modelli empirici per tener conto delle

modificazioni dovuti al rapporto di carico.

• Modello di Walker:

semplice da applicare, necessita di un solo parametro e fornisce risultati accettabili

(15)

Uso della Legge di Paris nella progettazione

(16)

Uso della Legge di Paris nella progettazione

• L’applicabilità della Legge di Paris è soggetta alla validità della Meccanica della Frattura Lineare ed Elastica.

• Materiali «fragili»

• Assenza di zona plastica

• Cricche «lunghe»

• Carico uniassiale

• Nelle applicazioni reali, la presenza di una zona plastica, per quanto piccola, può avere l’effetto di ridurre

l’effettivo DK applicato: CRACK CLOSURE

(17)

CRACK CLOSURE

• Il fenomeno del crack closure fu quantificato nel 1970 da Elber: egli dimostrò che una cricca può

chiudersi anche quando lo sforzo applicato al remoto è di trazione.

• La riduzione nella «crack driving force» all’apice è causata dalla deformazione tensile residua che

rimane nella scia di una cricca che sta propagando

• La presenza di una deformazione residua di trazione causa la chiusura anticipata delle facce della cricca prima che il carico applicato

raggiunga il minimo.

A Kop la cricca si apre sotto la fase di carico crescente A Kcl la cricca si chiude nella fase di scarico

Il K di apertuta è di solito maggiore del Kmin imposto nel ciclo

Δ𝐾 = 𝐾𝑚𝑎𝑥-𝐾𝑚𝑖𝑛 Δ𝐾𝑒𝑓𝑓 = 𝐾𝑚𝑎𝑥-𝐾𝑜𝑝

(18)

CRACK CLOSURE

• Il parametro che definisce il crack closure,

• Per valori elevati di R, la velocità di avanzameento del difettto mostra un effetto di closure contenuto al

contrario dei rapporti di carico bassi.

Δ𝑈 = Δ𝐾𝑒𝑓𝑓

Δ𝐾 = 1 − 𝐾𝑜𝑝/𝐾𝑚𝑎𝑥 1 − 𝑅

(19)

CRACK CLOSURE

• Nella regione I il crack closure:

• ha un effetto maggiore

• L’effetto crack closure può interagire con altri effetti (ambientali)

• Dal punto di vista pratico il crack closure ha un effetto di ritardo sulle velocità di crescita attese.

(20)

Integrazione della Legge di Paris

• Per la previsione delle durate è

necessario integrare la legge di Paris 𝑑𝑎

𝑑𝑁 = 𝐶Δ𝐾𝑛

𝑎0

𝑎𝑐𝑟 𝑑𝑎

𝐶Δ𝐾𝑛 =

0 𝑁𝑓

𝑑𝑁

𝑎0

𝑎𝑐𝑟 𝑑𝑎

𝐶 Δ𝜎𝑌(𝑎/𝑊) 𝑛 =

0 𝑁𝑓

𝑑𝑁

𝑁𝑓 =

1 𝑎0

𝑛 2−1

− 1 𝑎𝑓

𝑛 2−1

𝑛

2 − 1 𝐶𝑌𝑛Δ𝜎𝑛 (𝑛 ≠ 2)

𝑁𝑓 = ln(𝑎𝑓/𝑎0)

𝐶𝑌2Δ𝜎2 (𝑛 = 2)

Riferimenti

Documenti correlati

The main purpose of this research is to analyze short fibres in structural concrete; in particular, according to a nonlinear fracture mechanics approach based on smeared crack

[r]

• Un componente realizzato in acciaio (s y =500MPa) assimilabile ad un pannello di dimensioni W=500 mm, H=4W e spessore B=5 mm, deve essere dimensionato per sopportare un

• Nella meccanica dei materiali, uno stato di sforzo è ammissibile se il valore dello sforzo calcolato (DESIGN STRESS) in ogni punto del componente è inferiore ad un valore limite

problema della determinazione del campo di sforzo all’apice di un difetto immerso in una piastra piana infinitamente estesa caricata in maniera

• La curva di resistenza all’impatto (curva Charpy) per una classe di materiali è influenzata da diversi fattori:.. •

•  c dipende dalle proprietà tensili del materiale, dalla dimensione del difetto rispetto alla sezione della struttura.. Mentre il rapporto tra gli sforzi viene indicato con

Se il punto associato alla condizione di verifica (carico-geometria-materiale) giace all’interno dell’area sottoscritta dalla Failure Assessment Line (FAL) il difetto è