RASSEGNA STAMPA 21-11-2017
1. QUOTIDIANO SANITÀ Tumore della mammella: nelle donne in sovrappeso la mammografia va fatta più di frequente
2. REPUBBLICA Cancro: quello che le donne non sanno 3. REPUBBLICA Eppure in atmosfera può uccidere
4. QUOTIDIANO SANITÀ Brescia. Scoperto falso medico che prescriveva tisane
“anti-cancro”
5. SOLE 24 ORE SANITA’ Europa: chi sale e chi scende nella spesa sanitaria 6. STAMPA Beffata dal sorteggio Milano non avrà l'Agenzia del farmaco
7. SOLE 24 ORE Ema, Milano perde al sorteggio Gentiloni: «E' una vera beffa»
8. GIORNALE Ema, l'Italia beffata dalla sorte e dall'Europa «Biscotto contro Milano
9. GIORNO - CARLINO - NAZIONE Agenzia del farmaco, Milano beffata Traditi da Francia e Germania
10. IL FATTO QUOTIDIANO Vince Amsterdam, Milano beffata: sfuma l'Agenzia del farmaco (e un affare da 1,7 miliardi)
11. LA VERITA' A ogni ricovero, due farmaci in più agli anziani
12. CORRIERE DELLA SERA Un italiano su 3 pratica sport
13. REPUBBLICA Nella mente di un dottore
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Lunedì 20 NOVEMBRE 2017
Tumore della mammella: nelle donne in sovrappeso la mammografia va fatta più di frequente
La mammografia, esame di primo livello per lo screening del tumore della mammella, potrebbe non rivelare nelle donne obese o in sovrappeso un nodulo tumorale al di sotto di 2 cm di diametro; questo significa perdere l’occasione di una diagnosi precoce di questa neoplasia con pesanti implicazioni prognostiche e
terapeutiche. L’allarme viene da uno studio condotto al Karolinska di Stoccolma e presentato al congresso dei radiologi americani. Il consiglio pratico è di accorciare l’intervallo tra una mammografia e l’altra nelle donne con elevato BMI.
Le donne in sovrappeso o obese corrono un maggior rischio che la mammografia non individui la presenza di un tumore della mammella, finché questo non cresca fino a superare i 2 cm di diametro. E’ quanto rivela uno studio che sarà presentato la prossima settimana al congresso annuale della Radiological Society of North
America (RSNA, 26 novembre-1 dicembre – Chicago) Le implicazioni pratiche di questa evidenza sono che le donne con un elevato BMI dovrebbero probabilmente sottoporsi a controllo mammografico ad intervalli più ravvicinati.
Fino ad oggi un BMI elevato è stato associato ad un aumentato rischio di patologie cardio-metaboliche e tumorali , ma non era mai stato chiamato in causa nella ridefinizione della tempistica dello screening
mammografico per il tumore della mammella. Lo spartiacque dei 2 cm, nel caso del tumore della mammella, è molto importante sia a fini prognostici, che di definizione del disegno terapeutico; sotto i 2 cm di diametro massimo si parla di tumore di stadio I, al di sopra di tumore di stadio II.
Fredrik Strand , radiologo al Karolinska University Hospital di Stoccolma e colleghi, hanno esaminato 2.012 casi di carcinoma invasivo della mammella diagnosticati tra il 2001 e il 2008; i ricercatori svedesi hanno quindi seguito queste pazienti fino a tutto il 2015, andando ad esaminare l’eventuale correlazione tra progressione di malattia, BMI e densità del tessuto mammario.
Nel caso dei tumori individuati allo screening mammografico, sia il BMI che la densità del tessuto mammario sono risultati associati ad un tumore di grandi dimensioni al momento della diagnosi; nel caso dei cosiddetti
‘carcinomi di intervallo’ (tumori scoperti entro 12 mesi dall’esecuzione di una mammografia refertata come negativa) o entro due anni da una precedente mammografia, l’unica correlazione emersa è con il BMI. Le donne con elevato BMI presentavano una prognosi peggiore rispetto alle donne con BMI inferiore per i tumori individuati nell’intervallo tra due mammografie. La densità mammaria non mostrava infine alcuna associazione significativa con la progressione di malattia.
Secondo gli autori, si tratta di risultati che forniscono, sia ai medici che ai pazienti, informazioni importanti nel pianificare un approccio di screening ottimale. “Nel presentare i pro e i contro dello screening per il tumore della mammella alla paziente - afferma Strand – il fatto di avere un elevato BMI dovrebbe rappresentare un
incentivo in più per sottoporsi a mammografia ; questi risultati inoltre stanno ad indicare che queste pazienti dovrebbero non solo fare lo screening mammografico, ma farlo anche ad intervalli più ravvicinati rispetto alle donne con BMI normale”.
Oltre ad un ‘cancro di intervallo’ di dimensioni maggiori, le donne con elevato BMI possono presentare altri fattori che le espongono al rischio di una prognosi peggiore, compresa la composizione molecolare dei tumori e il livello di espressione dei recettori ormonali.
In Svezia l’intervallo tra un screening mammografico è l’altro è fissato in 18-24 mesi (l’American Cancer Society
raccomanda 12 mesi, la United States Preventive Services Task Force 24 mesi); in Italia lo screening prevede una mammografia ogni 2 anni tra i 50 e i 69 anni.
I prossimi passi del gruppo di ricerca svedese prevedono di indagare se la densità della mammella sia associata ad un ritardo nell’individuazione del tumore. In un futuro più remoto, gli svedesi cercheranno di utilizzare
l’intelligenza artificiale come strumento per differenziare gli intervalli di screening mammografico sulla base del rischio di tumore della mammella di una determinata paziente e della riconoscibilità del potenziale tumore.
Maria Rita Montebelli
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Lunedì 20 NOVEMBRE 2017
Brescia. Scoperto falso medico che prescriveva tisane “anti-cancro”
Si tratta di un cittadino straniero che, senza aver mai conseguito la laurea in medicina, visitava nella propria abitazione pazienti oncologici, prescrivendo per la cura tisane “anti-cancro”. I Nas lo descrivono come “un vero e proprio ciarlatano che speculava sulla salute di pazienti disperati” e invitano i cittadini a “rivolgersi a strutture sanitarie specialistiche” che offrono “percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali ben definiti e condivisi dal mondo scientifico”.
Scoperto dai Carabinieri del Nas di Brescia un cittadino straniero, senza aver mai conseguito la laurea in medicina, visitava nella propria abitazione pazienti oncologici, prescrivendo per la cura tisane “anti-cancro”. Il falso medico, che la nota dei Nas definisce “un vero e proprio ciarlatano che speculava sulla salute di pazienti disperati”, è stato denunciato dai militari all’Autorità giudiziaria per esercizio abusivo della professione.
Nella nota in cui si dà notizia dell’operazione, i Carabinieri dei Nas rammentano ai cittadini che “per la cura delle malattie anche gravi come i tumori, è necessario rivolgersi a strutture sanitarie specialistiche che prendono in carico il paziente, avviandolo a percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali ben definiti e condivisi dal mondo scientifico. Bisogna sempre diffidare di chi offre trattamenti sanitari miracolosi che non hanno alcun fondamento nella scienza medica”.
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