Matematica Discreta I Lezione del giorno 11 dicembre 2008 Calcoleremo ora la cardinalità di C
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Poiché nelle combinazioni l’ordine degli elementi non conta, possiamo ripartire le disposizioni di D n,m in sottoinsiemi, ponendo in ciascun sottoinsieme le disposizioni
Se A,B hanno elementi comuni, cioè se A∩B, il principio della somma non è più valido, perché la somma delle singole cardinalità di A e B non coincide con la
Se indichiamo con B l’insieme di tutte le parole sull’alfabeto {0,1} di lunghezza (n+m-1) in cui la lettera 1 compare esattamente (n-1) volte, il procedimento precedente permette
In pratica tale procedimento continua con una successiva divisione solo se il quoziente della precedente divisione è non nullo, e nella successiva divisione il dividendo
In pratica tale procedimento continua con una successiva divisione solo se il quoziente della precedente divisione è non nullo: nella successiva divisione il dividendo coincide con
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Se A è un insieme finito, ossia che contiene un numero finito di elementi, si chiama cardinalità di A (e si indica con il simbolo A) il numero degli elementi distinti di A..
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