Atti dei convegni
promossi dall’Ateneo di Salò
onlusnel 450° di fondazione
Sul lago di Garda tra passato e futuro
STORIA LINGUA LETTERATURA
Volume secondo
a cura dell’Ateneo di Salò
onlusliberedizioni
Copyright Ateneo di Salò onlus
Progetto grafico e copertina a cura dell’ Ateneo di Salò onlus
STORIA LINGUA E LETTERATURA Sul lago di Garda tra passato e futuro a cura dell’Ateneo di Salò onlus Brescia, liberedizioni, 2020 Cura editoriale e copertina:
Stampa: Universalbook srl - Rende (Cs) www ledliberedizioni it
Isbn 979-12-80148-00-1
In copertina: fotografia di Pino Mongiello
INDICE
Elena Ledda, Prefazione pag. 7
Pino Mongiello, Introduzione pag. 11 STORIA
Incontri
Alfredo Buonopane, Il reimpiego del materiale pag. 17 epigrafico
Simone Don, Il reimpiego di materiale lapideo di pag. 21 epoca romana in età post-classica tra Garda
bresciano e Vallesabbia
Enrico Valseriati, Storiografi, archivi e pag. 35 comunità. Aspetti dell’identità civica nella
Magnifica Patria tra Cinquecento e Seicento
Giuseppe Piotti, Ciò che siamo è ciò che pag. 49 eravamo. Il passato e il futuro nell’archivio
della Magnifica Patria
Giovanni Pelizzari, Profilo sociale della pag. 69 Magnifica Patria della Riviera. Famiglie e
potere fra ricchezza e miseria
Claudio Povolo, Il protettore amorevole pag. 87 (Magnifica Patria della Riviera del Garda 1570-1630)
Alfredo Bonomi, Viaggio in Valle Sabbia. pag. 125 Tra storia arte e paesaggio
Illustrazioni
pag. 145 Convegno: La Grande Guerra, l’evento che cambiò la storia
Francesco Perfetti, La Grande Guerra pag. 169 e l’identità nazionale
Giorgio Petracchi, Luglio 1914-maggio 1915: pag. 183 come l’Italia entrò nella Grande Guerra
Mauro Grazioli, Preparare la guerra pag. 201
Marcello Zane, Il Garda bresciano nella Grande Guerra pag. 233
Illustrazionipag. 265 LINGUA
Convegno: Le parlate del Garda
Alfredo Rizza, Introduzione pag. 285 Alfredo Rizza, Le parlate della Valvestino a cento pag. 287 anni dagli studi di Carlo Battisti
Graziano Tisato, La riscoperta degli Atlanti pag. 295 Linguistici: un atlante AIS navigabile ed interrogabile
Giovanni Bonfadini, Tratti lombardi e tratti veneti pag. 317 nei dialetti gardesani
Antonio Foglio, Appunti sulle ricerche dialettali pag. 343 sull’Alto Garda bresciano
Glauco Sanga, Sociolinguistica et etnolinguistica pag. 357 del dialetto: articolazione, stratificazione, arcaismo
Illustrazioni pag. 361
LETTERATURA
Convegno: Il Garda degli scrittori
Pietro Gibellini, Introduzione pag. 391 Roberto Fedi, Laghi di lacrime pag. 393 Raffaella Bertazzoli, L’immagine letteraria del pag. 411 lago di Garda
Alessandra Giappi, Poesie d’acqua dolce. pag. 425 L’orizzonte del lago nella lirica italiana contemporanea
Franca Grisoni, Il lago nella mia poesia pag. 439 Incontro
Nikola Rossbach, Der See ging hoch mit seinen pag. 459 blaunen, blaunen, ach, so reizend blauen Wellen.
Literatur zum Gardasee aus drei Jahrhun derten
Nikola Rossbach, Il lago si innalzava con pag. 477 le sue onde blu, blu, oh, così deliziosamente blu.
Tre secoli di letteratura tedesca dedicata al lago di Garda
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Prefazione
Il lago di Garda tra passato e futuro, questo era il filo conduttore dei diversi convegni e incontri promossi dall’Ateneo di Salò, sotto la pre- sidenza di Pino Mongiello, per celebrare i quattrocentocinquant’anni della sua fondazione. Un lago che nel più lontano passato aveva i con- torni di un giardino paradisiaco, mitico nella fissità di un’aetas aurea quando le Muse vivevano in «amenissime dimore» e gli uomini lo go- devano come luogo dove natura e paesaggio ideale erano inscindibili.
Un bacino, quello gardesano, che – specchio di realtà storiche nazionali e internazionali - dai primi insediamenti ad oggi ha vissuto periodi im- portanti, a volte fragili, a volte tragici, più spesso radiosi. Ma senza mai perdere la propria immagine attrattiva e accrescendo, più di altri luoghi, il proprio ruolo civico e culturale.
E se l’intento dell’Accademia salodiana era stato inizialmente quello di promuovere lo studio, la ricerca e l’approfondimento di al- cune tematiche legate a momenti ed aspetti salienti del nostro Benàco e del suo entroterra, questo intento si è subito trasformato in impegno a raccogliere i frutti dell’intenso lavoro e ad apprestare gli strumenti opportuni per continuare a darne divulgazione e sollecitare interesse e discussione.
Così è avvenuta, anche se a distanza di tempo, nel 2018, la pub- blicazione del primo volume di carattere monografico dal titolo Le Arti:
una raccolta di testi di interventi congressuali e conferenze che metteva a fuoco e puntualizzava alcuni particolari avvenimenti, scelte ed elabo- razioni artistiche d’ambito gardesano, legati non solo alle arti figurati- ve, ma anche al cinema e alla musica.
Ora è la volta di un nuovo libro, Storia, Lingua e Letteratura, che in più di quattrocento pagine raccoglie i saggi in forma completa di tre convegni, cui si aggiungono alcuni ulteriori e importanti contributi.
È un repertorio organico e virtuoso destinato a lasciare traccia per di- versi motivi: per l’originalità di alcuni temi trattati; per l’alternanza di relazioni e interventi tra autorevoli studiosi di provenienza accademica e affermati ricercatori e storici del nostro territorio; per il linguaggio sinergicamente adottato, non rivolto ai soli adepti, ma a un pubblico più vasto che va a includere gli studenti, presenze assidue e attente in diverse occasioni.
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Sfogliando il tomo, strutturato nelle tre sezioni che ne giustifi- cano il titolo, colpisce innanzitutto il grande rilievo della parte storica, non a caso posta all’inizio come a fondamento di tutto il resto. Sta a marcare lo sviluppo che, dalle origini, ha portato il Garda e il suo en- troterra ad essere quello che è oggi: un patrimonio ambientale ancora di grande interesse, anche se non più integro come un tempo, un locus amoenus dove «la natura stessa si è fatta metafisica», ma soprattutto un luogo di civiltà e di valori che non sono solo quelli morali, ma anche quelli legati alla propria lingua e alla propria cultura.
Se è vero com’è vero che esiste un legame indissolubile tra co- noscenza del passato e prassi del presente è dalla storia e dalle sue fonti che si deve partire. Recuperare la memoria antica, in quanto tale, am- plia gli orizzonti e aiuta a riflettere sulla trama delle relazioni sociali e culturali nella quale siamo oggi inseriti.
Ben circostanziati, i periodi trattati in questa prima sezione, de- nominata a ragion veduta Storia, si dipanano dall’epoca romana, iden- tificata nel reimpiego di materiale lapideo, alla “Grande Guerra” (titolo del Convegno) presentata come evento che cambiò la storia interna- zionale, ma anche tragicamente la vita di chi vi prese parte o ne subì il coinvolgimento nell’Alto Garda, terra di confine, e nel Garda bresciano.
E nel mezzo di questo percorso sta il secolare periodo in cui Salò fu capoluogo della Magnifica Patria della Riviera che annoverava ben trentasei comunità dislocate lungo la zona ad occidente del lago. Attente analisi storiografiche, socio-economiche e politico-giuridiche supporta- te da fonti primarie d’archivi, presentate in più occasioni d’incontro, ci restituiscono, qui raccolte, un quadro del tutto inedito di quell’epoca
“innovativa” che ha lasciato sul nostro territorio, in più ambiti, un’im- pronta indelebile e fortemente incisiva.
Se ben definiti sono i periodi della storia fin qui trattati, altrettanto lo sono gli spazi geografici che delimitano il percorso storico-artistico e paesaggistico nella Valle Sabbia tracciato con minuziose e raffinate note in grado di restituirci tutto il fascino di un luogo dove le suggestioni antiche ancora si respirano tra le armonie dell’arte e della natura.
Ma sia gli uni che gli altri, periodi e spazi, si intersecano e si svi- luppano in maniera tale da creare un corpus unico che ci consente di comprendere il significato che poi è anche il risultato di un processo di trasformazione continua dovuta all’azione della popolazione benacense e delle valli limitrofe, popolazione ancora attenta anche alle origini lingui- stiche, alle parlate e ai dialetti, che definiscono parte della sua identità.
- 9 - Del sistema linguistico d’ambito gardesano, rivisitato in seno al
più vasto panorama socio-etnolinguistico nazionale, si legge ampia- mente nella seconda sezione del libro, Lingua, che accoglie i saggi del Convegno Le parlate del Garda e che appare come naturale sviluppo di quella precedente.
Interventi sulla metodica, sulle nuove frontiere tecnologiche e considerazioni sui tratti lombardi e veneti presenti nei dialetti bena- censi, offrono lo spunto per rivedere – attraverso una nuova lente di ingrandimento – gli aspetti peculiari di parlate come quella della Valve- stino e dei diversi dialetti del Garda bresciano tra Salò e Limone che si differenziano per vari aspetti: fonetici, morfologici e lessicali. Gli studi raccolti danno ulteriore conferma dell’importanza del sopravvivere di questo patrimonio linguistico, caratteristico del tessuto culturale di un territorio, e quindi manifestazione della gardesanità stessa.
Si ha la presenza del dialetto anche nella sezione conclusiva del volume, quella dedicata alla Letteratura, ovvero – come recita il titolo del convegno – al Garda degli scrittori. Lo si ritrova nelle liriche della poetessa sirmionese Franca Grisoni che nella sua esposizione ci resti- tuisce in iconografia lo stretto legame che corre fra la nozione della parlata e la descrizione sentimentale legata al paesaggio gardesano. Un paesaggio emozionale, carico di significati simbolici, di seduzione dei sensi che da sempre ispira poeti e scrittori, italiani e d’oltralpe, ma non solo. La tradizione degli studi, infatti, ha messo in luce che il pluriseco- lare sguardo sul nostro lago ha sempre avuto culmine nell’ammirazio- ne letteraria, da Catullo a Pound, prima ancora che in quella pittorica.
Merito dei saggi qui raccolti, che ancora una volta interagiscono tra loro, è quello di aver analizzato tale sguardo non solo dal punto di vista storico-letterario, e quindi filologico, ma di averne colto le sottigliezze intellettuali e il rovello intimo.
Il materiale offerto in questo volume, scandito per tematiche, tra antichità e modernità, ma univoco nel suo intento, travalica dunque la pura ricerca e le nuove prospettive di studio: è proposta interpretativa nuova, è strumento di riflessione su ciò che il Garda ha rappresentato e rappresenta, oggi, come luogo da contemplare e da vivere, ma soprat- tutto da tutelare.
Torna alla mente, a tal proposito, il pensiero di Johann Wolfgang Goethe nel suo Viaggio in Italia, riportato nel testo della conferenza di Nikola Rossbach che chiude il nostro libro: «Molte cose sono cambia- te, ma il vento agita ancora il lago, e lo spettacolo che si gode è ancor
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sempre nobilitato da un verso di Virgilio».
Non possiamo, pertanto, che essere grati agli Autori e a tutti co- loro che hanno contribuito alla realizzazione di quest’opera che merita un’attenzione davvero particolare.
Elena Ledda
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Introduzione
Questo volume, che raccoglie gli Atti (Storia Lingua Letteratura) delle Celebrazioni effettuate tra 2014 e 2015 per ricordare i 450 anni di vita del nostro Ateneo, vede la luce dopo un tempo non breve trascorso da quegli eventi. La cosa non credo sia da addebitarsi a cattiva volontà.
Questioni oggettive si sono frapposte alla realizzazione di un iter rapi- do e scorrevole: penso alla difficoltà riscontrata nelle trascrizioni degli interventi dei rispettivi relatori; alla necessaria revisione dei testi e al loro riadattamento; al reperimento delle risorse necessarie per la stam- pa, solo per citare alcune delle ragioni più plausibili.
Giunti poi in dirittura d’arrivo, la grave pandemia da Coronavirus ha notevolmente rallentato l’uscita dell’opera. Ciò non toglie valore al ri- sultato editoriale complessivo di questa iniziativa.
Di fronte ad essa, sono colto, in certo qual modo, da un pizzico di com- mozione ed anche da legittimo orgoglio.
Tanto fervore di studi, tanto dinamismo culturale col suo carico di atti- vo interesse suscitato nei molti fruitori del nostro territorio, soprattutto nel mondo della scuola, e quindi dei giovani, non si era mai visto prima.
L’occasione dei 450 anni del nostro Ateneo è stata davvero portatrice di un vento nuovo avendo saputo mobilitare, oltre a docenti e allievi, anche tante realtà gardesane.
Certamente questa pubblicazione, come la precedente e quella che se- guirà, offrirà importante materiale a chi vorrà conoscere e capire meglio la storia e la cultura del nostro lago.
Quello che si offre non è un patrimonio definitivo, e non ha pretese di rappresentare la totalità degli argomenti possibili: è un corpus di studi che sta nel mezzo tra la tradizione e l’avvenire, che non va enfatizzato, ma nemmeno sminuito nel suo valore proprio per la qualità della pro- posta.
Sarebbe improprio, perché non rispondente al vero, se affermas- si che tanto lavoro è figlio di un solo padre. In molti hanno operato nell’impresa, sia sul piano della ideazione e progettazione sia su quello della gestione e organizzazione. Pur tra tante divergenze e ostacoli, è prevalso alla fine il lavoro di squadra; per lo meno le difficoltà non sono state mai tali da non poter essere risolte, anche sotto l’aspetto econo- mico.
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Sarebbe improbo ricordare i nomi di persone ed Enti che ci han- no sostenuto, convinti della bontà del nostro lavoro.
Voglio però menzionare, per la sua discreta ma preziosa azione coordinatrice e per la competente collaborazione, la dr.ssa Elena Ledda, attuale presidente di questo Ateneo.
Attraverso il ringraziamento che le rivolgo, passi il mio grazie anche a tutti coloro che ci sono stati vicini.
Pino Mongiello