Laboratorio di fisica
Determinazione della costante di accelerazione gravitazionale locale mediante il pendolo reversibile
di Decolle E. e Orlandi E.
TEMA DELL’ESPERIMENTO
Determinazione della costante di accelerazione gravitazionale locale mediante pendolo reversibile.
SCOPO DELL’ESPERIMENTO
Il fine dell’esperimento è determinare l’accelerazione gravitazionale locale effettuando degli spostamenti della massa mobile del pendolo, fino al raggiungimento della condizione di eguaglianza dei due periodi ottenuti sospendendo il pendolo prima per un coltello e poi per l’altro.
STRUMENTI ED APPARECCHIATURE UTILIZZATE
1. Pendolo di Kater 2. Cronometro digitale 3. Metro a nastro millimetrato.
RICHIAMI TEORICI
-IL PENDOLO SEMPLICE
Il pendolo semplice è un sistema costituito da una massa puntiforme m appesa ad un filo inestensibile di lunghezza l e massa trascurabile di cui l’altra estremità O sia tenuta fissa.
Nella posizione di equilibrio, cioè quando il pendolo si trova in posizione verticale, si ha che: la direzione della forza peso passa per il punto fisso O e ha come unico effetto quello di tendere il filo inestensibile, senza provocare alcun moto.
Se si sposta il pendolo dalla posizione di equilibrio, la forza peso è scomponibile in 2 forze:
F1 avente la direzione del filo,
F2 perpendicolare alla direzione del filo stesso.
F2 tende a riportare il pendolo nella posizione di equilibrio C; giunto in C il pendolo continua il suo moto e la velocità decresce fino ad annullarsi in B, posizione simmetrica di A (posizione di partenza) rispetto a C.
Da B il pendolo riprende il suo moto in senso contrario, ripassando per la posizione di equilibrio C e proseguendo fino ad annullare in A la sua velocità.
Il pendolo procederà in questo suo moto finché non interverrà una forza esterna a fermarlo.
Oltre alla forza peso P mg, sulla pallina agisce anche la tensione T del filo.
La risultante di queste due forze è la forza responsabile del moto.
Quindi, per la seconda legge della dinamica:
P T
ma.Uguagliando le componenti dei vettori di ambo i membri della precedente secondo la tangente alla traiettoria si ha F
mat (*)dove
F
è la componente della forza peso e at è l’accelerazione tangenziale;la tensione
T, essendo diretta secondo la direzione del filo, non ha alcuna componente secondo la tangenziale.
Dalla similitudine dei triangoli OPC ed MLP si ha : PL : PC = PM : OP
PL =
F
PM =
mg
OP=
l
e posto PC =
d
, si ha che:F dmg
l .
E allora (sostituendo in (*))
a
t = gl d (**)
Per piccole oscillazioni l’arco CP può essere considerato coincidente con la corda AB . Segue che, posto
AP s
, D s .Quindi, per piccole oscillazioni la (**) diventa
a g
l s
t
che, osservando che la componente
a
t dell’accelerazione è negativa quandos
è positivo e viceversa è positiva quandos
è negativo, può essere riscritta come:a g
l s
t .
Dunque l’accelerazione è direttamente proporzionale e di segno contrario allo spostamento dal centro di oscillazione, e pertanto IL MOTO DEL PENDOLO, nel caso di piccole oscillazioni, E’ ARMONICO .
Confrontando (**) con l’equazione del periodo del moto armonico di un punto materiale, si ottiene:
(1) T l
2 g
che è la RELAZIONE FONDAMENTALE PER LO STUDIO DEL MOTO DEL PENDOLO SEMPLICE.
Riscrivendo (1) rispetto a
g
, si ha:(2) g
T l
2 2
ne consegue che, per determinare
g
occorre conoscereT
el
.Voglio applicare la formula ad un corpo esteso, di massa
m
e baricentro G, libero di oscillare attorno al punto di sospensione A, (con piccoli angoli
), ed essendo
A la distanza di A da G.Ricavo la formula ad una generica distanza
r
P
ma mgsin mld
dt
2 2
d dt
2 2
gl sin
g
l sin
m dL
dt
r
x P
=dtd
IA
rPsin I d
dt I d dt
A
A
22
d dt
rMg
I sin rMg
A IA
2 2
d dt
2 2
2
Asin T
rMg IA ( )
2 T g
I M
A r
2
Che nel nostro caso diventa:
(3) T
g I
A M
A A
2
Ricordo il risultato del teorema di Steiner:
I
ICM
Md2cioè: il momento di inerzia
I
rispetto a un asse parallelo ad un asse passante per il centro di massa è uguale al momento di inerzia ICM di quell’asse passante per il centro di massa sommato al prodottoMd
2doveM
è lamassa totale del corpo e
d
è la distanza fra i 2 assi.Segue che la (3) diventa:
(4) T g
I M
A M
G A
A
2
2
(IA e IG indicano rispettivamente il momento di inerzia rispetto al punto A e rispetto al baricentro) e cioè:
(5) g T
I M
A M
G A
A
2
2
2
Trovato un punto di sospensione B tale che
T
A T
B, posso confrontare i 2 valori dig 2
2
2
TI M M
G A
2
2
2
TI M M
G B
e quindi ottenere:
(6) I M M
G A
A
2 I M
M
G B
B
2
Ma come trovo un tale
B
?Un’ ovvia soluzione è
B
tale che la distanza traB
eG
(= baricentro) sia uguale alla distanza traA
eG
, cioè
A
BAltre soluzioni derivano dalla (6):
(7)
I M
I M
M
G B
G A
A
B
2
2
0
e cioè
di nuovo:
A
B e :
B G
A
I
M (7BIS)
A
B ?se
A
B allora
A
B 2
A se
A G
A
I
M allora
A B A
G A
A G
A
I M
M I
M2
(8 BIS)
Quindi dalla (4) e dalla (8 BIS) si ottiene:
TA 2g A B 2g l
con l
A
B (9) Questa equazione ci permette dunque di determinareg
senza conoscereM
,
A eI
G.TEORIA DEL PENDOLO DI KATER
Il pendolo di Kater è un’asta rigida a cui sono fissate due grandi masse scorrevoli M1e M2 e due coltelli fissi C1 e C2, la cui distanza
l
è nota.Si sospende prima il pendolo per un coltello poi per l’altro, regolando la posizione delle masse
M
1eM
2 fino a raggiungere l’eguaglianza dei due periodi.Conoscendo
l
e misurandoT
si può ricavare il valore dell’accelerazione di gravitàg l
4
T22
PREMESSA ALL’ ESPERIMENTO
Dalla formula che esprime il periodo
T
del pendolo in funzione dell’accelerazione di gravitàg
e della distanzal
tra i punti di sospensione, è possibile ricavare la seguente relazione:
g l
4
T22
Per poter analizzare i risultati ottenuti mediante l’esperienza sperimentale, è necessario valutare gli errori.
Innanzitutto si osserva che il metro a disposizione ha una precisione dell’ordine di 10-3 m.
Analizziamo ora il calcolo del periodo:
eseguendo dieci misurazioni di un periodo abbiamo ricavato questi dati: 2.05, 2.10, 2.00, 1.97, 2.01, 2.05, 2.07, 2.09, 2.16, 1.99, la cui media è 2.05+-0.1.
Si può osservare che preso
t nT
, si ha
t
T , ma dato che è del tutto analogo considerare l’errore relativo, è vero anche che
t
t
T nT n
T
1 T
Si nota, quindi, che al crescere del numero dei periodi considerati si riduce l’errore relativo.
Un’altra osservazione che è necessario fare è relativa all’ampiezza dell’oscillazione.
Infatti d
dt
2 cos
cos
integrando
d dt
T
cos cos
0 0
4
2
2 2
0
4
4
dt
TT
d d
k sin
cos cos
0 2 2
0 2
1
con k sin
2d
k sin d k k
n o k
n
n
1 2 2 1
4
2 2
0 2
0 2
2
4
e ritornando all’equazione di partenza si ha:
2T4
2
0d k
n 2 nn
segue che T k( ) 21 k42 o k
4 T
risulta dipendente dak
e quindi dal valore assunto da
come angolo massimo di oscillazione. T 0 2
Si può ricavare l’errore relativo dato dall’espressione
T T
T k T T
k o k k
( ) ( )
( ) 0 ( )
0 4 4
2
4 2
Quindi approssimando
T
Tk sin
2
2
4 1
4 2
valido per
5
Per quanto riguarda la propagazione dell’errore si ricava dalla formula
g g
T T g
l l
2 2
2
2
g Tg T glOra applicando questa formula al nostro caso concreto dove g
l 2
2 T2 ottengo che
2
4 4
2
4 6
2 1 4 2
g T l l
T T
Ecco la formula dell’errore relativo
g g
l l
K T
2 2 2
2
da cui si ricava : ( )g ( ) ( ) g
l l
T T
2 2
2
Da questa espressione si vede come l’errore di lunghezza e l’errore di periodo debbono essere paragonabili affinché si riscontri un errore non significativo della accelerazione di gravità. Ora poiché riusciamo a raggiungere l’errore dell’ordine di 10-3 per la lunghezza sarebbe opportuno aumentare il numero dei periodi per dare un errore di questo ordine.
Ora poichè
T 01. s allora 01 1010 100
3
. 2
nT T n
Quindi dovremo considerare le misurazioni riferite a 100 periodi affinché l’errore sia dell’ordine di 10-3.
DESCRIZIONE DELL’ESPERIMENTO
Inizia ora la vera “esperienza” di laboratorio:
calcoliamo, tramite misurazioni dirette dei periodi, la posizione della massa mobile rispetto al coltello A fino a raggiungere l’eguaglianza dei due periodi.
Vogliamo innanzitutto trovare una grossolana approssimazione della distanza di A dalla massa, quindi iniziamo con calcoli del periodo, (effettuati facendo la media su 10 periodi), spostando la massa mobile di volta in volta di 10cm.
Ottenendo i risultati in tabella:
d TA TB
0 2.06 2.07
10 2.02 2.03
20 1.99 2.00
30 1.99 1.96
dove d indica la distanza della massa mobile dal coltello A e TA e TB indicano rispettivamente il periodo del pendolo centrato in A e il periodo del pendolo centrato in B.
Osservato che a 0, 10 e 20 cm TA<TB e a 30cm TA>TB, concludiamo che la posizione da noi cercata sarà tra i 20 e i 30cm.
Procediamo quindi con calcoli dei periodi, facendo la media su 50 oscillazioni e spostando la massa mobile di volta in volta di a cm.
Ottenendo i risultati in tabella
d TA TB
25 2.0024 2.0006
24 1.9986 1.9996
23 1.9900 1.9876
Ne deduciamo che la posizione cercata sarà vicino ai 24cm.
Proseguiamo pertanto con calcoli del periodo: facendo la media su 100 oscillazioni e spostando la massa mobile di volta in volta di 0.5cm.
Ottenendo i risultati in tabella
d TA TB
24.5 2.0061 1.9995
24 2.0037 2.0009
23.5 2.003 2.003
Dai risultati ottenuti: possiamo concludere con sufficiente accuratezza che l’eguaglianza dei periodi si ha ponendo la massa mobile a 23.5cm dal coltello A.
Possiamo ora calcolare g g T L
2 2
L
T s
1 2 003.
g 2 ms
2 0 1 9 869
2
2
. * .
Calcolo dell’errore percentuale:
( )g ( ) ( ) g
l l
T T
2 2
2
( ) . * .
.
. *
g g
errore
0 001 1
2 0 001 2 003 1413 10
1 1000
2 2
3
Quindi g 9 869. 0 009. ms2
Ad una latitudine tra i 50° e i 40° l’accelerazione di gravità è di 9.81ms-2; il risultato da noi ottenuto è maggiore di questo valore, ciò significa che sono intervenuti degli errori ben maggiori di quelli da noi presi in considerazione.
E’ possibile infatti che il pendolo non fosse ben in piano e che oscillasse in varie direzioni e non in una soltanto.
E’ anche possibile che si siano commessi degli errori durante il rilevameno delle oscillazioni, anzichè 100 ne possono essere state contate 99 o 101.
Concludendo si può quindi affermare che gli errori hanno influito in modo considerevole sul risultato dell’esperimento.