Seminario: “Applicazione delle tecniche GIS per la gestione dell’ambiente e del territorio agricolo”
Ragusa, 26 novembre 2015 c/o CoRFiLaC, SP25 Km. 5 - Ragusa
Applicazioni GIS per l'elaborazione di scenari di danno e la gestione delle emergenze di Protezione Civile
dott. ing. Antonio Condorelli
Azienda Metropolitana Trasporti Catania Spa - acondor74@gmail.com
UNIONE EUROPEA
Progetto PROMED 2
La protezione dell'ambiente nelle isole del Mediterraneo attraverso la valorizzazione di un sistema colturale arboreo
Progetto co-finanziato dall’Unione Europea Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
Con il patrocinio di:
Ordini Ingegneri Provincia di Ragusa
Ordine dei Dr. Agronomi e Dr. Forestali
Provincia di Ragusa Ordine Regionale dei Geologi
di Sicilia Ordine Architetti, Pianificatori,
Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ragusa Collegio Geometri e Geometri Laureati
Provincia di Ragusa
Consiglio della Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia
Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente Università degli Studi di Catania Centro Studi di Economia
Applicata all’ingegneria
Regione Siciliana Istituto Regionale del Vino
e dell’Olio – IRVO
Organizzato da:
Riferimenti dei lavori oggetto di presentazione…
1
STABILITA’ SISMICA VERSANTI E VALUTAZIONEDANNO SU RETI VIARIE
“MODELLAZIONE GIS PER IL MONITORAGGIO SU VASTA SCALA DELLA STABILITÀ DEI PENDII E DEGLI SPOSTAMENTI PERMANENTI DI ORIGINE SISMICA” - 7a Conferenza Nazionale ASITA, Vol. II, pp. 1445 -1450 – Verona 28-31 Ottobre 2003 [A.Condorelli, G.Mussumeci, M.Maugeri e G.Biondi]
STRUMENTI DI ANALISI E METOLOGIE DI RAPPRESENTAZIONE IN UN SIT “SPECIALIZZATO” SUL RISCHIO SISMICO DI FRANA” – Bollettino SIFET n°1/2005, pp.53-70, ISSN: 1721-971X, ed atti del Convegno Nazionale SIFET ISBN 88-901939-0-5 - Chia Laguna (Cagliari), 23-25 Settembre 2004 [A.Condorelli, M.Maugeri, G.Biondi, G.Mussumeci]
“EARTHQUAKE-TRIGGERED LANDSLIDE HAZARD IN THE CATANIA AREA” 4th International Conference on Computer Simulation in Risk Analysis and Hazard Mitigation RISK ANALYSIS 2004 (Wessex Institute of Technology), pp.115-130 - ISBN: 1-85312-736-1 – 27-29 Settembre 2004, Rhodes (Greece)
[A.Condorelli, M.Maugeri, G.Biondi, G.Mussumeci] - http://dx.doi.org/10.2495/RISK040111
http://library.witpress.com/pages/PaperInfo.asp?PaperID=14291
“METHODOLOGICAL CONSIDERATIONS FOR THE EVALUATION OF SEISMIC RISK ON ROAD NETWORK” - Pageoph (Pure and Applied Geophisics), volume 162 No.4, pp. 767-782, ISSN: 0033-4553, Pageoph Topical Voulmes “Messina Seismological Observtory Memoriale Volume” editing di A.Bottari, D.Mayer-Rosa, J.Ibanez, M.Maugeri; edizioni Birkhauser, Berlino, 2005 [A.Condorelli , A.
D’Andrea e S. Cafiso] - http://dx.doi.org/10.1007/s00024-004-2640-0
Riferimenti dei lavori oggetto di presentazione…
2
SIMULAZIONE GIS EVOLUZIONE INCENDIO
BOSCHIVO
“SIMULAZIONI IN AMBIENTE GIS DELLA FUNZIONALITA’ DELLA RETE STRADALE ETNEA IN CASO DI INCENDIO” – 3a Conferenza nazionale ASITA, “Informazioni territoriali e rischi ambientali”, Vol II, pp.
1001-1006– Napoli, 9-12 Novembre 1999.
[con G. Mussumeci, L. Leone, F. Colombrita].
“GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO. UN GIS PER LA PREVISIONE DELL’AVANZAMENTO DEL FRONTE DI FUOCO E LA DETERMINAZIONE DEIPERCORSI DI AVVICINAMENTO AI FINI DELLE OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO” – Rivista Documenti del Territorio n° 48/2001, pp.22-27, ISSN: 0394-7246, http://www.centrointerregionale-gis.it/Rivista/Arretrati/Rivista_48.asp [con G.Mussumeci].
“UN SIT PER LA SIMULAZIONE DELL’EVOLUZIONE SPAZIO TEMPORALE DI UN INCENDIO BOSCHIVO” – 12a Conferenza Nazionale ASITA – Vol.I, pp.803-808, ISBN: 978-88-903132-1-9, L’Aquila, 21-24 Ottobre 2008
[con G.Mussumeci, F.Gatto]
“GIS PROCEDURE TO FORECAST AND MANAGE WOODLAND FIRES” – Cartography and Geoinformatics for Early Warning and Emergency Management: Towards Better Solutions - Joint Symposium of ICA Working Group on CEWaCM and JBGIS Gi4DM – pp.111-117, ISBN 978-80-210-4796-9 - Praga, Czech Republic – 19-22 Gennaio 2009 - 978-3-642-03441-1 Springer book -- http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-03442-8_7 [con G.Mussumeci]
Tema n°1:
Stabilità dei versanti
in condizioni sismiche
e valutazione dei danni
sulle reti viarie
Tema 1: Obiettivo
Principiali vantaggi:
• Possibilità di avviare una vera e propria pianificazione preventiva in relazione ai rischi valutati ed ai diversi scenari elaborati
• Nelle immediate fasi post-evento, è possibile realizzare rapidamente scenari di danno verosimili, fondamentali per la migliore gestione delle risorse (sempre limitate) in emergenza
Strutturare ed implementare un SIT “specializzato”
sulla valutazione del rischio di frana in condizioni sismiche che, attraverso opportune simulazioni e modellazioni dei fenomeni naturali che intervengono, permetta di effettuare previsioni sui possibili danni alle infrastrutture territoriali eventualmente coinvolte
Frane indotte da eventi sismici: le dimensioni del problema ….
L’esperienza degli ultimi decenni ha evidenziato che:
• le frane indotte da eventi sismici rappresentano uno dei più
elevati rischi connessi a forti terremoti
• I danni sulle infrastrutture viarie e sui centri abitati sono spesso molto gravi
• Eventuali danni alle lifelines viarie possono rendere molto difficoltosa la gestione
dell’emergenza
• Frana causata in Kentucky dal terremoto di Nisqually
• I terreni interessati sono costituiti da argille tipiche delle zone dell’ Ohaio e delle valli del fiume Mississippi
• L’amplificazione per effetto topografico è stata individuata tra le cause del fenomeno
Nisqually (Washington) earthquake (28/02/2001)
Terremoto di El Salvador (2001, M=7.6) Centri abitati
• da 300.000 a 500.000 m3
• danni per circa 1 miliardo di US $
• 4962 abitazioni distrutte
• 16.148 abitazioni danneggiate
• 87 chiese danneggiate
• circa 1000 vittime (fonte: polizia di stato)
Danni alle infrastrutture:
Blocco della Pan-American Highway
Taiwan, 25.04.2010
Giappone, 2004
Giappone, Joban expressway 12.04.2011
Mynmar, 25.03.2011
Filippine, 06.02.2012
Procedura di analisi
“Progetto Catania” (CNR-GNDT) Zonazione del rischio di
frana nel territorio Catanese Valutazione degli effetti sulla funzionalità delle infrastrutture viarie
Definizione di uno scenario sismico
Scelta di un modello geotecnico
• Sismicità di riferimento
• Parametri sismici
• Stabilità statica
• Stabilità sismica
• Funzionalità post-sismica
•Leggi di attenuazione
•Pendio indefinito
•Metodo degli spostamenti
•Relazione danno-spostamento
GIS
Quote (m s.l.m)
Area campione
• DTM
• Litologia
• Caratterizzazione Catania
Necessità di gestione di banche dati geografiche fortemente eterogenee
GIS
• Cartografia e banca dati geografica “orientata”
esclusivamente alle finalità prefissate
• Carta vettoriale della Provincia di Catania (agg. 1999) – formato DWG e SHP, scala nominale 1:10000,
• DTM della Regione Sicilia a maglia 40m (agg. 1999)
– formato ASC 116 fogli con taglio del 1:10000 mosaicati
• Carta geologica vettoriale del territorio provinciale (agg. 1998) – formato SHP poligonale, successivamente convertito in GRD – DB con 36 differenti classi di unità geo-litologiche
• Possibilità di adottare una grande scala di dettaglio cartografica ed informativa
• Impiego di modellazioni geotecniche di dettaglio
• Considerate le elevate potenzialità di calcolo, è possibile di estendere anche ad aree vaste (piccola scala) approcci tradizionalmente utilizzati solo per studi di dettaglio (grande scala)
Caratteristiche generali del SIT specializzato
Carta dell’altimetria e Carta delle pendenze
Quote [m]
Epicentri
Generata dal mosaico di 116 DTM a maglia 40m
Sovrapposta a HillShade
= angolo di pendio [°]
Generata dal DTM mediante la funzione DERIVE SLOPE
dello Spatial Analyst
Carta geologica e sue derivazioni …
c’
’min ’med ’max
’
med [°]S Sa Ss
Generazione di GRD a 40m da DB associati a layers vettoriali poligonali delle caratteristiche geologiche e geotecniche
Rete viaria della Provincia di Catania
Area di Studio: la Provincia di Catania
• 3415 kmq
• Uno dei territori a più alto rischio sismico nel Mediterraneo
• Caratteristiche geo- morfologiche
estremamente variabili:
– ampie zone alluvionali pianeggianti – aree rocciose ad
elevata pendenza (>65°) sul monte Etna
Massime Intensità macrosismiche osservate [MCS]
• Magnitudo = 7.3
• Epicentro più probabile
localizzato in mare sulla faglia Ibleo-Maltese a circa 10 Km.
dalla città di Catania
• Tempo di ritorno 300 anni
Terremoto di riferimento: Sicilia Orientale 11.01.1693
Mappa storica del danno
Scenario sismico: attenuazione PGA , PGV
• PGA , PGV : Sabetta & Pugliese (1987) - Italia
• PGA : Ambraseys et al. (1996) - Europa
• PGA : Spudich et al. (1999) - America
• PGA , PGV : Tromans & Bommer (2000) - Europa
• PGV : Bommer et al. (2000) - Europa
• Distanza sito-sorgente
• Natura del suolo
PGAMax(g)
M=7.3 (1693)
PGVMax (cm/s)
PGA =
Peak Ground Acceleration
PGV =
Peak Ground
Velocity
Legge di attenuazione sismica: Sabetta & Pugliese (1987)
S R
M
PGA 1 . 562 0 . 306 log 5 . 8 0 . 169
log
2 2R = distanza dall’epicentro
M = magnitudo di scenario S = tipologia del terreno
Legge di attenuazione sismica: Ambraseys et al. (1996)
S A
2
2 3.5 0.117 0.124
lo g 922
. 0 266
. 0 512 . 1
lo g PGA M R S S
Legge di attenuazione sismica: Tromans & Bommer (2000)
S A
2
2 7.2 0.058 0.085 lo g
049 . 1 214
. 0 080
. 2
lo g PGA M R S S
Legge di attenuazione sismica: Spudich et al. (1999)
M R S
PGA 0 . 299 0 . 229 6 1 . 052 lo g 7 . 27 0 . 112
lo g
w 2 2Schema di calcolo della PGA nell’ambito del SIT
• Definizione di uno SHP vettoriale puntuale mediante la georeferenziazione degli epicentri individuati come i più probabili
• Selezione di un epicentro
• Calcolo del GRD delle distanze mediante la funzione DISTANCE STRAIGHT LINE dello Spatial Analyst in relazione all’epicentro selezionato
• Calcolo della PGA o PGV mediante la funzione RASTER CALCULATOR dello Spatial Analyst
• Definizione degli intervalli di classificazione e creazione della carta tematica
• Esempio: sintassi della legge di attenuazione sismica di Sabetta & Pugliese (1987)
• Exp10(([S] * 0.169) + (0.306 * 7.3) - Log10(Sqrt(Pow(([Dist1] / 1000), 2) + 33.64)) - 1.562)
Raster Calculator
GRID
Distanze da epicentro
PGA
Ulteriori elaborazioni sulle PGA
I GRD con le accelerazioni PGA calcolate in base ai diversi modelli sono stati successivamente elaborati mediante le funzioni ZONAL STATISTIC come segue:
• generazione di un GRD in cui ogni cella ha il valore della MEDIA aritmetica delle 4 PGA calcolate
• generazione di un GRD in cui ogni cella ha il valore pari al MASSIMO delle 4 PGA calcolate
I due GRD sono stati assunti come scenari di riferimento per le successive elaborazioni: pessimistico (max PGA) e conservativo (average PGA)
NB: Ciascuno dei GRD sinora elaborati si compone di più di 6.000.000 di celle!
La PGA dello scenario sismico di riferimento
viene indicata nel seguito
con il simbolo
K max
Modello geotecnico: il pendio indefinito
Hw H
t s'
u
a(t) w
H Hw ’ c’ w
F
s• = Angolo di pendio
• H = profondità superficie di scorrimento
• Hw = altezza di falda
• = peso specifico del terreno
• ’ = angolo di resistenza a taglio
• c’ = coesione efficace
• w = direzione della forza sismica
Calcolo del Fattore di Sicurezza Statico Fs
W kW
(*) Calcolo effettuato per w = w critico = ’ - = angolo che rende max kw
Calcolo del Fattore di Sicurezza Statico Fs
u
s 1
tan ' tan cos
s in
' r
H
F c
H r w Hw
u ru=0,0 ……..0,5
Hw H
t s'
u
a(t) w
W kW
Coeff. di pressione neutro
con
Non disponendo di dati esaustivi relativi alle altezze di falda, il calcolo è stato effettuato nei due casi limite:
• ru = 0 terreno totalmente insaturo (ipotesi ottimistica)
• ru = 0,5 terreno totalmente saturo (ipotesi pessimistica)
Fattore di Sicurezza Statico
Fs
ru = 0
Fattore di Sicurezza Statico
Fs
ru = 0,5
Fs dovrebbe essere ovunque =>
1, perché, se così non fosse, ci si troverebbe nelle condizioni di un pendio instabile anche
staticamente.
A seguito del calcolo sono emerse piccole aree con Fs<1 che sono state corrette
imponendo Fs=1. L’errore è imputabile a:
• inevitabili approssimazioni nell’assegnazione alle differenti unità geologiche dei valori di ’ = angolo di resistenza a taglio e c’
= coesione efficace
• limiti della cartografia
disponibile (DTM a maglia 40 m)
Modello geotecnico: l’accelerazione critica
H Hw ’ c’ w
k
c
w
w
w
w
sen '
tan cos
sen
* 1
1 ' tan cos
sen '
tan cos
sen cos
' u
c
u r
H k c
Hw H
t s'
u
a(t) w
W kW
L’ accelerazione critica Kc di pendio rappresenta la soglia superata la quale si innesca il movimento.
E’ il valore che va puntualmente confrontato con Kmax ottenuto dalle simulazioni sismiche per verificare la stabilità dinamica del pendio.
A questa scala di analisi è possibile porre il fattore di riduzione u* = 0 se si suppone che non sussistano variazioni del regime idraulico durante il sisma
Accelerazione critica di
pendio Kc (ru=0)
L’elaborazione è stata effettuata solo per le celle in si verifica che l’angolo di pendio >5°
Accelerazione critica di
pendio Kc (ru=0,5)
La Kc in condizioni sature risulta minore di quella calcolata in condizioni insature
E’ sufficiente una accelerazione sismica Kmax minore per innescare il moto
Kc/kmax
PGAMedia (g) ru=0.0
Valutazione delle zone potenzialmente instabili
Kc/kmax
PGAMax (g) ru=0.5
Instabilità ? Spostamenti
Possono verificarsi spostamenti solo nelle zone in cui Kc/Kmax <1
k
cK
c/ k
max1
k
maxK
c/ k
max<1
L’entità degli spostamenti permanenti è stata valutata (solo per le celle in cui solo nelle zone in cui Kc/Kmax <1) mediante 4 differenti modelli empirici, sviluppati mediante regressioni basate su analisi di Newmark applicate ad ampi database sismici.
I modelli, ritenuti molto affidabili nella comunità scientifica, differiscono per alcuni dati di input (in funzione dei DB adottati) e nella formulazione matematica a causa delle diverse tipologie di regressione utilizzate.
R = 2 5 k m
0 , 1 1 1 0 1 0 0 1 0 0 0
0 0 , 2 0 , 4 0 , 6 0 , 8 1
kc/km a x
d (cm)
R o m e o ( 2 0 0 0 ) - S u o lo R o m e o ( 2 0 0 0 ) - R o c c ia C a i & B a t h u r s t ( 1 9 9 6 ) A m b r a s e y s & M e n u ( 1 9 8 8 ) A m b r a s e y s & S r b u lo v ( 1 9 9 5 )
R = 5 0 k m
0 , 1 1 1 0 1 0 0 1 0 0 0
0 0 , 2 0 , 4 0 , 6 0 , 8 1
kc/km a x
d (cm)
R o m e o ( 2 0 0 0 ) - S u o lo R o m e o ( 2 0 0 0 ) - R o c c ia C a i & B a t h u r s t ( 1 9 9 6 ) A m b r a s e y s & M e n u ( 1 9 8 8 ) A m b r a s e y s & S r b u lo v ( 1 9 9 5 )
Valutazione degli spostamenti
• Romeo (2000): kc/kmax , M , R , Suolo
• Cai & Bathurst (1995): kc/kmax , PGV , PGA
• Ambraseys & Menu (1988): kc/kmax
• Ambraseys & Sbrulov (1995): kc/kmax , M , R
Valutazione degli spostamenti: Romeo (2000)
k S R k
M
d 1.281 0.648 0.934 log e 3.5 3.699 0.225 log
m ax 2 c
2
d (cm)
Romeo (2000)
PGA medio
ru=0.0
d (cm)
Romeo (2000)
PGA max
ru=0.5
Valutazione degli spostamenti: Cai & Bathurst (1995)
49 . 0
m ax c m ax
c m ax
2
87 . 5 exp
2 . 9 log
k
k k
k k
g d PGV
d (cm)
ru=0.0
Cai & Bathurst (1995):
PGA medio
d (cm)
Cai & Bathurst (1995):
PGA max ru=0.5
Valutazione degli spostamenti: Ambraseys & Menu (1988)
09 . 1
m ax c 53
. 2
m ax
1 c
log 90
. 0 log
k
k k
d k
d (cm)
Ambraseys &
Menu (1988)
PGA medio
ru=0 Ambraseys &
Menu (1988)
PGA max
ru=0.5 d (cm)
Valutazione degli spostamenti: Ambraseys & Sbrulov (1995)
1.02
m ax c 91
. 2
m ax 2 c
2 log 1
log 01
. 0 47
. 0 41 . 2
log k
k k
h k R
M d
Ambraseys &
Sbrulov (1988)
PGA medio
ru=0
d (cm)
Ambraseys &
Sbrulov (1995)
PGA max
ru=0.5
d (cm)
d (cm) d (cm) Analisi dei risultati: relazione danno-spostamenti
Classe Livello danno Idriss (1985) Legg et al. (1982)
I Modesto <3 cm < 0.5 cm
II Medio 15 cm 0.5-5 cm
III Alto 30 cm 5-50 cm
IV Molto alto 90 cm 50-500 cm
V Catastrofico 300 cm > 500 cm
Modesto Medio Alto Molto alto Catastrofico
d (cm)
Analisi dei risultati: relazione danno-spostamenti
Analisi dei risultati: relazione danno-spostamenti
Analisi dei risultati: relazione danno-spostamenti
Analisi dei risultati: relazione danno-spostamenti
Analisi dei risultati: relazione danno-spostamenti
Tema n°2:
Simulazione GIS dell’evoluzione
temporale di un incendio boschivo
Tema 2: Obiettivo
Considerato che la tecnologia GIS oggi mette a disposizione:
• Numerosi e potenti strumenti per l’implementazione di modelli analitici finalizzati alla simulazione dell’evoluzione spazio temporale di fenomeni
• Specifiche funzionalità per la gestione delle reti e delle flotte anche in tempo reale
È possibile creare un Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS) per l’ottimizzazione dell’uso delle sempre limitate risorse disponibili per gli interventi in emergenza
Strutturare ed implementare un prototipo di SIT
dinamico in grado di supportare la previsione
dell’evoluzione temporale del fenomeno incendio
boschivo e gestire in modo ottimale le risorse
disponibili per le operazioni di spegnimento.
GIS come strumento di Simulazione e Gestione di emergenze ambientali
• Simulare l’evoluzione dei fenomeni di incendio boschivo
• Individuare la più vicina Sala Operativa
• Definire il percorso di avvicinamento ottimale
• Valutare i tempi di percorrenza dei mezzi di soccorso verificando contemporaneamente l’avanzamento del fronte d’incendio
L’Evoluzione dell’incendio
puo’ modificare lo scenario
originario
• Allertamento ed individuazione della destinazione dei mezzi per lo spegnimento
• Interrogazione del GIS per la definizione della più vicina centrale operativa e del percorso di avvicinamento ottimale
• Valutazione dei tempi di percorrenza (in base alle distanze, alle caratteristiche dei percorsi, etc.)
• Simulazione dell’avanzamento del fronte nel tempo di percorrenza calcolato al punto precedente
• Verifica della destinazione originaria ed eventuale aggiornamento della stessa del relativo percorso di avvicinamento
• Possibile aggiornamento anche della centrale operativa
Fasi della gestione dell’emergenza in
ambiente GIS
Condizioni meteorologiche favorevoli
Interventi per lo spegnimento
Titolo diagramma
morfologia del terreno favorevole
disponibilità di grandi quantità d'acqua mezzi aerei
possibilità di un rapido intervento
conoscenza della rete viaria mezzi di terra
gestione
degli interventi
Simulazione GIS della
propagazione dell’incendio
Modello di ROTHERMEL Spatial Analyst
Ricerca del percorso
ottimale e della Sala Operativa
più vicina
Network Analyst
Integrazione di analisi e simulazioni GIS parallele
• Anche se non è molto recente (1972) è, ancora oggi, uno dei più utilizzati per valutare la velocità del fronte di fiamma
• Consente di rappresentare il comportamento dell’avanzamento di fronte di fiamma che si diffonde attraverso un combustibile omogeneo e continuo, come una serie di accensioni che progredisce per "contagio", portando le fasce di combustibile vicino al fronte del fuoco alla temperatura di accensione
• Ipotesi di strati superficiali continui, uniformi e adiacente al suolo, con materiali infiammabili vivo e morto, dello spessore di due metri, in condizioni stazionarie e distanti dalla fonte di calore che ha dato inizio al fuoco
• Facile da implementare in ambiente GIS
Modello di Rothermel
Modello di Rothermel
dove :
R = Velocità di propagazione del fuoco in m / min Ir = Intensità del fronte di fiamma in Kcal / m2 min x. = Coefficiente di propagazione del flusso calorico FW= Fattore di Ventosità
FS = Fattore di Declivio
rb = Concentrazione combustibile secco in Kg / m3 e…… = Indice di Preriscaldamento
Qig= Calore di Preignizione in Kcal / kg
Rothermel, R.C. (1972), “A mathematical model for predicting fire spread in wildland fuels”, General Technical Report INT-115, USDA Forest Service, Intermountain Forest and Range Experiment Station.
ig b
S W
r
Q R I
1
Basato su un'equazione diconservazione dell'energia adattato da molte prove e sperimentazioni
numeratore = la quantità di calore che il materiale combustibile ha ricevuto
denominatore = la quantità di calore necessaria per portare il combustibile alla temperatura di accensione
Poiché una conoscenza dettagliata di questi fattori è molto difficile, le diverse tipologie vegetali sono state ricondotte a diversi
"modelli" combustibili
• Il modello Rothermel è stato implementato nel GIS con una serie di tematismi GRID, ciascuno corrispondente ad una delle variabili nell'equazione, utilizzando le funzioni di Spatial Analyst
• Alcuni temi (Ig , ξ , ρb , ε , QIG ) sono stati ottenuti da dati di letteratura scientifica (modelli combustibili) delle caratteristiche delle specie vegetali dominanti nelle aree boschive studiate ( densità degli alberi, media della concentrazione di materiali combustibili al suolo, ecc ... )
• Il tematismo GRID del coefficiente di pendenza (Φs) è stato calcolato dalla mappa delle pendenze generata da un modello digitale del terreno (DTM)
• Il coefficiente di vento (Φw) è stato assunto, per ipotesi, un valore uniforme su tutte le celle
• Per ciascuno dei temismi GRID realizzati è stata adottata un’unica dimensione di cella (10 x 10 m), adeguata alla necessità di una continua sovrapposizione con i temismi vettoriali di rete stradale
Implementazione del modello di Rothermel
TEMATISMI GRID IMPLEMENTATI CON IL MODELLO DI ROTHERMEL
Classe di vegetazione
S_value: c.i.r. al tipo di vegetazione
dominante nel bosco
Intensità del fronte di fiamma
Coef. di
propagazione del flusso calorico
Fatt. di declivio
Fatt. di ventosità
Calore di preignizione
Indice di
preriscaldamento
Area di studio Parco dell’Etna (zona est)
Lo studio è stato sviluppato in un area campione del parco dell’Etna, sul versante est del vulcano, dove è presente una fitta rete stradale anche interna ad aree boschive
Applicando nel GIS l’equazione di Rothermel ai tematismi sopra descritti , si è ottenuta una nuova mappa GRID in cui il valore di ogni cella rappresenta la potenziale velocità di propagazione del fronte di fiamma [m / min]
Mappa della velocità di propagazione potenziale del fronte di fiamma
• Calcolo di un nuovo tematismo GRID in ad cui ogni cella è associato l'inverso della velocità propagazione del fuoco, utilizzato nelle fasi successive come "impedenza"
• Localizzazione di un'origine puntuale dell’incendio
• Applicazione della funzione Distance CostWeighetd per ottenere un nuovo tematismo GRID, in cui il valore di ogni cella rappresenta il tempo [min] necessario perché la stessa cella sia raggiunta dal fuoco dall'origine supposta. La funzione opera moltiplicando i valori di ciascuna cella [min/m] del GRID dell’inverso delle velocità per le distanze relative [m] dal punto d’origine ipotizzato
Simulazione GIS incendio boschivo 1/3
• Localizzazione di una "destinazione" puntuale del fuoco, che, partendo dall'origine, definisce la direzione principale del vento che, in caso di notevole velocità dell'aria, è la stessa direzione della probabile diffusione del fronte del fuoco
• Applicazione della funzione Distance
ShortestPath per individuare il percorso di avanzamento più probabile del fuoco. La funzione lavora sul GRID ottenuto dalla funzione CostWeighetd, trovando un percorso composto dalle celle di "costo minimo": queste sono le celle in cui è più probabile la propagazione del fuoco, perché è più alta è la tendenza a bruciare
Simulazione GIS incendio boschivo 2/3
• Estrapolazione delle curve isocrone in base al tematismo GRID ottenuto dalla funzione CostWeighetd: esse rappresentano il luogo dei punti (celle) potenzialmente raggiungibili dall’incendio nello stesso tempo dall’origine supposta
• L’osservazione delle intersezioni tra le curve isocrone ed il percorso preferenziale di diffusione del fronte del fuoco valutato con la funzione ShortestPath, rappresenta un metodo per prevedere l'avanzamento nel tempo e nello spazio del fuoco
• È possibile utilizzare una nuova origine "virtuale" e riavviare la procedura per tener conto della variabilità del fenomeno in relazione alle condizioni meteorologiche (direzione principale del vento)
Simulazione GIS incendio boschivo 3/3
Simulazione evoluzione temporale incendio
calcolo del grid dei tempi potenziali
georefernziazione del punto d’innesco - applicazione funzione Cost Distance
- generazione automatica curve isocrone
È possibile ottimizzare la gestione dell'emergenza, sulla base delle risorse territoriali e infrastrutturali disponibili, utilizzando il modulo GIS Network Analyst.
Ecco i passaggi :
• individuazione del miglior centro operativo (caserma VVFF) in grado di raggiungere nel minoro tempo possibile il fronte del fuoco con il propri mezzi di terra
• Scelta del migliore (più veloce) percorso di avvicinamento
• valutazione del tempo di viaggio
• previsione dell’avanzamento del fronte di fiamma durante il tempo di percorrenza stimato
Gestione dell’emergenza sulla base di un
analisi dinamica della rete stradale
• Verifica (ed eventuale nuova definizione) del primo percorso selezionato, aggiornando la destinazione e, se necessario, la caserma di partenza
• Esclusione dei tratti stradali non utili o non disponibile (a causa di danni) per gli interventi
• il centro operativo principale potrebbe essere in grado di valutare, in tempo reale, movimenti e possibili ritardi (per esempio a causa di traffico) delle squadre utilizzando la trasmissione della posizione rilevata dai ricevitori GPS installati su mezzi per lo spegnimento
Ottimizzazione del centro operativo di
partenza, del percorso e della destinazione
Individuazione del percorso ottimale di avvicinamento dei mezzi di terra, in funzione della più probabile posizione del fronte di fiamma
Calcolo del percorso tenendo conto dell’evoluzione del fenomeno
(Network Analyst)
Schema logico della procedura
ALLERTAMENTO DELLA SALA OPERATIVA
SEGNALAZIONE DELL’INCENDIO
PREVISIONE DELL’ EVOLUZIONE DEL FENOMENO
INDIVIDUAZIONE DELLA DESTINAZIONE DEI MEZZI DI SOCCORSO
INTERROGAZIONE DEL GIS
INDIVIDUAZIONE DEL CENTRO OPERATIVO DA MOBILITARE E DEL PERCORSO DI
AVVICINAMENTO
ITINERARIO VALIDO
(tempo di percorrenza compatibile con la prevista destinazione)
FINE DELLA PROCEDURA
no no
CONTROLLO REAL TIME (PERIODICO O SU SEGNALAZIONE)
si
Necessità di individuare una NUOVA DESTINAZIONE
DESTINAZIONE RAGGIUNTA
si si
no
CONDIZIONI METEO STABILI
no
si
Antonio CONDORELLI
Applicazioni GIS per l'elaborazione di scenari di danno e la gestione delle
emergenze di Protezione Civile
acondor74@gmail.com SEMINARIO sul tema
Applicazione delle tecniche GIS per la gestione dell’ambiente e del territorio agricolo
Progetto
“La protezione dell'ambiente nelle isole del Mediterraneo attraverso la valorizzazione di un sistema colturale arboreo – PROMED 2”
Progetto co-finanziato dall’Unione Europea - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
Unione Europea