• Non ci sono risultati.

IT Gazzetta ufficiale delle Comunità europee

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "IT Gazzetta ufficiale delle Comunità europee"

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

Parere del Comitato economico e sociale sul tema «Le relazioni tra l’Unione europea e i paesi dell’America latina e dei Caraibi»

(2002/C 94/10)

In data 28 febbraio e 1o marzo 2001 il Comitato economico e sociale ha deciso, conformemente al disposto dell’articolo 23, paragrafo 3, del Regolamento interno, di elaborare un parere sul tema di cui sopra.

La Sezione «Relazioni esterne», incaricata di preparare i lavori in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo del Relatore Gafo Ferna´ndez, in data 28 gennaio 2002.

Il Comitato economico e sociale ha adottato il 21 febbraio 2002, nel corso della 388asessione plenaria, con 92 voti favorevoli e due voti contrari, il seguente parere.

A partire dal 1984 si avviano inoltre regolari relazioni 1. Introduzione: antecedenti storici istituzionali con i paesi dell’America centrale, il cosiddetto dialogo di San José e, dal 1990, dopo la «Dichiarazione di Roma», con il cosiddetto Gruppo di Rio. L’Unione europea inizia a percepire l’America latina e i Caraibi come potenziali 1.1. Le relazioni tra Unione europea e America latina e

soci economici e politici in un mondo globalizzato.

Caraibi hanno origine a seguito dell’istituzione della Comunità economica europea nel 1957. Vengono inizialmente concepite come relazioni bilaterali di natura prevalentemente economica, sono quindi incentrate sul commercio, si rivolgono in maniera individuale a ciascun paese dell’America latina e dei Caraibi ed

hanno inoltre un inizio difficile. 1.4. Per quanto riguarda l’America latina e i Caraibi, l’orientamento economico degli anni ’70, basato sulla politica autarchica della «sostituzione delle importazioni» ha anche favorito un’evoluzione che vedeva l’Europa come un punto di 1.2. Tra il 1970 e l’inizio degli anni ’90 l’Unione europea è riferimento storico, reso vicino dalla familiarità, ma distante stata impegnata a gestire la crescita dovuta ai tre successivi dal punto di vista politico ed economico. In seguito, nel corso ampliamenti che hanno raddoppiato il numero degli Stati del cosiddetto «decennio perduto» degli anni ’80, il fallimento membri, introducendo differenze culturali ed economiche della politica macroeconomica precedente coincise con un molto rilevanti e impegnando notevolmente le istituzioni forte aumento del costo del denaro che, insieme all’elevatissimo comunitarie, concepite per un ridotto numero iniziale di paesi debito estero pubblico della regione rispetto ai proventi delle molto più omogenei. Le crisi energetiche del 1973 e del esportazioni, porto` alle moratorie dei pagamenti internaziona- 1979 hanno inoltre imposto uno sforzo considerevole di li, che bloccarono l’arrivo di nuovi finanziamenti, pubblici o riconversione dell’industria europea, con la necessità di risolve- privati. Parallelamente, numerosi paesi dell’America latina e re la crisi occupazionale in presenza di un regime di previdenza dei Caraibi si sono trovati coinvolti in una dinamica di governi sociale caratterizzato da un elevato livello di solidarietà, che autoritari e di insurrezioni civili e, in molti casi, hanno dovuto non era stato inizialmente ideato per far fronte a simili livelli affrontare l’insorgere di movimenti di guerriglia. Ne sono di disoccupazione. Durante questi anni l’Unione europea conseguite la rottura della convivenza democratica e l’impossi- ha quindi diretto la propria attenzione più all’interno che bilità di sviluppare un dialogo sociale che permettesse di

all’esterno. cambiare la situazione.

1.3. Nondimeno, alcuni elementi sembravano indicare un cambiamento in tale situazione. Il primo è stato la firma delle

Convenzioni di Lomé con i paesi dell’Africa, dei Caraibi e del 1.5. La situazione muta radicalmente al principio degli anni ’90. In primo luogo, l’adesione di Portogallo e Spagna Pacifico, attraverso cui si è creato un meccanismo di solidarietà

incentrato sugli aspetti economici, per poi gradualmente all’Unione europea nel 1986 contribuisce ad una maggiore sensibilità politica nei confronti della regione. In secondo assumere una dimensione sociale. Nel contempo, nei singoli

Stati membri dell’Unione europea, cominciano a svilupparsi luogo, la firma del Trattato di Asuncio´n, che crea il Mercato comune del Sud (Mercosur), apre una nuova prospettiva alla meccanismi commerciali e di cooperazione con numerosi

paesi dell’America latina e dei Caraibi, grazie ai quali inizia a creazione di meccanismi regionali di integrazione in grado di riattivare, per analogia, blocchi simili esistenti sulla carta, come consolidarsi, sia pure in maniera non coordinata, la presenza

europea nella regione. L’Unione europea comincia pertanto a il Patto andino o il Mercato comune centroamericano. In terzo luogo, il successo del piano di convertibilità dell’Argentina, sviluppare un embrione di strategia nei confronti dell’America

latina e dei Caraibi incentrata su tre assi: la cooperazione allo insieme al precedente esperimento di liberalizzazione del Cile, hanno messo l’accento sulla stabilità macroeconomica e sviluppo come elemento centrale, la concessione di determinati

benefici commerciali attraverso il Sistema di preferenze genera- sull’apertura al settore privato di aree economiche molto importanti, riservate in precedenza al settore pubblico. Questo lizzate e una certa armonizzazione subregionale di tali azioni.

(2)

nuovo orientamento economico ha offerto alle imprese euro- salvo per quanto riguarda la creazione di un gruppo biregionale composto da alti funzionari, e le riunioni ministeriali, due delle pee notevoli opportunità, in particolare a causa dell’effetto di

«contagio» di queste politiche di rigore macroeconomico e di quali hanno già avuto luogo, a Vilamoura nel febbraio 2000 e a Santiago del Cile nel marzo 2001. I dati disponibili, in liberalizzazione economica a tutta la regione. In quarto luogo,

e con particolare rilievo sotto il profilo umano e sociale, il particolare alla luce delle risoluzioni di Santiago del Cile, rivelano un certo stallo per quanto riguarda l’approfondimento consolidamento della democrazia o semplicemente il suo

ritorno in numerosi paesi, nonché gli accordi di pace firmati delle relazioni previste dal piano di azione di Rio de Janeiro.

con molti movimenti di guerriglia, che hanno posto fine a decenni di insurrezione e di guerra civile latente. L’America

1.9. Nella succitata comunicazione la Commissione euro- latina e i Caraibi, dopo aver ritrovato la propria identità,

pea definiva tre linee principali per la preparazione del Vertice creavano le condizioni per aprirsi all’esterno.

di Madrid:

— promozione e protezione dei diritti umani, 1.6. Come risultato di questa evoluzione e di questa recipro-

ca convergenza, nel giugno 1999 si svolge a Rio de Janeiro il

— promozione della società dell’informazione, primo vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione

europea, dell’America latina e dei Caraibi. In tale occasione

— riduzione delle disuguaglianze sociali.

viene adottata una risoluzione finale che definisce un partena- riato tra le due regioni e un piano di azione inteso a dargli un

contenuto. Il piano di azione dovrebbe essere oggetto di una Per tutte e tre le linee si prevede di formulare alcune conclusioni verifica nell’ambito del 2overtice, che avrà luogo a Madrid nel principali da discutere al Vertice che, come si è detto, si primo semestre del 2002, durante la presidenza spagnola svolgerà in Spagna nel 2002.

dell’Unione europea. Gli assi principali del partenariato sono i seguenti:

1.9.1. In relazione al primo obiettivo, il documento della Commissione stesso stabiliva alcune aree prioritarie che inclu- devano i diritti sociali, economici e politici, creando all’uopo (i) intensificazione del dialogo politico;

un forum di discussione UE-America latina e Caraibi.

(ii) solide relazioni economiche e finanziarie basate su una

1.9.2. Nel secondo ambito, quello della società dell’informa- liberalizzazione globale ed equilibrata del commercio e

zione, si proponeva la creazione di un programma comunita- dei flussi di capitale;

rio, l’@LIS (2), destinato esclusivamente ai paesi dell’America latina, ma non ai paesi membri dell’Accordo di Cotonou, con un triplice obiettivo:

(iii) cooperazione dinamica nei settori chiave, segnatamente per quanto riguarda i settori dell’insegnamento, sociale e

culturale, nonché dello sviluppo scientifico e tecnologico. — stimolare il dialogo fra i governi, le istituzioni, il settore privato e gli utenti,

— accrescere la capacità di interconnessione fra le comunità 1.7. Il coinvolgimento della società civile in questo processo

di ricercatori di entrambe le regioni, è stato particolarmente importante per il successo del vertice

di Rio. L’incontro dei rappresentanti della società civile Euro-

pa/America latina/Caraibi organizzato a Rio de Janeiro su — attuare applicazioni derivate da programmi dimostrativi nei settori dell’amministrazione locale, dell’insegnamento proposta del CES europeo, ha permesso di includere nel vertice

dei capi di Stato e di governo le preoccupazioni della a distanza, dell’istruzione e della diversità culturale, della salute pubblica e dell’inserimento sociale.

stessa società civile e di tenerne adeguatamente conto nella dichiarazione finale. Il parere di iniziativa preparatorio del CES

«Le relazioni tra Unione europea e America latina e Caraibi: il

Per il programma, che è stato approvato recentemente dalla dialogo socioeconomico interregionale» è stato al centro

Commissione europea, è prevista una dotazione di 63 milioni dell’organizzazione dei dibattiti.

di euro.

1.9.3. Per quanto riguarda la riduzione delle disparità 1.8. Il piano di azione si è concretizzato in seguito, a

sociali, l’azione dell’Unione europea si concentra su due Tuusula, nel quadro della Presidenza finlandese, nella messa a

iniziative:

punto di undici priorità, già vagliate negli anni precedenti e che hanno determinato esborsi per 1 092 milioni di euro nel

(i) La prima è la cosiddetta «Iniziativa per i paesi poveri periodo 1995-1999. Non sono stati pubblicati dettagli in

fortemente indebitati (HIPC)», con cui i paesi creditori merito al seguito del piano di azione; la comunicazione della

cercano di cancellare in modo coordinato l’elevato debito Commissione sul seguito del Vertice di Rio (1) non ne fornisce,

estero di questi paesi, che frena totalmente le loro possibilità di sviluppo.

(1) COM(2000) 670 def. (2) Alliance for the Information Society.

(3)

(ii) La seconda è la cosiddetta «Iniziativa sociale» incentrata affrontare un pesantissimo debito estero che ne soffoca le possibilità di ripresa economica e impone loro durissimi sulla realizzazione e la ricerca di una maggiore efficacia

delle azioni di cooperazione che consenta di condividere programmi di adeguamento esterno. A cio` va aggiunta la situazione dell’America centrale, colpita da una serie terribile esperienze e migliori pratiche allo scopo di ridurre le

disuguaglianze sociali ed assistere i gruppi più vulnerabili di catastrofi naturali che hanno fatto retrocedere di dieci anni il suo progresso economico. Cio` si è riflesso, sul piano della popolazione di questi paesi.

dell’integrazione regionale, nelle enormi difficoltà di Mercosur, nel rallentamento dell’integrazione dell’America centrale e nel nuovo stallo dei progressi dell’integrazione andina. Solo la situazione dei paesi dei Caraibi, nonostante gli elevati livelli di povertà, sembra non aver registrato un degrado in questi 1.10. La decisione presa all’inizio del 2001 nel quadro

ultimi anni. Si puo` quindi affermare che l’America latina e i dell’accordo «Everything but Arms» (Tutto tranne le armi)

Caraibi attraversano un momento critico della loro storia nel conferma inoltre come l’Unione europea intenda seriamente

quale l’Unione europea puo` svolgere un ruolo fondamentale aprire ulteriormente le frontiere ai paesi meno sviluppati.

per orientarli nuovamente verso la linea positiva di democratiz- Questo passo è pero` del tutto insufficiente. Dall’apertura delle

zazione, crescita e miglioramento della situazione sociale frontiere si sarebbero potuti attendere risultati maggiori per i

iniziata negli anni ’90.

prodotti agricoli lavorati. Oltretutto, risulta che negli anni scorsi le agevolazioni commerciali concesse ai paesi in via di sviluppo sotto forma di contingenti all’importazione non sottoposti a dazi e riguardanti prodotti agricoli non lavorati

sono state sfruttate per meno dell’80 % (cfr. dati OCSE e OMC). 1.13. Lo sviluppo delle relazioni panamericane, la cui Cio` relativizza alquanto l’accordo «Everything but Arms». Il espressione più importante è l’iniziativa per le Americhe, mancato sfruttamento delle possibilità di esportazione verso lanciata nel 1994 dall’allora Presidente Bill Clinton, ha ricevuto l’UE è principalmente imputabile alla sempre maggiore severità negli ultimi mesi, dopo l’insediamento del Presidente Bush, un dei requisiti di sicurezza alimentare dell’UE. Ciononostante, nuovo impulso che si è concretizzato nel Vertice di Québec l’Unione europea ha intrapreso azioni concrete nell’ambito dei svoltosi nel marzo 2001. Il risultato più importante dell’inizia- negoziati dell’OMC per rafforzare la posizione negoziale dei tiva è indubbiamente costituito dalla proposta di Accordo sulla paesi in via di sviluppo in ambito OMC. Gli investimenti del zona di libero scambio americana (AFTA) che, conformemente settore privato in America latina sono attualmente di molto alla Dichiarazione di Québec, dovrà essere operativo entro il superiori agli aiuti pubblici. 2006. Giova sottolineare che, dal Vertice di Miami del 1994, i lavori tecnici hanno registrato notevoli progressi e che, sebbene sussistano forti reticenze politiche, più manifestamente da parte del Brasile, ad un accordo panamericano che indebolireb- be gli sforzi di integrazione subregionale, sono innegabili il 1.11. Per poter tuttavia chiudere questo bilancio degli grande impulso politico ricevuto a Montreal, nonché l’effetto antecedenti storici delle relazioni fra l’Unione europea e dell’approvazione da parte del Congresso degli Stati Uniti, della l’America latina e i Caraibi, è necessario fare riferimento a via del «potere esecutivo presidenziale», il cosiddetto «Fast cinque temi di attualità: in primo luogo, la recente evoluzione Track». L’iniziativa per le Americhe è chiaramente di carattere politica ed economica dei paesi dell’America latina e dei Carabi; politico e commerciale e non contempla, se non marginalmen- in secondo, lo stato attuale dell’iniziativa per le Americhe e del te, gli aspetti sociali.

suo elemento centrale che è la zona di libero scambio americana (AFTA); in terzo luogo, l’Accordo di libero scambio nordamericano ad essa vincolato (NAFTA); in quarto, le relazioni dell’America latina con i paesi del Pacifico (APEC) e,

1.14. La recente adozione del dollaro come moneta da infine, le prospettive di rilancio del round ministeriale del-

parte di vari paesi dell’America latina (Ecuador e El Salvador, l’OMC e il ruolo collettivo dell’America latina e dei Caraibi in

oltre a Panama che già lo utilizza dalla sua indipendenza quest’ultimo contesto.

avvenuta all’inizio del secolo) unitamente al fatto che il dollaro veniva considerato, fino a poche settimane fa, come «moneta di riferimento» nel sistema di convertibilità fissa dell’Argentina («currency board») conferiscono a questa moneta un ruolo predominante nelle relazioni economiche, di gran lunga 1.12. La situazione interna dei paesi dell’America latina e superiore al suo peso in termini di commercio e di investimenti.

persino quella dei movimenti regionali di integrazione va L’adozione del dollaro implica inoltre la rinuncia, da parte dei considerata critica. Infatti, dopo un lungo periodo di consolida- paesi in questione, ad una politica monetaria autonoma.

mento democratico e di crescente cooperazione fra paesi, la crisi economica dell’Asia del 1997, estesasi poi a buona parte del mondo, ha compromesso la maggior parte dei progressi conseguiti. Si assiste quindi all’emergere, in diversi paesi, di

governi di stampo populista; in altri, ad elezioni in un clima di 1.15. L’esperienza dell’Accordo di libero scambio nordame- ricano (NAFTA) puo` fornire alcune indicazioni dell’impatto di grande incertezza politica e sociale; a situazioni, fortunatamen-

te brevi, di scontro armato fra due paesi vicini e, in generale, un futuro AFTA sulle relazioni della regione con l’Unione europea. Infatti l’entrata in vigore del NAFTA nel 1994, pur ad un aumento considerevole delle tensioni sociali o del

ristagno delle prospettive di eliminazione delle lotte armate con tutti i periodi transitori e le clausole di salvaguardia che esso prevedeva, comporto` immediatamente una notevolissima all’interno di alcuni paesi. Inoltre molti paesi si trovano ad

(4)

deviazione degli scambi sia nelle esportazioni dell’Unione pubblica sugli aspetti sociali e ambientali di accompagnamento della liberalizzazione commerciale, ma vi è una certa reticenza europea verso il Messico (sostituite da importazioni dirette o

in transito di paesi terzi, via gli Stati Uniti e il Canada) sia, in in quanto si teme che tali aspetti possano essere utilizzati per creare una protezione asimmetrica dei mercati dei paesi più modo più lento ma inesorabile, nelle esportazioni dell’Europa

verso gli Stati Uniti e il Canada (sostituite dalla crescente avanzati.

fabbricazione di prodotti ad elevato contenuto di manodopera in Messico, per il tramite delle cosiddette officine di assemblag-

gio o «maquiladoras»). La firma dell’Accordo di libero scambio 1.19. Per sintetizzare il presente capitolo dedicato agli con il Messico, che è entrato in vigore nel 2000, ha ristabilito antecedenti storici delle relazioni fra l’Unione europea e la situazione precedente. l’America latina e i Caraibi, si puo` affermare quanto segue:

1.19.1. L’America latina e i Caraibi si trovano in un momento critico della loro evoluzione politica, economica e sociale, cioè dinanzi alla necessità di riaffermare i valori 1.16. Fino alla crisi del 1997, numerosi paesi che si

democratici e di lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, affacciano sull’Oceano Pacifico americano, hanno subito il

di cercare formule che consentano di conciliare il modello di fascino del modello di sviluppo economico di molti paesi

integrazione subregionale, quello di integrazione commerciale asiatici. Tuttavia, l’esperienza traumatica della crisi del 1997

panamericana e quello di un quadro di relazioni commerciali che evidenzio` le debolezze economiche di quel modello,

e di partenariato con l’Unione europea e di inserire tutti questi insieme ad una totale mancanza di sensibilità sociale nel

modelli possibili nel processo di liberalizzazione commerciale modo in cui è intesa dalla cultura occidentale, ne ha ridotto

multilaterale nel quadro dell’OMC.

enormemente le attrattive. Non si puo` escludere tuttavia che, a medio termine, si produca una ripresa degli scambi economici con la regione dell’Asia e dell’Oceania, pur senza arrivare alle

prospettive immaginate prima del 1997. 1.19.2. Da parte sua, l’Unione europea deve confermare l’importanza e la priorità che riserva all’America latina e ai Caraibi all’interno della propria strategia globale e destinare a tale area risorse adeguate, stabilire un autentico partenariato con una forte dimensione economica e commerciale, ma anche con un fondamentale apporto di valori sociali e culturali e, 1.17. L’esperienza negativa del round di negoziati ministe- infine, inserire tale partenariato nel quadro più ampio delle riali dell’ OMC a Seattle nel 1999 ha messo in primo piano proprie relazioni con il cosiddetto dialogo transatlantico o con una duplice ribellione: da un lato, i paesi piccoli e medi in il processo di liberalizzazione commerciale multilaterale.

termini di ricchezza non erano disposti ad accettare nuova- mente un’imposizione di calendari e di formule di liberalizza- zione come era avvenuto nel Round ministeriale di Marrakech.

1.19.3. L’Unione europea, l’America latina e i Caraibi Dall’altro, la proposta incipiente della società civile, seppur

devono capire che la creazione di una linea strategica fra le frammista a interessi corporativi, spingeva a reclamare dai

loro regioni, che ne moltiplichi le potenzialità e ne riduca le dirigenti politici una maggiore considerazione delle giuste

debolezze, costituisce per ciascuna di esse un’opportunità di richieste della società e una maggiore trasparenza del processo

potenziare il proprio ruolo nel nuovo quadro economico negoziale.

mondiale. Insieme saranno più forti e meno vulnerabili.

1.18. E` evidente che, in generale, la società civile dei paesi 2. Elementi chiave del partenariato fra l’Unione europea dell’America latina e dei Caraibi manca attualmente di una e l’America latina e i Caraibi

base organizzativa che ne garantisca il ruolo all’interno della società democratica e ne assicuri l’efficacia; l’Unione europea puo` contribuire al consolidamento di tale base. Le linee

direttrici previste nella strategia post-Rio dell’Unione europea 2.1. Le relazioni tra le due regioni devono ispirarsi piena- vanno in questa direzione; si puo` quindi sperare che la società mente al concetto di partenariato. Quest’ultimo deve, a sua civile dell’America latina e dei Caraibi assuma un ruolo molto volta, comprendere concetti quali la prossimità ai cittadini, la più attivo in un prossimo futuro. Quanto alla posizione visibilità e l’accettazione da parte di essi. Nel rispetto di queste governativa, le due idee centrali di base sono la volontà di non premesse, il partenariato deve basarsi sui principi che seguono.

diluire i vantaggi comparativi di cui godono ora molti paesi nel quadro dell’SPG e dell’SPG-Droga e il lancio di un round negoziale globale che comprenda tutti i settori e in modo

specifico l’agricoltura. Inoltre, in alcuni casi, e in particolare 2.2. Esso deve fondarsi sul principio della relazione tra pari e del rispetto della specificità di ciascun paese e ciascuna nuovamente da parte del Brasile, si vede con preoccupazione

l’effetto dispersivo di una strategia di liberalizzazione commer- regione, fermo restando che i negoziati non devono necessaria- mente esigere concessioni del tutto equivalenti da ambo le ciale multilaterale sui processi di integrazione regionale in atto.

Non esiste, da parte dei governi, una posizione chiara e parti;

(5)

2.3. deve basarsi sullo sviluppo sostenibile, perseguendo 3.1.4. Deve tener sempre conto della necessità di realizzare uno sviluppo sostenibile condiviso da entrambe le regioni, risultati concreti a medio e a lungo termine;

fondato su un commercio equilibrato e su un apporto crescente di tecnologie europee che rispettino l’ambiente e in condizioni socialmente ed economicamente realizzabili.

2.4. deve andare ben oltre la mera condivisione di potenzia- lità produttive e l’apertura dei mercati, e favorire la competiti-

vità delle economie di entrambe le regioni; 3.1.5. Deve basarsi sulla condivisione dei valori essenziali dell’Unione europea, in particolare il concetto del modello sociale europeo, che combina gli aspetti del libero mercato con il dialogo sociale e la partecipazione della cittadinanza 2.5. deve appoggiarsi sulla società civile organizzata, in attraverso la società civile e che va al di là dei meri accordi di modo da coinvolgere la cittadinanza in questo progetto

libero commercio.

comune. In entrambe le parti la questione dei diritti umani (economici, sociali, culturali, politici) delle minoranze, e in particolare delle popolazioni indigene, suscita preoccupazioni

3.1.6. Deve appoggiare le esperienze di integrazione subre- reali. Dopo secoli di emarginazione, è tempo ora di riconcilia-

gionale in America latina, in linea con il modello dell’Unione zione, integrazione e prosperità per tutti;

europea, nella misura in cui esse vanno al di là del mero sviluppo commerciale previsto in via prioritaria dal Trattato relativo all’Area americana di libero scambio.

2.6. deve rafforzare in maniera reciproca le potenzialità delle nostre regioni a livello mondiale e contribuire a un nuovo

equilibrio mondiale, più giusto sotto il profilo culturale e 3.1.6bis Deve comportare un rafforzamento della struttura sociale e rispettoso dei diversi modelli di società; istituzionale e dei meccanismi di funzionamento e di controllo dello Stato e dell’amministrazione pubblica a tutti i livelli, prevedendo risorse di bilancio adeguate, per consentire allo Stato di svolgere, in questo processo, il ruolo fondamentale 2.7. sia pure riconoscendo le differenze tra regioni e tra che gli compete.

paesi, deve perseguire la creazione di una vera e propria comunità di nazioni d’Europa e dell’America latina, democrati- ca, socialmente giusta e dotata di un’economia efficiente, che

3.1.7. Ogni istituzione e organo dell’Unione europea deve comprenda concetti quali l’emigrazione o la cultura e nella

svolgere un ruolo specifico nella costruzione di questo partena- quale la società civile abbia un peso determinante.

riato. Il Comitato economico e sociale europeo ha il compito di mettere a disposizione la propria esperienza per la creazione o il rafforzamento di organismi analoghi, come il Foro consultivo del Mercosur, che sono stati costituiti o sono in fase di studio sia a livello subregionale che in vari paesi dell’America 3. Le linee strategiche dell’azione dell’Unione europea latina e dei Caraibi. E` inoltre indispensabile che gli interlocutori nelle sue relazioni con l’America latina e i Caraibi economici e sociali di entrambe le regioni partecipino attiva-

mente e con impegno allo sviluppo di questa strategia.

3.1.8. Occorre considerare la possibilità di istituire un 3.1. Aspetti generali

organo incaricato specificamente di occuparsi di tali relazioni e predisporre delle azioni concrete nel loro ambito.

3.1.1. Il primo elemento consiste nel disporre di una strategia definita e permanente, con un programma e un calendario di azioni concrete, che elimini la sensazione di

precarietà che ha caratterizzato negli ultimi anni tali relazioni. 3.2. Relazioni con il Messico

3.1.2. Tale strategia deve basarsi sulle riflessioni del cosid- 3.2.1. E` evidente che, sul piano economico, le linee princi- detto Piano di azione di Rio, confermato successivamente a pali della strategia dell’Unione europea devono consistere nello Tuusula durante la presidenza finlandese dell’Unione europea. sviluppare pienamente le potenzialità offerte dall’accordo di Essa deve tuttavia estendersi, nella misura del possibile, ad altri libero scambio e adattare quest’ultimo ai cambiamenti che

campi. possono intervenire sia in relazione ai vari accordi commerciali

che il Messico sta sviluppando con l’insieme dell’America centrale, sia in relazione alle possibili modifiche che l’eventuale firma del Trattato sull’Area americana di libero scambio puo`

3.1.3. Deve fondarsi su strategie subregionali, che adattino

a ciascun caso concreto le diverse possibilità, politiche, com- comportare per il Trattato di libero scambio dell’America settentrionale.

merciali e di cooperazione che puo` offrire l’Unione europea.

(6)

3.2.2. Sul piano sociale, è evidente che l’Unione europea 3.4.2. Sul piano sociale occorre sostenere e modernizzare le associazioni di lavoratori e di imprenditori, molte delle quali puo` contribuire a creare un nuovo quadro per il dialogo sociale

e le relazioni tra lavoratori e imprenditori, adeguato ai nuovi dotate di solide tradizioni, per evitare che vengano esercitate violenze di ogni tipo contro i dirigenti o le loro famiglie e che cambiamenti interni e internazionali che il paese ha affrontato

negli ultimi anni. emergano formule spurie di partecipazione, contrastanti con

le convenzioni fondamentali dell’OIL, che impediscano il consolidamento di un autentico dialogo sociale. L’Unione europea deve avvalersi di tutti i mezzi a sua disposizione per 3.2.3. Sul piano della società civile nel suo complesso,

contribuire a porre fine a queste violenze e promuovere il occorre ricercare delle formule adattate alla realtà del Messico,

rispetto assoluto delle convenzioni internazionali in materia.

dove vi sono a un tempo livelli elevati di popolazione marginale e problemi di integrazione di varie minoranze. Dal canto suo, l’Unione europea, che in certa misura condivide tali problemi, puo` approfittare delle esperienze ricavate dalla

3.4.3. Sul piano della società civile nel suo complesso, risoluzione di dette questioni in Messico.

sebbene ciascuno dei cinque paesi interessati presenti una situazione differente, per garantire il futuro della regione occorre assolutamente superare il clima di violenza armata, dovuto alla rottura delle formule tradizionali di partecipazione 3.3. Relazioni con l’America centrale e i Caraibi cittadina o semplicemente alla debolezza di tali formule. Solo organizzando la cittadinanza si possono risolvere i gravissimi problemi che si sono andati creando per oltre trent’anni e che 3.3.1. Sul piano economico, le formule di cooperazione impediscono il decollo dell’intera regione.

praticate sinora devono abbandonare l’approccio basato in via prioritaria su delle micro-azioni per concentrarsi su linee strategiche regionali, sviluppate in cooperazione con gli opera- tori socioeconomici, onde favorire l’emergere di un’attività sostenibile sotto il profilo economico ed ecologico, il rafforza-

mento dei legami economici e commerciali tra i vari paesi e il 3.5. Relazioni con il Mercosur e il Cile sostegno delle iniziative regionali esterne, come nel caso del

Piano Puebla-Panama.

3.5.1. Sul piano economico appare chiaro come in un mondo globalizzato sia impossibile sviluppare aree regionali 3.3.2. Sul piano sociale è necessario sostenere e rafforzare

di integrazione senza un coordinamento dei parametri econo- le organizzazioni socioprofessionali affinché, da un lato,

mici di base. Pertanto l’opzione più urgente consiste nel costituiscano un fattore di orientamento dei rispettivi governi

sostenere il processo di consolidamento del Mercosur, sia negli in campo socioeconomico che consenta il pieno inserimento

aspetti tariffari esterni che nell’avanzamento del mercato nel quadro legislativo e l’adempimento delle Convenzioni

interno e nella ricerca di un nuovo quadro di coordinamento fondamentali dell’OIL e, dall’altro, strutturino, attraverso l’av-

delle politiche macroeconomiche che permetta di risolvere gli vio del dialogo sociale, le società, molto segnate, specialmente

shock asimmetrici registrati negli ultimi tre anni. Cio` impone nell’America centrale, dal clima di violenza dei decenni prece-

inoltre degli sforzi per dotare Mercosur di una base istituziona- denti.

le più ampia. Nel contempo è necessario creare condizioni giuridiche e amministrative che permettano di mantenere il necessario flusso di nuovi investimenti produttivi diretti 3.3.3. E` parimenti necessario mobilitare altri soggetti della

provenienti dall’estero.

società civile latino americane, in modo da renderla un elemento strutturante del clima democratico del rispetto dei diritti fondamentali delle persone e dell’orientamento di tali paesi verso un cammino stabile di crescita e di ridistribuzione

3.5.2. Sul piano sociale è evidente la necessità di associare della ricchezza capace di ridurre gli elevati livelli attuali di

gli interlocutori socioprofessionali a questo complesso proces- povertà e di emarginazione.

so di convergenza economica. In tale contesto, le imprese europee presenti nella regione possono fungere da punta di lancia del clima di dialogo sociale; nel contempo, il Foro consultivo del Mercosur, a livello regionale, nonché le organiz- 3.4. Relazioni con i paesi della Comunità andina zazioni imprenditoriali e dei lavoratori a livello nazionale, devono svolgere un ruolo importante ai fini del successo del consolidamento del Mercosur.

3.4.1. Sul piano economico la necessità più pressante è la ricerca di formule di stabilità macroeconomica e di consolida- mento del libero mercato, che evitino il ricorso a formule

economiche di taglio populista suscettibili di riportare tali 3.5.3. Per quanto riguarda la società civile, l’idea del Merco- sur si è fatta strada nei circoli politici dirigenti, è stata accettata paesi alle fallimentari esperienze degli anni ’70. E` dunque

indispensabile rafforzare le istituzioni della pubblica ammini- dagli interlocutori sociali ma non è stata trasmessa in maniera adeguata alla cittadinanza. Analogamente a quanto è avvenuto strazione, in modo da renderne più trasparente il funziona-

mento. in Europa negli anni ’60, occorre trasmettere ai cittadini dei

(7)

diversi paesi l’entusiasmo per un futuro comune. Cio` è possibile democratico, di pace e di prosperità economica. Senza il concorso della società civile e senza un sufficiente dialogo solo attraverso le organizzazioni nelle quali è strutturata la

società. sociale è evidente che tutti i progressi in materia di integrazione

economica e commerciale non potranno essere duraturi né sostenibili a partire dalle capacità dei paesi stessi.

4. Il ruolo della società civile dell’Unione europea e

dell’America latina e dei Caraibi in tale processo 4.6. Nel corso di molti decenni, l’Europa ha creato il cosiddetto «modello sociale europeo» basato sul concetto di prosperità e di solidarietà condivise, sull’economia di mercato associata ad un livello elevato di protezione sociale e accompa- 4.1. Sotto il profilo storico, le relazioni tra le due regioni

gnata dal dialogo sociale, sulla presenza di servizi di interesse nonostante gli indubbi vantaggi collettivi, hanno costituito

generale a beneficio della collettività e sulla sussidiarietà, intesa anzitutto un’operazione di carattere politico della quale la

come una più efficiente allocazione delle competenze tra popolazione è stata informata in misura insufficiente. La

amministrazioni territoriali di tutti i livelli, ma anche come popolazione non ha pertanto partecipato con il dovuto

ripartizione dei compiti dello Stato e del settore privato in base impegno e non puo` trasmettere gli opportuni orientamenti

alla massima efficacia.

attraverso i propri rappresentanti. Allo stesso tempo mancano delle statistiche globali in numerosi settori, circostanza che rende difficile individuare e analizzare l’impatto delle azioni dell’Unione europea su questi paesi.

4.7. E` proprio nella ricerca della sostenibilità in queste relazioni che le esperienze dell’Unione europea e più concreta- mente il «modello sociale europeo» possono arricchire tale 4.2. Il Comitato economico e sociale ha pertanto promosso

dibattito. I paesi dell’America latina e dei Caraibi, da parte loro, l’incontro dei rappresentanti della società civile, svoltosi a Rio

possono mostrare all’Unione europea la propria vitalità e la de Janeiro prima del Vertice del gennaio 1999. Tale iniziativa

propria immaginazione in circostanze sfavorevoli, la propria dovrebbe ripetersi dal 17 al 19 aprile 2002, qualche settimana

ricchezza multietnica e multiculturale, e la propria capacità di prima del secondo vertice previsto a Madrid per il maggio di

integrare tali valori in una società giovane che aspira al

quest’anno. progresso e alla giustizia.

4.3. Questo secondo incontro dei rappresentanti della società civile deve essere accompagnato da una serie di azioni volte a far sı` che le discussioni e conclusioni del vertice dei

capi di Stato e di governo raccolgano i sentimenti che 5. Prime riflessioni in vista della preparazione della prevalgono nella cittadinanza, le priorità, e, in particolare, un dichiarazione del secondo incontro dei rappresentan- piano di lavoro per il futuro atto a garantire che tali incontri ti della società civile Europa/America latina-Caraibi non siano soltanto misure sporadiche, ma si sviluppino

invece conformemente al piano di azione che accompagna la comunicazione.

L’audizione svoltasi a Santiago del Cile con dei rappresentanti dell’America latina e dei Caraibi ha consentito di individuare 4.3 bisCio` deve portare all’istituzionalizzazione dell’incon- alcuni temi da inserire nella prossima dichiarazione del tro preliminare al vertice dei capi di Stato e di governo, ed a secondo incontro della Società Civile. I temi emersi sono i far sı` che il suo ordine del giorno, oltre a comprendere i punti seguenti:

prioritari definiti dalla società civile, abbia una corrispondenza con le questioni socioeconomiche da discutere nel vertice.

5.1. Le organizzazioni rappresentative della società civile 4.4. Il Comitato ritiene pertanto che occorrerebbe affronta- costituiscono un elemento fondamentale del consolidamento re anzitutto le seguenti azioni a livello di informazione, di democratico e sociale di entrambe le regioni ed è necessario coinvolgimento dei Consigli economici e sociali e istituzioni coinvolgerle, in modo attivo ed efficace, nei negoziati politici.

simili e di preparazione di relazioni tematiche in linea con l’agenda del vertice di Madrid dei capi di Stato e di governo.

5.2. La vulnerabilità economica e sociale dell’America latina e dei Caraibi esige la ricerca di formule che garantiscano una 4.5. Come risulta dal punto precedente, l’informazione e

la partecipazione attiva della società civile, attraverso gli crescita economica sostenuta ed una ripartizione più equa della ricchezza creata in modo da ridurre gli intollerabili livelli interlocutori economici e sociali, costituiscono un elemento

indispensabile per accompagnare il processo di rafforzamento di povertà e di esclusione sociale.

(8)

5.3. Il rafforzamento del dialogo sociale e, per estensione, legislativi e decisionali che hanno un’incidenza sulla società civile.

del dialogo civile come elemento fondamentale di accompa- gnamento di questa società più giusta e più solidale.

6. Misure prioritarie per l’organizzazione del secondo incontro dei rappresentanti della società civile Euro- 5.4. La necessità che i paesi dell’America latina e dei Caraibi

pa/America latina-Caraibi siano liberi di scegliere il modello di integrazione economica

internazionale che meglio si adatta ai loro interessi concreti e

6.1. Azioni di carattere informativo: attraverso lo sviluppo abbiano la possibilità di richiedere alcuni accordi non simme-

di un’apposita pagina web (e del relativo collegamento con trici, relativamente alle concessioni reciproche, che tengano

tutte le organizzazioni della società civile presenti a Rio de conto di questa maggiore vulnerabilità economica e sociale.

Janeiro) aperta a commenti e suggerimenti. In via complemen- tare si potrebbe prendere in considerazione la pubblicazione di un bollettino elettronico quindicinale. Si dovrebbe inoltre 5.5. L’importanza che l’Unione europea e i paesi dell’Ameri-

richiedere la collaborazione delle diverse delegazioni dell’Unio- ca latina e dei Caraibi sviluppino politiche attive in settori quali

ne europea, in modo da mobilitare altre organizzazioni in ogni l’emigrazione, l’istruzione generale e la formazione di classi

paese.

dirigenti, l’attuazione di modelli di sviluppo sostenibile o un maggiore o migliore trasferimento di tecnologie.

6.2. Azioni attraverso i Consigli economici e sociali e istituzioni analoghe: sia dell’Unione europea che a livello regionale o nazionale. L’obiettivo è quello di organizzare la 5.6. La necessità di creare formule che permettano di

presenza della società civile dei paesi in questione, nonché di rafforzare le organizzazioni di ogni tipo della società civile,

generare un valore aggiunto reciproco per detti paesi attraverso senza al tempo stesso interferire con la loro libertà di

la loro presenza a tale evento.

funzionamento, consentendo altresı` la creazione di forum di dialogo a livello nazionale che possano essere successivamente

6.3. Preparazione di quattro relazioni tematiche sugli aspet- estesi ad ambiti regionali e internazionali.

ti principali che incidono direttamente sulla società civile, che saranno affrontati nel vertice dei capi di Stato e di governo di Madrid. A queste dovrebbe aggiungersene una sullo sviluppo 5.7. In base a questo dialogo nazionale e regionale, favorire

la creazione di Consigli economici e sociali o di istituzioni sostenibile nelle nostre regioni e sulla possibilità di sviluppare azioni collettive o di effettuare scambi sulle migliori prassi in analoghe che formalizzino e istituzionalizzino questo dialogo

e che ne permettano l’inserimento effettivo nei processi materia.

Bruxelles, 21 febbraio 2002.

Il Presidente

del Comitato economico e sociale Göke FRERICHS

Riferimenti

Documenti correlati

b) gli aspetti ambientali principali vengono determinati indi- Il riesame dei criteri relativi al marchio di qualità ecologica e viduando le categorie di impatto ambientale nelle

(2) Per garantire la conformità con le misure tecniche per la conservazione delle risorse della pesca è necessario defi- nire norme dettagliate per determinare la dimensione

— Ridurre l'entità delle sovvenzioni in conto capitale: per favorire lo sviluppo del settore dell'imprenditoria in gene- rale e incentivare la creazione e lo sviluppo delle PMI

raccomanda alla Commissione di proporre un programma di gestione dell’energia a livello UE, applicabile a tutti gli enti pubblici degli Stati membri e a tutte le istituzioni e

Come ha confermato il regolamento (CE) 132/2001 del Consiglio, con il quale sono stati istituiti dazi antidumping definitivi sulle impor- tazioni di nitrato di ammonio originarie

28. La parte notificante s’impegna inoltre, per un periodo di [...] a decorrere dalla data di liberazione dei posti d’amministratore sopracitati, a non aumentare il tasso

La base della comunitari e degli Stati membri, tanto nella comunica- stima è il modello MURE elaborato dalla Commissione zione della Commissione quanto nel parere del

ex 3815 19 90 40 Catalizzatore, sotto forma di sfere di diametro di 4,2 mm o più ed uguale o inferiore a 9 mm, costituito da una miscela di ossidi di metalli contenente