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7.2 Fase sperimentale

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Academic year: 2021

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7.2 Fase sperimentale

I risultati ottenuti nella sperimentazione, mostrano differenze notevoli relative ai vari tipi di danno, a seconda degli ecosistemi considerati in particolare tra quelli soggetti a coltivazione (viti e olivi) e quello boschivo. I danni differivano soprattutto nel tipo di vegetazione presente e nel tipo di habitat che favoriva la maggiore o minore presenza del cinghiale. Durante i vari monitoraggi, è stato osservato inoltre che i siti di riferimento non erano frequentati dal cinghiale in modo continuo e regolare, ma discontinuo, quindi i danni si manifestavano solo occasionalmente. Di seguito sono stati riportati i risultati di ogni ecosistema riferiti ad ogni singolo controllo.

7.2a L'agroecosistema vigneto

 Sito A1

Il sito A1, è un vigneto. In data 1 Marzo 2013, al primo monitoraggio, si presentava con vegetazione erbacea rigogliosa; la coltura, la vite, si presentava in buono stato.

I danni causati dal cinghiale riguardavano principalmente i muri a secco e il suolo. I danni riscontrati sono stati così catalogati:

1. danni alla parte superiore dei muri a secco, 2. danni al suolo, dovuti al sentieramento.

Tale sito al primo monitoraggio si presentava nel complesso come descritto nel seguente schema (fig. 12).

Fig. 12 Entità dei vari tipi di danno

Danno/ entità Nel complesso

Danno da grufolamento Assente

Danno da sentieramento Modesto

Danno nei confronti dei muri a secco Modesto

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71 Possiamo notare i danni causati al terreno per il continuo passaggio degli animali sempre lungo percorsi preferenziali con formazione di zone lineari prive di inerbimenti e con suolo compattato ( sentiramento) (foto n.6, foto n.7).

Fotografia n.6 Danno da sentieramento

Fotografia n. 7 Sentiero tracciato dai cinghialiattraverso le terrazze Fotografia n. 7 Sentiero tracciato dai cinghialiattraverso le terrazze

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72 Nella fotografia n.8 possiamo vedere come questa caratteristica del cinghiale, cioè quella di creare percorsi preferenziali, possa incidere sull’ambiente causando danni ai muretti a secco.

L’immagine seguente mostra un lieve danno al muro a secco (foto n.9).

Fotografia n. 8 Danno modesto ad un muretto a secco

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73 Dalle osservazioni effettuate durante questo controllo possiamo affermare che il danno economico causato dalla presenza di ungulati, in questo sito, era di modesta entità, in quanto non era presente alcun tipo di danno arrecato alle colture. Dal punto di vista ambientale l’impatto del cinghiale era evidente per i danni ai muretti a secco e quelli da sentieramento al suolo.

Il sito A1 al secondo controllo, in data 10 Aprile 2013 presentava danni dovuti al cinghiale quali:

1. danni ai muri a secco

2. danni al suolo, dovuti al sentieramento.

Possiamo vedere l'evoluzione del precedente danno (foto n.10) presentato nella fotografia n.8 del 1 Marzo al muro a secco. Ciò dimostra come la presenza del cinghiale e il progressivo abbandono di queste terre siano correlate ai fenomeni erosivi del territorio.

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74 Il sito A1 al terzo sopralluogo, in data 15 Maggio 2013, presentava una serie di danni dovuti al cinghiale quali:

1. danni ai muri a secco

2. danni al suolo, dovuti al sentieramento.

Durante questo controllo ho potuto notare che i danni dovuti al cinghiale si erano estesi anche alle piane limitrofe a quelle prese in considerazione dal mio studio, conseguentemente non ho potuto fare altro che estendere l'area di interesse anche a queste zone.

Infatti la fotografia n.11 mostra appunto la piana superiore a quella che stavo monitorando. Si può notare come l'azione combinata del sentieramento del cinghiale e dello scorrimento dell'acqua abbiamo determinato il crollo di questo muro a secco.

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75 Lo stesso si può dire anche di quest'altro muretto (foto n.12), poco distante dal precedente.

La seguente immagine mette in evidenza come il crollo di un muro a secco possa incidere sullo spazio utile della terrazza, e quindi sulla lavorabilità della vigna.

Fotografia n. 12 Danno al muretto a secco

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76 Infatti un buco del genere non permette l'accesso alle viti presenti (foto n.14).

Nei mesi precedenti, a causa delle frequenti piogge, è stato impossibile rinvenire tracce dovete al calpestio dei cinghiali, è quindi stato possibile attribuire a tale animale certi danni solo perché era stato precedentemente avvistato e segnalato al parco, nei suddetti siti. In questo mese invece abbiamo potuto fotografare, con grande emozione, le impronte lasciate dell'animale, in prossimità del buco mostrato nella figura precedente (foto n.15).

Fotografia n. 14 Terrazza ridotta a causa del crollo del muro a secco

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77 La fotografia n.16 mette in evidenza l'importanza del fattore umano in questo ambiente, e della necessità del ripristino repentino dei muri a secco.

Questo sito al quarto sopralluogo, avvenuto in data 22 Giugno 2013, presentava gli stessi danni descritti precedentemente, quali: danni ai muri a secco, danni al suolo, dovuti al grufolamento e al sentieramento.

Questi danni però non sono da aggiungere a quelli riscontrati in precedenza, ma sono semplicemente gli stessi che nel tempo non sono stati ricostruiti, nel caso dei muretti a secco oppure rimarginati dall'ambiente negli altri casi. Comunque le immagini di questa uscita risultano poco esaurienti, poco chiare, a causa della ripresa vegetativa della vigna e quindi dalla fitta vegetazione.

La fotografia n. 17 mostra l'evoluzione temporale del danno a discapito del muro a secco evidenziato nel mese precedente.

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La fotografia n.18 mostra il progredire del buco formato nel mese precedente.

Fotografia n. 17 Crollo del muro a secco

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79 Il sito A1 al quinto sopralluogo, in data 24 Luglio 2013 presentava danni dovuti al cinghiale quali danni ai muri a secco. Nelle fotografie si vedono differenti tecniche e metodi di ripristino dei muri a secco (foto n.20). Talvolta anche di rinnovo delle pietre o in altri casi di consolidamento (foto n.19, foto n.21).

Fotografia n. 19 Consolidamento del muro a secco

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80 Il sito A1 in data 30 Agosto 2013, al sesto sopralluogo, non presentava ulteriori danni rispetto a quelli segnalati nel mese di giugno, quindi ho continuato a monitorare l'evoluzione dei danni precedenti, purtroppo a causa della vegetazione non risulta facile distinguere i punti interessanti. La fotografia n.22 rappresenta da una prospettiva dal basso la frana descritta in precedenza e non ancora risanata.

Fotografia n. 21 Consolidamento tramite l’uso di pietre del muro a secco

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81 Nella fotografia n.23 si può vedere il continuo progredire di questo buco a discapito della terrazza.

La fotografia n.24 mostra la frana descritta per la prima volta durante il terzo controllo. Fotografia n. 23 Terrazza ridotta a causa del crollo del muro a secco

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82 Il sito al settimo sopralluogo, in data 25 Settembre 2013, presentava ancora gli stessi danni, descritti precedentemente, quali: danni ai muri a secco e danni al suolo, al sentieramento. Infatti il territorio risulta cambiato dall'ultimo monitoraggio (foto n.25).

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83 Il sito A1 in data 23 Ottobre 2013, all' ottavo sopralluogo, presentava ancora i medesimi danni causati al cinghiale quali: danni ai muri a secco e danni al suolo, dovuti al sentieramento. Come si può vedere nella figura la piana franata in precedenza non è stata risanata in alcun modo (foto n.26).

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84 Nella figura si può notare il trattamento nei confronti di questo piccolo lembo di muro a secco franato (foto n.27).

Il sito A1 al nono sopralluogo, avvenuto in data 29 Novembre 2013, presentava ancora gli stessi danni dovuti al cinghiale:

1. danni ai muri a secco

2. danni al suolo, dovuti al sentieramento.

Nella figura si nota il ripristino dei muretti a secco da parte dell'uomo e l'impatto che hanno a livello paesaggistico (foto n.28).

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85 Il sito A1 in data 25 Gennaio 2014, al decimo sopralluogo, presentava ancora gli stessi danni dovuti al cinghiale:

1. danni ai muri a secco 2. danni al suolo.

Pertanto assegnando dei valori progressivi, in base all'entità del danno, dalla media dei valori inerenti ai vari punti di riferimento e valutando i vari danni e gli eventuali ripristini, nell'arco dei dieci sopralluoghi, abbiamo ottenuto la seguente tabella (fig.12).

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86 Sopralluogo Tipo di danno Danno ai muri a secco Danno da sentieramento Danno da grufolamento

Danno alle specie arboree 1° s. 1 1 0 0 2° s. 2 2 0 0 3° s. 2 2 0 0 4°s. 2 2 0 0 5°s. 2 2 0 0 6°s. 3 2 0 0 7°s. 3 2 0 0 8°s. 3 2 0 0 9°s. 3 2 0 0 10°s. 3 2 0 0

Fig.12 Indice di danno nel sito A1

Come si può notare dalla tabella, nel mese di Giugno, la metà dei muretti a secco presenti sono stati ripristinati, grazie all'intervento umano.

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