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PARTE 1 - ANALISI DI CONTESTO RELAZIONE SULL OPERA INDIVIDUAZIONE DEL RAPPORTO UOMINI-GIORNO... 7

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PARTE 1 - ANALISI DI CONTESTO ... 3

1 RELAZIONE SULL’OPERA... 4

2 INDIVIDUAZIONE DEL RAPPORTO UOMINI-GIORNO ... 7

3 LAVORI COMPORTANTI RISCHI PARTICOLARI (ALLEGATO XI D.LGS. 81/2008) ... 8

3.1 CONCLUSIONI RISPETTO AI LAVORI PERICOLOSI ... 8

4 SOGGETTI... 9

5 DATI PER NOTIFICA PRELIMINARE ... 10

6 DOCUMENTAZIONE DI CANTIERE: APPALTATORI E SUBAPPALTATORI ... 11

6.1 DOCUMENTAZIONE DA TENERE IN CANTIERE: ... 11

6.2 DOCUMENTAZIONE CHE, PUR NON NECESSARIAMENTE PRESENTE IN CANTIERE, DEVE ESSERE PRONTAMENTE REPERIBILE ... 11

PARTE 2 - ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE E ANALISI DELLE FASI LAVORATIVE ... 12

7 CRONOPROGRAMMA ... 13

7.1 INDIVIDUAZIONE DELLE SOVRAPPOSIZIONI DI FASE... 13

8 STIMA DEI COSTI DEGLI APPRESTAMENTI DI SICUREZZA ED IGIENE ... 14

8.1 CRITERI PER LA STIMA DEI COSTI ... 14

8.2 RIFERIMENTI PER LA STIMA DELLE SINGOLE VOCI DI COSTO ... 14

9 FASI LAVORATIVE... 15

9.1 ALLESTIMENTO AREA CANTIERE E INTERVENTI PRELIMINARI ... 15

9.1.1 AREA DI CANTIERE ... 15

9.1.2 DOTAZIONE AREE LOGISTICHE DI CANTIERE ... 16

9.1.3 REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE E DELL'IMPIANTO DI TERRA ... 17

9.2 RECINZIONI - DELIMITAZIONI - PROTEZIONI ... 23

9.3 ACCESSO AREA CANTIERE ... 24

9.3.1 INTERFERENZA TRAFFICO VEICOLARE ... 24

9.3.2 INTERFERENZA TRAFFICO PEDONALE ... 24

9.4 AREA DEPOSITO ... 24

10 DEMOLIZIONI ... 25

10.1 CONTENUTI MINIMI DELLA PROCEDURA OPERATIVA PER LE DEMOLIZIONI ... 25

10.2 ACCATASTAMENTO ED ALLONTANAMENTO MATERIALE DI DEMOLIZIONE ... 25

10.3 DEMOLIZIONI INTERNE ... 25

10.3.1 DEMOLIZIONI TRAMEZZATURE E PAVIMENTAZIONI ... 25

10.3.2 RIMOZIONI DI IMPIANTI ... 26

10.3.3 RIMOZIONI MATERIALI IN LANA MINERALE ... 26

11 OPERE INTERNE ... 27

11.1 PARETI E CONTROPARETI IN CARTONGESSO ... 27

11.2 CONTROSOFFITTI ... 27

11.3 TINTEGGIATURE INTERNE ... 27

12 OPERE IMPIANTISTICHE ... 28

12.1 IMPIANTI MECCANICI ... 28

12.1.1 LAVORAZIONI INTERNE ... 28

12.1.2 LAVORAZIONI FACCIATA NORD ... 28

12.2 IMPIANTI ELETTRICI... 28

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione generale

pag. 2

13 PREMESSA ... 30

14 ACCESSO AREA DI CANTIERE ... 31

15 PROCEDURA OPERATIVA CONSEGNA MATERIALI E STAZIONAMENTO AUTOCARRI ... 32

16 SCHEDE DI RISCHIO GENERALI PER LE LAVORAZIONI ... 33

16.1 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ... 33

16.2 MISURE DI PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO DI INALAZIONE POLVERI ... 34

16.3 MISURE DI PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO DI ELETTROCUZIONE ... 34

16.4 MISURE DI PROTEZIONE CONTRO I RISCHI DI SCIVOLAMENTO E CADUTA IN PIANO... 34

16.5 UTILIZZO DI ATTREZZI MANUALI: MISURE GENERALI DI PROTEZIONE ... 34

17 MACCHINE, ATTREZZATURE E APPRESTAMENTI UTILIZZATI – SCHEDE DI RISCHIO ... 35

17.1 GRU SU AUTOCARRO ... 35

17.2 TRABATTELLO ... 37

17.3 PONTE SU CAVALLETTI ... 39

17.4 SCALE PORTATILI ... 41

17.4.1 SCALE A MANO ... 41

17.4.2 SCALE DOPPIE ... 43

17.5 CAROTATRICE ... 44

18 MISURE DI SICUREZZA CONTRO I POSSIBILI RISCHI DI INCENDIO CONNESSI ALLE LAVORAZIONI E MATERIALI UTILIZZATI IN CANTIERE ... 46

18.1 VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO ... 46

18.2 ACCORGIMENTI DA ADOTTARE AI FINI DELLA PREVENZIONE ... 46

19 PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE ... 48

20 PROCEDURE DI EMERGENZA ... 49

20.1 COMPITI E PROCEDURE GENERALI... 49

20.1.1 PROCEDURE DI PRONTO SOCCORSO ... 49

20.2 RECAPITI TELEFONICI UTILI ... 50

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PARTE 1 - ANALISI DI CONTESTO

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione generale

pag. 4

1 RELAZIONE SULL’OPERA

Natura dell’opera

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DI PARTE DEL PIANO TERRA DELLA SEDE INPS DI BOLZANO PER LA REALIZZAZIONE DEL CENTRO MEDICO LEGALE

Indirizzo preciso del cantiere

Indirizzo Piazza Domenicani, 30 Comune BOLZANO Provincia BZ

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DESCRIZIONE OPERA - Si riporta di seguito l’estratto della relazione tecnica del progetto esecutivo

DESCRIZIONE DELL’OPERA E DEI PRINCIPALI MATERIALI IMPIEGATI

L’edificio di proprietà dell’INPS è utilizzato quale sede della Direzione provinciale di Bolzano fin dall’anno della sua realizzazione. L’edificio intero è articolato su cinque piani fuori terra, e un piano interrato dove sono alloggiati gli archivi e i locali tecnici, è servito da tre scale e quattro impianti elevatori.

L’edificio ha una struttura a telaio con pilastri e travi in c.a. e solai in latero cemento. I tamponamenti esterni sono realizzati in doppio laterizio con camera areata. Le superfici esterne sono rifinite con intonaco arricciato e tinteggiato ed anche con rivestimenti in pietra specialmente sui prospetti aggettanti verso p.zza Domenicani e via Sernesi. Al piano terra ed al piano interrato sono presenti dei cortili accessibili dalla rampa con passo carraio da via Sernesi dove è possibile il parcheggio di alcuni automezzi.

Scopo del progetto è quello di creare il nuovo Centro Medico Legale INPS dell’Alto Adige, nella porzione nord del piano del piano terra con accesso diretto da via Sernesi. Nei nuovi spazi troveranno collocazione:

- n.3 ambulatori medici di tipo 1 dotati di spogliatoio e lavandino

- n.1 ufficio delle infermiere anch’esso dotato di lavandino e da considerarsi a tutti gli effetti come ambulatorio medico di tipo 1

- n.1 sala di attesa

- n.1 locale deposito documenti correnti

- rifacimento del gruppo servizi con realizzazione di un wc a norma disabili e relativo antibagno

- rifacimento delle finiture (pavimenti, rivestimenti, controsoffitti e sanitari) del blocco servizi adiacente alla zona oggetto di intervento.

Le lavorazioni previste a progetto possono essere sinteticamente così riassunte:

- rimozione degli impianti elettrici, dati, illuminazione attualmente presenti - rimozione dei controsoffitti

- rimozione delle tramezzature e dei serramenti interni

- demolizione delle pavimentazioni e dei relativi massetti di sottofondo

- demolizione completa dei servizi igienici a servizio della zona oggetto di intervento

- realizzazione nuovo massetto alleggerito, posa di isolazione acustica e nuovo massetto di sottofondo - realizzazione pareti in cartongesso e vetrate

- realizzazione nuovo deposito documentazione cartacea con prestazione al fuoco REI 120 - nuove pavimentazioni viniliche

- nuovi controsoffitti in fibra minerale in pannelli 60x60cm - nuovo servizio igienico per disabili e relativo antibagno

- rifacimento di tutte le finiture del blocco servizi adiacente alla zona oggetto di intervento Ingresso area oggetto di

intervento

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione generale

pag. 6

- adeguamento dell’attuale impianto di climatizzazione

- nuovo impianto idrico-sanitario per i servizi igienici e i lavabi presenti negli ambulatori - nuovo impianto ricambio aria

- rifacimento completo dell’impianto elettrico ed adeguamento dell’impianto di rilevazione incendi

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2 INDIVIDUAZIONE DEL RAPPORTO UOMINI-GIORNO

Partendo dal valore dell’opera e dall’incidenza percentuale della manodopera ipotizzata è possibile stimare il rapporto uomini-giorno.

A: valore presunto opera: € 250.406,97 B: percentuale manodopera stimata: 35%

C: costo giornaliero medio di un operaio: € 280,0 (35,00 €/ora x 8 ore) R: valore uomini-giorno (AxB%)/C: 313

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione generale

pag. 8

3 LAVORI COMPORTANTI RISCHI PARTICOLARI (ALLEGATO XI D.LGS. 81/2008)

1. Lavori che espongono i lavoratori a rischi di seppellimento o di sprofondamento a profondità superiore a m 1,5 o di caduta dall'alto da altezza superiore a m 2, se particolarmente aggravati dalla natura dell'attività o dei procedimenti attuati oppure dalle condizioni ambientali del posto di lavoro o dell'opera.

no

1-bis. Lavori che espongono i lavoratori al rischio di esplosione derivante dall’innesco accidentale di un ordigno bellico inesploso rinvenuto durante le attività di scavo.

no 2. Lavori che espongono i lavoratori a sostanze chimiche o biologiche che presentano rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori oppure comportano un'esigenza legale di sorveglianza sanitaria.

no

3. Lavori con radiazioni ionizzanti che esigono la designazione di zone controllate o sorvegliate, quali definite dalla vigente normativa in materia di protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti.

no 4. Lavori in prossimità di linee elettriche aree a conduttori nudi in tensione. no

5. Lavori che espongono ad un rischio di annegamento. no

6. Lavori in pozzi, sterri sotterranei e gallerie. no

7. Lavori subacquei con respiratori. no

8. Lavori in cassoni ad aria compressa. no

9. Lavori comportanti l'impiego di esplosivi. no

10. Lavori di montaggio o smontaggio di elementi prefabbricati pesanti. no

3.1 CONCLUSIONI RISPETTO AI LAVORI PERICOLOSI

- Nel cantiere sono presenti lavori comportanti rischi particolari secondo l’allegato XI del D. Lgs.

81/2008?

NO

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4 SOGGETTI

Committente INPS – ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA SOCIALE –

DIREZIONE REGIONALE TRENTINO ALTO ADIGE

Indirizzo: Via A. Rosmini, 40 – 38122 Trento

Telefono: tel: 0461-803164

Progettista Per.ind. Andrea Rossi – INPS Direzione Regionale Trentino

Alto Adige

Indirizzo: Via A. Rosmini, 40 – 38122 Trento

Telefono: tel: 0461-803164

Coordinatore sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione – CSP e CSE

Per.ind. Andrea Rossi – INPS Direzione Regionale Trentino Alto Adige

Indirizzo: Via A. Rosmini, 40 – 38122 Trento

Telefono: tel: 0461-803164

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione generale

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5 DATI PER NOTIFICA PRELIMINARE

Data della comunicazione

Indirizzo del cantiere Piazza Dominicani, 30 – 39100 Bolzano (BZ)

Committente: INPS – ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA SOCIALE – Direzione Regionale Trentino Alto Adige – via A. Rosmini, 40 – 38122 Trento

Natura dell’opera: Realizzazione nuovo Centro Medico Legale della Direzione Provinciale I.N.P.S.

di Bolzano Responsabile dei lavori: nome e indirizzo.

1 RUP - Ing. Antonio Salvatore Parigino INPS Direzione Regionale Trentino Alto Adige – via A. Rosmini, 40 – 38122 Trento

Coordinatore per quanto riguarda la sicurezza e la salute durante la progettazione dell’opera (nome e indirizzo) (CSP)

2 Da nominare

Coordinatore per quanto riguarda la sicurezza e la salute durante la realizzazione dell’opera (nome e indirizzo) (CSE).

3 Da nominare

Data presunta inizio dei lavori in cantiere

Durata presunta da contratto dei lavori in cantiere (giorni naturali consecutivi) 180

Numero massimo presunto dei lavoratori sul cantiere 4

Numero previsto di imprese e di lavoratori autonomi sul cantiere 5

Identificazione delle imprese già selezionate 1

2 3 4 5 6 7 8

Ammontare complessivo presunto dei lavori

(esclusi oneri sicurezza, esclusi oneri fiscali e spese) € 250.406,97

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6 DOCUMENTAZIONE DI CANTIERE: APPALTATORI E SUBAPPALTATORI

6.1 DOCUMENTAZIONE DA TENERE IN CANTIERE:

o Notifica preliminare (deve essere esposta)

o Copia dei PSC - Piano di sicurezza e di coordinamento (con eventuali integrazioni)

o POS - Piano operativo di sicurezza (per ogni impresa esecutrice - Appaltatori ed eventuali Subappaltatori) o Programma dei lavori di demolizione (a cura dell'impresa interessata, art. 151 D.LGS 81/2008)

o Libretto degli apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 kg, completo di verbale dell'ultima verifica periodica effettuata

o Copia della dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico di cantiere, redatto da ditta installatrice abilitata o Copia della dichiarazione di conformità per l’impianto di messa a terra

o Copia della dichiarazione di conformità per l’impianto a protezione delle scariche atmosferiche o Autorizzazione ministeriale all'uso di ponteggi metallici

o PiMUS

o Progetto e disegno esecutivo dei ponteggio di altezza superiore a m 20 o eseguito fuori dagli schemi di montaggio previsti dal libretto, firmato da ingegnere o architetto abilitati

o Eventuali fogli di prescrizione degli organi di vigilanza

6.2 DOCUMENTAZIONE CHE, PUR NON NECESSARIAMENTE PRESENTE IN CANTIERE, DEVE ESSERE PRONTAMENTE REPERIBILE

o Giudizi di idoneità dei lavoratori (medico competente)

o Schede di sicurezza dei materiali impiegati (vernici, solventi, disarmanti, additivi ecc) o Copia del rapporto di valutazione del rumore

o Libretti di uso e manutenzione delle macchine ed attrezzature utilizzate

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione generale

pag. 12

PARTE 2 - ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE E ANALISI DELLE FASI LAVORATIVE

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7 CRONOPROGRAMMA

Il Programma Lavori allegato al presente piano, riguarda le fasi principali dell’opera allo scopo di definire una sequenza logico- temporale, tale da consentire in fase preventiva la pianificazione del cantiere ed il coordinamento delle imprese impegnate nell’esecuzione dell’opera.

Si rammenta in ogni caso, l’obbligo della/e Imprese esecutrici nel confermare quanto esposto o notificare immediatamente al Coordinatore Sicurezza in fase Esecutiva (CSE) eventuali proposte di modifica da apportare a quanto programmato. Le modifiche saranno accettate dal CSE solo se giustificate e correlate da relazione esplicativa e presentate prima dell’apertura del cantiere o, se Impresa selezionata in seguito, prima della partenza della propria fase di lavori. Le modifiche al Programma dei lavori devono essere presentate da ciascuna Impresa esecutrice. Quanto sopra vale anche per ulteriori modifiche o variazioni.

7.1 INDIVIDUAZIONE DELLE SOVRAPPOSIZIONI DI FASE

Le sovrapposizioni che emergono dal programma lavori derivano da una stretta programmazione e sono di tipo temporale e spaziale. Per tale ragione sono indispensabili delle azioni indirette per organizzare la cooperazione ed il coordinamento delle attività sia tra i datori di lavoro che fra gli operai impegnati nell’esecuzione dei lavori.

Ogni impresa esecutrice dovrà presentare un Piano Operativo di Sicurezza relativamente alle procedure che intende attuare durante l’esecuzione delle singole lavorazioni, contenente una valutazione dei rischi e le scelte organizzative del cantiere, le responsabilità e specificando, in particolare:

− l’organizzazione degli spazi considerando lo schema di cantiere individuato nel presente PSC, vie di circolazione interna, aree di stoccaggio dei materiali a piè d’opera, delle macerie e degli sfridi;

− la pianificazione dei lavori sviluppata sulla base della preliminare determinazione delle scansioni lavorative effettuata con il presente PSC;

− le scelte tecnologiche, le attrezzature di cui si prevede l’impiego, quali lavorazioni eseguirà direttamente e quali invece affiderà in subappalto.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione generale

pag. 14

8 STIMA DEI COSTI DEGLI APPRESTAMENTI DI SICUREZZA ED IGIENE

8.1 CRITERI PER LA STIMA DEI COSTI

La stima dei costi della sicurezza è allegata al presente PSC.

In tale stima si considerano:

− le misure destinate alla prevenzione e protezione da rischi presenti nel cantiere durante tutta la durata dei lavori e indipendenti dalle specifiche fasi lavorative, poste in atto per la tutela della salute degli operai (recinzione, box di cantiere, servizi igienici, segnaletica, ecc…);

− le misure che è necessario adottare per svolgere funzione di prevenzione e protezione nei confronti di rischi connessi allo svolgimento di una specifica fase lavorativa.

Le quantità inserite nel computo risultano dall’applicazione delle direttive e dei vincoli dettati dal presente Piano di Sicurezza e Coordinamento.

I costi di sicurezza non sono soggetti a ribasso e saranno compensati nelle modalità stabilite dal Capitolato Speciale d’Appalto.

8.2 RIFERIMENTI PER LA STIMA DELLE SINGOLE VOCI DI COSTO

− FONTE PRIMARIA  Elenco prezzi provinciale della Provincia Autonoma di Trento – sezione S - SICUREZZA

− ANALISI DI MERCATO  Gli eventuali apprestamenti di sicurezza non previsti dai citati elenchi sono stati ricavati tramite analisi di mercato - CODICE NV-S-xxx

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9 FASI LAVORATIVE

9.1 ALLESTIMENTO AREA CANTIERE E INTERVENTI PRELIMINARI

9.1.1 AREA DI CANTIERE

L'area oggetto di intervento ha accesso da via Sernesi, viabilità pubblica ad unico senso di marcia, con marciapiede e parcheggi a raso sulla viabilità paralleli al senso di marcia.

L’edificio si trova all’interno della zona a traffico limitato ZTL della città di Bolzano per le quali l’accesso è consentito solo agli autorizzati. Preventivamente all’avvio dei lavori l’Appaltatore dovrà richiedere all' Amministrazione Comunale il permesso di accesso alla zona ZTL per tutta la durata dei lavori, sia per sè che per tutte le eventuali imprese subappaltatrici. Tutti gli oneri, sia burocratici che economici, saranno a carico dell’Appaltatore.

E’ prevista la realizzazione di un'area di cantiere esterna, antistante all'ingresso dell'edificio, al fine di garantire uno spazio per carico-scarico e il posizionamento del cassone per la raccolta del materiale di demolizione.

Tale area andrà ad occupare il marciapiede pubblico e dovrà pertanto essere oggetto di richiesta di occupazione suolo pubblico. Saranno a carico dell'Appaltatore gli oneri per la predisposizione della documentazione necessaria e l'inoltro della richiesta al Comune di Bolzano di tutte le autorizzazioni necessarie compresi i relativi contributi economici. L'Appaltatore dovrà concordare con l'Amministrazione Comunale lo spostamento temporaneo in altra zona dei portabiciclette, attualmente presenti sul marciapiede.

L'area di cantiere dovrà essere delimitata mediante adeguata recinzione al fine di evitare l'ingresso di persone non autorizzate. Tutte le recinzioni dovranno essere realizzate per mezzo di pannelli metallici prefabbricati di altezza minima pari a 2.00m poggianti su basamenti in cls prefabbricati, eventualmente fissati a terra per impedire il loro spostamento. I pannelli metallici dovranno essere mascherati con rete schermante in polietilene estruso a maglie romboidali. Tutte le recinzioni dovranno essere mantenute perfettamente chiuse ed efficienti per tutta la durata dei lavori.

In prossimità del cancello di accesso all'area di cantiere, dovrà essere posizionato il cartello di cantiere (da prevedere secondo quanto previsto dalla Stazione Appaltante) e la segnaletica prevista dalle normative vigenti.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione generale

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9.1.2 DOTAZIONE AREE LOGISTICHE DI CANTIERE

È previsto l’allestimento di un servizio igienico chimico prefabbricato come riportato sul layout di cantiere

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9.1.3 REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE E DELL'IMPIANTO DI TERRA

È prevista la realizzazione dell’impianto elettrico di cantiere costituito da un quadro di cantiere generale collocato all’interno dell’area oggetto di intervento e da eventuali quadri secondari dislocati in prossimità delle aree di lavoro. I quadri, della serie ASC, conformi alle norme CEI e con idoneo grado di protezione, dovranno essere corredati dei necessari dispositivi di protezione e sezionamento. Verrà inoltre realizzato l’impianto di messa a terra. L’impresa esecutrice dovrà fornire al CSE la dichiarazione di conformità degli impianti.

9.1.3.1 IMPIANTO ELETTRICO – INDICAZIONI GENERALI

(vedi anche: “Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri – CEI 64-17) 9.1.3.2 SISTEMA TT

Quando l’alimentazione è fornita direttamente in bassa tensione dall’ente distributore il sistema TT. Il tipo di sistema determina il modo di collegamento a terra che in questo caso prevede il collegamento di tutte le masse del cantiere ad un impianto di terra indipendente da quello della rete pubblica

schema di alimentazione con sistema TT 9.1.3.3 CAMPO DI APPLICAZIONE

Le prescrizioni per gli impianti elettrici di cantiere sono riferite all’insieme dei componenti elettrici, ubicati all’interno del recinto di cantiere, elettricamente associati in modo da rendere disponibile l’energia elettrica agli apparecchi utilizzatori del cantiere. Gli impianti elettrici dei locali di servizio di un cantiere, quali uffici, spogliatoi, sale riunione, servizi igienici, ecc., non devono sottostare alle prescrizioni relative agli impianti elettrici di cantiere.

Fanno parte, invece, dell’impianto elettrico di cantiere anche l’eventuale tratto di linea di alimentazione esterna alla recinzione. Fanno parte dell’impianto anche i componenti elettrici alimentati tramite prese a spina ad eccezione degli apparecchi utilizzatori.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

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9.1.3.4 ORIGINE DELL’IMPIANTO DI CANTIERE

L’impianto elettrico trae origine dal punto di allacciamento della linea di alimentazione del quadro generale di cantiere. questo coincide con il punto di fornitura (morsetti dell’interruttore limitatore o dell’organo di misura), nel caso di fornitura realizzata direttamente da un ente fornitore.

Se invece l’alimentazione è derivata da un impianto esistente, l’inizio dell’impianto coincide con i morsetti dell’interruttore immediatamente a monte della linea di cantiere.

Qualora per piccoli cantieri, l’alimentazione del quadro di cantiere avvenga tramite presa a spina, la spina della linea di alimentazione del quadro di cantiere è il punto origine dell’impianto.

IL PUNTO ORIGINE PUÒ ESSERE ANCHE UN GRUPPO ELETTROGENO.

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spina che alimenta un quadro portatile contenete un trasformatore di isolamento, ottenendo in tal modo una protezione contro i contatti indiretti mediante separazione elettrica.

Allo stesso risultato si può giungere utilizzando un piccolo gruppo elettrogeno che alimenta un solo utilizzatore alla volta (vedi figura “Separazione elettrica”).

9.1.3.5 RAPPORTI TRA IMPRESE

Per evitare il proliferare di impianti elettrici all’interno del medesimo cantiere, si individua un’unica impresa che avrà il compito di realizzare l’impianto elettrico, atto a soddisfare tutte le esigenze del cantiere, comprese quelle prevedibili per le imprese subappaltanti.

PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI SARANNO CHIARITI E FORMALIZZATI CON APPOSITI VERBALI, I RAPPORTI FRA LE DIVERSE IMPRESE UTILIZZATRICI DELL’IMPIANTO.

9.1.3.6 TIPOLOGIE DI POSA PER I CAVI

Per evitare danni i cavi non devono passare attraverso luoghi di passaggio per veicoli e pedoni. Quando questo sia inevitabile deve essere assicurata una protezione contro i danni meccanici e contro il contatto con macchinari di cantiere. Per le dorsali si prevede la posa interrata nei tratti che necessariamente attraversano l’area soggetta al transito di mezzi o interessata dall’allestimento di impianti fissi (betoniere, piegaferri, gru, servizi, ecc..). Nei restanti casi si prevede la posa aerea: su palo con sella di sostegno che seguirà preferibilmente lo sviluppo della recinzione (dove sono normalmente posizionati i quadri). Dai quadri verso il fabbricato di progetto o verso gli impianti fissi si dovrà prevedere la posa interrata entro cavidotto, ad una profondità di almeno 0.6m misurati dall’estradosso della tubazione. All’interno del fabbricato di progetto i cavi fissi che alimentano i sottoquadri dovranno seguire tracciati che limitano le interferenze con lavorazioni, passaggi di persone o mezzi, ecc. Ad esempio si possono utilizzare i cavedi normalmente previsti in fase progettuale. Anche in questi casi la posa sarà sospesa su passerelle o selle appositamente fissate alla muratura.

sella su palo interrato con staffa

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

pag. 20

L’impianto elettrico di cantiere deve essere sempre alimentato da un quadro generale di cantiere, anche se l’alimentazione è derivata da un impianto fisso esistente o anche se l’impianto di cantiere è composto da sole parti mobili. I quadri utilizzati sono di tipo ASC (fissi e/o mobili). Indipendentemente dalla funzione del quadro, va ricordato che ogni ASC si compone di:

− unità di entrata che contiene:

o un dispositivo di sezionamento che deve poter essere bloccato in posizione di aperto

o un dispositivo di protezione contro le sovracorrenti (che può essere omesso quando tale protezione sia assicurata dal quadro a monte)

− unità di uscita con:

o dispositivi di manovra con azionamento simultaneo dei contatti di fase, facilmente accessibile senza l’uso di chiavi o attrezzi;

o dispositivi di protezione contro le sovracorrenti

o dispositivi di protezione contro i contatti diretti e indiretti (differenziale con Idn<= 30mA se si proteggono prese a spina con corrente nominale non superiore a 32A)

9.1.3.8 PRESCRIZIONI NORMATIVE PARTICOLARI PER I QUADRI

Tenuto conto della particolare destinazione dei quadri per cantiere la norma relativa impone le seguenti prescrizioni:

− il quadro deve risultare adatto al posizionamento anche in luoghi impervi, mantenendo comunque la posizione verticale (ad eccezione dei quadri mobili)

− deve essere dotato di mezzi per il sollevamento ed il trasporto;

− i morsetti terminali devono essere idonei a ripetuti allacciamenti;

− il grado di protezione minimo richiesto è IP55

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Devono essere protette da un dispositivo differenziale, con corrente d’intervento <30mA se aventi corrente nominale <32A..

9.1.3.10 AVVOLGI CAVI E CORDONI PROLUNGATORI

L’avvolgi cavo deve essere di tipo industriale con le seguenti caratteristiche: incorporare un protettore termico che protegga il cavo da surriscaldamento, sia in caso di cavo avvolto che con cavo svolto; il cavo deve essere di tipo H07RN-F con sezione minima di 2.5mm2 per 16A, 6mm2 per 32A, e 16mm2 per 63A; riportare il nome o marchio del costruttore.

Le prolunghe devono avere grado di protezione IP67 (in caso di acqua e polveri); sezioni come per avvolgi cavi.

9.1.3.11 ILLUMINAZIONE DI CANTIERE

Impianti fissi di illuminazione: devono avere le stesse caratteristiche dell’impianto elettrico; in particolare si deve porre attenzione al grado di protezione che non deve essere inferiore a IP55.

Impianti di illuminazione trasportabili da usare esternamente: si utilizzano a questo scopo proiettori dotati di lampadine alogene, installati su appositi sostegni. Devono essere trasportati solo dopo aver disattivato l’alimentazione. Le lampade devono essere protette da vetri. Grado di protezione minimo IP55.

9.1.3.12 IMPIANTO DI TERRA

L’impianto di messa a terra deve essere unico per l’intera area occupata dal cantiere deve tenere conto delle esigenze del cantiere stesso. Deve essere realizzato secondo le indicazioni di normativa e verificato preventivamente e periodicamente da persona competente.

L’impianto di messa a terra è composto dagli elementi di seguito elencati, dei quali si riportano le principali caratteristiche.

Dispersori: tubi metallici, profilati, tondini, ferri di fondazione interrati, ecc. che devono rispettare le caratteristiche e le dimensioni minime di normativa. I primi elementi del dispersore devono essere ubicati nelle vicinanze del quadro generale di cantiere e delle prime strutture posizionate (locali, altri impianti fissi, …)

Conduttori di terra: elementi di collegamento tra dispersori e nodo principale di terra. La sezione deve essere conforme a quanto indicato dalla normativa.

Conduttori di protezione: collegano le masse delle utenze elettriche al nodo principale di terra, possono fare parte degli stessi cavi di alimentazione o essere esterni, con lo stesso percorso o con percorsi diversi.

Nodo principale di terra: è l’elemento di collegamento tra conduttori di terra, conduttori di protezione e i collegamenti equipotenziali; è solitamente costituito da una barra in rame, che deve essere situata in posizione accessibile e avere collegamenti sezionabili.

Conduttori equipotenziali: sono gli elementi che collegano il nodo di terra alle masse metalliche estranee.

In presenza di lavoratori subordinati, l’impianto di terra deve essere denunciato con modello B all’ISPESL. La denuncia deve essere fatta da ciascun datore di lavoro per le attrezzature fisse del cantiere, anche se queste fanno capo ad un impianto di terra unico.

9.1.3.13 GESTIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO

L’installazione elettrica di cantiere è soggetta a gravose condizioni ambientali ed a rapide mutazioni delle aree operative. Per questo, è opportuno che venga esercitata una supervisione giornaliera dell’impianto elettrico di cantiere. La supervisione non ha la caratteristica di un’attività di impiantistica, essa sarà svolta dal capocantiere o da un addetto alla sicurezza addestrati allo scopo. In particolare si deve verificare:

− la compatibilità delle attività in corso nel cantiere con i tracciati delle linee di alimentazione sia fissa che mobile

− il rispetto delle prescrizioni di sicurezza in situazioni particolari (presenza d’acqua …)

− verifica della funzionalità degli organi di sezionamento e arresti di emergenza;

− verifica di funzionalità delle protezioni differenziali;

− verifica a vista dell’integrità delle componenti elettriche (cavi, pressacavi, guaine cavi,…);

− verifica della continuità dei conduttori di protezione;

− verifica a vista dell’integrità dell’impianto di terra;

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

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Ove la modifica risulti consistente, sarà riportata sugli elaborati di competenza, come schemi di quadri elettrici e schemi di distribuzione o percorsi di condutture. Per la complessità delle attività di cantiere, è quindi prevista la redazione di una planimetria con indicati i percorsi e delle condutture sia elettriche che di messa a terra (separatamente); saranno quindi indicati i punti dove sono posizionati i quadri elettrici in caso ed i dispersori nell’altro caso. In funzione delle attività previste è consigliabile redigere un programma che illustri le diverse fasi prevedibili in cui l’impianto necessità di essere modificato (installazione di impianti che prevedono nuovi quadri e percorsi dei cavi, realizzazione di nuove volumetrie, ecc. …).

9.1.3.14 ADEMPIMENTI

L'impresa deve affidare la realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere, ad installatore abilitato che lo esegue secondo la regola dell'arte (DM 37/2008 - CEI 6418 terza edizione 1992).

L'installatore abilitato, a fine lavori, rilascia al committente la dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola d'arte integrata dagli allegati previsti (relazione sulla tipologia dei materiali impiegati, copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali, ecc.), conformemente all'art. 9, L.

La responsabilità dell’installatore decade per carenza di manutenzione o per eventuali interventi sull'impianto elettrico eseguiti dall'installatore non abilitato (DM 20.2.92, n. 49).

L'installatore compila, per quanto di sua competenza, il MODELLO B, che completato e firmato dal committente, deve essere inviato, in duplice copia, unitamente alla domanda di omologazione, entro 30 giorni dalla data di inizio lavori, alla sede ISPESL.

IMPORTANTE: va tenuta in cantiere la seguente documentazione:

1. Copia della dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico redatta da ditta installatrice abilitata

2. Invio della dichiarazione di conformità all'Inail e all’ASL dell’impianto elettrico, entro 30 giorni dalla data di inizio lavori (art.2 comma 2 D.P.R. 462/2001)

3. Copia della dichiarazione di conformità dell’impianto di messa a terra, effettuata prima della messa in esercizio da ditta abilitata in cui siano riportati i valori di resistenza di terra (art.2 comma 1 D.P.R. 462/2001).

4. Invio della dichiarazione di conformità all'Inail e all’ASL dell’impianto di messa a terra entro 30 giorni dalla data di inizio lavori (art.2 comma 2 D.P.R. 462/2001).

5. Copia della dichiarazione di conformità per l’impianto di protezione dalle scariche atmosferiche (art.2 comma 1 D.P.R. 462/2001).

6. Invio della dichiarazione di conformità all’Inail e all’ASL dell’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche, entro 30 giorni dalla data di inizio lavori o certificazione di autoprotezione.

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L’ area di cantiere individuata dagli allegati grafici del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento saranno recintate mediante recinzione di altezza minima, misurata dal piano di calpestio, pari a 200 cm costituita da:

- PANNELLI ZINCATI PER RECINZIONE MOBILE delle dimensioni di 3500x2000 mm costituiti da cornice perimetrale tubolare diametro 41.5 mm tamponata con RETE ELETTROSALDATA in tondini di acciaio di diametro 4 mm e maglia di circa 300x100 mm;

- PIEDI DI POSIZIONAMENTO IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO eventualmente ancorati al terreno mediante tondini in acciaio e cunei in legno;

- RETE SCHERMANTE IN POLIETILENE ESTRUSO COLORATO con maglie ovoidali di altezza 200 cm e posata a correre ed in vista all'esterno del cantiere lungo tutta la lunghezza della recinzione.

Foto: Esempio recinzione con barriere mobili.

Tutte le recinzioni dovranno essere mantenute perfettamente chiuse ed efficienti per tutta la durata dei lavori.

In prossimità del cancello di accesso all'area logistica, dovrà essere posizionato il cartello di cantiere (da prevedere secondo quanto previsto dalla Stazione Appaltante) e la segnaletica prevista dalle normative vigenti.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

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9.3 ACCESSO AREA CANTIERE

9.3.1 INTERFERENZA TRAFFICO VEICOLARE

RISCHI EVIDENZIATI

Interferenza con il traffico veicolare su via Sernesi. Trattandosi di viabilità a senso unico, l’ingresso all’area di cantiere potrà avvenire con manovra in retromarcia in prossimità del passo carraio presente per l’accesso al piano interrato

MISURE DI PREVENZIONE

1) L’Impresa dovrà utilizzare mezzi di dimensioni adeguate per il contesto in cui andrà ad operare

2) Le manovre di ingresso ed uscita dall’area di cantiere dovranno avvenire alla presenza costante di addetto/addetti alle segnalazioni durante le manovre di accesso ed uscita dall’area di cantiere

9.3.2 INTERFERENZA TRAFFICO PEDONALE

RISCHI EVIDENZIATI

Interferenza con il traffico pedonale visto che l’area di cantiere andrà ad occupare il marciapiede pubblico.

MISURE DI PREVENZIONE

La presenza del cantiere andrà segnalata sul marciapiede (sia verso nord che verso sud) posizionando adeguata segnaletica che obblighi i pedoni a spostarsi e transitare sul marciapiede opposto di via Sernesi.

Tale segnaletica dovrà essere posizionata in prossimità dei passaggi pedonali esistenti al fine di consentire l'attraversamento in sicurezza dei pedoni.

9.4 AREA DEPOSITO

Nel cortile interno adiacente all’area di cantiere è prevista un’area di deposito con ingresso dall’accesso pedonale su via Sernesi. Tale area dovrà essere delimitata in modo del tutto analogo a quanto previsto per l’area di cantiere.

L'accesso al piano interrato dove è localizzata la centrale termica dovrà essere mantenuto libero per garantirne l'accessibilità in qualsiasi momento.

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10 DEMOLIZIONI

Così come previsto dal D.LGS. 81/2008 l’impresa esecutrice dei lavori, dovrà predisporre una PROCEDURA OPERATIVA PER LE DEMOLIZIONI all’interno del proprio POS. Nel documento saranno richiamate le procedure messe in atto per le demolizioni, con particolare attenzione agli aspetti preliminari di ricerca e sconnessione degli impianti esistenti.

L’impresa dovrà programmare i lavori per consentire al personale tecnico e Direzione Lavori di programmare una riunione di coordinamento prima dell’inizio dei lavori.

Nel piano operativo si dovranno indicare i mezzi utilizzati per lo svolgimento delle lavorazioni.

Nel piano dovranno essere richiamati i metodi utilizzati per la demolizione dei materiali e la modalità di allontanamento delle macerie.

10.1 CONTENUTI MINIMI DELLA PROCEDURA OPERATIVA PER LE DEMOLIZIONI

1) MISURE GENERALI DI SICUREZZA

2) FIGURE AZIENDALI OPERATIVE (LAVORATORI – PREPOSTI) 3) DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA MANUFATTI DA DEMOLIRE 4) DESCRIZIONE DEL MANUFATTO E DELL’AREA CIRCOSTANTE 5) ANALISI DELLE STRUTTURE ADIACENTI O LIMITROFE

6) VERIFICA DEGLI IMPIANTI (ELETTRICO, GAS, ACQUA, …) PRESENTI ALL’INTERNO DELL’AREA 7) STUDIO DEL TIPO DI DEMOLIZIONE DA EFFETTUARE

8) PROGRAMMA DELLA DEMOLIZIONE - ANALISI DELLE FASI DI DEMOLIZIONE

9) ELENCO DELLE ATTREZZATURE, MACCHINE ED OPERE PROVVISIONALI DA IMPIEGARE 10) MODALITA’ DI ALLONTANAMENTO DEI MATERIALI DEMOLITI

11) MODALITA’ DI ABBATTIMENTO POLVERI 12) GESTIONE DEL PERSONALE

13) GESTIONE DELL’EMERGENZA

10.2 ACCATASTAMENTO ED ALLONTANAMENTO MATERIALE DI DEMOLIZIONE

Nell’area di cantiere esterna è previsto il posizionamento del cassone per la raccolta di tutti i materiali di demolizione.

Durante le fasi di demolizione si raccomanda di mantenere areati i locali e di limitare al massimo la formazione di polveri. Se necessario inumidire il materiale di demolizione durante la fase di scarico nel cassone in modo da evitare la formazione eccessiva di polvere.

E’ a carico dell’Appaltatore verificare eventuali fasce orarie previste dai regolamenti comunali per l’esecuzione di lavorazioni rumorose.

Il materiale di demolizione potrà essere accatastato solo all'interno del cassone per le macerie. Eventuali depositi temporanei all'interno dell'area oggetto di intervento non dovranno creare intralcio o rischio di inciampo al personale operante in cantiere.

10.3 DEMOLIZIONI INTERNE

10.3.1 DEMOLIZIONI TRAMEZZATURE E PAVIMENTAZIONI RISCHI EVIDENZIATI

Inalazioni di polveri, rumore e caduta dall’alto per la demolizioni a soffitto o parte alta di tramezzature.

MISURE DI PREVENZIONE

Le demolizioni a soffitto o nella parte alta di murature dovranno essere svolte mediante l'impiego di trabattello regolamentare. E' vietato l'uso di qualsiasi tipo di scale.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

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RISCHI EVIDENZIATI

Elettrocuzione, caduta dall’alto per le rimozioni a soffitto.

MISURE DI PREVENZIONE

Verificare preventivamente all'avvio dei lavori l'assenza di tensione negli impianti oggetto di rimozione. E' vietato eseguire lavori su elementi in tensione o nelle loro immediate vicinanze.

Accertarsi che tutti gli impianti siano disattivati (acqua, gas ecc.). È vietato il taglio a cannello od elettricamente su elementi che potrebbero contenere sostanze che possono dar luogo ad esplosione.

Per la rimozione a soffitto dovrà essere utilizzato trabattello regolamentare. E' vietato l'uso di qualsiasi tipo di scale.

10.3.3 RIMOZIONI MATERIALI IN LANA MINERALE RISCHI EVIDENZIATI

Inalazione di polveri e fibre, irritazione cutenee MISURE DI PREVENZIONE

E' necessario identificare preventivamente la tipologia di materiale da rimuovere.

In particolare le procedure da attuare per la rimozione di eventuali lane minerali presenti sono:

− delimitare e segnalare l'area di lavoro al fine di consentire l'accesso ai soli addetti ai lavori

− la zona oggetto di intervento dovrà essere sgombera da oggetti e materiali non necessari per lo svolgimento del lavoro, al fine di facilitare le operazioni di pulizia durante e al termine del lavoro tramite aspiratore con filtro ad alta efficienza

− manipolare con cura i prodotti con particolare attenzione ad il loro eventuale taglio che dovrà essere effettuato con utensili manuali

− tenere costantemente pulita l'area di lavoro, rimuovendo prontamente (tramite imbustamento o aspirapolvere) i materiali evitandone il calpestio

− tenere adeguatamente gli operatori informati e formati sui rischi ed i danni derivanti dall'esposizione alle fibre articificali vetrose (FAV) e sulle modalità di utilizzazione dei DPI

− utilizzare adeguati DPI in modo da evitare anche eventuali irritazioni quali:

a) maschere respiratorie e pieno facciale o in alternativa facciali filtranti (FF) e occhiali a tenuta

b) tute monouso integrali preferibilmente in tyvek essendo il materiale più impermeabile e che meno ritiene le fibre

c) guanti in gomma o altro materiale impermeabile alle fibre

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11 OPERE INTERNE

Si riportano di seguito le lavorazioni per le quali è prevista una misura di prevenzione specifica in relazione al contesto in cui si andrà ad operare.

11.1 PARETI E CONTROPARETI IN CARTONGESSO

Le tramezzature interne saranno costituite da pareti o contropareti in lastre di cartongesso con due lastre per ogni lato.

RISCHI EVIDENZIATI

Caduta dall’alto per la parte alta delle tramezzature.

MISURE DI PREVENZIONE

Per l’esecuzione della parte alta delle pareti utilizzare trabattelli. E’ vietato l’uso di scale di qualsiasi tipo.

Preventivamente al montaggio del trabattello verificare che il piano di appoggio sia libero da ostacoli e/o impedimenti. Durante l’uso le ruote del trabattello devono essere saldamente bloccate per evitare lo spostamento involontario. Particolare attenzione dovrà essere posta nello spostamento del ponte: non dovrà essere spostato quando su di esso si trovino persone o carichi vari.

In caso di utilizzo di utensili elettrici non intralciare le zone di passaggio con i cavi degli utensili elettrici: eseguire il lavoro in posizione stabile, verificare l’integrità dei cavi di alimentazione.

11.2 CONTROSOFFITTI

Il progetto prevede la realizzazione di controsoffitti posizionati ad un’altezza di 3m dal pavimento e saranno pendinati al soffitto esistente a quota 5,00-5,40 da piano di calpestio. E’ prevista la protezione REI di una parte di solaio mediante placcaggio con lastre in cartongesso posate in aderenza all’ intradosso del solaio stesso.

RISCHI EVIDENZIATI

Caduta dall’alto per la fase di pendinatura/placcaggio MISURE DI PREVENZIONE

Per tale fase lavorativa dovrà si dovranno utilizzare trabattelli. E’ vietato l’uso di scale di qualsiasi tipo.

Preventivamente al montaggio del trabattello verificare che il piano di appoggio sia libero da ostacoli e/o impedimenti. Durante l’uso le ruote del trabattello devono essere saldamente bloccate per evitare lo spostamento involontario. Particolare attenzione dovrà essere posta nello spostamento del ponte: non dovrà essere spostato quando su di esso si trovino persone o carichi vari.

In caso di utilizzo di utensili elettrici non intralciare le zone di passaggio con i cavi degli utensili elettrici: eseguire il lavoro in posizione stabile, verificare l’integrità dei cavi di alimentazione.

11.3 TINTEGGIATURE INTERNE

Nella zona di ingresso la tinteggiatura interesserà le pareti perimetrali e il soffitto posizionata a 5,00-5,40m da pavimento. La pavimentazione è su due quote differenti con presenza di gradini e rampa di raccordo.

RISCHI EVIDENZIATI

Caduta dall’alto per l’esecuzione della lavorazione a soffitto e nella parte alta delle pareti MISURE DI PREVENZIONE

Per tale fase lavorativa dovrà si dovranno utilizzare trabattelli di tipo standard nelle zone con pavimentazione a livello e trabattelli del tipo “zoppo” dove sono presenti i gradini e la rampa di raccordo. E’ vietato l’uso di scale di qualsiasi tipo.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

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12 OPERE IMPIANTISTICHE

12.1 IMPIANTI MECCANICI

12.1.1 LAVORAZIONI INTERNE RISCHI EVIDENZIATI

Caduta dall’alto per l’esecuzione della lavorazione a soffitto.

MISURE DI PREVENZIONE

Per l’esecuzione dei lavori a soffitto si dovrà prevedere l’uso di trabattello. E’ vietato l’uso di scale di qualsiasi tipo.

Preventivamente al montaggio del trabattello verificare che il piano di appoggio sia libero da ostacoli e/o impedimenti. Durante l’uso le ruote del trabattello devono essere saldamente bloccate per evitare lo spostamento involontario. Particolare attenzione dovrà essere posta nello spostamento del ponte: non dovrà essere spostato quando su di esso si trovino persone o carichi vari.

Le operazioni di tubisteria devono essere condotte quanto più possibile in locali adeguatamente predisposti ed attrezza ed attrezzati, limitando il lavoro in cantiere al solo assemblaggio di parti il più possibile prefabbricate.

12.1.2 LAVORAZIONI FACCIATA NORD RISCHI EVIDENZIATI

Caduta dall’alto per l’esecuzione delle forometrie e l’installazione dell’unità split sulla facciata nord.

MISURE DI PREVENZIONE

Si dovrà prevedere l’uso di trabattello del tipo “zoppo” vista la presenza della rampa di accesso al piano interrato.

E’ vietato l’uso di scale di qualsiasi tipo.

L’area interessata da tali operazioni dovrà essere delimitata con paletti rimovibili e catenelle.

12.2 IMPIANTI ELETTRICI

RISCHI EVIDENZIATI

Caduta dall’alto per l’esecuzione della lavorazione a soffitto, elettrocuzione MISURE DI PREVENZIONE

Per l’esecuzione dei lavori a soffitto si dovrà prevedere l’uso di trabattello. E’ vietato l’uso di scale di qualsiasi tipo.

Preventivamente al montaggio del trabattello verificare che il piano di appoggio sia libero da ostacoli e/o impedimenti. Durante l’uso le ruote del trabattello devono essere saldamente bloccate per evitare lo spostamento involontario. Particolare attenzione dovrà essere posta nello spostamento del ponte: non dovrà essere spostato quando su di esso si trovino persone o carichi vari.

Informarsi sulle eventuali linee in tensione. Durante i lavori su linee spente assicurarsi che nessuno possa riattivare la linea durante i lavori. Verificare il buono stato della guaina esterna dei cavi.

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PARTE 3 - SCHEDE DI RISCHIO

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

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13 PREMESSA

In questa parte del PSC vengono esposte le schede generali di rischio, con le relative prescrizioni esecutive, che riguardano gli interventi che si ripetono nelle varie fasi operative previste per la realizzazione dell’opera.

LE SCHEDE GENERALI RIPORTATE IN QUESTA PARTE DEL DOCUMENTO (E LE RELATIVE PRESCRIZIONI OPERATIVE) SONO RICHIAMATE NEI CAPITOLI DEL PSC DEDICATI E A OGNUNA DELLE FASI DI LAVORO PREVISTE.

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14 ACCESSO AREA DI CANTIERE

SITUAZIONE SPECIFICA

Ingresso all’area di cantiere da via Sernesi ad unico senso di marcia RISCHI EVIDENZIATI

− Difficoltà di manovra con mezzi particolarmente ingombranti

− Interferenza con il traffico veicolare durante la manovra di retromarcia per accedere all’area di cantiere

− Urto di cose o persone MISURE DI PREVENZIONE

1) Durante le manovre dovrà essere presente un addetto alle segnalazioni a terra, che segnali ai mezzi che transitano su via Sernesi la presenza dei mezzi.

2) I mezzi di cantiere dovranno essere dotati di segnalatore acustico di retromarcia e procedere a passo d’uomo.

3) L’impresa esecutrice dovrà utilizzare mezzi di cantiere di dimensioni ed ingombro compatibili con il contesto

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

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15 PROCEDURA OPERATIVA CONSEGNA MATERIALI E STAZIONAMENTO AUTOCARRI

Visto il contesto in cui si andrà ad operare, l’Appaltatore deve effettuare una programmazione degli accessi per la consegna dei materiali, coinvolgendo gli stessi fornitori con una specifica fornitura.

Nessun mezzo potrà sostare sulla carreggiata per le operazioni di carico-scarico. Le consegne dovranno pertanto essere programmate, evitando sovrapposizioni tra fornitori.

L’Appaltatore deve inviare la programmazione delle consegne al CSE

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16 SCHEDE DI RISCHIO GENERALI PER LE LAVORAZIONI

16.1 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

ATTIVITÀ INTERESSATE

Tutte le attività che comportano operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l’altro rischi di lesioni dorso lombari (per lesioni dorso lombari si intendono le lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nerveovascolari a livello dorso lombare).

I carichi costituiscono un rischio nei casi in cui ricorrano una o più delle seguenti condizioni (situazioni che spesso contraddistinguono il settore delle costruzioni edili):

CARATTERISTICHE DEL CARICO

− troppo pesanti (superiori a 30 Kg.);

− ingombranti o difficili da afferrare;

− in equilibrio instabile o con il contenuto che rischia di spostarsi;

− collocati in posizione tale per cui devono essere tenuti e maneggiati ad una certa distanza dal tronco con una torsione o inclinazione del tronco;

SFORZO FISICO RICHIESTO

− eccessivo;

− effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco;

− comporta un movimento brusco del carico;

− compiuto con il corpo in posizione instabile;

− caratteristiche dell’ambiente di lavoro

− spazio libero, in particolare verticale, insufficiente per lo svolgimento dell’attività;

ALTRI ASPETTI

− pavimento ineguale, con rischi di inciampo o scivolamento per le scarpe calzate dal lavoratore;

− posto o ambiente di lavoro che non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi ad una altezza di sicurezza o in buona posizione;

− pavimento o piano di lavoro con dislivelli che implicano la movimentazione del carico a livelli diversi;

− pavimento o punto d’appoggio instabili;

− temperatura, umidità o circolazione dell’aria inadeguate;

− esigenze connesse all’attività

− sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati;

− periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente;

− distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto;

− ritmo imposto da un processo che il lavoratore non può modulare;

− fattori individuali di rischio

− inidoneità fisica al compito da svolgere;

− indumenti calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore;

− insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione.

MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’ATTIVITÀ:

− le lavorazioni devono essere organizzate al fine di ridurre al minimo la movimentazione manuale dei carichi anche attraverso l’impiego di idonee attrezzature meccaniche per il trasporto ed il sollevamento;

DURANTE L’ATTIVITÀ:

− per i carichi che non possono essere movimentati meccanicamente occorre utilizzare strumenti per la movimentazione ausiliata (carriole, carrelli) e ricorrere ad accorgimenti organizzativi quali la riduzione del peso del carico e dei cicli di sollevamento e la ripartizione del carico tra più addetti;

− tutti gli addetti devono essere informati e formati in particolar modo su: il peso dei carichi, il centro di gravita o il lato più pesante, le modalità di lavoro corrette ed i rischi in caso di inosservanza (cfr. opuscolo “Conoscere per Prevenire - La Movimentazione Manuale dei Carichi nel Cantiere Edile”).

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

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- guanti

- calzature di sicurezza SORVEGLIANZA SANITARIA

− la sorveglianza sanitaria è obbligatoria per tutti gli addetti;

− la periodicità delle visite mediche è stabilita dal medico competente;

− la visita medica può essere disposta in funzione ad esempio delle caratteristiche fisiche del lavoratore anche se l’attività che svolge non lo espone normalmente ai rischi dovuti alla movimentazione dei carichi.

16.2 MISURE DI PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO DI INALAZIONE POLVERI

ANALISI DEL RISCHIO

Lesioni all’apparato respiratorio causate dall’inalazione di polveri MISURE DI PREVENZIONE

Utilizzare i D.P.I. in dotazione

16.3 MISURE DI PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO DI ELETTROCUZIONE

ANALISI DEL RISCHIO

Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell’impianto elettrico in tensione MISURE DI PREVENZIONE

− Controllare periodicamente lo stato di manutenzione dell’impianto elettrico di cantiere e degli apparecchi elettrici utilizzati durante le lavorazioni.

− Evitare di toccare interruttori o pulsanti con le mani bagnate o stando sul bagnato, anche se il grado di protezione delle apparecchiature lo consente.

− I fili di apparecchi elettrici non devono mai essere toccati con oggetti metallici, getti d’acqua, getti di estintori idrici o a schiuma.

− Non spostare i quadri elettrici senza prima aver tolto la tensione al circuito.

16.4 MISURE DI PROTEZIONE CONTRO I RISCHI DI SCIVOLAMENTO E CADUTA IN PIANO

ANALISI DEL RISCHIO

Scivolamenti e cadute in piano provocati da cattive condizioni del posto di lavoro (disordine, attrezzature sparse per il cantiere, materiale di risulta stoccato in modo errato)

MISURE DI PREVENZIONE

Mantenere la pulizia e l’ordine nel luogo di lavoro

16.5 UTILIZZO DI ATTREZZI MANUALI: MISURE GENERALI DI PROTEZIONE

ANALISI DEL RISCHIO

− Caduta di materiale dall’alto o a livello

− Colpi, tagli, punture, abrasioni MISURE DI PREVENZIONE

− Prima dell’utilizzo controllare l’integrità e lo stato di manutenzione dell’attrezzo.

− Utilizzare correttamente l’attrezzo ed evitare l’interferenza con gli altri lavoratori presenti nel cantiere.

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17 MACCHINE, ATTREZZATURE E APPRESTAMENTI UTILIZZATI – SCHEDE DI RISCHIO

17.1 GRU SU AUTOCARRO

RISCHI GENERATI

Schiacciamenti, urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta di materiale dall'alto; investimento DEFINIZIONE DELLE PREVENZIONI

1. DIVIETI PER L’USO

GRU

− Non far passare i carichi sopra le zone di lavoro e di transito: nel caso ciò sia necessario, avvertire con segnali acustici del pericolo per lo sgombero dell’area.

− Non far passare i carichi sopra il posto di comando utilizzando la stazione più adatta (es. stazione lato opposto o telecomando).

− Non effettuare operazioni di traino o di spinta.

− Non eseguire tiri obliqui, non trascinare sul terreno il carico collegato alla gru.

− Non movimentare carichi con superficie scivolosa; se necessario pulire il carico da ghiaccio o neve prima di sollevarlo.

− Non sollevare carichi vincolati come ad esempio sradicamento di alberi o estrazioni di pali.

− Non eseguire movimenti bruschi che possano far oscillare il carico (agire lentamente e gradualmente sulle leve di comando).

− Non operare in condizioni di vento forte (verificare le indicazioni fornite dal fabbricante a tal proposito).

− Non manovrare gli stabilizzatori quando la gru è carica.

− Non abbandonare il posto di manovra prima di aver messo a terra il carico e disinserito la presa di forza.

− Non utilizzare la gru per il sollevamento delle persone.

AUTOCARRO

− Non trasportare persone all’interno del cassone.

− Non superare l’ingombro massimo.

2. ISTRUZIONI PRIMA DELL’USO

GRU

− Posizionare il mezzo su terreno piano e consistente.

− Osservare le distanze minime di sicurezza dalle eventuali linee elettriche attive e non protette.

− Posizionare la gru a distanza di sicurezza da scarpate e fossati.

− Verificare di avere abbastanza spazio attorno all’autocarro per ottenere la regolare apertura delle aste stabilizzatrici e per consentire l’esecuzione delle manovre senza esporre il manovratore e gli addetti al

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

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− Bloccare il veicolo tramite il freno di stazionamento.

− In base alle istruzioni d’uso, bloccare le ruote con le apposite “calzatoie” / “zeppe”.

− Stabilizzare il veicolo mediante la messa in opera dei cilindri stabilizzatori avendo cura di estendere completamente i bracci stabilizzatori (verificare gli indicatore visivi), di non far perdere alle ruote il contatto con il terreno e di non scaricare completamente le sospensioni delle ruote.

− Ampliare la superficie di appoggio dei piedi degli stabilizzatori in funzione della resistenza del terreno, interponendo, al centro del piede stabilizzatore, piastre di materiale resistente.

− Assicurarsi che l’area di lavoro e i posti di comando siano sufficientemente illuminati per un azionamento sicuro e per la leggibilità delle targhe di manovra e di portata.

− Verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere.

− Compiere alcune manovre a vuoto, specialmente nella stagione fredda, per consentire al fluido di raggiungere la giusta temperatura e per accertarsi della regolarità di funzionamento.

− Nota: per controllare che la quantità di olio che arriva al distributore sia corretta, si può cronometrare il tempo di salita del cilindro di sollevamento che, con la gru scarica, deve percorrere l’intera corsa nel tempo riportato nella tabella dei dati tecnici in genere presente nel libretto di istruzioni.

− Circoscrivere e segnalare la zona di manovra.

− Accertarsi che nessuno si trovi nel raggio di azione della gru.

− Verificare l’efficienza dei dispositivi di sicurezza compresi quelli degli accessori di sollevamento (ad esempio limitatori di carico, finecorsa, sicura dal gancio).

− Operare dal lato opposto al movimento della gru durante le operazioni di apertura della gru.

− Utilizzare i DPI previsti.

AUTOCARRO

− Verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere.

− Verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi.

− Garantire la visibilità del posto di guida.

− Controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo.

− Verificare la presenza in cabina di un estintore.

3. ISTRUZIONI DURANTE L’USO GRU

− Utilizzare la postazione di comando per la completa visione della zona di lavoro e, quando necessario, richiedere la segnalazione delle manovre all’aiuto-manovratore che possa eseguire la comunicazione gestuale e/o verbale; non operare qualora la comunicazione non sia sufficientemente sicura (ad esempio presenza di nebbia, di ostacoli o nelle ore notturne e con scarsa illuminazione artificiale).

− Accertarsi che il carico sia imbragato e agganciato correttamente nel rispetto delle caratteristiche degli accessori di sollevamento.

− Accertarsi che i carichi da sollevare non siano superiori a quelli indicati dal diagramma di carico, in relazione allo sbraccio.

− Eseguire la rotazione solo dopo aver sollevato il carico.

− Se si opera con verricello, il sollevamento del carico deve essere effettuato con fune in tiro verticale.

− Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose.

− Mantenere i comandi puliti da grasso e olio.

− Utilizzare i DPI previsti.

AUTOCARRO

1. Adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di lavoro.

2. Posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti durante il trasporto.

3. Assicurarsi della corretta chiusura delle sponde.

4. Durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare.

5. Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose.

6. Mantenere i comandi puliti da grasso e olio.

7. Utilizzare i DPI previsti.

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RISCHI GENERATI

− caduta dall’alto;

− caduta materiale dall’alto.

CARATTERISTICHE DI SICUREZZA

− la stabilità deve essere garantita anche senza la disattivazione delle ruote, prescindendo dal fatto che il ponte sia o meno ad elementi innestati, fino all’altezza e per l’uso cui possono essere adibiti;

− devono avere una base sufficientemente ampia da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi ed alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento ed in modo che non possano essere ribaltati;

− i trabattelli devono essere utilizzati esclusivamente per l'altezza per cui sono costruiti, senza l'aggiunta di sovrastrutture (dpr 164/56 art; 52);

− prima dell'utilizzo del trabattello accertarsi della perfetta planarità e verticalità della struttura e, se possibile, ripartire il carico del ponte sul terreno a mezzo di grossi tavoloni;

− l'altezza massima consentita, misurata dal piano di appoggio all'ultimo piano di lavoro, è pari a m 15,00;

− all'esterno e per grandi altezze i ponti vanno ancorati alla costruzione almeno ogni due piani;

− i ponti con altezza superiore a m 6,00 vanno corredati con piedi stabilizzatori; il piano di lavoro deve prevedere un parapetto perimetrale con tavola fermapiede alta almeno cm; 20;

− verificare che le linee elettriche aeree si trovino a distanza superiore a m 5,00;

− fino a 7,5 m di altezza il lato minore delle basi deve essere ¼ dell’altezza;

− per altezze tra i 7,5 m e i 15 m il lato minore della base deve essere almeno 1/3 dell'altezza;

− non sovraccaricare i piani di calpestio con carichi eccessivi;

− i ponti debbono essere usati esclusivamente per l’altezza per cui sono costruiti, senza aggiunte di sovrastrutture;

− sull’elemento di base deve trovare spazio una targa riportante i dati e le caratteristiche salienti del ponte, nonché le indicazioni di sicurezza e d’uso di cui tenere conto.

MISURE DI PREVENZIONE

− verificare che le altezze che si intendono realizzare non superino quelle consentite dal libretto di istruzioni o dalla targa posta sul ponte stesso;

− devono essere realizzati adeguati ancoraggi a parti stabili almeno ogni due piani del castello (massimo 3,60m);

− sull'elemento di base va inserita una targa che riporti i dati e le caratteristiche salienti del ponte, oltre alle indicazioni di sicurezza e d'uso;

− possono essere privi di ancoraggio se il ponte su ruote sia costruito conformemente alle norme uni hd 1004, sia fornita dal costruttore la certificazione di superamento delle prove di carico e di rigidità, quando l'altezza non superi i 12 m se utilizzato all'interno di edifici e 8 m se utilizzato all'esterno di edifici;

− il piano di scorrimento delle ruote deve risultare compatto e livellato;

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Piano di Sicurezza e Coordinamento Relazione

pag. 38

− per impedirne lo sfilo va previsto un blocco all’innesto degli elementi verticali, correnti e diagonali;

− l’impalcato deve essere completo e ben fissato sugli appoggi;

− devono essere dimensionati per resistere ai carichi in essere, alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti, alle azioni del vento (ribaltamento);

− il parapetto di protezione che perimetra il piano di lavoro deve essere regolamentare e corredato sui quattro lati di tavola fermapiede alta almeno cm 20;

− per l’accesso sono consentite botole di passaggio, purché richiudibili con coperchio praticabile;

ISTRUZIONE PER GLI ADDETTI

− delimitare l'area di lavoro con nastro di segnalazione;

− vietare l'accesso alle persone non addette ai lavori;

− durante le fasi di scarico dei materiali vietare l'avvicinamento del personale e di terzi, medianti avvisi e sbarramenti;

− rispettare con scrupolo le prescrizioni e le indicazioni fornite dal costruttore;

− sono consentite botole di passaggio richiudibili con coperchio praticabile;

− verificare il buon stato di elementi, incastri, collegamenti;

− montare il ponte in tutte le parti, con tutte le componenti;

− verificare l’efficacia del blocco ruote;

− prima di salire sul ponte occorre bloccare le ruote con i freni di cui esse sono dotate;

− usare i ripiani in dotazione e non impalcati di fortuna;

− predisporre sempre sotto il piano di lavoro un regolare sottoponte a non più di m 2,50;

− verificare che non si trovino linee elettriche aeree a distanza inferiore a m 5;

− non installare sul ponte apparecchi di sollevamento;

− non effettuare spostamenti con persone sopra;

− i ponti a torre su ruote devono essere costituiti da materiali di buona qualità e mantenuti in perfetta efficienza per tutta la durata dei lavori;

− si può utilizzare i ponti su ruote solo a livello del suolo o di pavimento e non si deve utilizzare nessuna sovrastruttura sull'impalcato del ponte quali altri ponti su cavalletti, scale, ecc;

− è vietato gettare dall'alto gli elementi metallici del ponte o qualsiasi altro oggetto dal ponteggio;

− segnalare eventuali anomalie riscontrate.;

− durante il montaggio, l'uso e lo smontaggio indossare: casco, guanti, calzature di sicurezza e cintura di sicurezza nelle fasi con pericolo di caduta dall'alto.

DPI

− elmetto;

− calzature di sicurezza;

− guanti;

− cintura di sicurezza.

Riferimenti

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