ANIMA SGR SPA
Capitale Sociale: Euro 23.793.000,00 interamente sottoscritto e versato.
La SGR è soggetta all’attività di direzione e coordinamento dell’azionista unico Anima Holding S.p.A.
Consiglio di Amministrazione
Presidente: Livio Raimondi* (indipendente)
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Collegio Sindacale
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Carlotta Veneziani
Società di Revisione Deloitte & Touche S.p.A.
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*Membro del Comitato Remunerazione (Istituito ai sensi dell’art.39 del Reg. Banca d’Italia – Consob del 29/10/2007 e
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INDICE
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI ANIMA SGR ... 4 Anima Iniziativa Italia ... 8 Anima Crescita Italia ... 17
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI ANIMA SGR SULLA RELAZIONE DI GESTIONE AL 29 GIUGNO 2018
Forma e contenuto della Relazione di Gestione
La Relazione di Gestione Semestrale, è stata redatta in conformità al Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio, emanato con Provvedimento della Banca d’Italia del 19 gennaio 2015 e successive modificazioni ed è costituita dalla Situazione Patrimoniale e dalla Situazione Reddituale.
Mercati finanziari
Nel primo semestre 2018 l’indice globale relativo alla classe azionaria ha fatto registrare una performance moderatamente positiva in valuta locale, essenzialmente sostenuto dal mercato statunitense. Diffusi i segni negativi tra le restanti principali aree geografiche. In evidenza i ritorni lievemente positivi dei listini di Italia e Regno Unito. A livello settoriale globale sono emersi in evidenza i ritorni positivi dei comparti tecnologia, consumi discrezionali ed energia, mentre i principali cedimenti appaiono ascrivibili ai settori telecomunicazioni, consumi di base, finanza ed industria. Gli indici obbligazionari hanno espresso una dinamica sostanzialmente piatta nella componente governativa globale (in local currency): lievemente positiva quella dell’Area Euro (Germania) e del Giappone, negativa per le emissioni del Tesoro italiano e statunitense. Complessivamente flettenti nel comparto delle emissioni societarie sia la componente investment grade sia quella high yield. L’Euro si è generalmente indebolito nei confronti delle principali divise.
Dopo un inizio d’anno positivo per i mercati azionari, nel corso del primo trimestre 2018 si è innescata una correzione a livello globale. Le dichiarazioni di impronta protezionistica della politica statunitense, le iniziative tariffarie conseguentemente adottate, il rischio di un’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno in parte intaccato il clima di fiducia degli investitori, determinando sui mercati alterne fasi di avversione al rischio, cedimenti e forte volatilità. La dinamica della crescita sincronizzata, alcune sorprese al rialzo in relazione alle aspettative sull’inflazione nelle principali economie, e le attese relative alle azioni di normalizzazione da parte delle banche centrali sono state accompagnate da un sensibile e repentino movimento sui tassi di interesse. Queste condizioni hanno favorito sbalzi di volatilità, diffusa a tutte le classi di investimento, ed un cedimento della propensione al rischio, penalizzando i mercati azionari. Durante la fase di risk‐off nel corso del primo trimestre 2018 si è assistito ad un allargamento degli spread sui titoli societari, che ha dato luogo ad una correzione sui mercati corporate, in particolare su high yield. I buoni dati sulla crescita globale e l’esito della reporting season del primo trimestre 2018 avevano consentito ai mercati azionari di recuperare in parte le perdite sofferte.
Nel periodo primaverile il consolidamento delle borse globali ha evidenziato una dispersione significativa delle performance fra le diverse aree geografiche: positivo l’azionario USA, negativi quelli di Giappone ed Europa. Il listino italiano, in avvio d’anno tra i migliori mercati dell’Eurozona, dopo la prima settimana di maggio ha iniziato ad erodere i guadagni realizzati portandosi in territorio negativo da inizio anno, con pressioni sul comparto bancario. Il permanere di un’elevata incertezza a livello politico ha indotto un incremento del premio per il rischio, forti penalizzazioni ed elevata volatilità soprattutto sui titoli di stato (spread BTP/Bund decennale vicino ai 290 punti base, ai massimi dal 2013, e rendimento del BTP decennale sopra il 3,1%), con particolare veemenza per le scadenze più brevi (spread BTP/Bund a 2 anni oltre 340 punti base, rendimento del BPT prossimo a 2,7%), ed un forte appiattimento della curva dei rendimenti. La nascita del Governo Conte, sostenuto da M5S e Lega, ha alimentato preoccupazioni sul percorso di risanamento dei conti pubblici italiani, facendo percepire un crescente rischio di possibili future tensioni con i partner europei, e favorendo l’emergere di segnali di sfiducia nella gestione del debito domestico, con conseguenti escalation delle tensioni, incertezza e volatilità sui mercati. La situazione politica italiana ha prodotto alcune ripercussioni anche sui mercati finanziari globali, con borse in flessione ed un progressivo indebolimento dell’Euro, mentre si è assistito ad un apprezzamento delle attività finanziarie percepite come “rifugio” (titoli di stato tedeschi e statunitensi, Yen e Franco svizzero). L’effetto contagio alle altre asset class è stato tuttavia modesto, allorché è stato scongiurato il pericolo di nuove elezioni, ed è stata risolta l’impasse governativa spagnola dopo le dimissioni del premier Rajoy.
La crisi italiana ha avuto ricadute modeste sulle obbligazioni societarie, ove gli strumenti investment‐grade hanno sofferto solo marginalmente. Prosegue la debolezza del debito emergente, penalizzato dal vigore del
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investitori sul tema del differenziale dei tassi e, specularmente, alla debolezza dell’Euro, complice una BCE più conciliante del previsto e le turbolenze politiche in Italia e Spagna. Si registra anche l’apprezzamento delle divise “rifugio” Yen e Franco svizzero e una certa debolezza delle divise emergenti. Il prezzo del petrolio è risalito sino alla seconda decade di maggio (il future sul Brent è arrivato a sfiorare 80 USD/barile), beneficiando di revisioni al rialzo delle stime sulla domanda, e di tensioni nell’area mediorientale. Verso fine maggio, l’indice delle materie prime ha perso terreno, frenato dal rischio di guerre commerciali e soprattutto dalle quotazioni del greggio, in flessione sulla scia degli annunci di aumenti della produzione da parte del cartello OPEC‐Russia e negli USA. Alla chiusura di giugno, i future su Brent e WTI hanno tracciato una sensibile ripresa di valore sui massimi da inizio anno (+20% circa), rispettivamente a 79,44 e 74,15 USD/barile.
Scenario macroeconomico
Nell’ambito del processo di graduale normalizzazione delle politiche monetarie da parte dei principali Istituti Centrali, si registra una tendenziale divergenza tra l’approccio più incisivo della Fed e quello maggiormente conciliante e prudente della BCE. Il quadro macroeconomico globale ha recentemente fatto emergere alcuni segnali di perdita di slancio e di possibile rallentamento, pur se con una pronunciata divaricazione tra Stati Uniti e resto del mondo, tali da indurre attese di un possibile indebolimento della crescita. All’orizzonte i fattori potenzialmente perturbanti risiedono nell’acuirsi di tensioni geo‐politiche, soprattutto legate ai rischi di possibili guerre commerciali. Il summit dei G7, dell’8 e 9 giugno 2018, si è concluso con lo strappo del Presidente USA Trump, il quale ha ritirato la firma dal documento finale. In un contesto caratterizzato da divergenze nelle relazioni tra gli Stati Uniti e gli altri sei Stati membri non è emersa alcuna soluzione virtuosa sul tema del commercio internazionale in merito all’imposizione dei dazi. L’incertezza legata al quadro geopolitico e alle politiche commerciali è in aumento.
Negli Stati Uniti, il Beige Book predisposto in preparazione della riunione del FOMC di giugno riportava indicazioni di prosecuzione della crescita, con moderata e diffusa espansione dell’attività, segnali di accelerazione del comparto manifatturiero, occupazione in crescita, dinamica salariale ed inflativa contenute. Il FOMC, dopo l’aumento di un quarto di punto nella riunione di marzo 2018, si è ripetuto nuovamente a giugno, portando i tassi in fascia 1,75 %‐2,00%. Le iniziative si collocano nell’ottica di una prosecuzione del processo di progressiva riduzione degli stimoli, a cui si era già affiancato l’avvio della riduzione del bilancio della Fed. Il FOMC è indirizzato lungo un sentiero di azioni graduali al cui interno potrebbero collocarsi ulteriori due rialzi nel corso del 2018, tenuto conto della dinamica inflativa, delle condizioni del mercato del lavoro e degli sviluppi dello scenario macroeconomico. La domanda interna USA conferma una notevole solidità nonostante l’inasprimento delle condizioni finanziarie. La valutazione prospettica da parte della Fed è ottimistica sia in merito alla solidità della crescita (previsto un PIL su base annua a +2,8% nel 2018), sia sul tracciato inflativo, prossimo all’obiettivo del 2% e direzionato verso una dinamica moderatamente crescente. L’amministrazione Trump, per contrastare l’ampio disavanzo commerciale, recentemente ha fatto scattare l’imposizione di dazi all’importazione di acciaio ed alluminio, in previsione dell’estensione di tariffe anche ad altre categorie merceologiche; possibili azioni di ritorsione su alcune importazioni dagli USA da parte dei paesi colpiti. Il progressivo acuirsi delle crisi sulle relazioni commerciali, in particolare con Cina e Unione Europea, potrebbe minare il clima di fiducia ed implicare prospetticamente futuri rischi sulla crescita.
In Europa l’indice di fiducia elaborato dalla Commissione Europea (ESI ‐ Economic Sentiment Indicator) ha registrato nel secondo trimestre una lieve flessione, sintomo di una possibile moderazione del ritmo di crescita, in particolare nel comparto manifatturiero. La più recente revisione della stima sul PIL in Area Euro della BCE si è attestata a 2,1% su base annua, l’inflazione è stata rivista al rialzo a 1,7%. Il tasso medio di disoccupazione è stato rilevato a 8,5%, ma rimane sensibile la dispersione tra i vari Paesi. L’obiettivo di accompagnare il
permanga allineata con le aspettative. Permane la fiducia sulla crescita dell’inflazione, in presenza di rialzi dei prezzi che hanno ridotto la distanza dal target del 2%. Una maggiore diffusione della crescita dovrebbe consentire una ripresa dell’inflazione in linea con le previsioni della BCE, tuttavia l’incertezza sulla tenuta delle previsioni, peraltro già riviste al ribasso, permea le prospettive.
In Italia, dopo che i primi dati macroeconomici avevano confermato un moderato miglioramento congiunturale, la stima del PIL del primo trimestre 2018 (1,4% su base annua) ha evidenziato un calo degli investimenti e del commercio estero. Anche la produzione industriale e quella manifatturiera hanno subito una flessione, principalmente ascrivibile alla componente energia, mediamente in linea con quanto registrato in altri paesi europei. Permangono elementi di vulnerabilità quali lo stock di crediti bancari deteriorati e le difficoltà di intraprendere un virtuoso percorso riformatore e di riduzione dell’elevato debito pubblico. Sono emersi a maggio alcuni segnali di flessione della fiducia di imprese e famiglie sul clima economico e sulle aspettative per il futuro. La disoccupazione si è attestata poco sopra 11%. All’avvio della diciottesima legislatura, dopo una perdurante fase di stallo, si è insediato l’esecutivo presieduto da Conte, sostenuto dalla fiducia di M5S e Lega. Lo scenario politico permane comunque incerto, tenuto conto delle implicazioni connesse alla sostenibilità della convivenza dei due partiti di maggioranza, alla disciplina fiscale, alle coperture finanziarie sui principali punti del contratto di governo, al consolidamento di bilancio e alle possibili tensioni sulle relazioni istituzionali in ambito UE.
La più recente riunione dell'Eurogruppo ha negoziato un accordo di principio per la chiusura del programma di assistenza finanziaria alla Grecia: sono state accordate ad Atene significative concessioni in merito alle dilazioni dei pagamenti, ed è stata incrementata l’ultima tranche degli aiuti finanziari.
In UK la Bank of England a giugno ha lasciato invariati i tassi (bank rate a 0,50%), mentre prosegue il dibattito politico in tema di “Brexit” per la definizione di un accordo di recesso dall’UE.
Il tema della difficile gestione dei flussi migratori continua a generare tensioni politiche: l’accordo raggiunto a fine giugno dai leader europei ha lasciato sul tavolo elementi di incertezza.
In Giappone la BoJ, dopo aver lasciato invariati i tassi di riferimento, ha fornito una valutazione tendenzialmente positiva dello scenario economico alla luce di una crescita “moderata” mantenendo comunque un approccio di forte stimolo. Il PIL reale su base annua si attesta poco sopra 1%. L’inflazione risulta indebolita dall’apprezzamento dello Yen: nel comunicato BoJ viene mantenuto il target del 2% per il cui raggiungimento non sono previsti tempi certi.
In Cina, a fronte di dati recanti indicazioni di una perdita di slancio della crescita, con un indebolimento sia nell'impulso del credito sia nelle dinamiche economiche, gli indici PMI hanno rilevato un moderato miglioramento dell’attività manifatturiera nel secondo trimestre. In allentamento le pressioni inflative sui prezzi al consumo.
Il quadro d’insieme per i Mercati Emergenti rimane complessivamente positivo con alcuni caveat su specifici Paesi in ordine a criticità e tensioni di natura politica. L’applicazione dei dazi statunitensi appare indirizzata a colpire particolarmente la Cina, titolare del principale avanzo commerciale nei confronti degli USA.
Prospettive future
Le previsioni sullo scenario macroeconomico globale e sulla crescita nel prosieguo del 2018 appaiono caratterizzate da alcuni fattori di incertezza dovuta all’approssimarsi della fine di un ciclo economico di lunga durata, suggerendo l’adozione di modulazioni tattiche di breve e brevissimo periodo in relazione alle dinamiche attese dei mercati ed ai possibili aggiustamenti suggeriti dalla fase del ciclo. Gli indicatori anticipatori configurano una tendenziale stabilizzazione dell’economia globale sui livelli attuali. La restrizione delle condizioni finanziarie, in relazione all’evoluzione dell’inflazione, potrebbe prospetticamente ridurre il sostegno alla crescita ed incidere negativamente sulla propensione al rischio e sul clima di fiducia. La ripresa degli investimenti è l’elemento su cui misurare la capacità dell’attuale fase del ciclo economico di superare i potenziali fattori frenanti. L’incremento della volatilità è ascrivibile ad assestamenti delle aspettative in linea con uno scenario di medio periodo al cui interno si colloca la normalizzazione della politica monetaria, gli squilibri a lungo termine indotti dalle politiche protezionistiche e fiscali dell’amministrazione Trump, le divergenze nell’Eurozona tra la forza dell’economia tedesca e quella degli altri paesi (che limita il riequilibrio interno all'area), il periodico riemergere di focolai di tensione geopolitica. L’evoluzione congiunturale potrebbe essere caratterizzata da un rallentamento delle attese di crescita ed un aumento di quelle sull’inflazione, tuttavia la dinamica ciclica è connotata positivamente. I tassi di interesse sono direzionati lungo un sentiero di progressiva crescita, ma al momento, soprattutto in area Euro, rimangono ancora in territorio accomodante e
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Riguardo ad una valutazione sulle principali classi di investimento, in una logica di medio termine, si ritiene opportuno adottare un approccio prudenziale sia sulla classe azionaria sia su quella obbligazionaria, in considerazione di un regime di volatilità, sostenuto e ben differente da quello osservato nel 2017, che potrebbe tracciare movimenti improvvisi ed ampi. L’esposizione a possibili rischi indotti da molteplici fattori esogeni determina incertezza sui mercati. La visione complessiva sul comparto azionario, nell’ambito di uno scenario di medio periodo tendenzialmente costruttivo, si colloca attualmente in un contesto di breve termine ove non emergono nuovi catalizzatori positivi. Le scelte allocative, orientate ad un contenimento del rischio complessivo dei portafogli, nel breve termine tengono in debito conto sia le incertezze derivanti dalle recenti tensioni commerciali e geo‐politiche, sia l’indebolimento temporaneo delle prospettive di crescita, sia le valutazioni sostenute, in linea o superiori alle medie storiche, non potendo escludere l’eventualità di cedimenti dei mercati azionari durante i mesi estivi. Un approccio cautelativamente prudente vale nel medio periodo anche per il comparto obbligazionario, tenuto conto delle dinamiche prospettiche di risalita dei tassi di interesse, che si rifletteranno sui rendimenti attesi, in un contesto macro‐economico che nel medio periodo dovrebbe tornare a migliorare. Va osservato che relativamente ai rendimenti governativi di Stati Uniti e dei Paesi core dell’Area Euro, nei prossimi mesi, le pressioni al rialzo derivanti dal quadro macroeconomico e dalle politiche monetarie potrebbero essere piuttosto limitate, mentre i fattori di rischio politico e geopolitico potrebbero costituire elementi di supporto.
L’incertezza che permea la situazione politica/economica italiana induce a mantenere un approccio prudente, in attesa di valutarne le eventuali implicazioni ed i possibili sviluppi futuri. In prospettiva, va comunque messa in conto la maggiore probabilità di subire attacchi di natura speculativa e di assistere a reazioni brusche e di entità non agevolmente prevedibile, nell’ipotesi di un eventuale rinnovarsi delle tensioni. La volontà del Governo di esplorare tutti gli spazi di flessibilità fiscale per stimolare la crescita prende le mosse da un programma non attuabile in pieno, poiché porterebbe il debito lungo un sentiero di aumento. Il Ministro dell’Economia, tuttavia, appare orientato a perseguire politiche ortodosse di stabilizzazione del debito nell’orizzonte di previsione. I rischi connessi alla complessità e alla struttura attuale dei mercati suggeriscono quindi posizionamenti tattici su posizioni ritenute maggiormente sicure e conservative.
L’Euro rimane sotto pressione in seguito alle tensioni sul debito italiano e all’aggiustamento delle attese sui futuri rialzi da parte della BCE. Le politiche monetarie di Stati Uniti ed Europa esprimono divergenze ammissibili nel breve termine, giustificate da tensioni politiche in Eurozona e dal ciclo economico americano rinvigorito dalla spinta fiscale dell’amministrazione Trump. Tuttavia, nel medio termine appare improbabile un ulteriore allargamento del differenziale a favore degli Stati Uniti. Data la natura politica delle pressioni sull’Euro, non è possibile escludere a priori ulteriori movimenti ribassisti, ma considerazioni di carattere fondamentale portano a valutare con interesse gli attuali livelli.
Anima Iniziativa Italia
Nel primo semestre 2018 il fondo ha conseguito una performance negativa in termini assoluti e inferiore rispetto al benchmark di riferimento.
Questo andamento si spiega soprattutto a causa del rientro di alcuni eccessi valutativi dopo la corsa del 2017 in seguito all’introduzione della normativa sui PIR. Si osserva inoltre un certo incremento della liquidità e dell’offerta di titoli tramite aumenti di capitale e nuove quotazioni: un maggiore equilibrio domanda/offerta è positivo per le prospettive di medio/lungo periodo di questo mercato. Si conferma un approccio gestionale molto selettivo con forte attenzione alle valutazioni, cercando in linea di massima di evitare l’investimento in quei titoli che hanno registrato sensibili apprezzamenti in mancanza di una equivalente crescita degli utili.
A penalizzare il risultato sono stati, trasversalmente ai settori, alcuni titoli molto esposti ai mercati internazionali che sono stati interessati da un considerevole incremento dei multipli e non dalla correzione di maggio/giugno. Questi titoli hanno scarsa rappresentanza in portafoglio dal momento che si ritiene abbiano valutazioni che già scontano la bontà dei fondamentali. A contribuire positivamente sono state, invece, alcune posizioni su titoli caratterizzati da operazioni straordinarie. Il 2018, pertanto, si conferma un anno che necessità di maggiore selettività e dove si ritiene che potrà essere maggiormente premiante un approccio più value con posizionamento su titoli che non siano stati contraddistinti da un incremento dei multipli. Il portafoglio attuale del fondo è a sensibile sconto rispetto al benchmark di riferimento.
In prospettiva, riteniamo che per i mercati azionari si apra un contesto più complicato. Sebbene permanga un contesto caratterizzato da buona crescita economica e bassi tassi di interesse, pertanto generalmente favorevole per i mercati azionari, si continuano a monitorare situazioni in grado di determinare nei prossimi mesi un incremento della volatilità. Le crescenti tensioni commerciali tra Usa e Cina/Europa sono indicatori di
“sentiment” su valori elevati ma che potrebbero avere raggiunto il punto di picco. Da segnalare inoltre situazioni problematiche in alcuni paesi emergenti con forte svalutazioni delle valute (Argentina, Turchia, Brasile).
Relativamente al mercato azionario italiano si aggiunge un contratto di governo che affronta un’agenda orientata alla riduzione delle tasse e al welfare e questo sta alimentando le preoccupazioni sul percorso di risanamento dei conti pubblici domestici che riteniamo fondamentale per garantire sostenibilità al debito pubblico in vista della fine del QE. Maggiore chiarezza si ritiene che si avrà solamente con la legge di stabilità che vedrà impegnato il governo in autunno. Nel frattempo è prevedibile un mercato azionario incerto e volatile. Preferiamo pertanto mantenere un’allocazione piuttosto prudente e sottopesata rispetto al parametro di riferimento in attesa di maggiore chiarezza sulle coperture e sul confronto che dovrà esserci con i partner europei.
Nel corso del semestre il fondo non ha fatto utilizzo di strumenti derivati.
Distribuzione proventi
In relazione alla classe per la quale è prevista la distribuzione dei proventi, il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data 24 luglio 2018, ha deliberato di procedere alla distribuzione dei proventi nella misura di euro 0,074 per quota. Gli importi verranno messi in pagamento il 6 agosto 2018 sulla base delle quote in circolazione esistenti il giorno precedente a quello della quotazione ex cedola del 30 luglio 2018, ai sensi del Regolamento Unico di Gestione parte B.2.
I proventi posti in distribuzione sono determinati in conformità a quanto previsto dal Regolamento del Fondo.
Tenuto conto delle modalità di determinazione dei proventi distribuiti, gli stessi rappresentano a seconda dei casi il pagamento di un provento effettivamente conseguito dal fondo o un rimborso parziale del valore della quota o parte provento effettivamente conseguito e parte rimborso parziale della quota.
La comunicazione ai fini fiscali della natura degli importi distribuiti avviene con la Lettera di conferma inviata a ciascun sottoscrittore a cura della Società.
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RELAZIONE DI GESTIONE SEMESTRALE DEL FONDO ANIMA INIZIATIVA ITALIA AL 29/6/2018
SITUAZIONE PATRIMONIALE
ATTIVITA'
Situazione al Situazione a fine
29/06/2018 esercizio precedente
Valore complessivo In percentuale del
totale attività Valore complessivo In percentuale del totale attività
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 276.968.274 90,221% 203.215.998 93,446%
A1. Titoli di debito 0 0,000% 0 0,000%
A1.1 Titoli di Stato 0 0,000% 0 0,000%
A1.2 Altri 0,000% 0,000%
A2. Titoli di capitale 276.968.274 90,221% 203.215.998 93,446%
A3. Parti di OICR 0,000% 0,000%
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 72.589 0,024% 31.680 0,015%
B1. Titoli di debito 0,000% 0,000%
B2. Titoli di capitale 72.589 0,024% 31.680 0,015%
B3. Parti di OICR 0,000% 0,000%
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 0 0,000% 0 0,000%
C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia 0,000% 0,000%
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati 0,000% 0,000%
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati 0,000% 0,000%
D. DEPOSITI BANCARI 0 0,000% 0 0,000%
D1. A vista 0,000% 0,000%
D2. Altri 0,000% 0,000%
E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE 0,000% 0,000%
F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' 29.945.868 9,755% 14.220.774 6,539%
F1. Liquidità disponibile 29.665.708 9,664% 14.806.211 6,808%
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare 2.289.572 0,746% 134.088 0,062%
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare ‐2.009.412 ‐0,655% ‐719.525 ‐0,331%
G. ALTRE ATTIVITA' 55 0,000% 5 0,000%
G1. Ratei attivi 55 0,000% 5 0,000%
G2. Risparmio d'imposta 0,000% 0,000%
G3. Altre 0,000% 0,000%
TOTALE ATTIVITA' 306.986.786 100,000% 217.468.457 100,000%
PASSIVITA' E NETTO
Situazione al Situazione a fine 29/06/2018 esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE
L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 0 0
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 217.424 99.356
M1. Rimborsi richiesti e non regolati 217.424 99.356
M2. Proventi da distribuire
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA' 464.905 1.598.589
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 454.049 1.594.885
N2. Debiti di imposta
N3. Altre 10.856 3.704
TOTALE PASSIVITA' 682.329 1.697.945
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 306.304.457 215.770.512
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE A 33.809.843 26.285.703
Numero delle quote in circolazione CLASSE A 4.378.507,165 3.379.250,060
Valore unitario delle quote CLASSE A 7,722 7,779
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE AD 18.575.088 17.487.222
Numero delle quote in circolazione CLASSE AD 2.548.829,590 2.360.048,646
Valore unitario delle quote CLASSE AD 7,288 7,410
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE AP 200.536.403 113.028.409
Numero delle quote in circolazione CLASSE AP 26.453.979,495 14.801.705,068
Valore unitario delle quote CLASSE AP 7,581 7,636
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE F 53.383.123 58.969.178
Numero delle quote in circolazione CLASSE F 6.903.766,581 7.617.664,582
Valore unitario delle quote CLASSE F 7,732 7,741
Movimenti delle quote nel semestre ‐ Classe A
Quote emesse 1.749.052,363
Quote rimborsate 749.795,258
Movimenti delle quote nel semestre ‐ Classe AD
Quote emesse 786.842,013
Quote rimborsate 598.061,069
Movimenti delle quote nel semestre ‐ Classe AP
Quote emesse 12.266.134,095
Quote rimborsate 613.859,668
Movimenti delle quote nel semestre ‐ Classe F
Quote emesse 683.143,627
Quote rimborsate 1.397.041,628
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RELAZIONE DI GESTIONE SEMESTRALE DEL FONDO ANIMA INIZIATIVA ITALIA AL 29/6/2018
SEZIONE REDDITUALE
Relazione al 29/06/2018 Relazione esercizio precedente
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI ‐288.137 24.640.236
A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI 6.980.321 2.512.256
A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito
A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale 6.980.321 2.512.256
A1.3 Proventi su parti di OICR
A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI 5.099.030 4.896.307
A2.1 Titoli di debito
A2.2 Titoli di capitale 5.099.030 4.896.307
A2.3 Parti di OICR
A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE ‐12.367.488 17.231.673
A3.1 Titoli di debito
A3.2 Titoli di capitale ‐12.367.488 17.231.673
A3.3 Parti di OICR
A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI
STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
Risultato gestione strumenti finanziari quotati ‐288.137 24.640.236
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 19.086 31.680
B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI 0 0
B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito
B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale
B1.3 Proventi su parti di OICR
B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI ‐510 0
B2.1 Titoli di debito
B2.2 Titoli di capitale ‐510
B2.3 Parti di OICR
B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE 19.596 31.680
B3.1 Titoli di debito
B3.2 Titoli di capitale 19.596 31.680
B3.3 Parti di OICR
B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI
STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
Risultato gestione strumenti finanziari non quotati 19.086 31.680
C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI
DERIVATI NON DI COPERTURA 0 0
C1. RISULTATI REALIZZATI 0 0
C1.1 Su strumenti quotati
C1.2 Su strumenti non quotati
C2. RISULTATI NON REALIZZATI 0 0
C2.1 Su strumenti quotati
C2.2 Su strumenti non quotati
Relazione al 29/06/2018 Relazione esercizio precedente
D. DEPOSITI BANCARI 0 0
D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI
E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI 613 ‐818
E1. OPERAZIONI DI COPERTURA 0 0
E1.1 Risultati realizzati
E1.2 Risultati non realizzati
E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA 0 0
E2.1 Risultati realizzati
E2.2 Risultati non realizzati
E3. LIQUIDITÀ 613 ‐818
E3.1 Risultati realizzati
E3.2 Risultati non realizzati 613 ‐818
F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE 0 0
F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE
F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI
Risultato lordo della gestione di portafoglio ‐268.438 24.671.098
G. ONERI FINANZIARI 0 ‐463
G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI 0 ‐463
G2. ALTRI ONERI FINANZIARI
Risultato netto della gestione di portafoglio ‐268.438 24.670.635
H. ONERI DI GESTIONE ‐2.825.823 ‐3.148.644
H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR ‐2.274.125 ‐2.708.614
Provvigioni di gestione Classe A ‐304.864 ‐236.261
Provvigioni di gestione Classe AD ‐186.669 ‐245.144
Provvigioni di gestione Classe F ‐211.547 ‐313.654
Provvigioni di gestione Classe AP ‐1.571.045 ‐607.000
Provvigioni di incentivo Classe F ‐589.180
Provvigioni di incentivo Classe A ‐146.418
Provvigioni di incentivo Classe AD ‐151.216
Provvigioni di incentivo Classe AP ‐419.741
H2. COSTO DEL CALCOLO DEL VALORE DELLA QUOTA ‐37.690 ‐41.565
H3. COMMISSIONI DEPOSITARIO ‐115.711 ‐76.107
H4. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO
‐7.419 ‐4.913
H5. ALTRI ONERI DI GESTIONE ‐390.878 ‐317.445
H6. COMMISSIONI DI COLLOCAMENTO (cfr. Tit. V, Cap. 1, Sez II, para. 3.3.1)
I. ALTRI RICAVI E ONERI ‐41.619 ‐7.985
I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITA' LIQUIDE 55 5
I2. ALTRI RICAVI 1.257 5.601
I3. ALTRI ONERI ‐42.931 ‐13.591
Risultato della gestione prima delle imposte ‐3.135.880 21.514.006
L. IMPOSTE 0 0
L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL’ESERCIZIO 0 0
L2. RISPARMIO DI IMPOSTA 0 0
L3. ALTRE IMPOSTE 0 0
Utile/perdita dell’esercizio ‐3.135.880 21.514.006
Utile/perdita dell’esercizio Classe A ‐348.422 2.124.371
Utile/perdita dell’esercizio Classe AD ‐185.246 3.314.943
Utile/perdita dell’esercizio Classe AP ‐2.563.683 3.417.071
Utile/perdita dell’esercizio Classe F ‐38.529 12.657.621
Società di Gestione del Risparmio ANIMA SGR S.p.A. ANIMA INIZIATIVA ITALIA
Elenco analitico dei principali strumenti finanziari detenuti dal Fondo
Titoli Divisa Quantità Controvalore in Euro % su Totale
attività
BENI STABILI SPA EUR 39.141.234 29.375.496 9,569%
MEDIOBANCA SPA EUR 2.295.885 18.279.836 5,955%
FINECOBANK SPA EUR 1.388.716 13.431.661 4,375%
SARAS SPA EUR 5.999.434 12.454.825 4,057%
BANCO BPM SPA EUR 4.237.900 10.645.605 3,468%
ENAV SPA EUR 2.258.966 9.704.518 3,161%
MEDIASET SPA EUR 2.751.924 7.540.272 2,456%
SAIPEM SPA EUR 1.893.542 7.468.130 2,433%
FNM SPA EUR 12.082.023 7.188.804 2,342%
IREN SPA EUR 2.970.993 6.506.475 2,119%
SESA SPA EUR 203.806 5.737.139 1,869%
BANCA MEDIOLANUM SPA EUR 988.192 5.736.455 1,869%
DIASORIN SPA EUR 57.111 5.579.745 1,818%
ASSICURAZIONI GENERALI EUR 372.500 5.352.825 1,744%
EXOR NV EUR 80.092 4.621.308 1,505%
UNICREDIT SPA EUR 310.500 4.438.908 1,446%
MARR SPA EUR 194.536 4.392.623 1,431%
PININFARINA SPA EUR 1.269.295 3.972.893 1,294%
CERVED GROUP SPA EUR 415.764 3.825.029 1,246%
CALTAGIRONE SPA EUR 1.391.612 3.757.352 1,224%
A2A SPA EUR 2.404.381 3.570.506 1,163%
INNOVA ITALY 1 SPA EUR 353.000 3.565.300 1,161%
DELONGHI SPA EUR 140.506 3.411.486 1,111%
ASCOPIAVE SPA EUR 1.113.212 3.328.504 1,084%
SAES GETTERS‐RSP EUR 187.818 3.098.997 1,009%
ITALMOBILIARE SPA EUR 145.901 3.063.921 0,998%
BANCA FARMAFACTORING SPA EUR 609.501 3.059.695 0,997%
AUTOSTRADE MERIDIONALI SPA EUR 111.821 3.030.349 0,987%
OPENJOBMETIS SPA AGENZIA PER EUR 300.620 2.891.964 0,942%
ASTM SPA EUR 138.981 2.757.383 0,898%
DANIELI & CO‐RSP EUR 177.157 2.671.528 0,870%
VITTORIA ASSICURAZIONI SPA EUR 185.419 2.584.741 0,842%
INTESA SANPAOLO EUR 1.035.000 2.573.527 0,838%
ACEA SPA EUR 185.851 2.367.742 0,771%
BANCA GENERALI SPA EUR 110.595 2.360.097 0,769%
TELECOM ITALIA‐RSP EUR 4.095.741 2.291.977 0,747%
CAIRO COMMUNICATIONS SPA EUR 595.525 2.039.673 0,664%
ENI SPA EUR 126.833 2.017.406 0,657%
COIMA RES SPA EUR 243.634 1.949.072 0,635%
INTESA SANPAOLO‐RSP EUR 738.363 1.918.267 0,625%
EQUITA GROUP SPA EUR 593.500 1.908.102 0,622%
BANCO DESIO E DELLA BRIANZA EUR 887.822 1.899.939 0,619%
PIQUADRO SPA EUR 947.993 1.872.286 0,610%
RAI WAY SPA EUR 460.087 1.844.949 0,601%
HERA SPA EUR 686.906 1.834.039 0,597%
EI TOWERS SPA EUR 38.240 1.810.664 0,590%
SIAS SPA EUR 131.859 1.700.981 0,554%
GPI SPA EUR 164.700 1.604.178 0,523%
CREDITO EMILIANO SPA EUR 249.377 1.581.050 0,515%
Società di Gestione del Risparmio ANIMA SGR S.p.A. ANIMA INIZIATIVA ITALIA
Società di Gestione del Risparmio ANIMA SGR S.p.A. ANIMA CRESCITA ITALIA
Anima Crescita Italia
Nel primo semestre 2018 il fondo ha conseguito una performance negativa in termini assoluti e inferiore rispetto al benchmark di riferimento.
A livello relativo, la componente obbligazionaria ha contribuito in modo leggermente positivo, mentre la componente azionaria in modo negativo, principalmente a causa della componente azionaria internazionale.
Per quanto riguarda la componente obbligazionaria, nel corso del semestre è sempre stato mantenuto un sottopeso di duration rispetto al parametro di riferimento sia per quanto riguarda i titoli governativi che per la parte dei titoli societari. A livello operativo, il semestre si è diviso in due parti, una prima parte in cui si preferivano i titoli societari perché offrivano yield e spread migliori dei titoli governativi ed una seconda parte, a seguito della formazione del governo populista italiano, in cui i titoli governativi italiani sono stati al centro delle vendite diventando di conseguenza più attraenti dei titoli societari che invece hanno tenuto meglio durante la fase di forte vendita. Pertanto, tra il mese di maggio e giugno alcuni acquisti hanno riguardato i Btp perché risultavano più attraenti rispetto a titoli societari di pari scadenza. Infine, il comparto assicurativo è stato sotto pressione a seguito del rialzo dello spread tra Btp e Bund, in questo contesto abbiamo preferito ridurre la posizione corta sul comparto perché i rendimenti si erano alzati in modo consistente. Durante tutto il semestre il fondo ha sempre partecipato attivamente sul mercato primario, allocando sia emissioni di società già presenti in portafoglio che di nuove. Per quanto riguarda la componente azionaria, nel semestre il comparto delle Small/Mid cap in Italia ha avuto un andamento leggermente peggiore rispetto al listino principale (circa ‐3,98% FtseMidex rispetto al ‐1,04% del FtseMib). La peggiore performance si ritiene trovi prevalente spiegazione nel rientro di alcuni eccessi valutativi dopo la corsa del 2017 in seguito all’introduzione della normativa su PIR. Si osserva inoltre un certo incremento della liquidità e dell’offerta di titoli tramite aumenti di capitale e nuove quotazioni: un maggiore equilibrio domanda/offerta è positivo per le prospettive di medio/lungo periodo di questo mercato. Si conferma un approccio gestionale molto selettivo con forte attenzione alle valutazioni, cercando in linea di massima, di evitare l’investimento in quei titoli che hanno registrato sensibili apprezzamenti in mancanza di un equivalente crescita degli utili. A penalizzare la performance del semestre sono stati, trasversalmente ai settori, alcuni titoli molto esposti ai mercati internazionali che non sono stati interessati da un considerevole incremento dei multipli e non sono stati interessati dalla correzione di maggio/giugno; questi titoli hanno scarsa rappresentanza in portafoglio dal momento si ritiene abbiano valutazioni che già scontano la bontà dei fondamentali. A contribuire positivamente sono state invece alcune posizioni che sono state interessate da operazioni straordinarie:
Vittoria Assicurazioni sostenuta dall’annuncio di operazione di acquisto da parte del socio di controllo volto al delisting della società. E Beni Stabili che ha visto il socio di maggioranza (Fonciere des Regions) annunciare un’operazione di concambio. Il 2018 si conferma un anno che necessità di maggiore selettività e dove si ritiene che potrà essere maggiormente premiante un approccio value con posizionamento su titoli che non sono stati interessati da un incremento dei multipli: il portafoglio attuale del Fondo è a sensibile sconto rispetto al benchmark di riferimento. In prospettiva, riteniamo che per i mercati azionari si apra un contesto più complicato. Sebbene permanga un contesto caratterizzato da buona crescita economica e bassi tassi di interesse, pertanto generalmente favorevole per i mercati azionari, si continuano a monitorare situazioni in grado di determinare nei prossimi mesi un incremento della volatilità. Le crescenti tensioni commerciali tra Usa e Cina/Europa sono indicatori di “sentiment” su valori elevati ma che potrebbero avere raggiunto il punto di picco. Da segnalare inoltre situazioni problematiche in alcuni paesi emergenti con forte svalutazioni delle
Distribuzione proventi
In relazione alla classe per la quale è prevista la distribuzione dei proventi, il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data 24 luglio 2018, ha deliberato di procedere alla distribuzione dei proventi nella misura di euro 0,026 per quota. Gli importi verranno messi in pagamento il 6 agosto 2018 sulla base delle quote in circolazione esistenti il giorno precedente a quello della quotazione ex cedola del 30 luglio 2018, ai sensi del Regolamento Unico di Gestione parte B.2.
I proventi posti in distribuzione sono determinati in conformità a quanto previsto dal Regolamento del Fondo.
Tenuto conto delle modalità di determinazione dei proventi distribuiti, gli stessi rappresentano a seconda dei casi il pagamento di un provento effettivamente conseguito dal fondo o un rimborso parziale del valore della quota o parte provento effettivamente conseguito e parte rimborso parziale della quota.
La comunicazione ai fini fiscali della natura degli importi distribuiti avviene con la Lettera di conferma inviata a ciascun sottoscrittore a cura della Società.
Società di Gestione del Risparmio ANIMA SGR S.p.A. ANIMA CRESCITA ITALIA
RELAZIONE DI GESTIONE SEMESTRALE DEL FONDO ANIMA CRESCITA ITALIA AL 29/6/2018
SITUAZIONE PATRIMONIALE
ATTIVITA'
Situazione al Situazione a fine
29/06/2018 esercizio precedente
Valore complessivo In percentuale del
totale attività Valore complessivo In percentuale del totale attività
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 819.265.888 89,073% 601.155.646 92,684%
A1. Titoli di debito 547.978.954 59,578% 374.402.002 57,724%
A1.1 Titoli di Stato 84.589.199 9,197% 61.744.794 9,520%
A1.2 Altri 463.389.755 50,381% 312.657.208 48,204%
A2. Titoli di capitale 271.286.934 29,495% 226.753.644 34,960%
A3. Parti di OICR 0,000% 0,000%
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 11.120.019 1,209% 11.707.520 1,805%
B1. Titoli di debito 11.030.690 1,199% 11.660.000 1,798%
B2. Titoli di capitale 89.329 0,010% 47.520 0,007%
B3. Parti di OICR 0,000% 0,000%
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 0 0,000% 0 0,000%
C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia 0,000% 0,000%
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati 0,000% 0,000%
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati 0,000% 0,000%
D. DEPOSITI BANCARI 0 0,000% 17.600.000 2,713%
D1. A vista 0,000% 0,000%
D2. Altri 0,000% 17.600.000 2,713%
E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE 0,000% 0,000%
F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' 81.836.310 8,898% 12.541.245 1,933%
F1. Liquidità disponibile 80.637.095 8,767% 12.838.597 1,979%
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare 3.961.200 0,431% 56.194.497 8,664%
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare ‐2.761.985 ‐0,300% ‐56.491.849 ‐8,710%
G. ALTRE ATTIVITA' 7.542.155 0,820% 5.608.166 0,865%
G1. Ratei attivi 7.403.144 0,805% 5.390.757 0,831%
G2. Risparmio d'imposta 0,000% 0,000%
G3. Altre 139.011 0,015% 217.409 0,034%
TOTALE ATTIVITA' 919.764.372 100,000% 648.612.577 100,000%