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(1)

e e e e

CLASSIFICAZIONE

(2)

Gli acari

Le forme

(3)

Gli acari

Artropodi chelicerati

Caratteristiche morfo-biologiche

Piccole dimensioni (0,1-0,7 mm)

Corpo diviso in regioni App. boccali peculiari

4 paia di zampe

(4)

Ecologia degli Acari

Specie zoofaghe acqua, piante, vettori di detriti organici patogeni

Regime dietetico Habitat Altro

Specie predatrici Specie parassite

(5)

Specie micofaghe ambienti umidi, derrate

e onnivore in case e su derrate batteri, alghe

Regime dietetico Habitat Altro

Specie fitofaghe piante

Ecologia degli Acari

(6)

Fitomizi

Aspirazione dei liquidi cellulari Cheliceri stilettiformi

Trituratori

Asportazione di brandelli di tessuti

Cheliceri a pinza

Specie polifaghe: lesioni cellulari necrosi evidenti Specie mono- oligofaghe:

ipertrofie cellulari

> organelli cellulari

> sostanze di riserva

Ecologia degli Acari

Specie fitofaghe

(7)

Morfologia

P r o s o m a

opistosoma

gnatosoma

Le regioni del corpo

podosoma

(7 somiti)

(3 somiti)

4 somiti 6-13 somiti

(8)

P r o s o m a

Gnatosoma

Podosoma Opistosoma

(9)

Sub-capitulum Parti del Prosoma

Gnatosoma (=capitulum o rostro + stiloforo):

fusione dei primi 3 somiti.

Sub-capitulum:

solco alimentare pre- orale, bocca e faringe

coxe fuse dei pedipalpi;

(10)

Parti del Prosoma

Cheliceri: Tri-articolati

Chela: digitus fixus (II art.) +digitus mobilis (III art.) Triturazione / Lesione Conduzione del cibo Immissione di saliva

Anche funzione sensoriale

digitus fixus

digitus mobilis Variazioni di

forma

(11)

digiti mobili

cheliceri

Le forme primitive

(12)

saliva

Succhi cellulari

faringe

faringe

Labrum stiletti

Azione della pompa

stiletti

Funzionamento degli stiletti chelicerali

(13)

Parti del Prosoma

Pedipalpi:

2-6 articoli Coxe fuse:

subcapitulum +

anteriormente la bocca con labrum dorsale e lobi laterali

Coxa, trocantere,

femore, patella, tibia e tarso

Manipolazione dell’alimento

Funzione sensoriale

Prosoma:

PEDIPALPI

Anche stilettiformi; forniti di sbocchi ghiandolari della seta

(14)

Parti del Prosoma

Podosoma Zampe:

Tre paia da larva

4 paia da ninfa e adulto Coxa, trocantere

femore, patella, tibia, tarso

tarso: empodio, uncini, ventose

Locomozione (funzione primaria)

Manipolazione dell’alimento

Funzione sensoriale importante

(15)

Opistosoma

Genitali esterni Scudo anale

Opistosoma

(16)

Sistema tegumentale

•Esoscheletro: cuticola (proteine + N-acetyl-D-glucosamina):

epicuticola + procuticola (=esocuticola + endocuticola).

•La procuticola è costituita da una matrice proteica ed è attraversata da pori canali.

•Epidermide: organizza l’esoscheletro, le setole, etc.

(17)

Muscolatura

Muscoli scheletrici volontari:

del corpo: longitudinali e dorsoventrali

delle appendici: intrinseci ed estrinseci

Muscoli viscerali involontari

(18)

Sistema respiratorio

Simile a quello degli insetti

Le aperture stigmatiche si trovano sullo gnatosoma, sull’opistosoma.

Numero, forma e posizione hanno valenza sistematica.

Di tipo tracheale o di tipo tegumentale

(19)

•Sistema respiratorio:

 di tipo tracheale; le trachee arrivano in superficie, continuano con i peritremi, canali

inseriti in una piega del tegumento.

Lo scambio di aria tra gli stigmi e

l’esterno avviene con i peritremi aperti.

.

(20)

Sistema nervoso

•S.n.periferico

Fibre nervose che innervano le appendici (da gangli sopra-esofagei: cheliceri e pedipalpi) (sotto- esofagei : zampe, genitali, …)

•S.n. centrale

•Nel podosoma

Synganglion o cerebro: 1 coppia di gangli del podosoma + 1 coppia di gangli dell’opistosoma (detti sotto-esofagei) + 1 coppia di gangli preorali (= sopra-esofagei). È avvolto da una membrana detta neurilemma.

(21)

Synganglion o Cerebro

Cerebro

È localizzato nel podosoma

Gli organi di senso:

 setole (anche porose)

 tricobotria (altre setole)

 occhi (4-5 o assenti)

(22)

Apparato digerente

Le parti boccali

possono essere molto differenziate nei diversi gruppi in funzione del regime alimentare

cheliceri, pedipalpi e cavità orale

(23)

Sistema digerente: intestino anteriore

Faringe Esofago

Valvola cardiaca

Pompa faringeale nei fitomizi

Origine

ectodermica

(24)

Sistema digerente: intestino medio (mesentere)

Tratto più voluminoso Talvolta diviso in 2 tratti:

ventricolo, (valvola pilorica), colon e postcolon

Presenta vistosi ciechi gastrici

Lume rivestito da un epitelio monostratificato a funzione secretrice e di assorbimento

Origine

endodermica

(25)

Sistema digerente: intestino posteriore

Intestino posteriore:

ampolla rettale Sbocco anale localizzato

nell’opistosoma

Origine

ectodermica

(26)

Digestione

Alimento liquido o solido pre digerito extra-oralmente

Saliva ad azione digestiva, tossica e che può indurre galle

Intestino provvisto di enzimi digestivi: lipasi, proteasi e carboidrasi

ph acido o neutro

Nel passaggio nell’ultimo tratto dell’intestino viene riassorbita acqua

(27)

S. escretore

sono coinvolti nell’escrezione:

– Tubi Mapighiani: da 2 a 4 (innesto post ventricolare) oppure assenti

– Ghiandole coxali: in assenza di TM anche a funzione secretrice (ghiandole salivari)

– Prodotti dell’escrezione: guanina e acido urico

– La muta permette l’eliminazione di materiale azotato

S. circolatorio

C. emocelica con movimento dovuto ai muscoli dorsoventrali

– Vaso dorsale chiuso posteriormente (solo in alcuni zoofagi)

– Emolinfa: acqua, proteine, enzimi, lipidi glucidi, sali minerali, ormoni e cataboliti

Altri sistemi

(28)

Apparato riproduttore

•Femmina:

–2 ovari, 2 ovidotti, ovidotto impari e sbocco esterno

(caso tipico); talvolta 1 o 2 spermateche.

–Sbocco genitale semplice con scleriti circostanti

(29)

•Maschio:

– Produzione di spermatofore e loro

trasferimento (diretto / indiretto);

– 2 testicoli, due deferenti, 1 dotto eiaculatore con sbocco genitale.

Talvolta vescicola seminale.

– In alcune specie la chela dei

cheliceri si trasforma in un organo per il trasferimento delle

spermatofore: lo spermiodattilo.

(30)

Accoppiamento e fecondazione

Tipi di riproduzione

:

Anfigonia, partenogenesi arrenotoca, telitoca, o raramente deuterotoca.

•Trasferimento indiretto delle spermatofore

(

Eriofidi

)

•Trasferimento diretto di spermatozoi o spermatofore:

accoppiamento o utilizzo dello spermiodattilo

Riproduzione

(31)

Uova

Ovari solitamente

meroistici con cellule follicolari

Uova solitamente centrolecitiche a segmentazione superficiale

di forma variabile

(32)

4 paia di zampe

Mute con stadio quiescente:

• Protocrisalide

• Deutocrisalide

• Teleiocrisalide

Negli eriofidi tutte le età posseggono appena 2 paia di zampe

•Prelarva esapoda all’interno del corion

• Larva esapoda

• Protoninfa

• Deutoninfa

• Tritoninfa

• Adulto

Sviluppo postembrionale

(33)

Stadi di sviluppo di Panonychus ulmi

Larva esapoda protoninfa deutoninfa

Femmina maschio

(34)

adulto

Larva esapoda ninfa

uovo

Sviluppo postembrionale

(35)

•Monovoltinismo

•Polivoltinismo Fattori che influenzano il voltinismo:

• Temperatura

• Umidità

• Pabulum

• Fotoperiodo

Sviluppo postembrionale

(36)

Diapausa:

generalmente invernale

Uovo Adulto

•Condizioni favorevoli

•Dopo esposizione a freddo

• Riduzione del fotoperiodo

• Riduzione della temperatura

• Peggioramento del pabulum geotropiche +

fototropiche -

Possibilità di quiescenza

femmine

(37)

• ipopo: deutoninfa priva di apparato boccale e fornita di ventose; presenta metabolismo ridotto.

•Femmina adulta fecondata

•Diapausa prolungata (Ixodidi)

(femmine deutogine negli eriofidi)

hypopus

Forme di resistenza ad avverse condizioni ambientali

(38)

Dispersione

Attiva Passiva

brevi distanze

• Vento

• Adattamenti

• Attività antropica

• Foresia

Singoli individui

Fili di seta; drizzamento sulle zampe posteriori o lobi anali (eriofidi)

(39)

Temperatura

Umidità relativa

Vento e pioggia

Luce

Durata del ciclo biologico

Variazioni improvvise

Optimum 60%

Diffusione della specie

Se dilavante: irrigazioni a pioggia diapausa

fototropismo

Fattori abiotici di contenimento

(40)

Funghi:

Entomophthora Virus

Acari: Phytoseidae

Antagonisti naturali

(41)

Antagonisti naturali

Insetti

Neurotteri: Chrysopidae

Coleoptera: Coccinellidae

Stethorus

punctillum

(42)

Insetti Rhynchota: Heteroptera

Antagonisti naturali

(43)

Insetti

Diptera: Cecidomyiidae

Diptera: Syrphidae

Antagonisti naturali

(44)

• conta diretta delle forme sull’organo attaccato

• raccolta per lavaggio o spazzolamento dei campioni

• conta su foglio di carta bianca

• metodo della centrifugazione

• metodo dell’imbuto di

BerleseTullgren

Modalità di campionamento

(45)

Imbuto di Berlese-Tullgren

I campioni di terreno sono posti nell’imbuto selettore di Berlese, che consente di estrarre gli

organismi dalla zolla di suolo, posta sopra un setaccio o una rete con maglie di ca. 2mm.

Al di sotto è presente un bicchiere di raccolta, mentre una lampada (40 watt) a ca. 20 cm dal terreno lo riscalda e lo disidrata, favorendo la caduta della microfauna nel

recipiente di raccolta.

Questa fase dura in media 5 giorni

(46)

Artropodi Chelicerati

Gruppi con specie di importanza agraria:

• Ixodida

• Gamasida

• Actinedida (Prostigmata)

• Acaridida

• Oribatida

Zecche

Ectoparassiti, Predatori Acari Fitofagi

Rogna degli animali

Degradano materiale organico bioindicatori

Classificazione degli Acari

(47)

Classificazione per numero e posizione degli stigmi

Oribatoidea Oribatidae

(48)

Ixodida: (Metastigmata) Zecche

Caratteristiche morfologiche:

Grandi dimensioni

Gnatosoma (rostro) con cheliceri Ipostoma con dentelli

Danni:

•Danno diretto per suzione di sangue

•Trasmissione di patogeni

(Protozoi, Rickettsie, Batteri, Virus)

(49)

Cheliceri e ipostoma inseriti in tessuto animale

(50)

Ixodida: Famiglia Varroidae

Varroa destructor:

ectoparassita dell’ape

Si alimenta di emolinfa a carico di adulti e di larve.

Depone le uova all’interno delle celle di covata

Danni:

•Morte delle larve

•Sviluppo anomalo delle larve

•Minore longevità degli adulti

(51)

Attivi predatori soprattutto di acari fitofagi.

Caratteristiche morfologiche:

piccole dimensioni (0.5 mm)

Gnatosoma (rostro)

con cheliceri a pinza pedipalpi 5-articolati

Zampe lunghe Colori brillanti

Famiglia Phytoseidae

(52)

Biologia:

5 stadi di sviluppo: uovo, larva, protoninfa, deutoninfa e adulto

•Longevità > prede (Tetranichidi)

•Spesso specie monofaghe

•Anche a regime alimentare misto (= pollinifagi)

Famiglia Phytoseidae

(53)

Utilizzato soprattutto in serra

Fitoseide molto attivo in presenza di un gran numero della sua preda (Tetranychus urticae)

Allevato nelle bio fabbriche Phytoseiulus persimilis

Altri generi utilizzati per il controllo biologico:

Typhlodromus Amblyseius Euseius

Famiglia Phytoseidae

(54)

Actinedida: (Prostigmata)

Cheliceri con gli articoli basali fusi (stiloforo)

Cheliceri stilettiformi

Acari Fitofagi

Nelle specie fitomize evolute Gnatosoma con

cheliceri a pinza

(55)

Acari Fitofagi: Eryophioidea Altri adattamenti dello gnatosoma:

digitus fixus stilettiforme digitus mobilis stilettiforme pedipalpi stilettiformi

stilettiforme

Direttamente implicati nella puntura e nella suzione 2 stiletti (continuazione

degli apodemi interni) in cui scorrono:

Altri 2 stiletti pedipalpali ai lati dell’apertura boccale

labrum

In totale 9 stiletti tenuti insieme dalla guaina degli stiletti

Cheliceri

(56)

Danni

In rapporto all’organizzazione delle appendici boccali

Tessuti interessati

Tessuto a palizzata epidermide

ingiallimenti argentature

Reazioni cellulari Tricomi

Suberificazioni Rugginosità

Galle

(57)

Immissione saliva tossica

Aumento del metabolismo vegetale e malformazioni di tessuti della pianta

Acari vermiformi, molto piccoli,

provvisti di sole due paia di zampe in tutti gli stadi (0,1 – 0,3 mm).

Fitofagi specializzati le specie che determinano galle, ipertricomi, scopazzi, rosette, arrotolamenti.

Acari Fitofagi: Eryophidae

Scudo cefalotoracico

(58)

Colomerus vitis

Agente dell’erinosi delle vite

Danni

(59)

erinosi delle vite fillossera della vite

Evitare di confondere i sintomi provocati da organismi diversi!!

Bollosità: pagina superiore Ipertricomi: pagina inferiore

Le galle che ospitano gli afidi sporgono dalla pagina inferiore

(60)

Phytoptus (Phytocoptella) avellanae

Acaro molto diffuso in Campania; svolge più generazioni nella stessa gemma.

Acari Fitofagi: Eryophidae

Pesante attacco su giovane pianta

Gemma alterata

Gemma normale

(61)

Fase critica del ciclo dell’acaro sono le migrazioni primaverili verso le nuove gemme in formazione.

Gemma ipertrofica aperta nella successiva primavera

gemma ipertrofica

Phytoptus (Phytocoptella) avellanae

(62)

Sezione di

gemma ipertrofica

(63)

Monitoraggio

Danni

Le gemme infestate si ingrossano, a seguito

delle punture; in inverno si presentano più gonfie e pelose delle sane.

Le piante con attacchi notevoli vegetano stentatamente.

Alla fine dell’inverno:

4 rami/pianta sul 10% delle piante.

Si contano le gemme infestate

sul totale delle gemme del campione.

SI= 15-20%

(64)

Controllo dell’acaro galligeno

Cv resistenti;

trattamenti nella fase di migrazione che si verifica nello stadio fenologico di 3-4 foglie distese/germoglio

Prodotti a base di zolfo, olio o un acaricida

specifico nei casi più gravi

(65)

Aceria sheldoni

acaro delle meraviglie

Acari Fitofagi: Eryophidae

0,16 – 0,18 mm

Vive all’interno delle gemme del limone

(66)

Con le punture altera il normale assetto delle gemme con la creazione

di organi deformi.

Durante l’inverno:

SI = 30% di gemme infestate nel campione

Intervenire con olio bianco al 2%

Aceria sheldoni

Una “meraviglia”

C. visivo su rami, foglie e/o frutti

Valutare lo stato sanitario delle piante per

Lotta alla ripresa vegetativa

I suoi attacchi si registrano maggiormente nelle

zone costiere

(67)

Aculops (= Vasates) lycopersici

Acaro della bronzatura del pomodoro

In rapporto alle solanacee, soprattutto pomodoro Provoca gravi danni in

serra e pieno campo

L’eriofide si lotta alla comparsa dei primi focolai con prodotti

a base di zolfo e/o acaricidi (es. spiromesifen).

(68)

Acari: Tarsonemidae

Polyphagotarsonemus latus Acaro pallido

Uova

= 100µ

Specie emergente

per ortive ed ornamentali

Svolge 1 gen. ogni 8-10 giorni

Adulto = 0,25 mm

Necessita di UR = 80-100 % e

T° tra i 15 e i 22°C. Teme luce e calore.

Evita le parti del vegetale esposte e si occulta negli apici vegetativi e fiori.

(69)

Acari: Tarsonemidae Danni

Interventi

Agire sui parametri ambientali Impiego di acari predatori

Acaricidi adulticidi-ovicidi (es. spiromesifen)

Arricciamenti, deformazioni fiorali e dei frutticini, Alterazioni di colore e consistenza, suberosità

(70)

Eotetranychus carpini vitis

Vi appartengono acari noti col nome di “ragnetti rossi”.

Vivono sulla pagina inferiore delle foglie provocando le tipiche alterazioni dovute alle punture e alla

suzione del contenuto cellulare.

Gnatosoma di un tetranichide

Ragnetto giallo della vite

Svolge 6-8 gen./anno

Acari Fitofagi: Tetranychidae

(71)

Panonychus ulmi

Ragnetto rosso dei fruttiferi

Sverna da uovo nelle anfrattuosità della corteccia o sulle gemme.

Le forme giovanili sono presenti alla ripresa vegetativa.

Acari Fitofagi: Tetranychidae

Può svolgere fino a 9 gen. / anno

(72)

Danni

Le punture di alimentazione provocano lo svuotamento cellulare e la comparsa di una bronzatura delle foglie. La produzione è negativamente influenzata con infestazioni generalizzate.

rugginosità seguita da disseccamenti

(73)

Fattori di controllo naturali

La specie è limitata da alcuni nemici naturali

Fitoseidi Stethorus punctillum

Lo stetoro è un piccolo coccinellide (1,2-1,5 mm) che svolge 2-4 gen./anno.

Specie longeva.

Vorace predatore di acari

(74)

Monitoraggio

durante il riposo vegetativo esaminare da 5 a 10 pezzi di legno di due anni per una lunghezza totale di 1-2 m;

l’entità delle deposizioni fornisce una stima dell’attacco prevedibile in primavera-estate (n° uova / gemma);

in pre-fioritura da orecchiette di topo e nelle successive fasi

fenologiche esaminare almeno 100 foglie (2-5 foglie per 20-50 piante).

(75)

Possibili interventi

60% di foglie distese occupate da forme mobili e con meno del 20% di foglie con acari predatori (Fitoseidi) o meno di uno Stethorus ogni 2-3 foglie

soglia d’intervento nella fase di gemme gonfie:

se il numero di uova è superiore a 30 / ostacolo (gemma, rilievo della corteccia, cicatrice, etc.);

soglia d’intervento dalla fase di orecchiette di topo in poi:

Polisolfuro di calcio oppure oli bianchi;

Acaricidi ovicidi (alla ripresa vegetativa)

Acaricidi selettivi autorizzati

(76)

Panonychus citri

Ragnetto rosso degli agrumi

Non presenta diapausa,

tipica invece della specie precedente.

(77)

Danni da tetranichidi

Panonychus citri + Tetranychus urticae

Durante l’inverno fare il punto della situazione:

- gravità degli attacchi dell’annata;

- presenza di uova del P. citri

Picchiettature fogliari Attacco di

tetranico su limone

Tetranychus urticae

Panonychus citri

(78)

Ragnetti rossi

tela di tetranico Filloptosi con gravi infestazioni

Danni da

Decolorazioni, bollosità fogliari, rugginosità Panonico adulto

(79)

Foglie e frutti

SI = 10% e 2-3 % tetranico SI = 30-50% e

3-4 acari/foglie nuove panonico

Preferire acaricidi selettivi o con basso impatto ambientale

Valutare sempre la presenza fitoseidi

Monitoraggio e lotta

A partire dalla ripresa vegetativa regolari

controlli della vegetazione con le seguenti soglie:

(80)

Tetranychus urticae

polifago

Ragnetto rosso tessitore delle serre

La tela

Acari Fitofagi: Tetranychidae

(81)

Tetranychus urticae

Misure preventive di lotta:

- eliminare la flora infestante in pre-trapianto;

- ispezionare le plantule provenienti dal semenzaio;

- evitare prodotti acarostimolanti (es. piretroidi).

Campionamento:

esaminare una foglia nella parte medio bassa di 100 piante/ha.

Controllo chimico:

SI = 50% di foglie occupate dal ragnetto tessitore e con meno del 20% con presenza di Fitoseidi.

(82)

Fattori agronomici

monocoltura

Intensità colturale

Concimi azotati irrigazioni

Varietà suscettibili

Varietà resistenti

Gestione integrata degli acari fitofagi

Fattori che sfavoriscono le infestazioni

Fattori che favoriscono le infestazioni

Biodiversità:

complessità biocenotica

Uso di fitofarmaci e

fitoregolatori

Fertilizzazione equilibrata

(83)

Controllo biologico

Interventi precoci con lanci ripetuti per un quantitativo totale variabile da 10-12 fino a 25-40 individui per m2 Lanci tradizionali manuali,

mediante distributore meccanico oppure mediante drone per le

colture in pieno campo

Fitoseidi utilizzati per il controllo biologico:

Phytoseiulus persimilis Typhlodromus pyri

Amblyseius andersoni

1) confezione di fitoseidi 2) tubo erogatore

3) miscelatore

4) regolatore di flusso

(84)

Fungicidi - acaricidi

Zolfo

Agisce come SO2 x asfissia valido contro gli eriofidi

Fungicidi ditiocarbammati

Tossici per gli acari predatori

Oli minerali, sali potassici di acidi grassi e olio essenziale di arancio dolce hanno buona attività acaricida

Controllo chimico

(85)

Avermectine

Acaricida di contatto e per ingestione, con azione efficace contro uova e forme mobili. È caratterizzato da un elevato potere abbattente e una lunga

attività residuale. È translaminare.

Trasmissione assonica degli impulsi nervosi degli insetti;

stabili; si accumulano nei lipidi.

abamectina

milbemectina

Insetticida-acaricida ad azione translaminare attivo per contatto ed ingestione.

Blocco dell’alimentazione

MOLECOLE ACARICIDE

(86)

MOLECOLE ACARICIDE

clofentezine

fenpyroximate

Ovicidi-larvicidi, persistenti translaminari da impiegare da fine inverno su uova o ai primi segni di infestazione

A largo spettro attivo su forme mobili;

pronta azione per contatto e ingestione spiromesifen Interferenza con la biosintesi dei lipidi

con mancata ovideposizione e/o schiusa delle uova e/o blocco delle mute

exitiazox

(87)

bifenazate morte per inedia, poco persistente contro gli stadi mobili dei Tetranichidi

etoxazole ovo-larvicida persistente con azione per contatto contro Tetranichidi

inibizione del processo di muta

acequinocyl effetto abbattente, poco selettivo, persistente

Interferenza mitocondriale

MOLECOLE ACARICIDE

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