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I sintomi clinici
della
schizofrenia
di
solito
iniziano
a
fine
adolescenza
o
all'inizio
dell'età adulta

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della
schizofrenia
di
solito
iniziano
a
fine
adolescenza
o
all'inizio
dell'età adulta"

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Testo completo

(1)

2


RIASSUNTO


La
 schizofrenia
 è
 un
 disturbo
 psicotico
 devastante
 perché
 distrugge
 il
 funzionamento
 sociale
 e
 l'occupabilità
 dei
 pazienti,si
 tratta
 di
 una
 patologia
 multiforme
 che
 si
 manifesta
 con
 fattori
 sia
 genetici
 che
 ambientali.
 I
 sintomi
 clinici
della
schizofrenia
di
solito
iniziano
a
fine
adolescenza
o
all'inizio
dell'età
 adulta.
Sono
generalmente
raggruppati
in
tre
grandi

categorie:
sintomi
"positivi"


o
 "negativi"
 basati
 sugli
 effetti
 patologici
 delle
 normali
 funzioni,
 e
 "disturbi
 cognitivi".
 Gli
 studi
 rivelano
 che
 la
 schizofrenia
 è
 una
 malattia
 genetica
 complessa,
simile
a
diabete
e
cancro,
attribuendo
le
cause
non
ad
un
solo
gene,
in
 altre
parole,
si
tratta
di
una
malattia
poligenica.
Nonostante
i
numerosi
studi
di
 istologia,
neurochimica,
neuroimaging,
e
gli
studi
di
espressione
dei
geni
e
delle
 proteine,
la
comunità
biomedica
deve
ancora
definire
il
profilo
neuropatologico
 per
 la
 schizofrenia.
 Tuttavia,
 diversi
 importanti
 scoperte
 sulla
 schizofrenia
 possono
contribuire
ad
interventi
medici.
Inizialmente
sono
stati
diretti
verso
la
 manipolazione
 farmacologica;
 successivamente
 sono
 stati
 fatti
 progressi
 con
 la
 scoperta
 genetica
 di
 marcatori
 biologici
 utilizzando
 strategie
 di
 genomica
 e
 proteomica
 che
 hanno
 portato
 alla
 definizione
 della
 schizofrenia
 come
 di
 una
 malattia
del
SNC
e
non
di
origine
psicosomatica.
Il
principale
obiettivo
di
questi
 studi
 umani
 è
 una
 migliore
 comprensione
 della
 fisiopatologia
 di
 tali
 disturbi,
 nonché
l'identificazione
dei
biomarcatori
candidati
e
di
nuovi
potenziali
target.


Infatti,
l’analisi
proteomica
ha
identificato
con
successo
componenti
di
percorsi
 molecolari
coinvolti
nei
disturbi
psichiatrici,
dimostrando
così
le
potenzialità
di
 questi
 metodi
 in
 questo
 campo
 di
 ricerca.
 Il
 cambiamento
 dell’espressione
 di
 alcune
 proteine
 potrebbe
 essere
 associato
 alla
 presenza
 della
 malattia
 o
 ad
 alcuni
 elementi
 clinici
 che
 corrispondono
 alla
 fase
 acuta
 di
 malattia.
 Scopo
 di
 questa
 tesi
 è
 stato
 quello
 di
 condurre
 uno
 studio
 proteomico
 preliminare
 sui
 linfociti
 di
 pazienti
 affetti
 da
 patologie
 psichiatriche.
 In
 particolare
 il
 nostro
 interesse
 è
 stato
 quello
 di
 valutare
 se
 vi
 erano
 differenze
 tra
 il
 proteoma
 linfocitario
di
pazienti
schizofrenici
verso
pazienti
psichiatrici
di
controllo.
A
tal
 proposito
sono
stati
reclutati
9
pazienti
non
in
trattamento
farmacologico
o
con
 minimo
 trattamento,
 che
 presentino
 una
 piena
 sintomatologia
 psicotica



(2)

3
 (schizofrenia,
 disturbo
 bipolare
 e
 disturbo
 schizoaffettivo)
 e
 8
 pazienti
 che
 presentino
 diagnosi
 di
 depressione
 unipolare
 o
 disturbi
 d’ansia(controllo
 patologico).
 I
 risultati
 ottenuti
 suggeriscono
 l’applicabilità
 dell’analisi
 proteomica
su
linfociti
nello
studio
della
schizofrenia.
Infatti
è
stata
riscontrata
 una
differenza
di
espressione
di
alcuni
spot
proteici
tra
soggetti
psicotici
rispetto
 ai
patologici
di
controllo.
Dall’analisi
multivariata
tuttavia
emerge
la
presenza
di
 una
 variabilità
 piuttosto
 alta
 all’interno
 di
 ciascun
 gruppo
 suggerendo
 la
 necessità
nello
studio
di
questa
patologia
di
incrementare
il
numero
di
pazienti
 su
 cui
 effettuare
 la
 nostra
 analisi.
 Tutto
 questo
 ci
 permetterà
 anche
 di
 poter
 apprezzare
 la
 presenza
 di
 eventuali
 sottogruppi
 all’interno
 della
 stessa
 classe
 patologica.


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