• Non ci sono risultati.

Matematica Discreta Lezione del giorno 1 dicembre 2010 Cardinalità di un insieme

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Matematica Discreta Lezione del giorno 1 dicembre 2010 Cardinalità di un insieme"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

Matematica Discreta

Lezione del giorno 1 dicembre 2010 Cardinalità di un insieme

Se A è un insieme finito, ossia che contiene un numero finito di elementi, si chiama cardinalità di A (e si indica con il simbolo A) il numero degli elementi distinti di A.

Per esempio se A={1,a,2,3,b} si ha A=5. Ovviamente =0.

Per il momento, se A è un insieme infinito (ossia non finito), ci limiteremo a dire che la sua cardinalità è infinita (in seguito approfondiremo l’argomento).

Teorema. Se A,B sono insiemi finiti, se A=n, B=m, e se f: A  B è una funzione iniettiva, allora nm.

Dimostrazione:

Elenchiamo esplicitamente gli n elementi distinti di A:

A={a

1

, a

2

, a

3

, …….., a

n

}

(dove a

1

indica l’elemento al primo posto nell’elenco, a

2

quello al secondo posto,….., a

n

quello al posto n, ultimo nell’elenco).

Poiché per ipotesi f è iniettiva, i corrispondenti:

f(a

1

), f(a

2

), f(a

3

),……, f(a

n

)

sono elementi tutti diversi nel codominio B, quindi tali corrispondenti sono esattamente in numero di n. L’insieme B contiene dunque almeno n elementi, cioè nm (tesi).

Una conseguenza immediata del teorema precedente è la seguente: se A,B sono insiemi finiti e se la cardinalità n di A è maggiore della cardinalità m di B, allora non esiste nessuna funzione iniettiva f: A  B.

Teorema. Se A,B sono insiemi finiti, se A=n, B=m, e se f: A  B è una funzione surgettiva, allora nm.

Dimostrazione:

Elenchiamo esplicitamente gli m elementi distinti di B:

B={b

1

, b

2

, b

3

, …….., b

m

}

Poiché per ipotesi f è surgettiva, troviamo almeno un elemento a

1

A tale che f(a

1

)=b

1

; per lo stesso motivo troviamo almeno un elemento a

2

A tale che f(a

2

)=b

2

e così procediamo fino a trovare almeno un elemento a

m

A tale che f(a

m

)=b

m

.

Gli elementi trovati c

1

, c

2

, …. ,c

m

sono tutti diversi fra loro (se 2 fra essi coincidessero, la f non sarebbe più una funzione perché esisterebbe qualche elemento di A con più di un corrispondente in B): si deduce che il numero degli elementi c

1

, c

2

, …. ,c

m

è esattamente m.

L’insieme A contiene dunque almeno m elementi, cioé nm (tesi).

Una conseguenza immediata del teorema precedente è la seguente: se A,B sono insiemi finiti e se la cardinalità n di A è minore della cardinalità m di B, allora non è possibile costruire una funzione surgettiva f: A  B.

Funzioni biunivoche

Dati gli insiemi A,B una funzione f: A  B è detta biunivoca (o bigettiva) quando f è sia iniettiva

che surgettiva (quindi quando elementi diversi del dominio A hanno sempre corrispondenti diversi

(2)

nel codominio B, e ogni elemento del codominio B é corrispondente di almeno un elemento del dominio A).

Teorema. Se A,B sono insiemi finiti, se A=n, B=m e se f: A  B è una funzione biunivoca, allora n=m.

Dimostrazione:

Essendo f iniettiva, per un teorema già dimostrato si ha nm; essendo f surgettiva, per un altro teorema già dimostrato si ha nm. Si conclude allora che n=m.

Una conseguenza del teorema precedente è la seguente: se A,B sono insiemi finiti e se la

cardinalità n di A è diversa dalla cardinalità m di B, allora non esiste nessuna funzione

biunivoca f: A  B.

Riferimenti

Documenti correlati

Gli elementi x,y sono detti operandi (l’elemento x è il primo operando, l’elemento y è il secondo operando), mentre l’elemento f(x,y) è detto risultato dell’operazione

Con ragionamento analogo, se vi fossero invece per assurdo 2 elementi uguali nella stessa colonna, si otterrebbe una contraddizione (utilizzando stavolta la legge di cancellazione

Quindi in tutti i gruppi finiti elevando qualunque elemento alla cardinalità del gruppo si ottiene sempre l’elemento neutro ed il periodo di ogni elemento è divisore della

Si definisce predicato logico (o brevemente predicato) una frase di senso compiuto che contiene delle variabili (spesso indicate con lettere come x,y,z….) e che diventa una

Può accadere che un insieme sia descritto in modo implicito mediante un predicato che è falso per ogni valore della variabile.. Per la 3) basta notare che sia (AB)C che

Il prossimo risultato dimostra che, nel caso di dominio e codominio finiti e con la stessa cardinalità, i concetti di funzione iniettiva e surgettiva in pratica

Sempre nell’ambito del problema di contare il numero di elementi di un insieme finito A in cui ogni elemento dipende dai valori di 2 variabili x,y, facciamo un ulteriore ipotesi

Per un teorema già dimostrato, sappiamo che, sotto l’ipotesiA=B, una funzione iniettiva è sempre anche surgettiva, quindi biunivoca: basta allora contare solo le