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Calcolo dell'effettiva influenza della soletta quale mezzo di ripartizione del carico nei ponti a travata in cemento armato

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Academic year: 2022

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Calcolo dell'effettiva influenza della soletta quale mezzo di ripartizione del carico nei ponti a travata in cemento armato

Limitando lo studio al caso in cui il collegamento fra le travi longitudinali di un ponte a travata sempli- cemente appoggiata agli estremi sia affidato soltanto alla soletta, si procede al calcolo delle sollecitazioni

nelle suddette travi per qualsivoglia condizione di carico. Si fa seguire un esempio.

Si vuol qui pecisare che n e l presente studio si p o n e che t u t t e le travi l o n g i t u d i n a l i a b b i a n o le stes- se d i m e n s i o n i : il che p u ò a m m e t t e r s i nella genera- lità dei casi ove si consideri che le travi laterali vengono a trovarsi in condizioni pressochè identiche a quelle delle travi i n t e r m e d i e , data la p a r t e c i p a - zione all'inflessione del m a r c i a p i e d i (e talora di p a r t e d e l l ' i m p a l c a t o ) p o r t a t o a sbalzo.

3. - Assumendo che ogni striscia di soletta possa r i g u a r d a r s i come i n d i p e n d e n t e dalle striscie con- t i g u e , k sarà da calcolare con la nota posizione:

1) essendo λ la luce di u n a campat a di soletta e J il m o m e n t o d'inerzia della sua sezione trasversale ri- ferito a l l ' u n i t à di larghezza.

R i c o r d a n d o che ε r a p p r e s e n t a la rigidezza dei vincoli che nella trave « associata » si oppongono elasticamente agli spostamenti verticali degli appog- gi, dovrà esprimersi tale grandezza come r a p p o r t o t r a l ' a m p i e z z a di un carico sinusoidale generico gra- vante u n a trave longitudinale e l'ampiezza della c o r r i s p o n d e n t e curva elastica ( r i g u a r d a n d o la trave come i n d i p e n d e n t e dal complesso). I n d i c a n d o con : 1. - II p r o b l e m a che si affronta è quello della

d e t e r m i n a z i o n e dello stato di sollecitazione in un p o n t e a travata semplicemente a p p o g g i a t a agli estre- mi t e n e n d o conto della effettiva r i p a r t i z i o n e del ca- rico fra le travi longitudinali q u a n d o queste siano collegate soltanto a mezzo della soletta.

In un articolo p r e c e d e n t e (1), in sede di esposi- zione concettuale, si è osservato come, p e r la solu- zione del p r o b l e m a in discorso, possa a m m e t t e r s i , senza a p p r e z z a b i l e e r r o r e , che le deformate delle travi siano ad a n d a m e n t o sinusoidale (ad u n a semi- o n d a p e r condizioni s i m m e t r i c h e di carico, a due semionde p e r condizioni a n t i m e t r i c h e (2). T a l e an- d a m e n t o si a v r e b b e e s a t t a m e n t e q u a l o r a ai carichi effettivi gravanti u n a delle travi si sostituisse il ca- rico r a p p r e s e n t a t o dal p r i m o t e r m i n e dello sviluppo in serie trigonometrica della legge di carico.

Giova rilevare che il p o t e r a m m e t t e r e q u a n t o so- p r a esposto d i p e n d e dal fatto che la trave gravata fa da « filtro » rispetto al c a r i c o : e ciò n e l senso c h e , pensato il carico decomposto in infiniti cari- chi ad a n d a m e n t o sinusoidale, la trave p r e n d e su di sè u n a frazione t a n t o maggiore di ciascuno di detti carichi e l e m e n t a r i q u a n t o maggiore è la frequenza dei medesimi (con legge di rapidissima crescenza).

P u ò allora pensarsi che la trave caricata diffonda il carico c o r r i s p o n d e n t e alla p r i m a sinusoide « bloc- c a n d o » i carichi c o r r i s p o n d e n t i alle sinusoidi suc- cessive.

Da tale posizione si ha c h e , a p a r t e la imposta- zione e s t r e m a m e n t e agevole del p r o b l e m a , il cal- colo si riduce alla risoluzione di pochi casi relativi a carichi sinusoidali.

2. - P e r q u e l che r i g u a r d a l'effetto dì un carico sinusoidale conviene r i c o r d a r e come possa operarsi sulle ampiezze delle grandezze che i n t e r v e n g o n o : e ciò p e r il fatto che ad un carico sinusoidale gravante u n a trave conseguono effetti sinusoidali della stessa frequenza. Il p r o b l e m a si r i d u c e così a quello di u n a trave continua su appoggi elastici e con le se- zioni sugli a p p o g g i elasticamente i m p e d i t e di ruo- t a r e , la cui soluzione è già stata fornita nella forma più o p p o r t u n a a p p l i c a n d o il m e t o d o delle deforma- zioni (3). Basterà q u i n d i d e t e r m i n a r e le espressioni delle grandezze k, ε, εt (le cui definizioni saranno ricordate al paragrafo seguente) che intervengono p e r tale trave continua, « associata » alla travata in questione [cfr. articolo nota (2) equazioni 4) e 9 ) ] .

(1) Cfr. B. DALL'AGLIO, Sulla ripartizione del carico fra

le travi longitudinali dei ponti in cemento armato, « L'Inge- gnere », fase. 5, 1953.

(2) La simmetria e la antimetria di tali condizioni sono ovviamente da intendere in senso longitudinale.

(3) Cfr. B. DALL'AGLIO, Dello studio di un particolare

tipo di trave continua col metodo delle deformazioni, « Atti della Accademia Patavina di Scienze Lettere ed Arti », vo- lume XLV (nuova serie), Anno Acc. 1952-53.

la legge di carico (1 luce della trave) e c o n :

Fig. 1.

l'equazione della corrispondente curva elastica, si avrà ovviamente :

2) essendo I il m o m e n t o d ' i n e r z i a della sezione della trave r i s p e t t o all'asse b a r i c e n t r i c o o r i z z o n t a l e .

R i c o r d a n d o infine c h e con εt si è indicata la rigidezza dei vincoli che ( s e m p r e nella t r a v e « asso- ciata ») i m p e d i s c o n o e l a s t i c a m e n t e le rotazioni delle sezioni sugli a p p o g g i , dovrà qui e s p r i m e r s i il r a p - p o r t o t r a l ' a m p i e z z a d i u n a c o p p i a generica ( a d a n d a m e n t o sinusoidale) a p p l i c a t a alla t r a v e con gia- c i t u r a p e r p e n d i c o l a r e al suo asse e l ' a m p i e z z a della r o t a z i o n e che consegue p e r le sezioni trasversali (va- l u t a t a rispetto alle sezioni di e s t r e m i t à ) (fig. 1).

P o s t o che s i a :

il m o m e n t o a g e n t e , l'angolo generico di r o t a z i o n e φ s a r à :

3) essendo θ il r a p p o r t o tr a l'angolo u n i t a r i o di tor- sione ed il m o m e n t o torcente.

È da osservare c h e , a seguito della r o t a z i o n e di cui s o p r a , i p u n t i del b o r d o s u p e r i o r e della t r a v e subiscono u n o s p o s t a m e n t o l a t e r a l e :

P o t e n d o s i r i t e n e r e c h e , p e r la presenza della soletta (collegante i b o r d i s u p e r i o r i delle t r a v i ) , t a l e spo- s t a m e n t o sia i m p e d i t o , è da v a l u t a r e l ' e n t i t à della forza c h e la soletta m e d e s i m a deve esercitare p e r c h è il b o r d o s u p e r i o r e si m a n t e n g a r e t t i l i n e o . P e r eli- m i n a r e lo s p o s t a m e n t o y del b o r d o s u p e r i o r e p u ò pensarsi di a p p l i c a r e all'asse della t r a v e u n a forza orizzontale data d a :

essendo I' il m o m e n t o d ' i n e r z i a della sezione della t r a v e r i s p e t t o all'asse b a r i c e n t r i c o v e r t i c a l e . Se si p o n e p o i c h e la f sia ( c o m e in effetti è) (fig. 2) a p - plicata a l b o r d o s u p e r i o r e della t r a v e , l ' a n g o l o φ n o n varierà ove il m o m e n t o applicato sia (4) :

Dalla 3) e dalla 4) si ha p e r definizione:

e p e r essere:

(dipendendo β dal r a p p o r t o

6)

Sulla scorta delle 1) 2) 6) p o t r a n n o ora espri- mersi i coefficienti adimensionali :

che compaiono nelle equazioni di nodo e di campo relativo alla trave continua « associata ». Si avrà c i o è :

(4) Si osserva che, mentre mt è il momento torcente per la trave in istudio, m 't è il momento ad essa trasmesso dalla soletta (momento flettente nella sezione di incastro di que- st'ultima).

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953

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4)

5)

t r a le dimensioni della sezione rettangolare), si ha da u l t i m o :

269

(2)

Fig. 3.

4. - P e r chiarezza di t r a t t a z i o n e si ritiene o p p o r - t u n o di e s p o r r e le m o d a l i t à di calcolo in sede di applicazione ad un caso p r a t i c o .

Si consideri un p o n t e in cemento a r m a t o a tra- vata semplicemente appoggiata agli estremi della luce di m 18 e con u n a sezione trasversale rispon- dente allo schema di cui alla fig. 3.

La distanza z del b a r i c e n t r o di ogni trave dal l e m b o superiore r i s u l t a :

z = 58,48 cm

e p e r i m o m e n t i di inerzia J, I, F si h a : J = 1014 c m3

I = 3746,7.104 cm4

I' = 96.104 cm4

da cui si o t t i e n e :

trasversalmente s i m m e t r i c h e od a n t i m e t r i c h e , i si- stemi di cui si è detto assumono la f o r m a :

p e r la s i m m e t r i a

m e n t r e F r a p p r e s e n t a l ' a m p i e z z a del carico interes- sato. Si fa presente inoltre che p e r gli indici val- gono i riferimenti di cui alla fig. 4).

Fig. 4.

Risolvendo i sistemi 8) e 9) p e r n = l ed n = 2 e i n d i c a n d o con N1, N2, N3 le ampiezze dei carichi assorbiti r i s p e t t i v a m e n t e dalle travi 1, 2, 3 [cfr. re- lazioni 11) 12) articolo n o t a (2) ] , si ottengono i ri- sultati c o m p e n d i a t i nelle seguenti T a b e l l e A e B

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Ci si p r o p o n g a , ad e s e m p i o , di tracciare i dia- g r a m m i dei m o m e n t i flettenti che conseguono ad un carico P = lt agente sulla mezzeria di u n a trave la- terale (trave 1). Considerata la simmetria longitu- dinale ci si limiterà a t e n e r conto della diffusione del p r i m o carico sinusoidale (n = l ) . Tale carico ha u n a ampiezza data da :

T e n e n d o presente che ad un carico sinusoidale:

consegue un regime di m o m e n t i flettenti dato dalla relazione :

si conclude che il d i a g r a m m a dei m o m e n t i flettenti relativo alla trave 1 p o t r à ottenersi sottraendo dal d i a g r a m m a relativo al carico applicato (di ordinata massima 4,5 t m ) le o r d i n a t e della sinusoide ad u n a semionda di ampiezza :

Fig. 5.

Con lo stesso procedimento possono ora indivi- duarsi i diagrammi dei momenti flettenti relativi ad un carico di lt agente in mezzeria della trave in- termedia (trave 2). Per il primo carico sinusoidale si hanno i coefficienti di ripartizione (2a riga - Ta- bella A):

25,903%; 48,194%; 25,903%

per cui, per la trave intermedia, il diagramma dei momenti flettenti si ottiene sottraento dal diagram-

Fig. 6.

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(Si ricorda che :

P e r le espressioni adimensionali 7), calcolate p e r n = 1 ed n = 2 si h a :

= 0,054997 ; = 0,073051 .

n = 1 0,89287 1,11680 n = 2 14,28592 4,68063 a v e n d o p o s t o β = 3,5 e ν = 0,125.

P e r ottenere gli effetti di forze ad a n d a m e n t o sinusoidale (ad u n a o due semionde) applicate alle travi, dovranno risolversi ora i sistemi risultanti dalle equazioni di n o d o e di campo scritte p e r la trave « associata » relativamente ai casi in esame.

Assegnando alle forze in discorso configurazioni

(le grandezze delle F).

T A B E L L A A n = 1 CARICHI

F1 = F3 = 100 F2 = 0 F1 = F3 = 0 F2 = 100 F1 = — F3 = 100 F2 = 0

—24,031 0 24,031 —24,967 24,967 74,097 51,806 74,097 24,031 0 —24,031 24,967 —24,967 25,903 48,194 25,903

—51,099 —69,408 —51,099 —76,224 —76,224 68,059 0 —68,059

T A B E L L A B n = 2 CARICHI

F1 = F3 = 100 F2 = 0 F1 = F3 = 0 F2 = 100 F1 = — F3 = 100 F2 = 0

—2,371 0 2,371 —5,280 5,280 91,811 16,378 91,811 2,371 0 —2,371 5,280 —5,280 8,189 83,622 8,189

—2,337 —3,974 —2,337 —6,528 —6,528 93,255 0 —93,255

270

0,0288 = 0,945 tm

0,00335 = 0,110 tm 0,0321 = 1,054 tm

m e n t r e i diagrammi relativi alle travi 2 e 3 sono dati dalle sinusoidi aventi rispettivamente le am- piezze :

I coefficienti di ripartizione fra le travi sono dati, p e r c e n t u a l m e n t e , dalle semisomme dei valori omo- n i m i di N contenuti nella la e 3a riga della Tabel- la A e valgono :

7 1 , 0 7 8 % ; 2 5 , 9 0 3 % ; 3,019%

Si ha in definitiva che la trave 1 risulta gravata dal carico assegnato e da un carico sinusoidale, ri- volto verso l'alto, di a m p i e z z a :

m e n t r e le travi 2 e 3 sono gravate da carichi sinu- soidali di ampiezze rispettivamente:

I diagrammi individuati sono r i p o r t a t i alla fi- gura 5 ( p e r la trave 1 è riportato anche il diagram- ma relativo al carico applicato).

Giova a questo p u n t o segnalare come, effettuan- do la r i p a r t i z i o n e a n c h e p e r il carico sinusoidale a tre s e m i o n d e , si a b b i a n o p e r i m o m e n t i già calco- lati delle variazioni del t u t t o t r a s c u r a b i l i . P e r il m o m e n t o massimo relativo alla trave carica si avreb- be infatti un a u m e n t o dello 0,24 %.

p e r

l ' a n t i m e t r i a

N h a n n o le stesse dimensioni Sulla base dei valori forniti dalle suddette Ta- belle p u ò subito calcolarsi lo stato di sollecitazione delle travi dovuto a qualsivoglia sistema di forze gravanti le travi stesse.

8)

9)

(3)

ed a n t i m e t r i c a ) nelle quali p u ò decomporsi la con- dizione di carico assegnata. Le ampiezze dei due carichi sinusoidali s o n o :

n = 1

Fig. 7.

ma relativo al carico le o r d i n a t e della sinusoide di ampiezza :

1,889 t m

m e n t r e p e r ciascuna delle travi laterali il diagram- ma è dato dalla sinusoide di a m p i e z z a (fig. 6 ) :

0,945 tm

Volendo infine considerare u n a condizione di ca- rico l o n g i t u d i n a l m e n t e asimmetrica si pensi ad un carico P = lt a p p l i c a t o ad u n a trave laterale (tra- ve 1) sulla sezione di ascissa x=1/4. D o v r a n n o allora r i p a r t i r s i t r a le travi i carichi sinusoidali ad u n a e a due s e m i o n d e : vale a dire i p r i m i carichi sinusoi- dali corrispondenti alle due condizioni (simmetrica

M e n t r e p e r il p r i m o il calcolo p r o c e d e sulla base dei coefficienti di r i p a r t i z i o n e già considerati in prece- denza, p e r il secondo tali coefficienti valgono ( la e 3a riga - Tabella B ) :

9 2 , 5 3 3 % ; 8 , 1 8 9 % ; — 0 , 7 2 2 %

Si ottengono così i d i a g r a m m i dei m o m e n t i flettenti (fig. 7):

— p e r la trave laterale caricata (trave 1): sottraen- do dal d i a g r a m m a relativo al carico le o r d i n a t e delle sinusoidi di a m p i e z z e :

n = 1 0,746 tm n = 2 0,068 tm

— p e r la trave i n t e r m e d i a (trave 2): s o m m a n d o le o r d i n a t e delle sinusoidi di a m p i e z z e

n = 1 0,668 tm n = 2 0,075 tm

— p e r la trave laterale scarica (trave 3 ) : somman- do le o r d i n a t e delle sinusoidi di ampiezze :

n = 1 0,0779 tm n = 2 — 0 , 0 0 6 6 tm

Si vuol da u l t i m o osservare c h e , ove si eseguisse il calcolo p e r carichi disposti in posizione generica sulla soletta, d o v r e b b e r o risolversi i sistemi 8) 9) p e r il caso di coppie distribuite sinusoidalmente lungo le travi ed agenti con giacitura p e r p e n d i c o - lare al loro asse (5).

Bruno Dall'Aglio

(5) Cfr. articolo citato alla nota (1).

I N F O R M A Z I O N I

L'aeroporto intercontinentale " Città di Torino "

Il reinserimento di Torino nella corrente dei traffici italiani ed europei trova un efficace spunto nella creazione di un moderno ed attrezzato Ae- roporto, voluta ed attuata dall'Amministrazione civica. La complessa strut- tura del campo di volo è stata risolta nel più moderno e razionale dei modi onde porre al servizio del nuovo mezzo di trasporto i più adatti e funzionali ritrovati della tecnica: in special modo si sono curati gli im- pianti e le infrastrutture specificamente destinate al volo ed alla sua sicu- rezza onde non omettere nessuna precauzione per la salvaguardia del traffico aereo, immeritatamente ritenuto da molti più rischioso dei traffici

terrestre e marittimo.

In questo secondo dopoguerra si è an- dato accentuando quel progressivo pro- cesso di isolamento di Torino dalla cor- rente vitale d'Italia e d'Europa che, ini- ziato nell'intervallo fra le due guerre mondiali, avrebbe auspicabilmente dovu-

to arrestarsi nella generale reviviscenza delle autonomie locali seguita al rista- bilimento delle libertà costituzionali del- la Nazione. Purtroppo le premesse get- tate nel corso di tanti anni si rivelarono più salde delle istituzioni che le ave-

vano poste: i commerci le correnti nor- mali di traffico le iniziative di ogni spe- cie si erano ormai aperte nuove vie da cui è impresa disperata tentare di disto- glierle.

Ma un fenomeno nuovo, la cui irre- sistibile affermazione è un tipico pro- dotto di questo dopoguerra, è interve- nuto a modificare il tradizionale pano- rama dei mezzi di comunicazione: il so- stanziale incremento del traffico aereo, passato da elemento marginale come era prima del 1939 a figura di primo piano nel movimento mondiale non soltanto dei passeggeri ma anche delle merci.

Occorreva saper cogliere quest'occa- sione per riaffacciarsi potentemente alla ribalta della vita nazionale ed interna- zionale ; occorreva rimettere Torino in quella posizione economica, che le viene assegnata dalla sua situazione geografica di centro naturale dell'Europa sud-oc- cidentale e di ponte fra i mercati di

produzione della Francia nord-orientale del Belgio dei Paesi Bassi e dell'Inghil- terra ed i mercati di consumo della Gre- cia e della Turchia dell'Egitto e del Me- dio Oriente.

La Civica Amministrazione di Torino con vigile senso di responsabilità ha sa- puto porre la premessa indispensabile a questo promettente fiorire di speranze creando a propria cura e spese — unico ed imitabile esempio in Italia — un mo- derno ed attrezzato Aeroporto.

La zona scelta per la sua costruzione è situata a nord della Città, nel trian- golo compreso fra i comuni di Caselle Torinese, San Maurizio Canavese e Leynì in località ove già esisteva un aeroporto militare, andato poi interamente distrut- , to durante la guerra. La località è pia- neggiante, egualmente distante sia dalla catena delle Alpi sia dal rilievo colli- nare del Po e corrisponde presso a poco al centro del corridoio che unisce la vasta pianura nord-piemontese di Ver- celli con quella di Savigliano-Cuneo.

Questa sua felice posizione, la direzione tangenziale delle valli alpine e la quota relativamente elevata contribuiscono a stabilire un complesso di condizioni idroaerologiche particolarmente favore- voli per un campo di volo. Ripetuti e costanti rilievi condotti sistematicamente negli anni 1935-1943, quando nella loca- lità sorgeva il campo militare, unitamen- te a precise osservazioni più recenti, hanno appurato che nella zona non esi- stono venti dominanti se non di inten- sità generalmente modesta e che le gior- nate di nebbia con visibilità nulla od assai ridotta sono pochissime (non oltre 10 in tutto l'anno) ben diversamente da quanto accade nella limitrofa zona di pianura.

L'Aeroporto sarà completato gradual- mente in maniera da seguire flessibil- mente le crescenti esigenze delle comu- nicazioni aeree: esso disporrà di moder- nissime piste di volo raccordate per mezzo di piste di rullaggio ad ampi piaz- zali di stazionamento e di servizio, lun- go i margini dei quali trovano posto gli edifici per la direzione ed i servizi di volo e quelli per il transito e la sosta dei passeggeri e delle merci. L'Aeroporto è di classe B vale a dire, secondo le nor- me della International Civil Aviation Organisation, Aeroporto Intercontinen- tale.

Per un pronto stabilirsi dei primi con- tatti aerei, la cui necessità è vivamente sentita, la Città ha inizialmente appron- tato una pista di volo principale in posi- zione tale rispetto ai venti da poter es- sere usata tutto l'anno, raccordata me- diante ampie piste di rullaggio al piaz- zale di sosta antistante la direzione del- l'Aeroporto e la stazione dei passeggeri.

L'asse della pista è disposto all'incir- ca lungo la direzione nord-sud: questa direzione fu dovuta scegliere tenendo conto di diversi fattori quali la direzione dei venti dominanti, anche se sono di debole entità, l'esistenza di rilievi mon-

Fig. 1. - Bozzetto dell'aeroporto « Città di Torino ».

tuosi a nord e ad ovest e di rilievi colli- nari a sud-est e la necessità di evitare, per quanto possibile, il sorvolo del cen- tro urbano di Torino. Il piano di avvi- cinamento al campo, andando da sud a nord, taglia a metà la pianura di Cuneo- Savigliano, attraversa la periferia occi- dentale di Torino e sorvola l'abitato di Caselle Torinese raggiungendo la pista d'atterraggio ; in senso opposto prose- gue passando sull'abitato di Cuorgnè ed incontrando le pendici del M. Giovino a circa Km. 25 dalla pista stessa. L'avvi- cinamento strumentale avviene da sud.

La larghezza della pista di volo è di m. 60 e la sua lunghezza totale di me- tri 2.150: essa giace su una striscia di sicurezza inerbita di m. 300x2270: è adatta ai moderni apparecchi poiché il carico statico massimo ammissibile può raggiungere le Tonn. 35 per ruota. Il tipo di pavimentazione è stato studiato in maniera da permettere l'atterraggio e l'involo di apparecchi sia con motore

a stantuffi che con motore a rea- zione; la pendenza, che sale da sud a nord, è del 0,6 % circa. Piste di rul- laggio larghe m. 23 allacciano la pista di volo al piazzale di sosta di circa mq.

50.000: le curve sono ampie e le penden- ze non superano in nessun caso l'1 %.

Le pavimentazioni impiegate per le aree di circolazione e di sosta degli aerei sono essenzialmente di due tipi: pavi- mentazione in calcestruzzo di cemento ordinario per le due testate della pista di volo per le piste di rullaggio e per i piazzali di stazionamento e di servizio;

pavimentazione in conglomerato bitumi- noso a massa chiusa con sigillo superfi- ciale antivampa per la parte intermedia della pista di volo.

La pavimentazione in conglomerato cementizio ordinario a strato unico è costituita da lastroni dello spessore di cm. 25, larghi m. 4 con giunti reali di dilatazione ogni m. 37,50 e giunti di contrazione ogni m. 7,50. I getti sono

Fig. 2. - Veduta della pista di volo.

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953

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n = 2

(4)

seggeri, è collegato direttamente con la strada provinciale Torino-S. Maurizio Canavese e con gli altri edifici del campo la cui ubicazione è stata accuratamente prevista dal piano regolatore d'insieme.

Essi sono : l'edificio per la centrale elettrica con i quadri generali di mano- vra; l'edificio per i mezzi antincendi e per il pronto soccorso medico; gli al- loggi e le mense del personale addetto ai servizi di assistenza al volo e quelli del personale civile addetto ai servizi di- rettivi ed ausiliari. La loro funzionalità architettonica si inquadra organicamente nel complesso dell'Aeroporto ponendone in evidenza l'unicità spaziale nella mol- teplicità delle membrature che lo costi- tuiscono. Dal piazzale di sosta aerei si diparte un piazzale secondario sistemato in erba che dovrà servire per aerei leg- geri: sul margine di esso troverà posto un'aviorimessa di media capacità che, per la sua ubicazione eccentrica al cam- po, potrà essere utilizzata per l'aviazio- ne da turismo, mentre un'area di oltre mq. 150.000 di superficie prativa perfet- tamente livellata resta a disposizione per esercitazioni aeromodellistiche, di volo a vela ecc. non interferendo col complesso dell'Aeroporto.

A sud-est della pista di volo e ad essa collegata da una pista di rullaggio è di- sposto un piazzale di servizio in margine al quale sono state allestite un'attrezza- ta officina di montaggio ed un'aviori- messa di media capacità. Questi moderni impianti sono stati temporaneamente concessi in uso alla Soc. F.I.A.T. : della presenza sul campo della massima in- dustria aviatoria italiana sono evidenti i vantaggi per i servizi inerenti al traffico aereo.

Questo moderno complesso è affian- cato delle infrastnitture e provvidenze per la sicurezza e l'assistenza del volo.

In primo luogo si è posta la maggior cura nell'adeguare scrupolosamente il campo alle norme I.C.A.O. per quanto concerne la sicurezza della navigazione aerea: nessun ostacolo oltrepassa le su- perfici di avvicinamento nord e sud ben- chè quest'ultima si svolga al di sopra dell'abitato di Caselle Torinese. A que- sto fine si sono dovuti rimuovere parec- chi ostacoli eminenti fra i quali due ci- miniere, un campanile e due elettro- dotti ad alta tensione. Al di sopra della superficie orizzontale posta a m. 45 so- pra il centro della pista sporgono sol- tanto i campanili di S. Maurizio Cana- vese e di S. Francesco al Campo, con- servati per il loro valore storico: essi, che sono comunque fuori delle superfici di avvicinamento e dal lato nord del cam- po, cioè non nel senso normale di approc- cio, sono opportunamente segnalati con luci regolamentari a comando elettronico.

Il piano ideale avente la quota di m. 450 al di sopra del centro della pista ed estendentesi per 20 Km. al di là delle due soglie nord e sud per una larghezza di Km. 10 a cavallo dell'asse non incon-

tra ostacoli di sorta: verso sud tale piano potrebbe prolungarsi per almeno 80 Km.

È in corso di attuazione un modernis- simo impianto di illuminazione per il volo notturno o comunque senza visi- bilità. Esso comprende l'illuminazione dei fianchi e delle testate della pista di volo con fuochi bidirezionali dell'inten- sità di oltre 20.000 candele, la segnala- zione delle piste di rullaggio con luci azzurre a semilivello, la disposizione di indicatori di via libera e impedita per l'atterraggio alle due estremità della pista, un sentiero luminoso per guidare l'atterraggio degli aerei da sud basato sul sistema Calvert, che è uno dei più moderni ritrovati di questa nuova tec- nica. Completano l'impianto i fari d'ae- roporto e d'identificazione, l'illumina- zione delle aree di stazionamento degli aerei e delle strade e piazzali di circo- lazione dei veicoli. L'energia elettrica, derivante mediante cavo dalla rete di di- stribuzione, è trasformata in sito per i diversi usi e ne è inoltre prevista la pro- duzione di riserva autonoma mediante gruppi benzo-elettrici ad intervento auto- matico al cessare della corrente di rete.

I comandi di tutti questi impianti sono accentrati su un banco di servizio si- tuato nella torre controllo a contatto col banco di manovra degli impianti radio.

Il volo strumentale avviene, come si è detto, lungo la direzione di avvicina- mento da sud: esso si impernia oltre che sul sentiero luminoso anzidetto an- che sull'apparecchiatura radio sistema I.L.S.2, comprendente i localizzatori di pista ed i radiofari direzionali, integrato da un radiogoniometro su onde corte in- stallato presso la soglia sud. L'aeroporto si appoggia inoltre alla già esistente sta- zione V.H.F.-V.D.F. per la navigazione del Bric della Croce a m. 717 sul livello del mare.

Questa attrezzatura è completata da una rete telefonica capillare, autonoma rispetto alla rete ordinaria della STIPEL ma ad essa strettamente connessa.

Per quanto riguarda le comunicazioni viabili il centro della città è unito al- l'Aeroporto da 15 Km. di strada pro- vinciale in perfette condizioni di manu- tenzione, senza attraversamenti di nuclei abitati (l'agglomerato di Caselle Torine- se è aggirato da una circonvallazione) e lo stesso accesso dalla periferia al cen- tro cittadino avviene attraverso una ra- diale di grande capacità (via Borgaro - corso Umbria), così che la percorrenza media non oltrepassa i 15 minuti d'au- tomobile. Comunque la Provincia di To- rino ha in avanzato corso di elaborazione i progetti per la rettifica di due curve stradali, la prima delle quali comprende la ricostruzione del ponte sul torrente Stura, e di tutta la circonvallazione di Caselle Torinese, così che la strada To- rino-Aeroporto diverrà un'arteria diret- tissima e perfettamente rispondente alle aumentate necessità del traffico.

Un allacciamento viabile di media im-

portanza unisce il campo all'autostrada Torino-Milano presso il casello di Bran- dizzo (12° Km.) con un tragitto di circa 15 Km.: esso, se opportunamente mi- gliorato specialmente negli attraversa- menti urbani, potrebbe snellire le co- municazioni con il Piemonte centro-set- tentrionale e la Lombardia.

Tutte le opere vengono realizzate di- rettamente dal Comune di Torino in base ad una speciale convenzione stipulata con l'Amministrazione Aeronautica: l'o- nere per i lavori concernenti le pavimen- tazioni, gli edifici e per tutte le infra- stnitture del campo compresi gli im- pianti elettrici telefonici e di segnalazio- ne viene sostenuto dalla Città mentre l'Amministrazione Aeronautica provvede all'allestimento dei servizi d'assistenza al volo (radio e meteorologici) che poi dovrà far funzionare.

La spesa fino ad oggi sostenuta dal Comune raggiunge le lire 1.850.000.000 di cui oltre 900.000.000 per le piste ed i piazzali, circa 200.000.000 per acquisto di nuovi terreni ed indennizzi per servitù aeroportuali, oltre 200.000.000 per gli impianti generali mentre 550.000.000 si sono impiegati nell'esecuzione delle co- struzioni murarie del campo e dei rela- tivi impianti.

Come si è dianzi accennato gli alle- stimenti già attuati o in corso, impor- tanti l'onere sopradetto, consentono una pronta utilizzazione iniziale dell'Aero- porto : essi saranno in seguito flessibil- mente potenziati con nuove infrastnitture ed impianti onde inserire sempre me- glio nella corrente del traffico aereo mon- diale la Città di Torino, culla dell'avia- zione e centro delle più concrete atti- vità aeronautiche nazionali.

Francesco Sibilla

CONCORSI

Comitato pro erigenda Chiesa parroc- chiale Montecatini: Bando di Concorso per la nuova Chiesa Parrocchiale di Montecatini Terme. Scadenza: ore 18 del 31 agosto 1953. 1° premio: L. 1.000.000;

2° premio: L. 600.000; 3° premio: Lire 400.000; 4° premio: L. 300.000.

Amministrazione Provinciale di Tera- mo: Concorso per titoli ed esami al po- sto di Ingegnere presso l'Ufficio Tecnico Provinciale. Scadenza: ore 12 del 31 agosto 1953.

Città di Chieri: Concorso per titoli ed esami orali al posto di Ingegnere Capo Ufficio Tecnico del Comune di Chieri.

Scadenza: ore 17,30 del 16 agosto 1953.

Comune di Siracusa: il termine di sca- denza del Concorso per il Piano Re- golatore della Città di Siracusa è stato prorogato alle ore 12 del 31 agosto 1953.

Direttore responsabile: AUGUSTO CAVALLARI-MURAT Autorizzazione Tribunale di Torino, n. 41 del 19 Giugno 1948 STAMPERIA ARTISTICA NAZIONALE - TORINO

RASSEGNA TECNICA

La "Rassegna tecnica,, vuole essere una libera tribuna di idee e, se del caso, saranno graditi chiarimenti in contradditorio; pertanto le opinioni ed i giudizi espressi negli articoli e nelle rubri- che fisse non impegnano in alcun modo la Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino .

Considerazioni sui rapporti tra scienza ed arte moderna

Testo della conferenza tenuta presso la Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino su invito'della Presidenza. L'À. accenna brevemente alle concezioni attuali sulla materia vivente, sulla fisiologia della per- cezione e della rappresentazione e sul problema della quarta dimensione mettendo in rilievo le analogie

con gli orientamenti dell'arte contemporanea.

I r a p p o r t i t r a scienza e a r t e , t r a pensiero e sen- t i m e n t o sono elementi preziosi di giudizio nel valu- tare il livello di un p e r i o d o civile. L'analogia di metodi in questi due campi diversi dell'attività u m a n a indica il raggiungimento di unità e di equi- librio negli u o m i n i del p e r i o d o .

Nel ricercare le origini d e l l ' a r t e c o n t e m p o r a n e a , e in particolare d e l l ' a r c h i t e t t u r a , Siegfried Giedion nota a c u t a m e n t e , a questo proposito, che le genera- zioni attuali provengono da un p e r i o d o storico in cui pensiero e sentimento rimasero effettivamente separati. Uno degli aspetti di questa frattura è of- ferto ad esempio dallo scisma tra ingegneri e archi- tetti avvenuto n e l l ' O t t o c e n t o .

Gli architetti, che nel passato avevano saputo essere c o n t e m p o r a n e a m e n t e p i t t o r i , ingegneri e poeti, chiusi, d o p o il Barocco, nella torre d'avorio di un sentimento avulso dalla vita m o d e r n a ed attac- cato alla tradizione formale classica, n o n seppero n e m m e n o avvertire, n e l secolo scorso, il c a m m i n o fatto dagli ingegneri con la loro scienza e con i loro calcoli; ed ancora oggi possiamo dire che ben rara- mente incontriamo individui noti come maestri in un certo c a m p o dell'attività intellettuale che siano capaci di riconoscere artefici della loro stessa statura e tendenza in un altro c a m p o .

Oggi gli artisti e gli scienziati non h a n n o ancora ritrovato i contatti tra l o r o ; certo nella loro opera essi p a r l a n o il linguaggio del loro t e m p o ma n o n sono, generalmente, in grado di capire come si espri- mono gli artefici di u n ' o p e r a di carattere differente dalla loro.

U n grande f i s i c o p u ò m a n c a r e d'ogni compren- sione verso u n a p i t t u r a che r a p p r e s e n t i l'equivalente artistico delle sue idee.

Un grande pittore p u ò non riuscire affatto ad afferrare l ' a r c h i t e t t u r a che si è sviluppata dai suoi stessi p r i n c i p i .

Uomini che compongono poesie che siano imme- diata espressione del t e m p o sono indifferenti alla musica che è c o n t e m p o r a n e a nello stesso senso ed allo stesso grado.

Questo è, secondo Giedion, l'eredità che il secolo XIX ci ha t r a m a n d a t o ; secolo in cui i differenti campi dell'attività u m a n a persero contatto l ' u n o

d a l l ' a l t r o , poichè il p r i n c i p i o del « laissez faire, laissez aller » si era esteso alla vita dello spirito.

In un m i o recente lavoro (1) mi ero occupato del p r o b l e m a dei r a p p o r t i t r a scienza ed arte nell'epoca classica ed avevo dimostrato che l'osservazione delle forme viventi (a simmetria irrazionale o dinamica) e delle forme cristalline (a simmetria statica o ra- zionale) aveva avuto la sua influenza nelle espres- sioni formali del p a s s a t o ; ma oggi le indagini sulla m i n u t a s t r u t t u r a degli esseri viventi h a n n o dimo- strato che la forma dell'essere vivente è in realtà derivata da elementi in flusso continuo (2). La forma vivente, così come viene descritta dall'istologia morfologica, non è altro che la sezione di un con- tinuo che è la vita.

La realtà del c a m p o submicroscopico rivela u n a oscillazione continua di elementi che passano dalla fase di sol alla fase di gel e viceversa; e perciò la forma vivente, quale a p p a r e a n o i , n o n p u ò essere intesa che come integrazione di tante sezioni. La sola visione cinematografica (forma squisitamente m o d e r n a ) p u ò riuscire a connettere in m o d o ade- guato le diverse sezioni; ma l ' U o m o q u a n d o ricrea nella fantasia la forma che ormai conosce o che in- tuisce non p u ò valersi che delle sezioni piane che gli si sono sovrapposte nel cervello.

La concezione attuale della m a t e r i a , e in p a r t i - colare di quella vivente, è un fatto strettamente spazio-temporale. È inevitabile perciò che qualcosa di diverso e di nuovo intervenga nei fatti espressivi d e l l ' U o m o q u a n d o dal substrato delle sue cono- scenze egli trae gli elementi di u n a rappresentazione fantastica anche se si t r a t t i della r a p p r e s e n t a z i o n e di un semplice oggetto a tre dimensioni. È noto che le osservazioni e le r a p p r e s e n t a z i o n i delle cose che a p p a i o n o ai sensi od alla fantasia non riescono a r e n d e r e dei q u a d r i che rispettino v e r a m e n t e la realtà del fenomeno percettivo e r a p p r e s e n t a t i v o ; ad esempio, p e r r i m a n e r e nel c a m p o che p i ù ci in- teressa, l ' a r c h i t e t t u r a , d o b b i a m o a m m e t t e r e che gli elementi r a p p r e s e n t a t i v i di u n a costruzione sono in (1) La simmetria dinamica. Scienza ed arte nell'architet- tura classica, ed. Tamburini, Milano.

(2) A. BAIRATI, LO studio delle ultra-strutture nel quadro della morfologia umana, Bari 1951.

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ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 8 - AGOSTO 1953

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