REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO
POLIZZELLO 5.5 MWp
Renewables Circular Development | Via A. Gramsci n.6 | 05100 Terni (TR) | P. Iva 01603730555 | Pag. 1 di 67
REGIONE SICILIANA
PROVINCIA DI CALTANISSETTA
COMUNE DI MUSSOMELI
PROGETTO IMPIANTO FOTOVOLTAICO POLIZZELLO 5.5 MWdc
(Immissione in rete 4.6 MWac)
AUR1 - RELAZIONE TECNICA GENERALE
Committente: ACEA SOLAR S.r.l.
ROMA (RM) PIAZZALE OSTIENSE 2 CAP 00154
Il Tecnico Parte Ambientale e Geologica
Rev.00 Ott/2020
Revisione Data Descrizione Relazione Tecnica Generale
Commessa POLIZZELLO
Firmato digitalmente
da CAVALLO DANIELE
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Indice
1. TITOLO DEL PROGETTO ... 4
1.1 Dati Generali ... 4
1.1.1 Dati del Proponente ... 4
1.1.2 Località di realizzazione dell’intervento ... 4
1.1.3 Destinazione d’uso ... 4
1.1.4 Dati catastali ... 4
1.1.5 Connessione ... 5
2. DESCRIZIONE DELLA FONTE UTILIZZATA ... 5
2.1 Risparmio di combustibile ... 7
2.2 Emissioni evitate in atmosfera di sostanze nocive ... 8
3. LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO ... 8
3.1 Inquadramento Geografico e Territoriale ... 8
3.2 Inquadramento Geologico Generale ... 13
3.3 Geologia dell’area di progetto ... 14
3.4 Geomorfologia ... 15
3.5 Stratigrafia ... 16
3.6 Idrologia ... 17
3.7 Idrografia ed Idrogeologia ... 18
3.8 Inquadramento paesaggistico ... 19
4. DESCRIZIONE GENERALE ... 20
4.1 Stima Produzione Impianto Fotovoltaico ... 22
5. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ... 29
6. FASI E TEMPI DI ESECUZIONE ... 30
7. OPERE CIVILI ... 31
7.1 Recinzione ... 32
7.2 Viabilità Interna ... 33
7.3 Impianto Video Sorveglianza e Sistema Antintrusione ... 34
7.4 Mitigazione Perimetrale ... 37
7.5 Cabina di Conversione Inverter ... 37
7.6 Moduli Fotovoltaici ... 41
7.7 Strutture di Supporto ... 43
7.8 Cavidotti ... 45
7.9 Sistema di regimentazione delle acque ... 47
7.10 Trattamento del suolo ... 47
7.11 Trasporto di materiali ... 48
7.12 Uso di risorse ... 49
8. OPERE ELETTROMECCANICHE ... 49
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8.1 Dati Generali (Tipologico Configurazione) ... 49
8.2 Protezioni ... 52
8.3 Illuminazione ... 54
9. DISMISSIONE ... 54
9.1 Premessa ... 54
9.2 Organizzazione del cantiere ... 55
9.3 Rimozione dei pannelli fotovoltaici ... 56
9.4 Disattivazione della rete elettrica ... 57
9.5 Risistemazione delle aree occupate dall’impianto ... 57
9.6 Relazione sulle modalità di ripristino dell’area ... 58
10. MANUTENZIONE ... 59
11. CONCLUSIONI ... 60
12. APPENDICE A - INDICAZIONI PRELIMINARI SULLA SICUREZZA ... 62
13. APPENDICE B - TERMINOLOGIA ... 65
14. APPENDICE C - NORMATIVA E LEGGI DI RIFERIMENTO ... 66
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1. TITOLO DEL PROGETTO
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia della potenza di 5,5 MWdc, e delle opere connesse ed infrastrutture indispensabili, sito in Contrada Su Giacomo nel Comune di Mussomeli, provincia di Caltanissetta.
Il progetto è denominato “Polizzello 5,5 MW”.
1.1 Dati Generali
1.1.1 Dati del Proponente
Ragione Sociale: ACEA SOLAR S.r.l.
Indirizzo: ROMA (RM) PIAZZALE OSTIENSE n.2 - CAP 00154 Partita IVA: 15257721009
Indirizzo PEC: [email protected]
1.1.2 Località di realizzazione dell’intervento
Indirizzo: C.da Su Giacomo – 93014 Mussomeli (CL)
1.1.3 Destinazione d’uso
L’area oggetto dell’intervento ha una destinazione d’uso agricolo.
1.1.4 Dati catastali
L’impianto fotovoltaico ricade sulle particelle 95, 98, 99, 103, 104, 144, 147, 148, 152, 153, 202 del Foglio 5; le interconnessioni elettriche interessano le particelle 145, 146, 149, 150, 151 del foglio 5 interessate catastalmente da una strada interpoderale; la linea di connessione interessa la particella 81 del foglio 4, la particella 3 del foglio 4 intestata alla Provincia di Caltanissetta (Strada Provinciale), una porzione della Strada Provinciale ricadente nel Foglio 5, le particelle 168, 158, 305, 317, 156, 145, 146, 157, 147 del foglio 5 interessate catastalmente da una strada interpoderale.
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1.1.5 Connessione
Il progetto di connessione, identificato con il codice di rintracciabilità della richiesta T0736748 di ENEL DISTRIBUZIONE, prevede il collegamento al punto di connessione dell'impianto in oggetto alla rete MT con tensione nominale 20000 V:
• indirizzo: CONTRADA SU GIACOMO, SNC – MUSSOMELI
• comune: MUSSOMELI 93014 (CL)
• codice POD: IT001E939265457(Art. 37, c.1 Delibera 111/06)
• codice presa: 8506501300003
• codice fornitura: 939265457
• DTR: LAZIO-SICILIA
• Zona: TRAPANI-AGRIGENTO-CALTANISSETTA
Il preventivo per la connessione è stato accettato in data 07/10/2020.
2. DESCRIZIONE DELLA FONTE UTILIZZATA
Il sole è una inesauribile fonte di energia che, grazie alle moderne tecnologie, viene utilizzata in maniera sempre più efficiente; le celle fotovoltaiche, infatti, permettono di generare elettricità direttamente dal sole.
Il fotovoltaico è una tecnologia decisamente compatibile con l'ambiente che determina una serie di benefici qui di seguito riassunti:
• assenza di generazione di emissioni inquinanti;
• assenza di rumore;
• non utilizzo di risorse legate al futuro del territorio;
• creazione di una coscienza comune verso un futuro ecologicamente sostenibile.
L’impianto fotovoltaico da installare consentirà di utilizzare una fonte rinnovabile per la produzione di energia elettrica con limitato impatto ambientale: l’impianto non produce
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emissioni sonore o di sostanze inquinanti. La realizzazione dell'impianto richiede il rilascio delle autorizzazioni e approvazioni urbanistiche ed architettoniche del caso.
I benefici ambientali ottenibili dall'adozione di sistemi FV sono proporzionali alla quantità di energia prodotta, supponendo che questa vada a sostituire dell'energia altrimenti fornita da fonti convenzionali quali petrolio o carbone.
Per produrre un kWh elettrico vengono bruciati mediamente, l'equivalente di 2,56 kWh sotto forma di combustibili fossili e di conseguenza emessi nell'aria circa 0,53 kg di anidride carbonica (CO2). La CO2 é il principale responsabile dell'effetto serra, colpevole dei mutamenti climatici quali il riscaldamento del pianeta, la maggior presenza di uragani e l'avanzamento della desertificazione. Ogni kWh prodotto da un sistema fotovoltaico evita l'emissione di 0,53 kg di CO2. Considerando quindi una produzione media di circa 1.995 kWh/kW(p) ed una vita media utile dell’impianto pari a 30 anni è facile ricavare stima dell'emissione di anidride carbonica evitata:
CO2 (evitata) = (1.995* 5.500 * 30 * 0,53) / 1000 = 174.462,75 tonnellate di CO2 circa.
Un impianto fotovoltaico è un impianto elettrico costituito essenzialmente dall'assemblaggio di più moduli fotovoltaici che sfruttano l'energia solare incidente per produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico, della necessaria componente elettrica (cavi) ed elettronica (inverter) ed eventualmente di sistemi meccanici-automatici ad inseguimento solare.
Gli impianti fotovoltaici sono principalmente suddivisi in 2 categorie:
• impianti "ad isola" (detti anche "stand-alone"): impianti non sono connessi alla rete di distribuzione, per cui sfruttano direttamente sul posto l'energia elettrica prodotta ed accumulata in sistema di Storage di energia (batteria);
• impianti "connessi alla rete" (detti anche grid-connected): sono impianti connessi alla rete elettrica di distribuzione esistente;
L’impianto in oggetto appartiene alla categoria impianti “Connessi alla rete”, cioè che immettono in rete tutta o parte della produzione elettrica risultante dalla produzione dell’impianto fotovoltaico, opportunamente convertita in corrente alternata e sincronizzata a quella della rete, contribuendo alla cosiddetta generazione distribuita.
I principali componenti di un impianto fotovoltaico connesso alla rete sono:
• campo fotovoltaico, deputato a raccogliere energia mediante moduli fotovoltaici disposti opportunamente a favore del sole;
• i cavi di connessione, che devono presentare adeguate caratteristiche tecniche;
• Stazioni Inverter complete di:
o quadri di campo in corrente continua a protezione dalle possibili correnti
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inverse sulle stringhe, completi di scaricatori per le sovratensioni e interruttori magnetotermici e/o fusibili per proteggere i cavi da eventuali sovraccarichi;
o inverter, deputati a stabilizzare l'energia raccolta, a convertirla in corrente alternata e ad iniettarla in rete;
o Trasformatori per innalzare dalla bassa alla media tensione;
• Cabina di consegna in media tensione completa di quadri di interfaccia e dei componenti necessari all'interfacciamento con la rete elettrica secondo le norme tecniche in vigore.
La promozione e la realizzazione di centrali di produzione elettrica da fonti rinnovabili trova come primo contributo sociale da considerare quello della tutela dell’ambiente che si ripercuote a beneficio della salute dell’uomo.
Il contributo ambientale conseguente dalla promozione dell’intervento in questione si può definire secondo due parametri principali:
• Risparmio di combustibile;
• Emissioni evitate in atmosfera di sostanze nocive.
Ad oggi, la produzione di energia elettrica è per la quasi totalità proveniente da impianti termoelettrici che utilizzano combustibili sostanzialmente di origine fossile.
Considerando l’impianto in oggetto, l'energia stimata come produzione del primo anno risulta essere di circa 10.978 MWh, e considerando la perdita di efficienza annuale di 0,9%, possiamo considerare quanto segue in termini di attenzione per l’ambiente per il tempo di vita dell'impianto minimo di 20 anni.
2.1 Risparmio di combustibile
Un utile indicatore per definire il risparmio di combustibile derivante dall’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili è il fattore di conversione dell’energia elettrica in energia primaria [TEP/MWh].
Questo coefficiente individua le T.E.P. (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) necessarie per la realizzazione di 1 MWh di energia, ovvero le TEP risparmiate con l’adozione di tecnologie fotovoltaiche per la produzione di energia elettrica.
Dato il parametro dell’energia prodotta indicata nella premessa del paragrafo, il contributo al risparmio di combustibile relativo all’impianto fotovoltaico di Licodia Eubea può essere valorizzato secondo la seguente tabella:
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Risparmio di combustibile TEP
Fattore di conversione dell’energia elettrica in energia primaria [TEP/MWh] 0,187
TEP risparmiate in un anno 2.052,88
TEP risparmiate in 20 anni 37.729,80
Fonte dati: Delibera EEN 3/08, art. 2
2.2 Emissioni evitate in atmosfera di sostanze nocive
L’impianto fotovoltaico consente la riduzione di emissioni in atmosfera delle sostanze che hanno effetto inquinante e di quelle che contribuiscono all’effetto serra.
Dato il parametro dell’energia prodotta indicata nella premessa del paragrafo, il contributo alle emissioni evitate in atmosfera di sostanze nocive, relativo all’impianto fotovoltaico di Licodia Eubea, può essere valorizzato secondo la seguente tabella:
Emissioni evitate in atmosfera di CO2 SO2 NOX Polveri
Emissioni specifiche in atmosfera
[g/kWh] 474,0 0,373 0,427 0,014
Emissioni evitate in un anno [kg] 5.203.572,00 4.094,79 4.687,61 153,69 Emissioni evitate in 20 anni [kg]
95.635.968,29 75.257,84 86.153,08 2.824,69
Fonte dati: Rapporto ambientale ENEL
3. LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO
3.1 Inquadramento Geografico e Territoriale
L’area presa in considerazione nel presente progetto ricade nel territorio comunale di Mussomeli (CL), in Contrada Su Giacomo, posizionata a circa 10 km in direzione Nord-Est rispetto al nucleo urbano di Mussomeli, a est della Strada Provinciale 16 in direzione Villalba ed in prossimità della Stazione Elettrica Enel Distribuzione di Mussomeli.
L’area di studio ricade amministrativamente all’interno del territorio di Mussomeli (CL), più in dettaglio nel settore nord del territorio comunale.
Cartograficamente questa area è compresa nelle tavole scala 1:10.000 nella sezione n°
621150 “Polizzello” e 621140 “Borgo Callea” della Carta Tecnica Regione Siciliana.
L’area interessata dal progetto è facilmente raggiungibili grazie ad una fitta rete di strade di vario ordine presenti in zona; tra queste l’arteria di collegamento più importante è costituita dalla Strada Provinciale n.16 che collega Mussomeli a Villalba. Percorrendo la SP n.16 in direzione Nord-Est verso Villalba, il sito è accessibile a sud da una strada interpoderale che e a nord da una strada interpoderale che si dirama dalla Strada Provinciale n.30.
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Area di intervento
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Coordinate Geografiche Sito: Lat. 37,620408° - Long. 13,839191°
Coordinate Geografiche Stazione Elettrica: Lat. 37,614818° - Long. 13,831308°
Stralcio Ortofotocarta
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L’impianto fotovoltaico ricade sulle particelle 95, 98, 99, 103, 104, 144, 147, 148, 152, 153, 202 del Foglio 5; le interconnessioni elettriche interessano le particelle 145, 146, 149, 150, 151 del foglio 5 interessate catastalmente da una strada interpoderale; la linea di
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connessione interessa la particella 81 del foglio 4, la particella 3 del foglio 4 intestata alla Provincia di Caltanissetta (Strada Provinciale), una porzione della Strada Provinciale ricadente nel Foglio 5, le particelle 168, 158, 305, 317, 156, 145, 146, 157, 147 del foglio 5 interessate catastalmente da una strada interpoderale.
Secondo il P.R.G. vigente nel comune di Mussomeli, ricade in zona “E AREE AGRICOLE”
del P.R.G. come attestato dal certificato di destinazione urbanistica rilasciato dal Comune di Mussomeli del 26/10/2020.
L’impianto non insiste all’interno di nessuna area protetta, tantomeno in aree SIC o ZPS.
3.2 Inquadramento Geologico Generale
Da punto di vista geologico generale le rocce affioranti nell’area sono esclusivamente di natura sedimentaria, sia di origine clastica che chimica e sono riferibili a Formazioni geologiche che vanno dal Miocene medio (Tortoniano) al Messiniano quindi, geologicamente sono da inquadrare nel periodo pre-evaporitico ed evaporitico messiniano.
Gran parte dei terreni affioranti sono attribuibili al complesso argilloso-arenaceo olistostromico della Formazione Terravecchia, costituita in linea generale da depositi di ambiente deltizio-litoralico e pertanto da argille, argille siltose, arenarie, sabbie e conglomerati con frequenti eteropie di facies sia verticali che laterali.
La Formazione Terravecchia, presente su una vasta area della Sicilia centro-settentrionale, rappresenta il basamento Tortoniano su cui poggiano gli elementi della Serie Gessoso- Solfifera, rappresentati nell’area dal “Calcare di base” (Messiniano) e dal Complesso dei Gessi di Pasquasia. Lo spessore della Fm. Terravecchia è stato stimato, in depositi a valle di Marianopoli, in 300-400 metri.
Tutte le litologie sopra descritte attualmente sono rinvenibili in affiorano solo negli alti topografici o lungo piani di taglio, essendo quasi ovunque ricoperte da sedimenti recenti (argille e sabbie) che sono il risultato di fenomeni eluvio-colluviali recenti talora con breve trasporto.
Nello specifico i principali litotipi affioranti nell’intorno dell’area di progetto sono costituiti da argille-limose ed argille-sabbiose in affioramento di colore marrone-giallastro, per evidenti fenomeni di alterazione e pedogenesi, mentre in profondità assumono un colore grigio- azzurro, con occasionali intercalazioni di strati arenitici.
Immediatamente a sud ed a nord, in corrispondenza degli alti topografici si rilevano gli affioramenti afferenti alla Serie Evaporitica Messiniana, rappresentati nell’area dal già citato
“Calcare di Base” e da modesti affioramenti di gessi selenitici.
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3.3 Geologia dell’area di progetto
L’area in esame, costituisce una porzione del sistema tettonico siciliano costituito da tre settori principali, quali: catena, avanfossa ed avampaese; La Sicilia ricade all’interno della zona di megasutura compresa tra la placca africana e quella europea, in quest’area si delinea un segmento di catena che si estende dalla Sarde- gna fino al Canale di Sicilia, collegando le unità tettoniche maghrebidi africane con l’Appennino meridionale. L’area in esame in particolare ricade all’interno del Bacino di Caltanissetta. Il settore di avanfossa, coincide con una stretta depressione debolmente deformata che occupa la porzione centro- meridionale dell’Isola e, dal margine settentrionale dell’avampaese Ibleo, si estende fino all’offshore meridionale della Sicilia, risulta inoltre parzialmente sepolta dal fronte della catena nella Sicilia meridionale e nel Bacino di Gela.
L’evoluzione del Bacino di Caltanissetta durante il Pliocene ed il Pleistocene ha compreso:
la completa sommersione di tale area durante il Pliocene inferiore; la probabile emersione di piccole cordigliere con assi E-W nel Pliocene medio e superiore; l’estrema complicazione tettonica dei livelli infrapliocenici e la probabile attenuazione dei movimenti tettonici nel tempo.
Nell’area di studio ricadente all’interno del territorio Comunale, i terreni affioranti sono relativi ad una serie stratigrafica che mostra alla base un complesso plastico olistostromico derivante dai processi di deformazione del dominio Sicano, di alcune centinaia di metri di spessore, costituito da argille marnose e sabbiose caotiche e tettonizzate del miocene medio-superiore con inclusi olistoliti di varia natura, età e dimensioni tra i quali è da ricordare il famoso olistolite di calcare mesozoico su cui insiste il Maniero Chiaramontano. Su tale complesso basale poggiano a luoghi le unità derivanti dai processi deformativi del bacino Numidico, costituite prevalentemente da ammassi prevalentemente argillosi, con più sottili intercalazioni di banchi sabbioso-arenaceo quarzarenitici di età langhiana, maggiormente affioranti nella parte settentrionale e nordorientale del territorio di Mussomeli.
Sulla base del rilievo di campagna, integrato con lo studio della bibliografia disponibile, è stato possibile effettuare una ricostruzione di massima della successione litostratigrafica, con i vari litotipi riscontrabili nell’immediato intorno dell’area di progetto, di seguito riportata dall'alto verso il basso:
SUCCESSIONE LITOSTRATIGRAFICA - Detrito di versante;
- Limi sabbiosi, sabbie e peliti;
- Argille sabbiose;
Detrito di versante
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Si tratta di depositi recenti, arealmente molto limitati e costituiti da modesti accumuli di materiali poligenici grossolani (blocchi e trovanti) in matriche limo-argillosa;
Limi sabbiosi, sabbie e peliti
Nell’area affiorano localmente in corrispondenza di alcuni alti topografici, appena a monte dell’area di progetto; si tratta di una formazione di colore giallastro, caratterizzata da un’alternanza di strati limo-sabbiosi prevalenti alternati a livelli pelitici con spessore variabile e passanti in profondità alle sottostanti argille grigio-azzurre.
Argille sabbiose ed argille limose
Affiorano estesamente nell’area in esame ed in particolare interessano praticamente tutta l’area dell’impianto; di fatto rappresentano il livello di base, di gran parte dell’area compresa tra gli abitati di Mussomeli e Villalba; si tratta di argille sabbiose e argille limose, compatte e di colore grigio-azzurro in profondità, dove tendono ad assumere una consistenza molto elevata.
Più nello specifico, osservazioni su sezioni naturali ed artificiali, unitamente alle risultanza di vari saggi eseguiti in prossimità dell’area di progetto, consentono di classificare il terreno di fondazione come argille-limose, debolmente sabbiose, alterate, da moderatamente consistenti a consistenti.
3.4 Geomorfologia
Dal punto di vista morfologico l’area in esame presenta caratteristiche tipicamente alto- collinari, con pendenze moderate e quote topografiche comprese tra i 450 ed gli 800 metri s.l.m.
L’area di progetto, nello specifico, è ubicata in corrispondenza di un ampio versante il quale digrada per circa 3 km in direzione N.W.-S.E. a partire dai circa 760 metri s.l.m. dell’area di spartiacque, con pendenze variabili. Per il primo tratto infatti, a partire dalla linea di spartiacque e per circa 1.200 metri esso presenta una pendenza media (lungo la direttrice di interesse) piuttosto blanda valutabile in circa 5.8°; l’impianto in progetto ricade interamente all’interno di questo primo tratto. Nella porzione mediana del versante si denota un leggero aumento delle pendenze, con valori medi intorno agli 8.3° per poi assumere nel tratto finale, in prossimita del Torrente Celso, valori anche molto elevati con una pendenza media di circa 20.3°
Con riferimento specifico all’area dell’impianto è stata realizzata una carta delle pendenze dalla quale si evince che la quasi totalità dell’area di progetto presenta pendenze comprese tra i 5° ed i 10°, con significative aree a pendenze anche minori e solo con una modesta percentuale con pendenze leggermente più accentuate ma comunque sempre inferiori a 15°.
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Come già accennato dal punto di vista litologico il versante risulta costituito da un substrato di natura prevalentemente argillosa, a struttura scagliettata o caotica, talora tettonizzato ma comunque apparentemente con discrete caratteristiche meccaniche; al di sopra di tale substrato argilloso tuttavia, nel tempo, si è collocata una coltre di copertura alterata e presumibilmente a minore consistenza, caratterizzata dalla presenza di una matrice di fondo di natura argillo-limosa con scarsa componente sabbiosa e talora trovanti di natura calcarea;
tale particolare litologia, limitatamente alla copertura, può risultare un elemento predisponente all’instaurarsi di lenti fenomeni di scivolamento.
Piccole contropendenze e irregolarità della superficie topografica rilevate nell’area, di fatto, sono indicative di una stabilità talora precaria della coltre di copertura la quale, in corrispondenza di periodi particolarmente piovosi, a seguito di imbibizione dei terreni con conseguente scadimento generale delle caratteristiche meccaniche, verosimilmente può risultare sede di fenomeni di scivolamento superficiale, più o meno lenti e significativi, e comunque sempre in funzione dell’acclività dell’area.
Le uniche significative evidenze di fenomeni di dissesto geomorfologico attivo presenti nell’area, sono stati individuate in corrispondenza dei solchi di deflusso delle acque meteoriche, laddove le pendenze consentono alle acque di acquisire energia sufficiente a generare fenomeni di erosione lungo le sponde delle incisioni torrentizie; tali incisioni non regimate da opere, anche rudimentali, di sistemazione idraulica e scarsamente vegetate, risultano quasi sempre sede di fenomeni di erosione accelerata con conseguenti richiami gravitativi a monte.
L’area di progetto, in ogni caso, anche in ragione delle basse pendenze, allo stato attuale non risulta interessata dai fenomeni sopra descritti; a tal proposito va messo in evidenza che l’area dell’impianto, per la sua intera estensione, non ricade all’interno o in prossimità di aree interessate da pericolosità o rischio geomorfologico, idrogeologico o idraulico segnalate nelle carte del P.A.I. (Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico edite dalla Regione Sicilia con decreto Art 1. 180/98).
3.5 Stratigrafia
Nel dettaglio, dai dati raccolti dalle indagini geognostiche in situ, è stato possibile ricostruire la seguente colonna litostratigrafica tipo:
- Terreno di copertura agrario-eluviale
Livello superficiale di natura agrario-eluviale a prevalente matrice argillo-sabbiosa rimaneggiato e con elevata presenza di componente organica; l’orizzonte si presenta eterogeneo e con una consistenza significativamente influenzata dal grado di umidità del terreno e pertanto non offre garanzie della capacità portante o dei cedimenti in modo tale da indicare come necessaria la sua asportazione in caso di costruzione di manufatti o
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comunque il posizionamento del piano di imposta delle fondazioni al di sotto di esso. Lo spessore è valutabile in circa 1,0 – 1,2 metri.
- Argille sabbiose moderatamente consistenti
Orizzonte di colore bruno-giallastro a prevalente matrice argillo-sabbiosa caratterizzato da una marcata eterogeneità verticale dovuta ad una stratificazione decimetrica con alternanza di livelli a consistenza variabile ma nel complesso valutabile appunto come moderata, con caratteristiche meccaniche discrete. Lo spessore, con riferimento alle verticali di indagine, appare leggermente variabile, mediamente compreso tra 2.0 e 3.0 metri.
- Argille limose consistenti
Sottile orizzonte di transizione, litologicamente simile al livello precedente ma presumibilmente meno alterato e con migliori caratteristiche meccaniche del livello sopra descritto; si tratta pertanto di un livello essenzialmente a matrice argillo sabbiosa ma consistente e con discrete/buone caratteristiche meccaniche. Lo spessore è valutabile in circa 1,0 – 1,3 metri.
- Argille limose molto consistenti
Livello costituito, presumibilmente, dalla porzione più profonda e non alterata delle argille sabbiose di substrato, caratterizzato da un elevato grado di consistenza e con caratteristiche meccaniche decisamente buone.
3.6 Idrologia
Dal punto di vista idrografico l’area di progetto ricade interamente all’interno del vasto bacino idrografico del Fiume Platani; nello specifico, risulta ubicata circa 290 metri a valle di una linea di spartiacque secondaria che separa le incisioni torrentizie del Vallone Pasquale ad ovest e del Torrente Celso ad est; il primo rappresenta uno dei rami di testa del Vallone Tumarrano, il secondo costituisce invece un ramo di 2° ordine del Fiume Salito, entrambi comunque a loro volta affluente del Platani.
Il Torrente Celso, che nel punto più prossimo all’area dell’impianto, scorre circa 630 metri ad est, rappresenta il principale collettore idraulico del versante di interesse.
Malgrado le pendenze, la rete idrografica nel complesso appare discretamente sviluppata, con una fitta serie di piccole incisioni ramificate indicative di un substrato sostanzialmente poco permeabile, in funzione della natura prevalentemente argillosa; le incisioni che compongono la rete idrografica hanno in ogni caso carattere torrentizio a regime intermittente.
Dal punto di vista della permeabilità gran parte dei terreni affioranti nell’area e nello stesso
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sito di progetto presentano un grado di permeabilità da basso a molto basso; si tratta, infatti, di terreni a prevalente componente argillosa o argillo-sabbiosa che ad eccezione della eventuale sottile coltre di copertura sono di fatto caratterizzati da un basso grado di permeabilità.
Riguardo la circolazione idrica sotterranea le operazioni di rilevamento di campagna, sia nell’area in esame che in quelle nell’immediato intorno, non hanno mostrato evidenze circa l’esistenza di una falda idrica superficiale o comunque di zone umide a profondità tale da interferire con le strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici; ciò non di meno va osservato che la presenza di una coltre superficiale alterata, comunque soggetta a fenomeni di rimaneggiamento ed essicazione può fornire a tale litotipo un certa permeabilità la quale, seppur localmente, può consentire l’instaurarsi in corrispondenza del passaggio tra l’alterato superficiale e il terreno argilloso sottostante compatto, di una circolazione idrica effimera stagionale di bassa profondità.
3.7 Idrografia ed Idrogeologia
Dal punto di vista idrografico l’area di progetto ricade interamente all’interno del vasto bacino idrografico del Fiume Platani; nello specifico, risulta ubicata circa 290 metri a valle di una linea di spartiacque secondaria che separa le incisioni torrentizie del Vallone Pasquale ad ovest e del Torrente Celso ad est; il primo rappresenta uno dei rami di testa del Vallone Tumarrano, il secondo costituisce invece un ramo di 2° ordine del Fiume Salito, entrambi comunque a loro volta affluente del Platani.
Il Torrente Celso, che nel punto più prossimo all’area dell’impianto, scorre circa 630 metri ad est, rappresenta il principale collettore idraulico del versante di interesse.
Malgrado le pendenze, la rete idrografica nel complesso appare discretamente sviluppata, con una fitta serie di piccole incisioni ramificate indicative di un substrato sostanzialmente poco permeabile, in funzione della natura prevalentemente argillosa; le incisioni che compongono la rete idrografica hanno in ogni caso carattere torrentizio a regime intermittente.
Dal punto di vista della permeabilità gran parte dei terreni affioranti nell’area e nello stesso sito di progetto presentano un grado di permeabilità da basso a molto basso; si tratta, infatti, di terreni a prevalente componente argillosa o argillo-sabbiosa che ad eccezione della eventuale sottile coltre di copertura sono di fatto caratterizzati da un basso grado di permeabilità.
In relazione alla rete idrografica i manufatti in progetto non risultano interferire in maniera significativa con impluvi cartografabili, in scala 1:10.000; data la limitata porzione di versante interessata, unitamente alla natura sostanzialmente impermeabile del substrato, le opere in progetto verosimilmente non apporteranno rilevanti variazioni ai flussi idrici superficiali
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globali.
Riguardo la circolazione idrica sotterranea le operazioni di rilevamento di campagna, sia nell’area in esame che in quelle nell’immediato intorno, non hanno mostrato evidenze circa l’esistenza di una falda idrica superficiale o comunque di zone umide a profondità tale da interferire con le strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici; ciò non di meno va osservato che la presenza di una coltre superficiale alterata, comunque soggetta a fenomeni di rimaneggiamento ed essicazione può fornire a tale litotipo un certa permeabilità la quale, seppur localmente, può consentire l’instaurarsi in corrispondenza del passaggio tra l’alterato superficiale e il terreno argilloso sottostante compatto, di una circolazione idrica effimera stagionale di bassa profondità.
3.8 Inquadramento paesaggistico
L’area in esame si trova nella parte nord-occidentale della provincia di Caltanissetta e confina a nord-est con la provincia di Palermo, a nord con i territori comunali di Villalba (paesaggio locale 1 “Valle del Salacio”), a nord-ovest, per un breve tratto, con il territorio provinciale di Agrigento fino ad incontrare il confine con il paesaggio locale 4 “Valle del Platani”. Da qui il confine prosegue in direzione nord-ovest sud-est fino ad incontrare nel punto più meridionale il paesaggio locale 5 “Valle del Salito”. Da questo punto il confine continua in direzione sud-ovest nord-est fino a ricongiungersi al limite settentrionale posto tra il territorio di Marianopoli e la provincia di Palermo.
L’area si estende sul versante orientale dell’alta valle del Fiume Platani, nella zona centrale del cosiddetto “Vallone”. Con questo termine si identifica quella parte di territorio della provincia di Caltanissetta e di ristrette aree limitrofe che gravitano attorno all’ampia vallata formata dal bacino dei fiumi Salito e Gallo d’Oro; quest’ultimo rappresenta il più importante affluente in sinistra idrografica del Fiume Platani. “Il Vallone” rappresenta il comprensorio sul quale insistono i territori di tutti i centri abitati dell’area nord della provincia. Antropizzato, ma non eccessivamente, la presenza dell’uomo non è ancora invadente e le attività produttive non hanno modificato il paesaggio e gli ambienti naturali in modo significativo. È caratterizzato da ampie aree steppiche, cespuglietti e macchia, con un ambiente agrario tipico di tutta la Sicilia centrale, cerealicolo con arboreti di olivo e mandorlo.
Da un punto di vista naturalistico destano notevole interesse gli ambienti umidi dei Fiumi Gallo d’Oro e Salito e gli ambienti rupicoli con le ampie e alte pareti calcaree della Rupe di Marianopoli. Non mancano, inoltre, interessanti testimonianze del passato tra le quali le aree archeologiche di Polizzello, Grotte e Monte Raffe, nonché diverse masserie.
Il territorio del comune di Mussomeli rappresenta la maggior parte dell’area di questo paesaggio locale. L’orografia è quella tipica dell’entroterra siciliano con rilievi non eccessivamente elevati che, però, lasciano pochissimo spazio ai tratti pianeggianti; le quote più alte si raggiungono nell’area settentrionale con gli 899 m s.l.m. di Monte S. Vito. Gli unici
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tratti pianeggianti di una certa ampiezza sono quelli localizzati nei fondivalle, in particolar modo lungo il corso dei Fiumi Salito, Belici e Fiumicello. Questo panorama, altimetricamente così vario, è reso ancora più pregevole dal punto di vista paesaggistico dalla presenza di crinali rocciosi a nord che, in alcuni tratti, presentano pareti rocciose subverticali. Da questi crinali, disposti per lo più lungo il confine dell’area, è possibile godere lo scenario delle ampie valli dei corsi d’acqua del Salito, Belici e Fiumicello, sulle quali si ergono diversi rilievi isolati che sovrastano l’assetto morfologico collinare do- minante.
4. DESCRIZIONE GENERALE
La realizzazione dell’impianto occupa un’area di 166.080 mq e prevede l’installazione di 12.792 moduli fotovoltaici per ottenere una potenza installabile di 5.501 kWp.
L'intervento non comporta trasformazioni del territorio e la morfologia dei luoghi rimarrà sostanzialmente inalterata.
I moduli fotovoltaici saranno installati su tracker mono-assiali disposti lungo l'asse geografico nord-sud in funzione delle tolleranze di installazione delle strutture di supporto.
All’interno del campo solare, prima di effettuare la posa dei pannelli mediante infissione dei Tracker verranno eseguiti dei piccoli livellamenti superficiali della coltre detritica eluviale per rendere più omogeneo possibile il campo solare. I livellamenti interesseranno solo lo strato areato e superficiale presente cosi come evidenziato nella relazione geologica allegata alla presente, e i terreni asportati verranno comunque impiegati sempre all’interno dell’area dell’impianto per potere colmare le zone leggermente depresse come evidenziato dalla carta delle pendenze.
Non saranno effettuate movimenti di terreno profondi né eventuali trasporti in discariche autorizzate.
Per la localizzazione dei filari dei tracker quindi è stata seguita una carta di caratterizzazione delle pendenze individuando le aree compatibili con le tolleranze ammesse dall’installazione delle strutture di supporto dei moduli fotovoltaici, per definire una ottimale posizione dei moduli e per minimizzare i movimenti di terreno.
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Renewables Circular Development | Via A. Gramsci n.6 | 05100 Terni (TR) | P. Iva 01603730555 | Pag. 21 di 67 Caratterizzazione delle pendenze
Le condizioni morfologiche garantiscono una totale esposizione dei moduli ai raggi solari durante le ore del giorno e queste costituiscono le premesse della progettazione definitiva per ottenere la migliore producibilità nell'arco dell'anno.
Non sono interessati corpi idrici e non saranno modificate le linee di impluvio.
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Durante la costruzione e l’esercizio sarà previsto l’utilizzo della sola risorsa suolo legata all’occupazione di superficie.
La superficie sottratta interessa suoli attualmente destinati a seminativi a bassa valenza ecologica. Le superfici sottratte saranno quella strettamente necessarie alle opere di gestione e manutenzione dell’impianto.
Non è previsto lo stoccaggio, il trasporto, l’utilizzo, la movimentazione o la produzione di sostanze e materiali nocivi. La realizzazione e la gestione dell’impianto fotovoltaico non richiede né genera sostanze nocive. È prevista la produzione di rifiuti solo durante la fase di cantiere, molti dei quali potranno essere avviati a riutilizzo/riciclaggio. Durante la fase di esercizio la produzione di rifiuti è legata alle sole operazioni di manutenzione dell’impianto.
In fase di dismissione le componenti dell’impianto verranno avviate principalmente a centri di recupero e riciclo altamente specializzati e certificati.
L’adozione per il campo fotovoltaico del sistema di fondazioni costituito da pali in acciaio infissi al suolo azzera la produzione di rifiuti connessi a questa fase.
In ogni caso i rifiuti, prodotti principalmente durante la fase di cantiere, saranno gestiti secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
L’impianto fotovoltaico è privo di scarichi sul suolo e nelle acque pertanto non sussistono rischi di contaminazione del terreno e delle acque superficiali e profonde.
La regolarità del layout, oltre a dare un'immagine ordinata dell'insieme, consente rapidità di montaggio in fase di cantiere. I moduli fotovoltaici verranno installati su supporti metallici dimensionati secondo le normative vigenti in materia.
4.1 Stima Produzione Impianto Fotovoltaico
L’impianto, come detto, sarà installato nel comune di Mussomeli (CL) avente coordinate geografiche Lat. 37,620408° - Long. 13,839191° ed altitudine variabile da 640 m a 750 m s.l.m., località con un irraggiamento medio annuo su superficie del modulo fotovoltaico installato su tracker di circa 2.381 kWh/m2.
La potenza alle condizioni STC (irraggiamento dei moduli di 1000 W/m² a 25°C di temperatura) risulta essere:
PSTC = PMODULO x N°MODULI = 430 x 12.792 = 5.500,56 kWp
La simulazione della producibilità del sito a titolo esemplificativo è stata redatta come segue:
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5. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Durante la fase di cantiere si eseguiranno le seguenti operazioni:
• movimentazioni di terra per la realizzazione delle fondazioni per la cabina elettrica di consegna MT, dei basamenti prefabbricati per l’Unità di Conversione Inverter che sarà della tipologia Skid outdoor, dei cavidotti MT/BT interni e del cavidotto per la linea di connessione MT;
• esecuzione delle opere civili ed impiantistiche.
Nella realizzazione del campo fotovoltaico si procederà alla compattazione in sito delle sole superfici adiacenti le cabine elettriche ospitanti quadri, inverter e trasformatori, lasciando indisturbate le rimanenti aree, salvo la regolarizzazione dello strato superficiale di suolo propedeutico all’infissione delle strutture metalliche di sostegno dei pannelli e della recinzione perimetrale.
Lungo il perimetro degli impianti sarà realizzata una fascia a verde di 10 metri di larghezza, con la messa a dimora di una fila di alberi con passo 6 metri.
La realizzazione del sistema di illuminazione e antintrusione perimetrale, che entra in funzione solo in caso di intrusioni o di attività di manutenzione, consiste nell’installazione di lampioni, ogni 50/70 m circa.
Allo scopo sarà necessario realizzare tra le 55 e le 75 fondazioni in c.a, 1mx1mx1m, per un volume massimo di 75 mc.
L’Unità di conversione Inverter sarà posata su vasche in cemento armato prefabbricato dello spessore di 50 cm, per un volume complessivo di cls di circa 30 m³.
Le maggiori opere in c.a. dovute alla realizzazione del campo fotovoltaico, saranno superficiali e di dimensioni ridotte e saranno facilmente asportabili alla fine del ciclo di vita dell’impianto.
La realizzazione della viabilità interna a servizio delle attività di esercizio e manutenzione dell’impianto fotovoltaico occupa una superficie di 11.300 mq e sarà realizzata con materiali misto di cava stabilizzato facilmente asportabile a fine vita dell’impianto.
Le superfici occupate saranno quelle strettamente necessarie alla gestione dell’impianto e
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non pregiudicheranno lo svolgimento delle pratiche agricole che potranno continuare indisturbate sulle aree contigue a quelle occupate dall’impianto. Il cavidotto sarà interrato lungo le strade di cantiere e lì dove attraversa i campi e aree esterne alla recinzione dell’impianto avrà profondità di posa a circa 1,2m dal piano campagna e non pregiudicherà nemmeno l’esecuzione delle arature profonde.
La produzione di rifiuti sarà minima e legata alla sola manutenzione dell’impianto.
Gli eventuali rifiuti prodotti saranno gestiti secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Non si registrano scarichi ed emissioni solide, liquide e gassose di alcun tipo, e quindi contaminazione del suolo, del sottosuolo, dell’aria e delle acque superficiali e profonde.
L’impianto andrà ad insistere su terreni da sempre destinati ad uso agricolo sui quali non si svolgono attività che possano contaminare i terreni.
I volumi di scavo verranno utilizzati interamente in sito per il ripristino delle strade e delle piazzole di cantiere, il rinterro delle fondazioni superficiali, la riprofilatura dell’intera area di cantiere ed il raccordo con il terreno esistente.
I volumi di terra, prima di essere totalmente riutilizzati per le modalità precedentemente descritte, verranno accantonati localmente nei pressi dell’area d’intervento.
6. FASI E TEMPI DI ESECUZIONE
Il programma di esecuzione del progetto può essere stimato di 4 mesi.
I lavori di costruzione saranno organizzati per raggiungere i seguenti obiettivi:
• Garantire procedure efficienti durante le fasi di costruzione;
• Ottimizzare le distanze di trasporto e l'utilizzo delle attrezzature da costruzione.
• Garantire che i carichi di lavoro richiesti per la gestione delle attività lavorative siano coperti dalla forza lavoro pertinente espressa in mezzi e personale.
Durante i 4 mesi verranno eseguite le seguenti attività in cui alcune fasi si potranno accavallare nei tempi di esecuzione:
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• Preparazione dell’area di cantiere: 8 giorni lavorativi
• Preparazione superficiale del terreno: 12 giorni lavorativi
• Installazione della recinzione: 30 giorni lavorativi
• Installazione delle fondazioni dei tracker: 45 giorni lavorativi
• Assemblaggio strutture tracker: 35 giorni lavorativi
• Installazione dei moduli fotovoltaici: 35 giorni lavorativi
• Cavidotti BT / MT: 20 giorni lavorativi
• Preparazione terreno per le apparecchiature di conversione: 10 giorni lavorativi
• Installazione Inverter Stations: 10 giorni lavorativi
• Installazione cavi BT / MV: 15 giorni lavorativi
• Installazione e cablaggi cassette stringa: 20 giorni lavorativi
• Installazione sistema antintrusione: 15 giorni lavorativi
• Installazione Cabina di Consegna MT: 15 giorni lavorativi
• Messa in servizio (Collaudo a freddo): 15 giorni lavorativi
• Connessione alla rete: 5 giorni lavorativi
• Collaudo a caldo: 30 giorni lavorativi
• Pulizia e sistemazione sito: 10 giorni lavorativi
7. OPERE CIVILI
Le opere civili constano in:
• realizzazione della recinzione e sistemazione dell’area, compreso il livellamento del terreno ove ritenuto necessario per agevolare l’istallazione delle strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici;
• realizzazione della viabilità interna del sito con accesso;
• realizzazione degli scavi per la posa di condotti e pozzetti interrati per gli impianti
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elettrici e per la realizzazione degli impianti di terra;
• posa in opera delle cabine elettriche di impianto, comprese le relative fondazioni;
• posa in opera del sistema di illuminazione/videosorveglianza, comprese le relative fondazioni;
• posa in opera delle essenze arboree perimetralmente all’area.
7.1 Recinzione
Il progetto prevede la realizzazione di una recinzione perimetrale di altezza 2.5 m con pannelli in rete elettrosaldata a maglie rettangolari in tonalità RAL 6005 verde muschio da fissare su profili tubolari infissi nel terreno, come meglio specificato nelle tavole che fanno parte integrante del progetto e, in sintesi, nell’immagine che segue.
Quindi l’area verrà recintata perimetralmente da una rete, alta 250 cm, sostenuta da paletti a T o tubolari in acciaio zincato a fuoco e rete in acciaio griglia zincata a maglia quadrata, rettangolare o romboidale mm 50x50.
I paletti saranno di altezza fuori terra pari a 250 cm, infissi per una profondità variabile tra 60 e 150 cm direttamente nel terreno. L’interasse dei paletti sarà di 150/200 cm. Ogni 8-10 metri circa sulla recinzione saranno previste delle piccole aperture nella parte bassa al fine di permettere il passaggio di fauna di piccola taglia evitando conseguentemente che la recinzione assuma carattere di barriera ecologica.
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7.2 Viabilità Interna
L’impianto è caratterizzato da tre sottocampi, ognuno con proprio accesso e con propria viabilità interna, costituita da strade di servizio perimetrali. Solo nel sottocampo centrale sarà prevista una piazzola intorno all’unità di trasformazione Inverter ed alla cabina di consegna, necessaria, sia in fase di realizzazione dell’opera che durante l’esercizio dell’impianto, per l’accesso alle parti funzionali dell’impianto e per le operazioni di controllo e manutenzione. Le strade interne, di larghezza pari a 3,5 m, avranno un raggio di curvatura interna di 5 m e dovranno essere costruite per sostenere un carico sull’asse di 12 tonnellate.
La piazzola e le strade saranno realizzate, previo opportuno scavo, in battuto di ghiaia dello spessore di 5 cm su sottofondo in misto stabilizzato dello spessore variabile tra 25 e 35 cm, in modo da non artificializzare il terreno e mantenere così inalterata la naturale capacità di assorbimento delle acque meteoriche.
Il sistema di pavimentazione non ostacolando la permeabilità del terreno consente di evitare la realizzazione di opere di canalizzazione. Le acque piovane verranno assorbite nel terreno in modo naturale in tutta l’area.
Sezione tipologia viabilità interna a carattere agricolo
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7.3 Impianto Video Sorveglianza e Sistema Antintrusione
Sarà previsto un impianto di video sorveglianza che integrato con l’impianto di antintrusione proteggerà l’impianto fotovoltaico da possibili intrusioni e da furti.
L’impianto di video sorveglianza sarà realizzato con telecamere fisse in grado di operare anche durante le ore notturne.
Le telecamere verranno messe in posizione tale da monitorare i punti più sensibili dell’intero impianto, quali l’ingresso dell’area, le cabine di trasformazione, ecc..
L’impianto di videosorveglianza sarà controllabile e manovrabile da remoto, da un operatore che da una cabina regia potrà controllare l’intera area. Le immagini acquisite dalle telecamere saranno registrate durante le 24h; le telecamere pertanto, saranno corredate di un opportuno software gestionale che consentirà all’operatore di selezionare la telecamera per monitorare la porzione di area di interesse.
L’impianto – ai fini della manutenzione e a garanzia della sicurezza della centrale fotovoltaica – che prevede l’installazione di pali ogni 50/70m e con altezza pari a 4,5m. Alla sommità di tali pali saranno installate telecamere a infrarossi e illuminatori a tempo, che potranno tuttavia essere attivati, solo quando strettamente necessario, anche durante eventuali manutenzioni notturne necessarie all’esercizio dell’impianto fotovoltaico.
Integrato si potrà prevedere un impianto antintrusione che garantirà una protezione adeguata all’intera area.
L’impianto di antintrusione sarà direttamente collegato con le forze dell’ordine, le quali saranno contattate in caso di effrazione.
L’impianto di antintrusione, inoltre, sarà dotato di commutatore telefonico che in caso di effrazione dell’impianto fotovoltaico contatterà sia le forze dell’ordine che il proprietario dell’impianto e tutte le persone memorizzate nel suo database secondo una priorità assegnata dal committente stesso.
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Esempio installazione Telecamera Videosorveglianza
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Particolari tecnologici installazione Sistema Antintrusione
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7.4 Mitigazione Perimetrale
Esternamente alla recinzione, è prevista la messa a dimora di una fascia di essenze arboree (larga circa 10 m e alta almeno quanto la recinzione) composta da essenze tipiche del luogo (autoctone e/o storicizzate), che contribuirà in maniera determinante all’inserimento paesaggistico e ambientale dell’opera. La messa a dimora avverrà secondo la sequenza di operazioni di seguito sintetizzate:
− creazione di una trincea continua lungo l’intero perimetro di oltre un metro di profondità, sul cui fondo verrà posto tutto il pietrame scavato, o se assente in loco, proveniente dalle operazioni di sistemazione del sito, fertilizzazione tramite stallatico maturo, e successivo riposizionamento delle terre di scavo;
− realizzazione delle singole buche disposte a quinconce, con dimensioni 40x40x40, all’interno delle quali verranno collocate le piantine secondo le modalità che verranno indicate dalla Direzione dei lavori; prima del loro collocamento a dimora le piantine dovranno essere poste in tagliola avendo cura di evitare, in modo assoluto, che le radici restino scoperte ed esposte all’aria e al sole, in ogni buca verrà collocata una piantina.
7.5 Cabina di Conversione Inverter
La cabina di conversione Inverter (Inverter Station) sarà della tipologia a SKID outdoor con i vantaggi tecnici e la flessibilità degli inverter centrali modulari.
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Sarà installata una Inverter Station con potenza massima in uscita di circa 4800 kVA, determinati dal parallelo di 2 trafo MT/BT da 2900 kVA e da 1900kVA. In fase di progetto esecutivo il numero e le dimensioni delle Inverter Station potrà variare a seconda di eventuali ottimizzazioni tecniche necessarie in fase esecutiva.
Questa Inverter Station consente il dimensionamento ottimale degli impianti FV fornendo il minor costo di sistema e la massima resa.
Principali Caratteristiche:
• Basata su inverter solari modulari
• Soluzione completa con uscita in Media Tensione, comprensiva di tutti i dispositivi e accessori necessari, preinstallata e protetta meccanicamente
• Unità con certificazione strutturale Plug & Play, che riduce drasticamente le opere civili, meccaniche ed elettriche in loco
• Trasformatore di distribuzione di Media Tensione di step-up in olio ad alta efficienza e conforme a standard europeo (ecodesign)
• Progettato per garantire la massima affidabilità e un facile accesso a tutti i componenti per velocizzare le attività di manutenzione e assistenza in sito
• Funzionalità integrate di Grid Code (LVRT, controllo della potenza reattiva, controllo di frequenza e tensione) in conformità con i più avanzati standard internazionali
• Dotata di sistema di monitoraggio integrato completo e capillare, progettato per alimentare SCADA o altri sistemi di supervisione esterni, attraverso protocolli di comunicazione standard
• Facilmente trasportabile in container per lunghe distanze o su camion
• Configurabile / personalizzabile in base ai requisiti specifici del progetto
• Progettato per resistere a condizioni ambientali difficili
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Layout tipologico
Dispositivi Principali Tipologici:
• Conversion Unit modulare costituita di 3 sottosistemi: n.2 SKID Inverter + trasformatore di MT e n.1 Cabina MT e Aux;
• Skid Inverter 1:
o N.1 Inverter Potenza nominale di uscita 2058 kVA (temp 25°C) - 1829 kVA (45°C) - 1715 kVA(50°C) / Massima tensione a vuoto 1500 V / Tensione Nominale di uscita 660 V ± 10 % / Frequenza Nominale di uscita 50 / 60 Hz (up to -3 / +2 Hz);
o N.1 Inverter Potenza nominale di uscita 1028 kVA (25 °C) - 914 kVA (45 °C) - 857 kVA (50°C) / Massima tensione a vuoto 1500 V / Tensione Nominale di uscita 660 V ± 10 % / Frequenza Nominale di uscita 50 / 60 Hz (up to -3 / +2 Hz);
• Skid Inverter 2:
o N.1 Inverter Potenza nominale di uscita 2058 kVA (temp 25°C) - 1829 kVA (45°C) - 1715 kVA(50°C) / Massima tensione a vuoto 1500 V / Tensione Nominale di uscita 660 V ± 10 % / Frequenza Nominale di uscita 50 / 60 Hz
REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO
POLIZZELLO 5.5 MWp
Renewables Circular Development | Via A. Gramsci n.6 | 05100 Terni (TR) | P. Iva 01603730555 | Pag. 40 di 67
(up to -3 / +2 Hz);
• TRAFO1: n.1 Trasformatore BT/MT in olio da esterno, con singolo secondario potenza nominale 2.900 kVA;
• TRAFO2: n.1 Trasformatore BT/MT in olio da esterno, con singolo secondario potenza nominale 1.900 kVA;
• QMT Quadro di Media Tensione;
• QCN Quadro Ausiliari, Telecontrollo e Automazione di Cabina (I/O);
• UPS e Trasformatore Ausiliari
• Elementi Strutturali:
o n.3 vasche di fondazione in calcestruzzo che fungono anche da struttura portante e serbatoio di ritenzione dell'olio del trasformatore BT/MTCabina in shelter metallico con 2 stanze separate per quadri MT e servizi ausiliari o Tetto di protezione del Trasformatore di MT e griglia metallica con sistema di
accesso regolato da sistema di interblocchi a chiave
• Altri dispositivi ed Accessori
o Sistema antincendio - Dispositivo antiratto - Dispositivo Anti intrusione- Illuminazione Interna (cabina shelter) ed esterna – Estintore -DPIs
Riferimenti Normativi
Le Inverter Station a SKID sono sviluppate, progettate e fabbricate in conformità ai requisiti delle direttive Bassa tensione, Direttive di compatibilità elettromagnetica e Standard di connessione alla rete.
Standard SKID:
Compliance: IEC 61000-6-4, IEC 61000-6-2, IEC 61000-6-3, IEC 61000-6-1 MV Cabinet: IEC 62271-200, CEI EN 62271-102
LV/MV Transformer: IEC 60076
Cabinet structure e Internal wiring: CEI 64-8, CEI EN 61936-1, CEI EN 62271-202
Grid connection: CEI 0-16, A.70, RD 1699/2011, RD 661/2007, CQC, IEEE 1547, RD 413/2014, RD 661/2007
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Standard Inverter:
Certificazione CE, BDEW , CQC
Immunità IEC 61000-6-4, IEC 61000-6-2
Armoniche IEC 61000-3-12
Emissioni IEC 61000-6-3, IEC 61000-6-1
Sicurezza IEC 62109-1, IEC 62109-2
Standard di rete CEI 0-16, A.70, RD 1699/2011, RD 661/2007, CQC, IEEE 1547
7.6 Moduli Fotovoltaici
I moduli fotovoltaici individuati sono della tipologia in silicio da 430 Wp, essendo al momento la scelta disponibile sul mercato su una proiezione temporale attendibile, con tensione di sistema a 1500V raccolti in stringhe da 26 moduli con le seguenti caratteristiche tecniche:
Le caratteristiche tecniche del modulo fotovoltaico tuttavia potranno cambiare nello stato avanzato della progettazione esecutiva ad esempio se in fase esecutiva verranno scelti moduli fotovoltaici in silicio monocristallino.
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7.7 Strutture di Supporto
Sulla base delle considerazioni geologiche, geomorfologiche e geotecniche, la fondazione su cui poggeranno le strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici sarà di tipo ad infissione, costituita da tubolari o omega in acciaio zincato (pali), che saranno infissi direttamente nel terreno mediante l’utilizzo di una macchina specifica. Tale tecnologia è utilizzata nell’ambito dell’ingegneria ambientale e dell’ecoedilizia al fine di non alterare le caratteristiche naturali dell’area soggetta all’intervento. Rispetto alle tradizionali fondazioni in cemento armato tale sistema risulta essere meno invasivo e permette una maggiore facilità di rimozione al momento della dismissione dell’impianto.
Le fondazioni, oltre ad assicurare le strutture di sostegno al terreno, assumono anche la funzione di zavorra per opporsi all’azione del vento.
La realizzazione di queste opere sarà eseguita in varie fasi:
• Rilievo plano - altimetrico e picchettamento dell’area al fine di individuare le aree di posizionamento dei pali;
• Posizionamento della strumentazione atta a eseguire l’infissione tramite opportuna macchina con sistema a compressione;
• Esecuzione dell’infissione;
• Montaggio delle carpenterie metalliche delle strutture porta moduli.
I moduli fotovoltaici verranno installati su strutture di supporto della tipologia Tracker mono- assiale con asse di rotazione in sviluppo longitudinale lungo l’asse Nord-Sud con esposizione dei moduli fotovoltaici variabile da Est ad Ovest e interasse E-O medio di 5m.
Questa tecnologia consente di produrre circa il 20% in più rispetto alla tradizionale struttura di supporto fissa.