Il I l p pi ia an no o p pr ro oi ie et tt ti iv vo o
re r et tt te e: : r ra ap pp pr re es se en nt ta az zi io on ne e p pa ar ra am me et tr ri ic ca a e e ca c ar rt te es si ia an na a
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Ri ic ch hi ia am mi i s su ui i s so ot tt to os s pa p az zi i d di i R R
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nnRosalba Barattero
ESERCITAZIONE N.10
24 maggio 2010
THE GEOMETRY OF VISION
THE CAMERA OBSCURA OR pin-hole MODEL How can we formalize the pin-hole model?
Is it possible to describe it using Euclidean geometry? no!
We need a more powerful geometry: the projective geometry.
In Euclidean plane geometry there are two possible situations for pairs of lines on a plane:
they are parallel, or they meet at a point.
Metaphorically speaking we may say that in the projective plane P
2two lines always meet, if they are parallel, they meet at infinity.
Suppose we have a point (x,y) in the Euclidean plane. To represent this same point in the projective plane we simply add a third coordinate of 1 at the end: (x,y,1).
L'introduzione in inglese 'The Geometry of vision' è 'estratta' dal corso 'Visione computazionale' di F. Oddone
Overall scaling is unimportant, so the point (x,y,1) is the same as the point (x, y, ), for any non zero .
In other words,
(X,Y,W) = (X,Y,W) for any ≠ 0 (thus the point (0,0,0) is disallowed).
Because scaling is unimportant the coordinates (X,Y,W) are called homogeneous coordinates of the point.
The projective plane P
2is a set of equivalence classes of 3-tuples of real numbers (not all 0s) so that
P= ( u , v , w) and Q= ( u
0, v
0, w
0) are equivalent iff ( u , v , w )= ( u
0, v
0, w
0) where is real and not 0.
To transform a point (X, Y, W) in the projective plane back to Euclidean coordinates:
(x,y)=(X/W,Y/W) (if W≠0) .We see that the projective plane contains more points,the ones whose third coordinate is 0.
(*)They are called ideal points or points at infinity .
Ideal points lie on the ideal line .
Si può pensare al piano proiettivo P
2come
all'insieme i cui elementi, detti pti, sono le rette dello spazio R
3passanti per l'origine ( i sottospazi lineari di R
3di dimensione 1)
come all'insieme delle soluzioni non banali di un sistema lineare omogeneo di 2+1 incognite, prese ognuna a meno di un fattore di proporzionalità
come al completamento del piano R
2con l'aggiunta dei pti all'infinito ( lo vedremo meglio)
(*)Questo procedimento può essere fatto almeno per una delle 3 coordinate (purché non nulla)
Punti di P
2P
1= [2,0,1] : si intende che la terna rappresentativa è a meno di un fattore di proporzionalità non nullo, quindi ad es. P
1= [ 4,0,2] = ...
Rette di P
2Abbiamo a che fare con sistemi lineari omogenei in 3 incognite.
ax+by+cz=0 ha
2soluzioni in R
3=>
ax+by+cz=0 rappresenta in P
2una retta in forma cartesiana: la dimensione in P
2scende di 1 risp.ad R
3.
Quanti parametri occorrono per una forma
parametrica in P
2di ax+by+cz=0 ? 2 parametri !
Retta di P
2per due pti P [p
0, p
1, p
2] , Q=[ q
0, q
1, q
2] distinti
in forma parametrica
) μ(q ) λ(p x
) μ(q ) λ(p x
) μ(q ) λ(p x
2 2 2
1 1 1
0 0 o
in forma cartesiana 0
q q q
p p p
x x x
2 1 0
2 1 0
2 1 0
con [x
0,x
1,x
2] coordinate omogenee del pto corrente su r.
con , reali, non entrambi nulli e definiti a meno di un fattore di proporzionalità non nullo
P Q
ESERCIZIO 1.
Allineamento di pti – rette in P
2In P
2sono dati i punti P
0=[1,1,1], P
1=[2,0,1], P
2=[0,2,1], P
3=[0,1,1].
a) Verificare che P
0, P
1, P
2sono allineati e determinare un’equazione cartesiana e parametrica della retta che li contiene.
b) Verificare che P
0, P
1, P
3non sono allineati
P
0= [1,1,1] P
1= [2,0,1]
perché (1,1,1) e (2,0,1) sono L.I. ( non multipli ) in R
3, e analogamente P
0, P
1, P
2, P
3sono pti distinti di P
2 In P
2due pti sono distinti i vettori che li rappresentano
in R
3sono L.I.
P=[p
0, p
1, p
2], Q=[ q
0, q
1, q
2] , R=[ r
0, r
1, r
2] sono allineati
0q q q
p p p
r r r
2 1 0
2 1 0
2 1 0
(cioè Rr retta per P, Q)
P
0=[1,1,1], P
1=[2,0,1], P
2=[0,2,1] allineati
01 2 0
1 0 2
1 1 1
:
vero perché R
3= 2R
1–R
2.
Eq. Cart. di r (per P
1,P
2):
0 1 2 01 0 2
x x x0 1 2
x
0(-2)- x
1(2)+ x
2(4)=0
2 x
0+2 x
1-4 x
2=0 x
0+x
1-2x
2=0 (meglio!)
μ(1) λ(1) x
μ(2) λ(0) x
μ(0) λ(2) x
2 1 o
μ λ x
μ 2 x
λ 2 x
2 1 o
b) P
0, P
1, P
3non sono allineati :
1 2 1 01 1 0
1 0 2
1 1 1
Riepilogando : Dati 3 pti distinti P
1,P
2,P
3di P
2:
P
1,P
2,P
3sono L.I. P
1,P
2,P
3non sono allineati
Dati 2 pti P
1,P
2di P
2:
P
1,P
2sono L.I. P
1e P
2sono distinti )
(Pti L.I. significa che i loro rappresentanti sono L.I.)
P1 P2=1 , =0 P1 =[ 2,0,1]
=2 , =0 [ 4,0,2] = [ 2,0,1] = P1
=1 , =1 [ 2,2,2] = [1,1,1] = P0
=1 , =2 [2,4,3]
=2 , =4 [4,8,6] = [2,4,3] !!
il fattore / è lo stesso
con , reali, non entrambi nulli e definiti a meno di un fattore di proporzionalità non nullo
ESERCIZIO 2 .
Intersezioni di 3 rette in P
2Verificare che le seguenti rette di P
2r
0: x
0-2x
1=0, r
1: x
0+x
1- x
2=0, r
2: 2x
0-x
2=0 hanno intersezione vuota.
Sappiamo che r
0è il sottospazio proiettivo di P
2associato al sotto- spazio vettoriale di R
3delle soluzioni dell’equazione x
0-2x
1=0.
Analogamente per r
1ed r
2.
r
0 r
1 r
2è anch’esso sottospazio proiettivo di P
2, in quanto intersezione di sottospazi proiettivi, ed è associato al sottospazio
vettoriale di R
3delle soluzioni del sistema
0 x 2x
0 x x x
0 2x x
2 0
2 1 0
1 0
.
Se il sistema ha solo la soluzione nulla (0,0,0)R
3, ossia se lo spazio delle soluzioni si riduce al vettore nullo V=(0,0,0),si ha P(V) =, perché in tal caso V non possiede sottospazi di
dimensione 1.
In termini di dimensione : dim V (sottospazio vettoriale di R
3) =0 e quindi dim P(V) ( sottospazio proiettivo di P
2) = dimV-1 = -1.
( è uno spazio proiettivo di dimensione -1) .
Ci basta quindi studiare la caratteristica della matrice associata al sistema:
1 0 2
1 1 1
2 0 1
= 3 ( il det è non nullo)
Allora il sistema ha solo la soluzione banale (0,0,0) e r
0r
1r
2=
ESERCIZIO 3 .
Intersezione di 2 rette in P2
In P
2sono date le seguenti rette:
r
0: x
0-2 x
1=0, r
1: x
0+x
1- x
2=0, r
2: 2x
0-x
2=0.
Provare che i punti P
0= r
1r
2, P
1= r
0r
2, P
2= r
0r
1sono L.I.
Intanto ricordiamo che in P
2due rette hanno sempre intersezione non vuota.
A differenza di quanto accade nel piano affine in cui due rette parallele non si incontrano ! Nel proiettivo il concetto di parallelismo non esiste.
Lo vediamo studiando il sistema omogeneo di 2 eq.
nie 3 incognite : ha almeno
1sol. e quindi nel proiettivo indi- vidua almeno un pto.
r
1r
2è il sottospazio proiettivo, intersezione dei due sottospazi proiettivi r
1ed r
2ed è rappresentata in forma cartesiana dal sistema
r
1r
2:
0 x 2x
0 x x x
2 0
2 1
0
Le soluzioni (x
0, x
1, x
2) del sistema lineare omogeneo costituiscono un sottospazio vettoriale V
0di R
3, di cui sappiamo determinare dimensione e base :
1 0 2
1 1
1
=2 (le righe sono L.I.)
n-=
3-2=
1sol
niin R
3(dim V
0=1) del tipo <(a,b,c)> con (a,b,c) sol.
nedel sistema:
V0=<(1,1,2)> che in P2 è il punto P0 =[1,1,2] .
( In P
2dim P
0=dim V
0-1 = 0).
r
0r
2:
0 x 2x
0 2x x
2 0
1
0
, come sopra…, dim V
1=1, V
1= <(2,1,4)> , da cui P
1=[2,1,4] .
r
0r
1:
0 x x x
0 2x x
2 1 0
2
0
, idem …, dim V
2=1, V
2= <(2, -1,1)> , da cui P
2=[2,-1,1] .
Ora verifichiamo che i 3 pti P
0=[1,1,2], P
1=[2,1,4], P
2=[2,-1,1] sono L.I. ( ossia non allineati)
Quindi in R
3consideriamo v
0=(1,1,2), v
1=(2,1,4), v
2=(2,-1,1).
Dicendo che i tre pti P
0=[1,1,2], P
1=[2,1,4], P
2sono L.I
.intendiamo che v
0, v
1, v
2sono L.I. in R
3.
v
0, v
1, v
2sono L.I. in R
3 (v
0, v
1, v
2) =3
1 1 2
4 1 2
2 1 1
=
1 1 2
3 2 0
2 1 1
= 5+2(-1) =30 OK !
R2 R2 –R3
ESERCIZIO 4 .
Piano per 3 pti in P
3Stabilire che per i punti A[0,0,0,1], B[1,1,-1,0], C[1,-2,2,1] di
P
3(R) passa un unico piano e determinarne una rappresen- tazione cartesiana e parametrica.
Nello spazio proiettivo tridimensionale P
3si prova che se
Chi è L(P,Q,R) ?
E’ detto sottospazio proiettivo generato dai pti P,Q,R ed è l’intersezione di tutti i sottospazi proiettivi contenenti i 3 pti P,Q,R e quindi è il più piccolo sottospazio proiettivo di P
3contenente i 3 pti P,Q,R ed è associato al sottospazio vettoriale <v
P, v
Q,v
R> di R
4, con [v
P]=P, [v
Q]=Q, [v
R]=R Nel ns. caso i pti A,B,C sono L.I., essendolo i loro rappre- sentanti v
A, v
B, v
Cin R
4, dunque in R
4si ha
<v
A, v
B,v
C> = av
A+bv
B+cv
C| al variare di a,b,c R e
dim <(v
A, v
B,v
C)> =3 e quindi dim L(P,Q,R) =2 in P
3.
Ne segue che P,Q,R generano un piano, l’unico che li
contiene.
Calcoliamo la caratteristica dei rappresentanti dei 3 pti :
1 2 2 1
0 1 1 1
1 0 0 0
= 3 ( C
3=- C
2, det(C
1C
2C
4) 0 )
Quindi i 3 pti sono L.I. <=> i 3 pti NON sono allineati
0
1 2 2 1
0 1 1 1
1 0 0 0
x x x
x0 1 2 3
x
0(0)- x
1(3)+ x
2(-3) =0
Ritroviamo in altro modo, dalla teoria dei sistemi in R
4, che tale sottospazio proiettivo ha dimensione 2 ( (n-)-1 = (4-1)-1 : la dimensione nel proiettivo scende di 1).
In P
ni sottospazi di dim 2 si chiamano piani , son definiti da 1 eq. cart.
In R
4v
A=(0,0,0,1) , v
B=(1,1,-1,0) , v
C= (1,-2,2,1),quindi il generico vettore v di <v
A, v
B,v
C> è (x
0, x
1, x
2, x
3) t.c.
c(1) b(0) a(1)
x
c(2) 1) b(
a(0) x
2) c(
b(1) a(0)
x
c(1) b(1) a(0)
x
3 2 1 0
c a x
2c b x
2c b x
c b x
3 2 1 0
Se interpretiamo ciò in P
3abbiamo una rappresentazione pa- rametrica del sottospazio proiettivo L(A,B,C) costituito dai pti
P=[ x
0, x
1, x
2, x
3] t.c.
c a x
2c b x
2c b x
c b x
3 2 1 0
Eq. param. con 3 parametri ( 3 sono i generatori di L(A,B,C)).
Eliminando i parametri ritroviamo l’eq. cart. x1+x2=0.
Molto più facilmente: un'altra rappr. param. di è : x0=a,x1=b,x2=-b,x3=c , al variare di a, b,c in R : perchè?
al variare di a,b,c non tutti nulli e definiti a meno di un fattore di proporzionalità
x
1+ x
2=0 Eq. Cart. di
al variare di a,b,cR, non tutti nulli
ESERCIZIO 5.
Sottospazi di R
n- rappresentazione parametrica e cartesiana
a) Siano dati in R
4i sottospazi
U=<(1,1,2,0),(0,1,1,2),(0,0,3,1)> e W=<(2,2,2,0),(0,0,2,1),(-1-1-,1,1)> .
Determinare dimensione ed equazioni cartesiane di U e W ( ricordando che le equazioni omogenee linearmente indi- pendenti in n incognite danno luogo a sottospazi di R
ndi dimensione n- ).
b) Determinare il sottospazio U W in forma parametrica e cartesiana
dim(U) = max n. generatori L.I.
Scriviamo i vettori che generano U in colonna
1 2 0
3 1 2
0 1 1
0 0 1
= max n° colonne ( righe) L.I.=> dim(U) =
3 , ma il minore evidenziato è ≠0 =>=3=>dim(U) =3.
dim(U)= n-=3 => = n-3=4-3=1 => U è individuato da un'unica equazione in x,y,z,t.
U=<(1,1,2,0),(0,1,1,2),(0,0,3,1)> => per def. di sottospazio generato (span) il generico elemento di U è :
(x,y,z,t) = a(1,1,2,0)+b(0,1,1,2)+c(0,0,3,1) =>
t y x x y t x y x z
x y t c
x y b
x a
c b t
c b a z
b a y
a x
3 5 7 6 6 3 2
2 2 2
3
2
=> 7x-5y-z+3t=0 è eq.
necartesiana di U
W=<(2,2,2,0),(0,0,2,1),(-1,-1,-1,1)>
1 1 0
1 2 2
1 0 2
1 0 2
=3 => dim W=3
generico elemento di W :
(x,y,z,t)=a(2,2,2,0)+b(0,0,2,1)+c(-1,-1,-1,1)
c b t
c b a z
c a y
c a x