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L Lo o s sp pa az zi io o p pr ro oi ie et tt ti iv vo o Pi P ia an ni i: :

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Academic year: 2021

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(1)

Il I l p pi ia an no o p pr ro oi ie et tt ti iv vo o

re r et tt te e: : r ra ap pp pr re es s en e nt ta az zi io on ne e p pa ar ra am me et tr ri ic ca a e e c ca ar rt te es si ia an na a a al ll li in ne ea am me en nt to o d di i p pu un nt ti i

pu p un nt ti i i in n p po os si iz zi io on ne e g ge en ne er ra al le e i in nt te er rs se ez zi io on ne e d di i r re et tt te e

L Lo o s sp pa az zi io o p pr ro oi ie et tt ti iv vo o Pi P ia an ni i: :

ra r ap pp pr re es se en nt ta az zi io on ne e p pa ar ra am me et tr ri ic ca a e e c ca ar rt te es si ia an na a

Rosalba Barattero 21 maggio 2009

ESERCITAZIONE N.10

ESERCIZIO 1 .

Allineamento di pti – rette – pti in posizione generale in P

2

In P

2

sono dati i punti P

0

=[1,1,1], P

1

=[2,0,1], P

2

=[0,2,1], P

3

=[0,1,1].

a) Verificare che P

0

, P

1

, P

2

sono allineati e determinare un’equazione cartesiana e parametrica della retta che li contiene.

b) Verificare che P

0

, P

1

, P

3

non sono allineati

c) Determinare un pto Q∈ P

2

tale che P

0

, P

1

, P

3

, Q non siano in posizione generale.

a) Iniziamo a ricordare i fatti essenziali sulla geometria proiettiva.

• Indichiamo con P

2

il piano proiettivo P

2

(R

3

) associato all’ R-spazio vettoriale R

3

.

P

2

è per definizione l’insieme i cui elementi, detti punti di P

2

, sono i sottospazi vettoriali di dimensione 1 di R

3

(cioè le rette per l’origine di R

3

).

• Il punto P

0

=[1,1,1] ( così denotato) sta ad indicare il sotto- spazio <(1,1,1)> di R

3

,

ossia {λ(1,1,1)| λ∈R

*

}, il sottospazio di R

3

generato da (1,1,1).

• Notiamo che due vettori v, w, non nulli di R

3

definiscono lo stesso punto di P

2

(R

3

) se e solo se ∃ λ∈R,λ ≠0 tale che w=λv . Diciamo che il punto P

0

= [1,1,1] ha infiniti rappresentanti : P

0

= [1,1,1] = [-1,-1,-1] = [2,2,2] = …

Dalla teoria è noto che i punti di P

2

(R

3

) sono dunque classi di

equivalenza … per questo di usano le parentesi quadrate per

(2)

indicare i punti di P

2

(R

3

).

• La dimensione di P

2

(R

3

) è definita come dim R

3

-1 ( = 3 (dimensione dello spazio vettoriale R

3

)-1 =2) La definizione è abbastanza naturale perché P

2

(R

3

) è insieme di rette di R

3

e quindi deve avere dimensione minore di 1 rispetto a R

3

)

Quanto si è detto per P

2

(R

3

) si estende in modo ovvio a P

n

(R

n+1

).

• Allora se V è uno spazio vettoriale t.c. dim V=0 , cioè se V si riduce allo zero, ne segue che P(V) =∅ , perché V non ha sottospazi di dimensione 1 . Si può perciò considerare l’insie- me vuoto come uno spazio proiettivo di dimensione -1.

• Se dim V=1 ⇒ P(V) ha un solo punto , V stesso

⇒ dim P(V)=0 : uno spazio proiettivo di dimensione zero consiste di un solo pto !

“ In P

2

due pti sono distinti ⇔ i vettori che li ′rappresentano′ in R

3

sono L.I.

P

0

= [1,1,1] ≠ P

1

= [2,0,1]

perché (1,1,1) e (2,0,1) sono L.I. ( non multipli ) in R

3

, e così P

0

, P

1

, P

2

= [0,2,1] sono 3 pti distinti di P

2

“ Per 2 pti distinti P=[p

0

, p

1

, p

2

], Q=[ q

0

, q

1

, q

2

] di P

2

passa un’unica retta r di equazione cartesiana 0

q q q

p p p

x x x

2 1 0

2 1 0

2 1 0

= ,con

[x

0

,x

1

,x

2

] coordinate omogenee del pto corrente su r.

• Le coordinate omogenee [x

0

,x

1

,x

2

] di un pto di P

2

sono indi- viduate ( usualmente ) tramite la base canonica di R

3

e hanno la proprietà di essere determinate a meno di un fattore non nullo di proporzionalità.

Infatti abbiamo visto che , dato λ∈R

*

si ha : [v]= [x

0

,x

1

,x

2

] = [λx

0

, λx

1

, λx

2

]

Quindi se x

0

,x

1

,x

2

sono coordinate omogenee di [v] risp. ad una base di R

3

, lo sono anche λx

0

, λx

1

, λx

2

per ogni λ ≠0 .

Abbiamo anche osservato che il termine ′omogeneo′ è connesso al seguente fatto :

se vogliamo che un pto di P

2

soddisfi ad un’equazione lineare, deve essere anche omogenea !

Infatti se l’equazione fosse ad esempio x

0

+x

1

-x

2

=1 , si nota che la terna ordinata (1,0,0) soddisfa l’equazione, ma non altrettanto la sua multipla (2,0,0) ! E quindi non avrebbe senso chiedersi se il pto [1,0,0] di P

2

soddisfa l’equazione x

0

+x

1

-x

2

=1 !

La domanda è lecita se il termine noto è zero, cioè se l’equazione è omogenea : x

0

+x

1

-x

2

=0 . Infatti in questo caso se una terna (a,b,c) soddisfa l’equazione, così fa anche una qualsiasi terna proporzionale ( ka,kb,kc) ( k ≠0) :

(a,b,c) soddisfa l’equazione ⇒ a +b-c =0 ⇒ k(a +b-c)=0

⇒ ka+kb-kc =0.

(3)

Conclusione : ha senso chiedersi se il pto [a,b,c] di P

2

soddisfa l’equazione data x

0

+x

1

-x

2

=0.

• Per finire questa digressione notiamo che però non ha senso chiedersi quanto vale ad esempio il polinomio p: x

0

+x

1

-x

2

nel pto [a,b,c] del piano proiettivo P

2

!

Infatti se consideriamo ad esempio il pto [1,2,0] di P

2

abbiamo : p vale 3 se consideriamo il rappresentante (1,2,0) del pto ,

p vale 6 se consideriamo il rappresentante (2,4,0) dello stesso pto!

Riprendiamo il nostro esercizio :

La retta r passante per pti distinti P=[p

0

, p

1

, p

2

], Q=[ q

0

, q

1

, q

2

] di P

2

ha equazione cartesiana 0

q q q

p p p

x x x

2 1 0

2 1 0

2 1 0

= ,con

[x

0

,x

1

,x

2

] coordinate omogenee del pto corrente su r.

“ Dunque P=[p

0

, p

1

, p

2

], Q=[ q

0

, q

1

, q

2

] , R=[ r

0

, r

1

, r

2

] sono allineati ⇔ 0

q q q

p p p

r r r

2 1 0

2 1 0

2 1 0

= (cioè ⇔ R∈r)

P

0

=[1,1,1], P

1

=[2,0,1], P

2

=[0,2,1] allineati ⇔ 0

1 2 0

1 0 2

1 1 1

= : vero

perché R

3

= 2R

1

–R

2

.

Eq. Cart. di r (per P

1

,P

2

): 0 1 2 0

1 0 2

x x x

0 1 2

= ⇒ x

0

(-2)- x

1

(2)+ x

2

(4)=0 ⇒ 2 x

0

+2 x

1

-4 x

2

=0 ⇒ x

0

+x

1

-2x

2

=0 (meglio!)

Ogni retta di P

2

è rappresentata in forma cartesiana

dall’equazione lineare omogenea ax

0

+bx

1

+cx

2

=0 con a,b,c non tutti nulli.

“ Dati P

1

,P

2

∈ P

2

, distinti la retta per P

1

,P

2

in forma parametrica è

⎪ ⎩

⎪ ⎨

+

= +

= +

=

μ(1) λ(1) x

μ(2) λ(0) x

μ(0) λ(2) x

2 1 o

⎪ ⎨

⎧ +

=

=

= μ λ x

μ 2 x

λ 2 x

2 1 o

b) P

0

, P

1

, P

3

non sono allineati : 1 2 1 0 1

1 0

1 0 2

1 1 1

=

=

c) Determinare un pto Q∈ P

2

tale che P

0

, P

1

, P

3

, Q non siano in posi- zione generale.

“ Ricordiamo che vale il seguente fatto :

Dati in P

n

= P(R

n+1

) i pti P

1

=[v

1

], P

2

=[v

2

],…, P

t

=[v

t

]

P

1

, P

2

, …, P

t

in P

n

sono L.I. ⇔ i vettori v

1

,v

2, …,

v

t

di R

n+1

sono L.I.

Non è difficile provare questa proprietà che dice che la dipendenza lineare non dipende dai rappresentanti dei punti di P

n

.

con λ, μ reali, non entrambi nulli e definiti a meno di un fattore di proporzionalità non nullo

P

1

P

2

λ=1 , μ=0 →

P

1

=[ 2,0,1]

λ=2 , μ=0 →

[ 4,0,2] = [ 2,0,1] = P

1

!!

λ=1 , μ=1→

[ 2,2,2] = [1,1,1] = P

0

!!

λ=1 , μ=2→ [2,4,3]

λ=2 , μ=4→ [4,8,6] = [2,4,3] !!

il fattore λ/μ è lo stesso

(4)

“ I pti P

1

, P

2

, … , P

t

di P

n

si dicono in posizione generale se:

P

1

, P

2

, … , P

t

sono L.I. (e in tal caso t≤n+1 poiché in R

n+1

il massimo numero di elementi L.I. è n+1)

oppure

t>n+1 e n+1 pti , comunque scelti, sono L. I.

Nel ns. caso n=2 è la dimensione proiettiva di P

2

,definita come (dim R

3

) -1 (dim R

3

=3: dimensione dell’R-spazio vettoriale R

3

).

I pti sono 4 : P

0

, P

1

, P

3

, Q e 4>3 ( = dim R

3

) .

Se vogliamo che P

0

, P

1

, P

3

, Q NON siano in posizione generale è sufficiente che almeno 3 pti dei 4 pti NON siano L.I.

P

0

=[1,1,1], P

1

=[2,0,1], P

3

=[0,1,1] sono L. I. ( abbiamo già visto che det(P

0

,P

1

,P

3

) ≠0 ).

In R

3

4 vettori sono sempre L.D., facciamo in modo che 3 di essi siano L.D. aggiungendo Q opportuno

Mettiamoli in colonna :

⎟⎟

⎜⎜

* 1 1 1

* 1 0 1

* 0 2 1

Si può aggiungere ad es. C

4

=(2,1,2)= C

2

+C

3

, così C

2

, C

3

,C

4

sono L. D. ossia i pti di P

2

P

1

[2,0,1], P

3

[0,1,1] , Q[2,1,2] sono L.D. e così P

0

, P

1

, P

3

, Q NON sono in posizione generale

Attenzione !

Non scegliere come C

4

un multiplo di un’altra colonna, altri- menti si aggiunge lo stesso pto di P

2

.

Vediamo la prossima volta un caso in cui i pti devono essere in posizione generale !

ESERCIZIO 2 .

Rette in forma parametrica – intersezione di rette in P

2

In P

2

sono date le seguenti rette:

r

0

: x

0

-2 x

1

=0, r

1

: x

0

+x

1

- x

2

=0, r

2

: 2x

0

-x

2

=0.

Provare che i punti P

0

= r

1

∩r

2

, P

1

= r

0

∩r

2

, P

2

= r

0

∩r

1

sono L.I.

“ Intanto ricordiamo che in P

2

due rette hanno sempre interse- zione non vuota.

A differenza di quanto accade nel piano affine in cui due rette parallele non si incontrano ! Nel proiettivo il concetto di parallelismo non esiste.

La proprietà discende ad esempio dalla formula di Graßmann (la rivedremo insieme ad altri esempi), ma può esser ′capita′

svolgendo questo esercizio.

“ r

1

∩r

2

è il sottospazio proiettivo, intersezione dei due sottospazi proiettivi r

1

ed r

2

ed è rappresentata in forma cartesiana dal sistema

r

1

∩r

2

:

⎩ ⎨

=

=

− +

0 x 2x

0 x x x

2 0

2 1

0

Le soluzioni (x

0

, x

1

, x

2

) del sistema lineare omogeneo costi- tuiscono un sottospazio vettoriale V

0

di R

3

, di cui sappiamo determinare dimensione e base :

ρ

⎟⎟

⎜⎜ ⎞

− 1 0 2

1 1

1

=2 (le righe sono L.I.)→∞

n-ρ

=∞

3-2

=∞

1

sol

ni

in R

3

(dim V

0

=1) del tipo <(a,b,c)> con (a,b,c) sol.

ne

, adesempio V

0

=<(1,1,2)>, che in P

2

è il punto P

0

=[1,1,2] .

( In P

2

dim P

0

=dim V

0

-1 = 0).

(5)

r

0

∩r

2

:

⎩ ⎨

=

=

0 x 2x

0 2x x

2 0

1

0

, come sopra…, dim V

1

=1, V

1

= <(2,1,4)> , da cui P

1

=[2,1,4] .

r

0

∩r

1

:

⎩ ⎨

=

− +

=

0 x x x

0 2x x

2 1 0

2

0

, idem …, dim V

2

=1, V

2

= <(2, -1,1)> , da cui P

2

=[2,-1,1] .

Ora verifichiamo che i 3 pti P

0

=[1,1,2], P

1

=[2,1,4], P

2

=[2,-1,1]

sono L.I.

Quindi in R

3

consideriamo v

0

=(1,1,2), v

1

=(2,1,4), v

2

=(2,-1,1), per quanto detto prima, sappiamo che

v

0

, v

1

, v

2

sono L.I. ⇔ ρ(v

0

, v

1

, v

2

) =3

1 1 2

4 1 2

2 1 1

=

1 1 2

3 2 0

2 1 1

Riepilogando : Dati 3 pti distinti P

1

,P

2

,P

3

di P

2

:

P

1

,P

2

,P

3

sono L.I. ⇔ P

1

,P

2

,P

3

non sono allineati

( Dati 2 pti P

1

,P

2

di P

2

:

P

1

,P

2

sono L.I. ⇔ P

1

e P

2

sono distinti )

= 5+2(-1) =3≠0 OK !

R2 → R2 –R3

ESERCIZIO 3 .

Intersezioni vuote di rette in P

2

Verificare che le seguenti rette di P

2

r

0

: x

0

-2x

1

=0, r

1

: x

0

+x

1

- x

2

=0, r

2

: 2x

0

-x

2

=0 hanno intersezione vuota.

Sappiamo che r

0

è il sottospazio proiettivo di P

2

associato al sotto- spazio vettoriale di R

3

delle soluzioni dell’equazione x

0

-2x

1

=0.

Analogamente per r

1

ed r

2

.

r

0

∩ r

1

∩ r

2

è anch’esso sottospazio proiettivo di P

2

, in quanto intersezione di sottospazi proiettivi, ed è associato al sottospazio

vettoriale di R

3

delle soluzioni del sistema

⎪ ⎩

⎪ ⎨

=

=

− +

=

− 0 x 2x

0 x x x

0 2x x

2 0

2 1 0

1 0

.

Se il sistema ha solo la soluzione nulla (0,0,0)∈R

3

, ossia se lo spazio delle soluzioni V si riduce al vettore nullo,V={(0,0,0)},si ha P(V) =∅, perché in tal caso V non possiede sottospazi di

dimensione 1.

In termini di dimensione : dim V (sottospazio vettoriale di R

3

) =0 e quindi dim P(V) ( sottospazio proiettivo di P

2

) = dimV-1 = -1.

Ritroviamo quanto già detto: ∅ è uno spazio proiettivo di dimensione -1.

Ci basta quindi studiare la caratteristica della matrice associata al sistema:

ρ

⎟ ⎟

⎜ ⎜

− 1 0 2

1 1 1

2 0 1

= 3 ( il det è non nullo)

Allora il sistema ha solo la soluzione banale (0,0,0) e r

0

∩r

1

∩r

2

= ∅

DOMANDA :C’è un legame tra gli esercizi 3 e 4 (le rette sono le stesse) ?

(6)

ESERCIZIO 4 .

P

3

: piano per tre punti

Stabilire che per i punti A[0,0,0,1], B[1,1,-1,0], C[1,-2,2,1] di P

3

(R) passa un unico piano π e determinarne una rappresen- tazione cartesiana e parametrica.

Nello spazio proiettivo tridimensionale P

3

si prova che se

Chi è L(P,Q,R) ?

E’ detto sottospazio proiettivo generato dai pti P,Q,R ed è

l’intersezione di tutti i sottospazi proiettivi contenenti i 3 pti P,Q,R e quindi è il più piccolo sottospazio proiettivo di P

3

contenente i 3 pti P,Q,R ed è associato al sottospazio vettoriale <v

P

, v

Q

,v

R

> di R

4

, con [v

P

]=P, [v

Q

]=Q, [v

R

]=R

Ossia L(P,Q,R) è il sottospazio proiettivo di P

3

associato al sottospazio vettoriale <v

P

, v

Q

, v

R

> di R

4

Nel ns. caso i pti A,B,C sono L.I., essendolo i loro rappresentanti v

A

, v

B

, v

C

in R

4

, dunque in R

4

<v

A

, v

B

,v

C

> = { av

A

+bv

B

+cv

C

| al variare di a,b,c ∈R} e dim <(v

A

, v

B

,v

C

)>=3 e quindi dim L(P,Q,R) =2 in P

3

.

Ne segue che P,Q,R generano un piano, l’unico che li contiene.

Quindi 3 pti NON sono allineati ⇔ sono L.I.

Calcoliamo la caratteristica dei rappresentanti dei 3 pti :

⎟ ⎟

⎜ ⎜

− 1 2 2 1

0 1 1 1

1 0 0 0

ρ

= 3 ( C

3

=- C

2

, det(C

1

C

2

C

4

) ≠ 0 ) Ok !

0

1 2 2 1

0 1 1 1

1 0 0 0

x x x

x

0 1 2 3

=

⇒ x

0

(0)- x

1

(3)+ x

2

(-3) =0

In R

4

v

A

=(0,0,0,1) , v

B

=(1,1,-1,0) , v

C

= (1,-2,2,1) , quindi il generico vettore v di <v

A

, v

B

,v

C

> è (x

0

, x

1

, x

2

, x

3

) t.c.

⎪ ⎪

⎪ ⎪

+ +

=

+

− +

=

− + +

=

+ +

=

c(1) b(0)

a(1) x

c(2) 1)

b(

a(0) x

2) c(

b(1) a(0)

x

c(1) b(1)

a(0) x

3 2 1 0

⎪ ⎪

⎪ ⎪

+

= +

=

= +

=

c a x

2c b x

2c b x

c b x

3 2 1 0

al variare di a,b,c∈R

Se interpretiamo ciò in P

3

abbiamo una rappresentazione pa- rametrica del sottospazio proiettivo L(A,B,C) costituito dai pti

P=[ x

0

, x

1

, x

2

, x

3

] t.c.

⎪ ⎪

⎪ ⎪

+

= +

=

= +

=

c a x

2c b x

2c b x

c b x

3 2 1 0

Tale sottospazio proiettivo ha dimensione 3-1 = 2 ( nel proiettivo la dimensione scala di 1 rispetto all’affine) e per def. è un piano ( In P

n

i sottospazi di dim 2 si chiamano piani ).

Il piano di P

3

è definito quindi da 1 eq. cart. oppure da eq. param.

con 3 parametri.

Eliminando i parametri ritroviamo l’eq. cart. x

1

+x

2

=0.

al variare di a,b,c non tutti

nulli e definiti a meno di un

fattore di proporzionalità

⇒ x

1

+ x

2

=0 Eq. Cart. di π

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