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L Prevenzione delle malattie non trasmissibili

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o s s e r v a t o r i o

46 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 7 - ottobre 2017

L

a creazione di ampi studi di coorte basati sulla popolazione mirati allo studio del legame tra dieta, fattori nutritivi, antropometria e attività fisica da una parte e cancro dall’altra ha aperto la strada a una nuova fase nell’epidemiolo- gia nutrizionale dei tumori e di altre ma- lattie croniche. I primi studi di questo genere furono avviati nell’America set- tentrionale, mentre lo European Pro- spective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC) fu lanciato nei primi anni

‘90. Nel 2000 l’EPIC era diventato il più ampio studio di coorte prospettico del mondo, con una biobanca progettata specificamente per studiare i fattori di ri- schio del cancro e altre malattie legati allo stile di vita, all’alimentazione, alla ge- netica e al metabolismo, con 521.330 partecipanti. Durante il periodo di follow- up (20 anni), sono stati diagnosticati oltre 80.000 casi di tumore, 15.000 casi di DMT2 e 25.000 eventi CV e cerebrova- scolari, nonché il decesso di 47.000 par- tecipanti; questi dati hanno fornito una base consistente per le ricerche in cam- po nutrizionale, metabolico e genetico.

I progetti di ricerca in seno all’EPIC han- no identificato o chiarito una serie di correlazioni:

• relazione significativa tra il consumo di fibre, in particolare quelle contenute nei cereali, e la riduzione del rischio di can- cro del colon-retto;

• è emerso come il consumo di carni rosse e lavorate aumentasse il rischio di tumori all’apparato digestivo, compreso

il ca stomaco, colon e retto;

• il consumo di grassi totali e diversi sot- totipi di grassi non è stato invece ricolle- gato a un rischio di cancro più elevato o è emerso soltanto come fattore debolmen- te predittivo, diversamente da quanto ri- scontrato nella maggior parte degli studi caso-controllo di qualche anno prima.

¼

¼ Progressi della ricerca

Il principale cambiamento nelle cono- scenze sul rapporto tra dieta, alimenta- zione e cancro è tuttavia dovuto alle scoperte sul ruolo dell’antropometria, dell’attività fisica e dei complessi fattori metabolici coinvolti in questi processi;

queste scoperte non si limitano a darci informazioni sul consumo abituale di un cibo o di un nutriente in particolare, ma vanno oltre. È emersa una forte correla- zione tra il grasso corporeo in eccesso, misurato tramite il BMI e il rischio di svi- luppare diversi tipi di cancro, mentre un’attività fisica moderata o elevata, che unisca attività ricreative e domestiche, è stata associata a un rischio ridotto di vari tumori, indipendentemente dal BMI. Il meccanismo biologico alla base del rap- porto tra obesità, attività fisica e cancro è complesso e non ancora del tutto chiaro.

Uno degli ambiti di ricerca affrontati dall’EPIC e da altri studi di coorte succes- sivi ha coinvolto i componenti della sin- drome metabolica e l’insulino-resistenza.

Nel corso del New York University Wo- men’s Health Study, è emersa inizial-

mente una relazione fortemente positiva tra il C-peptide come marker dell’iperin- sulinemia e un aumento del rischio di ca al colon e al retto. Questi risultati sono stati confermati dall’EPIC e da studi di coorte successivi. Livelli elevati di insuli- na sono stati associati a un maggior ri- schio di sviluppare altri tipi di tumore, tra cui il tumore al seno dopo la menopausa e il cancro dell’endometrio.

Studi più recenti hanno riguardato il ruo- lo di altri componenti della sindrome metabolica e analizzato come dieta, an- tropometria e attività fisica influiscano sui processi infiammatori potenzialmen- te collegati alla carcinogenesi.

In conclusione, le ricerche svolte negli ultimi decenni hanno riscontrato che la dieta, l’alimentazione, l’attività fisica e l’antropometria influiscono notevolmen- te sul rischio di sviluppare tumori, diabe- te di tipo 2 e malattie cardiovascolari, nonché sulle aspettative di vita della po- polazione. Svelare i meccanismi con cui questi fattori comportamentali e nutrizio- nali condizionano lo sviluppo dei tumori rappresenta una priorità per meglio com- prendere l’eziopatogenesi di diversi tipi di cancro. Dal punto di vista della sanità pubblica, questi fattori metabolici e lega- ti allo stile di vita sono estremamente interessanti poiché spesso coincidono con i principali rischi noti di malattie CV e diabete, offrendo la possibilità di perso- nalizzare la prevenzione delle malattie non trasmissibili tramite l’insieme di in- terventi a livello pubblico.

“Nutrizione e tumori: dall’epidemiologia alla prevenzione” è tra i temi affrontati

a “The Future of Science 2017”, ciclo di conferenze internazionali volte a definire un nuovo ruolo della scienza nella società del terzo millennio organizzate dalla Fondazione Umberto Veronesi,

Fondazione Tronchetti Provera e Fondazione Giorgio Cini

Elio Riboli - Igiene generale e applicata - Humanitas University

Prevenzione delle malattie non trasmissibili

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