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ANIMA SGR SPA
Capitale Sociale: Euro 23.793.000,00 interamente sottoscritto e versato.
La SGR è soggetta all’attività di direzione e coordinamento dell’azionista unico Anima Holding S.p.A.
Consiglio di Amministrazione
Presidente: Claudio Bombonato (indipendente)
Amministratore Delegato Marco Carreri e Direttore Generale:
Consiglieri: Laura Furlan
Pierluigi Giverso Alessandro Melzi D’Eril Livio Raimondi (indipendente) Gianfranco Venuti
Collegio Sindacale
Presidente: Antonio Taverna
Sindaci effettivi: Marco Barassi Tiziana Di Vincenzo
Sindaci Supplenti: Bernardo Rocchi Carlotta Veneziani
Società di Revisione EY S.p.A.
Banca Depositaria BNP Paribas Securities Services SA – Succursale di Milano
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INDICE
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI ANIMA SGR ... 4 Anima Iniziativa Italia ... 15
4 RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI ANIMA SGR
SULLA RELAZIONE DI GESTIONE AL 30 DICEMBRE 2016
Forma e contenuto della Relazione di gestione
La Relazione di gestione (di seguito anche “Relazione”), è stata redatta in conformità al provvedimento della Banca d’Italia del 19 gennaio 2015 ed è costituita dalla Situazione Patrimoniale, dalla Sezione Reddituale, dalla Nota Integrativa, accompagnata dalla relazione degli Amministratori. I dettagli della Nota integrativa sono esposti esclusivamente per le voci di Relazione valorizzate.
Mercati finanziari
Il 2016 si è aperto con un incremento della volatilità e dei premi per il rischio, soprattutto sulla classe azionaria, determinato dai timori legati al rallentamento della crescita globale, al pregresso calo dei prezzi petroliferi, alla protratta debolezza della dinamica inflativa in ambito Euro, a cui si sono aggiunte le tensioni nel sistema finanziario europeo per la gestione delle sofferenze bancarie e delle ricapitalizzazioni.
In tale contesto non avevano giovato né la rinnovata politica di rialzo dei tassi avviata a dicembre 2015 dalla Fed né l’emergere di alcuni fattori di incertezza a livello politico. Oltre ai listini europei, anche il mercato azionario nipponico aveva segnato movimenti complessivamente flettenti caratterizzati da un’elevata volatilità e con andamenti particolarmente contrastati su cui ha gravato la forza dello Yen. Da marzo, le iniziative poste in campo dalla BCE (con l’incremento degli acquisti mensili di titoli di Stato e l’inserimento nel programma di Quantitative Easing di emissioni di società non finanziarie), l’approccio prudenziale ed attendista da parte della Fed (con il posticipo dell’azione sui tassi, a fronte dei rialzi inizialmente previsti), la consistente risalita delle quotazioni petrolifere e più in generale delle materie prime avevano favorito un moderato ritorno della propensione al rischio, ed una parziale riduzione della volatilità. L’avvio in aprile di una fase relativamente benevola per il comparto azionario e, in generale, per le asset class più rischiose, era stata interrotta dal riacutizzarsi delle criticità relative alle sofferenze del sistema bancario sia a livello europeo sia, in particolare, sul mercato italiano, con un’elevata volatilità ed una sensibile rotazione settoriale. Il settore finanziario si è caratterizzato quale “tallone d’Achille” di Piazza Affari per l’intero 2016. A giugno sondaggi sulle intenzioni di voto al referendum inglese avevano alternativamente riacutizzato e sopito i timori di Brexit inducendo un’ulteriore fase di rilevante volatilità sui mercati. La vittoria delle posizioni contrarie alla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea era stata generalmente percepita come un risultato inatteso ed aveva innescato una immediata e violenta reazione sui mercati valutari (con il sensibile indebolimento della sterlina), azionari (con il calo di tutti i listini europei) ed obbligazionari (con l’allargamento degli spread sulla periferia europea e sui corporate bond, unitamente ad una tendenza di flight to quality), reazione che tuttavia era totalmente rientrata già in luglio, con un recupero favorito dall’ampia liquidità garantita dalle Banche Centrali a sostegno della stabilità finanziaria. Il trend positivo dei mercati azionari europei, registrato nel mese di luglio, era proseguito anche nel mese di agosto sulle attese di ulteriori stimoli monetari da parte delle banche centrali e di politiche fiscali espansive da parte dei singoli Governi dell’area Euro. La performance positiva del periodo estivo era stata supportata sia dai dati PMI Europei, sia dal prezzo del petrolio in sensibile incremento, per le attese di possibili riduzioni dell’offerta da parte dei paesi OPEC. Il mercato azionario italiano aveva espresso molta variabilità al suo interno a causa dei bassi volumi estivi e dell’incertezza politica (generata dall’attesa del referendum costituzionale) ed economica. Nel mese di ottobre i mercati azionari avevano conseguito ritorni generalmente positivi, fatta eccezione per il moderato cedimento di quello europeo, con il proseguimento di una significativa rotazione settoriale. Le banche centrali pur continuando a mantenere un atteggiamento accomodante, avevano espresso una retorica che non induceva ad ipotizzare ulteriori azioni di allentamento monetario: questo aveva determinato una risalita dei rendimenti e vendite sui titoli più difensivi. L’inattesa vittoria del candidato repubblicano Donald Trump alle presidenziali USA all’inizio di novembre aveva prodotto una momentanea turbolenza immediatamente rientrata: i mercati hanno velocemente recuperato le perdite iniziali premiando in particolare la parte del programma economico che prevede un significativo aumento della spesa pubblica e la riduzione delle tasse. A fronte di una possibile dinamica reflazionistica coerente con una politica fiscale espansiva, sui mercati obbligazionari sono stati registrati tassi in crescita sulla parte lunga della curva, correzioni diffuse sia sui governativi sia sui corporate bond, ed incremento degli spread. I
5 rendimenti su scala globale si sono collocati su un sentiero ascendente. Inoltre, è stato sensibile il rafforzamento del Dollaro statunitense. Tenuto conto dell’incertezza che permea l’evoluzione della politica USA nel breve periodo, le premesse di impostazioni protezionistiche hanno portato volatilità su alcuni mercati emergenti, Messico in particolare.
A dicembre le dimissioni del Governo Renzi, dopo la vittoria del “no” al referendum costituzionale, sono state percepite dai mercati come un evento locale e non sistemico. La rapida risoluzione della crisi con la formazione del nuovo esecutivo unitamente alle attese di un intervento statale a sostegno del sistema finanziario, hanno favorito la prosecuzione di un parziale recupero del listino domestico, che tuttavia ha concluso il 2016 come fanalino di coda nell’ambito del vecchio continente.
Nelle ultime settimane del 2016 il mercato azionario europeo ha registrato un trend positivo caratterizzato da una volatilità inferiore alla media degli ultimi tre mesi. I mercati finanziari si apprestano a lasciarsi alle spalle un 2016 controverso, ma che nella sua coda ha intrapreso un cammino di crescita economica in miglioramento. A livello globale, sia i mercati azionari (sostenuti in particolare dalla borsa statunitense e da quella londinese) sia quelli obbligazionari, hanno conseguito risultati complessivamente positivi di entità contenuta.
L’Euro si è indebolito nei confronti sia del Dollaro USA sia dello Yen, mentre ha guadagnato terreno nei confronti della Sterlina Britannica. La relazione tra USD e Yen, complessivamente flettente su base annua, ha tracciato un sensibile recupero nel periodo autunnale.
Nel 2016 le materie prime si sono mosse lungo un sentiero rialzista, con una fase di stabilizzazione nel periodo estivo. In corso d’anno alterne dinamiche di segno complessivamente positivo hanno determinato il rialzo del prezzo del petrolio: i recenti accordi per la riduzione dell'offerta in ambito OPEC ne hanno consentito la risalita oltre la soglia di 50 USD/barile.
Scenario macroeconomico
L’andamento dell’economia mondiale consolida le tendenze recentemente emerse confermando segnali di stabilizzazione della crescita. Le attese di inflazione risultano globalmente in risalita, anche in virtù della dinamica del prezzo del petrolio. Verso la fine del 2016 la Federal Reserve ha avviato una mossa di tightening, che si accompagna ad una attesa di minore easing da parte della BCE e della BoJ. Condizioni finanziarie poco accomodanti in USA influenzano le politiche adottate in Giappone (ove la BoJ mantiene il controllo sulla curva dei rendimenti) e nell’Eurozona (la BCE ha prolungato nel tempo il programma di QE riducendo al contempo i quantitativi di acquisti mensili).
Negli Stati Uniti la crescita ha registrato una revisione verso l’alto su base annualizzata. Lo scenario prospettico successivo all’esito delle presidenziali rimane permeato da alcune incertezze. Le attese sono rivolte verso una fase di politica fiscale espansiva, con la riduzione delle imposte ed un aumento della spesa pubblica per infrastrutture, maggiori pressioni inflative, revisione della riforma sanitaria ed una politica economica internazionale con possibile vocazione protezionistica. Rimangono da valutare le relative implicazioni in termini di incremento del debito statale ed ampliamento del deficit. Il mercato del lavoro progredisce verso il pieno impiego con assenza di pressioni inflative da salari. Il trend di graduale crescita dell’inflazione si colloca in prossimità del mandato della Fed. Gli indicatori di sentiment sono generalmente collocati in area espansiva. Appare stabilmente positiva la dinamica dei consumi e del credito, il settore immobiliare è in espansione, si registrano miglioramenti sul fronte della produttività.
L’incremento dei tassi di un quarto di punto avvenuto in occasione del FOMC del 14 dicembre (ed il passaggio dalla fascia di tasso 0,25%-0,50% a quella 0,50%-0,75%), era già ampiamente scontato dai mercati. L’evoluzione del sentiero dei tassi (annunciati tre ulteriori rialzi di pari entità nel 2017) permane ancorata alle variabili di crescita, inflazione, occupazione e terrà conto delle future politiche e misure fiscali le quali potrebbero incidere sullo scenario di riferimento.
Europa, ed Area Euro, hanno espresso una ripresa della crescita modesta, il cui principale sostegno è provenuto dalla domanda interna (dai consumi privati in particolare), a fronte di una debole dinamica dell’export. Inflazione in lieve crescita, produzione industriale con fasi alterne, tasso aggregato di disoccupazione poco mosso (a ottobre 2016 si è collocato al 9,8%), indicatori ciclici collocati generalmente in area espansiva costituiscono un quadro di incerto sviluppo. La BCE ha annunciato un’estensione temporale del programma di acquisti APP (Asset Purchase Programme) per tutto il 2017, prevedendo il mantenimento del prefissato target di 80 miliardi di Euro sino a marzo e successivamente un livello mensile di 60 miliardi di Euro, confermando la disponibilità ad attuare ulteriori interventi per volume e durata qualora lo richiedessero l’acuirsi dei rischi per il quadro macroeconomico, per le condizioni finanziarie e per il target di inflazione. Le condizioni del credito permangono comunque supportate da una politica monetaria molto accomodante. Assume progressivamente vigore il dibattito relativo alle prossime
6 tornate elettorali in Europa (in Francia in aprile ed in Germania a settembre 2017). Rimangono da valutare le possibili conseguenze di Brexit all’atto pratico dell’avvio dei negoziati, alla luce di un potenziale aumento dei rischi su crescita ed inflazione.
In Italia la debole dinamica del PIL è sostenuta dalla domanda domestica. Le previsioni macroeconomiche pubblicate dall’Istat segnalano una stabilizzazione del ritmo di crescita, con una ripresa del comparto manifatturiero e segnali contraddittori dai consumi. Il livello di disoccupazione ha oscillato in area 11,5%, mentre l’inflazione ha disegnato un grafico piatto. Nell’ambito del dibattito in sede comunitaria sul tema del bilancio continua a preoccupare l’alto livello del debito e l’insufficiente riduzione del deficit strutturale. La crisi del settore bancario e la relativa gestione di sofferenze e ricapitalizzazioni appare di onerosa soluzione malgrado l’intervento del Tesoro. Dopo la bocciatura della proposta di riforma costituzionale e le dimissioni del governo Renzi a dicembre, la crisi è stata risolta in tempi brevi con l’insediamento del nuovo esecutivo del Presidente Gentiloni. Prevale al momento la tesi che il percorso verso una futura tornata elettorale politica possa convergere verso un meccanismo caratterizzato da una robusta componente proporzionale.
In Giappone la crescita si è collocata inferiormente alle attese, così come la dinamica dell’inflazione su base annua.
Relativamente ai Paesi Emergenti permangono incertezze e potenziali minacce atte ad incidere sulla crescita. È proseguita la fase di stabilizzazione dell’economia cinese, con una dinamica del credito fluida e sostenuta. L’annuncio da parte dell’OPEC di un accordo per la riduzione della produzione di circa -1% ha avuto un sensibile impatto sui prezzi del petrolio, inducendo un balzo ben oltre la soglia di 50 USD/barile:
la stabilizzazione delle quotazioni, il riequilibrio del mercato, la riduzione delle scorte di greggio sono tra i principali obiettivi perseguiti dall’organizzazione dei paesi produttori.
Prospettive per il 2017
Le previsioni sullo scenario economico globale mantengono alcune connotazioni di incertezza in relazione a sviluppi di natura politica che potranno trovare soluzione nel medio periodo. Permangono dei dubbi sull’accelerazione della crescita mondiale, già riscontrati nel recente passato, connessi anche a fattori demografici, di produttività e al livello del debito. Sussistono diffusi segnali di incremento generalizzato dei tassi reali ed il trend reflazionistico in atto appare in progressivo consolidamento. Lo scenario prospettico prefigura per il 2017 possibili fasi alterne determinate dal prevalere di fattori di traino o di debolezza.
La view sui mercati azionari assume una collocazione complessivamente positiva, tuttavia non sarà possibile escludere passaggi attraverso alcune fasi alterne e di volatilità. A meno di un inatteso indebolimento congiunturale, eventuali ri-tracciamenti dei mercati azionari potrebbero rappresentare opportunità di acquisto. Sul comparto obbligazionario nel suo complesso una view generalmente prudenziale è connessa ad un aumento tendenziale dei tassi che potrà continuare a caratterizzare il corso del 2017. La risalita dei tassi USA sulle emissioni governative appare ragionevolmente coerente con il re- rating delle valutazioni sui fondamentali, sostenute dalla dinamica attesa della crescita statunitense e dal miglioramento del mercato del lavoro. Tale situazione potrebbe determinare un effetto di trascinamento dei tassi reali anche nel Vecchio Continente. Relativamente alle principali divise risulterà determinante la lettura del sentiero di risalita dei tassi reali negli Stati Uniti. La Fed assumerà un ruolo cruciale: se avallerà una politica monetaria più restrittiva di quanto scontato dai mercati, il Dollaro USA potrà rafforzarsi ulteriormente, tuttavia attualmente il risk premium è determinato in larga parte dalle attese inflative. A livello allocativo permane una preferenza per gli attivi legati alla crescita globale e all'inflazione. Avendo riguardo ad una valutazione espressa in termini relativi sulle diverse principali asset class di investimento, in una logica di medio termine si ritiene opportuno privilegiare la classe azionaria rispetto a quella obbligazionaria, in virtù del possibile supporto offerto da un mix maggiormente efficace di politiche monetarie e fiscali, e di possibili miglioramenti degli utili societari. Tale considerazione non afferisce ad una specifica fase del ciclo economico bensì discende, come detto, da valutazioni in termini relativi tra le diverse classi di investimento in un contesto di incertezza con tassi tendenzialmente in crescita. Occorrerà monitorare con attenzione le implicazioni sulle aspettative di inflazione e sulle conseguenti politiche delle banche centrali, oltre che su eventuali possibili e conseguenti rotazioni settoriali.
7 NOTE RELATIVE A:
“AZIONI A TUTELA DEI DIRITTI DEI SOTTOSCRITTORI”
Informazioni relative alle assemblee cui Anima SGR ha partecipato nel corso dell'esercizio 2016, attività di monitoraggio degli emittenti, azionariato attivo.
Nel corso dell'anno 2016 Anima SGR ha esercitato il diritto di voto per conto dei propri Fondi gestiti, in relazione ai titoli azionari presenti nei portafogli dei Fondi stessi, in occasione di alcune Assemblee di Società quotate.
Tale partecipazione è avvenuta sia mediante l'assegnazione di apposita delega finalizzata all'esercizio del diritto di voto al rappresentante di uno Studio Legale individuato allo scopo di espletare tale attività, sia mediante voto elettronico esercitato tramite la piattaforma web di proxy voting gestita dalla Società provider ISS Institutional Shareholder Services, Inc. in occasione delle assemblee dei Soci (Annual General Meeting, Extraordinary General Meeting) delle seguenti Società:
Enel SpA, Enel Green Power SpA, Italcementi SpA, Beni Stabili SpA, Fineca SpA, Aeffe SpA, Prysmian SpA, Unicredit SpA, Capital For Progress 1 SpA, Banco di Desio e della Brianza SpA, LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton SA, Television francaise 1 (TF1) SA, Unilever NV, Amplifon SpA, Space2 SpA, Tod’s SpA, Banca Generali SpA, Commerzbank AG, Atlantia SpA, General Electric Company, Openjobmetis SpA, Assicurazioni Generali SpA, UnipolSai Assicurazioni SpA, Intesa SanPaolo SpA, Snam SpA, Vittoria Assicurazioni SpA, Unipol Gruppo Finanziario SpA, Zignago Vetro SpA, Diasorin SpA, Davide Campari Milano SpA, ERG SpA, Iren SpA, Lloyd’s Banking Group Plc, ENI SpA, SAP SE, Telefonica SA, AbbVie Inc, Telecom Italia SpA (ordinarie, risparmio), Autogrill SpA, MetLife Inc, Honda Motor CoLtd, Biogen Inc, Toyota Motor Corp, Caterpillar Inc, Wirecard AG, Alphabet Inc, Time Warner Inc, Facebook Inc, Hitachi Ltd, Mitsubishi Heavy Industries Ltd, Sumitomo Mitsui Financial Group, Mitsubishi UFJ Financial Group, East Japan Railway Co, Mitsubishi Estate CoLtd, Mizuho Financial Group Inc, KDDI Corp, Takeda Pharmaceutical CoLtd, Taisei Corp, Tesco Plc, Nissan Motor CoLtd, Vodafone Group Plc, Sesa SpA, The Procter & Gamble Company, Oracle Corp.
Non si evidenziano situazioni di particolare rilevanza avendo riguardo al comportamento tenuto in assemblea in funzione dell'esercizio di voto.
L’esercizio del diritto di voto avviene sempre in maniera informata, sulla base delle informazioni pubblicate dalle stesse società oggetto di investimento, o dai mezzi di informazione di normale utilizzo (a titolo esemplificativo: siti web delle società emittenti, stampa quotidiana e periodici, information- provider finanziari), nonché delle eventuali analisi condotte da primarie società di ricerca specializzate nel proxy voting.
Avendo riguardo ad alcune tra le Società italiane per le quali nel corso del 2016 in sede assembleare fu prevista l’elezione o il rinnovo delle cariche sociali (consiglio di amministrazione, collegio sindacale), generalmente il voto a supporto delle liste dei rappresentanti di minoranza è stato espresso coerentemente con le riflessioni maturate collegialmente in seno al Comitato Gestori di Assogestioni – Associazione del Risparmio Gestito – quale espressione delle Società di gestione detentrici di azioni.
Nel rispetto dei principi di stewardship Anima SGR svolge un’attività di monitoraggio degli Emittenti finalizzata a tutelare ed incrementare il valore degli OICVM partecipanti. Nei confronti degli Emittenti Significativi Anima SGR adotta le misure e gli strumenti di monitoraggio che, in misura flessibile e proporzionale secondo valutazioni di opportunità, possono essere applicate ad altri emittenti partecipati.
Il monitoraggio si indirizza principalmente all’analisi delle prospettive economiche-finanziarie e sulle tematiche di governo societario, in particolare in presenza di potenziali criticità. Il monitoraggio è condotto in via continuativa. Anima SGR individua alcune specifiche circostanze propedeutiche ad un intervento attivo nei confronti dell’Emittente e ne definisce le modalità. A titolo esemplificativo e non esaustivo, Anima SGR si attiva nei confronti dell’Emittente allorché, nell’ambito dell’attività di monitoraggio, riscontri potenziali criticità avendo riguardo alla performance del titolo (significativamente inferiori rispetto a quelle del settore), a eventuali perdite rilevanti che possano intaccare il capitale sociale ed integrare l’ipotesi di cui all’art. 2446 del codice civile, a proposte di operazioni straordinarie o a modifiche all’assetto organizzativo che possano alterare in misura significativa il profilo di rischio dell’Emittente o possano trasformare sostanzialmente il suo modello di businnes, a operazioni straordinarie e/o modifiche statutarie che possano pregiudicare i diritti degli azionisti o che comportino l’esercizio del diritto di recesso, a problematiche in tema di governo societario, a vicende giudiziarie o fiscali che coinvolgono l’Emittente o suoi esponenti, a proposte deliberative all’assemblea, per le quali emerga un orientamento difforme dal favorevole. In tali circostanze Anima SGR richiede confronti con
8 esponenti dell’Emittente (management di riferimento o investor relator), per discutere in modo specifico le problematiche emerse. Ad esito dei confronti intrattenuti, Anima SGR valuta se adottare eventuali ulteriori azioni, che possono consistere nel promuovere o aderire a forme di engagement collettivo, ovvero assumere individualmente altre iniziative, incluso l’eventuale esercizio di diritti concessi dall’ordinamento giuridico. Il principale strumento di engagement collettivo, finalizzato al monitoraggio di una sana e prudente gestione e al presidio dei rischi dell’emittente, consiste nel concorrere con altri investitori professionali, attraverso il Comitato dei Gestori (composto da rappresentanti delle SGR associate ad Assogestioni ed altri investitori istituzionali), alla presentazione di liste di candidati per l’elezione di membri di minoranza degli organi di amministrazione e controllo dell’Emittente partecipato.
L’engagement collettivo con altri investitori istituzionali è di norma ritenuto preferibile sia nei casi in cui Anima SGR ne sia promotrice (individualmente o collegialmente), sia nei casi di adesione ad iniziative promosse da altri investitori. Tali iniziative possono riguardare, innanzitutto, la richiesta di (ulteriori) confronti collettivi con il management dell’Emittente o con amministratori indipendenti e/o sindaci, nel rispetto delle regole di best practice riconosciute in materia monitoraggio ed engagement.
Nel corso del 2016 sono stati effettuati incontri con Amministratori indipendenti o per attività di engagement. Avendo riguardo alla Società Telecom Italia SpA, a maggio 2016 furono richiesti ed ottenuti chiarimenti sul processo e sulle motivazioni che portarono il Consiglio ad approvare un compenso variabile dell’Amministratore Delegato di Telecom Italia SpA, ritenuto da più parti particolarmente oneroso, allorché il pacchetto retributivo aveva ottenuto parere contrario da parte del Collegio Sindacale. Tra luglio e dicembre 2016 sono stati effettuati più incontri con il management di ENI SpA, in seguito alla rimozione votata dal CdA di un Consigliere Indipendente dal Comitato Controlli Rischi. Furono richiesti chiarimenti sul processo seguito per arrivare alla rimozione, dovuta ad un presunto conflitto di interessi nato in seguito ad un’indagine della magistratura. ENI SpA ha fornito i chiarimenti richiesti ed ha raggiunto con il Consigliere Indipendente in precedenza estromesso un accordo di reciproca fiducia, con la previsione di una successiva riammissione non appena fossero emersi maggiori elementi sull’indagine in corso (che non ha portato a rinvii a giudizio). Ulteriori incontri sono stati condotti con esponenti indipendenti delle Società UBI Banca, Iren SpA, Mediaset SpA. Nel corso del 2016 Anima SGR ha inoltre condotto oltre duecento incontri con il management di Società rientranti nella consueta attività di monitoraggio della gestione delle Società le cui azioni sono presenti all’interno dei portafogli dei fondi gestiti.
L’espressione di voto in occasione delle assemblee delle diverse società per quanto concerne i diversi punti all’ordine del giorno è stata espressa coerentemente con la policy di voto di Anima SGR.
Le linee guida della suddetta policy rappresentano dei criteri di carattere generale cui Anima SGR si attiene nell’analisi delle diverse risoluzioni, nella consapevolezza che le pratiche di governo delle imprese possono variare in funzione delle leggi e delle best pratices adottate dai rispettivi Paesi di origine in tema di corporate governance. La valutazione delle pratiche di corporate goverance tiene conto di fattori specifici dell’impresa oggetto di analisi, con particolare riferimento alle dimensioni ed al contesto operativo, avendo riguardo alla tutela dei diritti degli azionisti, alle modalità di nomina e composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, alle modalità di selezione ed ai compiti della società di revisione dei conti, all’efficienza ed all’oggettività del sistema dei controlli interni, all’analisi della situazione finanziaria e all’approvazione dei conti, alle politiche retributive ed ai sistemi incentivanti, alle eventuali modifiche statutarie, all’adozione di specifici programmi di corporate social responsability.
Anima SGR è contraria all’esistenza di dispositivi che circoscrivano, indeboliscano o limitino i diritti degli azionisti. Le società hanno l’obbligo di proteggere e favorire gli interessi dei loro azionisti adottando ed applicando procedure idonee ad assicurare un’effettiva consultazione di questi ultimi sulle questioni più importanti. Tutti gli azionisti detentori di azioni con diritto di voto devono essere messi nelle condizioni di poter partecipare alle Assemblee generali, indipendentemente dal quantitativo detenuto, e devono avere il diritto di porre domande e votare di persona o mediante delega. Compatibilmente con le rispettive legislazioni nazionali, le società devono agevolare il voto dei loro azionisti anche attraverso il voto per corrispondenza. Tutte le risoluzioni all’ordine del giorno devono essere chiaramente documentate e ben identificate, evitando il più possibile accorpamenti tra argomenti distinti, al fine di consentire agli azionisti di sviluppare una propria opinione, autonoma ed indipendente, sulle diverse risoluzioni. A tal riguardo, è importante che gli azionisti siano preventivamente informati, almeno trenta giorni prima della data di convocazione, sui diversi punti all’ordine del giorno. Gli azionisti non sono tenuti a votare a favore di risoluzioni che possano tradursi in uno svantaggio o in una diluizione dei loro diritti di voto.
Le società devono essere dirette da un Consiglio di Amministrazione validamente costituito, il cui operato è supervisionato, nei Paesi le cui legislazioni lo prevedano, da un Collegio Sindacale o da un Comitato di Sorveglianza non esecutivo. Le procedure adottate per la nomina di nuovi amministratori e sindaci (o
9 membri del Comitato di sorveglianza) devono essere trasparenti e ben formalizzate, prevedendo, ove possibile, l’esistenza e la supervisione di un apposito Comitato selettivo. Anima SGR è contraria alla prassi di votare i membri del Consiglio di Amministrazione a rotazione ogni anno (cd. Classified Boards). Gli amministratori devono essere eletti in toto dagli azionisti, seguendo le migliori prassi sviluppate a livello locale. A tal riguardo, particolare enfasi deve essere attribuita alla qualità delle informazioni fornite dalle società, le quali devono consentire agli azionisti di farsi un’opinione in merito alla competenza ed all’esperienza dei singoli nomi proposti, nonché agli eventuali incarichi già ricoperti da questi ultimi in altri Consigli di Amministrazione ed ai possibili conflitti d’interesse. I rapporti annuali devono prevedere una descrizione chiara delle strutture interne di governance e del sistema di deleghe operative, specificando l’esistenza e le modalità di funzionamento di eventuali Comitati Esecutivi. In linea di principio, devono essere mantenute separate le funzioni del Presidente del Consiglio di Amministrazione da quelle dell’Amministratore delegato o di un altro Consigliere con responsabilità operative. Il Consiglio di Amministrazione e, ove previsto, il Collegio Sindacale (o il Comitato di Sorveglianza), devono agire per conto e nell’interesse di tutti gli azionisti. In questo ambito, riveste particolare importanza la presenza di amministratori indipendenti, il cui ruolo, oltre ad essere fondamentale per la tutela degli interessi degli azionisti, dovrebbe assicurare la supervisione dell’operato del Consiglio e della Direzione, minimizzando l’insorgere di eventuali conflitti d’interesse. E’ importante che gli amministratori possano dedicare un tempo sufficiente all’espletamento delle proprie funzioni, partecipando attivamente alle riunioni del Consiglio di Amministrazione. L’informativa sulla effettiva partecipazione dei singoli amministratori alle riunioni del Consiglio e dei Comitati in corso d’anno deve costituire parte integrante dei rendiconti annuali. Un tasso di partecipazione alle riunioni consiliari di almeno il 75% è una condizione rilevante. E’
auspicabile che gli amministratori detengano azioni delle società nelle quali fanno parte degli organi di governance, illustrando tale informazione nei rendiconti annuali; allo stesso tempo le società devono adottare procedure idonee ad assicurare la massima trasparenza sulle operazioni effettuate dai propri amministratori sui loro titoli. Il Comitato delle remunerazioni – costituito dalla maggioranza di membri indipendenti –, quello di controllo interno o di audit – composto esclusivamente da membri indipendenti – e l’Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001 – composto almeno da un membro indipendente – completano la struttura di governance delle società.
La revisione dei conti deve essere affidata ad apposite società di revisione esterne ed indipendenti, sottoposte – sia all’atto di nomina sia a quello dell’eventuale rinnovo – all’approvazione degli azionisti. Gli onorari corrisposti ai revisori per qualsiasi tipo di servizio reso devono essere specificati nei rendiconti annuali. E’ auspicabile che le società di revisione non siano utilizzate per fornire servizi di consulenza al management della società.
Anima SGR ritiene che un sistema di controlli interni oggettivo, rigoroso ed efficiente contribuisca ad accrescere la fiducia degli investitori e la trasparenza dell’informativa messa a disposizione dei medesimi.
Il sistema dei controlli deve essere idoneo ad identificare e valutare tutti i potenziali rischi affrontati dalla società, fondandosi, per quanto possibile, su standard e principi consolidati a livello internazionale. Il Consiglio di Amministrazione deve verificare l’adeguatezza del sistema dei controlli interni, ponendo particolare enfasi su quelli afferenti alla situazione finanziaria e contabile. E’ auspicabile che le società siano dotate di un apposito Comitato di Controllo Interno o di audit, composto esclusivamente da amministratori indipendenti, che supervisioni l’insieme dei controlli interni ed esterni.
I bilanci, i rendiconti annuali ed i rapporti dei revisori contabili delle società devono rispettare elevati standard qualitativi, con particolare riferimento alla trasparenza, alla chiarezza ed alla completezza delle informazioni ivi contenute, nell’ottica di fornire una rappresentazione fedele della situazione economica, finanziaria e patrimoniale. Tale rappresentazione deve essere allineata alle migliori pratiche contabili e di corporate governance del Paese in cui gli strumenti finanziari emessi sono prevalentemente negoziati. Le politiche di distribuzione dei dividendi e di destinazione dell’utile di esercizio devono essere chiaramente documentate, così come l’eventuale utilizzo di fondi propri. In linea di principio, l’ammontare dei dividendi corrisposti deve essere coperto dall’utile di esercizio. L’eventuale riacquisto di azioni proprie o la riduzione del capitale devono essere chiaramente illustrate e dettagliate.
La politica retributiva deve incentivare il conseguimento di elevati standard di performance a medio lungo termine, in linea con gli interessi degli azionisti. E’ quindi auspicabile che l’adozione ed il perseguimento di tali politiche, oltre ad essere in linea con gli standard di mercato, sia supervisionato da appositi Comitati specializzati con il concorso, quando le singole legislazioni locali lo prevedano, degli amministratori indipendenti. I livelli di remunerazione devono essere sufficienti ad attrarre e mantenere personale direttivo di qualità, senza risultare eccessivi in rapporto agli standard praticati nell’ambito dell’impresa, del settore di riferimento e del Paese di residenza del dirigente. Le formule proposte devono essere trasparenti e chiaramente illustrate. Anima SGR è favorevole all’adozione di schemi incentivanti ragionevolmente legati al valore dei titoli, nell’ottica di allineare gli interessi dei dirigenti a
10 quelli degli azionisti. L’eventuale adozione di piani di stock option o di altre forme d’incentivo a lungo termine deve essere introdotta gradualmente, prevedendo la possibilità di esercizio del diritto di acquisto dei titoli sottostanti dopo un periodo di almeno tre anni. La determinazione del prezzo di esercizio delle stock option deve essere effettuata sulla base del prezzo di mercato al momento dell’attribuzione, senza prevedere l’eventuale ridefinizione del medesimo in funzione dell’eventuale deprezzamento del titolo di riferimento. I dettagli della remunerazione degli amministratori e dei sindaci (o dei membri del Comitato di Sorveglianza), devono essere pubblicati nei rendiconti annuali, precisando il salario di base, i bonus, le stock option e le eventuali attribuzioni di azioni o di altre forme d’incentivo a lungo termine. Tutti i piani di stock option e di assegnazione di azioni nonché le altre forme d’incentivazione a lungo termine devono essere pubblicate nei rendiconti annuali, illustrando, soprattutto in caso di attribuzione di stock option gratuite per il management, le cosiddette performance conditions. Qualsiasi tipo di remunerazione basata sull’andamento del valore delle azioni dev’essere oggetto di approvazione preventiva degli azionisti, i quali devono essere chiaramente edotti sul livello di diluizione del capitale e sull’ammontare dello
“sconto” rispetto ai prezzi di mercato.
Le risoluzioni aventi ad oggetto modifiche statuarie devono essere esaminate caso per caso avendo comunque a riferimento i principi di carattere generale sopra illustrati, in relazione alla tutela dei diritti degli azionisti, all’eventuale incidenza delle modifiche in oggetto sul valore delle azioni ed alla completezza e trasparenza dell’informativa di supporto.
Anima SGR ritiene che l’adozione di specifici programmi di corporate social responsability (CSR) sia parte integrante delle più generali politiche di corporate governance delle imprese, contribuendo, di fatto, non solo al miglioramento dei rapporti con tutti i portatori di interessi interni ed esterni (cd. stakeholder), ma altresì all’accrescimento, in un’ottica di lungo periodo, del valore stesso delle aziende. Anima SGR è quindi favorevole all’adozione ed allo sviluppo, in seno alle singole società, di appositi programmi finalizzati a gestire e minimizzare i potenziali impatti di carattere sociale ed ambientale derivanti dalle attività poste in essere. E’ auspicabile che le società espongano, nei rendiconti annuali, i risultati delle loro azioni in tema di CSR, e la politica adottata.
Infine, si rende noto che non è stato attuato alcun esercizio del diritto voto relativamente ad azioni di Società direttamente o indirettamente controllanti Anima SGR SpA eventualmente detenute nei portafogli degli OICR gestiti: Anima SGR, esercitando i diritti inerenti agli strumenti finanziari di pertinenza dei patrimoni gestiti nell’esclusivo interesse degli OICR gestiti, si astiene dal voto nelle situazioni in cui sussistono potenziali conflitti di interesse.
Informazioni relative alle iniziative di class action cui Anima SGR ha inteso aderire nel corso dell'esercizio 2016.
Nel corso dell'anno 2016, Anima SGR ha valutato positivamente l’opportunità di aderire, per conto dei propri Fondi gestiti, ad iniziative di class action promosse a cura del consulente legale statunitense Kessler Topaz Meltzer & Check LLP relativamente ai titoli azionari delle seguenti Società:
- Società Emittente Zynga Inc., ISIN code US98986T1088, class period dicembre 2011 –ottobre 2012;
- Società Emittente Wyeth Inc., ISIN code US9830241009, class period gennaio 2008 – luglio 2008;
- Società Emittente Tesco Plc, ISIN code GB0008847096, class period aprile 2012 – dicembre 2014;
- Società Emittente Freeport McMoran Inc., ISIN code US35671D8570, class period febbraio 2015 – gennaio 2016;
- Società Emittente Boeing Co., ISIN code US0970231058, class period gennaio 2012 – gennaio 2016;
- Barrick Gold Corp., Isin Code CA0679011084, class period 6 maggio 2009 – 30 gennaio 2014.
Si rende inoltre noto che nel corso dell’anno 2016, relativamente all'esito delle class action precedentemente intraprese da Anima SGR per conto dei propri Fondi gestiti nei confronti delle diverse Società più sotto evidenziate, in seguito alle positive conclusioni delle iniziative promosse ed alle relative sentenze pronunciate dalle competenti autorità giudiziarie statunitensi, sono stati liquidati, a favore degli OICR gestiti, importi diversi per un ammontare complessivo pari a USD 76.068,03, secondo quanto illustrato a seguire in dettaglio:
- class action promossa vs la Società Hewlett-Packard Co: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR, un importo complessivo pari a 34.332,56 USD;
- class action promossa vs la Società Tenet Healthcare Corp: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR, un importo complessivo pari a 687,88 USD;
11 - class action promossa vs la Società Tyco International Ltd: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi
gestiti da Anima SGR, un importo complessivo pari a 250,21 USD;
- class action promossa vs la Società Adelphia Communication Corp., è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR, un importo complessivo pari a 730,57 USD;
- class action promossa vs la Società Pfizer Inc., è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR, un importo complessivo pari a 26.658,40 USD;
- class action promossa vs la Società Sprint-Nextel Corp., è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR, un importo complessivo pari a 13.408,41 USD.
Tali importi sono stati devoluti nel patrimonio dei Fondi interessati, a titolo di risarcimento, per i danni subiti in conseguenza di iniziative ed azioni ritenute lesive, ovvero di comportamenti giudicati non corretti, tenuti da parte dal management delle Società sopra menzionate.
Regime Fiscale
A decorrere dal 1 luglio 2011 i proventi derivanti dalla partecipazione a fondi comuni di investimento mobiliare di diritto italiano sono soggetti a ritenuta alla fonte al momento della percezione del provento da parte dei sottoscrittori. La ritenuta, pari al 20% fino al 30 giugno 2014, è stata elevata al 26% a decorrere dal 01 luglio 2014 in applicazione del Decreto Legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni, dalla Legge 23 giugno 2014, n. 89.
La ritenuta del 26% trova applicazione sui proventi distribuiti in costanza di partecipazione al fondo e su quelli compresi nella differenza tra il valore di rimborso, di liquidazione o di cessione delle quote e il costo medio ponderato di sottoscrizione o acquisto delle quote medesime al netto del 51,92% dei proventi riferibili alle obbligazioni e agli altri titoli pubblici italiani ed equiparati e alle obbligazioni emesse dagli Stati esteri che consentono un adeguato scambio di informazioni e alle obbligazioni emesse da enti territoriali dei suddetti Stati.
I proventi riferibili ai predetti titoli pubblici italiani e esteri sono determinati in proporzione alla percentuale media dell'attivo investita direttamente, o indirettamente per il tramite di altri organismi di investimento (italiani ed esteri comunitari armonizzati e non armonizzati soggetti a vigilanza istituiti in Stati UE e SEE inclusi nella white list), nei titoli medesimi. La SGR fornirà le indicazioni utili circa la percentuale media applicabile in ciascun semestre solare.
Relativamente alle quote detenute al 30 giugno 2014, sui proventi realizzati in sede di rimborso, liquidazione, o cessione delle quote e riferibili ad importi maturati alla predetta data si applica la ritenuta nella misura del 20% (in luogo di quella del 26%). In tal caso, la base imponibile dei redditi di capitale è determinata al netto del 37,5% della quota riferibile ai titoli pubblici italiani e esteri.
Tra le operazioni di rimborso sono comprese anche quelle realizzate mediante conversione delle quote da un comparto ad altro comparto del medesimo fondo.
La ritenuta è applicata anche nell'ipotesi di trasferimento delle quote a rapporti di custodia, amministrazione o gestione intestati a soggetti diversi dagli intestatari dei rapporti di provenienza anche se il trasferimento sia avvenuto per successione o donazione.
La ritenuta è applicata a titolo d'acconto sui proventi percepiti nell'esercizio di attività di impresa commerciale e a titolo d'imposta nei confronti di tutti gli altri soggetti, compresi quelli esenti o esclusi dall'imposta sul reddito delle società. La ritenuta non si applica sui proventi spettanti alle imprese di assicurazione se relativi a quote comprese negli attivi posti a copertura delle riserve matematiche dei rami vita. Inoltre, la ritenuta non si applica nel caso in cui i proventi siano percepiti da soggetti esteri che risiedono, ai fini fiscali, in Paesi che consentono un adeguato scambio di informazioni nonché da altri organismi di investimento italiani e da forme pensionistiche complementari istituite in Italia.
Nel caso in cui il risultato di gestione sia negativo, detto risultato è imputato direttamente ai sottoscrittori sotto forma di minusvalenza. Pertanto, nel caso in cui, in ipotesi di cessione delle quote, si determini una differenza negativa fra corrispettivo percepito e costo di acquisto, anche nel caso in cui questa derivi dal risultato di gestione del fondo e non dalla negoziazione, la stessa rappresenta una minusvalenza compensabile, con le eventuali plusvalenze realizzate su altri titoli o strumenti finanziari nei quattro anni successivi. Le minusvalenze non sono compensabili con i redditi di capitale derivanti dalla partecipazione al fondo.
Nel caso in cui le quote siano detenute da persone fisiche al di fuori dell'esercizio di attività di impresa commerciale, da società semplici e soggetti equiparati nonché da enti non commerciali sulle perdite derivanti dalla partecipazione al fondo si applica il regime del risparmio amministrato di cui all'art. 6 del 21 novembre 1997, n. 461, che comporta obblighi di certificazione da parte dell’intermediario. È fatta
12 salva la facoltà del sottoscrittore di rinunciare al predetto regime con effetto dalla prima operazione successiva.
Nelle ipotesi in cui le quote non siano inserite in un rapporto di custodia, amministrazione o deposito in relazione al quale sia operante il regime del risparmio amministrato, è rilasciata - dalla SGR o dall'intermediario più vicino al sottoscrittore - una certificazione delle minusvalenze realizzate. La certificazione è rilasciata anche in occasione delle operazioni di rimborso anche parziale delle quote del fondo.
Nelle ipotesi di donazione o altri atti di liberalità aventi ad oggetto le quote, l'intero valore delle stesse concorre alla formazione della base imponibile dell'imposta sulle donazioni.
Nell'ipotesi in cui le quote siano oggetto di successione ereditaria, la parte del loro valore corrispondente al valore dei titoli, al lordo dei proventi maturati e non riscossi, emessi o garantiti dallo Stato o ad essi assimilati, nonché dei titoli del debito pubblico o ad essi equiparati emessi dagli Stati dell’UE e dagli Stati SEE, e detenuti dal fondo alla data di apertura della successione, non concorre alla formazione della base imponibile dell'imposta di successione.
Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 97/E del 17 dicembre 2013, il 28,3 per cento della commissione pattuita con la banca depositaria per le attività rese, al netto della parte riferibile all’attività di custodia ed amministrazione, è da considerarsi rappresentativa della quota parte dei corrispettivi derivanti dalle attività di controllo e sorveglianza. L’Agenzia delle Entrate ha altresì specificato come, alla stregua di quelle riguardanti la custodia e l’amministrazione, tali attività siano imponibili ai fini IVA.
Con riferimento ad annualità pregresse, l’IVA eventualmente dovuta a seguito di accertamenti sulle banche depositare sui corrispettivi incassati per l’attività di controllo e sorveglianza e definita dalle stesse sulla base dei criteri individuati nella sopra citata risoluzione, potrà essere oggetto di rivalsa ai sensi dell'art. 60, settimo comma, del D.P.R. n. 633 del 1972. e addebitata al fondo.
Canali distributivi utilizzati
Anima SGR S.p.A. colloca le quote dei propri fondi sia direttamente, che mediante i soggetti collocatori convenzionati (banche, sim, imprese di investimento comunitarie), i quali possono utilizzare gli sportelli, i promotori finanziari e tecniche di collocamento a distanza (Internet), nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari vigenti.
Per il dettaglio delle reti utilizzate si rimanda al Prospetto dei relativi fondi.
Eventi che hanno interessato la Società di Gestione
Con decorrenza 1 gennaio 2016 si è perfezionata l’incorporazione della controllata di diritto lussemburghese “Anima Management Company S.A.” nella controllata di diritto irlandese “Anima Asset Management Ltd”.
In data 27 giugno 2016, Banca Popolare di Milano S.c.a.r.l ha ridotto dal 16,8% al 14,67% la partecipazione detenuta nella controllante della SGR, Anima Holding S.p.A.
L’operazione è stata compiuta per rispettare gli impegni a suo tempo assunti e a seguito di formale comunicazione da parte della Consob, per ridurre al di sotto del 25% (soglia rilevante ai fini della normativa sull’OPA obbligatoria), la partecipazione complessivamente detenuta di concerto con Poste Italiane S.p.A., titolare del 10,32% di azioni Anima Holding S.p.A. e con la quale “BPM” ha stipulato un patto parasociale con termine di scadenza al 16 aprile 2017.
Eventi che hanno interessato i fondi
Il Consiglio di Amministrazione di Anima SGR S.p.A., in data 29 aprile 2016 e 27 maggio 2016 ha deliberato talune modifiche, da intendersi approvate in via generale, aventi ad oggetto:
1) introduzione della classe di quote denominata “Classe A” (ad accumulazione dei proventi) e delle relative caratteristiche per quanto attiene le modalità di adesione (Unica Soluzione e Piani di Accumulo) con medesime commissioni di sottoscrizione e di gestione applicate alla classe già operativa denominata “Classe AD”.
2) per le quote in circolazione denominate quote di “Classe YD”:
13
• ampliamento delle categorie di soggetti alle quali è destinata la Classe (Clientela professionale e Controparti Qualificate)
• innalzamento della soglia di sottoscrizione relativa al versamento iniziale in misura pari a Euro 5.000.000,00 applicabile esclusivamente alle sottoscrizioni effettuate successivamente all’entrata in vigore della modifica;
3) con riferimento alle modalità di versamento delle rate di Piani di Accumulo e con riferimento ai relativi costi, all’eliminazione dell’indicazione “RID”, in quanto sostituito dal 1° febbraio u.s. dal
“SDD finanziario” nonché all’esplicitazione, sempre in relazione ai Piani di Accumulo, dei criteri di prelievo della commissione di sottoscrizione di cui al Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio.
Tutte le predette modifiche sono state portate a conoscenza dei Partecipanti mediante pubblicazione di un avviso sul sito internet www.animasgr.it e sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” in data 1° luglio 2016 e sono efficaci a far data dal 4 luglio 2016.
Il Consiglio di Amministrazione di Anima SGR S.p.A., nella riunione del 9 settembre 2016, ha approvato talune modifiche, approvate dalla Banca d’Italia in data 4 ottobre 2016, con Provvedimento n.
1190962/16. Le modifiche riguardano:
1) con riferimento alla disciplina dell’”Oggetto, Politica d’investimento e altre caratteristiche”, la mera riclassificazione dell’utilizzo degli strumenti derivati senza pertanto che ciò comporti alterazione della politica d’investimento perseguita dal Fondo, al fine di adottare la formulazione standard proposta da Assogestioni per questa tipologia di strumento;
2) con riferimento alla disciplina dei “Proventi, risultati della gestione e modalità di ripartizione”, esclusivamente per le classi a distribuzione dei proventi, l’eliminazione delle voci “Oneri finanziari” e
“Oneri di gestione” del Rendiconto di periodo, prese in considerazione ai fini della distribuzione dei proventi;
3) con riferimento alle variazioni relative alle “Modalità di sottoscrizione delle quote”:
• la variazione della formulazione relativa alla possibilità per l’investitore di sottoscrivere il fondo anche mediante conferimento di mandato con rappresentanza ai soggetti incaricati del collocamento. In particolare, è stato precisato che il mandato può esser conferito anche nell’ambito di un contratto per la “prestazione dei servizi di investimento e di servizi accessori” in luogo di “contratti di gestione individuale ovvero di negoziazione, ricezione e trasmissione ordini, custodia e amministrazione di strumenti finanziari”;
• l’eliminazione, tra le modalità di versamento del corrispettivo, dell’assegno circolare allo scopo di ridurre/eliminare il rischio di possibili comportamenti fraudolenti da parte di promotori finanziari disonesti.
Le modifiche state portata a conoscenza dei Partecipanti mediante pubblicazione di un avviso sul sito internet www.animasgr.it e sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” in data 31 ottobre 2016 e mediante comunicazione inviata dalla SGR a ciascun Partecipante e sono efficaci a far data dal 12 dicembre 2016.
Il Consiglio di Amministrazione di Anima SGR S.p.A., nella riunione del 25 novembre 2016, ha approvato le modifiche di seguito illustrate sottoposte all’approvazione ordinaria di Banca d’Italia.
Le modifiche, la cui approvazione è prevista nel corso del mese di gennaio, riguardano:
i) la trasformazione della classe attualmente denominata “Classe YD” in “Classe F” con conseguente variazione del regime dei proventi (da “distribuzione” ad “accumulazione”) e delle soglie minime relative alla prima sottoscrizione (da “5.000.000 di Euro” a “1.000.000 di Euro”);
ii) variazione della cadenza relativa alla distribuzione del provento relativo alla “Classe AD” da annuale a semestrale;
iii) la modifica relativa alla disciplina dei “Proventi, risultati della gestione e modalità di ripartizione”, a seguito della ridefinizione delle modalità di determinazione del provento. In particolare la cedola viene definita in base ai proventi conseguiti dal Fondo, intendendosi per tali la somma di talune voci della Relazione di gestione (i proventi, gli interessi e altri ricavi), inoltre sono stati definiti livelli minimi e massimi di cedola in ragione del potenziale risultato conseguibile dal fondo ed è stata prevista la facoltà della SGR di non procedere ad alcuna distribuzione, tenuto conto dell’andamento del valore delle quote e della situazione di mercato.
14 Composizione del gruppo di appartenenza e rapporti con le società del gruppo
Alla data del 30 dicembre 2016 il gruppo di appartenenza della SGR, con relativi rapporti partecipativi, è il seguente:
ANIMA HOLDING S.P.A.
(GIÀ ASSET MANAGEMENT HOLDING S.PA.)
Capogruppo
Anima SGR S.p.A.
Anima Asset Management ltd (società di diritto irlandese)
Controllata direttamente Controllata indirettamente tramite Anima SGR S.p.A.
Si precisa che i rapporti intrattenuti e le operazioni effettuate nel corso dell’esercizio con le altre Società del Gruppo vengono descritti nell’ambito della nota integrativa cui si rimanda.
Tali rapporti e operazioni sono stati regolati in base alle condizioni di mercato.
15 Anima Iniziativa Italia
Nel 2016 il fondo ha realizzato una performance negativa in termini assoluti ma superiore rispetto al benchmark di riferimento.
Il mercato azionario italiano ha vissuto un prima parte dell’anno particolarmente negativa. Una serie di fattori ha generato i pesanti ribassi che si sono protratti fino alla metà di febbraio: le revisione degli utili negative, i significativi ribassi del settore finanziario italiano (ed europeo) dovuti alla scarsa redditività e al rilevante stock di crediti deteriorati, le crescenti preoccupazione sugli squilibri (troppo credito e investimenti) sui cui si basa il modello di crescita Cinese con le invitabili ripercussioni che un rallentamento di questa economia avrebbe sulla crescita globale. Agli iniziali ribassi è seguito nella parte centrale del primo semestre un parziale recupero per l’azione delle Banche Centrali (e della BCE in primo luogo) che si mostravano estremamente accomodanti: la FED ritardava la traiettoria dei rialzi dei tassi, e la BCE annunciava un nuovo consistente pacchetto di stimolo monetario: queste azioni hanno determinato un parziale recupero del mercato nella parte centrale del semestre. Nell’ultima parte del primo semestre a dominare l’attenzione degli investitori è stato il referendum sulla permanenza del Regno Unito all’interno dell’UE, l’esito referendario negativo alla permanenza ha determinato una nuova fase di ribasso. Il mercato Italiano, percepito come più debole in situazioni di forti avversione al rischio, è stato tra i più colpiti dalle vendite e ha chiuso il semestre con considerevoli perdite.
Il secondo semestre è stato invece positivo e ha consentito di ridurre le perdite accumulate da inizio d’anno: le preoccupazioni sull’impatto economico della Brexit sono in parte rientrate e si è assistito a un generalizzato rialzo del prezzo delle cmdty con conseguente rialzo delle aspettative di inflazione e un certo rialzo dei tassi di interessi (quantomeno sulla parte lunga della curva). L’elezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti, con il programma economico fortemente incentrato su spesa pubblica e taglio tasse, ha accelerato questo dinamiche contribuendo a dare forza ai mercati azionari. In Italia questo recupero del mercato è stato fortemente concentrato nelle settimane successive al referendum del 4 dicembre, recupero guidato sia da motivi tecnici (ricoperture), sia dalla rapido esito della crisi di governo, sia dall’intervento legislativo per stabilizzare le situazioni di maggiori criticità nel settore bancario.
Il Fondo ha ottenuto un contributo particolarmente positivo del settore finanziario e delle utilities. Nei finanziari ha premiato la scelta di una buona e prudente selezione dei titoli, dove si sono sempre privilegiati quelli con più alti requisiti patrimoniali. Una certa penalizzazione è arrivata in seguito all’esito referendario in UK che ha determinato una forte avversione al rischio e ha colpito le economie dell’Eurozona ritenute più fragili; ed in questa situazione meglio si sono comportati alcuni titoli (poco detenuti nel fondo), indipendentemente dalle valutazioni, meno impattati dalle situazione europea, più difensivi e più diversificati geograficamente; per questo motivo è stato negativo il contributo alla performance dei settori Salute e Consumi di Base in sottopeso nel fondo. Nell’ultima parte dell’anno la performance relativa del fondo è decisamente migliorata dal momento che le dinamiche descritte (rialzo materie prime, rialzo aspettative inflazione, rialzo tassi interesse su parte lunga della curva) hanno comportato una certa rotazione settoriale con performance positive su finanziari ed energetici e ciclici, mentre prese di beneficio hanno interessato i settori più difensivi.
Nel corso dell'anno sono stati utilizzati, in misura limitata e coerentemente con quanto previsto dal regolamento di gestione e nel rispetto dei limiti prudenziali stabiliti dalla normativa vigente, strumenti derivati in sostituzione dell'acquisto a pronti degli strumenti finanziari sottostanti.
Alcune classi del Fondo sono partite nel corso dell’anno e hanno beneficiato del fatto di non subire i ribassi di gennaio/febbraio chiudendo con performance positive e migliori rispetto al benchmark di riferimento per le stesse ragioni sopra esposte. Il 2017 si apre con qualche spiraglio relativamente al settore bancario che ha fortemente penalizzato il mercato italiano nell’anno appena concluso:
l’intervento governativo dovrebbe consentire di dare stabilità al sistema e sotto l’aspetto fondamentale il settore, superate le incertezza sulle attese ricapitalizzazioni, potrebbe beneficiare di un moderato rialzo dei tassi. Il contesto politico appare invece estremamente incerto e rimangono evidenti le difficoltà di intraprendere un virtuoso percorso riformatore e di riduzione del debito pubblico. Sul fronte della crescita interna, rimaniamo confidenti sulla positiva dinamica dei consumi interni e che pertanto il graduale, per quanto contenuto, percorso di recupero del PIL possa proseguire.
16 Altri aspetti rilevanti alla gestione del Fondo – Distribuzione dei Proventi
Il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data 17 febbraio 2017, ha deliberato di procedere alla distribuzione dei proventi per la classe AD, computati secondo la metodologia esposta nel Regolamento unico di gestione del Fondo parte B.2.
Con riferimento al periodo 01/01 a 31/12 la SGR distribuisce sino al 100% dei proventi conseguiti dal Fondo in proporzione al numero di quote possedute da ciascun partecipante.
E’, inoltre, facoltà del Consiglio di Amministrazione della SGR deliberare la distribuzione sino al 100%
degli utili netti da realizzo rilevati nella Relazione annuale di gestione.
Il Consiglio di Amministrazione, sui dati stimati al 23 gennaio 2017, ha deliberato di distribuire il 100% e il 60% degli utili netti da realizzo calcolati come previsto dal regolamento del Fondo.
Gli importi verranno messi in pagamento il 13 marzo 2017 sulla base delle quote in circolazione esistenti il giorno precedente a quello della quotazione ex cedola del 03 marzo 2017, ai sensi del regolamento unico di gestione parte B.2.
In merito alla classe YD, ha deliberato di non procedere alla distribuzione dei proventi secondo quanto stabilito dal Regolamento di gestione del Fondo.
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RELAZIONE DI GESTIONE DEL FONDO ANIMA INIZIATIVA ITALIA AL 30/12/2016
SITUAZIONE PATRIMONIALE
ATTIVITA'
Situazione al Situazione a fine
30/12/2016 esercizio precedente
Valore complessivo In percentuale del totale attività
Valore complessivo
In percentuale del totale attività
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 29.418.310 99,236% 13.376.086 92,659%
A1. Titoli di debito 0 0,000% 508.000 3,519%
A1.1 Titoli di Stato 0 0,000% 508.000 3,519%
A1.2 Altri 0,000% 0,000%
A2. Titoli di capitale 29.418.310 99,236% 12.868.086 89,140%
A3. Parti di OICR 0,000% 0,000%
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 0 0,000% 0 0,000%
B1. Titoli di debito 0,000% 0,000%
B2. Titoli di capitale 0,000% 0,000%
B3. Parti di OICR 0,000% 0,000%
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 0 0,000% 0 0,000%
C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia 0,000% 0,000%
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati 0,000% 0,000%
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati 0,000% 0,000%
D. DEPOSITI BANCARI 0 0,000% 0 0,000%
D1. A vista 0,000% 0,000%
D2. Altri 0,000% 0,000%
E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE 0,000% 0,000%
F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' 226.747 0,764% 1.058.898 7,336%
F1. Liquidità disponibile 102.719 0,346% 777.077 5,383%
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare 278.641 0,940% 392.437 2,719%
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare -154.613 -0,522% -110.616 -0,766%
G. ALTRE ATTIVITA' 0 0,000% 727 0,005%
G1. Ratei attivi 0,000% 727 0,005%
G2. Risparmio d'imposta 0,000% 0,000%
G3. Altre 0,000% 0,000%
TOTALE ATTIVITA' 29.645.057 100,000% 14.435.711 100,000%
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PASSIVITA' E NETTO
Situazione al Situazione a fine 30/12/2016 esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE
L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 0 0
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 59.422 0
M1. Rimborsi richiesti e non regolati 59.422
M2. Proventi da distribuire
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA' 67.931 35.358
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 67.808 35.358
N2. Debiti di imposta
N3. Altre 123
TOTALE PASSIVITA' 127.353 35.358
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 29.517.704 14.400.353
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE I 14.400.353
Numero delle quote in circolazione CLASSE I 2.426.880
Valore unitario delle quote CLASSE I 5,934
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE A 739.659
Numero delle quote in circolazione CLASSE A 130.198,153
Valore unitario delle quote CLASSE A 5,681
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE AD 9.954.680
Numero delle quote in circolazione CLASSE AD 1.754.122,348
Valore unitario delle quote CLASSE AD 5,675
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE YD 18.823.365
Numero delle quote in circolazione CLASSE YD 3.362.123,118
Valore unitario delle quote CLASSE YD 5,599
Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe A
Quote emesse 151.942,939
Quote rimborsate 21.744,786
Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe AD
Quote emesse 2.184.495,584
Quote rimborsate 430.373,236
Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe YD
Quote emesse 3.367.513,997
Quote rimborsate 5.390,879
Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe I
Quote emesse 489.348,445
Quote rimborsate 2.916.228,874
In data 1 aprile 2016 è stata introdotta la nuova classe “YD”, nella quale è stata fatta confluire la classe I. La movimentazione pertanto riguarda per la classe YD il periodo dal 1 aprile al 30 dicembre 2016 mentre per la classe I il periodo dal 1 gennaio al 31 marzo 2016.