• Non ci sono risultati.

La crisi economica e le risposte di politica economica: Europa vs. altre grandi regioni nel mondo

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "La crisi economica e le risposte di politica economica: Europa vs. altre grandi regioni nel mondo"

Copied!
14
0
0

Testo completo

(1)

1 ESSP2

La crisi economica e le risposte di politica economica: Europa vs. altre grandi regioni nel

mondo

Rif. testo: Garofoli, Economia e politica economica in Italia. .. Cap. I.9 Economia e sviluppo dei sistemi produttivi a.a. 2017 – 2018

prof. Marco Bellandi marco.bellandi@unifi.it DISEI

(2)

1.7-1.8 2

Dati macro

(3)

3

la grande crisi economica internazionale esplosa fra il 2007-2008

(4)

4

la grande crisi economica internazionale esplosa fra il 2007-2008

(5)

5

la grande crisi economica internazionale esplosa fra il 2007-2008

(6)

6

la grande crisi economica internazionale esplosa fra il 2007-2008

(7)

7

la grande crisi economica internazionale esplosa fra il 2007-2008

(8)

1.7-1.8 8

cronologia

(9)

9

Cronologia della grande crisi 2007-2008 – (1)

• Cronologia della grande crisi: a inizio 2007 i primi segnali della rischiosità di investimenti di bassa qualità (cioè difficile esigibilità, sub-prime) nel settore immobiliare USA;

incominciano dichiarazioni di perdite di miliardi di dollari da parte di banche USA e non Usa con investimenti in USA; da aprile 2007 cominciano i fallimenti nel settore delle società di gestione dei mutui ipotecari; a ottobre 2007 la crisi

finanziaria raggiunge Germania e UK col collasso delle banche più esposte in USA.

• A novembre 2007 le perdite stimate sui sub-prime USA raggiungono i 400 miliardi $; la crisi si estende anche per effetto dei derivati che erano stati usati per nascondere la presenza di finanziamenti sub-prime entro prodotti

finanziari; la caduta del valore degli immobili ha effetti a catena sui consumi USA che diminuiscono rapidamente.

(10)

10

Cronologia della grande crisi 2007-2008 (2)

• I governi cominciano ad intervenire: dicembre 2007 Bush per evitare 1 milione di pignoramenti case, poi la Federal reserve con una linea di credito di 20 miliardi di dollari per le banche a rischio saliti a 200 miliardi nel marzo 2008, poi la Bank of England con 10 miliardi di sterline, poi a febbraio 2008 Bush 100 miliardi di $ per sgravi fiscali e 50 miliardi di $ per

incentivi a investimenti; incominciano le nazionalizzazioni di banche e società finanziarie e assicurative in Usa e in altri paesi; 14 settembre fallisce Lehman Brothers; continuano operazioni di immissione liquidità per migliaia di miliardi $

• A novembre 2008 Obama vince le elezioni, e a gennaio 2009 inizia il suo mandato

(11)

1.7-1.8 11

origini strutturali della crisi finanziaria e

meccanismi di trasmissione all’economia reale

(12)

12

origini strutturali della crisi finanziaria

• Aumento delle disuguaglianze nei paesi industriali, e spinta a consumi con indebitamento nei ceti a reddito basso e medio basso (ceti in allargamento per restringimento della classe media)

• De-regolamentazione delle istituzioni finanziarie e

finanziarizzazione selvaggia dell’economia (coi derivati, le transazioni finanziari globali hanno valori decine di volte quelle delle transazioni commerciali); moral hazard nelle società di rating e revisione

• La crescita economica nei paesi emergenti è stata spinta dalla delocalizzazione manifatturiera dai paesi avanzati e

agganciata a modelli export-led, con mantenimento di salari bassi

• Gli USA hanno continuato a crescente con crescente indebitamento

• EU crescita bassa, con domanda interna fiacca, malgrado basso indebitamento extra EU. La crescita è mantenuta da esportazioni extra EU, e all’interno crescono disuguaglianze

(13)

13

meccanismi di trasmissione all’economia reale

• Caduta della liquidità delle banche, restrizione credito al consumo e agli investimenti produttivi

• Effetto ricchezza negativo (per riduzione del valore di azioni e obbligazioni di molte imprese finanziarie in crisi, e per

riduzione valore case) si ripercuote pure su consumi

• La caduta del consumo e degli investimenti porta a riduzione della produzione, dell’occupazione, e ancora dei consumi

• Le entrate fiscali diminuiscono, aumentano deficit e debiti pubblici, in presenza di politiche di stabilità rigide nei paesi già con debito su PIL alto (in EU, e in particolare in area euro) questo impone strette fiscali, che aggravano ancora di più la riduzione di consumi e investimenti (direttamente e

indirettamente)

Notare che la stabilità monetaria e la disciplina fiscale è un’insensatezza in questo periodo: infatti USA e Cina intervengono con manovre enormi nel 2008. Invece EU , bloccata da interessi contrastanti, tarda ad intervenire (BCE nel 2011 e poi nel 2015): i «PIGS» penalizzati oltre misura

(14)

1.7-1.8 14

Le possibili risposta in Europa: new deal

europeo, nuovi approcci di politica industriale, coerenza economia e organizzazione : rinvio a

1.10

Riferimenti

Documenti correlati

d) la globalizzazione della finanza ha, a sua volta, reso più difficile il controllo e il monitoraggio dei mercati finanziari.. Crisi economica nell’area Euro.

c) la deregulation che ha favorito la crisi fa parte della stessa cultura che ha sempre proposto la liberalizzazione finanziaria e l’integrazione ai mercati finanziari mondiali.

A rich and diverse conodont fauna from upper Frasnian and lower-middle Famennian strata in three sections – Ghale-kalaghu, Howz-e-dorah 1 and Howz-e-dorah 2 – in the southern

Mentre, in generale, la soddisfazione per la propria vita personale e la felicità non sono cambiate significativamente dal 2007, i genitori di un nucleo familiare senza un lavoro

Albero genealogico di Guidetto Guidetto

As to sodium detection, recent data with genetically engineered mice support the notion that the epithelial so- dium channel (ENaC) works as taste receptor [25] for

Ne deriva che un ulteriore aspetto della crisi è la sua intensità asimmetrica, non solo l’impatto della crisi è stato differenziato tra i diversi Paesi dell’UE, ma