L
A
VEGLIA BACCANALE
O SIA
IL BALLO DEL TEATRO
VERSI SCIOLTI
DI FRANCESCO BONAFIDE.
Difficile estproprie communio, dicere,
Horat. Poet. L.
TORINO.
PRESSO CARLO MARIA TOSCANELLI.
I t 8 3.
CARLO MARIA TOSCANELU
O) E
tra ipubblici Camovaleschi Trattenimenti non vi
riesciràdisaggra- devole. Leggitori
cortesi,questa breve poetica descrizione del
ballodel Teatro, siane
lodeaW Autore, che a mia
ri- chiestain pochi giorni
la scrisse,
eterna immutabile
felicitàa voi, che
generosi
, e beneficiquesta non
isde-gnate novella dimostrazione
rispetto-sissima
dellamia
costante inviolabile servitù .5
L A
VEGLIA BACCANALE
JL/Iva
,che
ai Vatida
le aonie sediDe'
sacri ingegni animator possente Estro inspiri divino,onde
su Vorme Del Tebano
cantor talora arditiVoli d' auge! dirceo tentano in
Pindo Di
cetrato signor cetrati alunni ;Se
tuamercè
su le Eridaniesponde
A Febo
nacqui , e tuamercè
tra i sacriDel mio
patrio suol cigni canoriNon
ignobil cantoreun
loco ottenni,
Or
tume
reggi , e delfrondoso
alloro,
Onde
ti fregi il crin , tu fa,che
in oggiNon mi
dimostri d' Eliconaindegno
.E
voi, cui siede taciturno, egrav§
Su
la rugosa accigliata fronte6 LA V E G LI A Tumido
fasto di politic arte,Mentre
scevri di cure , e de' regali Misteriosi arcani affatto ignariCoi
sfaccendati al par di voi sedutiD' un
garrulo caffè suduro scanno Del
letterarioregno
insetti viliV opre
de'Regi
a sindacar prendete f Mille fìngendo sul destin d'Europa
Sciocchi folli© , vani impostori ,o
voi,
Chg
di filosofia col sacronoma
Il
volgo
poi sìfolkm©nt§ onora
%V occhio
volgata tenthroso aitrova•Non
io divana
audacepanna
armato,V
uroil tugurio , e il brevecampo
avitoMi scordo
ingrato,ed
a le genti , ai regi,Norma
di retto oprar, fantasmi, e sogniDi
riscaldata fantasia dettando,
A
la ragione, e ai sacri dritti insulto.
Le
sacre aBacco
,ed
al piacer, notturneOrgie
festivem
questi dì,che
obliqueB A C CANA Z E
• J|Febo
ciguarda
, e ilnuvoloso inverno Di
bianco vel la nostra terraingombra, Celebro,
ecolo,
e sulTebano
altare\
Ardo
incensi odorati , e voti ioporgo Di Bacco
, e del piacer fatto ministro .Inclite eccelse
Donne
, a cui seguaceVien con
le grazieamor,
la gioja, il riso*Voi
tutto nate a ingentilir! voiprimo Di!
bel terrgnfche
al piede V
alpi èstéso*Ornamento
, © splendorfanima
f e vita *Questo, che
a voi dì sceltimodi
aserei Offronon
vile, enon
volgar tributoDeh non
abbiate , illustriDonne
> asdegno Senza
il vostro favor , seben con
Elacco*E con Marone
il sacro allor potesse InPindo
gareggiare,ov
è chi ardisca Successo ai carmi suoi sperar felice ?Ma
seda
voi ,che de
la vera lode aE
del bello fra noi arbitre sieteDi
suffragio gentilnon dubbio segno
8
LA V E G LI A
Benigno
sguardo in questo giorno ottengo,Armisi pur
la spensierata destra,
E
tutta inme
de' suoi viperei dardiImpoverisca
la infernal faretraL' invido incauto
biasmo
; io noipavento
.Ben
ilvedrò
di gelosia rabbiosaFremere
oppresso , e col canino denteMordere
il suolo, ebestemmiare
indarno.Non
altrimenti già mastin stizzoso Irto il dorso , e lachioma,
accesi gli occhiAl
sasso ,che
il ferì ,crudo
s avventa,
E
gli sparsi dibava
acuti dentiVibra
nelduro
inanimato sasso.
Ride maligno
il pastorel da lungi,
E
quelvano
furor siprende
a scherno.
Già
sul nostro emisfero intorno spande Caliginoso vel di cieco orroreLa degF
amanti, e degl'inganniamica
Sparsa di erranti stelle oscura notte,
E
de la Baccanal Veglia festivaBACCANALE. 9
L' ora propizia a'nostri voti
adduce
.Aperto
è ilTempio
, e su 1' aurata soglia Vigil custode inesorabil siede ,Che
nesgombra
i profani .Ogni
piùlungo
Ornai si tronchiinopportuno
indugio ,O sempre
eguale e ne' miei dì felici,
E
ne gì' avversi dì teneraamica
:Nice
vezzosaandiam
: sericomanto
,Ch'ampio
si stenda insino al piede, e tutto L'agiicorpo
t'avvolga
, e al curiosoOcchio
di scaltro indagator t'asconda, Vesti, ed assumi il trasparentevelo, Che da
V adriaco lito a noi senvenne
,
E
diBautta
ancor conserva ilnome
.Tale
colà fra le nettuniemura
Sola s'aggira al
guardo
altrui celataVeneta Donna
, eo
dell' infidoamante Scopre
le trame ,o
del Titanrugoso La
folle gelosia deride , egode
De
la sì cara libertà natia*5
IO LA VEGLIA
Matunonvuo', che
ilbiondo
crine, eilcapa Di
questo nero vel t'avvolga
> e copra jjBen
tei potrai destra addattare in guisa,
Che
sul diviso rilevato petto,E
su gì'omeri
tuoi si stenda , e cadaTondo
sottile anglico feltro, a cuiRara
d'estranio augelpenna
sovrasti ?O
il cinga intorno in replicati nodi;Candido
nastro ,che
delmobil capo Tra
T auree treccie bipartito cada,
Coprir ti de la alabastrina fronte-.
Or
tra la vuota ,ed
incerata tela , Pallida faccia,che
spavento , e orroreAl
fanciullinde
la nutrice ingrembo
Suol talora arrecar , lenon
di fuco Vermiglie gote , ed iipurpureo
labbroD'imprigionare non
ti prenda a schifo«Tespi così tra le notturne scene
Primo
inventor dei lagrimosocarme
P
Onde
Feroico favellar sapprende
,
BACCANALE.
! IDi
molle foglia si coperse il volto ;Così di
Roma
ai cittadin mostrossiSovra
Timmenso
popolar teatroRoscio
primiero ,onde
celare astutoDi
loscosguardo
il naturai difetto .Nice partiamo
.Lo
stridor ferrignoDe
T auree ruote , il calpestio frequentiDe'
ferrati cavalli odi, e i nitriti,
E
de' cocchier le reboanti grida,
Onde
la folta innumerabil turbaDel
pedestre volgar si schiuda aun
tratto*.E
a le sdrajate vezzosette ninfe ,Cui
guidaamor
, guida il piacere aiTempio
Sui carri trionfali , apra il
cammino
.Benché non
più sìveementi
grida , Laceratrici difemmineo
orecchioSon
tanto in uso ,ed
è sovente involtoNel
pesto loto de Yimmonda
via;
incauto cittadin r cui
giunge
a tergoImpetuoso
destrier,d'un
urto12
LA VE GLIA
Lo
spinge a terra, il calca audace,e passa.Lung'
ora già sovra il diviso smaltaCon mobile
sottil aurea saetta Il falcato segnò fugaceNume
,
Da che
del verno ai rigorosi insulti li baffuto cocchier t'attende esposto.L'agile liscio anglico carro ornai
Ci
accolga entrambi , e delsuperbo, esacroA Bacco,
a libertàmarmoreo tempio Su T
aurea soglia noideponga
entrambi.Eccoci ,
o NLce
. Spaziosa , evaga Mira
quali
ergeluminosa
sala ,Né
aFebo
allor,che amezzo
ilcorsoègiuntoJU
alto splendor di sua quadriga invidia .Le
accese mira tremolanti faci,
Che
negli appesi lucidi cristalliRaggi vibrando
di corusca luceDe'
Spettatori a Y abbagliata vistaDi
color variati , e tra lor mistiFprman
celeste risplendente oggetto.SACCANALE.
I 3Qui
regnaamor
; quid'Amatunta,
ePafo
I sacri incensi , e i profumati altari L' Idalia
Dea scordando
, il roseo frenoA
le bianchecolombe,
e il voi trattenne,E con
le grazie quifermò
sua reggia •Qui
regna libertà di scherziamica, D' ambigui
motti ,che
talor sul labbro Soglion destare di pudicadonna
Dopo un breve
arrossir lieto sorriso.Taccia la greca etade i colli
ameni
De
lapampinea Nasso
% e taccia i molliFrondosi
tirsi , le macchiate tigriv
I dipinti di
mosto
ebbri-festosi Bibaci fauni, le silvestriNinfe,
E quanto un
di tragF
ululati, e gì'Evoe,
L' ogigia trionfaipompa
seguio .Non de
le baccanali orgie festiveNosco
discenda a contrastar lapalma.
Mira
,Nice
, colà.Vedi concorde
Di
vezzosette eridanineNinfe
M LA VAGLIA
Ilare stuol ai giovinetti Eroi
,
Cui
mirto ielalio ilbiondo
crineadorna.
Impalmate
avicenda
, il pie leggiero Battere a terra yed
intrecciar carole •De'
cavi bossi al musicalconcento Ve' come
snelle sovraV
agii vitaMovonsi
in giro, e incontrovansi , e indietro Si ritraggon veloci , e incroccicchiandoCacciami
a lato delcompagno
, e milleForman
tra lor tutte diverse , e tutteVaghe
carole 5che
nel suol ferace,
Cui Senna
irriga, ebber natai , enome
.
Odi
cangiar Farmonioso suono
%
E
fu le te(enon
egualicorde Mira
vibrare più spedito V arcoDe
Tarmonica Diva
i figli industri,
Non
a latroppo numerosa danza
De J'anglo
pensator ,non
ai velociDel Tedesco
guerrierpieghevol
giriD'
attorcigliate braccia ilsuon
e' invita »ÌJÀCCANALL.
Giova
tutoranche un
volgar diletto ;Ne
s'hanno
a viide
li Taurini EroiLe
giovinmadri
, e lepudiche
spose!1 correr presto ,
ed
i tenaci amplessiDe
la rusticadanza
,onde
festeggiaDel pomifero autunno
i dì felici Ilpampinoso
abitator delvago
Sparso di collimonferrin
terreno .I molli vezzi , i teneri sorrisi
5
Nice
, rimira i lascivetti sguardi,
Le
placide ripulse , egF
ingegnosi Taciti segni , i lievi scherzi ,ed
odiGY
interrotti dalsuon
sospiri , e accenti,
Onde
sigode amore
, eva
furtivoNel
cornon
sol de' giovanetti Eroi,
Ma
ancora tra il gel d'una
canutachioma Nuove fiamme
destando , enuovi
affanni.Ma
tuche
fai ?Nice
?Perchè
rivolgi Altrove ilguardo,
e a'detti miei ritrosa Così ti mostri ? ira, livor, dispettoì6 LA VEGLIA
Forse ti serpe in
cor?
Forse t'agghiadaDi
volgar gelosia freddoveleno?
Eh
! a tenon
fu de' doni suoi sìavaro L'amico
eie!,che
d'altradonna
i vanti Invidiar . . . folle!che parlo? Or
soloM' avveggo de
1' errore .Ancor
palese lonon
ti fei ,che
de 1' oscura notte Figlio ,e
delsonno
, schernitor de'Numi,
De
1' opre altrui sindicator loquaceMomo
quipur
tra i bei piacerha
loco.
A
te colà, di sgangerate risaOve maggior
s'ode
ilrimbombo
,aggradaDi
rivolgere il pie?Moviamo. Udrai
Forse di chimeno
t'attendi , aperteLe non
conte vicende, e imuti
arcani.
Mordersi
illabbro, edavvampar
disdegno Vedrai
colà più d'un Vulcan
geloso,
Che de
laVener
sua colDio
guerrieroOde da un Momo
petulante, ardito, Gl'antichirammentar
furtiviamori,
SA C CANAL
E. 17E
rinnovar di tutti iDei
le risa.
Colà
taloraun amator
traditoDi
scornofreme
, e di rossor si copre, Secon
pungenti velenosi dettiMomo
il ferisce , ede
la sua diletta(
Cui non
fu Pluto di richezzaNume,
Benché
d'averno
abitator , discaro )Il concertato ratto, e i
novi amori
Altrui palesa , e dimaligne
risaSmascellare farà Y accorsa folla
,
Che
a spese altrui di trastullarsigoda
.
Là
ilgiovanesignor,che
in ostro, ingemme,
In aurei cocchi , in destrier focosi , In strani vini , in esquisite dapi
Ormai
cangiò V. eredità degF
avi Stolido corre , di se stessopago
,
Di
bella in bella , e parolettevane Di
senso vote , e di ragionnemiche Vende
a gli stolti ,^ed a lesue sciocchezzeMerca
applausi mentiti , e falsi onori.
1$
LA VEGLIA
Ma
ve' ,che giunge
inopportun,mordace
Critico
Momo,
e l'assediata invano
De
Tavitamagion
stridente portaDagl'importuni
creditori . . •ah
bastai Basta %Nice
, così • . .F
orrida scenaMirar non giova
. Oltremoviamo. Al
figlioDe
la candidaMaja
» al giocatoreMercurio
dik
gàììk lìbeo
è sacro \Di verde
smalto rieoptrta s'ergem
Avà capace,
§ stassi aun
lato asài|pDei Dio
folerteun
Sacerdoti industri,Che
in mille guise pria tra lor confusiLe
vario-piiue eguai fragili earti*E frammischiò
sagace , e dei divotiLe
pingui offertead immolare
attende, Pallidamole
di coniatamerce
,
Merce
,che un
dì tanto costarpoteo
A r
infeliceAmerican
selvaggioNon men
,che
al fier conquistatore IberoDi sangue
, e disudor
, di stragi ,ed
ira*BACCANALE. ly
Merce
fatai sorgede
1*ara inmezzo
,
E
almultiforme
di lettevoi giocoL'
avaro
cor de' spettatori invita.
Qui
il precipite pierotando
attorno L'incostante fortuna or questo, or quelloOpprime
, esalta , e del volgar si ride,
Che pur
la fattaDiva
, e a lei si credeLa mobil
ruota di fermar coi voti.
Qui
dìcaduco
azzurro veloadorna La
credula speranza,che
si nutreDi
palpiti inquieti , e di fallaciChimere
, e sogni , al venerato altareSpinge
, strascina im^n
divoti , e Yoro Lor
trae digrembo
, e li conforta, ealletta.Il pie di feltro
armato
a lento passoQui
il silenzio s'aggira, e di tacereCon
l'indice disteso altrui facenno
.
Sordido
, edace , insaziabiimostro Evvi
1' usura rea,che
a gì' infelici,
Cui
fu il destintroppo
nel gioco avverso.%Q LA VEGLIA
; irne somministra, argento,
ed oro,
E
dicandido amor
col sacro veloCopre
i suoi furti, e ilsuo
desir satolla 1Irta i capegli , e stralunato il
guardo La
disperazion ,che
se rimiraDel
pallid' or,che
insuo
potereavea
,
Per troppo
ingordasmoderata brama Scevra
, digiuna , e amendicar
costretta,
S'agita, si
sconvolge,
e rode, e stracciaLe
ingrate carte , e batteil suolo, e il gioco In vati detesta , egY
altiDei bestemmia
{Nice fuggiamo
.Ahi mal
sicompra
aprezzoDì
silungo
soffrirbreve
diletto.Àgi'Antipodi nostri ornai
conduce
I crepuscoli suoi Y
umida
notte.
E*
tempo
di riposo.A Bacco
assaiDonasti
de
la notte. I dritti suoiTutti
non
perda , enon
sen lagniImene
.
Di
tuamagion
sul limitar già sei*Addio mia Nice
, su le tue pupilleBACCANALE.
2.1Da
papaveri bianchiumor
tenaceMorfeo
diffonda di soavesonno
,Né
a disturbar tuoi placidi riposiSchiuda
dal nero spaventosocorno
Orribili fantasmi> e larve tetre ,
Ma
sulmorbido
toro al tuo bel fianco Veglipudico amore,
e a te di roseNel
bel giardin di Citerea raccolteli niveo seno, e le vermiglie gote Sparga ridente , e i sonni tuoi lusinghi»
Tu
grata intanto a voti miei , se alcunaUdrai
talor tra le EridanieNinfe
,
Che
alTeatro
, a la veglia, aicorso, al balloDi me
, de' versi miei favelliamica
,Deh
! tuledi , ch'ami i Poeti , ond'hanno
Vita, e
nome
fra noinon
sol gì' Eroi ,U
aiteDonne non
sol , per cui disangue
Scorser vermigli eSimoenta
, eTebro
,
MaeLesbia
5eCintia,eLaura,equante un giorno
Non
furo aFebo
7
ed
ai poeti ingrate .TORINO»
NELLA STAMPERIA
d'IGNAZIO
SOFFIETTI.CON PERMISSIONE.
I